Autore archivio: amministratore

La Sicilia al corso di cucina della SAIG: Cultura e tradizione. Di Carmelo Vaccaro

18198470_1505445249506144_2456090275241864923_n

Dopo la Calabria e la Puglia, il Corso di Cucina della Regione Sicilia chiude il ciclo dedicato al Sud della nostra bella Italia. Per la Sicilia, non poteva che realizzare il Corso, una delle giovane cuoche più promettente dell’Isola nel Cantone di Ginevra: Daniela Fantauzzo.

La cuoca della serata, ha deciso di realizzare dei piatti tipici indiscussi della tradizione siciliana quali la “Pasta con le Sarde e finocchietto selvatico”, Arancino/a e come dolce, Cassata siciliana alla ricotta al forno. A quest’ultima, si è aggiunta la Pastiera napoletana realizzata da Augusta Camarca, assidua frequentatrice del Corso.

Çiuri, çiuri, çiuri di tuttu l’annu, Mi votu e mi rivotu, Vitti na crozza.

Come si fa a parlare di un piatto siciliano senza che riecheggino le note e le parole di alcune più famosa canzone popolare siciliana di sempre. Le parole di Çiuri Çiuri parlano di profumi, colori e di un amore ricevuto ma anche restituito alla nostra bellissima terra. Ebbene la SAIG in questa occasione ha fatto proprio questo, ci ha regalato colori e sapori lontani nel tempo, l’amore per le nostre origini e l’impegno giornaliero nel dare indietro questo amore a tutti i nostri cari.

Serata indimenticabile al corso di cucina della SAIG. Lo scorso 26 aprile è stata la serata della pasta con le sarde (pasta chî sardi in siciliano) è un piatto tipico della cucina siciliana, inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mpaaf) In origine è un piatto stagionale: si può preparare da marzo a settembre periodo in cui si trovano al mercato le sarde fresche ed è possibile raccogliere nei campi il finocchio selvatico.

Esistono molte varianti. Una tra le più importanti è la pasta con le sarde alla trappitara, ricetta gelosamente custodita da famiglie marinare di Trappeto (PA).

Origini del piatto
Secondo la tradizione la pasta con le sarde fu inventata da un cuoco arabo del generale Eufemio da Messina, durante la campagna militare degli arabi nella zona di Siracusa (secondo un’altra versione, poco presente nelle fonti, il fatto sarebbe accaduto a Mazara del Vallo). Il cuoco doveva sfamare le numerose truppe, trovandosi però in condizioni disagiate dovette fare appello alla sua inventiva ed elaborare un piatto con quel che la natura di quel luogo gli offriva; fu così che unì il pesce, rappresentato dalle sarde (o alici in altre versioni della tradizione), e i sapori della terra: finocchietto selvatico, principalmente, e pinoli.

Il piatto di Eufemio viene odiernamente considerato come il primo “mare-monti” della storia, poiché seppe mettere insieme i prodotti naturali del mare e quelli montani. In passato i nobili siciliani li consumavano, dopo averli cacciati, farciti delle loro stesse viscere e interiora. Il piatto era gustoso ma inavvicinabile al popolo in quanto bene di lusso. I popolani palermitani ripiegarono quindi sulle materie prime che potevano permettersi ovvero le sarde. Per imitare il ripieno d’interiora si pensò di utilizzare la mollica di pane, i pinoli e poco altro. Ed ecco le origini di questa rivisitazione delle sarde.

La preparazione, come accennato in precedenza, è elaborata ma le mani d’oro di chef Cannone non si sono tirate indietro di fronte alle difficoltà ed il risultato finale è stato a dir poco superlativo.
La degustazione ci ha riportato indietro nel tempo e nello spazio immergendoci nei profumi e nei colori di una Sicilia di altri tempi. Una vera magia.

L’origine dell’arancino siciliano

“L’arancino, infatti, nasce nel periodo della dominazione saracena in Sicilia, quando durante i banchetti esisteva l’abitudine di disporre al centro della tavola un ricco vassoio di riso aromatizzato allo zafferano e condito con verdure e carne.

La prima versione dell’arancino, quindi, è quella di un semplice timballo di riso, da gustare a piene mani e privo del pomodoro che, all’epoca, doveva ancora essere importato dalle Americhe.

L’idea di dare a questa deliziosa ricetta una nota di croccantezza e la classica forma tondeggiante, deriva invece da un’esigenza pratica: pare infatti che il sovrano Federico II amasse a tal punto questo piatto, da volerselo portare dietro durante le battute di caccia. E’ a questo punto che nacque la fragrante panatura dell’arancino, ideale per rendere trasportabile quel delizioso timballo di riso!” “Dal web”

La Regione Campania ritorna al Corso di Cucina della SAIG

18671733_1533031866747482_642116598052658077_o

L’appellativo evocativa di questo piatto tipico della Regione Campania sembra derivi dalla somiglianza dell’aspetto di questo timballo alla foggia dei copricapi usati in passato dagli alti prelati, rossi e setosi come il prosciutto che lo ricopre.

Si tratta, infatti, di un pasticcio di riso o di pasta ricoperto da una sontuosa crosta di prosciutto, cotto o crudo. Uno sfizio tipicamente partenopeo, quello di accostare nella definizione l’opulenza della pietanza al contegno che dovrebbe accompagnare determinati ruoli.

Dopo una accurata ricerca, ho costatato che non esiste una ricetta precisa di questa particolare pietanza partenopea. Sempre dalle varie ricette e mantenendosi sul semplice si può arricchire con quello che si vuole, come sostituire il riso con qualsiasi tipo di pasta o usare altri tipi di affettati a secondo le proprie esigenze.

In programma il 24 maggio, questo piatto, principalmente napoletano è stato già ospitato nel Corso di Cucina della SAIG, nel 2013 ed è piaciuta molto, alle frequentatrici dell’epoca proprio per la particolarità della pietanza e anche perché non vi è facilmente proposta nei ristoranti o trattorie della Campania.

18671733_1533031866747482_642116598052658077_o

la dimostrazione di come si prepara un impeccabile “cappiell ro cardinal” è stata affidata al responsabile Menotti Bacci che l’ha ripetuta in maniera magistrale. La passione per la cucina del nostro cuoco-responsabile non l’ha titubato nell’esibire, eccellentemente, un piatto a tutti sconosciuto.

Il piatto che ha presentato, e che ha deliziato gli occhi e i palati di tutti i presenti, sarebbe stato motivo d’orgoglio anche per i migliori cuochi nati all’ombra del Vesuvio.
Se è vero che questa ricetta è di facile realizzazione e di grande effetto, è risaputo che un grande cuoco si riconosce anche da come prepara due uova in tegame, la cosa solo apparentemente più facile da fare.

Ecco che la SAIG, anche con questo tipo d’attività, volge il suo sguardo all’unità dei valori italiani e si auspica che possa essere d’auspicio per tessere relazioni d’unione tra gli italiani di Ginevra.

Si ringraziano le sig.re Daniela Fantauzzo per la Torta caprese, per rimanere nella Regione Campanie e, precisamente, dolce tipico napoletano e, Ninfa Tognazza per aver preparato una sontuosa insalata del suo giardino.

Prima di iniziare i Corsi dell’anno 2017 – 2018 il prossimo, Giovedì 28 settembre, con una specialità ancora da definire, i due appuntamenti del mese di giugno sono assicurati da una pietanza a sorpresa per il giovedì 14 giugno e la festa di fine anno del 29 giugno, dove tutti porteranno pietanze dalle regioni di provenienza.

 

Per iscriversi ai Corso di Cucina 2017 – 2018, contattare Menotti Bacci (022 320 96 72) o Carmelo Vaccaro (+41 78 868 35 00).

AVIS Ginevra: 8° giornata del dono del sangue.

18698422_1531323036918365_7182641852981868251_n

Sabato 6 maggio 2017, si è svolta la giornata italiana del dono del sangue, al Centro trasfusionale dell’ospedale Cantonale di Ginevra (HUG), che ha dato un buon risultato, forse ci si aspettava un maggior numero di donazioni; il risultato, comunque è positivo e stimolerà avisine e avisini a continuare la campagna di reclutamento.

Tutto si è svolto bene, bella giornata, anzi sublime per il suo significato, perchè tutte le persone giunte al Centro Trasfusionale hanno capito l’importanza di questo gesto.

18698422_1531323036918365_7182641852981868251_n

L’AVIS Ginevra, con l’appoggio del Centro trasfusionale dell’ospedale cantonale di Ginevra ha contribuito alla riuscita di questa azione di solidarietà, promossa al fine di rendere la collettività italiana di Ginevra, cosciente della necessità d’invogliare tutti a compiere questo dono.

Risultato : 19 persone si sono presentate e con piacere abbiamo notato diversi giovani che hanno sfidato la paura dell’ago.

Per coloro che non avessero potuto essere presenti il 6 maggio scorso, ricordiamo che è sempre possibile contattare i membri del Direttivo AVIS, per ulteriori informazioni e naturalmente, saremo lieti di accompagnarvi al Centro trasfusionale al momento per voi più opportuno.

Vogliamo ringraziare tutti gli artefici di questa giornata del dono del sangue. Un incoraggiamento speciale va alle persone che, per vari motivi, non hanno potuto fare la loro prima donazione e che speriamo rivedere in una prossima giornata.

L’AVIS Ginevra ringrazia, il centro, ed i donatori e si propone di rinnovare quest’esperienza, come previsto sabato 7 ottobre 2017.

Il Direttivo AVIS Ginevra

Conclude “La Dolce Vita, Benvenuti in Italia” – Centro Commerciale di Meyrin:

18595225_1529273463789989_6544610714443255382_o

L’8 maggio, la SAIG ha inaugurato l’evento del Centro Commerciale di Meyrin: La Dolce Vita, Benvenuti in Italia. Un bell’ evento di due settimane tutte all’insegna della tradizione italiana.

In presenza del Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana, del Direttore del sito, Laurent Baldacci, e del Coordinatore Carmelo Vaccaro accompagnato da due dei presidenti SAIG, Antonio Scarlino e Francesco Decicco, si è dato il via alle due settimane, dall’8 al 20 maggio, con un programma ricco di tradizioni folkloristiche, culinarie ed esposizioni di vere leggende tutte italiane come le Fiat 500 e le famose Vespe.

18527471_1529273490456653_839746366140593407_o

Dopo la sintetica presentazione del Coordinatore SAIG, il direttore Baldacci, si è detto onorato e felice di accogliere questo evento tutto italiano. Da parte sua, il Console Generale, ha ringraziato il direttore Baldacci e la SAIG per l’iniziativa, volta a far conoscere le eccellenze ed i prodotti del bel paese. Allestita anche la Mostra animazione-fotografica curata da Riccardo Galardi su monumenti e bellezze nostrani.

Un’eccellente degustazione di prodotti culinari italiani, preparati dalla sapiente cuoca Daniela Fantauzzo, ha così aperto lo stand SAIG. Il buffet ha poi proseguito nell’esercizio “Sapori d’Italia” di Mariella e Maurizio Di Benedetto.

Con la partecipazione a questo evento, la SAIG intende promuovere, attraverso le sue associazioni, un’Italia diversa e dalle tante sfaccettature.

Tutto pronto per accogliere clienti e visitatori del Centro Commerciale di Meyrin, che hanno voglia di fare un percorso caratterizzato dal tricolore.

Tra musica e danze i colori siciliani e calabresi invadono il Centro Commerciale di Meyrin

18527471_1529273490456653_839746366140593407_o

Dopo la prima settimana ricca di colori e sapori italiani al Centro Commerciale di Meyrin, ad animare la giornata di sabato è stato l’esilarante gruppo folkloristico siciliano, Kerasos di Zurigo.

Il Gruppo Folk, coi suoi fischietti, tamburelli, chitarre e mandolini, ha letteralmente invaso il Centro con danze tradizionali dell’Isola, accompagnate da una musica coinvolgente eseguita da Michele Siciliano e la tamburellista Raffaella. Le tre coppie di ballerini hanno ben interpretato tutte le danze anche quelle specifiche che ricordano il linguaggio antico nel comunicare, come la danza della gelosia.

A fare da cornice a molte delle prestazioni canore del Gruppo Kerasos, le antiche vespe dell’Associazione “Gli amici della Vespa, presenti nel Centro con una collezione unica in Svizzera,che dispote a semi cerchio, hanno fatto da decoro alle melodie e balletti dei Kerasos. Un ringraziamento va al Ristorante “Sapori d’Italia” di Mariella e Maurizio Di Benedetto, che ha contribuito all’ospitalità del Gruppo per tutta la durata della loro permanenza.

Il direttore del Centro, Laurent Baldacci, unitamente al folto pubblico presente, anch’esso coinvolto nelle danze, ha dimostrato interesse e apprezzamento per la prestazione del Gruppo di Zurigo che ha dato vita ad una delle due giornate dedicate, appunto, al Folklore italiano.

Sabato 20 maggio, in chiusura delle due settimane al Centro Commerciale, si è esibito il Gruppo Folk calabrese: “La Voce di Calabria”. 20 elementi, arrivati direttamente dalla Città di Settimo Torinese in provincia di Torino, per emozionare il sito ginevrino con le sue danze particolarmente espressive.

18451708_1523132927737376_7198496347507284562_o 18527938_1529273460456656_3474533546031636403_n

Come quella siciliana, la Danza popole, a carattere regionale è la tarantella, la quale tuttavia cambia nell’impostazione e nelle figure, da zona a zona e persino da paese a paese, secondo tradizioni antiche. Il più delle volte a danzare sono soltanto gli uomini e la tarantella assume, allora, l’andamento di un duello, in cui si fanno le finte dell’attacco e della difesa.
La musica è stata offerta dagli strumenti tradizionali: la zampogna e i tamburelli.

L’espressione tipica del ballo calabrese è la cosiddetta viddhaneddha. Per quanto riguarda gli strumenti il filo melodico è affidato all’organetto, che sostituisce ormai quasi sempre la zampogna. Molto più significativo e invece il simbolismo dei passi di danza, sia che avvenga con coppia omogenea che con coppia mista. Prima delle danze si proponeva la delimitazione dello spazio circolare entro cui il ballo doveva aver luogo. Era quasi una rievocazione simbolico- spaziale del territorio di appartenenza tribale: il villaggio, il paese, il rione.

Due settimane, dunque, dove sapori e tradizioni del la nostra terra si sono incontrati sotto al tricolore che ha sventolato insieme alle Vespe, le mitiche Fiat 500. La SAIG con Daniela Fantauzzo e la mamma Rosa, e Media-Galardi di Riccardo Galardi, con i loro stand, hanno contribuito ad animare ancor più la festa, assieme ai piatti offerti dal Ristorante, “Sapori d’Italia”.

Sicuramente un esperienza positiva che si è proposta con alcune delle tradizioni italiane volte a valorizzare, nella terra di Calvino, la nostra bella Italia. L’Italia: ovunque e comunque Italia con gli italiani all’estero.

 

Di Carmelo Vaccaro

I colori siciliani invadono il Centro Commerciale di Meyrin

18449296_1523132921070710_2152275258127509938_o

Dopo la prima settimana intensa di colori e sapori italiani al Centro Commerciale di Meyrin, ad animare la giornata di sabato è stato l’esilarante gruppo folkloristico siciliano, Kerasos di Zurigo.
Il Gruppo Folk, coi suoi fischietti, tamburelli, chitarre e mandolini, ha letteralmente invaso il Centro con le loro danze tradizionali dell’Isola, accompagnate da una musica raggiante eseguita da Michele Siciliano e la tamburellista Raffaella. Le tre coppie di ballerini hanno ben interpretato tutte le danze anche quelle specifiche che ricordano il linguaggio antico nel comunicare, come la danza della gelosia.

18449517_1523132977737371_2226124161311160651_oA fare da cornice a molte delle prestazioni canore del Gruppo Kerasos, le antiche vespe dell’Associazione “Gli amici della Vespa, presenti nel Centro con una collezione unica in Svizzera, la quale hanno disegnato un semi cerchio che hanno fatto da decoro alle melodie e balletti dei Kerasos. Un ringraziamento va al Ristorante “Sapori d’Italia” di Mariella e Maurizio Di Benedetto, che ha contribuito all’ospitalità del Gruppo per la durata della loro permanenza.
Il direttore del Centro, Laurent Baldacci, unitamente al folto pubblico presente, anch’esso coinvolto nelle danze, hanno dimostrato interesse e apprezzamento per la prestazione del Gruppo di Zurigo che ha dato vita ad una delle due giornate dedicate al Folklore italiano. Sabato 20 maggio, in chiusura delle due settimane italiana al Centro Commerciale di Meyrin, si esibirà il Gruppo Folk calabrese: “La Voce di Calabria”. Il gruppo di 20 elementi, arriverà direttamente dalla Città di Settimo Torinese in provincia di Torino.

18451708_1523132927737376_7198496347507284562_o
Sicuramente si annuncia un’altra giornata dove le tradizioni italiane verranno altamente valorizzate nella terra di Calvino.

C.Vaccaro

Il Commendatore Nunzio Crusi, ci ha lasciati all’età di 93 anni

18402912_1519482578102411_4712621463042081438_n

Il 29 aprile 2017 la comunità italiana perde un pezzo di storia

Ricordo un uomo fermo e sensibile, forte e fragile allo stesso tempo.
Nunzio Crusi, uomo generoso, impegnato con la sua Associazione Combattenti e Reduci Italiani a mantenere vivi i valori della Bandiera, della Patria. Un grande uomo che ha dato molto all’associazionismo italiano attraverso la sua esperienza organizzativa e la sua intraprendenza nell’innovazione. Grazie a lui, la manifestazione del 4 Novembre ha avuto notorietà tra le Autorità italiane, svizzere ed europee per i suoi messaggi di pace. Oltre a ciò ha dato esempio di grande umiltà nel rispettare i valori e le tradizioni italiane .

Chi ha avuto l’onore di conoscerlo non può che essere stato attratto dal suo inconfondibile carisma nonché dalla semplicità di un personaggio che attraverso i passaggi della sua vita, dalla guerra alla migrazione a Ginevra, ha insegnato una filosofia di vita non comune.

Oltre alla sua attività associativa italiana, Crusi, come simpaticamente veniva chiamato, è stato molto attivo nel sociale, quale membro fondatore e attivo per oltre cinquant’anni dell’ Association des cuisines scolaires della citta di Onex.

Personalmente mi ha dato dei grandi insegnamenti, quali la modestia e il rispetto per gli altri prima di ogni giudizio affrettato. Malgrado non sia stato capito dalla maggior parte dei connazionali, Crusi rimane un punto di riferimento per quello che può essere stato un esempio di grande sentimento patriottico per la comunità italiana di Ginevra.

A nome mio personale, a nome dei Presidenti e dei Comitati: Francesco Decicco (Associazione Calabrese Ginevra), Oliviero Bisacchi (Club Forza Cesena), Menotti Bacci (Associazione Lucchesi nel mondo) e il suo corregionale Antonio Scarlino (Associazione Regionale Pugliese) e la SAIG tutta.

Siamo vicini alla moglie Anna Maria, alle figlie Antonella e Gabriella, e alla famiglia tutta.

Carmelo Vaccaro

18447615_1519492238101445_2031758538955501902_n

La Sardegna al primo Corso di Cucina della SAIG di maggio

18402802_1519575738093095_3240741811421573068_n

Di Carmelo Vaccaro

Una Regione poco conosciuta dalle frequentatrici del Corso di Cucina della SAIG è proprio la Sardegna. La seconda Isola più grande del territorio italiano, dopo la Sicilia, vanta sicuramente un ventaglio di pietanze culinarie di tutto rispetto, che vanno ad alimentare la ricchezza gastronomica italiana.
Non si poteva scegliere che un piatto povero, come da usanze del Corso, per elogiare una delle Regione italiana più ricca di storia: gnocchetti sardi con fave, pancetta e pecorino sardo.18342245_1519575734759762_5689771710249671967_n

Daniela Fantauzzo, dopo il Corso siciliano, fine aprile, ha deliziato con questa pietanza, le frequentatrici sempre più interessate a questa attività SAIG. Da siciliana DOC., Daniela non ha rinnegato le sue origini presentandosi con una torta “della nonna” di mele e marmellata di albicocche e, non potevano certamente mancare i cannoli siciliani alla ricotta.

La SAIG si pregia ogni volta di adempiere questo ruolo che si è prefisso, che è quello di valorizzare l’Italia anche attraverso le sue specialità culinarie, baluardo della cultura regionale del Bel Paese.

18342372_1519575791426423_2247548568431000307_n

Il Club Forza Cesena di Ginevra a Palazzo Albornoz ricevuti dal Sindaco di Cesena, Paolo Lucchi

18403733_1519245044792831_8072202457139892331_n

A testimonianza della considerazione dei suoi concittadini all’estero, lo scorso 19 aprile, il Sindaco della Città di Cesena, Paolo Lucchi ha così ricambiato la gradita ospitalità ricevuta in occasione della sua visita nella Città di Calvino, ricevendo una delegazione del Club Forza Cesena di Ginevra, guidata dal Presidente Oliviero Bisacchi, a Palazzo Albornoz sede del Comune.

Anche se trattasi di un Club di fede sportiva che riunisce la tifoseria più accanita del Cesena Calcio, il Club Forza Cesena di Ginevra da 45 anni non solo esprime la passione bianconera dell’unico Club Cesenate in terra elvetica, ma anche parte integrante di un associazionismo sempre presente quando si tratta di portare alto il nome della nostra Patria e rappresentarla al meglio fuori dai confini nazionali. Questo è anche quello che il Sindaco Lucchi ha potuto costatare, con orgoglio, in occasione della sua visita a Ginevra, dei suoi concittadini residenti a Ginevra.

Dopo il gradito incontro, il Sindaco Lucchi ha espresso il desiderio di ritornare a Ginevra, per consolidare i rapporti tra il Comune di Cesena e il Presidente Bisacchi, e stare vicini agli emigrati cesenati nella Città di Calvino.

C.V.