Archivio mensile: giugno 2019

Il Presidente Mattarella presente a Ginevra per i 100 anni dell’OIL

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Il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, era a Ginevra, lo scorso 10 giugno, in occasione dei 100 anni dell’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro), presienziando alla 108ma “Conferenza Internazionale del Lavoro”, cui hanno partecipato piu’ di 5000 delegati da tutto il mondo, tra datori di lavoro, lavoratori e esponenti di governo. Egli è intervenuto alla sessione Plenaria della Conferenza Internazionale del Lavoro presso il Palazzo delle Nazioni di Ginevra.

Nel suo sentito discorso, il presidente Mattarella non ha mancato di ricordare che la felice intuizione che le diede vita – nell’anno immediatamente successivo al termine del primo conflitto mondiale – mosse da una consapevolezza che la guerra aveva reso drammaticamente evidente. Una pace duratura avrebbe potuto esser, difatti, raggiunta soltanto attraverso la realizzazione dei principi di base della giustizia sociale e dell’affermazione del diritto al lavoro e del lavoro.

Lo sviluppo divenne obiettivo principale dell’organizzazione, come espresso dalla promozione del Programma mondiale per l’occupazione, nel 1969, e dal Patto Globale per il lavoro lanciato nel 2009, e in altri documenti. Opportunamente, in occasione del centenario, è stato lanciato un dibattito sul “Futuro del Lavoro”. La rapidissima e frenetica riorganizzazione dei processi produttivi sulla base di catene di valore su scala globale, l’incisività delle innovazioni, la crescente frammentarietà delle carriere lavorative individuali, i movimenti migratori, l’invecchiamento della popolazione in alcune aree del mondo e la persistente disoccupazione giovanile, sono tutti processi dirompenti che, avverte Mattarella, se non verranno governati, potrebbero produrre conseguenze potenzialmente imprevedibili.

Molti diritti contemporanei traggono origine dall’impegno profuso dall’OIL per la piena tutela della dignità di ogni singolo essere umano, ovunque eserciti la propria attività lavorativa e qualunque essa sia.

Sulla base di questo impegno, si ribadisce ogni giorno: no al lavoro minorile e no al lavoro forzato. Sì alla parità di genere; alla protezione dell’infanzia e della maternità; alla sicurezza sul lavoro; alla protezione sociale; al lavoro strumento di libertà e mezzo di elevazione del tenore di vita; all’eguaglianza nel campo educativo e professionale; all’esercizio del diritto alla contrattazione collettiva.

Si è trattato di auguri accompagnati dall’apprezzamento del popolo italiano, di cui Mattarella si è fatto portatore, orgoglioso di avere potuto contribuire al progresso di una Organizzazione che – sulla base della sua esperienza centenaria – è impegnata quotidianamente a progettare il nostro futuro, a partire dai principi-cardine.

Principi che, proprio 50 anni fa, in occasione del conferimento del Nobel per la pace all’OIL, furono efficacemente richiamati quali “Magna Charta di tutti i lavoratori”.
Mezzo secolo dopo quella cerimonia, si può legittimamente affermare la perenne validità dell’intuizione che diede vita all’OIL: il lavoro è una delle più efficaci infrastrutture della pace mondiale”.

Il Presidente ha fatto anche visita alla sede dell’ONU ed al CERN.
L’OIL, fondata nel 1919 e di cui fanno parte 185 Stati, è stata la prima, nel 1946, delle agenzie specializzate ad entrare a far parte della famiglia delle Nazioni Unite.
Scopo principale era, oltre a celebrare il primo secolo di vita dalla fondazione (che ha come obiettivi principali quelli di promuovere i diritti dei lavoratori, incoraggiare l’occupazione in condizioni dignitose, migliorare la protezione sociale e rafforzare il dialogo sulle problematiche del lavoro), quello di ricercare soluzioni alle sfide del futuro del mondo del lavoro

Al CERN, il nostro Presidente è stato accolto dal Direttore Generale, Dott.ssa Fabiola GIANOTTI, la quale lo ha accompagnato alla sala di controllo dell’esperimento ATLAS e all’acceleratore di particelle Large Hadron Collider – LHC, al Globe of Science and Innovation, per poi visitare l’esposizione “L’Universo delle Particelle”.

Molti gli scienziati e i ricercatori italiani del CERN che Mattarella ha incontrato. Egli si è detto “davvero lietissimo di essere qui e di avere l’opportunità di incontrare una rappresentanza, vasta e qualificata, di scienziati e ricercatori italiani, a partire dal Senatore Professor Rubbia, al Professor Zichichi, al Professor Amaldi: rivolgo a tutti un saluto di grande cordialità”.

Nelle sue stesse parole, leggiamo tutta l’emozione di una tale visita, anche per chi, come lui, è perfettamente abituato a interagire con tutti gli ambienti possibile. “Ho visitato velocemente e parzialmente – dice Mattarella – e, pur con le mie ridotte competenze, ho ammirato alcuni impianti e macchinari. In realtà, come dicevo alla direttrice Gianotti, questi macchinari sono opere d’arte oltre che opere scientificamente di grande significato e valore”, ha osservato il Capo dello Stato.

Rivolgendosi a quanti ivi svolgono la loro professione scintifica, Mattarella ha detto: “in questo luogo affascinante svolgete, giorno per giorno, una funzione essenziale. Nel CERN, nel cuore dell’Europa, da oltre mezzo secolo si mettono alla prova intuizioni e prendono forma ricerche ed esperimenti destinati a incidere profondamente nel progresso scientifico e tecnologico mondiale. L’Italia vi ha svolto, tradizionalmente, un ruolo di primo piano, con dedizione, intelligenza e passione. Che voi rinnovate”.

Sono lietissimo – ha continuato Mattarella – di vedere molti giovani, segno di un impegno che si rinnova nel tempo e che continua a misurarsi con le intelligenze e i talenti che convergono al CERN da ogni parte del mondo. Questo spirito di apertura, questa passione, hanno un significato non solo scientifico, ma anche sociale e, vorrei aggiungere, anche politico. Il laboratorio ha, infatti, un motto: “Scienza per la Pace”, che, in maniera evidente, sottolinea il profilo morale del ruolo degli scienziati per il progresso dell’umanità”.

Alla fine del suo intervento ha ringraziato tutti coloro che lavorano al CERN per l’importante lavoro che ivi svolgono.

La Redazione
“La Notizia di Ginevra”

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Foto (courtesy: CERN)62652835_2481664435217549_3231438852690280448_n attarella7 mattarell3 mattarella1 mattarella4 mattarella5 mattarella6

La Regione Siciliana ospite d’Onore al Festa della Repubblica Ginevra

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Lo scorso 3 giugno, il Museo d’arte e storia di Ginevra ha fatto da cornice, al ricevimento della Festa della Repubblica italiana, offerto dal Console Generale d’Italia, Antonino La Piana.

Le festività del 2 Giugno sono sempre stimolo di orgoglio per le comunità italiane all’Estero. Anche nell’edizione del 2019, i nostri rappresentati istituzionali si sono egregiamente adoperati nel riuscire a creare bei momenti all’insegna della convivialità per rendere la Festa Nazionale un’occasione di aggregazione come sempre molto graditi dagli ospiti.

Variegata la partecipazione dei numerosi invitati. Molti i politici, le personalità di spicco professionale sia italiane che ginevrine. Il vasto cortile del Museo era affollato da autorità politiche e amministrative federali, cantonali e municipali del territorio di giurisdizione del Consolato, da rappresentanti della collettività italiana e da autorità consolari di altri Paesi, tutti intenti a degustare i numerosi prodotti della gastronomia siciliana italiana serviti in abbondanza sui tavoli del buffet.

Dopo aver ricevuto tutti gli invitati, affiancato dal vice-Console, Dott.ssa Roberta Massari, ed ascoltato gli inni nazionali svizzero, europeo e, naturalmente quello italiano, il Console La Piana, ha preso la parola per discorso di benvenuto, di cui vi proponiamo uno stralcio:

-“Vorrei innanzitutto ringraziare la Ville de Genève ed il Museo d’Arts et d’Histoire per averci messo a disposizione questo meraviglioso spazio per la celebrazione del 73esimo anniversario della Festa della Repubblica Italiana, che ho l’onore di ospitare oggi. Sono particolarmente lieto di poter festeggiare questa importante ricorrenza qui a Ginevra con una collettività molto attiva e vicina al nostro Paese ed in una cornice culturale così elevata, con tanti riferimenti anche all’arte italiana.

Je souhaite remercier les Autorités cantonales et municipales de Genève, du Vaud et du Vallais pour l’appui fourni au Consulat Général d’Italie. Desidero inoltre ringraziare i Comites e le Associazioni Italiane, nell’azione sempre svolta a favore della collettività della nostra circoscrizione consolare.

Un grazie di cuore alla Regione Sicilia che quest’anno ci ha fatto l’onore di essere presente e che ci regalerà un viaggio cultural-gastronomico al centro del Mediterraneo, deliziandoci con le sue specialità culinarie e non solo.
Un ringraziamento particolare alle numerose imprese ed associazioni italiane che hanno sponsorizzato quest’evento e che giornalmente contribuiscono a tenere alto il nome dell’Italia nel mondo”-

Tra gli invitati spiccavano anche diverse uniformi svizzere, italiane e personalità delle Istituzioni cantonali e ginevrine quali Sami Kanaan, Sindaco della Città di Ginevra uscente, i Consiglieri di Stato Mauro Poggia e Sergio Dal Busco, il Procuratore Generale della Repubblica e del Cantone di Ginevra, Olivier Jornot, il Capo della Polizia Monica Bonfanti. Inoltre, presente l’On. Angela Schirò, parlamentare eletto nella Circoscrizione Europa e tante altre personalità italiane e svizzere che hanno accettato l’invito del nostro Console Generale e lo hanno onorato della loro presenza. –

La Regione Siciliana ai festeggiamenti ginevrini per la ricorrenza del 2 giugno

Ospite d’Onore dell’evento e presente a vario titolo con diversi assessorati quali l’Assessorato del turismo dello Sport e dello spettacolo, l’Assessorato all’agricoltura e l’Assessorato alle attività produttive, la Regione Siciliana non si smentisce per quanto riguarda la professionalità nel presentare abilmente la propria millenaria storia attraverso le note specialità culinarie.

Un grande stand dalle immagini e colori vivaci accoglieva gli ospiti proponendo prelibatezze culinarie ed enologiche dell’Isola: pasta con le sarde, arancini, caponata, involtini di arista e di pesce spada, per concludere con cannoli, cassate, dolci di pasta di mandorle, cioccolata di Modica, torrone ed altro dolci. Il tutto ha permesso di conferire all’evento un grande successo, che ha consentito di realizzare una serata di promozione e di scoperta delle ricchezze turistiche ed enogastronomiche della Regione. Altresì, un incontro con le diverse culture che hanno arricchito il patrimonio culturale e enogastronomico della storia millenaria della Sicilia.

A rappresentare la Regione Siciliana, l’Assessore al Turismo, nella persone dell’On. Sandro Pappalardo, il quale, prendendo la parola, si è rivolto alle circa 600 presenze portando i saluti della Regione Siciliana e del Presidente, On. Nello Musumeci. Dopo aver ringraziato il Console Generale La Piana, ha poi proseguito confermando i successi dell’ultimo anno scaturiti dalla scelta della linea di promozione del territorio che la Regione Siciliana ha adottato nel campo del turismo. Queste le sue parole:

-“Proprio girando le nostre le nostre Ambasciate colloquiando e programmando con i nostri concittadini nel mondo che contano dai 60 agli 80 milioni di persone, di notevole importanza anche sul punto di vista turistico. Per noi è motivo di orgoglio essere qui per questo evento, spero che abbiate gustato un po’ della nostra Regione. Non posso perdere questa occasione per spendere qualche parola su quello che la nostra terra rappresenta al livello del turismo internazionale. Puntualmente vinciamo il primo premio come Regione più ambita e desiderata dal punto di vista turistico ed il motivo è abbastanza semplice: Madre Natura ci ha donato tutto. Con grande orgoglio, notizia proprio di oggi, chiudiamo il 2018 come Regione numero 1 con un incremento turistico di quasi del 10%, a testimonianza che abbiamo molto da offrire. Questa occasione mi è anche gradita per ringraziare il gruppo dei 26 militari presenti guidati dal Colonnello Bandiera, grazie di cuore per tutto quello che le Forze Armate fanno per la nostra Nazione.”-

L’intervento dell’On. Pappalardo prende fine con la consegna dei doni che sono stati predisposti per il Console Generale La Piana e per le personalità istituzionali cantonali ginevrine.

Le parole dell’Ass. Pappalardo, hanno trovato conferma sulla scelta della Regione Siciliana che punta sull’élite della gastronomia per questo tipo di eventi e, per Ginevra, ha affidato alla giovane società “Ad Majora”, catena alberghiera siciliana, emanazione della famiglia Alessi di Mazzarino (Caltanissetta), che, negli ultimi due decenni, si è specializzata nella catering per eventi di gala, sociali ed imprenditoriali di grande livello. Difatti, per questo importante evento, i dirigenti di “Ad Major, hanno inviato un gruppo di professionisti che ha deliziato i palati dei commensali e divertito nella realizzazione di alcune pietanze. Un cocktail di prelibatezze con le quali gli Chef Paolo e Salvatore Alessi che, insieme al fratello Filippo, gestiscono “Ad Majora”, hanno saputo esprimere i valori culinari della Sicilia. Presente all’evento anche il Direttore operativo e sviluppo della Società, Antonio Chiaramonte, che ha diretto ogni minimo particolare con la dovuta maestria e professionalità, malgrado le inconvenienze chi si possano incontrare in queste occasioni.

L’evento è stato arricchito da altre prelibatezze italiane come le Colonie Libere del Cantone Vodese che hanno fatto le lasagne al forno, le Mozzarelle di Casa Mozzarella di Angelo Albrizio. Durante la serata è stato fatto degustare agli ospiti l’olio extravergine toscano “Poggio Firenze” parte del progetto myolive.org ideato dal nostro poliedrico Riccardo Galardi il quale, grazie alle adozioni di olivete da recuperare e grazie ad un team di esperti e professionisti nel territorio, recupera le olivete abbandonate in Toscana, aggiornando i donatori ogni mese e riportandole alla produzione per ottenere in regalo un prodotto di qualità unica 100% garantito senza alterazioni o contraffazioni e garantendo così un percorso formativo per i giovani per tornare a lavorare la terra ed i suoi prodotti.

Una bellissima festa, dunque, per la quale dobbiamo ancora una volta ringraziare il nostro Console e tutto il personale che si è adoperato al meglio per rendere piacevole l’importante ricorrenza per il nostro Paese.

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Il 1° Giugno del 1814, una data da commemorare per l’entrata di Ginevra nella Confederazione Svizzera

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Come ogni anno, Il “Comitato della Società della Restaurazione” e le società militari ginevrine, commemorano lo sbarco delle truppe confederate al Port Noir del 1mo Giugno 1814

L’arrivo delle truppe svizzere a Ginevra nel 1814, al seguito della restaurazione dopo la caduta di Napoleone, determina l’entrata di Ginevra nella Confederazione Elvetica, firmata dopo l’accordo di tutti i cantoni, il 19 maggio 1815.

Quest’anno ricorre il 205esimo anniversario dello sbarco delle truppe confederate al Port Noir. Nella seducente cerimonia, come da tradizione, le truppe confederate, rappresentati dal “Nobile contingente dei Granatieri di Friburgo, sbarcano nel territorio di Cologny, dal battello « Neptune » assieme al Governo ginevrino al gran completo. Ad attenderli i sindaci dei comuni del Cantone, insediatosi per un anno proprio il 1° giugno, in tenuta ufficiale e dalle Bandiere d’arma.
Ad accompagnare la sfilata dei figuranti in costume, le musiche della banda militare e ricostruita scrupolosamente in costume d’epoca, ancora una volta le truppe ginevrine nei costumi dei vecchi Granatieri salutare con un colpo di cannone a salve.

La cerimonia si è conclusa con il discorso toccante ed efficace del Presidente del Consiglio di Stato, Antonio Hodgers. Al termine, dopo la sfilata delle bandiere e dei figuranti in costume, un aperitivo offerto dal Consiglio di Stato, ha dato modo al pubblico di poter anche salutare e scambiare qualche parola con i rappresentanti istituzionali comunali e ginevrini.

La storia del 1mo Giugno del 1814 in breve

La tradizionale Cerimonia del 1° giugno e sicuramente conosciuta dai ginevrini, ma percorriamo brevemente questo passaggio della storia del nostro Cantone.

Il 15 aprile del 1798, la Repubblica di Ginevra fu occupata dalla Francia

Alla fine del XVIII secolo, il Direttorio francese decise di invadere la Svizzera. I cantoni resistettero, ma alla fine soccomberono. Da parte sua, la Repubblica di Ginevra fu annessa alla Repubblica francese il 15 aprile 1798. Un regime che durò 15 anni, durante il quale i fiduciari (i governatori di Ginevra) entrano in contatto con l’Assemblea dei cantoni svizzeri. Sotto la minaccia militare, un trattato di riunione della Repubblica di Ginevra con la Francia fu votato da una commissione straordinaria. La Repubblica visse.

Il 25 luglio del 1798, Ginevra fu nominata Capoluogo Dipartimentale

Ginevra, abbattuta dall’annessione francese al grado di città di provincia, diventa capoluogo
del dipartimento francese del Lemano, che si estende dal Giura al Monte Bianco. La vita certamente continua, ma la speranza di giorni migliori rimane viva nel profondo del cuore, l’idea di indipendenza e della Repubblica rimane, anche se i Blasoni di Ginevra sono proscritte e cancellate dai monumenti. Napoleone Bonaparte si proclama imperatore. Il suo centralismo limita ulteriormente le libertà dei ginevrini. Le giovani classi della città di Calvino vengono mobilitate. Napoleone li manda a combattere in Germania, Spagna e Russia.

Il 1° giugno del 1814, riemerse la vecchia Repubblica

Gli eserciti napoleonici pesantemente sconfitti a Lipsia, in Germania, i ginevrini si aggrapparono ad una nuova speranza di libertà. Il territorio di Ginevra contava, allora, 31.500 abitanti, 22.300 per la città, 9.200 per i comuni. Dopo l’incontro dei comuni cattolici, il cantone conta 48’500 abitanti. La mattina del 30 dicembre 1813, i 10.000 soldati dell’esercito di liberazione austriaco entrarono a Ginevra. I 1500 soldati della guarnigione francese uscirono dalla “Porte Neuve” solo un’ora prima! Sotto il titolo di “consiglieri e consigli provvisori”, il Governo costituito adotta i termini di una proclamazione di indipendenza che sarà letta, il 1 ° gennaio 1814, in luoghi pubblici. Gli austriaci, celebrati come liberatori della patria, si ritirano il 16 maggio 1814. Il gioco è ora svolto in campo diplomatico ai congressi di Vienna, Parigi e Torino. Davanti ai ministri alleati, l’inviato del governo provvisorio di Ginevra, Pictet de Rochemont, chiese che Ginevra tornasse ai suoi confini naturali di Salève e del Giura e che si unisca alla Svizzera per diventare un Cantone.

Il 1° giugno del 1814, arrivarono gli elvetici

I fiduciari avevano mantenuto uno stretto contatto con l’Assemblea svizzera. In segno di amicizia, quest’ultima ha inviato tramite il lago, una guarnigione di soldati di Friburgo e Soletta, Lucerna e qualche lucernese, accolti con entusiasmo dalla popolazione al Port Noir il 1° giugno 1814.

La loro presenza testimonia simbolicamente che ora Ginevra è Svizzera. Il passo decisivo verso la Confederazione svizzera è stato fatto, anche se il ministro francese Talleyrand si intrigherà a lungo contro i progetti di Ginevra. Dopo il voto in linea di principio dell’Assemblea, ammettendo Ginevra incondizionatamente all’interno della Confederazione, il 12 settembre 1814, l’atto d’ unione autentico sarà firmato 19 Maggio 1815, e il deputato Ginevra presta giuramento sul nuovo patto federale insieme agli altri 21 cantoni, il 9 agosto 1815. Ginevra non ha avuto difficoltà a classificarsi tra i cantoni confederati. Si conoscevano da tanto tempo: il primo contratto amichevole con Friburgo risale al XV secolo, quello con Berna e Friburgo nel 1526. Successivamente, Ginevra vivrà “anni felici”, come dicono i contemporanei. E questo, almeno fino alla rivoluzione radicale che culmina nella Costituzione del 24 marzo 1847.

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