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L’Italie à portée de bouche – L’Italia a portata di bocca Il pranzo anziani del mese di ottobre

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Il pranzo mensile degli anziani del mese di ottobre, si è svolto in un’atmosfera autunnale la quale è stata illuminata dai sorrisi e del buon umore dei 30 anziani che hanno partecipato all’appuntamento culinario mensile a loro dedicato.

Gli anziani del quartiere, sempre lieti e festosi ad ogni incontro, sono stati dalla SAIG ospitati con immutato spirito di accoglienza e con la consapevolezza che tutti noi abbiamo il dovere di tutelare e tenere sempre presente il loro benessere. Solo se si rispetta il passato si può vivere un presente pieno ed un futuro degno.

In questo incontro, l’occasione è stata favorevole alla SAIG per festeggiare il compleanno del responsabile del progetto anziani, Menotti Bacci, Presidente dei Lucchesi nel Mondo di Ginevra. Quest’ultimo, insieme alla sua equipe formata da Lisette Bacci, Claude Romanato, Antonio Bello, Gino Piroddi e Roberto Corona e, Maritza Villegas per l’ASP, hanno reso questo giorno colmo di emozioni per il ritrovo mensile. A partecipare all’evento, erano presenti il Presidente dell’Ass. Calabrese, Francesco Decicco insieme alla moglie Rachele che hanno contribuito realizzando la torta di compleanno.

Questo appuntamento si rivela essere sempre più atteso dai nostri cari anziani del quartier, rinnovando, ancora una volta, come ogni mese, con un “Benvenuti in Italia” dal Coordinatore Carmelo Vaccaro, che accoglie gli invitati speciali, particolare momento scaturito da un progetto tra la SAIG e l’Antenna Sociale di Prossimità “Servette St Jean- Petit Saconnex” (ASP), della Città di Ginevra.

Questo progetto, uno dei tanti fiori all’occhiello delle numerose attività della SAIG, è divenuto nel tempo un appuntamento ambito per la qualità dell’accoglienza, la compagnia e le proposte culinarie che i nostri cuochi propongono secondo la migliore tradizione italiana.

Uccio De Santis e i Mudù a Losanna

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La SAIG presente allo spettacolo di Uccio De Santis e i Mudù a Losanna

Lo scorso sabato 5 ottobre al teatro l’Octagone di Pully – Losanna, Uccio De Santis, Antonella Genga e Umberto Sardella, si sono esibiti in uno spettacolo molto divertente cui hanno assistito molti connazionali provenienti sia dal Cantone Vodese e Vallese, sia dal Cantone di Ginevra, sia, addirittura appositamente dall’Italia.

Dopo aver concesso un’intervista per “La Notizia di Ginevra”, i Mudu’, questo il nome del gruppo di cabaret che da anni viene seguito da moltissimi fan sui social, hanno proposto parte del loro vasto repertorio che ha intrattenuto piacevolmente il pubblico presente per circa due ore.

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Spettacolo molto godibile con una perfetta alchimia composta da testi preparati, barzellette, simpatia e, soprattutto, improvvisazione. Uccio, verso al fine della performance, da bravo “rabdomante” quale è, ha scelto tre spettatori, li ha fatti salire sul palco, li ha intervistati e fatti esibire assieme a lui, per poi utilizzare le informazioni simpaticamente “estorte” durante la sua ennesima “intervista impossibile”, durante lo sketch finale dedicato ai Carabinieri, altro cavallo di battaglia del gruppo, mandando in visibilio gli spettatori.

La caratteristica di Uccio è quella di riuscire a coinvolgere il suo pubblico negli spettacoli, riuscendo a tirare fuori da ciascuno dei prescelti, una inaspettata vis comica. Ed ecco che ogni volta si compie la magia di far diventare protagonisti persone comuni. Proprio dalla gente comune Uccio trae ispirazione così come anche dalle esperienze riferite dal padre, medico, durante lo svolgimento del suo lavoro. I pazienti diventano strumento inconsapevole di bonarie battute e scenette, perché niente è più reale della realtà stessa.

Dall’intervista ai 3 attori, sono emersi una grande disponibilità, semplicità e simpatia di tutti i componenti del gruppo, legati da una forte coesione e professionalità, rodata nel corso degli anni. Dal 2000 ad oggi, la loro collaborazione non ha conosciuto requie. D’altra parte, come dice Antonella, non sarebbe possibile lavorare da così tanti anni insieme a qualcuno con il quale non si va d’accordo e con il quale non si è in sintonia. Ed anche il fattore divertimento per chi recita, diventa fondamentale per riuscire a far divertire il pubblico. E loro si divertono parecchio, evidentemente.

Promossi a pieni voti, dunque. I Mudu’ sono scoppiettanti e simpatici esattamente come si vede su Facebook o su Youtube.

Alla fine dello spettacolo Uccio non ha dimenticato di ringraziare gli sponsor e la SAIG per essersi interessata allo spettacolo con la sua presenza e con il suo giornale.

Certamente non ha mancato di ringraziare Luciano Claudio e Franco Di Santo. E proprio con quest’ultimo i dirigenti SAIG stanno cercando di programmare una serata con Uccio anche a Ginevra in un prossimo futuro, con l’eventuale collaborazione dell’Associazione Regionale Pugliese di Ginevra.

Settimana della Lingua Italiana nel Mondo 2019

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La SAIG (società delle associazioni italiane a Ginevra) tramite il suo coordinatore Carmelo Vaccaro ha annunciato la parteciazione all’organizzazione della Settimana della Lingua italiana nel Mondo, che quest’anno si terrà dal 19 al 25 ottobre.

Per il tema di quest’anno “L’Italiano sul palcoscenico, la SAIG ha già in programma una serata teatrale con la Compagnia “Teatro Primo Sole”, che presenterà la Commedia in tre atti
di Eduardo De Filippo, “La fortuna con l’Effe Maiuscola”.

La società, molto presente sul territorio di Ginevra e nota per le numerose attività dedicate alla comunità italiana, con la sua partecipazione all’organizzazione della Settimana della Lingua italiana nel Mondo vuole ancora una volta mettere in evidenza nel cantone svizzero il valore e l’importanza della lingua e della cultura italiana.

La Società delle Associazioni italiane di Ginevra dimostra l’evidente volontà di continuare ad essere la locomotiva associazionistica trainante nell’ottica socio-culturali ed informative nel Cantone di Ginevra.

Al Corso di Cucina della SAIG, i cuochi dell’Associazione Laziale ginevrina L.A.R.E

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Il Corso di Cucina della SAIG, per l’anno 2019 – 2020, inizia dal centro Italia e precisamente dal Lazio, lo scorso 26 settembre. Il Presidente della L.A.R.E., Guglielmo Cascioli, ha portato i cuochi dell’Associazione per proporre alcune piatti tipicamente laziali quali i famosi spaghetti all’Amatriciana, insalati di fagioli alla romana e, come dolce, la crostata di visciole.

Ogni iniziale scetticismo è stato polverizzato dalla bontà di questo piatto. La tavola era imbandita a festa ed il vino rosso accompagnava in modo eccellente i sapori fedeli alla cucina laziale. E’ stato richiesto un bis tutti a riprova della bontà dei piatti proposti.

Anche in questa occasione la SAIG ha dato prova di fedeltà alle tradizioni culinarie italiane e regionali. Altissima e fedele l’affluenza per questo appuntamento bimestrale con la cucina con ospiti sempre diversi e sempre più attratti dai sapori nostrani. Non si risparmiano complimenti e la curiosità per i piatti della tradizione italiana sono in crescente aumento.

“Qual è la vera storia della Amatriciana?

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L’amatriciana (in romanesco matriciana a causa dell’aferesi) è un condimento per la pastasciutta, tipico delle osterie e trattorie romane. Gli ingredienti sono: guanciale, pecorino e pomodoro. Prende il nome da Amatrice, una cittadina in provincia di Rieti.

la prima testimonianza scritta di questo piatto ci arriva dal cuoco Francesco Leonardi che, nel 1816, lo servì alla corte del papanell’800, nel rione Ponte (zona di piazza Navona area ponte Sant’Angelo), esisteva un vicolo chiamato de’ Matriciani (dopo il 1870 vicolo degli Amatriciani) e una piazza (oggi Piazza Lancellotti) dove i Grici (Sabini) tenevano mercato, vendendo pane, salumi e formaggi dei monti Sibillini; sostavano poi nei pressi di una locanda chiamata L’Amatriciano.

Questo sugo è figlio quindi della gricia (o griscia), piatto di spaghetti o maccheroni conditi con olio, pepe e barbozzo o guanciale, nato in un paese reatino di nome Grisciano. Cosa certa è che l’aggiunta della salsa di pomodoro risale alla fine del diciassettesimo secolo. La prima testimonianza scritta dell’uso del sugo all’amatriciana per condire la pasta la si trova nel manuale di cucina del cuoco romano Francesco Leonardi, che la servì alla corte del Papa. Fu un colpo di alta classe: alla maniera dei matriciani Leonardi impose un piatto popolare a un banchetto al Quirinale in onore di Francesco I Imperatore d’Austria, organizzato da Papa Pio VII nell’aprile del 1816.

L’insalata di fagioli alla romana

Questa ricetta è un piatto molto sostanzioso, che propone il sapore tipico e rustico della cucina della capitale. È anche un contorno che però può facilmente trasformarsi in un piatto unico, e può essere realizzato in maniera molto semplice. Per i fagioli il condimento che viene usato è costituito da una salsina composta da olio extravergine di oliva, acciughe tritate, aglio, timo, pepe e cipolla aromatizzata nell’aceto di vino rosso.

Storia e origine della crostata di visciole

La crostata di visciole, un tipo di ciliegia che cresce nei boschi fuori porta, è un dolce romano che affonda le sue radici nel Settecento, quando a Roma era forte la presenza delle comunità ebraiche.

Questo dolce, come tanti altri, nasce grazie all’uso d’ingredienti semplici che, lavorati insieme, danno vita a capolavori culinari capaci di resistere allo scorrere del tempo.”

La SAIG Continua il suo viaggio culinario tra le antiche pietanze delle regioni italiane, insieme alle Associazioni che la compongono e con i tanti fedeli frequentatrici che sono sempre più golose di apprendere la storia della Cucina regionale italiana.

Le autorità ospitanti rinnovano il loro impegno a favore della Ginevra internazionale

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In occasione del centesimo anniversario della Società delle Nazioni, le autorità federali, cantonali e comunali hanno deciso di rinnovare il loro impegno a favore della Ginevra internazionale. Lo scorso 16 settembre 2019, hanno firmato una dichiarazione comune in tal senso. L’evento è stato seguito da un evento pubblico presso l’Università di Ginevra.

La creazione, nel 1919, della Società delle Nazioni segna sia l’inizio del moderno multilateralismo sia l’ascesa della Ginevra internazionale. Oggi ci sono circa 40 organizzazioni internazionali, le rappresentanze diplomatiche di 179 Stati e centinaia di ONG che lavorano insieme, da Ginevra, per costruire un mondo più sicuro, più prospero e più giusto. Per la Confederazione, il Cantone e la Città di Ginevra, questa situazione unica rappresenta un onore e una grande responsabilità. Sono le ragioni per la quale le autorità ospitanti sono da tempo impegnate a fornire agli attori internazionali che ospitano le migliori condizioni di lavoro possibili.

Nel 2019, in un mondo sempre più interdipendente, la cooperazione internazionale è essenziale per affrontare le sfide planetarie come la digitalizzazione, i cambiamenti climatici o le emigrazioni. La Svizzera sostiene questo dialogo internazionale, che corrisponde ai suoi valori e interessi. In questo contesto, il sig. Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri, il sig. Antonio Hodgers, presidente del Consiglio di Stato della Repubblica e del Cantone di Ginevra, e il sig. Sami Kanaan, consigliere amministrativo della città di Ginevra, hanno firmato una dichiarazione comune il 16 settembre 2019, una dichiarazione congiunta accompagnato da un piano d’azione comune per rafforzare il ruolo della Svizzera come Stato ospitante. All’evento hanno partecipato la sig.ra Tatiana Valovaya, Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, e il sig. Guillaume Pictet, vice-presidente della Fondazione per Ginevra.

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“La storia ci insegna che il dialogo tra Stati è l’unico modo per evitare le grandi tragedie che colpiscono l’umanità”, ha dichiarato il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri. “La Ginevra Internazionale contribuisce in modo significativo a questo dialogo. L’instancabile ricerca di consenso e il rispetto dello Stato di diritto sono sanciti nel DNA svizzero”, ha sottolineato.

“Ginevra ha tutte le carte in mano per affrontare le sfide del futuro”, ha dichiarato Antonio Hodgers. “Ma possiamo ulteriormente beneficiare le Organizzazioni Internazionali dalle risorse disponibili nella nostra regione”, ha aggiunto.

“Firmando questa dichiarazione, la città di Ginevra farà parte della lunga e fruttuosa tradizione di apertura, accoglienza e di dialogo che costituisce la sua identità e la sua storia. Un impegno che contribuisce in modo determinante alla diversità, e la prosperità della nostra regione “, ha affermato Sami Kanaan.

Al termine della firma, è stato organizzato un dibattito pubblico sulla Svizzera e sul multilateralismo in collaborazione con l’Università di Ginevra, l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e la Fondazione per Ginevra. Dopo le introduzioni del rettore dell’Università, del Capo del Dipartimento Federale degli Affari Esteri e del Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, l’opera letteraria “La Svizzera e la costruzione del multilateralismo” che riunisce dei documenti diplomatici di Dodis è stato presentato dal professor Sacha Zala, direttore del centro di ricerca Dodis.

Una tavola rotonda sul tema di “Ginevra e il futuro del multilateralismo” ha poi riunito rappresentanti del mondo accademico, della gioventù, del settore privato e delle Organizzazioni Internazionali per affrontare argomenti quali i temi emergenti della cooperazione internazionale, gli attori ed i processi attuali e futuri, nonché il ruolo della collocazione di Ginevra in questo contesto in evoluzione.

Foto : Ville de Genève / Patrick Gilliéron Lopreno

Nicolas Walder : sostenere la qualità della vita a Carouge in risposta alle sfide globali

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Quest’anno di amministrazione comunale in qualità di Sindaco di Carouge è stata l’occasione di presenziare a numerosi incontri con gli abitanti e le diverse aziende e associazioni di residenti, di commercianti o di utenti. Questi scambi si sono rivelati essenziali per arricchire la mia azione ed anche per meglio rispondere alle aspettative degli abitanti di Carouge.
Colgo l’occasione per ringraziare le diverse società italiane tra cui la SAIG per gli scambi pieni di rispetto e di amicizia, ma anche per vari eventi ai quali tali associazioni hanno dato contributi contribuiti a Carouge o nel resto del cantone di Ginevra.

Carouge umanista

È tanto più importante condividere il più possibile che Carouge è oggi soggetto ad una forte pressione demografica e deve affrontare, di conseguenza, notevoli sfide urbane.
Queste sfide, ci impegniamo quotidianamente e bisogna affrontarle garantendo al contempo la conservazione della qualità della vita e lo spirito di apertura di Carouge.

Ecco perché ho approfittato di quest’anno in veste di Sindaco per ricordare e promuovere lo spirito di accoglienza e i valori di tolleranza e solidarietà che la nostra città ha sempre saputo onorare. Perché se Carouge è stata in grado di svilupparsi in modo così armonioso nel corso dei secoli, è perché è stata in grado di accogliere e integrare con dignità i suoi immigrati e visitatori, compresi i richiedenti asilo.
In un momento in cui alcuni Stati violano sempre più apertamente i diritti umani, è stato importante per me rendere omaggio agli immigrati, molti dei quali venuti dall’Italia, che hanno dato un contributo significativo alla costruzione e alla prosperità della nostra città.

Carouge egualitario

Quest’anno di amministrazione comunale è stato anche l’occasione per sottolineare la necessità di combattere contro ogni forma di razzismo, antisemitismo, sessismo o omofobia. A Carouge, come altrove, tutti devono poter scegliere il proprio modo di vivere con gli stessi diritti e doveri, nonché le stesse libertà e opportunità.

Il 14 giugno, lo straordinario successo dello sciopero delle donne ci ha ricordato le evidenti disuguaglianze che purtroppo persistono nel nostro paese.

A Carouge, io e le mie due colleghe riceviamo le stesse indennità. Sembra ovvio e tuttavia è un’eccezione nel nostro paese, le donne ancora troppo spesso sono molto meno remunerate delle loro omologhi maschili.

È per questo motivo che abbiamo sostenuto questa giornata di sciopero offrendo ai collaboratori del Municipio la possibilità di parteciparvi senza impatto sul loro salario.

Carouge sostenibile e verde

Ma quest’anno sarà stato particolarmente segnato da un’accelerazione delle conseguenze del riscaldamento globale: scomparsa di ghiacciai, record di temperatura, incendi e tempeste ripetute, scioglimento dei poli, diminuzione della biodiversità e naturalmente gli altri drammi ai quali tendiamo a quasi ad abituarci: materie plastiche negli oceani, pesticidi nel suolo e inquinamento dell’aria.

Mentre le questioni ambientali sono globali e richiedono una collaborazione internazionale, le autorità locali hanno ancora un ruolo decisivo da svolgere nel portare politiche innovative, sostenibili e rispettose dell’ambiente nei loro territori.

È così che abbiamo lanciato a Carouge diversi progetti che ci hanno portato a ridurre drasticamente i nostri rifiuti e ad entrare in un ciclo più virtuoso di consumo responsabile, che ci ha permesso di ottenere quest’anno molti riconoscimenti:

– Prima città del “commercio equo e solidale” della Svizzera romanda grazie a una politica di sostegno alla produzione agricola che sia ecologicamente e socialmente equa.

– Città più solidale della Svizzera. Premio assegnato dall’associazione Solidar sulla base dei loro studi sulle politiche di acquisto (responsabile) e sulla nostra politica di cooperazione internazionale.

– Prima città “Zero rifiuti” con il progetto di ridurre del 30% i nostri rifiuti da incenerire e di orientare il nostro comune verso un consumo più responsabile. Grazie all’impegno di tutto il team di “Zero Waste Svizzera”, la nostra città ha sviluppato un ambizioso programma che comprende numerosi seminari, coaching e conferenze.

Rispondere all’emergenza climatica a livello locale significa anche proteggere gli abitanti dalle bolle di calore e da vari tipi di inquinamento. Ecco perché abbiamo favorito per diversi anni i modi di trasporto a basso impatto sull’ambiente e collettivi e cerchiamo di piantare alberi il piu’ possibile lungo le strade e negli spazi urbani, come la strada di Veyrier, i cui lavori sono in corso e che verrà presto piantumata con un centinaio di alberi.

Questo vuol dire che, sia pure alla fine di questo anno di amministrazione comunale, resto pienamente impegnato e determinato a migliorare al meglio possibile la qualità di vita degli abitanti del mio Municipio. E so che potrò contare su tutti gli attori della società civile, quali le diverse organizzazioni, tra cui la SAIG e le numerose associazioni italiane, per far vivere questi valori in modo che Carouge diventi ancora più accogliente, gradevole e sostenibile di oggi.

Vogue de Carouge 2019

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30, 31agosto e 1° settembre l’edizione 2019 della Vogue de Carouge

di Carmelo Vaccaro

Una tradizione ormai consolidata quella dell’ultimo fine settimana di agosto nella Città di Carouge, dove si svolge uno dei più importanti appuntamenti annuali del Cantone di Ginevra: la rinomata Kermesse della Vogue de Carouge.

L’edizione 2019, svoltasi il 30, 31agosto e il 1° settembre è iniziata il venerdì sera con la cerimonia di apertura, caratterizzata con la presenza delle autorità comunali ornata dalle note della Banda Musicale della Città di Carouge. Dopo gli interventi del Presidente del Cartel de Carouge, Daniel Mouchet e il Presidente del Consiglio Comunale della Città di Carouge, Alain Voignier, il Sindaco Stéphanie Lammar ha preso la parola ringraziando quanti si spendono per il successo di questo importante appuntamento annuale che è la Vogue de Carouge. Il Sindaco Lammar ha poi ringraziato i colleghi Nicolas Walder e Anne Hiltpold per l’ottimo lavoro svolto per i cittadini della Città sarda.

Il Sindaco Stéphanie Lammar, nel suo discorso ha confermato i propositi pubblicati nel ampio programma edito per l’occasione: “Se Carouge continua a crescere e il compito del nostro Comune è di accompagnare questo sviluppo nel miglior modo possibile, Tuttavia, è importante preservare l’anima Carougese che rende la nostra Città una Città così specifica e accattivante. Sono certa che manterrà e perpetueranno certe tradizioni che Carouge può sviluppare mantenendo la propria identità. Come tale, la Vogue de Carouge è stato un appuntamento fisso nel nostro calendario per decenni.

Celebrazione tipicamente carougese che mette in primo piano le nostre leggendarie società, la Vogue rende il rientro scolastico un po’ più facile, per i giovani, che possono conoscere i loro nuovi compagni di classe tra le giostre e, dei meno giovani, che hanno l’opportunità di condividere momenti conviviali.

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Vorrei ringraziare e congratularmi con il Comitato del Cartello di Carouge che, con dinamismo ed entusiasmo, ha messo insieme un magnifico programma per questa edizione del 2019. Grazie anche ai volontari, in particolare ai membri delle varie società di Carouge, che danno vita al nostro Comune al quotidiano.”

Dopo i discorsi ufficiali, di cui si è ufficialmente dichiarata l’apertura della Vogue, il folto pubblico presente si è disperso per visitare le decine di stand artigianale e culinari. Delle due associazioni italiane presenti, uno stand si distingueva proponendo prodotti del sud Italia, quello dell’Associazione Calabrese di Ginevra, la quale, sono sempre pronti a sostenere l’italianità nel Cantone, qualora si presenta l’occasione. Molte le pietanze antiche e moderne elaborate dalle donne calabresi, hanno attirato i palati di molti dei presenti in tutta la durata della kermesse.

Carouge, chiamata con orgoglio anche la vecchia città sarda oggi inglobata nel cuore di Ginevra, con il suo particolare assetto urbanistico rappresenta la testimonianza più palpabile dell’estensione del Regno di Savoia fino alle sponde del lago Lemano.

Qui, da circa 78 anni, alla fine di agosto si svolge una festa popolare, “La Vogue de Carouge”, promossa dalla Società “Cartel di Carouge” che riunisce artigiani e associazioni locali. La festa è divenuta una kermesse di grande spessore culturale, ed è ormai tradizionale appuntamento da non mancare non solo per gli abitanti della città, ma anche di Ginevra e dei dintorni.

I rappresentanti della comunità italiana sono stati presenti, già dal venerdì e per tutta la tre giorni, per accogliere il pubblico e far conoscere al meglio i prodotti tipici delle rispettive regioni, rappresentando al meglio quella che è la tradizionale gastronomia italiana.

La Consigliera di Stato, Anne Emery Torracinta: Rientro a scuola 2019 a Ginevra: 77’000 alunni e oltre 7’000 insegnanti

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Lunedì, 26 agosto, circa 77.000 studenti e più di 7000 insegnanti hanno fatto ritorno scuola. La principale novità dell’autunno riguarda il ciclo di orientamento, e in particolare il calendario sarà cambiato quest’anno. Inoltre, la diffusione della formazione obbligatoria fino a 18 anni continua con il rafforzamento dell’offerta messa in atto nel 2018 e l’apertura di collaborazioni con partner esterni, comprese le imprese. Inoltre, l’educazione specialistica aumenterà notevolmente i suoi servizi di supporto all’istruzione regolare. Infine, nel quadro per l’educazione digitale, quest’anno verranno lanciati 38 progetti innovativi. Nonostante il forte aumento del numero di alunni (1.172, di cui oltre 860 nella scuola primaria), le condizioni di risposta sono valide .

La principale novità dell’autunno riguarda il ciclo di orientamento (CO). Dopo alcuni anni, l’analisi del “nuovo ciclo” del 2011 mostra che sono necessari alcuni cambiamenti.
In un primo momento e in previsione di cambiamenti più significativi, adeguamenti al programma sarà allestito per tutte le classi del 9 ° quest’anno. Consistono nell’armonizzazione il numero dei periodi nell’anno tra raggruppamenti o sezioni, da introdurre a partire dal 10° di un profilo “scienze applicate” per gli studenti nella sezione Lingue e comunicazione, per aumentare i periodi di educazione fisica, per rafforzare l’insegnamento di informazioni e orientamento scuola e professionale, così come quella del latino al 9° (due periodi a settimana anziché di uno per gli studenti 9R3, valutazione trimestrale che apparirà nel bollettino istruzione e introduzione di un nuovo mezzo di insegnamento).

Il Dipartimento di istruzione pubblica, formazione e gioventù (DIP) continua lo sviluppo della formazione obbligatoria fino a 18 anni inaugurato lo scorso anno. Nel 2018-2019, il dipartimento aveva concentrato i suoi sforzi sulla distribuzione di nuovi servizi interni al DIP, consentendo così di fornire soluzioni a oltre 700 giovani che altrimenti avrebbero abbandonato. Nel corso del 2019-2020, questi sforzi continuano in due direzioni: rafforzamento e adattamento dell’offerta fatta nel 2018 e lo sviluppo di nuovi dispositivi in collaborazione con partner esterni, comprese società e organizzazioni attive nel settore
pre-qualificazione.

Per quanto riguarda la scuola elementare, è necessario sottolineare il rafforzamento della supervisione degli alunni. Pertanto, i team multidisciplinari saranno schierati in cinque nuovi stabilimenti (21 in totale). In attesa della generalizzazione di queste squadre in tutti i 58 raggruppamenti del cantone, l’assistenza sanitaria sarà notevolmente aumentata e tutte le scuole del cantone ora avrà almeno un 50% di lavoro come educatore.

Parallelamente, il DIP continua a perfezionare e consolidare l’istruzione specializzata al fine di offrire benefici più vicini alle esigenze degli studenti, con una più forte collaborazione tra
corsi regolari e specializzati. All’inizio di questo nuovo anno, questo si manifesterà in particolare con un aumento del numero di alunni nell’istruzione primaria regolare e chi trarrà beneficio dal supporto pedagogico o – cosa c’è di nuovo – educativo istruzione specializzata. Si noti inoltre lo sviluppo della scuola di formazione pre-professionale, con un curriculum triennale e una maggiore presenza di supervisori , al fine di aprire più prospettive nel mondo professionale.

Inoltre, nel contesto dello sviluppo dell’educazione digitale e con il digitale, 38 approcci sperimentali inizieranno quest’anno a tutti i livelli di istruzione. Frutto di un invito a presentare progetti innovativi lanciati nell’autunno del 2018, riguardano sia la creazione di risorse digitali, che sulla sperimentazione di nuovi approcci pedagogici, la prevenzione dei rischi digitali o istituzione di dispositivi per aiutare gli studenti per bisogni speciali.

Infine, il DIP commemorerà il trentesimo anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia.
Un mese – un diritto “, che punteggerà l’anno scolastico attorno alle attività proposte relative a questo tema.
Questi progressi avvengono in un contesto di condizioni di quadro stabili, nonostante il forte aumento demografico che continua a alimentare il sistema. In effetti, quasi 1.200 studenti se ne prevedono altri in autunno, di cui oltre 860 nella scuola primarie.

Le figure chiave del rientro scolastico dell’autunno.

L’autunno del 2019 vedrà quasi 77.000 studenti tornare a scuola (scuola primaria: 36’511; ciclo di orientamento: 13.212; II secondario: 25.222; specialistico: 1.948). Se i numeri diminuiscono nel ciclo di orientamento (-161), aumentano in primario (+863) e secondario II (+394). Sono in aumento anche nell’istruzione specialistica (+76). Questi studenti saranno supervisionati da poco più di 7’000 insegnanti. Per soddisfare le nuove esigenze e per compensare le partenze, sono stati assunti 375 nuovi insegnanti (primario: 144, ciclo di orientamento: 120; secondario: 88; specializzato: 23).