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Intervista all’Ambasciatore Maurizio Serra

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Il 17 ottobre scorso, una delegazione della SAIG, con il coordinatore Carmelo Vaccaro, Riccardo Galardi di ciaoitalia.tv e Alessandra Testaguzza, ha avuto il privilegio di essere ricevuta dall’Ambasciatore Maurizio Serra presso gli uffici della rappresentanza italiana alle Nazioni Unite.

L’intervista completa è disponibile anche su su http://ciaoitalia.tv/

Ma chi è Maurizio Enrico Serra che rappresenta l’Italia in seno alle Nazioni Unite di Ginevra?
Nominato Rappresentante Permanente presso le Organizzazioni Internazionali in Ginevra con titolo e rango di Ambasciatore a partire dal 02.09.2013, Maurizio Enrico Serra, nasce a Londra. Si laurea in Scienze Politiche, nel 1977, presso l’Università di Roma e, in seguito ad esame di concorso entra in carriera diplomatica, nel 1978. Dopo vari prestigiosi incarichi diplomatici, nel 2010, presso l’UNESCO è accreditato con titolo e rango di Ambasciatore.

E’ anche Professore a contratto di Relazioni Internazionali presso l’Università Luiss, Roma (dal 2000) e Autore di numerose pubblicazioni e monografie, da ultimo Fratelli separati. Drieu La Rochelle, Aragon e Malraux davanti alla storia (Premio Acqui Storia 2008 e, nell’edizione francese, Prix du rayonnement de l’Académie française 2008). E’ anche Membro corrispondente dell’Institut de France.

Di seguito, dunque, l’intervista gentilmente rilasciata dall’Ambasciatore.

Ambasciatore, dopo quattro anni di Sua permanenza a Ginevra in qualità di Rappresentante Permanente, qual è il Suo bilancio sulle attività delle organizzazioni Internazionali a Ginevra e sul ruolo dell’Italia ?22491608_10213095024602261_9108244814427592938_n

Credo che sia positivo ma vorrei dire perché. Si sa troppo poco che Ginevra è il più grande polo multilaterale del mondo. Lo sappiamo noi che siamo qua, ma lo si sa poco in Italia e anche altrove. Con più di 20 Organizzazioni Internazionali che hanno la sede principale qui e tutte le altre , almeno una quarantina, che hanno delle sedi secondarie, Ginevra è certamente ben prima di New York, di Vienna o di Roma, il polo, le ”hub” multilaterale del mondo. Quindi, l’ambizione del mio mandato è quella, grazie anche a una valente squadra di collaboratori, di aver cercato di coprire la molteplicità di iniziative politiche, economiche, scientifiche, tecniche, educative in cui si esplica questa attività multilaterale, di averlo fatto a beneficio del nostro Paese e soprattutto di quelli che sono i valori che il nostro paese porta avanti in ambito multilaterale.

L’attuale grande sfida per l’Europa è senz’altro il problema dei migranti. Che ruolo possono avere le Organizzazioni Internazionali ginevrine in generale e l’Italia in particolare ?

Ecco questo è certamente il tema che in questi quattro anni ha avuto una crescita enorme nell’agenda di tutte le Organizzazioni Internazionali. E’ chiaro che per l’Organizzazione mondiale delle Migrazioni o per l’Alto Commissariato per i Rifugiati, che tra l’altro sono impegnati nella definizione dei due Global Compact dei Migranti e Rifugiati, si tratta di una vocazione prima ma questo vale anche per l’Alto Commissariato per i Diritti Umani, viste le implicazioni estremamente sensibili sul piano dei Diritti Umani e della problematica delle migrazioni e dei rifugiati. Vale però anche per le Organizzazioni specializzate perché c’è il discorso della salute dei migranti che coinvolge l’Organizzazione Mondiale della Salute, c’è il discorso del lavoro dei migranti che coinvolge l’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Non riesco a vedere un settore di attività ginevrina in cui questo problema non sia acuto e attuale. Credo che fondamentalmente l’azione della comunità multilaterale onusiana e non perché naturalmente avviamo questi due aspetti da tenere presenti, vada nel senso di un tentativo di risposta globale che tuttavia sarebbe illusorio ritenere sia di breve periodo. Ci vorranno tempi medi e lunghi.

22491820_10213095024442257_9048410646187388059_nI recenti fatti di Barcellona e qualche mese fa di Londra, Bruxelles, Parigi, indicano che gli atti di terrorismo insanguinano le nostre città e colpiscono numerosi civili. La comunità internazionale come pensa di risolvere questa grave emergenza?

In questo l’Italia credo abbia un ruolo di punta perché noi cerchiamo veramente di operare fattivamente in tutte le Organizzazioni e, non è retorico dirlo, affinchè ci sia maggiore collaborazione attraverso le aree dl mondo: “cross regional” come diciamo nel nostro inglese onusiano di modo che tutti si sentano coinvolti nella necessità di dare una risposta globale e soprattutto che non si abbia l’impressione che un attacco di una parte di un’area del mondo al resto. Perché allora li avremmo una terribile situazione di squilibrio che invece di cercare di risolvere tenderemmo invece ad enfatizzare ed ad aumentare. No, bisogna che Nord e Sud del mondo collaborino come sul tema non distante, non lontano anche dei rifugiati e delle migrazioni a questa emergenza umanitaria e lo facciano in una misura che dia veramente l’impressione di una grande solidarietà e di una grande vocazione comune alla soluzione dei problemi.

Secondo Lei l’Italia è “pronta” a far fronte alle minacce terroristiche ? con quali mezzi?

Questa non è una domanda da rivolgere all’Ambasciatore presso le Organizzazioni Internazionali, ma piuttosto al Ministero dell’Interno in Italia perchè ovviamente non è competenza mia. L’impressione è comunque credo sia nei fatti, lo si puo’ verificare giorno per giorno è che l’Italia che ha una forte e consolidata tradizione di accoglienza sia meglio portata ad affrontare la componente di dialogo che insieme a quella di rafforzamento dei controlli deve portare ad una soluzione dei problemi. Dopo di che naturalmente siamo nelle mani di Dio.

Ambasciatore Lei lascerà Ginevra tra qualche mese per rientrare in Italia. Cosa le è piaciuto di Ginevra ?

Ma guardi, ho in realtà un rammarico perché siccome questo lavoro è appassionante ma è estremamente coinvolgente ho avuto pochissimo tempo di toccare con mano la realtà italiana e così con me mia moglie anche se mia moglie è stata più impegnata in attività come il Bazar delle Nazioni Unite che l’hanno portata a contatto con le varie realtà. Io porterò con me l’impressione di una, e per un italiano è la più grande fonte di soddisfazione personale, di una nostra comunità molto vibrante in tutti i settori che ha una grandissima capacità propositiva, un buon livello mi sembra anche di cooperazione e che fa onore al Paese che tutti rappresentiamo. Quindi questa è per me un bellissimo messaggio che Ginevra mi ha trasmesso e mi porterò dietro con grande piacere.22491716_1683601981690469_8681502443053588907_n

La SAIG e ciaoitalia.tv ringraziano l’Ambasciatore Serra e il suo staff per la calorosa accoglienze e la disponibilità

La Regione Toscana al Corso di Cucina della SAIG 

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L’Associazione Lucchesi nel Mondo alla riscoperta dei sapori di casa nostra.

Anche se all’estero, il raggruppamento associativo è sempre una buona occasione per confrontarsi, tenere vivi i ricordi e le abitudini, per far emergere la nostra cultura e soprattutto le nostre tradizioni culinarie. Ed è proprio in quest’ottica che è proseguita l’esperienza alla SAIG con un nuovo appuntamento, lo scorso 12 ottobre, che il Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Menotti Bacci, chef di lunga esperienza ha avviato il Corso di Cucina, proponendo una particolare specialità toscana, “Zuppa alla Lucchese”, chiamata comunamente “Farrotto alla Lucchese”, piatto invitante e genuino preparato con diverse verdure.22467362_1678984798818854_7663803463140273666_o

La zuppa di farro alla lucchese è una ricetta ricca, sostanziosa e salutare, indicata soprattutto per i periodi invernali. Questa pietanza si basa sui legumi, fortemente presenti nella cultura e coltura lucchese e che hanno sempre avuto una importanza storia notevole.

Questa zuppa e una antico piatto tradizionale della lucchesia e Toscano, caratterizzato da una varietà di legumi molto particolari e con gusti diversi, amalgamati con una grande maestria ai due cereali, farro e orzo. questa combinazione ci fa ottenere un piatto armonico e gustoso apprezzato non solo a Lucca ma in gran parte d’Italia, dove ci fa incontrare la tradizione in cucina.

Un ringraziamento particolare a tutte le persone che si attivano nell’organizzazione di questi corsi di formazione ed ai corsisti. La partecipazione attiva e le nuove richieste di iscrizione sempre più frequenti danno alla SAIG la forza e la determinazione per proseguire questo percorso formativo con grande vigore ed intensità, predisponendo il necessario per far fronte alle richieste presenti e future.

La culture se met à table: la SAIG alla Maison du Quartier de la Jonction tra gastronomia, arte e cultura

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Lo scorso 29 settembre la SAIG e la Maison du Quartier de la Jonction, con il patrocinio della Città di Ginevra, hanno messo insieme le energie, dando vita alla loro prima collaborazione culturale e gastronomica.

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La serata, iscritta in un ciclo denominato “la culture se met à table”, si è posta l’ambizioso obiettivo di togliere l’arte, per una sera, dai piedistalli e dai palcoscenici, per portarla tra le persone.

Entrando nei locali della Maison du Quartier de la Jonction (che ha ospitato l’evento), ad un primo sguardo sarebbe stato impossibile riconoscere gli artisti dal pubblico. Seduti fianco a fianco, senza distinzioni, tutti i presenti hanno condiviso un momento conviviale, reso possibile dai buoni piatti del corso di cucina della SAIG, rappresentato per l’occasione da Lisette e Menotti Bacci (presidente dell’associazione “Lucchesi nel mondo”). È stato, quello della cena, un momento privilegiato di incontro e di scambio, in cui i presenti hanno potuto intrattenere scambi preziosi sull’arte che si stagliava loro intorno. Ma uniamoci per un istante a loro e facciamo un viaggio virtuale nell’evento.

In primis, in sala cinema, è stato proiettato il film no budget “Il seme ed il mare”, di Riccardo Casamonti. Presente alla serata, pronto a condividere ogni aneddoto del dietro le quinte, l’aiuto regista Giuliano Stoppo, che si è fatto portavoce non solo dei realizzatori ma di un’intera comunità: quella di Casole d’Elsa (Siena). Perché a raccontare la storia non sono attori professionisti ma gli abitanti stessi dell’intero paese, che si è unito per dare vita a questa deliziosa produzione cinematografica che ha il grande merito di far ridere ed emozionare allo stesso tempo. Giuliano, che non a caso è presidente dell’Associazione Pro Loco della cittadina, ha saputo portare a Ginevra lo spirito di quei luoghi, di quelle persone, il loro desiderio di raccontare e di raccontarsi, l’entusiasmo con cui hanno fatto rivivere, in chiave moderna, l’antica arte di narrare una storia, l’antico piacere di ascoltarla. Per chi volesse seguire l’anziano professore Pietro Mariani, protagonista della vicenda, nella sua avventura da Casole verso le lontane coste del Marocco alla ricerca di un vecchio amore, non è troppo tardi: il film è presente su youtube, regalato a chiunque abbia ancora voglia di emozionarsi con le cose più semplici.

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Durante la cena, invece, sotto gli occhi dei commensali, è stato proiettato il VJ set “Io sono puro amore”, della fotografa italiana Vanessa Rusci. Da sempre impegnata, con la sua arte, a stimolare una riflessione su importanti temi sociali, questa volta ha voluto affrontare il delicato tema della violenza sulle donne. Quello che mette in scena, però, non è la sconfitta silenziosa bensì il prezioso (seppur dolorosissimo) processo di ricostruzione che trasforma le ferite in punti di forza, in cicatrici dorate che tengono insieme i pezzi infranti dandogli un nuovo inestimabile valore, come nell’antica arte giapponese sel kintsugi (“ricostruire con l’oro). Un messaggio di speranza, dunque, che senza usare parole dice ad ogni donna che, qualunque sia il suo taglio, ha dentro di sé il potenziale per risarcirlo, per renderlo unico e pieno di luce. Vanessa, per l’occasione, ha anche esposto delle foto che sono diventate, nei giorni successivi, l’oggetto della performance “A gift for you”, che ha visto l’artista percorrere le strade Ginevrine per donare la sua arte ai passanti. L’artista non è più solo creatore di messaggi ma si fa messaggero, esce dalla nicchia degli spazi culturali e va verso le persone, per ricreare quel contatto umano che, troppo spesso, è offuscato dagli schermi. Ma non per questo è perduto. Proprio per unire l’incontro umano alla potenza dei social, i due step fanno parte di un progetto più grande nato e sviluppato sui Social Network sotto l’hashtag “#noisocial4women“, nato proprio per sensibilizzare sulla questione della violenza sulle donne. Il progetto, della durata di un anno, si concluderà a Gennaio 2018 e può essere seguito su www.vanessa-rusci-arte.com (nonché sui profili facebook, instagram e twitter dell’artista)

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Gli altri fotografi che hanno esposto le loro opere sono Ilaria di Resta, biologa girovaga con la passione dei viaggi, fotografa per passione, con attenzione al dettaglio che colpisce la sua attenzione e alla luce che fugge; Silvia Mincarelli, autrice di meravigliose immagini che portano lo spettatore verso colorati luoghi lontani, fissati per sempre dalla magia di uno scatto; Donato Albino, che ha presentato parte del suo reportage sui monumenti di Ginevra e Alice Vagheggini, organizzatrice e curatrice dell’evento stesso.

A concludere la serata la magia di Riccardo Galardi (Galardi Media Network), che ha permesso ai presenti di tornare, per una sera, bambini. Le sue proiezioni in realtà virtuale a 360 gradi, infatti, uniscono la bellezza delle immagini da lui scattate alla tecnologia più moderna. Basta indossare il visore e in un attimo ci si ritrova immersi nel verde di una campagna, su una terrazza affacciata sul mare, circondati dai bandierai di Firenze o a percorrere una strada a bordo della mitica Vespa.

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In poche parole è stata una serata di cultura, gastronomia ma soprattutto di incontri umani.

Alice Vacheggini

Il Consiglio Direttivo della SAIG incontra i suoi membri d’onore

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Il 19 settembre scorso il Consiglio Direttivo della SAIG ha incontrato i membri del suo Comitato d’onore, creando cosi l’occasione per conoscersi meglio e spiegare quali sono.

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La sessione è stata aperta dal Coordinatore, Carmelo Vaccaro, il quale ha sottolineato il percorso della società durante questi ultimi dieci anni. Il punto focale del suo discorso si è concentrato sulle nuove priorità sociali e culturali che la società intende promuovere nei prossimi mesi. E’ stato evidenziato dallo stesso che, a partire da quest’anno, faranno parte del Comitato quattro componenti del Consiglio Direttivo che rappresentano la comunità ginevrina in altre istituzioni, quali Jean-Charles Lathion, Marjorie de Chastonay, Marc Nobs e Marko Bandler.

Questa importante iniziativa ha permesso alla SAIG di meglio introdursi nel tessuto socio-culturale del cantone di Ginevra, passo fondamentale per la necessaria evoluzione di una società che doveva intraprendere un percorso trasversale inclusivo della realtà ginevrina nella quale è nata, si è sviluppata e continua a muoversi. Difatti, sulla base di questa idea, con questo nuovo Consiglio Direttivo sono già state prese delle decisioni atte a valorizzare il settore sociale che prenderà il via con un evento dedicato agli anziani del cantone invitandoli al pranzo di Natale con la collaborazione dei servizi sociali della città di Ginevra, Carouge, Vernier, Onez e Chêne-Bourg, città partner della SAIG.

Dopo la relazione il Coordinatore ha presentato i membri del Consiglio Direttivo ed i membri d’onore presenti, giustificando gli assenti tutti motivati da impegni istituzionali pregressi.

Membri del Consiglio Direttivo della SAIG

Jean-Charles Lathion Presidente del Consiglio Municipale di Ginevra; Marjorie de Chastonay, Presidente della FéGAPH – Federazione Ginevrina delle Associazioni Persone Disabili; Francesco Decicco, Presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra; Adriano Piccoli in sostituzione e rappresentanza di Oliviero Bisacchi, Presidente del Club Forza Cesena; Vincenzo Altamura in sostituzione e rappresentanza di Antonio Scarlino, Presidente dell’Associazione Pugliesi; Menotti Bacci Presidente dei Lucchesi nel Mondo; Gino Piroddi, Tesoriere e Alessandra Testaguzza, Consulente legale della SAIG.

Presenti all’incontro, persone rappresentanti molti dei settori del tessuto politico-sociale e scientifico ginevrino ed italiano, quali: Carlo Lamprecht, ex Président del Consiglio di Stato della Repubblica e Cantone di Ginevra; Sandrine Salerno e Sami Kanaan, Consiglieri Amministrativi della Città di Ginevra; Ruth Bänziger, Sindaco e Consigliera Administrativa della Città di Onex, Nicolas Walder e Stephanie Lammar, Consiglieri Amministrativi della Città di Carouge, Yvan Rochat, Sindaco e Consigliere Amminsitrativo della Città di Vernier, il Dr. Francesco Artale, Angiologo e Chirurgo Vascolare, Antonio Gambardella, Direttore della Fondazione Ginevrina per l’Innovazione Tecnologica (FONGIT), Vittorio Palmieri, scienziato, imprenditore e co-fondatore della società TVP Solar SA, Gennaro Cannavacciuolo, attore e cantante.

Ospiti della serata:
Daniel Sormanni, Membro della Commissione finanza della Città di Ginevra; Ilaria Di Resta, Responsabile della Commissione Cultura del Co.mi.te.s di Ginevra; Riccardo Galardi, Presidente di ciaoitalia.tv.
Successivamente ha preso la parola Carlo Lamprecht che, in qualità di membro decano, ha espresso il suo parere positivo riguardo alla nuova linea della società ed ai progetti ancora in nuce.

La parola è poi passata a Jean Charles Lathion e, infine, a Riccardo Galardi, che ha concluso gli interventi.
A seguire una breve discussione tra i membri presenti ha permesso un confronto necessario tra i partecipanti per consolidare il percorso intrapreso dalla SAIG stessa.

La serata si è conclusa con una piacevole cena che ha regalato un momento conviviale importante per tutti i presenti.

La SAIG con questo incontro segna il suo percorso il cui risultati non possono che essere positivi dal momento che è il cambio di rotta permetterà una larga convergenza con le istituzioni locali nei settori sociali e culturali.

La SAIG ringrazia tutti i presenti per la presenza e la partecipazione.

Pic-Nic di fine attività 2016-2017 per l’ Associazione Lucchesi nel Mondo

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Col Pic-Nic l’Associazione Lucchesi nel Mondo chiude le attività 2016-2017

Anche se il tempo è stato poco clemente, non ha impedito all’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, di chiudere il programma 2016-2017 con il tradizionale Pic-Nic. Una giornata nuvolosa e fresca ha convinto i vertici dell’Associazione toscana d’incontrare, per salutare prima delle ferie estive, i suoi soci e simpatizzanti.

19667578_1579391995444802_4426682985401802916_oAccolti dal Comitato, con in testa il Presidente Menotti Bacci per un suntuoso aperitivo a base di crostini alla salsiccia e alle olive, i partecipanti hanno avuto modo di trascorrere in allegria un pomeriggio tra amici, intorno ad una grigliata di galletti e salsiccia toscana con contorni di insalate, ciliegie e anguria per frutta e, rigorosamente, vini toscani.

All’occorrenza non poteva di certo mancare il vino Chianti che, bevuto nelle giuste quantità, ha contribuito a tenere elevato lo spirito dei commensali e ad affinare il carattere vivace, tipico degli abitanti di Castruccio Castracani, nonché, di Ilaria del Carretto. Un momento per brindare alla Toscana e promuovere le sue eccellenze culturali e gastronomiche, apprezzate ovunque nel mondo.

Per l’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, l’unica associazione toscana della Svizzera romanda, promuovere la Toscana non vuol dire solo favorire i suoi prodotti finiti, ma anche diffondere un patrimonio di usanze, quali gastronomiche, che li sorreggono. Da anni la «Lucchesi nel Mondo» svolge tale compito, facendo scoprire le eccellenze toscane ai connazionali italiani e svizzeri, attraverso un calendario ricco di eventi sociali e culturali, comprese le apprezzate lezioni di cucina.

Una grande soddisfazione per l’operato dell’associazione in generale e per le grigliate proposte. Insomma, un successo al quale tutto è andato cooperando: l’ottima tavola, l’ineccepibile organizzazione malgrado le incerte condizioni meteorologiche.

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I rappresentanti della Regione Toscana a Ginevra, sono stati, ancora una volta, all’altezza di assumere l’ottimo ruolo organizzativo e nell’eccellente maniera d’interpretare il senso dell’ospitalità di paro altre associazioni italiane, per la quale continuano assiduamente le loro attività, allo scopo di mantenere la presenza italiana nel Cantone di Ginevra.

 

Di Carmelo Vaccaro

Sami Kanaan e la Città di Ginevra accolgono la Saga dei Geants

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Nel fine settimana del 29 e 30 settembre e 1 ottobre scorso, in una Ginevra in festa e sotto un cielo che ha alternato momenti di sole e momenti di pioggia, si è svolto il tanto atteso spettacolo di strada offerto da una compagnia di Nantes, la Compagnia Teatrale della Strada, Royal de Luxe, che utilizza delle marionette gigantesche chiamate Geants, che hanno offerto la cosiddetta “Saga dei Geants”, o “Giganti e Cavalieri del Tempo Perduto”. Nata da un’idea di un moderno Geppetto, Jean-Luc Coucoult, che ha costruito, amplificato e creato il Teatro fuori dalle rigide mura degli edifici, si tratta di un Teatro nobile nelle sue rappresentazioni che si esibisce nelle piazze, nei giardini e nelle strade di città e villaggi in ogni parte di questo nostro mondo. Uno spettacolo già famoso nel mondo e visto da oltre 20 milioni di persone in tutti i continenti. Questo Maestro d’Arte ripropone il Teatro vero, di plurimillenarie tradizioni e storia, creato dai greci e perfezionato e diffuso in tutto il mondo allora conosciuto dalle genti italiche, semplicemente definite « romani ». Un Teatro delle tradizioni popolari, quello della gente che in strada si accomuna ad ogni fantastica storia narrata dagli attori, cedendo al fascino ed alla magia dei personaggi e delle narrazioni, riunendo persone di ogni età, rango e categoria !

Ecco, allora che, nella sempre innovante città di Ginevra ed in speciale nel suo più nobile Quarto, la mediterranea Carouge, sono approdate una Nonna (alta ben 8 metri) accompagnata dalla nipotina, le quali hanno soggiornato, dormito, passeggiato in città, tra Carouge e Ginevra, appunto, facendo vivere ai moltissimi spettatori giornate all’insegna dello stupore e della meraviglia di veder questi due personaggi, non solo interagire tra loro, ma anche, muoversi per le strade della città.22195664_1669122363138431_9100348847113045404_n

Si è trattato di un vero e proprio evento per la realizzazione del quale sono stati utilizzati uomini e mezzi particolari che hanno dato letteralmente vita alle marionette che, gigantesche e belle da ammirare oltreché vere Fate dell’Universo Onirico di ogni essere umano, rappresentano le creature dell’immaginario barocco del loro ideatore e sono anche vicine a coloro che le hanno volute a Ginevra per la felicità e l’allegria di tutti. Artefice dell’evento, Jean Liermier, Direttore del Teatro di Carouge, che è stato all’origine dell’arrivo di questa mirabile Saga dei Giganti. Ma dobbiamo alla città di Ginevra nella persona di Sami Kanaan, responsabile del Dipartimento della cultura e dello sport, l’effettiva realizzazione dell’ambizioso progetto.

La laboriosa realizzazione di questo spettacolo ha previsto una fase organizzativa veramente complessa. Si è iniziato studiando tutti i percorsi possibili e tutti i luoghi di sosta dei Giganti. Un lavoro assolutamente complesso in quanto ha coinvolto la sicurezza attiva e passiva dei cittadini e dei tantissimi ospiti venuti dalla vicina Francia, così come della stessa città di Calvino.

Basta immaginare la necessaria presenza di quasi 2000 agenti della Polizia e della Gendarmeria, oltre uno stuolo non certo irrilevante di assistenti alle strade, ai giardini e molto, molto altro e per ultimo ma infinitamente importante tanto da poterli annoverare tra i primi, le postazioni dei Centri di Emergenza composti da medici, infermieri, strutture sanitarie completate da ambulanze e relativo personale. Considerando la quantità di persone necessarie e la complessità della loro opera si può comprendere appieno la gigantesca, vera, attività e lavoro comune che è stato necessario per rendere possibile questa presenza in Ginevra.22195811_1669122313138436_1248418656223571607_n

Questi Giganti sono delle figure a sembianze umane, decisamente belle ed affascinanti. A Ginevra abbiamo visto una Gran-mère, la quale identifica una forte e volitiva nonna di 85 anni, dal volto dolce, dallo sguardo furbo e dal sorriso accattivante, descritta come una nonna ideale e da tutti amata, mezzo bretone e mezzo irlandese, che si sposta su di una gigantesca sedia a rotelle e quando si alza in piedi calzando gigantesche pantofole lunghe oltre 5 metri, per marciare tra la folla, sorride e si volge per ogni lato, aiutandosi con il suo gigantesco bastone. Non solo, lei fuma, sputa e si perde anche qualche rumoroso peto…..ma è da comprendere……è una cosa che accade normalmente agli anziani !
Questa intrepida e simpatica ideale nonnina, era accompagnata da una sua nipotina la quale appare essere una bimbetta di circa 10 anni, assolutamente deliziosa e dalle sembianze sbarazzine, dall’aspetto e dalle movenze tipicamente delle preadolescenti di ogni epoca e tempo. Questa bimbetta dall’aria sveglia e dallo sguardo intelligente, con un sorridere gioviale e comunicativo le cui varie e diverse movenze come l’accucciarsi per fare e fa una lunga pipì, si è offerta ai milioni di suoi spettatori ed ammiratori marciando con passo sicuro, indossando anche dei pattini a rotelle, sguizzando su un monopattino oppure cavalcando una motoretta ed è stata la beniamina e l’incanto di ogni giovane bambina così come di tutti i giovani maschietti che se ne sono innamorati !

Ma in cosa è consistito l’evento in sé? Nella ricostruzione di una giornata, dal risveglio alla fase serale dell’addormentamento degli enormi personaggi che si sono mossi su strade a misura d’uomo. Ecco, dunque, la Grand-mère addormantata in una gigantesca sedia a rotelle quando improvvisamente viene attorniata dai suoi paggi (i Lillipuziani) in divisa da cerimonia di velluto color cremisi guarnita da fregi dorati, i quali le hanno parlato, l‘hanno toccata e accarezzata ed infine con parole opportune risvegliata pian piano fin quando, con un gran sorriso la Grand-mére ha iniziato dolcemente a muoversi sino a dimostrare ai suoi fedeli Paggi di essere ben sveglia. Dopo un’opportuna doccia, ecco che i Lillipuziani hanno cominciato a danzarle attorno compiendo, forse, delle magie mentre spingevano la grande sedia a rotelle per le strade opportunamente preparate al grandioso passaggio della dolce vecchina.

Dopo aver percorso alcune centinaia di metri i Lillipuziani hanno smesso di spingere ed hanno aiutato la “nonnina” a sollevarsi sino a farla alzare in piedi e porgerle il suo lungo bastone da passeggio. Questo sforzo per potersi sollevare è stato seguito da migliaia e migliaia di occhi stupiti e meravigliati che si sono domandati « ma cosa starà facendo ? » Una volta raggiunta la posizione eretta il numeroso e festoso pubblico di ammiratori ha applaudito e lanciato grida d’incoraggiamento.22089685_1669122423138425_9156049399679768504_n

La dolce vecchina, alta quanto un palazzo di tre piani (8 metri) e pesante 2 tonnellate, ha iniziato, allora, a marciare con disinvoltura tra la folla, mentre sorridente ha salutato a destra ed a manca poi si è fermata per farsi ammirare piegando la grande testa per meglio guardare i suoi piccoli e grandi ammiratori che le hanno scattato milioni di foto, le hanno gridato parole di affetto e le hanno mandato baci sulla punta delle dita.

Tutti i personaggi sono accompagnati, in giro per il mondo, da numerosi oggetti, come delle sedie sdraio, delle docce, una moto, dei pattini a rotelle, un letto con cuscini e coperte a dimensione, un giradischi con tanto di LP in vinile, e tanto tanto altro.

La domenica primo di ottobre ha segnato il ritorno di questi Giganti alla loro casa di origine, lassù nel profondo del Cosmo, dopo aver ancora una volta fatto gentile mostra di sé, per un rinnovato visibilio e gaiezza del circa milione di spettatori presenti durante le giornate di loro presentazione.

Quale immenso valore è la gioia e la felicità dei tantissimi bambini grandi e piccoli che ammiravano, a bocca aperta, queste straordinarie figure passeggiare per la città. E’ stato particolarmente commovente poter osservare le reazioni di questo festoso pubblico in alcuni dei passaggi di queste gigantesche marionette che sono mosse da grandi cavi tesi e tenuti da una grande gru che, nel muoversi porta sul suo retro una vera orchestra che suona allegre musiche, incantando tutti.

Alessandro Villino per “La Notizia di Ginevra”
Foto: https://www.facebook.com/geantsgeneve

Liolà di Luigi Pirandello: trionfo a Ginevra

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A Ginevra trionfa “Liolà” di Luigi Pirandello, magistralmente interpretato dalla Compagnia del Teatro Mobile di Catania, di Francesca Ferro.

In occasione del 150° anniversario della nascita di Luigi Pirandello (scrittore e autore drammatico italiano fra i più̀ rappresentati a livello mondiale, e assegnatario del premio Nobel per la letteratura nel 1936), la SAIG e il Consolato Generale d’Italia a Ginevra hanno avuto il piacere di invitare la compagnia teatrale, del Teatro Mobile di Catania, per la rappresentazione di “Liolà”.

Messa in scena il 23 settembre 2017, presso l’ECG-Henry-Dunant, la commedia, originariamente scritta in lingua siciliana e poi tradotta in italiano dall’autore stesso, è un’opera molto giocosa ed allegra, al punto che l’autore stesso dirà̀ “è così gioconda che non pare opera mia”.

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Il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro insieme alla responsabile cultura SAIG, Rosalinda Fiumara, sono saliti sul palco per fare gli onori di casa. Vaccaro nella sua introduzione ha iniziato scusando la mancata presenza, malgrado lui, del Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana, co-organizzatore dell’evento. A poi continuato ringraziando la presenza del numeroso pubblico, dei presidenti e comitato della SAIG chiamando sul palco il Presidente del Consiglio Comunale della Città di Ginevra, Jean-Charles Lathion. Un saluto è stato espresso dalla regista ed interprete, Francesca ferro, prima di introdurre l’attrice Vitalba Andrea, protagonista principale della venuta di questa magnifica compagnia teatrale, che ha chiuso i discorsi e ha dato inizio allo spettacolo.

La pièce, interpretata in maniera molto professionale, come lo è il gruppo che l’ha interpretata. Infatti, con la Regia di Francesca Ferro, Aiuto regia, Francesco Maria Attardi e Direzione allestimenti, Arsinoe Delacroix, gli attori in scena, “Liolà”, Rosario Marco Amato, “Zia Croce”, Vitalba Andrea, “Mita”, Francesca Ferro, “Tuzza”, Ilenia Maccarrone, “Zio Simone”, Pippo Tomaselli, “Zia Ninfa”, Francesca Barresi e “La Moscardina”, Verdiana Barbagallo, tutti professionisti che hanno avuto ruoli nelle fiction italiane di successo, non si sono smettiti nei rispetti personaggi che la pièce “Liolà” richiedeva.

Dall’apertura del sipario e durante tutto l’alternarsi delle scene, la Compagnia ha saputo interpretare i diversi equivoci, falsi miracoli ed intrecci, travolgendo il pubblico in una commedia tutta da scoprire, che i presenti hanno recepito nella giusta maniera. La commedia esplode festosamente sfiorando i confini della farsa, in un crescendo di comicità ed emozioni in cui si mescolano teatro e vita, finzione e realtà.

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“Liolà” è un personaggio spensierato e vagabondo, sempre in sintonia con il mondo e la natura. L’azione è ambientata nella campagna agrigentina, a settembre. La scena si apre con delle contadine intente a schiacciare mandorle. Nelle campagne di Agrigento, Zio Simone, ricco e anziano, non ha figli dalla giovane moglie Mita. Lo canzona il gaio Liolà, amato da tutte, che di figli – nati da diverse donne – ne ha tre in casa e un altro ne aspetta da Tuzza.

Pur non essendo una commedia musicale, la vocazione alla poesia e al canto di “Liolà” è espressa in canzoni che si inframmezzano nel corso della vicenda, rendendo la commedia molto piacevole e leggera.
I due atti della commedia sono stati vissuti tra gli applausi e l’ilarità del folto pubblico che, in questo evento ha cambiato volto, in rapporto agli altri eventi teatrali organizzati nel recente passato. Di fatti, il pubblico presente era costituito a maggioranza della nuova generazione di italiani.
La soddisfazione per la piena riuscita dell’evento è stata manifestata dai volti e nei commenti espressi dal pubblico all’uscita.

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A sipario chiuso, il Coordinatore SAIG ha ringraziato tutti, esprimendo particolare riconoscenza alla compagnia, ringraziando i presidenti delle associazioni aderenti alla SAIG: M. Bacci, Lucchesi nel Mondo, Francesco Decicco, Ass. Calabrese, A. Scarlino, Ass. Regionale Pugliese, O. Bisacchi, Club Forza Cesena e il Tesoriere, Gino Piroddi.

La rappresentazione teatrale, che ha riscontrato una grande eco presso la comunità italiana a Ginevra, inaugura una lunga serie di attività culturali che la SAIG intende offrire ai connazionali in Svizzera nel prossimo futuro. Consapevole di questo successo, la SAIG intende promuovere eventi italiani di spessore, con lo scopo di coinvolgere quanti più connazionali nel Cantone, sia della vecchia come della nuova generazione di italiani residenti nel Cantone ginevrino

 

di Carmelo Vaccaro e Rosalinda Fiumara

XVII edizione della Settimana della Lingua italiana nel Mondo a Ginevra

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Cos’è la Settimana della Lingua

La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è una manifestazione promossa dalla rete culturale e diplomatica ogni anno nella terza settimana di ottobre intorno ad un tema che funge da filo conduttore per l’organizzazione di un vasto programma culturale focalizzato intorno alla diffusione della lingua italiana. L’iniziativa nasce nel 2001 da un’intesa tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Accademia della Crusca cui si affiancò in seguito la Confederazione Svizzera, Paese in cui l’italiano è una delle lingue ufficiali.

Nel corso di questi sedici anni la Settimana della Lingua ha finito per rappresentare – per il numero di attività messe in cantiere in contemporanea e in tutto il mondo – l’appuntamento privilegiato di promozione linguistica del MAECI. Questo si è potuto realizzare grazie al crescente coinvolgimento delle comunità dei connazionali e degli italofoni all’estero, delle istituzioni culturali locali e di una schiera di scrittori, poeti, artisti, professori e accademici che hanno animato le edizioni di questi anni in modo appassionato in centinaia di conferenze, convegni, letture, corsi di aggiornamento, dando vita a un dialogo culturale e interculturale con altri scrittori, artisti, intellettuali e sezioni della società civile in tantissimi Paesi.

XVII edizione della Settimana della Lingua italiana nel Mondo a Ginevra

La XVII Edizione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo che quest’anno, che si svolgerà dal 16 al 22 ottobre 2017, è dedicata a “L’italiano al cinema, l’italiano nel cinema”. A tal proposito, la SAIG, Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, col Patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Ginevra, organizza alcuni eventi inerenti al tema suggerito.

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PROGRAMMA

– I Corsi d’Italiano al Cinema!!!
Lunedì 16, Martedì 17, Giovedì 19 e Venerdì 20
2 proiezioni: alle ore 14:00 e alle ore 16:30
Mercoledì 18 ottobre
3 proiezioni: alle ore 10:00, alle ore 12:30 e alle ore 15:00
Presso la sede della SAIG, rue Ernest Pictet 10, 1203 Ginevra

– Giovedì 19 ottobre, ore 21:00: proiezione di un film italiano con la presenza del regista.
Evento in fase della scelta del film
Presso il Cinema BIO, 47 Rue Saint-Joseph – 1227 Carouge
+41 (0) 22 301 54 43 – www.cinema-bio.ch

– Venerdì 20 ottobre, ore 19:00: “Il cibo nel cinema italiano”. Corso di cucina e cena
Presso la sede della SAIG, rue Ernest Pictet 10, 1203 Ginevra.

– Sabato 21 ottobre, ore 20:00: Attori, il teatro nel Cinema
Salle des fêtes, Rue Ancienne 37, 1227 Carouge

Carmelo Vaccaro
Coordinatore SAIG