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Teatro Primo Sole:applausi per lo spettacolo!

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Cade come una ricorrenza l’appuntamento con l’arte della commedia in occasione della XIX Edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo che, lo scorso 19 ottobre, per la seconda volta la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG) ha presentato. La Compagnia Teatrale “Teatro Primo Sole” ha scelto, difatti, Ginevra per la rappresentazione della “Prima” della Pièce 2019 – 2020, intitolata “La Fortuna con l’Effe maiuscola”, un classico della comicità teatrale napoletana. La commedia in tre atti scritta nel 1942 da Eduardo De Filippo in collaborazione con Armando Curcio, ha confermato il successo del 2018, con la presenza di circa 150 spettatori. L’evento, organizzato dalla SAIG, con il Patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Ginevra e in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a Zurigo, ha avuto il meritato successo.

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Malgrado la tensione della “Prima”, si conferma cosi’ questa Compagnia di Basilea, anche in questa pièce, dove si coglie l’evolversi del talento teatrale della troupe Italo-Basilese, che continua ad annoverare successi che portano la Compagnia a migliorarsi scena dopo scena. Fattasi conoscere, dal pubblico ginevrino per la loro performance nel 2018, in occasione del 10° Anniversario della SAIG, con la rappresentazione de “La Fortuna con l’Effe maiuscola”, il gruppo ha saputo interpretare un testo capace di mescolare comicità e drammaticità, lasciando il pubblico impegnato a capire una realtà difficile, come è quella di una delle tante famiglie che lottano contro la povertà.

A fare gli onori di casa il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro che ha salutato i presenti e presentato la Compagnia. Vaccaro ha poi invitato sul palco il Console Generale d’Italia, Antonino La Piana per i saluti istituzionali L’evento culturale si è svolto nella Salle des fêtes des Avanchets location messa a disposizione dalle autorità comunali di Vernier.

Una messa in scena divertente ed umanissima che mette in risalto una delle caratteristiche più preziose del Teatro dei De Filippo: l’umorismo. Umorismo che rappresenta la parte agra e amara di una comicità tutta napoletana che ci diverte e ci appassiona facendoci sorridere ma anche riflettere raccontandoci la fatica di vivere, attraverso un Teatro sempre attuale.

La performance si apre su di un miserrimo appartamento ricavato nella parte più buia di un vecchio palazzo napoletano, del 1942.

Abitano questo oscuro e singolarmente promiscuo appartamento i componenti della famiglia Ruoppolo, ormai ridotti a brandelli anche nelle anime e nelle intelligenze a causa dell’indigenza prolungata. In un tempo che ci appare ormai remoto i coniugi Ruoppolo non ancora preclusi alla speranza e confortati dall’amore reciproco hanno adottato un orfanello, per di più mentalmente ritardato, Erricuccio.

“La fortuna con l’effe maiuscola” è quella inattesa che capita al protagonista della commedia, un uomo perseguitato da un destino avverso e beffardo, che vede all’improvviso illuminare la sua misera vita dall’eredità di un parente emigrato in America. Eredità che però ha come condizione di essere assegnata per intero al poveretto solo se lui non avrà figli. In caso contrario il ricco patrimonio andrà al figlio.

Il pover’uomo, che ignorava la possibilità di ricevere il lascito, un figlio ce l’ha. Lo ha appena riconosciuto, costretto dalla miseria, in cambio di un modesto compenso che lo avrebbe aiutato a liberarsi dai debiti. E così, da questo impedimento, nascono gli equivoci e le disavventure tragicomiche della commedia, metafora di una società che si trasforma.

“Teatro Primo Sole”: dalle scene comiche a quelle dalle emozioni allo stato puro

Il Copione de “La Fortuna con l’Effe maiuscola”, permetterà al pubblico di valutare la bravura di questo gruppo unito e coeso. In questa commedia, tutti gli attori del gruppo dimostrano che la comicità deve sapersi trasformare in tristezza attraverso le espressioni se il copione lo richiede. Questo è proprio nella parte di Giovanni Ruoppolo, interpretato perfettamente da Cosimo Vennere che è anche regista della Compagnia e, la parte di Ericuccio interpretata magnificamente da Cosimo Rovito. Quest’ultimo, oltre ad essere bravo nell’interpretazione del suo ruolo di scimunito, rimane nella sua parte per tutta la durata dello spettacolo con le sue mimate ed innumerevoli espressioni.

Mi sembra doveroso, a nome della SAIG, citare e ringraziare tutti gli attori che ci hanno fatto ridere ed emozionare: Cosimo Venneri, Antonietta Massafra, Cosimo Rovito, Marina Tizzone, Nunzio Delli Conti, Debora Erca, Giorgio Alemanno, Giuseppe Manco, Nicola Oletta, Franco Benfatto, Rossella Mannella, Annunziata Morciano, Ilenia Ciardo, Franca Brogly, Giuseppe Falcone e Fernando Chula.
Con questo spettacolo possiamo affermare che gli attori della Compagnia “Teatro Primo Sole” di Basilea ha conquistato nuovamente Ginevra con la sua simpatia e professionalità, confermando la professionalità e la passione degli attori che la compongono.

Ritorna la Trippa al primo Corso di Cucina SAIG del mese di ottobre

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Nella bella cornice di inizio autunno, ad accendere i fornelli per il primo dei due corsi di Cucina della SAIG, ci ha pensato l’Associazione Lucchesi nel Mondo con il suo Presidente, Menotti Bacci, in una ricetta tipicamente italiana: la trippa.

Il Presidente Bacci, ha voluto valorizzare il paese di origine, che è Limano, in provincia di Lucca, eseguendo la ricetta della trippa alla limanese in tutte le sue origini storiche datate da più di 150 anni, ancor prima dell’Unità d’Italia.

La trippa rimane comunque una ricetta che unisce tutti gli italiani, eseguita in diversi modi diventata pietanza tipica. La trippa è un cibo considerato “povero” e poco raffinato, ma invece cucinato alla perfezione come in questa ricetta preparate dal nostro responsabile toscano del Corso di Cucina, Menotti Bacci, diventa saporito e nutriente, oltre che economico.

La ricetta della trippa è un piatto classico della cucina toscana; si tratta di una preparazione semplice, fatta senza aggiungere molti ingredienti, ma molto gustosa. Oltre alla trippa ed il vino, rigorosamente italiano, il Corso-cena si è concluso con un dolce a sorpresa per continuare a festeggiare, anche con i commensali del Corso di Cucina bi-mensile della SAIG, il compleanno del nostro Presidente dei Lucchesi ginevrini, nonché responsabile anche di questo progetto culinario.

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Questo tipo di ricette considerate “povere”, corrisponde pienamente ai criteri del progetto culinario della SAIG, che volge a far riscoprire le antiche tradizioni culinarie delle regioni italiane. Un modo anche per tramandare le vecchie ricette delle nostre nonne, un progetto per mantenere viva la cultura culinaria della nostra Italia fuori dai suoi confini.

Ancora una volta l’equipe SAIG ha saziato a dovere il desiderio di sapere delle frequentatrici del Corso che diventa sempre di più una riunione famigliare, un momento per incontrarsi col piacere di condividere questo momento attorno ad una pietanza. Non è solo imparare e scoprire una ricetta ma anche condividere un’amicizia che si innaffia e rafforza col passare del tempo e di questo, la SAIG non può essere che orgogliosa e fiera.

Se volete iscrivervi, rimangono ancora qualche posto prima di chiudere le iscrizioni.
Per informazioni chiamare al 078 865 35 00.

L’Italie à portée de bouche – L’Italia a portata di bocca Il pranzo anziani del mese di ottobre

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Il pranzo mensile degli anziani del mese di ottobre, si è svolto in un’atmosfera autunnale la quale è stata illuminata dai sorrisi e del buon umore dei 30 anziani che hanno partecipato all’appuntamento culinario mensile a loro dedicato.

Gli anziani del quartiere, sempre lieti e festosi ad ogni incontro, sono stati dalla SAIG ospitati con immutato spirito di accoglienza e con la consapevolezza che tutti noi abbiamo il dovere di tutelare e tenere sempre presente il loro benessere. Solo se si rispetta il passato si può vivere un presente pieno ed un futuro degno.

In questo incontro, l’occasione è stata favorevole alla SAIG per festeggiare il compleanno del responsabile del progetto anziani, Menotti Bacci, Presidente dei Lucchesi nel Mondo di Ginevra. Quest’ultimo, insieme alla sua equipe formata da Lisette Bacci, Claude Romanato, Antonio Bello, Gino Piroddi e Roberto Corona e, Maritza Villegas per l’ASP, hanno reso questo giorno colmo di emozioni per il ritrovo mensile. A partecipare all’evento, erano presenti il Presidente dell’Ass. Calabrese, Francesco Decicco insieme alla moglie Rachele che hanno contribuito realizzando la torta di compleanno.

Questo appuntamento si rivela essere sempre più atteso dai nostri cari anziani del quartier, rinnovando, ancora una volta, come ogni mese, con un “Benvenuti in Italia” dal Coordinatore Carmelo Vaccaro, che accoglie gli invitati speciali, particolare momento scaturito da un progetto tra la SAIG e l’Antenna Sociale di Prossimità “Servette St Jean- Petit Saconnex” (ASP), della Città di Ginevra.

Questo progetto, uno dei tanti fiori all’occhiello delle numerose attività della SAIG, è divenuto nel tempo un appuntamento ambito per la qualità dell’accoglienza, la compagnia e le proposte culinarie che i nostri cuochi propongono secondo la migliore tradizione italiana.

Uccio De Santis e i Mudù a Losanna

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La SAIG presente allo spettacolo di Uccio De Santis e i Mudù a Losanna

Lo scorso sabato 5 ottobre al teatro l’Octagone di Pully – Losanna, Uccio De Santis, Antonella Genga e Umberto Sardella, si sono esibiti in uno spettacolo molto divertente cui hanno assistito molti connazionali provenienti sia dal Cantone Vodese e Vallese, sia dal Cantone di Ginevra, sia, addirittura appositamente dall’Italia.

Dopo aver concesso un’intervista per “La Notizia di Ginevra”, i Mudu’, questo il nome del gruppo di cabaret che da anni viene seguito da moltissimi fan sui social, hanno proposto parte del loro vasto repertorio che ha intrattenuto piacevolmente il pubblico presente per circa due ore.

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Spettacolo molto godibile con una perfetta alchimia composta da testi preparati, barzellette, simpatia e, soprattutto, improvvisazione. Uccio, verso al fine della performance, da bravo “rabdomante” quale è, ha scelto tre spettatori, li ha fatti salire sul palco, li ha intervistati e fatti esibire assieme a lui, per poi utilizzare le informazioni simpaticamente “estorte” durante la sua ennesima “intervista impossibile”, durante lo sketch finale dedicato ai Carabinieri, altro cavallo di battaglia del gruppo, mandando in visibilio gli spettatori.

La caratteristica di Uccio è quella di riuscire a coinvolgere il suo pubblico negli spettacoli, riuscendo a tirare fuori da ciascuno dei prescelti, una inaspettata vis comica. Ed ecco che ogni volta si compie la magia di far diventare protagonisti persone comuni. Proprio dalla gente comune Uccio trae ispirazione così come anche dalle esperienze riferite dal padre, medico, durante lo svolgimento del suo lavoro. I pazienti diventano strumento inconsapevole di bonarie battute e scenette, perché niente è più reale della realtà stessa.

Dall’intervista ai 3 attori, sono emersi una grande disponibilità, semplicità e simpatia di tutti i componenti del gruppo, legati da una forte coesione e professionalità, rodata nel corso degli anni. Dal 2000 ad oggi, la loro collaborazione non ha conosciuto requie. D’altra parte, come dice Antonella, non sarebbe possibile lavorare da così tanti anni insieme a qualcuno con il quale non si va d’accordo e con il quale non si è in sintonia. Ed anche il fattore divertimento per chi recita, diventa fondamentale per riuscire a far divertire il pubblico. E loro si divertono parecchio, evidentemente.

Promossi a pieni voti, dunque. I Mudu’ sono scoppiettanti e simpatici esattamente come si vede su Facebook o su Youtube.

Alla fine dello spettacolo Uccio non ha dimenticato di ringraziare gli sponsor e la SAIG per essersi interessata allo spettacolo con la sua presenza e con il suo giornale.

Certamente non ha mancato di ringraziare Luciano Claudio e Franco Di Santo. E proprio con quest’ultimo i dirigenti SAIG stanno cercando di programmare una serata con Uccio anche a Ginevra in un prossimo futuro, con l’eventuale collaborazione dell’Associazione Regionale Pugliese di Ginevra.

Settimana della Lingua Italiana nel Mondo 2019

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La SAIG (società delle associazioni italiane a Ginevra) tramite il suo coordinatore Carmelo Vaccaro ha annunciato la parteciazione all’organizzazione della Settimana della Lingua italiana nel Mondo, che quest’anno si terrà dal 19 al 25 ottobre.

Per il tema di quest’anno “L’Italiano sul palcoscenico, la SAIG ha già in programma una serata teatrale con la Compagnia “Teatro Primo Sole”, che presenterà la Commedia in tre atti
di Eduardo De Filippo, “La fortuna con l’Effe Maiuscola”.

La società, molto presente sul territorio di Ginevra e nota per le numerose attività dedicate alla comunità italiana, con la sua partecipazione all’organizzazione della Settimana della Lingua italiana nel Mondo vuole ancora una volta mettere in evidenza nel cantone svizzero il valore e l’importanza della lingua e della cultura italiana.

La Società delle Associazioni italiane di Ginevra dimostra l’evidente volontà di continuare ad essere la locomotiva associazionistica trainante nell’ottica socio-culturali ed informative nel Cantone di Ginevra.

Al Corso di Cucina della SAIG, i cuochi dell’Associazione Laziale ginevrina L.A.R.E

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Il Corso di Cucina della SAIG, per l’anno 2019 – 2020, inizia dal centro Italia e precisamente dal Lazio, lo scorso 26 settembre. Il Presidente della L.A.R.E., Guglielmo Cascioli, ha portato i cuochi dell’Associazione per proporre alcune piatti tipicamente laziali quali i famosi spaghetti all’Amatriciana, insalati di fagioli alla romana e, come dolce, la crostata di visciole.

Ogni iniziale scetticismo è stato polverizzato dalla bontà di questo piatto. La tavola era imbandita a festa ed il vino rosso accompagnava in modo eccellente i sapori fedeli alla cucina laziale. E’ stato richiesto un bis tutti a riprova della bontà dei piatti proposti.

Anche in questa occasione la SAIG ha dato prova di fedeltà alle tradizioni culinarie italiane e regionali. Altissima e fedele l’affluenza per questo appuntamento bimestrale con la cucina con ospiti sempre diversi e sempre più attratti dai sapori nostrani. Non si risparmiano complimenti e la curiosità per i piatti della tradizione italiana sono in crescente aumento.

“Qual è la vera storia della Amatriciana?

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L’amatriciana (in romanesco matriciana a causa dell’aferesi) è un condimento per la pastasciutta, tipico delle osterie e trattorie romane. Gli ingredienti sono: guanciale, pecorino e pomodoro. Prende il nome da Amatrice, una cittadina in provincia di Rieti.

la prima testimonianza scritta di questo piatto ci arriva dal cuoco Francesco Leonardi che, nel 1816, lo servì alla corte del papanell’800, nel rione Ponte (zona di piazza Navona area ponte Sant’Angelo), esisteva un vicolo chiamato de’ Matriciani (dopo il 1870 vicolo degli Amatriciani) e una piazza (oggi Piazza Lancellotti) dove i Grici (Sabini) tenevano mercato, vendendo pane, salumi e formaggi dei monti Sibillini; sostavano poi nei pressi di una locanda chiamata L’Amatriciano.

Questo sugo è figlio quindi della gricia (o griscia), piatto di spaghetti o maccheroni conditi con olio, pepe e barbozzo o guanciale, nato in un paese reatino di nome Grisciano. Cosa certa è che l’aggiunta della salsa di pomodoro risale alla fine del diciassettesimo secolo. La prima testimonianza scritta dell’uso del sugo all’amatriciana per condire la pasta la si trova nel manuale di cucina del cuoco romano Francesco Leonardi, che la servì alla corte del Papa. Fu un colpo di alta classe: alla maniera dei matriciani Leonardi impose un piatto popolare a un banchetto al Quirinale in onore di Francesco I Imperatore d’Austria, organizzato da Papa Pio VII nell’aprile del 1816.

L’insalata di fagioli alla romana

Questa ricetta è un piatto molto sostanzioso, che propone il sapore tipico e rustico della cucina della capitale. È anche un contorno che però può facilmente trasformarsi in un piatto unico, e può essere realizzato in maniera molto semplice. Per i fagioli il condimento che viene usato è costituito da una salsina composta da olio extravergine di oliva, acciughe tritate, aglio, timo, pepe e cipolla aromatizzata nell’aceto di vino rosso.

Storia e origine della crostata di visciole

La crostata di visciole, un tipo di ciliegia che cresce nei boschi fuori porta, è un dolce romano che affonda le sue radici nel Settecento, quando a Roma era forte la presenza delle comunità ebraiche.

Questo dolce, come tanti altri, nasce grazie all’uso d’ingredienti semplici che, lavorati insieme, danno vita a capolavori culinari capaci di resistere allo scorrere del tempo.”

La SAIG Continua il suo viaggio culinario tra le antiche pietanze delle regioni italiane, insieme alle Associazioni che la compongono e con i tanti fedeli frequentatrici che sono sempre più golose di apprendere la storia della Cucina regionale italiana.

Le autorità ospitanti rinnovano il loro impegno a favore della Ginevra internazionale

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In occasione del centesimo anniversario della Società delle Nazioni, le autorità federali, cantonali e comunali hanno deciso di rinnovare il loro impegno a favore della Ginevra internazionale. Lo scorso 16 settembre 2019, hanno firmato una dichiarazione comune in tal senso. L’evento è stato seguito da un evento pubblico presso l’Università di Ginevra.

La creazione, nel 1919, della Società delle Nazioni segna sia l’inizio del moderno multilateralismo sia l’ascesa della Ginevra internazionale. Oggi ci sono circa 40 organizzazioni internazionali, le rappresentanze diplomatiche di 179 Stati e centinaia di ONG che lavorano insieme, da Ginevra, per costruire un mondo più sicuro, più prospero e più giusto. Per la Confederazione, il Cantone e la Città di Ginevra, questa situazione unica rappresenta un onore e una grande responsabilità. Sono le ragioni per la quale le autorità ospitanti sono da tempo impegnate a fornire agli attori internazionali che ospitano le migliori condizioni di lavoro possibili.

Nel 2019, in un mondo sempre più interdipendente, la cooperazione internazionale è essenziale per affrontare le sfide planetarie come la digitalizzazione, i cambiamenti climatici o le emigrazioni. La Svizzera sostiene questo dialogo internazionale, che corrisponde ai suoi valori e interessi. In questo contesto, il sig. Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri, il sig. Antonio Hodgers, presidente del Consiglio di Stato della Repubblica e del Cantone di Ginevra, e il sig. Sami Kanaan, consigliere amministrativo della città di Ginevra, hanno firmato una dichiarazione comune il 16 settembre 2019, una dichiarazione congiunta accompagnato da un piano d’azione comune per rafforzare il ruolo della Svizzera come Stato ospitante. All’evento hanno partecipato la sig.ra Tatiana Valovaya, Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, e il sig. Guillaume Pictet, vice-presidente della Fondazione per Ginevra.

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“La storia ci insegna che il dialogo tra Stati è l’unico modo per evitare le grandi tragedie che colpiscono l’umanità”, ha dichiarato il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri. “La Ginevra Internazionale contribuisce in modo significativo a questo dialogo. L’instancabile ricerca di consenso e il rispetto dello Stato di diritto sono sanciti nel DNA svizzero”, ha sottolineato.

“Ginevra ha tutte le carte in mano per affrontare le sfide del futuro”, ha dichiarato Antonio Hodgers. “Ma possiamo ulteriormente beneficiare le Organizzazioni Internazionali dalle risorse disponibili nella nostra regione”, ha aggiunto.

“Firmando questa dichiarazione, la città di Ginevra farà parte della lunga e fruttuosa tradizione di apertura, accoglienza e di dialogo che costituisce la sua identità e la sua storia. Un impegno che contribuisce in modo determinante alla diversità, e la prosperità della nostra regione “, ha affermato Sami Kanaan.

Al termine della firma, è stato organizzato un dibattito pubblico sulla Svizzera e sul multilateralismo in collaborazione con l’Università di Ginevra, l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e la Fondazione per Ginevra. Dopo le introduzioni del rettore dell’Università, del Capo del Dipartimento Federale degli Affari Esteri e del Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, l’opera letteraria “La Svizzera e la costruzione del multilateralismo” che riunisce dei documenti diplomatici di Dodis è stato presentato dal professor Sacha Zala, direttore del centro di ricerca Dodis.

Una tavola rotonda sul tema di “Ginevra e il futuro del multilateralismo” ha poi riunito rappresentanti del mondo accademico, della gioventù, del settore privato e delle Organizzazioni Internazionali per affrontare argomenti quali i temi emergenti della cooperazione internazionale, gli attori ed i processi attuali e futuri, nonché il ruolo della collocazione di Ginevra in questo contesto in evoluzione.

Foto : Ville de Genève / Patrick Gilliéron Lopreno

Nicolas Walder : sostenere la qualità della vita a Carouge in risposta alle sfide globali

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Quest’anno di amministrazione comunale in qualità di Sindaco di Carouge è stata l’occasione di presenziare a numerosi incontri con gli abitanti e le diverse aziende e associazioni di residenti, di commercianti o di utenti. Questi scambi si sono rivelati essenziali per arricchire la mia azione ed anche per meglio rispondere alle aspettative degli abitanti di Carouge.
Colgo l’occasione per ringraziare le diverse società italiane tra cui la SAIG per gli scambi pieni di rispetto e di amicizia, ma anche per vari eventi ai quali tali associazioni hanno dato contributi contribuiti a Carouge o nel resto del cantone di Ginevra.

Carouge umanista

È tanto più importante condividere il più possibile che Carouge è oggi soggetto ad una forte pressione demografica e deve affrontare, di conseguenza, notevoli sfide urbane.
Queste sfide, ci impegniamo quotidianamente e bisogna affrontarle garantendo al contempo la conservazione della qualità della vita e lo spirito di apertura di Carouge.

Ecco perché ho approfittato di quest’anno in veste di Sindaco per ricordare e promuovere lo spirito di accoglienza e i valori di tolleranza e solidarietà che la nostra città ha sempre saputo onorare. Perché se Carouge è stata in grado di svilupparsi in modo così armonioso nel corso dei secoli, è perché è stata in grado di accogliere e integrare con dignità i suoi immigrati e visitatori, compresi i richiedenti asilo.
In un momento in cui alcuni Stati violano sempre più apertamente i diritti umani, è stato importante per me rendere omaggio agli immigrati, molti dei quali venuti dall’Italia, che hanno dato un contributo significativo alla costruzione e alla prosperità della nostra città.

Carouge egualitario

Quest’anno di amministrazione comunale è stato anche l’occasione per sottolineare la necessità di combattere contro ogni forma di razzismo, antisemitismo, sessismo o omofobia. A Carouge, come altrove, tutti devono poter scegliere il proprio modo di vivere con gli stessi diritti e doveri, nonché le stesse libertà e opportunità.

Il 14 giugno, lo straordinario successo dello sciopero delle donne ci ha ricordato le evidenti disuguaglianze che purtroppo persistono nel nostro paese.

A Carouge, io e le mie due colleghe riceviamo le stesse indennità. Sembra ovvio e tuttavia è un’eccezione nel nostro paese, le donne ancora troppo spesso sono molto meno remunerate delle loro omologhi maschili.

È per questo motivo che abbiamo sostenuto questa giornata di sciopero offrendo ai collaboratori del Municipio la possibilità di parteciparvi senza impatto sul loro salario.

Carouge sostenibile e verde

Ma quest’anno sarà stato particolarmente segnato da un’accelerazione delle conseguenze del riscaldamento globale: scomparsa di ghiacciai, record di temperatura, incendi e tempeste ripetute, scioglimento dei poli, diminuzione della biodiversità e naturalmente gli altri drammi ai quali tendiamo a quasi ad abituarci: materie plastiche negli oceani, pesticidi nel suolo e inquinamento dell’aria.

Mentre le questioni ambientali sono globali e richiedono una collaborazione internazionale, le autorità locali hanno ancora un ruolo decisivo da svolgere nel portare politiche innovative, sostenibili e rispettose dell’ambiente nei loro territori.

È così che abbiamo lanciato a Carouge diversi progetti che ci hanno portato a ridurre drasticamente i nostri rifiuti e ad entrare in un ciclo più virtuoso di consumo responsabile, che ci ha permesso di ottenere quest’anno molti riconoscimenti:

– Prima città del “commercio equo e solidale” della Svizzera romanda grazie a una politica di sostegno alla produzione agricola che sia ecologicamente e socialmente equa.

– Città più solidale della Svizzera. Premio assegnato dall’associazione Solidar sulla base dei loro studi sulle politiche di acquisto (responsabile) e sulla nostra politica di cooperazione internazionale.

– Prima città “Zero rifiuti” con il progetto di ridurre del 30% i nostri rifiuti da incenerire e di orientare il nostro comune verso un consumo più responsabile. Grazie all’impegno di tutto il team di “Zero Waste Svizzera”, la nostra città ha sviluppato un ambizioso programma che comprende numerosi seminari, coaching e conferenze.

Rispondere all’emergenza climatica a livello locale significa anche proteggere gli abitanti dalle bolle di calore e da vari tipi di inquinamento. Ecco perché abbiamo favorito per diversi anni i modi di trasporto a basso impatto sull’ambiente e collettivi e cerchiamo di piantare alberi il piu’ possibile lungo le strade e negli spazi urbani, come la strada di Veyrier, i cui lavori sono in corso e che verrà presto piantumata con un centinaio di alberi.

Questo vuol dire che, sia pure alla fine di questo anno di amministrazione comunale, resto pienamente impegnato e determinato a migliorare al meglio possibile la qualità di vita degli abitanti del mio Municipio. E so che potrò contare su tutti gli attori della società civile, quali le diverse organizzazioni, tra cui la SAIG e le numerose associazioni italiane, per far vivere questi valori in modo che Carouge diventi ancora più accogliente, gradevole e sostenibile di oggi.