Autore archivio: amministratore

L’Associazione “Quelli dell’Aperitivo Italiano” torna da “Il Siciliano”

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Lo scorso 28 marzo i ragazzi di “Quelli dell’Aperitivo Italiano”, sono tornati al Ristorante “Il Siciliano” per dare inizio alle attività primaverili dell’Associazione.
Un festival di prelibatezze siciliane aspettavano gli invitati man mano che arrivavano a partire dalle 19.30. Il Cuoco del Ristorante Giuseppe Mirabella, con la sua equipe, ha allestito un buffet, molto variegato, di prodotti tipici dell’Isola, caldi e freddi, da servire ai molti che hanno riempito il locale in poco tempo.

In assenza del Presidente, Raoul Derito, ad accogliere una settantina di invitati ci ha pensato un’entusiasta vice presidente, Ilaria Di Resta, con la collaborazione di Giuditta Derito, Eleonora Staggese e Federica Ninni.17553399_1474211449296191_5698610590133971554_n

Il ritorno da “Il Siciliano” è stato deciso grazie al successo ottenuto l’anno scorso con la vecchia gestione. Difatti, a partire dal 1° marzo, un nuovo management ha preso in carico l’esercizio con lo scopo di migliorare la qualità dei prodotti e del servizio in rappresentanza di una delle più ricche regioni d’Italia, pregna di storia, tradizioni , sapori e colori.

L’evento si è svolto in un clima cordiale e primaverile, dove nuovi italiani sono stati felici di apprendere l’esistenza di questa entusiasta realtà associativa con le attività innovative che propone a Ginevra.

Questi incontri sono importanti per tessere relazioni tra i giovani arrivati e i loro coetanei che già vivono e lavorano in città e nel cantone per uno scambio d’informazioni sulle realtà italiane presenti sul territorio. Ed infatti molte sono state le conversazioni e gli scambi di idee e prospettive.

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Note a chiarimenti dell’interrogazione parlamentare del Sen. Claudio Micheloni.

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Di Alessandra Testaguzza e Carmelo Vaccaro

In riferimento alla notizia pubblicata su “l’altraitalia” il 24 marzo scorso e intitolata “Italiani in Svizzera. Valore locativo per gli immobili posseduti in Italia?”, circa l’interrogazione depositata dal Sen. Claudio Micheloni in Senato, si ritiene più che mai opportuno scrivere questa nota a chiarimenti di alcuni dei punti affrontati dal Sen. Micheloni.

Tramite la SAIG di Ginevra, difatti, come ormai noto a molti dei nostri connazionali residenti a Ginevra, la sottoscritta, di concerto con le istituzioni fiscali e sociali del cantone, segue questa materia da oltre un anno e mezzo e ritiene opportuno puntualizzare le argomentazioni sostenute al solo fine di favorire una migliore comprensione delle stesse, trattandosi di materia delicata ed anche non di semplice comprensione.

Il discorso va affrontato sotto un duplice punto di vista: quello fiscale e quello sociale, dal momento che si tratta di due argomenti diversi fra loro, anche se inevitabilmente connessi.

Anzitutto il profilo fiscale.
La Svizzera, a fronte delle auto-dichiarazioni dei suoi contribuenti che aderiscano all’amnistia fiscale messa in campo dal 2010, o che le inseriscano nelle dichiarazioni dei redditi stesse, applica delle tassazioni sui beni e redditi esistenti/percepiti in altri paesi.

E, dunque, per i beni immobili esistenti all’estero alcuni cantoni, fra cui quello di Ginevra, applicano innanzitutto il cosiddetto “valore locativo”, valore che il fisco calcola ed applica anche agli immobili in Svizzera. Tale valore locativo viene calcolato in base ad una percentuale convenzionale che a Ginevra è del 4,5% (a Zurigo è il 6%, in altri cantoni è del 4%) sul valore di mercato dell’immobile stesso. Inoltre, il valore di mercato viene aggiunto alla cosiddetta “fortuna”, la tassa patrimoniale che si applica sulla totalità del patrimonio.

Le imposte, quanto al valore locativo, sono federali (IFD) e cantonali (ICC) e vengono aggiunte ai redditi, proprio come se gli immobili fossero veramente affittati e producessero reddito.

Un esempio: se un immobile ha un valore di 100.000 franchi, il valore locativo per le imposte federali sarà di 4.500 franchi l’anno, mentre quello per le imposte cantonali sarà inferiore in quanto viene decurtato un 4% all’anno, fino ad un massimo di 10 anni (- 40%). Quindi su 100.000 il valore sarà, più o meno, di 2.700 franchi all’anno. I 7.200 franchi vengono aggiunti ai redditi percepiti in Svizzera (stipendi, pensioni, etc.). Ma questa operazione ha il solo scopo di stabilire il tetto imponibile totale (redditi svizzeri + valore locativo immobili in Svizzera e all’estero = percentuale impositiva), ma poi, per effettuare il calcolo finale di quante imposte verranno effettivamente pagate, la percentuale verrà moltiplicata escludendo il valore locativo da immobili all’estero. Significa che si pagheranno, forse delle imposte maggiorate, ma solo sui redditi svizzeri.

Stesso discorso per quanto riguarda la “fortuna”. Il valore di mercato dell’immobile all’estero verrà sommato a tutti gli altri valori (degli immobili in Svizzera, ad esempio, del denaro presente nei conti correnti, delle rendite, etc.) per stabilire, anche qui, il tetto impositivo, per stabilire, cioè, l’aliquota che poi verrà pagata. Ma una volta fatto questo, il valore dei beni immobiliari che siano all’estero (non anche del denaro, però, depositato in banche estere!) viene sottratto e si moltiplica la percentuale, maggiorata, per i beni in Svizzera (comprensivi anche, come detto, dell’eventuale denaro all’estero).

Un esempio: a Ginevra le percentuali sulla “fortuna” vanno dallo 0,34% per il primo scaglione (da 25.000 a 125.000 franchi di imponibile l’anno) all’1% per patrimoni che ammontano da 3.000.000 di franchi in su. Significa che se precedentemente il contribuente già pagava lo 0,34% all’anno (primo scaglione), e, a fronte della denuncia dei beni presenti all’estero, cambierà scaglione (il secondo scaglione va da 125.000 a 200.000 franchi), pagherà lo 0,38% (cioè uno 0,04% in più) sui beni in Svizzera (mobiliari e immobiliari) e sui beni all’estero (solo mobiliari).

Bisogna chiarire, poi, che si parla sempre di imponibile. Si deve, cioè, debitamente tenere conto delle deduzioni di imposta previste in ciascuno cantone. Per quanto riguarda Ginevra, ad esempio, una coppia di coniugi ha una deduzione di imposta annuale di 165.668 franchi. Significa che se questa coppia possiede una “fortuna” di 150.000 franchi in totale, non pagherà le imposte patrimoniali.

Considerando, ora, la Convenzione del 1976 intervenuta fra Italia e Svizzera per impedire la doppia imposizione ed evitare, quindi, che il contribuente paghi le imposte un due paesi diversi per gli stessi redditi o sugli stessi beni, è assolutamente corretto richiamarla in quanto, in effetti, si potrebbe profilare una doppia imposizione sui beni immobili, dal momento che viene prevista un’imposizione sia pure soltanto per stabilire la determinazione dell’aliquota.

Dal punto di vista di detta Convenzione va anche affrontato il discorso sulle pensioni erogate dall’INPS che vengono tassate in Svizzera, nonostante le stesse siano già tassate alla fonte. L’art. 19, difatti, prevede chiaramente che “le remunerazioni, comprese le pensioni, pagate da uno Stato contraente o da una sua suddivisione politica o amministrativa o da un suo ente locale, ….., ad una persona fisica che ha la nazionalità di detto Stato, …., sono imponibili soltanto nello Stato contraente da dove provengono dette remunerazioni”. Tuttavia dette pensioni vengono soggette ad imposizione fiscale in Svizzera e, come da nota scritta inviata recentemente alla sottoscritta dall’amministrazione fiscale cantonale di Ginevra, che conferma questa prassi, i contribuenti potranno poi richiederne il rimborso in Italia. Anche questo sarebbe un punto da chiarire in sede istituzionale.

E passiamo al discorso sociale per coloro che hanno beneficiato di aiuti da enti assistenziali senza aver dichiarato l’intero patrimonio posseduto anche all’estero e che oggi non sono in regola neanche con il fisco.

Dal 1 ottobre 2016 è entrata in vigore una norma penale che punisce il reato di truffa agli enti assistenziali (art. 148a CP, introdotto dal n. I 1 della LF del 20 mar. 2015 – Attuazione dell’art. 121 cpv. 3-6 Cost. sull’espulsione di stranieri che commettono reati, in vigore dal 1° ott. 2016 – RU 2016 2329; FF 2013 5163) , non solo con ammende o reclusioni ma anche con l’espulsione dalla Svizzera ( 5 o 10 anni) per chi non sia, o non sia anche, cittadino svizzero (art. 66 a, co. e CP, introdotto dal n. I 1 della LF del 20 mar. 2015 – Attuazione dell’art. 121 cpv. 3-6 Cost. sull’espulsione di stranieri che commettono reati, in vigore dal 1° ott. 2016 – RU 2016 2329; FF 2013 5163) .

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—-Art. 148a CP: “Ottenimento illecito di prestazioni di un’assicurazione sociale o dell’aiuto sociale. 1 Chiunque, fornendo informazioni false o incomplete, sottacendo fatti o in altro modo, inganna una persona o ne conferma l’errore, ottenendo in tal modo per sé o per terzi prestazioni di un’assicurazione sociale o dell’aiuto sociale a cui egli o i terzi non hanno diritto, è punito con una pena detentiva fino a un anno o con una pena pecuniaria.
2 Nei casi poco gravi la pena è della multa.”

Art. 66 a, co. e CP: “1a. Espulsione. a. Espulsione obbligatoria. 1 Il giudice espelle dal territorio svizzero per un tempo da cinque a quindici anni lo straniero condannato per uno dei seguenti reati, a prescindere dall’entità della pena inflitta: e. truffa (art. 146 cpv. 1) a un’assicurazione sociale o all’aiuto sociale, ottenimento illecito di prestazioni di un’assicurazione sociale o dell’aiuto sociale (art. 148a cpv. 1).
2 Il giudice può rinunciare eccezionalmente a pronunciare l’espulsione se questa costituirebbe per lo straniero un grave caso di rigore personale e l’interesse pubblico all’espulsione non prevale sull’interesse privato dello straniero a rimanere in Svizzera. Tiene in ogni modo conto della situazione particolare dello straniero nato o cresciuto in Svizzera.
3 Il giudice può inoltre rinunciare a pronunciare l’espulsione se il fatto è stato commesso per legittima difesa discolpante (art. 16 cpv. 1) o in stato di necessità discolpante (art. 18 cpv. 1)”.—-

Ciò significa che chi ha richiesto degli aiuti sociali senza dichiarare tutti i suoi beni oppure non ha comunicato di essere venuto in possesso di tali beni dopo aver richiesto gli aiuti, è passibile non solo di un procedimento penale con pedissequa condanna, ma anche, qualora non avesse nazionalità svizzera, di espulsione. Tutti gli stranieri residenti in Svizzera rischiano di essere espulsi se commettono uno dei reati previsti dall’art. 66a, 1a CP, ma la cosa peggiore è, a mio avviso, la mancata informazione circa l’entrata in vigore di queste norme che potenzialmente potrebbero arrecare un pregiudizio irreparabile a molte delle famiglie straniere residenti in Svizzera da svariati anni, che qui hanno lavorato e contribuito attivamente all’economia locale.

Il cantone di Ginevra ha previsto per i suoi residenti una procedura atta ad evitare problemi penali ed espulsioni per coloro che avessero inviato una domanda di regolarizzazione entro e non oltre il 31 dicembre dello scorso anno. Molti dei nostri connazionali a Ginevra hanno aderito a questa iniziativa, ma molti altri no. Va anche detto che, tra i connazionali residenti a Ginevra ce ne sono molti che hanno taciuto di possedere molti beni in Italia (si parla di patrimoni che superano il milione di euro) e che hanno usufruito per moltissimi anni di aiuti sociali senza averne, in principio, il diritto. Ora saranno costretti a restituire somme per almeno 7 anni (che diventano 15 se viene riconosciuta la truffa).

Al momento non si ha giurisprudenza sul punto. Vedremo come il Tribunale Federale interpreterà e applicherà questa normativa.

Bene fanno, intanto, le istituzioni italiane a farsi parte diligente per chiarire con la Confederazione elvetica se vi siano doppie imposizioni che appesantiscono, anche all’estero, la posizione fiscale dei nostri connazionali residenti fuori dai confini domestici e che già in Italia sugli immobili sono costretti a pagare l’IMU come seconda casa pur in presenza di un unico, ed uno solo, immobile.

Avv. Alessandra Testaguzza e Carmelo Vaccaro

Il Dr Filippo Scevola alla SAIG per parlare dell’obesità e malattie gastroenterologiche

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Nel quadro delle conferenze medicali programmate dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, SAIG, lo scorso 24 marzo il Dr. Filippo Scevola, ha spiegato quali sono i rischi a cui i soggetti obesi sono confrontati.

“L’obesità è una sindrome clinica caratterizzata da un eccesso di peso in relazione all’altezza ad eccessiva presenza di tessuto adiposo. L’eccesso di peso in relazione all’altezza viene definito dall’INDICE DI MASSA CORPOREA (BODY MASS INDEX).

La prevalenza dell’obesità è in rapido aumento nei paesi occidentali e rappresenta (direttamente o indirettamente) una delle principali cause di morte nella popolazione.

L’obeso viscerale ha una più alta probabilità di sviluppare malattie come il diabete mellito, l’ipertensione, la cardiopatia ischemica, disturbi respiratori ed anche malattie tumorali. Molte malattie del tratto gastro enterico sono in stretto rapporto con l’obesità ed il sovrappeso.

Le più comuni sono la steatosi epatica, la cirrosi, la litiasi biliare. Anche il reflusso gastro esofageo e l’alterazione della motilità esofagea sono in relazione con il sovrappeso del paziente. L’adenocarcinoma del cardias e dell’ esofago distale sono spesso una conseguenza della patologia da reflusso.

Esiste inoltre un rapporto tra malattie infiammatorie, cancro del colon e sovrappeso.

Negli ultimi 30 anni, l’obesità in bambini ed adulti è diventato un fenomeno sempre più evidente e preoccupante nel mondo sviluppato. Scienziati e ricercatori in cerca di una risposta a questo aumento considerevole del disturbo sono sempre più convinti che si tratti di una malattia complessa e multifattoriale provocata da diverse cause.

Se alcune di queste cause sono più evidenti, come per esempio troppo cibo o poco esercizio fisico, ci sono molte altri fattori scatenanti che sono da prendere in considerazione ancora oggi poco noti.
Negli ultimi anni per esempio si è pensato che alcuni microrganismi presenti nel microbiota intestinale possono essere una tra le cause dell’obesità.

La maggior parte di questi batteri sono divisi tra firmicutes e bacteroides, la cui funzioni principali nell’intestino sono quelle di contribuire a modificare la struttura degli alimenti ingeriti in maniera che il corpo li possa digerire.

Esiste pertanto una relazione tra aumento ponderale e comparsa di malattie gastrointestinali.
Esiste inoltre uno stretto rapporto tra aumento ponderale e flora batterica intestinale. Le alterazioni della flora batterica possono determinare la comparsa di un aumento ponderale.
I grassi e gli zuccheri sono responsabili di queste alterazioni e quindi del sovrappeso.
Il trapianto di microbiota ( cioè di feci ) potrà essere una risorsa nella cura di diverse patologie fra cui l’obesità.”

Dopo le chiari spiegazioni la SAIG ha ringraziato il conferenziere e la presenza del Dott. Francesco Artale di cui è affidata la conferenza del venerdì 13 ottobre sul colesterolo e malattie cardio-vascolari.

Una nuova Primavera in festa per l’Associazione Calabrese di Ginevra

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Con la stagione primaverile, nel nostro Cantone ginevrino, non si risveglia solo la natura che veste il panorama di colori fantastici, ma anche il desiderio di tanti italiani qui residenti di riunirsi per trascorrere piacevoli momenti in un’atmosfera conviviale e gioviale. Di questo desiderio si fanno interpreti le varie realtà associazionistiche regionali che hanno ripreso ad organizzare eventi programmati nel loro fitto calendario annuale.

Sabato 25 marzo è stato la volta dell’Associazione Calabrese, che, attraverso un rinnovato Comitato, ha accolto il numeroso pubblico nella spaziosa Salle des Fêtes de Carouge allestita per la festa di Primavera Calabrese 2017.

Il neo Presidente Francesco Decicco, ha esordito presentandosi e presentando il nuovo gruppo dirigente formato da molti giovani. Circostanza, questa, che fa sperare in una lunga carriera della rappresentanza calabrese nel Cantone. Decicco ha poi continuato ringraziando l’infaticabile Silvio Isabella, Presidente uscente, nominato Presidente d’onore dai nuovi eletti. Nel suo discorso il neo presidente ha poi evidenziato qualche punto di cambiamento non tralasciando la strada tracciata dai suoi predecessori nella rappresentanza della Regione Calabria nel nostro Cantone. Ringraziando la presenza del Sindaco di Carouge, Nicolas Walder, dei tanti presidenti e rappresentanti delle associazioni giunti a portare agli amici Calabresi la testimonianza di una condivisione di sentimenti che travalica le diversità regionali, da tutti percepite come patrimonio nazionale comune e indivisibile, il saluto del Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana, ha chiuso la prima parte protocollare. Dopo di che è stato dato l’inizio ai festeggiamenti con la prospettiva di godere di una serata tutta calabrese, nella quale non potevano mancare, e come di consueto i prodotti tipici della regione e la degustazione di dolci artigianali. Il tutto condito con il brio e con il piacere di stare insieme ben noti a quanti sono soliti raccogliersi attorno all’Associazione.17434876_1470639689653367_1164196665422706087_o

Il momento più emozionante della serata è stato caratterizzato dal ringraziamento all’ex Presidente Silvio Isabella, accerchiato dalla nuova dirigenza a dimostrazione del riconoscimento e del rispetto della nuova generazione per il lavoro perseguito finora, teso a costruire un gruppo che porti avanti, nel tempo, i valori socio-culturali di tutta una Regione in terra straniera. La consegna di un ricordo al Presidente Isabella, ha sancito il passaggio di consegne al nuovo Presidente.

Questi momenti rappresentano la componente più visibile del ruolo dell’associazionismo: fungere da sostanza di aggregazione dei tanti conterranei che risiedono nel Cantone, riunendoli regolarmente per eventi gioiosi e socializzanti. La cucina, che è uno degli elementi determinanti per il successo di una festa del genere, ha funzionato perfettamente grazie alla dedizione di uno stuolo di volontari e volontarie che hanno servito ai tavoli pietanze tratte dalla gastronomia tradizionale calabrese, molto apprezzate dai commensali.

L’animazione della serata è stata assicurata dal duo “Top 5” che si è esibito in un variegato repertorio che ha spaziato dai classici della musica regionale italiana ai brani di successo contemporanei percorrendo le più recenti epoche musicali. Le loro note hanno accompagnato le performances dei tanti ballerini, più o meno provetti, più o meno all’altezza del compito ma dotati di entusiasmo ed allegria.

L’Associazione Calabrese, ancora una volta, ha dato prova di vivacità e di capacità nel raccogliere attorno ai colori sociali un vasto stuolo di corregionali e simpatizzanti di tutte le età, a dimostrazione dei forti vincoli e degli spiccati sentimenti di appartenenza di quanti hanno le proprie origini in quella meravigliosa Regione italiana.

Carmelo Vaccaro

Antonio Vallesi, Sindaco di Smerillo a Ginevra: Solidarietà per i più piccoli

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Sono il Sindaco di Smerillo, un piccolissimo Borgo medievale, in provincia di Fermo, con meno di 400 abitanti, sito su un crinale roccioso, proprio sotto i Monti Sibillini, con vista a 360° che spazia dal mare alla montagna; un luogo dove non c’è nulla se non il luogo stesso, con i suoi colori, i suoi panorami, i suoi profumi.

Il più piccolo comune della provincia di Fermo, piccolo fra i piccoli.
Dal 24 agosto, Smerillo appartiene al c.d. “cratere”, quell’area che ha subito maggiori danni a causa del terremoto.
Siamo una piccola realtà e non si parla mai di noi, ma i disagi che stiamo subendo sono anche per noi, purtroppo, rilevanti.

Nel mio Comune ci sono stati crolli di edifici, moltissime case sono state dichiarate inagibili (ed il dato è, purtroppo, destinato ad aumentare, via via che si procede con gli accertamenti tecnici); molte famiglie sono state costrette a lasciare la propria abitazione e solo di recente, dopo un periodo trascorso in un locale comunale adibito a dormitorio, hanno trovato sistemazione in immobili presi in affitto; attualmente è inagibile la sede comunale, l’edificio adibito ad ufficio postale, le tre chiese del paese, il circolo ricreativo, il teatro, l’ambulatorio medico, praticamente tutti i nostri spazi pubblici!

La recente forte nevicata ha, poi, ulteriormente provato il mio Comune e la mia gente, facendoci contare altri gravi danni.

Non è facile che qualcuno si interessi della nostra piccola realtà. Eppure la generosità della gente è incredibile e quanto meno te l’aspetti ti ritrovi circondato da affetto e solidarietà.
E’ quanto è accaduto a Ginevra, con gli Italiani che vivono nella cittadina svizzera.

Sabato 18 marzo, la Saig Ginevra ha organizzato una serata di sensibilizzazione e raccolta fondi per gli italiani colpiti dal recente sisma ed ha scelto di devolvere il contributo proprio al Comune di Smerillo.

Sono stato invitato, quindi, a Ginevra per partecipare a questo evento di solidarietà.
E’ stata una serata fantastica, organizzata eccellentemente dalla Saig e dal suo Presidente Carmelo Vaccaro, con una cena dai sapori tutti italiani ed un esilarante spettacolo teatrale proposto dalla compagnia “La Nuova Generazione di Basilea”.

Sul palco, mentre raccontavo la nostra piccola realtà danneggiata, ho sentito il calore di tutti i 450 italiani presenti ed ho percepito quella solidarietà, che non ti fa sentire solo e ti incoraggia ad andare avanti. Perché il terremoto oltre alle nostre case, ha ferito le nostre anime ed oggi più di ogni altra cosa, abbiamo bisogno di sentirci circondati da un affetto solidale.

Sono felice che questa solidarietà sia provenuta proprio dagli italiani più lontani, quelli residenti all’estero, che prima di tutti hanno saputo stare con i più piccoli.

La calda accoglienza è proseguita l’indomani, con un interessante tour nella città di Ginevra, guidato dalla simpatia di Carmelo Vaccaro, cui vanno prima di tutti i miei sentiti ringraziamenti, da estendere a tutti gli amici italiani della SAIG.
#iostoconipiùpiccoli

Anniversario SAIG, Teatro con l’associazionismo italiano, e pranzo a favore del sisma in centro Italia

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La SAIG festeggia il suo 9° anno di fondazione in maniera insolita

Per il suo nono anno di fondazione, la SAIG ha rinunciato ai tradizionali festeggiamenti lasciandosi coinvolgere, ben volentieri, dall’idea di unire le forze in favore dei nostri connazionali del centro Italia colpiti dal sisma del 24 agosto ed i festeggiamenti della società.
Un solo evento che ha racchiuso tre manifestazioni dove una massiccia partecipazione di pubblico ha dimostrato la sensibilità degli italiani a Ginevra.

Dopo 9 anni di assidua presenza nel Cantone, il manifesto operato della SAIG ha reso evidenti i successi ottenuti nei vari settori di competenza, in questi anni e quali fossero le sue priorità: l’impegno nel sociale, la promozione della lingua e della cultura italiana, l’informazione e il coinvolgimento della comunità italiana negli eventi culturali da lei organizzati.17311106_1465047820212554_7990210564727939866_o

Anche in questo ruolo di portatrice d’innovazione nel promuovere eventi, lo scorso 18 marzo, alla Salle des Fêtes de Carouge, la SAIG ha ospitato, per l’occasione, più di 400 invitati, salutati, ad apertura di serata, dal Coordinatore, Carmelo Vaccaro, il quale ha subito chiamato a raggiungerlo, per la presentazione dei membri del Comitato SAIG presenti, Antonio Scarlino, Presidente dell’Ass. Regionale Pugliese, Oliviero Bisacchi Presidente del Club Forza Cesena, Menotti Bacci, Presidente dell’Ass. Lucchesi nel Mondo, Francesco Decicco, Presidente dell’Ass. Calabrese, Jean-Charles Lathion e Marjorie de Chastonay, mentre Marc Nobs era assente per impegni presi in precedenza.
Carmelo Vaccaro a poi salutato e ringraziato la presenza del Com.It.Es, della cantante lirica e membro d’onore della SAIG, Varduhi Khachatryan, delle associazioni sostenitrici del teatro, tutte le autorità e i sostenitori presenti in sala, chiamando sul palco l’On. Gianni Farina, il Console Generale d’Italia, Antonino La Piana e procedendo, successivamente, alla consegna del riconoscimento, come previsto nelle precedenti edizioni, del “Personaggio dell’anno 2016”.17309311_1465047910212545_3111432785084885433_n

Quest’anno, la scelta di questo tradizionale momento che ha ospitato come sempre gli amici della SAIG, si è portata sul Sindaco e i Consiglieri Amministrativi della Città di Carouge rispettivamente, Nicolas Walder, Stéfanie Lammar e Anna Hiltpold. Anche se il Comune di Carouge era stato premiato di questo titolo nel 2010, la SAIG ha voluto riconoscere l’intraprendenza dei giovani politici della Città sarda, per aver dimostrato attaccamento al ruolo oltre all’amicizia che hanno dimostrato in questi anni alla SAIG.

La motivazione negli attestati in pergamene che i neo decretati hanno ricevuto, insieme al presente predestinatogli è stato: “A testimonianza dell’impegno profuso a favore della comunità italiana nel Cantone di Ginevra e per avere dimostrato qualità professionali e morali nello svolgimento delle sue funzioni.”

Invitato dalla SAIG a presenziare l’evento, sul palco è stato chiamato Antonio Vallesi, Sindaco del Comune di Smerillo, in provincia di Fermo, anch’esso colpito dal terremoto dello scorso agosto, in favore del quale saranno devoluti parte dei proventi provenienti dalla raccolta iniziata già da settembre 2016 dalla SAIG, per la ricostruzione di un Bambinopoli e parte dell’arredo di una scuola. Il Sindaco ha esposto la sua iniziativa volta a dare visibilità ai comuni più piccoli che hanno purtuttavia bisogno del sostegno della comunità. Tale iniziativa è stata denominata “Io sto con i più piccoli” e ha regalato a Smerillo una notorietà insperata.17362546_1465047943545875_8812583337456325161_n

Dopo una gradita cena preparata dal Presidente Bacci e la sua equipe, il pubblico presente ha potuto assistere ad una brillante commedia, della Compagnia teatrale “La Nuona Generazione di Basilea”, intitolata “Il Candidato”, che ha regalato momenti di ilarità e spensieratezza. Ormai questo incontro culturale è diventato un appuntamento annuale, organizzato dalla SAIG e dal Centro Avviamento alla Sport (CAS) del Presidente Vincenzo Bartolomeo, in collaborazione con molte associazioni, che raggruppano quasi tutto l’associazionismo italiano del Cantone attorno a questo evento teatrale.

Tra il primo ed il secondo atto, è stata servito un gradito dessert consistente in una mega torta realizzata dalle sapienti mani di Silvia Giudetti, che ha allietato ulteriormente i momenti passati insieme.
Lo spettacolo ha chiuso in bellezza questa bellissima serata, ricca di avvenimenti e personalità di spicco, offrendo alla SAIG, in maniera appropriata, la meritata celebrazione del suo anniversario. Con questo ennesimo successo, la SAIG si afferma quale realtà rappresentativa di quelle innovazioni volte ad arricchire le molteplici sfaccettature dell’associazionismo regionale italiano a Ginevra.

La serata, organizzata anche per concludere la raccolta fondi iniziata a settembre dello scorso anno dalla SAIG, ha soddisfatto gli organizzatori per la massiccia partecipazione di pubblico che ha risposto positivamente alle richieste di contribuire per i conterranei meno fortunati del centro Italia.

Un grazie di cuore alla SAIG per non aver mai perso di vista i suoi obbiettivi e per aver saputo rappresentare la comunità italiana di Ginevra, interpretandone egregiamente le esigenze, grazie anche al grande network che, con caparbietà, è riuscita ha crearsi in questi anni. E allora auguri di cuore SAIG e non mollare mai.

Per il Sindaco Antonio Smerillo questo viaggio a Ginevra è stato anche l’opportunità per incontrare altri sostenitori al suo progetto, come le ACLI d’Annemasse località frontaliera con il Cantone. Invitato nella loro sede dal membro del comitato ACLI Giuseppe Di Fabrizio e ricevuto dal Presidente Salvatore Fija, anch’esso marchigiano, gli è stato assicurato il sostegno finanziario di 3.000 € per i progetti del piccolo Comune di Smerillo.17309787_1465048080212528_3626055378346658409_n

Ancora una volta la SAIG dimostra, nei fatti, e non a chiacchiere, di essere la locomotiva trainante della rappresentatività italiana del Cantone di Ginevra, diversamente dal pensiero di altri che opportunamente sfruttano semplicemente determinate occasioni. Inoltre, la SAIG si pregia di costatare che la sua condotta vincente è quella di indicare un percorso, una via che vengono puntualmente emulati da alcune realtà associazionistiche ed enti italiani.

La SAIG ringrazia per la raccolta fondi
Sostenuta dalle associazioni aderenti quali Ass. Calabrese, Club Forza Cesena, Ass. Lucchesi nel Mondo, Ass. Regionale Pugliese e dalle associazioni partner come il Circolo di Ginevra dell’Associazione Regionale Sarda, Gli Amici della Vespa Ginevra, Riccardo Galardi, il Circolo PD Ginevra e tutti coloro che hanno versato sul conto emergenza SAIG che può contare su una somma di oltre 13.000 € da devolvere ai progetti predisposti dalle decisioni della Società.

Inoltre, oltre ai ringraziamenti alle associazioni determinanti per la realizzazione della Pièce teatrale, i Presidenti ed il Coordinatore della SAIG ringraziano i giovani e i comitati delle associazioni aderenti alla Società per tutto il lavoro svolto nell’organizzare dell’evento. Ringraziamenti vanno anche a tutti coloro che hanno contribuito alla serata a titolo del tutto volontario e a Riccardo Galardi “Galardi Media Network” www.galardi.ch.

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Incontro col Consigliere di Stato, Mauro Poggia. Service de prestations complémentaires, domande di regolarizzazione e restituzione delle somme indebitamente percepite.

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Sono questi i temi trattati in occasione dell’intervista, dello scorso 28 febbraio, durante la quale la SAIG, nella persona del Coordinatore Carmelo Vaccaro e la sottoscritta, si sono recati presso l’ufficio del Consigliere di Stato, Mauro Poggia, che si è reso disponibile a rispondere ad alcune domande relative ad un tema che molto interessa a coloro che hanno deciso di inviare la domanda di regolarizzazione agli uffici del SAM, dell’SPC e dell’Hospice Général entro il 31.12.2016 e che stanno aspettando, o hanno già ricevuto, gli esiti dei conteggi da parte degli uffici incaricati.

Come oramai noto, difatti, l’invio della domanda di regolarizzazione entro dicembre dello scorso anno, ha impedito le conseguenze penali (e l’espulsione) previste dalla normativa entrata in vigore dal 1 ottobre 2016, ma non la restituzione di quanto indebitamente percepito alla luce della denuncia della totalità del proprio patrimonio mai sinora dichiarato.

La normativa prevede la restituzione di almeno 7 anni delle somme, in tutto o in parte, percepite dagli enti assistenziali. 15 anni in caso di riconoscimento, da parte delle autorità giudiziarie competenti, del reato di truffa.

L’iniziativa proposta dal Consigliere Mauro Poggia, volta a risparmiare ai beneficiari di aiuti un procedimento penale e l’espulsione dalla Svizzera che si fossero autodenunciati entro la fine dello scorso anno, ha prodotto l’invio di circa 1872 domande di regolarizzazione, su 90.000 persone che percepiscono aiuti nel cantone di Ginevra e di 374 rinunce volontarie agli aiuti stessi.17352206_1459715254079144_4246231549582924052_n

Di queste domande ne sono gia state definite circa 72, come riferito dallo stesso Consigliere, dati alla mano.

Proprio per questo la SAIG ha ritenuto opportuno fare un pò il punto della situazione con il Consigliere, in modo da chiarire alcuni punti.

Il primo degli argomenti affrontati ha riguardato un chiarimento circa il metodo utilizzato dagli enti assistenziali per rifare i conteggi e per verificare se vi fosse o meno il diritto a ricevere aiuti o meno.

Si tratta di conteggi piuttosto complicati, a dire il vero, che devono tenere conto di una “franchigia”. Dal totale del proprio patrimonio, cioè, vengono decurtate delle somme fisse come se non esistessero.

Per quanto riguarda le persone sole la franchigia ammonta a 37.500 franchi, per una coppia 60.000 franchi cui vengono aggiunti 15.000 franchi per ciascun figlio minore.

Conformemente all’art. 11 comma 1 lett. B e C della LPC (Loi sur les Prestations Complémentaires), nelle rendite sono conteggiati sia i beni mobili sia beni immobili, nel seguente modo : 1/5 della fortuna netta, 1/10 per chi percepisce pensione di vecchiaia, nella misura un cui questa superi i 37.500 franchi per le persone sole, 60.000 franchi per le coppie e 15.000 franchi per gli orfani e minori che danno diritto a rendite per i figli AVS o AI.

Se il beneficiario delle prestazioni complementari o un’altra persona compresa nel calcolo delle prestazioni è proprietario di un immobile utilizzato come abitazione per almeno una di queste persone, viene preso in considerazione nel calcolo della fortuna soltanto il valore dell’immobile che superi i 112.500 franchi.

Inoltre, sempre per quanto riguarda il valore degli immobili che viene preso in considerazione nella fortuna, l’art. 11 comma 1 precisa che, in deroga alla lettera c dello stesso articolo, soltanto il valore dell’immobile superiore a 300.000 franchi viene preso in considerazione in presenza di una delle seguenti condizioni:
a. Una coppia possiede un immobile nel quale abita uno solo dei coniugi quando l’altro vive in una casa di riposo o in un ospedale;
b. Nell’abitazione di proprietà del beneficiario o di un suo congiunto, vive il beneficiario di un’indennità per invalidità AVS o AI, assicurazione malattia o assicurazione militare.

Le franchigie pari a 112.500 o 300.000 si applicano solo ed unicamente agli immobili a Ginevra nei quali risiedono effettivamente la o le persone incluse nel fascicolo delle prestazioni complementari. Se un bene immobile appartenente al beneficiario di prestazioni complemetari si trova fuori Ginevra, compreso l’estero, questo viene preso in conto nella fortuna immobiliare considerando solo le franchigie di 37.500, 60.000 e 15.000 per ogni minore, come meglio sopra specificato.

Attenzione ai beni immobili che sono stati donati a figli e familiari. La donazione, diversamente dalla vendita, comporta che per gli enti assistenziali il bene non sia mai uscito dal patrimonio del donante e, quindi, questo stesso bene, sia pur donato a terzi, viene preso in considerazione nel calcolo della fortuna di chi beneficia di aiuti sociali. Stesso discorso per il denaro ritirato e utilizzato. In mancanza di documenti giustificativi circa l’effettivo utilizzo di detto denaro per acquistare qualcosa, questo verrà preso in considerazione nei calcoli come se fosse ancora nella disponibilità della persona.

Il secondo dei temi affrontati con il Consigliere ha riguardato i mezzi a disposizione per opporsi alle decisioni degli enti assistenziali che si ritengano lesive dei propri interessi. Si può inviare un’opposizione, nei 30 giorni successivi all’invio dei conteggi, tesa a rifare i calcoli nel caso in cui si ritiene che gli stessi non siano esatti.

Una volta definita l’opposizione si può soltanto fare ricorso innanzi ai Tribunali competenti. Inoltre la procedura seguita dagli uffici per i calcoli, può essere soggetta a controllo secondo la LTras, la legge sul principio di trasparenza dell’Amministrazione, che permette ai cittadini di verificare tutta la documentazione presente nel proprio fascicolo, direttamente o per il tramite di un avvocato, e la procedura seguita dall’ufficio.17342748_1459715250745811_8997104985352641466_n

Il Consigliere Poggia ha poi illustrato le procedure esecutive volte a recuperare quanto dovuto tramite azioni esecutive sui beni dei beneficiari al fine di realizzare il denaro richiesto. Se i beneficiari hanno dei beni all’estero anche tali beni potrebbero essere assoggettati a procedure esecutive (pignoramento e vendita all’asta di beni immobiliari, pignoramento presso terzi sui conti bancari o sulle pensioni). Naturalmente, comportando tali procedure dei notevoli costi allo Stato, verrà valutato caso per caso a seconda dell’ammontare delle somme da recuperare. Sottolineo, però, che nel caso di persone che pensano di trasferirsi all’estero per evitare di restituire il dovuto, pensando, così, di sottrarsi alla propria obbligazione, se tali persone beneficiano di una pensione svizzera, sarà molto facile pignorarla direttamente in Svizzera, a costo contenuto, peraltro. E quanto all’ammontare di detto pignoramento, va anche detto che il cacolo del minimum vitale terrà conto del paese in cui vive il debitore. In Italia, ad esempio, occorrono meno risorse che in Svizzera per vivere e, dunque, la somma pignorata sarà maggiore se il debitore non vive in Svizzera.

Infine, il Consigliere Poggia ha specificato che, in caso di aiuti dall’Hospice Général, il patrimonio minimo che si può possedere per chiedere e mantenere l’assistenza è di 4.000 franchi se la persona è sola, 8.000 franchi in caso di una coppia oltre a 2.000 franchi a bambino a fino ad un massimo di 10.000 franchi.

Ringraziamo, dunque, il Consigliere Mauro Poggia per la disponibilità nel rispondere alle nostre domande.

Avv. Alessandra Testaguzza

Incontro all’Ambasciata a Berna per discutere delle sorti della Casa d’Italia di Lucerna

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Il destino della Casa d’Italia di Lucerna è stato all’ordine del giorno di un incontro in Ambasciata a Berna il 14 marzo a cui erano presenti, oltre all’Ambasciatore Marco Del Panta, al Console Generale di Zurigo Giulio Alaimo e al Consigliere Matteo Romitelli, i parlamentari Alessio Tacconi e Gianni Farina, il presidente del Comites di Zurigo, Luciano Alban, i due membri del Comites eletti nella Svizzera Interna, Ippazio Calabrese e Nicola Colatrella e l’ingegnere Marino Svalduz.

Era stato proprio l’On. Tacconi, ancor prima che si ventilasse l’ipotesi di vendita, ad attivarsi presso i vertici politici ed amministrativi del Ministero per salvaguardare il destino della Casa d’Italia. Quando poi, nell’estate del 2016, era venuto a conoscenza di un piano di dismissioni di beni demaniali all’estero che comprendeva anche la Casa d’Italia di Lucerna, aveva immediatamente presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo che si preservasse la proprietà dell’immobile e se ne assicurasse la piena fruibilità da parte dell’intera collettività.

Nella risposta all’interrogazione dell’On. Tacconi, il Governo assicurava che nessuna decisione definitiva sulla vendita era stata fino ad allora adottata e che nell’assumere qualsiasi decisione “si sarebbe tenuto conto degli interessi della comunità italiana”.

L’iniziativa dell’Ambasciatore Del Panta sembra proprio dare una risposta a questa esigenza di confronto e di dialogo per ascoltare dalla viva voce dei diretti interessati quali potrebbero essere le proposte per un effettivo rilancio del nostro immobile demaniale.

Sul tavolo sono state poste due opzioni, la prima per l’acquisto della Casa da parte della collettività, la seconda per la stipula di una nuova concessione a favore di un’Associazione appositamente costituita. La prima ipotesi è sembrata difficilmente percorribile non solo per l’elevato valore stimato dell’immobile, ma soprattutto in considerazione che non si potrà non contemplare una procedura di vendita pubblica. Rimane la seconda ipotesi, la cui fattibilità è legata ad un progetto serio che tenga conto di diversi parametri, dai costi di manutenzione ordinaria e straordinaria al reperimento delle relative risorse, dall’utilizzo finalizzato degli spazi alle attività che vi si intende svolgere, dal coinvolgimento dell’associazionismo locale ai rapporti con le istituzioni nazionali e locali, ecc.

L’Ambasciatore Del Panta si è detto disponibile a valutare e sostenere una concreta proposta, ispirata a tali criteri, da far pervenire entro le prossime settimane: la comunità di Lucerna ha quindi la possibilità di elaborare un piano di rilancio per far rivivere la sua Casa d’Italia.

L’iniziativa promossa dall’Ambasciatore Del Panta anticipa, a nostro avviso, quel metodo di concertazione che dovrebbe essere criterio imprescindibile di valutazione soprattutto quando si tratta di decisioni che interessano da vicino la storia delle nostre collettività all’estero, i sentimenti ivi radicati, l’identità che tale storia ha plasmato. Non può essere infatti la semplice esigenza di “fare cassa” a decidere sul destino di questi immobili, perché anche il “fare cassa” si potrebbe rivelare ben presto una goccia nel mare a fronte della perdita di una presenza culturale che sia in grado di promuovere e garantire gli interessi delle collettività italiane all’estero e, con essi, l’immagine stessa dell’Italia.