Archivio giornaliero :aprile 12, 2019

Claudio Isabella Valenzi, ad un anno dalla scomparsa, la moglie Sonya lo ricorda

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Certe storie si possono raccontare solo se vi è il ricordo di persone che hanno lasciato il segno, che hanno dimostrato di essere all’altezza di vivere la propria vita, affrontando le sfide che la stessa ci chiama ad affrontare.

La SAIG vuole ricordare Claudio Isabella Valenzi con queste parole tenendo sempre presente il suo fervore e lo spirito vitale che ha sprigionato, continuerà a sostenerci nel suo ricordo rallegrando le nostre giornate.

In ricordo di Claudio
della moglie Sonya

È un onore per me ringraziare l’associazione calabrese e la SAIG. E questo per il loro sostegno, e la loro capacità di far ricordare con sensibilità e affetto, mio marito Claudio, come direi teneramente il nostro Claudiuccio.

Claudio era così attaccato e fiero delle sue radici calabresi, e portava alta e con fierezza la bandiera della sua amatissima Italia. Metteva un punto d’onore a partecipare alle diverse manifestazioni del associazione calabrese, sempre presente e attivo con grande piacere a tutte le attività.

Sono molto orgogliosa di avere amato, e di essere stata tanto amata in ritorno, da un marito cosi coraggioso e pieno di vita. Con il mio padre hanno subito agganciato, il loro amore comune per questa nostra bella patria gli ha uniti dal inizio. Claudio si è pure affezionato delle mie origine valesane, mi diceva spesso “Le Valais à jamais dans mon coeur”. Un uomo di cuore, casareccio come piaceva a lui dire ma curioso per lo scoprire nuovi orizzonti.

Claudio era in piena ascensione della sua carriera al Credito Svizzero, molto apprezzato da i suoi superiori, colleghi e clienti. Dove andava, sapeva farsi apprezzare ed amare, il suo viso e il suo sorriso cosi accoglienti e solari facevano di lui un essere dove si stava bene accanto.

Con lui ho vissuto scorci di vita intensi e bellissimi. Eravamo sicuri che il nostro grande amore, e la nostra attitudine a essere positivi e combattivi, dovesse dare i suoi frutti. Il tempo, ci avrebbe dato la forza di vincere questa terribile malattia, creare un miracolo, per sconfiggere il male in questa grande e impari sfida. Sapevamo che dovevamo trascorrere questo tunnel tutto buio ma ci siamo focalizzati solo sulla luce che vedevamo tutto in fondo.

Non l’ho mai visto piangere o lamentarsi pure se ha vissuto tante prove, a sempre dimostrato molto coraggio, forza e positività che ci trasmetteva pure a noi tutti che l’abbiamo accompagnato in questo difficoltoso cammino.

Penso comunque che abbiamo vinto nel far vivere quest’amore, che portiamo per la vita in se stessa, di là di tutto ciò.

Si Claudio è stato un grande guerriero, ricordiamolo sempre con il suo animo generoso, e il suo splendido sorriso, che comunicava a noi tutti, la sua gioia di vivere.

Claudio ti serbo nel posto più sicuro che c’è, ti tengo perennemente nel mio cuore”

Sonya

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I profumi festivi della Pasqua calabrese al corso di cucina della SAIG

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Il primo e l’unico Corso di Cucina di aprile, rispettando le festività pasquali, è stato affidato al Comitato dell’Associazione Calabrese Ginevra, lo scorso 11 aprile.

Per l’ennesimo appuntamento culinario bimensile, le “Calabriselle” hanno pensato bene di fare pietanze attinenti al Santa Pasqua. A rubare la scena, questa volta, non è stata una pietanza di primo o secondo, ma i preziosi dolci del sud Italia. Difatti, le 4 “Calabriselle” si sono cimentate ad insegnare, ai nostri commensali, come si fanno le famose “Cuzzupe”, chiamate anche con altri nomignoli.

Per sfamare i circa 25 presenti, le maestre hanno preparato una ricetta “piccantina” di pasta tipica della Regione Calabria: Fileja al sugo di ‘nduja, accompagnate di polpette di carne.
Le “Calabriselle” designate cuoche d’eccellenza quali Maria Concetta Isabella, Maria Folino, Tommasina Mercuri e Rachele Decicco hanno guidato con maestria il corso con i partecipanti vogliose di apprendere queste calorose e piccanti ricetti. Presente anche Tommasina Isabella che si è prestata a fare da cronista e l’assistente giornalista.

“Fileja alla ‘nduja
Fileja alla ‘nduja un connubio tra pasta locale e prodotto d’eccellenza. La fileja è un tipo di pasta tipico della Calabria dove prende il nome anche di maccheroni al ferretto, l’impasto è fatto semplicemente con della farina di grano tenera, semola di grano duro, sale e acqua.

La ‘nduja, invece, è un salume originario di Spilinga, si tratta di una specie di salame a pasta morbida dal sapore piccante e affumicato che ben si presta per aromatizzare dei sughi ma è anche buonissimo semplicemente spalmato su una fetta di pane!

Le Cuzzupe
Le Cuzzupe calabresi sono dei dolci tipici di tutta la Calabria, anche se hanno nomi diversi da paese in paese: Angute, Sgute, Cudduraci, Cuculicchi.. ecc .. Questo dolce pasquale è di origine orientale e simboleggia la fine del digiuno di quaresima, l’uovo è il simbolo della resurrezione del Signore. Può avere varie forme, a discrezione di chi le prepara, solitamente riguarda un tema pasquale oppure si fa un filone che poi si attorciglia e al centro si posiziona un uovo, nelle due parti sporgenti si fanno dei segni con i rebbi di una forchetta che assomigliano a delle zampine. La bellezza delle Cuzzupe calabresi viene data anche da confettini e codette colorate con cui vengono decorate. Le Cuzzupe vengono preparate in anticipo di qualche giorno e si conservano per il giorno di Pasqua. Ricordo ancora quando la mia mamma si riuniva con le vicine di casa e tutte assieme preparavano tanti dolci che cuocevano nel forno a legna.”

Molto apprezzato questo corso ai frequentatrici per la sua originalità soprattutto nella elaborazione delle Cuzzupe. Questo dolce ha ricordato a molti presenti, la loro infanzie nel periodo pasquale.

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