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Il Centro Commerciale di Meyrin: la SAIG inaugura l’evento col Console Generale d’Italia, Antonino La Piana

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Di Carmelo Vaccaro

L’8 maggio, la SAIG ha inaugurato l’evento del Centro Commerciale di Meyrin: La Dolce Vita, Benvenuti in Italia.

In presenza del Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana, del Direttore del sito, Laurent Baldacci, il Coordinatore Carmelo Vaccaro accompagnato da due dei presidenti SAIG, Antonio Scarlino e Francesco Decicco, hanno dato il via alle due settimana, dall’8 al 20 maggio, con un programma ricco di tradizioni folkloristiche, culinarie ed esposizioni di vere leggende come le Fiat 500 e le famose Vespe.

Dopo la sintetica presentazione del Coordinatore SAIG, il direttore Baldacci, si è detto onorato e felice di accogliere questo evento tutto italiano. Da parte sua, il Console Generale, ha ringraziato il direttore Baldacci e la SAIG per l’iniziativa, volta a far conoscere le eccellenze ed i prodotti italiane. Allestita anche la Mostra animazione-fotografica curata da Riccardo Galardi su monumenti e bellezze italiane

Un’eccellente degustazione di prodotti culinari italiani, preparati dalla sapiente cuoca Daniela Fantauzzo, ha così aperto lo stand SAIG. Il buffet ha poi proseguito nell’esercizio “Sapori d’Italia di Mariella e Maurizio Di Benedetto.

Con la partecipazione a questo evento, la SAIG intende promuovere, attraverso le sue associazioni, un’Italia diversa dalle tante sfaccettature.

Tutto pronto per accogliere clienti e visitatori del Centro Commerciale di Meyrin, una collezione di vespe e diverse Fiat 500 hanno invaso il Centro Commerciale, aspettando il Folklore di Sabato 13 maggio dove si esibirà il Gruppo Folkloristico siciliano “Kerasos” e il 20, sarà la volta del Gruppo Folk “La voce di Calabria”.

L’Italia: ovunque e comunque Italia con gli italiani all’estero.

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Il tradizionale pranzo mensile della SAIG per gli anziani del quartiere

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Di Carmelo Vaccaro

Il 4 maggio si è svolto il quinto appuntamento mensile del 2017, Il tradizionale pranzo che i dirigenti della SAIG organizzano per gli anziani del quartiere.
Anche questa volta non si sono deluse le aspettative di deliziare i palati dei nostri anziani, con pietanze delle migliori tradizioni italiane. Di fatti, Menotti Bacci, Presidente dell’Ass. Lucchesi nel Mondo caudato da Francesco Decicco, Presidente dell’Ass. Calabresi Ginevra, da Roberto Corona e Claude Romanato, hanno accolto i venti anziani per fargli riscoprire le mozzerelline con fette di pomodori affettate con olive verdi e neri al paprica dolce, le lasagne e un delizioso gelato alle fragole di produzione ginevrine. Non poteva certo mancare il caffè, rigorosamente italiano come il vino che ha accompagnato il sontuoso pranzo consumato dai nostri graditissimi ospiti.18221520_1512896818760987_5879871039200175489_n

Ancora una volta, i nostri pensionati hanno espresso la loro soddisfazione nel consumare le pietanze italiane che la SAIG propone loro. La SAIG e i responsabili dell’antenna sociale di prossimità della Città di Ginevra, non possono che costatare un consolidamento di questa attività che, di volta in volta, si afferma come un’opportunità supplementare per far fronte alla solitudine dei nostri anziani del quartiere.

I nostri responsabili di questi eventi, stanno già preparando per il prossimo primo giovedì di giugno.18222089_1512896682094334_3524037897621216794_n

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Un Concerto del soprano, Varduhi Khachatryan, per la commemorazione del 25 Aprile

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Di Carmelo Vaccaro

Il Concerto in occasione della Festa del 25 Aprile con il Soprano, Varduhi Khachatryan traccia l’inizio di un prospero partenariato culturale con l’Associazione AVETIS.
Quale migliore debutto se non quello della data storica del 25 Aprile, per commemorare il 72esimo anniversario della liberazione, con un concerto classico per ricordare quanti sono caduti nel secondo conflitto mondiale.

L’associazione AVETIS, come noto, fondata da Varduhi Khachatryan, cantante lirica di origine armena, di fama internazionale, nonché anche Presidente dell’Associazione stessa, ha come obbiettivo quello di sollecitare le diverse forme di arte come diffusione dell’espressione di identità, cultura e lingua armene e sviluppare, favorire e realizzare scambi culturali ed artistici elvetico-armeni. Per perseguire tale obbiettivo, l’AVETIS organizza avvenimenti culturali a Ginevra e all’estero in modo da creare le occasioni di scambio culturale.

Varduhi Khachatryan è stata, dunque, proprio la protagonista di questa prestazione canora, realizzata anche con il Patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Ginevra, rappresentato dalla Vice Console Dott.ssa Flavia Frattoni. L’evento è stato offerto in maniera del tutto gratuita, ma ha previsto la messa a disposizione di uno “Chapeau”, per la raccolta di fondi a favore dei Corsi di Lingua e Cultura Italiana. A rappresentare la SAIG, OLTRE AL Coordinatore, i presidenti dell’Associazione Regionale Pugliese, Antonio Scarlino, il Presidente dell’Associazione Calabresi Ginevra e il Cassiere della Società, Gino Piroddi.
Questi corsi che sostituiscono, a tutti gli effetti, una scuola italiana all’estero, sono organizzati dai Consolati tramite Uffici Scuola che operano nelle circoscrizioni, insieme agli Enti Gestori eletti dalle comunità italiane presenti sul territorio. Si tratta di corsi importanti che danno l’opportunità a tutti gli utenti, italiani e locali, di parlare in italiano, di raccontare, di studiare un po’ di storia, di geografia, di attualità del nostro bel Paese, sempre in un clima disteso, comunicativo e allegro.18119158_1506607086056627_7973914501403594486_n

Perché si festeggia il 25 aprile?

Il Concerto è stato organizzato nel giorno vicino dell’anniversario della Liberazione d’Italia (anche noto come anniversario della Resistenza) dall’occupazione nazista e dal regime fascista da parte dei partigiani alla fine della seconda guerra mondiale.

Si tratta della celebrazione di una giornata molto importante per la storia del nostro Paese.
Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), con sede a Milano, proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, nei giorni precedenti all’arrivo delle truppe alleate.

Su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il principe Umberto II, allora luogotenente del Regno d’Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale (denominato “Disposizioni in materia di ricorrenze festive”) ed il 25 aprile veniva proclamato giorno di festa nazionale, occasione durante la quale in molte città vengono organizzate manifestazioni pubbliche che rievocano gli eventi storici che liberarono l’Italia dal nefasto giogo nazi-fascista.

Ringraziamo ancora una volta Varduhi Khachatryan e la AVETIS per averci regalato dei momenti indimenticabili in occasione di una ricorrenza tanto importante per l’Italia e che ha permesso, al contempo, di raccogliere fondi per favorire lo studio della nostra lingua e cultura e alla signora Anna Sempiana per la preziosa collaborazione.

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Gennaro Cannavacciuolo in visita alla SAIG

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Il 22 aprile, il famoso attore cabarettista italiano, membro d’onore della società, è stato invitato presso la sede della SAIG per una visita che è stata anche la graditissima occasione per discutere dei suoi prossimi progetti in Svizzera.

Alla presenza del coordinatore Carmelo Vaccaro, di Alessandra Testaguzza e di Gino Piroddi, ha anticipato, assieme alla moglie, Cristina Conrad, che il prossimo 21 marzo sarà all’Alhambra di Ginevra con il suo spettacolo dedicato a Yves Montand, intitolato “Yves Montand. Un italiano a Parigi”. , di cui la SAIG, si pregia di essere, fra gli altri, partner.

Inoltre, per il 2018, nel tour in Svizzera, sono previste altre due date, il 14 aprile a Berna ed il 15 aprile a Zurigo per la rappresentazione dello spettacolo “Volare”, dedicato al grandissimo ed indimenticabile Domenico Modugno. L’artista aveva già ottenuto, con lo stesso spettacolo, un notevole successo lo scorso anno a Ginevra.

Lieti di aver avuto questa sorpresa da parte del nostro membro d’onore, attendiamo con ansia il 2018 per poterlo incontrare a teatro.

La redazione “La Notizia di Ginevra”

In atto le procedure preliminari per lo scambio di informazioni fiscali tra la Svizzera e l’Unione Europea

Il 26 ottobre 2004 la Svizzera e l’Unione Europea hanno concluso l’Accordo sullo scambio automatico di informazioni relative ai conti finanziari.
Tale Accordo è stato approvato dall’Assemblea federale il 17 dicembre 2004 ed è entrato in vigore il 1 gennaio 2017.
Dal 1 gennaio 2017, dunque, è iniziato tra i paesi europei e la Svizzera la raccolta delle informazioni finanziarie per tutti i conti ancora esistenti dopo il 31 dicembre 2016.
Ciò significa che i conti correnti e le posizioni chiusi entro il 31 dicembre 2016 non faranno parte dello scambio automatico di informazioni dal 2018. Ma ATTENZIONE. Questo non significa che tali conti non potranno essere controllati. Significa soltanto che non faranno parte di scambio automatico, ma potranno essere oggetto di ispezione SU DOMANDA delle autorità preposte (articolo 5 dell’Accordo).
Le ispezioni su domanda, peraltro, possono avvenire anche a partire dal 1 gennaio 2017 dal momento che è in atto, come detto, la raccolta e lo scambio delle informazioni tra un paese e l’altro. Chi non è in regola con il fisco del paese di residenza, dunque, deve essere consapevole che si trova già in una posizione “di pericolo” di essere, diciamo così,” scoperto” dal fisco.
Ma quali sono, in definitiva, le informazioni che saranno scambiate?
L’articolo 2 dell’Accordo, prevede che vengano comunicati, per ciascun conto dichiarabile:
il nome, l’indirizzo, il NIF (numero di identificazione fiscale), data e luogo di nascita del titolare del conto; il numero di conto , il nome ed il numero di identificazione dell’Istituto finanziario dichiarante; il saldo o il valore riportato sul conto (compresi eventuali contratti di assicurazione o contratti di rendita) alla fine di ciascun anno di riferimento o altro periodo di riferimento adeguato, o se il conto è stato chiuso, il saldo di chiusura del conto stesso. Per quanto riguarda i conti di deposito, anche gli interessi versati o accreditati nel corso dell’anno.
Per quanto riguarda le procedure applicabili ai conti di persone fisiche, la Sezione III dell’Accordo distingue tra “conti di poco valore” e conti di valore elevato” per quanto riguarda i conti “preesistenti” (dopo il 31.12.2016).
Per i “conti di poco valore” per verificare se vi siano conti in una delle giurisdizioni soggette a dichiarazione, viene anzitutto valutato l’indirizzo di residenza del titolare del conto stesso. Viene poi prevista una ricerca per via elettronica nel caso in cui l’Istituto finanziario tenuto a dare le informazioni non utilizza un indirizzo di residenza aggiornato del titolare del conto. L’Istituto finanziario dovrà allora eseguire la ricerca sulle banche dati elettroniche e, sulla base dell’esistenza o meno di uno o più indizi, si potrà valutare se la persona è residente fiscalmente in una delle giurisdizioni tenute a dare le informazioni. Quali sono questi indizi?
Ad esempio un indirizzo postale, una cassetta delle lettere, in una delle giurisdizioni tenute a dare informazioni. Oppure uno o più numeri telefonici un ordine di versamento permanente su un conto gestito in una di dette giurisdizioni, una procura o una delega di firma data ad una persona residente nella giurisdizione stessa. Insomma, basta un indirizzo in Italia, o un numero telefonico italiano o una delega su conto concessa ad un residente in Italia, per fare in modo che l’istituto finanziario italiano presso il quale è esistente un conto, sia obbligato a dare le informazioni previste nell’Accordo.
Per i “conti di valore elevato” sono previste procedure di “esame approfondito” che comprendono sia banche dati elettroniche sia banche cartacee. A questo proposito, per quanto riguarda i Buoni postali fruttiferi cartacei, che moltissimi ritengono non avere alcun collegamento con la Posta ove sono stati emessi ed ove vengono ritirati. Ebbene non è così. Le banche dati cartacee possono far risalire a Buoni postali emessi fino a 30 anni fa. Attenzione, dunque, a non commettere errori nel non dichiarare detti Buoni nella convinzione che non possano essere rintracciati.
Atteso che le informazioni non possono essere in questo numero esaustive come meriterebbero, il supplemento verrà pubblicato nel prossimo numero di maggio.
Avv. Alessandra Testaguzza

Il Centro Commerciale di Meyrin si veste del tricolore italiano

Benvenuti in Italia

Il Centro Commerciale di Meyrin si veste del tricolore italiano. Di Carmelo Vaccaro

 

Benvenuti in Italia. Il Direttore Laurent Baldacci, non poteva trovare un titolo più appropriato per annunciare un programma ricco di tradizioni folkloristici, culinarie ed esposizioni di leggende come le Fiat 500 e le famose Vespe, che Centro Commerciale di Meyrin offre, ai suoi clienti e visitatori, dall’8 al 20 maggio prossimo.

Il sito ospiterà molte attività ed animazioni che, per due settimane, farà riscoprire la storia e le tradizioni del Belpaese. L’evento di maggiore rilevanza sarà sicuramente quello dai ragazzi dell’Associazione “Gli amici della Vespa”, che sono chiamati ad allestire un’esposizione dove saranno presentate le Fiat 500 e una collezione di Vespe di rara uguaglianza, almeno in Svizzera.

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Oltre ai stand del Mercato artigianale “Marché artisanal” e diverse altre bancarelle d’espositori, tra i cui, una Mostra animazione-fotografica curata da Riccardo Galardi sui monumenti e bellezze italiane, anche la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG) avrà il suo stand al fine di presentare e far conoscere la piccola ristorazione, salato e dolce, di molte regioni italiane.

Un’altra attrattiva attesa di questo evento al Centro Commerciale di Meyrin, saranno i due gruppi folkloristici che saranno impegnati a divertire e stupire i clienti con le loro musiche e danze tradizionali.

Sabato 13 maggio, dalle 10:00 alle 18:00, si esibirà il Gruppo Folkloristico siciliano “Kerasos”.

Il progetto kerasos Sicilia canta e racconta, nasce nell’Agosto del 2012 a Zurigo. Dopo oltre 13 anni di esperienza in diversi gruppi siciliani come ballerino/coreografo, chitarrista, cantante, zufolista e tamburellista, Michele Siciliano si trasferisce in Svizzera, decide di creare un laboratorio di tradizioni siciliane che successivamente chiamerà Kerasos Sicilia canta e racconta.

Il costume della compagnia si rifà ai tempi dei nostri avi dove la Sicilia ballava e cantava suon di Friscalettu, Marranzano, Tamburello e tanti altri strumenti tradizionali.

Sabato 20 maggio dalle 10:00 alle18:00 il Gruppo Folk “La voce di Calabria

Il gruppo folk La Voce Di Calabria nasce nel 1996 per il volere di alcuni emigranti calabresi, tra i quali il Presidente Antonio Folino, residente nella città di Settimo Torinese (TO).

Il gruppo è composto da circa una ventina di persone, provenienti dalle 5 province calabresi, che hanno lasciato la propria terra per lavoro. Si sono ritrovati e riuniti dalla voglia di far conoscere le proprie tradizioni con i canti, i balli e le musiche della Regione Calabria.

Al pranzo degli anziani del quartiere: solo chi li vive questi momenti li può capire!

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di Carmelo Vaccaro

Prendersi cura degli anziani, per alcuni potrebbe significare un sacrificio e per altri, come nelle case di cure, un lavoro. Per altri ancora, stare loro accanto è un modo per ringraziarli di averci consegnato un mondo dove hanno fatto di tutto per preservare la sopravvivenza dei valori civili che ci hanno appreso, cercando di migliorare la realtà civile in cui viviamo. Anche che sia solo per questo, diventa un dovere per tutti noi difendere la dignità dei nostri anziani che, prima di noi e sempre per dovere, ci hanno fatto vivere nella tranquillità e nella pace.

Se la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra SAIG, ha voluto fortemente realizzare questo primo progetto a favore degli anziani, non è per puro caso. Questo appuntamento mensile con gli anziani del quartiere non è solo un semplice pranzo dove si cucinano pietanze che fanno ricordare i sapori culinari della nostra Italia. No, niente affatto! Noi alla SAIG insieme ai responsabili di questi appuntamenti, Antonio Scarlino e Menotti Bacci, collaborati da Gino Piroddi, Francesco Decicco, Claude Romanato e, per la Città di Ginevra, Maritza Villegas, siamo gratificati dalle emozioni che ci impregnano al loro contatto, essere gratificati da quell’umile espressione rassegnata, da quella lacrima di gioia o quella di tristezza, solo chi vive questi momenti può capirne il vero significato.17799373_1483210315062971_6166627570826522541_n

Per questi motivi e sicuramente per la qualità delle pietanze offerte, la SAIG non riesce più a soddisfare la richiesta sempre di un numero crescente di adesioni. Pertanto, si propone di discutere per trovare una soluzione ed accogliere quanti lo desiderano a costo di raddoppiare gli appuntamenti mensili se le possibilità finanziarie della SAIG lo permetteranno.

Marzia Del Zotto, l’italiana dell’altra Italia

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Il mensile della SAIG, “La Notizia di Ginevra”, tiene a mantenere la rubrica “l’italiano dell’altra Italia” ai fini di dare spazio e valorizzare la nuova generazione di emigrati. Attraverso questa rubrica, la SAIG intende conoscere e far conoscere meglio, nonché capire quali sono le esigenze di questi giovani italiani.
Su questo numero, vi presentiamo una nostra connazionale e amica, Marzia Del Zotto, che oltre ad essere una professionista è anche impegnata nel sociale tra la nostra comunità ginevrina.

Marzia nasce a Budoia, un piccolo comune di poco più 2000 abitanti, in provincia di Pordenone, situato ai piedi delle montagne, nella zona dell’Alto Livenza, parte nord–est del Friuli Venezia Giulia. Dopo la maturità si sposta nel capoluogo regionale, Trieste, per frequentare l’università, laureandosi in psicologia sperimentale. Dalla montagna al mare il passo è breve, in una regione piccola ma caratterizza da molteplici paesaggi, ricca di tradizioni e differenti culture. Dopo la laurea si trasferisce nel capoluogo meneghino, dove alla fine del 2007 consegue il dottorato in neuroscienze linguistiche e cognitive all’Università Milano-Bicocca, specializzandosi in elettrofisiologia cognitiva. L’amore per la ricerca scientifica la porta a viaggiare un po’ ovunque, dall’Europa all’America, fino ad approdare nel settembre 2009 in Svizzera, proprio a Ginevra dove vive e lavora tuttora.

Marzia, come sei arrivata a Ginevra?
La scelta di Ginevra è stata una casualità. Quando si dice il destino! Non conoscevo questa città prima di ricevere l’offerta di ricercatrice all’Università di Ginevra. Veramente non conoscevo proprio la Svizzera. Precedetemene, ero approdata una sola volta in territorio elvetico all’età di 17 anni per un tour canoro a Berna. A quel tempo, la Svizzera non mi aveva granché colpito, anche se l’esperienza fatta con i miei amici era stata divertente e unica! Poi più nulla, finché nell’estate del 2009, mentre stavo aspettando la conferma di trasferirmi a Parigi, mi contattarono per offrirmi l’opportunità di lavorare proprio qui a Ginevra, per l’esattezza al reparto di neurologia dell’ospedale cantonale. Volevo tanto poter fare esperienza in un paese francofono e, sebbene stessi puntando alla Francia, mi sono ritrovata nella Svizzera romanda. Ho colto l’occasione! Dopo 8 anni trascorsi qui a Ginevra, posso dire che è stata un’ottima scelta!

Perché sei soddisfatta della scelta che hai fatto?
Adoro la Svizzera perché ci sono laghi e montagne stupende, i paesaggi sono bellissimi ed io amo molto il contatto con la natura! Mi diverte fare sport all’aria aperta, (hiking, correre in bicicletta, sport acquatici….). La Svizzera, in particolare la zona del lago Lemano, ti permette di fare tutto ciò in uno spazio ristretto in cui è facile e veloce muoversi. Mi piace Ginevra perché è una città internazionale, multilingue, offre molte opportunità di lavoro ma anche attività sociali e di divertimento. È piccola ma molto viva, come una grande metropoli. Quindi, è il posto ideale per tutti coloro, che come me, amano essere sempre “connessi” e aggiornati sulla vita mondana, fruendo allo stesso tempo della tranquillità e del benessere della natura.

Cosa fai a Ginevra?
In primis, lavoro nel campo della ricerca scientifica. Mi sono sempre occupata di elettrofisiologia cognitiva, un settore ben specifico delle neuroscienze, in cui si studiano i processi cerebrali da un punto di vista temporale e funzionale. In oltre, da un anno e mezzo ho cominciato un nuovo tipo di ricerca nell’ambito dell’ergonomia medica. Quest’ultimo è un settore in crescente espansione visto la fiorente produzione tecnologia di applicazioni, software e dispositivi utilizzati nell’ambito medico. La sfida interessante è unire la mia esperienza che proviene dalle neuroscienze cognitive con questo nuovo settore, trovando dei punti comuni che permettano la creazione di nuovi supporti utili al miglioramento della qualità delle cure mediche e del benessere fisico e mentale. Amo le sfide, odoro mettermi ogni giorno in gioco, non perché io sia una persona competitiva con gli altri. Al contrario, amo la cooperatività e il lavoro di squadra. Credo invece che accettare le prove della vita in modo positivo e dinamico ci permette di progredire, di evolverci per imparare ad affrontare e vincere timori e paure. Ci permette di andare verso il nuovo e l’ignoto con una giusta dose di coraggio e apertura mentale.
Oltre a ciò, faccio attività di volontariato, collaboro a diverse iniziative in ambito sociale e culturale, con diverse associazioni italiane e gruppi internazionali. Amo la multiculturalità, mettere in contatto le persone, farle incontrare, comunicare con loro (non a caso mi piace scrivere e fare interviste). Posso definirmi una persona attiva, anche se non iperattiva.

Come ti senti rispetto alla tua nazionalità? Italiana, svizzera o entrambe?
Mi sento prima di tutto italiana e …friulana. Vale a dire che credo in ciò che sono con valori ben radicati nelle mie origini, molto genuine e profonde. L’esperienza di viaggiare e di vivere in posti diversi, in Italia e all’estero, mi ha aperto la mente, mi ha fatto crescere, muovere verso gli altri per scoprire, conoscere, apprendere e comunicare! Mi rendo sempre più conto di quest’evoluzione ogni qualvolta ritorno nella mia terra natia. Mi sento cittadina del mondo, ma con una ben definita personalità, per alcuni aspetti, italiana e per altri, più specificamente, friulana. In ogni caso, mi sento ben integrata qui a Ginevra.

Siamo ai saluti finali, vorresti aggiungere qualcosa?
Ringrazio “La Notizia di Ginevra” per questo spazio concessomi e tutti quelli che ci leggeranno. Piccolo appello a tutti noi italiani: l’Italia è veramente un bellissimo paese, ricco di cultura, storia, tradizione bellezze artistiche e naturali! Affinché rimanga tale, siamo noi cittadini italiani che, in primis, ce ne dobbiamo prendere cura, rispettando le regole di una buona condotta di vita, valorizzando la tradizione ma allo stesso tempo rimanendo aperti ai cambiamenti sociali, politici e culturali.