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Concerto de “I Violinisti in Jeans” – Progetto culturale tra la SAIG e la Città di Vernier

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Lo scorso sabato 14 aprile, con il Concerto de “I Violinisti in Jeans” si è inaugurato il Progetto tra la SAIG (Società delle Associazioni Italiane di Ginevra) e la Città di Vernier, denominato “La culture italienne s’invite à Vernier”. L’occasione è stata favorevole per iniziare anche i festeggiamenti del 10° Anniversario di Fondazione della Società. Gli eventi racchiusi in questo progetto che si svolgeranno durante l’anno, sono organizzati dalla SAIG col sostegno della Città di Vernier, del Consolato Generale d’Italia a Ginevra e dell’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo (IIC). Oltre a questo evento, il progetto comprende una pièce teatrale il prossimo 19 maggio, il ritorno dei Pupi siciliani il 22 settembre, e, infine, un musical teatrale il 20 ottobre. Tutti gli eventi si svolgeranno alla Salle des Avanchets Saleve nella Città di Vernier.

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Una serata, quella di sabato scorso, di alto profilo musicale e culturale, iniziata, come da protocollo, con la parte ufficiale gestita dal Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro, sul palco in compagnia con la responsabile sezione Cultura, Rosalinda Fiumara ed il consulente legale nonché nuovo membro della SAIG, Avv. Alessandra Testaguzza, raggiunti successivamente dai tre Presidenti delle associazioni aderenti alla SAIG, Francesco Decicco per i Calabresi Ginevra, Menotti Bacci per i Lucchesi nel Mondo e Antonio Scarlino per la Regionale Pugliese Ginevra accompagnati dal Cassiere Gino Piroddi. E’ stata poi la volta del Presidente del Consiglio Municipale della Città di Ginevra, nonché membro della SAIG, Jean-Charles Lathion e di Daniel Sormani, Consigliere Comunale Città di Ginevra e Deputato al Gran Consiglio di Ginevra e Membro d’Onore della SAIG. Le istituzioni italiane erano rappresentate dalla Dott.ssa Licia Coffani e la Vice Console, Dott.ssa Flavia Fratoni, la quale ha letto una lettera del Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana, contenente elogi per i traguardi raggiunti dalla nostra Società e dai suoi dirigenti in questi dieci anni, nel settore sociale, informativo e culturale. Presenti anche diversi presidenti e rappresentanti di associazioni presenti a Ginevra.

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I “Violinisti in jeans “ sono un duo di origine catanese che si caratterizza per la rivisitazione della musica di ogni genere attraverso il suono del classico violino, questa volta accompagnati da Franco Lazzaro (che vanta collaborazioni anche con Franco Battiato e Laura Pausini) che li accompagnati alla tastiera e da Fabio Caltabiano alla consolle.
Nel loro repertorio troviamo vari stili musicali (classica, leggera, folk, blues zigana etc.). Dopo il successo riscontrato dalla vendita del loro primo CD “Sviolinando”, ristampato per ben 3 volte30714092_1873734286010570_4035951583748423680_o, nel 2011 hanno presentato il loro nuovo lavoro discografico “Le Otto Stagioni”.

I due violinisti, Antonio Macrì ed Angelo Di Guardo, diplomati al Conservatorio e perfezionatisi con vari con illustri maestri, sono due virtuosi e talentuosi appassionati musicisti che con violini e viola reinterpretano, a modo loro, sia la musica classica che musica lirica, che la musica moderna. La loro rigorosa preparazione musicale ha permesso ai due artisti di “rimaneggiare” con maestria ed originalità musica normalmente suonata nei teatri classici per un pubblico particolarmente legato al genere classico ed operistico. La loro filosofia è quella di offrire a tutti, esperti o novizi, adulti o giovani, della musica di qualità che diventa occasione di divertimento allo stato puro e non solo un “religioso ascolto” appannaggio di pochi.

Con notevole entusiasmo ed energia, hanno simpaticamente intrattenuto il pubblico in sala, proponendo un repertorio che ha spaziato un po’ in tutti i generi musicali. Ecco che, allora, Antonio ed Angelo, hanno regalato la loro rivisitazione di colonne sonore famose, di musica classica e lirica, fino ad arrivare ai Beatles, ad Astor Piazzolla, a Michel Jackson, giungendo addirittura a suonare con i loro magici strumenti, musica di Bach che fu scritta per essere suonata per organo e che, secondo la maggior parte di chi suona, non è assolutamente adatta per essere proposta con il violino. Un azzardo, per loro stessa ammissione, ma un azzardo molto ben riuscito. La serata si è conclusa con l’interpretazione di musiche da can can, che ha fatto letteralmente scatenare alcune persone nel pubblico che pur rimanendo sedute hanno dato inizio ad uno spettacolo nello spettacolo, con molto divertimento per tutti, bambini presenti compresi.

Il pubblico era elettrizzato ed i musicisti non si sono risparmiati, raccontandoci anche, tra un brano e l’altro, aneddoti simpatici sulle loro avventure musicali.

E, come sottolineato da Antonio, in ogni spettacolo c’è uno stretto rapporto tra dare e avere e a seconda del pubblico e del clima della serata, lo spettacolo può cambiare, non è mai uguale a sé stesso. Venerdì è stato proprio così : Antonio ed Angelo ci hanno trasmesso le loro vibrazioni e le loro emozioni e le persone presenti li hanno omaggiati con molti applausi, sorrisi e partecipazione attiva, battendo le mani a tempo durante qualche performance.

E anche stavolta i « Violinisti in jeans » non si sono smentiti : simpatia, entusiasmo, energia e, certamente, tanta tanta professionalità, sono stati i punti di forza di un duo che non si smentisce e che piace sempre, e molto.

Al termine, i dirigenti SAIG hanno consegnato un cofanetto di penne commemorative agli ospiti ed ai musicisti che hanno magistralmente ed energicamente offerto una serata diversa e divertente.

La SAIG ringrazia Riccardo Galardi per il supporto tecnico, Franco Bottiglione e tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita dell’evento.

Il servizio su Ciaoitalia.tv http://ciaoitalia.tv/violinisti-jeans-decimo-anno-saig/

Un saluto alla primavera con pietanze mediterranee al Corso di Cucina della SAIG

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Nel Corso di Cucina della SAIG del 12 aprile scorso uno dei responsabili, Roberto Corona, accompagnato occasionalmente da Augusta Scotece, ha voluto salutare la primavera con delle pietanze tipiche mediterranee e precisamente partenopee: Paccheri ai frutti di mare e polpette all’amalfitana.

Se qualcuno dovesse pensare che la Campania e solo sinonimo di pizza si sbaglia di molto. In realtà la Campania, denominata anche la terra del sole, del mare e della cultura, fin dall’antichità si è distinta per il suo vasto patrimonio culinario, ricco di prelibatezze uniche al mondo. Non si parla solo cibo ma anche di bevande, basta pensare al limoncello ed ai vini pregiati che provengono dalle campagne partenopee.30708667_1868937126490286_1064234381314359296_o

I Greci ed i Romani, dai tempi antichi, per la preparazione dei loro piatti utilizzavano olio pregiato e durante i banchetti assaporavano vino pregiato proveniente dalla Campania Felix, ovvero da Capua, Cuma, Pompei, Sorrento, Stabia, Nocera e Salerno. La cucina campana si avvale di ingredienti semplici ma è caratterizzata anche da pietanze più elaborate grazie alle influenze spagnole e francesi.

Sarebbe impossibile elencare tutti i piatti e dolci campani, sono tantissimi ed ogni area (beneventana, salernitana, casertana, ercolanese etc.) ha le proprie tradizioni culinarie e varianti delle ricette originali. Senza alcun dubbio, uno dei piatti tipici più apprezzati, non solo in Campania ma in tutto il mondo, è la pizza, che eredita il suo nome dalla regina Margehrita di Savoia.

La ricetta del giorno propostaci dal nostro chef, paccheri ai frutti di mare, si tratta di un primo piatto tra i più amati, a base di pesce e pomodorini, molto semplice da preparare e di grande effetto. Un primo piatto in cui sono racchiusi il sapore, i profumi e i colori mediterranei. Infatti, i paccheri ai frutti di mare sono belli da vedere e buonissimi da gustare. Un primo che, se fatto a regola d’arte, è degno dei migliori ristoranti. Al dir il vero, le allieve del Corso non si sono lamentati, anzi, hanno applaudito a testimonianza di una perfetta riuscita della ricetta.

Le polpette all’amalfitana

30629322_1868937136490285_7408063294126161920_oPer accompagnare i paccheri, lo Chef Corona ha pensato di proporre le polpette all’amalfitana. In realtà la polpetta di per se non ha particolarmente un posto preciso dove sia nata. L’origine delle polpette è ben più “antica” di quanto si possa pensare, addirittura risale ad Apicio, celebre cuoco della Roma Imperiale; ma è soltanto nella seconda metà del XV secolo che troviamo traccia del termine “ polpetta “ nel Libro de Arte Coquinaria del Maestro Martino da Como, anche se in realtà si trattava allora di uno spiedino arrosto ben lontano dalla pietanza che tutti noi conosciamo.

Una cena dove i profumi italiani si sono mescolati con i sapori che hanno ricordato le nostre radici italiche. Una serata come tante, apparentemente, ma con la consapevolezza di essere vini e tramandare le nostre tradizioni. Come dire: veramente una bella serata all’italiana.

C.Vaccaro

La SAIG, raddoppia i commensali della terza età al pranzo mensile

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“Benvenuti in Italia”! Così il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro, ha accolto gli invitati speciali nel primo incontro con gli anziani del quartiere.”

Da quel giorno sono passati quasi cinque anni dove, in maniera sistematica ogni mese, la SAIG ha accolto, nella sua sede dell’Av. Ernest-Pictet 10, un numero sempre più crescente di anziani che ha apprezzato questo servizio gratuito. “L’Italie à portée de bouche – L’Italia a portata di bocca”, questo è il nome che è stato dato al progetto scaturito tra Carmelo Vaccaro, Coordinatore SAIG, e Sandrine Gilliéron, Consigliere in Azione Comunitaria dell’Antenna Sociale di Prossimità(ASP), dei quartieri “Servette St Jean- Petit Saconnex” della Città di Ginevra.

L’ambito progetto partì con l’invito e l’accoglienza di 15 anziani a pranzo, una volta al mese, per fargli scoprire o riscoprire quelli che sono i piatti principali della gastronomia italiana. Gli incontri che si sono susseguiti in questi tre anni, si sono distinti per l’apprezzamento della cucina offerta dalla SAIG, tramite i presidenti ed i comitati delle sue associazioni quali Menotti Bacci, Lucchesi nel Mondo e Antonio Scarlino Ass. Regionale Pugliese, responsabili del progetto, con la presenza costante del Presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra, Francesco Decicco ed in panchina pronto ad intervenire il Presidente del Club Forza Cesena, Oliviero Bisacchi.
La SAIG per questo progetto si avvale della collaborazione di altri membri indispensabili quali Lisette Bacci, Gino Piroddi, Claude Romanato e Maritza Villegas per l’ASP.

Questi incontri, una prima nel suo genere, nascono dalla necessità di sconfiggere la solitudine molto diffusa tra gli anziani rimasti soli dopo la scomparsa del congiunto. Alcuni dei nostro commensali, sono pensionati di Etablissement Médico-Social (EMS) che ben volentieri, anche se con mobilità ridotta, non rinunciano all’appuntamento mensile. Un altro motivo, molto sentito dalla SAIG, nasce dal desiderio di ringraziare questa fascia d’età della calorosa accoglienza ricevuta dagli italiani. Di fatto, l’età dei nostri anziani corrisponde alle onde di emigrazione iniziate negli anni settanta.30656419_1868772646506734_1702704587242209280_o

Dalla fine del 2013, gli anziani del quartiere di Vieusseux e dei dintorni hanno l’opportunità di incontrarsi regolarmente attorno ad un tavolo italiano, cordiale e appetitoso. Se questo progetto è iniziato con un massimo di 15 partecipanti, col passar del tempo, ha visto raddoppiare l’affluenza dei nostri cari anziani.
Nell’ultimo incontro avuto con la responsabile dell’ASP, Sandrine Gilliéron si è giunti alla conclusione che la domanda a questo appuntamento ha riscosso un tale successo al punto di arrivare ad accogliere 35 anziani a partire dal mese di maggio.
L’ aver costruito un forte legame con alcune comunità anziane del quartiere e il sentirci utili alla vita sociale nella Città di Ginevra non può che renderci immensamente orgogliosi.

Il gusto dell’Italia a tavola

I pasti, completamente gratuiti, propongono un piatto principale e un dessert italiano e costituiscono un’ottima occasione per gli anziani del quartiere di scoprire il cibo italiano e, soprattutto, l’atmosfera calda e festosa che permette loro di trascorrere del tempo immersi nella dolcezza e nei sorrisi.

Molti anziani, infatti, raramente hanno l’opportunità di condividere la loro vita quotidiana e il loro pasto con i propri cari. Molti abitano soli e questa occasione offre loro una possibilità di socializzazione importante .
Questi momenti hanno soprattutto lo scopo di prevenire l’isolamento degli anziani, consentendo loro di mantenere legami con la vita del loro quartiere. Questi pranzi, inoltre, creano collegamenti all’interno del territorio e permettono di scoprire la cultura italiana che è anche calore e buon cibo e la popolazione di lingua italiana ha la possibilità di riconnettersi con le sue radici.

Questi pasti sono aperti anche agli anziani degli EMS, affinché possano uscire e incontrare altri residenti.
Durante il loro primo pranzo alla SAIG gli anziani vengono generalmente accompagnati da un parente o da un volontario . Naturalmente gli accompagnatori sono i benvenuti.

A questi pasti, che durano circa due ore, i presidenti delle associazioni italiane aderenti alla SAIG sono presenti per accogliere e servire gli ospiti. Grande, dunque, la soddisfazione dei partecipanti, molti dei quali francofoni che partecipano agli incontri perché hanno un legame speciale con l’Italia e questa occasione permette loro di passare del tempo di qualità con gli amici immersi nella cultura italiana.

C. Vaccaro

 

“La culture se met à table” Maison du Quartier de la Jonction

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Mercoledì 11 aprile si è concluso il ciclo di eventi denominati “La culture se met à table”, organizzati dalla Maison du Quartier de la Jonction in collaborazione con la SAIG e con il patrocinio della Ville de Genève.

Questi tre appuntamenti, che hanno visto la cultura italiana a Ginevra in diverse sfaccettature, hanno riscontrato un successo inatteso, anche grazie alle pietanze culinarie eseguiti dai cuochi della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG). Di fatti, nei due precedenti incontri, la partecipazione del pubblico ginevrino è stata notevole soprattutto nell’ultimo incontro dedicato alla musica, in concomitanza con la “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, nel novembre 2017. Nella serata hanno partecipato più di 70 appassionati del settore.30726670_1868504779866854_5756348154895138816_n

In questo ultimo appuntamento, la scrivente come responsabile del progetto, insieme a Patrizia Ceresa, abbiamo avuto il piacere di ospitare un incontro di letteratura e gastronomia che hanno dimostrato di essere un connubio vincente, reso possibile dalla collaborazione tra la MQJ e la SAIG, collaborazione che ha permesso ad un pubblico attentissimo di avere uno scambio con gli scrittori Alberto Nessi e Andrea Danesi. Solo le tagliatelle preparate con cura da Lisette e Menotti Bacci, presidente dell’Associazione Lucchesi Nel Mondo, sono riuscite a distogliere i presenti dalla magia che esercita la letteratura su chi la sa ascoltare.

Ma andiamo ad approfondire la conoscenza con i due ospiti dell’evento:

Alberto Nessi, nato a Mendrisio (TI), è lo scrittore svizzero vivente più conosciuto. Scrittore impegnato e poeta sognatore, nel 2016 è stato insignito del Gran Premio Svizzero di letteratura. Lo stesso anno anche la Revue des Belles-Lettres ha dedicato un dossier alla sua figura e alla sua opera (RBL, 2016, 1).

Poeta e scrittore, Nessi ha pubblicato raccolte di poesie e romanzi, tradotti in più lingue. Per ricordarne alcuni: Terra matta (1984), Fiori d’ombra (1997), La Lirica (1998), La prossima settimana, forse (2008), Ladro di minuzie – Poesie scelte (1969–2009) (2010), Un sabato senza dolore – (2016), e per finire Milò (2014) storia della Resistenza e storia di resistenza.

In questo romanzo, presentato dall’autore nel corso della serata e arricchito dalle letture di alcuni passaggi, passato e presente si congiungono, dando vita ad un complesso intreccio di storie e di vite e raccontando le fragili esistenze di chi tra l’Italia del nord e la Svizzera, è esistito e ha resistito, con fragilità e coraggio. Per concludere, l’ultimo romanzo di Alberto Nessi si rivolge ai giovani, con grazia e sensibilità, come monito per aiutarli a ricordare le storie di ieri, di chi li ha preceduti nell’effimero viaggio sulla terra, di quel passato che si sta sgretolando e a cui l’autore dà nuovo spazio, nuova vita.

30624385_1868504769866855_3306970053068455936_nAndrea Danesi, autore esordiente al suo primo romanzo, è un giornalista italiano nato nel1975 che vive a Semproniano, comune della provincia di Grosseto. A lungo si e dedicato alla scrittura, tenendola perlopiù privata, fatta eccezione per alcuni racconti. Nel 2017 decide infine di condividere le sue storie con il pubblico: ed ecco che esce Solo d’estate, pubblicato con L’Erudita. In questo romanzo, di cui abbiamo avuto il piacere di ascoltare alcuni brani letti dall’autore, siamo trasportati nell’estate toscana, al mare, per accompagnare la protagonista, Arianna, nel suo processo di maturazione. Il colpo di fulmine per un ragazzo conosciuto per caso è l’occasione che la porta a riflettere su sé stessa e che la guida verso la presa di coscienza dei suoi limiti, del suo ruolo nella famiglia, dei suoi pregiudizi e dei suoi obiettivi per il futuro. Ma Solo d’estate non è solo un romanzo introspettivo: durante la lettura tutti i sensi sono coinvolti: il calore della spiaggia, il profumo dei pini, il sole scottante, il rumore del mare… in conclusione una storia che porta i segni di un autore ancora giovane ma che dimostra di avere già il carattere per offrire ai lettori una scrittura coinvolgente.

Alla serata, oltre ad un pubblico entusiasta, hanno presenziato alcuni dirigenti della SAIG quali il Coordinatore Carmelo Vaccaro, Francesco Decicco, Presidente dell’Associazione calabrese Ginevra, Menotti Bacci, Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Riccardo Galardi, Presidente di Ciaoitalia.tv nonché la Bibliothèque de la Jonction.
Sono in progetto altri eventi ed incontri di questo tipo di cui maggiori informazioni saranno divulgate in tempo utile.

Alice Vagheggini

Gennaro Cannavacciuolo a Ginevra con Yves Montant, un italiano a Parigi

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29498011_1846482022069130_2363221654869377024_oDopo l’eccellente interpretazione nello spettacolo “Volare” di Domenico Modugno, Gennaro Cannavacciuolo ha interpretato con maestria Yves Montand, un altro pilastro della storia italiana emigrato con i genitori in Francia negli anni ‘20 dello scorso secolo.

Lo scorso 21 marzo, Cannavacciuolo, insieme alla Primavera ha portato uno spettacolo appassionante nella bella sala dell’Alhambra, Yves Montand, un italiano a Parigi. Uno spettacolo di grande spessore artistico, dove l’artista ha saputo coinvolgere il pubblico nella seducente storia di Montand.

Questa avventura di Cannavacciolo, membro d’onore della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, SAIG, prende il via con la “Prima nazionale, il 7 novembre 2015 a Monsummano Terme nel Teatro Yves Montand. Presenti in sala la Sig.ra Carole Amiel, vedova di Montand e Valentin Livi, loro figlio, sostenitori del progetto Voluto e co-finanziato dal comune di Monsummano Terme, lo spettacolo si presenta come un “docu-recital”: partendo dagli albori toscani di Yves Montand, si arriva ai trionfi parigini, una vita lunga 70 anni (1921- 1991).

Le canzoni più significative dell’artista scandiscono le fasi salienti della sua vita e carriera, costellata da straordinari successi e da importanti impegni politici. Canzoni che hanno fatto storia: Les feuilles mortes, A Paris, Sur le ciel de Paris, C’est si bon, A bicyclette, C’est à l’aube, Je suis venu à pied, Bella ciao, Mon manège à moi e Paris canaille….

La narrazione è di tipo cronologico e presenta, attraverso le canzoni, i momenti più rilevanti che hanno caratterizzato la vita fuori dal comune di Montand, all’anagrafe Ivo Livi:

– Gli esordi: figlio di immigrati poveri, manovale instancabile dall’età di 12 anni che
scopre il tuo talento, lo coltiva di notte lavorando di giorno. Inizia nei teatrini della periferia di Marsiglia sino ad approdare all’Olympia di Parigi e successivamente al Metropolitan di New York;

– L’amore, ovvero gli incontri sentimentali della sua vita: Edith Piaf, Simone Signoret
che sposerà nel 1951 ed a cui resterà legato per 35 anni, Marylin Monroe e Carole Amiel che sposerà e la quale gli regalerà la gioia della paternità;

– Il cinema: il periodo di Hollywood, l’incontro con Costa-Gavras;

– Gli incontri con grandi uomini di cultura e politici; Prévert, Picasso, Apollinaire, Kruscev, Kennedy, Tito e Mitterrand.

Di stampo classico e di grande eleganza, la struttura del recital è quella del teatro-canzone dove brevi monologhi, aneddoti, curiosità e note importanti che raccontano la vita di Montand ne introducono le canzoni, il tutto corredato da interessanti effetti-luce.

Oltre al pianoforte, Gennaro C29541434_1846482078735791_3574193860139548672_oannavacciuolo è accompagnato dalla batteria, dal contrabasso e dal sax-clarino che, in alcuni momenti di grande suggestione, proporrà degli assoli con ritmi swing.
Di grande impatto la proposta di tre numeri danzati con le claquette; Fred Astaire è stato un mito per Montand il quale emulava il ballerino americano e creerà il famoso numero Le garçon dansant.

La scenografia si ispira a quanto inventò Montand negli anni ’50: l’orchestra sul fondo del palcoscenico, in posizione centrale, nascosta da un velatino verde che attraverso un gioco di luci, a seconda delle esigenze, evidenzierà in musicisti e non solo…”

Oltre la carriera cinematografica, con gli spettacoli “Volare” di Modugno, “Il mio nome è Milly” e “Yves Montant, un italiano a Parigi”, Gennaro Cannavacciuolo si conferma l’uomo-spettacolo per eccellenza cui auguriamo un futuro ricco di soddisfazioni e successi.

di Carmelo Vaccaro

Offerte speciali – Cavalleria Rusticana e I Pagliacci

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In collaborazione con il Grand Théâtre de Genève, il SAIG ti offre un’eccezionale opportunità di scoprire o riscoprire alcuni dei brani più famosi del repertorio italiano. Un’offerta promozionale del 10% su tutti i biglietti è offerta ai soci per Cavalleria Rusticana e I Pagliacci, fino al 29 marzo 2018 all’Opera delle Nazioni. Queste due imperdibili opere italiane sono rappresentate da due noti attori teatrali italiani, Emma Dante e Serena Sinigaglia.

Puoi cliccare sul seguente link, scegliere la tua data e inserire il codice promozionale 10SAIG:
https://www.geneveopera.ch/…/cavalleria-rusticana-pagliac…/…

Codice promozionale: 10SAIG

Offre spéciale – Cavalleria Rusticana & I Pagliacci

En partenariat avec le Grand Théâtre de Genève, la SAIG vous propose une offre exceptionnelle pour découvrir ou redécouvrir certains des airs les plus connus du répertoire italien.
Une offre promotionnelle de -10% sur tous les billets sont offerts en exclusivité à nos membres pour Cavalleria Rusticana & I Pagliacci, jusqu’au 29 mars 2018 à l’Opéra des Nations. Ces deux opéras incontournables du vérisme italien sont mis en scène pas deux metteures en scène italiennes de renom, Emma Dante et Serena Sinigaglia.

Il vous suffit de cliquer sur le lien suivant, de choisir votre date et de remplir le code promotionnel 10SAIG :

https://www.geneveopera.ch/…/cavalleria-rusticana-pagliac…/…

Code promotionel : 10SAIG

Cavalleria rusticana e I Pagliacci

Il Grand Théâtre presenta Cavalleria rusticana e I Pagliacci due opere imprescindibili allestite da due importanti registe italiane Emma Dante e Serena Sinigaglia.

L’occasione di scoprire o riascoltare tante celebri arie del repertorio lirico italiano…

Cav/Pag, ovvero Cavalleria rusticana e I Pagliacci, sono facce della stessa medaglia, quella del verismo. Lontano dai miti e dai famosi personaggi storici, la corrente verista ambisce a rendere l’aspetto lirico tanto reale da ravvicinare cantanti e spettatori. In Italia la vena verista fu iniziata da Giovanni Verga ed ebbe come scopo di rappresentare la vita quotidiana, talvolta violenta, senza fronzoli, con uno sguardo particolare rivolto ai “vinti dalla vita”. I Pagliacci e Cavalleria rusticana offrono lo stesso contesto, quello dell’Italia meridionale, uno si svolge in Calabria l’altro in Sicilia. Entrambi evidenziano l’importante presenza dell’aspetto religioso attraverso la celebrazione della Pasqua da Mascagni e quella dell’Assunzione della Vergine da Leoncavallo.

Queste due opere liriche sono dirette da due registe italiane Emma Dante e Serena Sinigaglia. Emma Dante ci presenta una ripresa della sua Cavalleria rusticana creata recentemente al Teatro Comunale di Bologna, la seconda invece ci propone una nuova produzione de I Pagliacci. Queste due opere liriche saranno rappresentate dal 17 al 29 marzo all’Opéra des Nations.

Video :

Scopri i primi estratti e interviste di Cavalleria rusticana e I Pagliacci :
https://www.youtube.com/watch…

Scopri un assaggio dei set della prossima produzione :

https://www.youtube.com/watch…

Date di Cav/Pag, all’Opéra des Nations :

– sabato 17, lunedì 19, mercoledì 21, venerdì 23, martedì 27 et giovedì 29 marzo, alle 19h30

– domenica 25 marzo, alle 15h30

Info billetteria :

https://www.geneveopera.ch/…/cavalleria-rusticana-pagliacci/
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L’Associazione Calabrese di Ginevra inizia il suo programma 2018 con la “Festa di Primavera”

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Alle porte della stagione primaverile 2018, l’Associazione Calabrese Ginevra ha iniziato il suo programma d’attività con la tradizionale “Festa di Primavera”, segnata in agenda per lo scorso 17 marzo.

Il Comitato dell’Associazione ed il Presidente, Francesco Decicco, hanno accolto i partecipanti attratti dalla prospettiva di godere di una serata tutta calabrese, con il piacere di stare insieme ben noti a quanti sono soliti raccogliersi attorno ai Calabresi di Ginevra. Un pubblico, nel quale si confondevano pariteticamente tutte le generazioni, è strato trascinato dall’Orchestra di Giusy Montagnani che ha animato la serata sui ritmi musicali di un vasto repertorio della tradizionale musica italiana.

29313522_1841801699203829_3254719649903804416_oBensì le esibizioni nella danza dei partecipanti non sarebbero state possibili se i cuochi dell’Associazione Calabrese non avessero fornito l’energia essenziale sotto forma di specialità culinarie tipiche, servite a tavola o anche acquistabili presso lo stand gastronomico, facevano bella mostra di sé accanto a prodotti tipici del territorio, fatti dalle mani delle donne dell’Associazione, eseguendo le ricette delle più antiche tradizioni calabresi.

Una serata, auspicalmente annunciatrice di una bella primavera, che porta a riflettere sul ruolo dell’associazionismo italiano a Ginevra, raffigurato nella sala da alcuni presidenti e rappresentanti giunti a portare agli amici Calabresi la testimonianza di una condivisione di sentimenti che travalica le diversità regionali, da tutti percepite come patrimonio nazionale comune e indivisibile. Presente anche Laura Stone, organizzatrice di spettacoli a Ginevra di artisti italiani di riconosciuta celebrità.

Nel pieno della maturità e con il proprio potenziale di energie ancora al culmine, l’Associazione Calabrese ha dato dimostrazione di radicato attaccamento alle proprie origini e di provata capacità di tramandare alle nuove generazioni questo sentimento di appartenenza. La partecipazione dei bambini e di molti giovani calabresi si rivela di auspicio per una continuità anche nel futuro dell’Associazione. Questo è un segno che deve farci capire come anche una comune festa associativa può diventare non solo un momento di svago ma anche di scambio e condivisione per diverse generazioni.

29356107_1841801795870486_2579427456691732480_oQueste serate rappresentano la componente più visibile del ruolo dell’associazionismo: fungere da elemento di aggregazione dei tanti compatrioti che vivono nel Cantone di Ginevra, riunendoli frequentemente per eventi gioiosi e socializzanti. Ma la componente meno visibile, ma non per questo meno importante, è data dall’azione quotidiana volta a dare sollievo, a volte solo morale ma spesso anche materiale, ai cittadini in stato di bisogno. E’ quest’azione, svolta dalla maggior parte delle Associazioni italiane di Ginevra, che offre alle autorità e alla comunità di accoglienza la vera immagine dell’essere Italiani, al di là dei noti aspetti folkloristici che, comunque, rivendichiamo e ci sono cari.

Oggi non ci possiamo più considerare alla tregua dei primi “emigrati”, tuttavia abbiamo sempre bisogno delle associazioni laddove, ancora oggi, operano molti connazionali della vecchia generazione. Uomini che ci organizzano serate all’insegna dei colori italiani e che continuano a mostrarci la maniera giusta di promuovere l’Italia, i suoi costumi, la sua musica e le sue tradizioni che hanno fatto la gloria della nostra cultura nel Mondo.

C. V.

L’associazione Regionale Pugliese chiude le serate carnevalesche a Ginevra

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In attesa della primavera e la ricorrenza pasquale, con la sua tradizionale festa di Carnevale del 10 marzo scorso, l’ARPGE ha chiuso la serie di eventi organizzati dalle associazioni ginevrine, legati alla tradizione carnevalesche italiana.

Come ogni anno da rilevanti protagonisti, l’Associazione Regionale Pugliese di Ginevra inizia le sue attività organizzative con la tradizionale Festa di Carnevale. L’edizione di quest’anno è stata caratterizzate da diverse innovazioni come la presenza del Mago Gianfranco Preverino, venuto espressamente dalla Puglia, molto apprezzato dal pubblico presente. Un’altra innovazione dell’ARPG è stata la decisione del Comitato direttivo, di affidare ad una società di catering la degustazione di prelibatezze culinarie della cena.

29133912_1834720199911979_2172569985040252928_oSempre colma la Sala delle feste d’Onex, 300 partecipanti circa, sono stati accolti da Antonio Scarlino, Presidente dell’Associazione Regionale Pugliese di Ginevra e dal suo Comitato. Tra gli invitati il Sindaco sella Città d’Onex, Carol-Anne Kast che, nel suo intervento ha evidenziato il legame tra gli italiani del Cantone e la Città d’Onex. Numerosi, come sempre, gli ospiti venuti a testimoniare con la loro presenza l’attaccamento a iniziative volte a dare visibilità alla comunità italiana ginevrina, a rafforzare la coesione all’interno delle componenti regionali e rendere più stringenti i legami tra le varie anime della cultura italiana che, non ci stancheremo mai di ricordarlo, è particolarmente ricca perché composita e somma di molteplici culture locali. Tra gli invitati spiccavano anche il Consigliere Amministrativo della Città di Ginevra e Deputato al Gran Consiglio ginevrino, Daniel Sormanni, e molti presidenti e rappresentanti di associazioni italiane operative nel Cantone.

La serata, straordinariamente animata dall’orchestra piemontese “ Giuliano e i Baroni”, coi suoi dieci virtuosi musicisti venuti appositamente dall’Italia, che ha saputo coinvolgere i presenti inducendoli a cantare brani di noti cantautori e canzoni popolari del nostro Paese.

29066337_1834720149911984_6873372451691036672_oLa serata è trascorsa in allegria così come analoghe serate organizzate da altre Associazioni regionali italiane. Ma per i Pugliesi il Carnevale non ha lo stesso valore che ha per altri. Se molte città, in Italia e nel mondo, vantano la bellezza e il fasto delle proprie manifestazioni carnascialesche, non bisogna dimenticare che a Putignano, in provincia di Bari, si festeggia non solo uno dei più antichi Carnevali al mondo, per alcuni studiosi risalente al 1394, ma anche uno dei più lunghi poiché se come altri, eccezion fatta per il Carnevale ambrosiano, termina il martedì grasso, inizia però il 26 dicembre, ricorrenza della traslazione delle reliquie di Santo Stefano Protomartire da Monopoli a Putignano. La cerimonia. avvenuta proprio il 26 dicembre 1394, all’epoca scatenò la gioia dei fedeli che accompagnarono il sacro corteo con balli, canti e versi a rima baciata. Nel corso dei secoli, la festa del 26 dicembre ha perso larga parte dei suoi contenuti religiosi per acquistare altri prettamente satirici e tipici dello spirito carnevalesco.
Spirito carnevalesco mantenuto vivo e tramandato anche dai Pugliesi ginevrini.

Viene del tutto naturale ringraziare e rendere merito ancora una volta all’associazionismo italiano all’estero che, anche attraverso queste manifestazioni, rafforza e tramanda le tradizioni locali e regionali assieme ai valori della nostra Italia all’estero.

Carmelo Vaccaro