Se il Carnevale più antico d’Italia si festeggia nel borgo aretino di Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, dove 4 contrade si sfidano per costruire il carro allegorico più bello, quelli che si svolgono in Puglia non sono di meno come quello di Putignano che è uno dei migliori 5 eventi carnevaleschi d’Italia. Con questo spirito tradizionale che lo scorso 3 marzo, l’Associazione Regionale Pugliese ha archiviato un altro successo di partecipazione, rafforzando la propria presenza e si proponendosi come una delle realtà italiane portanti nell’esprimere le tradizioni regionali e la cultura italiana in genere.
Erano più di 250 i pugliesi e italiani che sono stati accolti da Antonio Scarlino, Presidente dell’Associazione Regionale Pugliese di Ginevra, e dal suo Comitato nella grande sala d’Onex.
Numerosa anche la rappresentanza associativa, venuti a testimoniare con la loro presenza l’attaccamento a iniziative volte a dare visibilità alla comunità italiana ginevrina, per rendere più stringenti i legami tra le varie anime della cultura italiana, ricca perché composita e somma di molteplici culture locali. Presenti anche le istituzioni locali con consigliera Amministrativa della Città d’Onex, Ruth Bänziger, il Deputato Daniel Sormanni e, per il Consolato Generale d’Italia a Ginevra, Anna Cocciolone.
Il Presidente Antonio Scarlino, nel suo discorso, dopo aver salutato i suoi ospiti, ha spiegato i cambiamenti addottati nell’ARPGE, oggi ospite di Casa Puglia, ma con un’Associazione sempre viva e vegeta, pronta a svolgere il suo ruolo all’interno del panorama associazionistico nel Cantone di Ginevra. Scarlino ha colto l’occasione per invitare i giovani a farsi avanti ed impegnarsi socialmente per l’Associazione. Per finire, il Presidente non dimenticato di ringraziare gli sponsor che sono una parte determinante per la riuscita di questi eventi volti a promuovere le nostre regioni.
Grazie al successo musicale riscontrato nelle precedenti edizioni del “Carnevale Pugliese”, i dirigenti dell’ARPG hanno deciso di riproporre una serata dove il ballo fosse al centro del divertimento, per questo, hanno scritturato “Orchestra Ornella’s Group” la quale ha dato alla serata il brio necessario ed il tocco tradizionale della terra pugliese. Lo spettacolo non ha tradito le aspettative e tanti hanno sentito la necessità di scatenarsi in pista al ritmo incalzante delle note e dei canti proposti dal gruppo. Grande il divertimento sia per chi ha partecipato alle danze, sia per chi ha deciso soltanto di assistervi, condividendo il momento a forza di battiti di mani.
Ancora una volta occorre rendere merito all’associazionismo italiano all’estero che, anche tramite questi festeggiamenti, fortifica e trasmette le tradizioni locali e regionali assieme ai valori della nostra Italia all’estero.
“Carnevale in Puglia
È una delle celebrazioni più antiche: il Carnevale di Putignano ha inizio nel 1394, e da allora il piccolo borgo della Murgia barese ha saputo mantenere intatti vigore e folclore della festa. Tutto ha origine oltre sei secoli fa, quando, secondo la leggenda, l’Ordine dei Cavalieri di Malta decise di trasferire le reliquie di Santo Stefano a Putignano: con l’arrivo delle spoglie, i contadini abbandonarono il lavoro nei campi e cominciarono a decantare in dialetto versi popolari, dando così vita al primo Carnevale del luogo.
Caratteristica principale della festa è la sua lunga durata: si comincia, infatti, il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, con l’accensione del cero tradizionale in segno di perdono dei peccati, e la festa delle Propaggini, incentrata sulla recita satirica in dialetto locale, messa in scena dai cosiddetti propagginanti. Si prosegue poi con le parate di maschere e carri allegorici, nelle domeniche che precedono il Mercoledì delle Ceneri, un’usanza relativamente recente, cominciata a seguito del regime fascista. Prima però, durante il giorno di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio, è la volta degli scioglimenti gerarchici, dello scherno, la burla e dei ribaltamenti sociali, da sempre elementi centrali di questo periodo dell’anno. È il giorno dedicato alla beffa, nei confronti dei monsignori in primis, ma anche dei preti, delle monache, gli scapoli e i cornuti.”