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Gli On.li Billi e Schirò: un faccia a faccia che evidenzia le differenze dell’impegno dei nostri parlamentari eletti in Europa

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Gli On.li Billi e Schirò: un faccia a faccia che evidenzia le differenze dell’impegno dei nostri parlamentari eletti in Europa

Come noto, in Parlamento sono riservati 12 parlamentari alla Camera e 6 al Senato, destinati a rappresentare gli italiani che vivono all’estero. Essi sono portatori degli interessi dei cittadini espatriati e garanti dei loro diritti in Patria. La Circoscrizione Estero, dunque, è molto importante perché rappresenta anche coloro che non vivono più in Italia ma che continuano ad mantenere legami con la patria, anche di tipo economico. I parlamentari eletti in questa circoscrizione rappresentano, dunque, anche la cosiddetta Altra Italia, che raggruppa gli emigrati fuori dai nostri confini il cui numero equipara quello degli italiani che vivono e lavorano in Italia.

Ma chi sono i nostri rappresentanti per la Svizzera ultimamente eletti?

Si tratta di due giovani, l’on. Angela Schirò, nata in Germania nel 1985 ma di origini siciliane, la più giovane dei parlamentari eletti dalle nostre comunità fuori d’Italia e di Simone Billi, nato a Firenze nel 1976, da sempre impegnato nel settore associazionistico a Zurigo, come evidenziato nella sua pagina web.

Sono passati ormai diversi mesi dall’inizio del vostro mandato come rappresentanti degli italiani e delle italiane all’estero. Siete entrambi alla prima nomina, ma ricoprite un ruolo diverso: Simone Billi, eletto con la Lega, sostiene il Governo (appoggiato, lo ricordiamo, anche dal MAIE del sottosegretario Merlo). Angela Schirò, eletta con il PD, è invece Parlamentare all’opposizione.

Come giudicate l’operato del Governo relativamente alle esigenze degli Italiani all’estero?

Risposta – Schirò: I provvedimenti parlano chiaro: siamo considerati cittadini di serie B. Gli investimenti celebrati dalla maggioranza risalgono quasi tutti ai governi Renzi-Gentiloni e c’è una sola nota positiva: un leggero aumento del personale consolare (ma non si potranno bandire i concorsi prima della fine del 2019). La vera novità sono invece i tagli: al fondo per lingua e cultura, già dotato di 150 mln e non rinnovato dal 2021, ai progetti di internazionalizzazione affidati alle Camere di Commercio (-2,9 mln nel prossimo biennio), alla stampa in italiano all’estero (-1 mln), agli organismi di rappresentanza (-1,4 mln). Tutti numeri verificabili nelle tabelle allegate alla legge di bilancio pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Il decreto Salvini, poi, rende più difficile l’ottenimento della cittadinanza per matrimonio e limita la circolazione in Italia di veicoli immatricolati all’estero, penalizzando soprattutto i lavoratori stagionali. IMU e TARI non solo non sono state abolite, ma da quest’anno i Comuni avranno la facoltà di aumentarle. Penalizzazioni sono previste, allo stato attuale, anche per l’assegnazione del Reddito di Cittadinanza.

Risposta – Billi: Molto buono, nella manovra finanziaria appena approvata c’è tantissimo per noi italiani all’estero.
Lo storico e importantissimo risultato che siamo riusciti ad ottenere, in collaborazione con i sottosegretari Picchi e Merlo, delle 350 assunzioni per la rete consolare, testimonia l’impegno del Governo nei confronti di noi Italiani all’estero. Mai prima d’ora un Governo si era impegnato, anche finanziariamente, così tanto per noi Italiani all’estero!
Chiaramente non abbiamo la bacchetta magica, e stiamo lavorando per affrontare tutte le altre questioni e risolvere i problemi che i precedenti governi di centro sinistra non hanno saputo risolvere.

Da lontano risulta a volte difficoltoso immaginare la vita parlamentare. In che modo vi siete impegnati per gli italiani all’estero in Parlamento? Di quali iniziative vi siete fatti promotori?

R. – Schirò: Con i colleghi PD ho presentato emendamenti migliorativi ad ogni provvedimento, tutti respinti. La maggioranza ha detto NO, ad es., all’aumento delle risorse per i Consolati onorari, che garantirebbe più capillarità dei servizi; all’ampliamento degli incentivi per chi vuole tornare in Italia; alla creazione di un fondo per il turismo di ritorno; all’esenzione dal canone RAI; all’eliminazione della doppia tassazione dei redditi conseguiti all’estero da non iscritti AIRE.

Con il gruppo PD ho poi presentato una proposta di legge per rendere più sicuro il voto estero. E sono molto fiera di averne presentata una per introdurre lo studio delle migrazioni a scuola: vorrei che i più giovani conoscessero le storie di migrazione di molte famiglie italiane.
Sulla mia pagina della Camera e sui miei profili social trovate tutti i miei atti parlamentari, come le interrogazioni sui corsi di lingua e cultura a Londra e sulle difficoltà dei Consolati di Zurigo e Barcellona. Grazie a chi mi ha segnalato difficoltà e problemi!

R. – Billi: Solo nella manovra finanziaria, ho lavorato ed ho promosso le seguenti iniziative: 350 nuove assunzioni per la rete consolare, lo sgravio fiscale al 7% per i pensionati che si trasferiscono nel Sud dall’estero, 9.911.6810€ per Campione d’Italia e 590.000€ per l’assistenza sanitaria, 600.000€ nel 2019 e oltre un milione negli anni successivi per le Camere di Commercio all’Estero, 400.000€ per l’adeguamento dei dipendenti dei consolati, circa 150 milioni € per i corsi di lingua e cultura italiana in tutto il mondo, 5milioni € per gli esuli in Slovenia, Montenegro e Croazia, 1.976.885€ per le minoranze nella ex-Jugoslavia.

A quali progetti legati agli italiani all’estero vi state dedicando attualmente? In che modo volete portarli avanti?

R. Schirò: Mi sto occupando soprattutto del lavoro irregolare tra italiani all’estero. I casi di sfruttamento sono diffusissimi e vorrei individuare misure che migliorino le condizioni di lavoro per le fasce di migrazione più fragile.

R. – Billi: Ecco i progetti principali che sto portando avanti:
-Sostenere il progetto dell’anagrafe unica, molto importante per velocizzare e migliorare il lavoro dei consolati.
-Sostenere il progetto della carta di identità elettronica anche per noi italiani all’estero, per agevolarci alle frontiere quando viaggiamo in Europa.
-Esentare i parenti, fino al terzo grado, del proprietario di un veicolo con targa straniera che circola in Italia, per evitare la confisca del mezzo quando noi italiani all’estero torniamo in Italia col nostro veicolo straniero e lo guida un nostro parente.
-Monitorare continuamente la Brexit, per tutelare la Comunità Italiana in Inghilterra.
-Vigilare sulla situazione degli abusi dell’amministrazione tedesca nei confronti di noi Italiani in Germania.
-Supportare i corsi di lingua italiana, anche quando gli Enti Gestori si trovano in difficoltà, come a Londra e Friburgo.
Sto continuando inoltre a lavorare per ottenere l’abolizione dell’IMU per noi Italiani all’estero, ce la metto tutta!

Le esigenze degli italiani all’estero sono spesso dimenticate anche per l’esiguo numero di Parlamentari che li rappresentano – un numero che potrebbe subire ulteriori riduzioni se dovesse passare la proposta di riforma costituzionale attualmente in discussione. Qual è la vostra posizione in merito?

R. Schirò: Gli italiani all’estero sono sottorappresentati in Parlamento (siamo 18 tra Deputati e Senatori per 6 milioni di cittadini). Ridurre ulteriormente il numero di eletti all’estero di 6 unità, come propone la maggioranza, significa aggravare lo squilibrio nella rappresentanza.

R. – Billi: Le Circoscrizioni all’Estero sono enormi e noi Italiani all’estero siamo i primi Ambasciatori dell’Italia e del Made in Italy oltrefrontiera, i Parlamentari all’estero non andrebbero diminuiti.

Da una concreta necessità di riformare le istituzioni elette dagli italiani all’estero, e mi riferisco ai Com.It.Es. e CGIE, qual è, secondo voi, il futuro di questi organi importanti ma non fruttuosi con l’attuale assetto migratorio italiano all’estero?

R. Schirò: Su questi temi ho promosso un sondaggio tra cittadini e Com.It.Es. Ne è emerso un quadro problematico: Com.It.Es. e CGIE sono poco noti e non è sempre chiara la differenza tra organi di rappresentanza e di servizio. La maggioranza vuole depotenziare questi organismi con tagli che ne rendono concretamente impossibile il funzionamento. Invece, a maggior ragione in un contesto di flussi migratori dall’Italia sempre più consistenti, servono una migliore definizione dei loro compiti, anche a livello legislativo, e un aumento dei fondi, sia per le attività che per la comunicazione istituzionale. I cittadini devono essere messi nella condizione di conoscere i loro diritti e i loro rappresentanti, a tutti i livelli.

R. – Billi: Questi organi devono essere cambiati radicalmente, altrimenti non hanno senso.
Per esempio, dovrebbero utilizzare in modo più massiccio i nuovi mezzi di comunicazione per avvicinarsi ai bisogni e alle necessità della Comunità Italiana all’estero di oggi, favorendo l’avvicinamento alla vita e alla cultura italiana dei giovani italiani all’estero.

Ringraziamo i nostri due parlamentari per l’impegno profuso a livello istituzionale in favore dei residenti in Svizzera e per la loro disponibilità a rendere l’odierna intervista che ci ha permesso di meglio conoscerli e di apprezzare quelli che saranno i loro programmi ed i loro pensieri riguardo a quello che sarà il loro delicato ed importante lavoro istituzionale.

Si auspica, tuttavia, un impegno sempre maggiore da parte loro e da parte di tutti gli altri parlamentari eletti nella Circoscrizione estero per favorire ancor di più quelli che sono gli interessi di coloro che gli hanno permesso, con i loro voti, a rappresentarli in seno al Parlamento. Si rileva, difatti, in base alle esperienze del passato, che senza una forte volontà e perseveranza, difficilmente si riesce ad ottenere dei risultati concreti e fattivi.

Gli emigrati, difatti, non possono e non debbono essere mai considerati come cittadini di serie B per il solo fatto di aver scelto o di essere stati costretti a vivere fuori dai confini dei loro paese.
Un grande augurio, quindi, a tutti loro di buon lavoro.

Pace fiscale, la rottamazione ter 2019

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Pace fiscale, la rottamazione ter 2019

“Forse non tutti sanno che” – la rubrica dell’Avv. Alessandra Testaguzza

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 293 del 18 dicembre 2018 la Legge di conversione del decreto fiscale 119/2018 contenente le misure fiscali urgenti tra le quali rientra la rottamazione-ter.

Nel decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2019, il governo Conte ha messo in campo una nuova tipologia di rottamazione che sembra ancora più conveniente, rispetto alle prime due rottamazioni proposte precedentemente, per i contribuenti italiani che abbiano ancora delle pendenze con il fisco italiano.

Nella cosiddetta “pace fiscale”, in particolare all’art. 3 di detto decreto, è stata prevista una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali e dei ruoli scaduti affidati agli agenti della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 e che consente la cancellazione definitiva del debito pagando solo il ruolo senza sanzioni e senza interessi di mora o sanzioni e somme aggiuntive.

È stato previsto anche il condono delle cartelle fino a 1000 euro notificate dal 2000 al 2010 che beneficeranno dello stralcio automatico e quindi della cancellazione totale del debito, compresi interessi e sanzioni. Nel nuovo condono 2019 rientrano anche multe stradali e bolli auto.

Quali le novità?

Anzitutto il numero massimo delle rate viene elevato da dieci a diciotto, eliminando la necessità che tali rate siano tutte di pari importo. L’ammontare della prima e della seconda rata, è pari al 10% delle somme complessivamente dovute ai fini della definizione. Il termine di scadenza delle rate viene modificato: per la prima e la seconda rata rimane fermo il termine del 31 luglio e del 30 novembre dell’anno 2019. Con riferimento alle restanti rate, si chiarisce che esse sono di pari ammontare e scadono il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2020.

Ma come funziona concretamente la rottamazione ter?

I contribuenti per mettersi in regola con le cartelle di pagamento scadute e non pagate dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 potranno presentare una domanda di adesione tramite la modulistica messa a disposizione dagli uffici dell’Agenzia della Riscossione (che ha sostituito l’Equitalia) entro e non oltre il 30 aprile del 2019 ed avranno la possibilità di pagare l’importo diciamo “condonato” o in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2019 oppure in 18 rate in 5 anni.

E’ lo stesso agente di riscossione ad indicare i dati necessari ai debitori per individuare le cartelle da condonare e ad indicare le somme da pagare per mettersi in regola. La comunicazione potrà avvenire o allo sportello oppure tramite il sito internet. Nella domanda andrà indicata la modalità di pagamento da parte del debitore, a rate o in unica soluzione.
Va detto che il “risparmio”, a seconda dei casi, è molto interessante. Mi è capitato di svolgere un controllo e di inoltrare una domanda per un contribuente residente in Svizzera per il pagamento di € 52.000,00 circa. Ebbene, all’esito dei conteggi, è risultata una somma dovuta pari ad € 24.000 circa, pagabile ogni tre mesi per 5 anni. Meno della metà delle somme richieste nelle cartelle.

Conviene, dunque, cominciare a prendere in considerazione tale possibilità. La SAIG mette a disposizione, presso la sua sede, un punto di informazione circa questa procedura sia organizzando una conferenza il 15 febbraio 2019 dalle ore 19.00 durante la quale la sottoscritta potrà rispondere ai vari quesiti in merito, sia prevedendo delle sessioni informative due volte al mese secondo il calendario che verrà pubblicato nella Notizia di Ginevra.
Anche nel 2019, la dirigenza SAIG, di concerto con la sottoscritta, ha confermato la disponibilità di accogliere la richiesta di molti italiani a Ginevra, di poter usufruire del servizio di informazione legale vertente su problematiche di comune interesse quali, successioni a causa di morte, diritto immobiliare, donazioni, accettazione e rinunce di eredità, etc.

Per informazioni e conferma delle date delle sessioni informative, telefonare allo 022 700 97 45 dal lunedì al venerdì in orari di ufficio.

Si informa che la presente rubrica sarà pubblicata nel mensile La Notizia di Ginevra ed affronterà temi legali di vario genere.

Avv. Alessandra Testaguzza

La SAIG consegna la prima raccolta d’indumenti del 2018 al Centro Sociale Protestante (CSP)

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Nel suo folto programma sociale, la SAIG si spende anche in una raccolta d’abiti permanente per fronteggiare questo fenomeno, apparentemente incomprensibile per una realtà come quella del Cantone di Ginevra ma bella che reale.

Dopo l’accordo di partenariato siglato nel 2015 con il CSP, lo scorso 20 dicembre, la SAIG ha consegnato una cospicua raccolta d’indumenti in perfette condizioni, selezionati col dovuto rigore, accumulati nel 2018. Un’attività sociale che si ripete dal 2008, anno di fondazione della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra.

Con l’inizio dell’inverno, iniziano anche le esigenze di chi non si può permettere tanto, di quelle persone che, per i diversi motivi e ognuno con la propria storia, si trovano a combattere contro l’indigenza e le avversità che la realtà della vita gli si presenta. Ed è proprio per aiutare ad affrontare questa considerevole ferita della società d’oggi che la SAIG si attiva socialmente per contribuire, insieme agli altri attori del settore sociale del Cantone di Ginevra.

La consegna è avvenuta nella sede della SAIG in presenza del direttore del CSP, Alain Bolle, con la sua collaboratrice, del Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro, del Presidente dell’Associazione Regionale Pugliese, Antonio Scarlino e del Cassiere della SAIG, Gino Piroddi.

Ormai da anni noto ai nostri lettori più attenti, la vocazione primaria della collaborazione della SAIG con la “Fondazione Partage” e il Centre Genevois du Volontariat (CGV) nelle giornate dei “Samedi du Partage” per la raccolta di alimenti e prodotti per l’igiene e, col Centro Social Protestante (CSP) per la raccolta d’indumenti e la loro distribuzione, a titolo gratuito, alle associazioni caritative e ai servizi sociali del Cantone.

La raccolta di indumenti, così come quella di generi alimentari, è testimonianza concreta dell’impegno sociale della SAIG che si estrinsecherà ulteriormente nel 2019, con l’avvio giornaliero della “Permanenza sociale”, iniziativa fonte di soddisfazione per la consapevolezza di fornire un servizio utile alla comunità. Questa azione sociale con la fornitura di capi di abbigliamento dalla SAIG ai servizi sociali, consente di alimentare le dotazioni di vestiario sociale della Caritas, del Centro Social Protestante (CSP) e della Croce Rossa.

L’incarico che si propone il Centro Sociale Protestante (CSP) è proprio quello di mettere a disposizione un guardaroba sociale alle persone in situazioni molto precarie, la quale diventa difficile acquistare un cappotto invernale o vestire i bambini. Il guardaroba sociale, gestito dal Centro Sociale Protestante e da Caritas Ginevra, distribuisce ogni anno i vestiti usati a circa 5000 persone che vivono a Ginevra in condizioni precarie. Non meno di 20’000 chili di tessuti sono scelti e distribuiti da volontari a famiglie che, nel Cantone di Ginevra, non hanno accesso ai beni di prima necessità.

A chi s’indirizza il guardaroba sociale?
Tutte le persone e le famiglie in situazioni precarie che vivono a Ginevra e seguite dai servizi sociali ginevrini, Caritas o CSP, possono ottenere dei buoni gratuiti in modo da potersi vestire dignitosamente. Per assicurare i bisogni elementari alle persone sfavorevoli, una quarantina di volontari operano ogni settimana in questo luogo per collezionare, scegliere, riparare e stirare dei vestiti di seconda mano. Assicurano così l’accoglienza delle persone e la distribuzione di vestiti.

La fornitura di vestiti e scarpe provenienti dalle raccolte presso particolari, parrocchie, società e anche contenitori sviluppati e gestiti dalla Coordinazione tessile ginevrina (1994) raggruppano più opere di sostegno. Certi articoli indispensabili (intimi, ecc.) devono anche essere comprati con i nostri fondi alimentati grazie ai donatori!

Dove si trova il Guardaroba sociale?
Rue de l’Avenir 34, 1207 Ginevra
Quartiere des Eaux-Vives, di fronte alla Scuola di Montchoisy
022 700 09 31
vestiaire.social@bluewin.ch

www.partage.ch
www.csp.ch
www.caritas.ch

La SAIG si rafforza e parte il 2019 con cinque Associazioni

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La SAIG si rafforza e parte il 2019 con cinque Associazioni

Malgrado la chiusura delle attività associative e perdita del Club Forca Cesena, guidato dal Cav. Oliviero Bisacchi, fondatore della SAIG nel 2008, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra riparte nel 2019 con cinque Associazioni aderenti. Oltre alle Associazioni fondatrici del Calabresi Ginevra, Lucchesi nel Mondo e l’Associazione Regionale Pugliese, lo scorso 18 dicembre, in occasione dell’ultima riunione dell’anno, il Comitato Direttivo SAIG ha votato, all’unanimità, l’adesione dell’Associazione Cultura e Arte Siciliana(ACAS) e la Latium Associazione Regionale Emigrati (LARE). Le due Associazioni saranno rappresentate dai Presidenti Vincenzo Bartolomeo, per l’ACAS e Guglielmo Cascioli per LARE.

Chi sono i neo Presidenti

Guglielmo Cascioli, eletto presidente nel 2018, da anni nel Comitato Direttivo e dal 2001 al 2016 ha ricoperto la carica di Consultore della Regione Lazio per la L.A.R.E.. Conosciuto dagli italiani per aver lavorato al Consolato Generale d’Italia a Ginevra, al servizio notarile, il Presidente Cascioli ha una conoscenza approfondita della comunità italiana ginevrina e non può che arricchire gli scopi statutari della SAIG.

Vincenzo Barolomeo, Presidente della neo Associazione Arte e Cultura Siciliana ACAS, conta una notevole esperienza sul campo associativo. È stato, per otto anni, Presidente del Comitato Assistenza Educativa (CAE), Responsabile dei Giochi Sportivi Studenteschi per Ginevra, membro dell’Associazione Genitori Scuola Italiana (AGSI) ed altre cariche inerente alla rappresentanza della Collettività italiana nel Cantone. La sua ampia conoscenza nel settore associativo, soprattutto al livello organizzativo, apporterà sicuramente un surplus alle numerose attività della SAIG.

Dieci anni della SAIG: soddisfazioni e voglia di crescere insieme per l’Italia.

Dalla sua nascita, nel 2008, la SAIG (Società delle Associazioni Italiane di Ginevra) non ha mai smesso di evolversi con lo scopo di avvicinarsi sempre più dalla comunità italiana del Cantone di Ginevra, che sia al livello culturale come a quello sociale. La Società ha soprattutto potenziato le sue attività informative attraverso una rete utile alle esigenze del momento.

La SAIG non si stabilisce nessun scopo di lucro, si riconosce come Società aconfessionale e apartitica, tuttavia si prefigge di mantenere rapporti con personalità politiche italiane e svizzere che hanno obiettivi e finalità convergenti con gli scopi della SAIG, nell’interesse degli italiani residenti nel Cantone.

Le finalità statutarie si traducono soprattutto nell’ideazione, organizzazione e attuazione d’iniziative sociali, culturali e d’informazione volte alla promozione dell’Italia. Le attività sociali sono prioritarie per la SAIG, ed è per questa ragione che, con impegno duraturo, ha creato una rete d’informazioni a carattere sociale.

Tutto ciò che è stato compiuto fino ad oggi alla SAIG è stato possibile, e lo è ancora, grazie all’impegno dei comitati e dei presidenti nonché, alla considerazione della Città di Ginevra e dei comuni di Carouge, Onex e Vernier. L’occasione mi è sempre gradita per ringraziarli sentitamente, in nome della SAIG.

Questa voglia di rendersi utili finisce per modellare un’articolazione sociale qual è la SAIG, grazie alla quale singoli soggetti si fanno interpreti dei variegati bisogni di una società, e grazie alla quale, attraverso le varie associazioni, e l’associazionismo in generale, i bisogni socio-culturali diventano patrimonio e impegno per tutta una comunità.

L’associazionismo svolge un ruolo fondamentale all’interno di ogni società civile, in quanto permette la realizzazione di quella “sussidiarietà” necessaria, volta a colmare gli inevitabili vuoti istituzionali ed amministrativi. Lo Stato, difatti, non può occuparsi di tutte le problematiche socioculturali messe alla sua attenzione. Lo Stato ha necessità della Associazioni per sopperire alla propria limitatezza rispetto all’universalità delle problematiche cui deve dare una concreta risposta. Le istituzioni locali, dunque, si avvalgono della collaborazione delle Associazioni dei cittadini per meglio raggiungere gli obiettivi di comune interesse richiesti.

Non vi può essere complemento e sussidiarietà se non vi è unità di intenti e sinergia tra tutte le parti coinvolte, istituzioni e associazioni. In definitiva, si auspica una maggiore attenzione a tutti coloro che da sempre si occupano di associazionismo, per trovare i giusti collegamenti tra le varie associazioni, per facilitare e portare a termine i tanti progetti volti al raggiungimento delle esigenze di ogni cittadino. La speranza ultima è di comprendere appieno il senso del dovere all’interno di una realtà associazionistica.

Pertanto, la SAIG ringrazia ed accoglie calorosamente, le due nuove associazioni membri, e rimane sempre disponibile ad accogliere altre realtà associative italiane nel Cantone di Ginevra, per migliorare e far crescere l’opportunità di espandere i valori italiani.

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La SAIG invita gli over 65 del Cantone, al pranzo di Natale in occasione degli auguri per le feste di fine anno

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La SAIG invita gli over 65 del Cantone, al pranzo di Natale in occasione degli auguri per le feste di fine anno

Per il secondo anno consecutivo, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG), si è attivata per organizzare ed offrire il pranzo natalizio con gli anziani del Cantone di Ginevra. A rispondere all’invito sono stati più di 160, circa 50 in più della 1^ edizione nel 2017.

Per raggiungere ed informate i Senior del Cantone è stata determinante la collaborazione con i responsabili dell’Unità d’Azione Comunitaria, Servette/Saint-Jean/Petit-Saconnex, (UAC) e del Servizio Sociale della Città di Ginevra. Questo incontro difatti, non è altro che il prosieguo del progetto SAIG in partenariato con l’UAC, “L’Italie à portée de bouche”, che si svolge una volta al mese nei locali della SAIG, che si consolida ogni anno di più e che viene gradito dagli ospiti presenti all’appuntamento mensile.

Forte del successo dello scorso anno, la SAIG ha potuto annoverare tra gli ospiti anche una delegazione degli anziani della Maison de retraite du Petit-Saconnex i pensionati degli “Etablissement médico-social” (EMS), quali “Les Pins – Grand Saconnex”, “Cité Vieusseux”, con sede limitrofe alla SAIG.

Anche l’edizione del 2018, l’evento, si è svolto nella sala de l’Ecole de Vernier Place, la cui amministrazione ringraziamo per la gratuità della location. Un comitato d’accoglienza d’eccezione e numeroso ha accolto gli ospiti per accompagnarli ai loro posti.

I primi ad offrirsi volontari per l’accoglienza ed il servizio in sala, sono stati i Presidenti delle Associazione aderenti alla SAIG accompagnati dai volontari vicini alla Società. Nello specifico Francesco Decicco (Associazione dei Calabresi), Menotti Bacci (Associazione Lucchesi nel Mondo), Antonio Scarlino (Associazione Regionale Pugliese), il Cassiere Gino Piroddi e si è aggiunto Vincenzo Bartolomeo, Presidente dell’Associazione Cultura e Arte Siciliana, che, insieme ai tanti amici della nostra Società, hanno rivolto ai presenti il caloroso saluto della Società e augurato loro un sereno Natale.

Ad accentuare la rilevanza dell’evento è stata la pregevole presenza del Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana e Signora, la Signora Anna Sempiana, la Presedente dell’Associazione Bellunese, Maddalena Fronda che hanno condiviso questo pranzo insieme agli invitati.

Il sostanzioso menu è stato preparato dagli chef Stéphane Muller e Roberto Corona, coadiuvati dall’instancabile Menotti Baci, Immacolata Pungitore, Maria Crisci e Antonio Folino. In sala, Antonio Bello e Clause Romanato. La SAIG ringrazia anche la partecipazione dei volontari del’UAC e di tutti coloro che hanno partecipato alla riuscita di questo bella giornata. A fine pranzo, il Console Generale, Antonino La Piana e Signora, insieme ai Presidenti delle Associazione della SAIG si sono mischiati con il folto pubblico per donare loro un piccolo dolce tipico natalizio.

La nostra particolare attenzione va a tutti loro, perché crediamo che la dignità e il diritto di vivere senza privazioni, sia fattore imprescindibile e condizione essenziale per la sopravvivenza di ogni essere umano, a prescindere dall’età. Tutti insieme trasferiscono un’emozione ed un calore umano ineguagliabili: questo il sentimento di serenità che regnava in sala.

Per la fascia di popolazione più anziana che hanno preso parte al pranzo, si è trattato di un’ulteriore opportunità di sentirsi inclusi in un contesto sociale insolito, sottraendosi così, dall’habitat in cui trascorrono la maggior parte del loro tempo. Noi, alla SAIG, riteniamo di avere il dovere di tutelare il benessere dei nostri anziani a dimostrazione del rispetto del passato, elemento fondamentale per vivere un presente che illumina la strada del futuro.

La SAIG, grazie ai suoi tanti collaboratori e sostenitori e grazie anche alla considerazione delle Città Ginevra, Carouge, Vernier, Onex e Chêne-Bourg, queste attività rivolte ai Senior, desidera collaborare a costruire un esempio di sinergia, attraverso il volontariato, di promozione sociale ed impegnarsi nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e a far crescere il ruolo dei senior nella società. Inoltre, l’iniziativa di solidarietà viene intesa come un valore aggiunto affinché si possa rafforzare la coesione sociale nel Cantone di Ginevra.

Il progetto che intende sviluppare la SAIG in futuro, sarebbe quello di aiutare persone anziane sole attraverso una rete solida di relazioni che consenta all’utente di continuare a vivere la vita di tutti i giorni con amicizia, ascolto e opportunità di partecipazione.

Il prossimo anno, il 14 dicembre, è in programma la terza edizione cercando di dare la possibilità a più persone di parteciparvi, se le possibilità della SAIG lo permetteranno. Maggiori informazioni saranno divulgate in tempo utile.

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Natale 2018: al Corso di cucina della SAIG, l’Italia a tavola”

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Natale 2018: al Corso di cucina della SAIG, l’Italia a tavola”, una festa molto intima quella svoltasi lo scorso 13 dicembre, in occasione delle feste di fine anno

L’atmosfera delle festività dedicata a Santa Lucia, ha fatto da cornice alla serata dedicata per gli auguri di fine anno del Corso di cucina della SAIG. sempre fedele alle tradizioni culinarie italiane e regionali com’è alta fedeltà dell’affluenza per questo appuntamento bimestrale con la cucina, sempre con ospiti diversi e sempre più attratti dai sapori nostrani. Tra i responsabili e le frequentatrici, non si risparmiano complimenti e la curiosità per i piatti della tradizione italiana sono in crescente aumento. Come quelli preparati da tutte le allieve per l’incontro in occasione degli auguri per le feste di fine anno.

Dopo aver percorso e riproposto, molte regioni dell’Italia culinaria, un’altra serata all’insegna dell’amicizia e della buona armonia è stata vissuta dagli addetti ai lavori, caratterizzata dai molti partecipanti, con le diverse pietanze realizzate dagli stessi abituali iscritti.

Questo incontro bimensile, divenuto tradizionale per la sua durevolezza, per adesso rimane il secondo e l’ultimo giovedì del mese e volge a stringere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello stesso tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori. L’equipe di quest’anno è stata molto interessata a questi corsi di cui si è palesata l’assidua partecipazione, nonché il numero sempre crescente dei partecipanti.

Un altro anno ricordato in una serata pienamente riuscita e trascorsa in allegria, all’insegna delle diverse culture regionali, espresse attraverso la degustazione dei nostri piatti tipici, e del desiderio di stare insieme e ricordare sempre alcuni dettagli delle nostre città di provenienza, piccoli e insignificanti in apparenza ma profondamente significativi nella loro essenza.

Il primo appuntamento al Corso di Cucina della SAIG 2019 è stato fissato giovedì 31 gennaio per iniziare un nuovo anno pieno di allegria, di amicizia, di emozioni intorno alle ricchezze culinarie della nostra bella Italia.

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Libertà ed il rispetto delle regole: un’utopia per la buona convivenza di Carmelo Vaccaro

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Libertà ed il rispetto delle regole: un’utopia per la buona convivenza
di Carmelo Vaccaro

L’uomo è convinto che, col passar del tempo e le tante piccole e grande guerre del passato, di poter perfezionare sempre di più quella che si usa chiamare “la società civile”. Purtroppo non è sempre e dovunque che si possa invocare questa bella asserzione.

Il tutto parte dalle regole, che sono la base di una società, le quali dovrebbero racchiudere l’importantissimo concetto del rispetto reciproco affinché possa diventare un esempio per il prossimo e le generazioni future. Ecco perché necessita educare, già da piccoli, ed imparare le regole della buona convivenza tra le popolazioni.

Ormai è noto a tutti che i diritti comuni bisogna conquistarsele e chi scrive le regole sono persone che sono state elette. Ma per avere il diritto necessitano le regole che le predispongano, se non altro una regola che impedisca il pregiudizio o il danno del diritto stesso.

La spira che volge a perfezionare la società si edifica sui principi che gli uomini si sono prefissi per regolare e far funzionare nel modo migliore la loro vita comune, nonché, garantire i diritti di tutti e specialmente di esercitare senza limiti la propria libertà. Il filosofo tedesco Emmanuel Kant, sosteneva che “la libertà non consistesse nel fare tutto senza regole ma al contrario avere la determinazione di agire nel rispetto delle condizioni morali riconosciute”.

La libertà e le regole possono sembrare contrapposte, ma in realtà, in questi due linguaggi ci si concentra la vera è propria educazione che conduce ad un comportamento civile nel rispetto reciproco. Colui che si sente libero non abbatte le regole di convivenza che consentono ad una comunità di esistere e realizzarsi. Colui che è libero rincorre e raggiunge i propri scopi coltivando le passioni senza mai cadere nel tranello dei compromessi dove verrebbe lesa la propria moralità rinchiudendola in un vortice di depravi e impudicizia. Chi conosce i propri limiti è libero di valorizzare le proprie virtù ed è cosciente che, malgrado sia faticoso è anche inestimabile.

Oggi rispettare le regole, per la maggior parte delle persone, vuol dire far prevalere il proprio egoismo a scapito di chi crede di affidarsi alle giuste persone. Si è più disposti ad ingannare o imbrogliare se si vive in un contesto dove si presume che anche altri lo fanno. Finché ci lasciamo dominare dalla perfidia, dal desiderio di egoismo e supremazia, dalla convinzione di essere migliori dell’altro al posto di aiutarlo ad evolversi, l’onestà pagherà due volte: viene danneggiato dagli imbroglioni e deriso perché onesto.

In una società così, l’onestà ha una grande responsabilità ed è più opportuno imporsi diverse regole basilari e rispettarle additando il predicare bene e razzolare male. Se una comunità che si rispetti vuole essere d’esempio per gli altri, è proprio dal rispetto delle regole che deve partire, altrimenti, si rischia di inibire il processo verso l’evoluzione di un’accettabile “società civile”.
Charles-Louis Lemesle, politico francese, affermava che: “Si fanno le regole per gli altri, e delle eccezioni per se stessi”.

Quindi, non rimane che il rispetto per gli altri come base fondamentale per convivere civilmente in una società. Rispettando il ruolo di ognuno e le competenze dell’altro, il singolo individuo si deve confrontare con una collettività di altre persone: siffatto richiede regole e limiti inequivocabili. Molti si comportano come se fossero le uniche persone esistenti senza dover dare conto a nessun altro nella società.
Necessita, comunque, auspicarsi incessantemente che, prima o dopo, si riesca ad raggiungere da tutti la stessa consapevolezza di come dover vivere, nel miglior modo possibile, in una società per potersi realmente considerarsi “civile”.

Il “Buon Natale” dell’Associazione Calabrese Ginevra

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Il “Buon Natale” dell’Associazione Calabrese Ginevra

Lo scorso sabato primo dicembre, nel viaggio itinerante delle attività festive dell’associazionismo italiano a Ginevra, i rappresentanti della Regione Calabria hanno chiuso il loro programma 2018, con la tradizionale “Festa di Natale”.

La serata inizia con una dedica ad un grande personaggio, scomparso a causa di una malattia. In rappresentanza dell’Associazione Calabrese, Tommasina Isabella ha letto il commovente messaggio:
“Questa sera il comitato ci teneva a rendere omaggio a Claudio Isabella Valenzi che ci ha lasciati ad aprile scorso. Sempre con il sorriso, l’entusiasmo e soprattutto con la Calabria nel cuore, Claudio è stato un membro attivo del comitato e dell’associazione. Allora stasera, caro Claudio, ovunque tu sia, questo applauso è per te. Ciao Claudio!!!”

l’arrivo di Babbo Natale, che ha portato i regali ai bambini che aspettavano impazienti, ha dato inizio ai festeggiamenti di Natale, programmati dall’Associazione Calabrese di Ginevra.
Il momento più emozionante della serata è senz’altro stato l’arrivo di Babbo Natale, reclamato, sulle note musicali, dal dolce richiamo cantato di tutti i bimbi presenti. Ad ognuno di loro, Babbo Natale ha regalato un dono, tirato fuori dal suo gran cesto in vimini. Un bel momento, animato da Tommasina Isabella, che, con la sua delicatezza, ha saputo gestire i tanti bambini, palesemente emozionati difronte il barbuto vestito tutto di rosso.

Intanto che la musica del gruppo “ Il Duo di Casa Nostra”, che hanno animato la serata con la loro travolgente musica e trascinato in pista i numerosi calabresi e simpatizzanti, una cena tipica della Regione, preparata dai cuochi dell’Associazione Calabrese, ha deliziato i commensali con i sapori un notevole pubblico al divertimento che ha contribuito alla riuscita della serata, a dimostrazione che l’intraprendenza costante delle realtà italiane a Ginevra, come l’Associazione Calabrese, continuano a dimostrare l’attaccamento alle proprie radici.

L’Associazione Calabrese ginevrina, grazie alle capacità propositive ed organizzative del suo Presidente Francesco Decicco e del suo comitato, ha aggregato, col passare del tempo, nella realizzazione di diversi eventi annuali, suscitando il continuo interessante, non solo quindi della comunità calabrese, ma anche di quella italiana.

“Alla scoperta delle tradizioni del Natale in Calabria

La Calabria è una terra ricca di tradizioni e di grande cultura. Trascorrere il Natale nella bella terra di Calabria, significa immergersi in luoghi magici che ogni anno ripercorrono la storia del Natale attraverso canti e manifestazioni caratteristiche. Ecco alcune note informative sul Natale in Calabria e su come trascorrerlo al meglio.

Natale in Calabria, significa in primo luogo, sicuramente, Natale in famiglia. Tradizionalmente questa festa riesce a raccogliere tutta la famiglia intorno alla tavola imbandita con le portate della cucina calabrese. Dopo la celebrazione della festa dell’Immacolata, l’8 dicembre, si inizia a preparare con molto calore il santo Natale. Per tutto il periodo natalizio, si riscoprono e si ripropongono le tradizioni antiche, tramandate dagli antenati. Pur se con minor interesse da parte dei giovani, sono ancora molte le famiglie in Calabria che riescono a distinguersi dalla tendenza nazionale, cioè quella di trasformare in un solo fenomeno commerciale, questa occasione di unità, di accoglienza e di benvolere reciproco, specialmente fra tutti i membri della propria famiglia e anche della propria comunità. E’ dalla famiglia e, nella famiglia che si ripropongono puntualmente tutti quei gesti e quelle attività che portano un alone di festa caratterizzato da elementi caratteristici. Infatti in molte case oltre alla preparazione del tradizionale albero, ci si mette in movimento sin dai primi di dicembre per preparare ancora una volta per il prossimo Natale il presepe e raccontare simbolicamente la storia della Santa Natività e dei valori da essa derivanti. Anche per il semplice allestimento dei presepi si mostra una passione saldamente ancorata ai principi portati avanti di generazione in generazione. In Calabria pochi acquistano gadget o pastorelli. Si va alla ricerca di materie prime (muschio, cortecce, sassi, calce, farina, ecc) per la realizzazione coreografica e la costruzione di paesaggi, montagne innevate, piccole case, sentieri, ruscelli, molto spesso ci si cimenta in una scenografia automatizzata da semplici meccanismi in movimento che contribuiscono ad abbellire ed a rendere più realistico il presepe.

Canti e prodotti tipici

Il natale in Calabria è allietato dai suoi canti tradizionali Il suono delle nenie natalizie crea l’atmosfera adatta a tale periodo: suonatori (zampognari venuti da fuori regione o suonatori del posto) percorrono le strade dei paesi, al mattino presto o alla sera, per tutti i giorni della novena, suonando la ninna e le melodie dei canti popolari natalizi. Sono le classiche “pastorali” o “strhine” (strenne) che animano i borghi calabresi. Oltre alle musiche anche i prodotti tipici sono elemento fondante del Natale calabrese. Una tavola imbandita a festa quella della vigilia di Natale che propone per tradizione le “13 portate” dai primi fino ai dolci.”47209657_2180311942019468_898459076164321280_n 47169776_2180311922019470_1697706860217368576_o 47139222_2180312025352793_732572046030012416_o 47222091_2180312108686118_8058555087745712128_o 47206227_2180312132019449_1558211162871431168_o 47216060_2180312258686103_2971091253900345344_o