Autore archivio: amministratore

Incontro col Consigliere di Stato, Mauro Poggia. Service de prestations complémentaires, domande di regolarizzazione e restituzione delle somme indebitamente percepite.

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Sono questi i temi trattati in occasione dell’intervista, dello scorso 28 febbraio, durante la quale la SAIG, nella persona del Coordinatore Carmelo Vaccaro e la sottoscritta, si sono recati presso l’ufficio del Consigliere di Stato, Mauro Poggia, che si è reso disponibile a rispondere ad alcune domande relative ad un tema che molto interessa a coloro che hanno deciso di inviare la domanda di regolarizzazione agli uffici del SAM, dell’SPC e dell’Hospice Général entro il 31.12.2016 e che stanno aspettando, o hanno già ricevuto, gli esiti dei conteggi da parte degli uffici incaricati.

Come oramai noto, difatti, l’invio della domanda di regolarizzazione entro dicembre dello scorso anno, ha impedito le conseguenze penali (e l’espulsione) previste dalla normativa entrata in vigore dal 1 ottobre 2016, ma non la restituzione di quanto indebitamente percepito alla luce della denuncia della totalità del proprio patrimonio mai sinora dichiarato.

La normativa prevede la restituzione di almeno 7 anni delle somme, in tutto o in parte, percepite dagli enti assistenziali. 15 anni in caso di riconoscimento, da parte delle autorità giudiziarie competenti, del reato di truffa.

L’iniziativa proposta dal Consigliere Mauro Poggia, volta a risparmiare ai beneficiari di aiuti un procedimento penale e l’espulsione dalla Svizzera che si fossero autodenunciati entro la fine dello scorso anno, ha prodotto l’invio di circa 1872 domande di regolarizzazione, su 90.000 persone che percepiscono aiuti nel cantone di Ginevra e di 374 rinunce volontarie agli aiuti stessi.17352206_1459715254079144_4246231549582924052_n

Di queste domande ne sono gia state definite circa 72, come riferito dallo stesso Consigliere, dati alla mano.

Proprio per questo la SAIG ha ritenuto opportuno fare un pò il punto della situazione con il Consigliere, in modo da chiarire alcuni punti.

Il primo degli argomenti affrontati ha riguardato un chiarimento circa il metodo utilizzato dagli enti assistenziali per rifare i conteggi e per verificare se vi fosse o meno il diritto a ricevere aiuti o meno.

Si tratta di conteggi piuttosto complicati, a dire il vero, che devono tenere conto di una “franchigia”. Dal totale del proprio patrimonio, cioè, vengono decurtate delle somme fisse come se non esistessero.

Per quanto riguarda le persone sole la franchigia ammonta a 37.500 franchi, per una coppia 60.000 franchi cui vengono aggiunti 15.000 franchi per ciascun figlio minore.

Conformemente all’art. 11 comma 1 lett. B e C della LPC (Loi sur les Prestations Complémentaires), nelle rendite sono conteggiati sia i beni mobili sia beni immobili, nel seguente modo : 1/5 della fortuna netta, 1/10 per chi percepisce pensione di vecchiaia, nella misura un cui questa superi i 37.500 franchi per le persone sole, 60.000 franchi per le coppie e 15.000 franchi per gli orfani e minori che danno diritto a rendite per i figli AVS o AI.

Se il beneficiario delle prestazioni complementari o un’altra persona compresa nel calcolo delle prestazioni è proprietario di un immobile utilizzato come abitazione per almeno una di queste persone, viene preso in considerazione nel calcolo della fortuna soltanto il valore dell’immobile che superi i 112.500 franchi.

Inoltre, sempre per quanto riguarda il valore degli immobili che viene preso in considerazione nella fortuna, l’art. 11 comma 1 precisa che, in deroga alla lettera c dello stesso articolo, soltanto il valore dell’immobile superiore a 300.000 franchi viene preso in considerazione in presenza di una delle seguenti condizioni:
a. Una coppia possiede un immobile nel quale abita uno solo dei coniugi quando l’altro vive in una casa di riposo o in un ospedale;
b. Nell’abitazione di proprietà del beneficiario o di un suo congiunto, vive il beneficiario di un’indennità per invalidità AVS o AI, assicurazione malattia o assicurazione militare.

Le franchigie pari a 112.500 o 300.000 si applicano solo ed unicamente agli immobili a Ginevra nei quali risiedono effettivamente la o le persone incluse nel fascicolo delle prestazioni complementari. Se un bene immobile appartenente al beneficiario di prestazioni complemetari si trova fuori Ginevra, compreso l’estero, questo viene preso in conto nella fortuna immobiliare considerando solo le franchigie di 37.500, 60.000 e 15.000 per ogni minore, come meglio sopra specificato.

Attenzione ai beni immobili che sono stati donati a figli e familiari. La donazione, diversamente dalla vendita, comporta che per gli enti assistenziali il bene non sia mai uscito dal patrimonio del donante e, quindi, questo stesso bene, sia pur donato a terzi, viene preso in considerazione nel calcolo della fortuna di chi beneficia di aiuti sociali. Stesso discorso per il denaro ritirato e utilizzato. In mancanza di documenti giustificativi circa l’effettivo utilizzo di detto denaro per acquistare qualcosa, questo verrà preso in considerazione nei calcoli come se fosse ancora nella disponibilità della persona.

Il secondo dei temi affrontati con il Consigliere ha riguardato i mezzi a disposizione per opporsi alle decisioni degli enti assistenziali che si ritengano lesive dei propri interessi. Si può inviare un’opposizione, nei 30 giorni successivi all’invio dei conteggi, tesa a rifare i calcoli nel caso in cui si ritiene che gli stessi non siano esatti.

Una volta definita l’opposizione si può soltanto fare ricorso innanzi ai Tribunali competenti. Inoltre la procedura seguita dagli uffici per i calcoli, può essere soggetta a controllo secondo la LTras, la legge sul principio di trasparenza dell’Amministrazione, che permette ai cittadini di verificare tutta la documentazione presente nel proprio fascicolo, direttamente o per il tramite di un avvocato, e la procedura seguita dall’ufficio.17342748_1459715250745811_8997104985352641466_n

Il Consigliere Poggia ha poi illustrato le procedure esecutive volte a recuperare quanto dovuto tramite azioni esecutive sui beni dei beneficiari al fine di realizzare il denaro richiesto. Se i beneficiari hanno dei beni all’estero anche tali beni potrebbero essere assoggettati a procedure esecutive (pignoramento e vendita all’asta di beni immobiliari, pignoramento presso terzi sui conti bancari o sulle pensioni). Naturalmente, comportando tali procedure dei notevoli costi allo Stato, verrà valutato caso per caso a seconda dell’ammontare delle somme da recuperare. Sottolineo, però, che nel caso di persone che pensano di trasferirsi all’estero per evitare di restituire il dovuto, pensando, così, di sottrarsi alla propria obbligazione, se tali persone beneficiano di una pensione svizzera, sarà molto facile pignorarla direttamente in Svizzera, a costo contenuto, peraltro. E quanto all’ammontare di detto pignoramento, va anche detto che il cacolo del minimum vitale terrà conto del paese in cui vive il debitore. In Italia, ad esempio, occorrono meno risorse che in Svizzera per vivere e, dunque, la somma pignorata sarà maggiore se il debitore non vive in Svizzera.

Infine, il Consigliere Poggia ha specificato che, in caso di aiuti dall’Hospice Général, il patrimonio minimo che si può possedere per chiedere e mantenere l’assistenza è di 4.000 franchi se la persona è sola, 8.000 franchi in caso di una coppia oltre a 2.000 franchi a bambino a fino ad un massimo di 10.000 franchi.

Ringraziamo, dunque, il Consigliere Mauro Poggia per la disponibilità nel rispondere alle nostre domande.

Avv. Alessandra Testaguzza

Incontro all’Ambasciata a Berna per discutere delle sorti della Casa d’Italia di Lucerna

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Il destino della Casa d’Italia di Lucerna è stato all’ordine del giorno di un incontro in Ambasciata a Berna il 14 marzo a cui erano presenti, oltre all’Ambasciatore Marco Del Panta, al Console Generale di Zurigo Giulio Alaimo e al Consigliere Matteo Romitelli, i parlamentari Alessio Tacconi e Gianni Farina, il presidente del Comites di Zurigo, Luciano Alban, i due membri del Comites eletti nella Svizzera Interna, Ippazio Calabrese e Nicola Colatrella e l’ingegnere Marino Svalduz.

Era stato proprio l’On. Tacconi, ancor prima che si ventilasse l’ipotesi di vendita, ad attivarsi presso i vertici politici ed amministrativi del Ministero per salvaguardare il destino della Casa d’Italia. Quando poi, nell’estate del 2016, era venuto a conoscenza di un piano di dismissioni di beni demaniali all’estero che comprendeva anche la Casa d’Italia di Lucerna, aveva immediatamente presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo che si preservasse la proprietà dell’immobile e se ne assicurasse la piena fruibilità da parte dell’intera collettività.

Nella risposta all’interrogazione dell’On. Tacconi, il Governo assicurava che nessuna decisione definitiva sulla vendita era stata fino ad allora adottata e che nell’assumere qualsiasi decisione “si sarebbe tenuto conto degli interessi della comunità italiana”.

L’iniziativa dell’Ambasciatore Del Panta sembra proprio dare una risposta a questa esigenza di confronto e di dialogo per ascoltare dalla viva voce dei diretti interessati quali potrebbero essere le proposte per un effettivo rilancio del nostro immobile demaniale.

Sul tavolo sono state poste due opzioni, la prima per l’acquisto della Casa da parte della collettività, la seconda per la stipula di una nuova concessione a favore di un’Associazione appositamente costituita. La prima ipotesi è sembrata difficilmente percorribile non solo per l’elevato valore stimato dell’immobile, ma soprattutto in considerazione che non si potrà non contemplare una procedura di vendita pubblica. Rimane la seconda ipotesi, la cui fattibilità è legata ad un progetto serio che tenga conto di diversi parametri, dai costi di manutenzione ordinaria e straordinaria al reperimento delle relative risorse, dall’utilizzo finalizzato degli spazi alle attività che vi si intende svolgere, dal coinvolgimento dell’associazionismo locale ai rapporti con le istituzioni nazionali e locali, ecc.

L’Ambasciatore Del Panta si è detto disponibile a valutare e sostenere una concreta proposta, ispirata a tali criteri, da far pervenire entro le prossime settimane: la comunità di Lucerna ha quindi la possibilità di elaborare un piano di rilancio per far rivivere la sua Casa d’Italia.

L’iniziativa promossa dall’Ambasciatore Del Panta anticipa, a nostro avviso, quel metodo di concertazione che dovrebbe essere criterio imprescindibile di valutazione soprattutto quando si tratta di decisioni che interessano da vicino la storia delle nostre collettività all’estero, i sentimenti ivi radicati, l’identità che tale storia ha plasmato. Non può essere infatti la semplice esigenza di “fare cassa” a decidere sul destino di questi immobili, perché anche il “fare cassa” si potrebbe rivelare ben presto una goccia nel mare a fronte della perdita di una presenza culturale che sia in grado di promuovere e garantire gli interessi delle collettività italiane all’estero e, con essi, l’immagine stessa dell’Italia.

Il dott. Loreto Dino Grasso in conferenza alla SAIG per parlare di Miopia legata ai video-terminale

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Lo scorso 10 marzo, in occasione della serie di conferenze dedicali programmate dalla SAIG, si è svolta la Conferenza del Dott. Grasso medico oculista affermato a Ginevra presso la Clinique de l’Oeil d’Onex, ove è anche responsabile del centro di elettrofisiologia oculare.

Il dott. Grasso, conosciuto dalla comunità italiana a Ginevra, ha spiegato quali sono i nuovi problemi di miopia riscontrati con i nuovi mezzi di comunicazione soprattutto tra gli utenti giovani.

Chiunque volesse approfondire o porre domande può scrivere a grasso@vision.tv.

” Miopia e video-terminale. Che rapporto?”

E’ osservazione comune e acclarata che il numero dei bambini miopi o che comunque hanno bisogno di occhiali e di trattamenti ortottici è aumentato in maniera notevole negli ultimi 20 anni.
Le statistiche sono univoche nei paesi industrializzati Si parla di un aumento di circa il 25% in Europa.

Ancora più eclatante è l’aumento nei paesi industrializzate dell’estremo oriente.
Particolarmente interessanti e precisi sono i dati che riguardano i giovani universitari cinesi. Qui sin dalla fine degli anni ’50 lo stato sottopose a controllo medico completo e quindi anche a visita oculistica gli studenti subito dopo la laurea. Sappiamo quindi che in quegli anni la miopia interessava circa il 20% di questi ragazzi.

I dati di questi anni sono molto più pesanti .La percentuale oggi è molto più pesante : la percentuale è salita tanto da sfiorare l’80%, In molti casi si osserva che nei grandi centri urbani la percentuale sfiora il 90%.. Perché questo accade e perché questo può diventare un problema medico che coinvolge la salute dei nostri occhi?

Ricordiamo cosa comporta lo sviluppo della miopia.
L’occhio dell’adulto ha una lunghezza di circa 22 23 mm. L’occhio del bambino è leggermente più corto e raggiunge la lunghezza normale alla fino dello sviluppo. L’occhio miope è più lungo, circa 1 mm in più per ogni 3 diottrie di miopia. Questo significa che per piccole miope il problema è soprattutto visivo e consiste nel dover utilizzare occhiali o lenti a contatto, ma se la miopia è elevata ( più di 6 diottrie) il cambiamento si fa sentire soprattutto sulla retina.

La retina è lo strato più interno dell’occhio e se quest’ultimo diventa più lungo è come un tappeto che viene tirato per ricoprire una superfice più ampia. Questo significa che la retina diventa più sottile soprattutto in periferia e se la miopia è particolarmente elevata alcune zone diventano atrofiche .

Perché questo accade e cosa possiamo fare?
Certo tutti ci rendiamo conto che le nostre abitudini, il modo come usiamo i nostri occhi e il nostro lavoro, sono cambiati in meno di un secolo. La prima lampadina elettrica costruita da M. Edison venne messa in commercio alla fine del 1800. Prima che l’elettricità diventi una realtà comune anche nei piccoli centri bisogna attendere la fine della seconda guerra mondiale. Sino ad allora molti villaggi anche in Europa erano prive di corrente elettrica. In pochi anni con la corrente elettrica arriva la televisione e poco dopo computer cellulari e video giochi.17309503_1456940347689968_4493835294852304560_n

E’ normale per molti bambini fare colazione vedendo i cartoni animati, a scuola usano la tablette, pomeriggio con video giochi e sera davanti la tv. Tutti ci rendiamo conto che queste abitudini non sono sane. Ma se è passato il messaggio che troppe ore davanti ai terminali non aiuta non si parla dell’importanza della luce naturale e dell’effetto protettivo sulla vista.

Perché in Cina le miopie più elevate le osserviamo nelle grandi città e meno in campagna?
Perché la luce del sole e in generale la luce naturale permettono alla retina di produrre un neuro trasmettitore, la dopamina, che tra i tanti effetti ha quello di regolare la crescita dell’occhio impedendo uno sviluppo eccessivo.

Quindi il messaggio che deve passare è questo.
Bisogna bilanciare il tempo che il bambino passa di fronte ai video terminali col tempo che deve passare all’aria aperta. Ecco perché molte scuole vengono costruite con le pareti di vetro, serve ad aumentare la quantità di luce naturale disponibile per i bambini.

Carmelo Vaccaro

Al Carnevale Pugliese, l’ARPG ripropone la Pizzica salentina con “I Scianari”

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All’alba dei suoi quarant’anni di esistenza nel Cantone ginevrino, l’Associazione Regionale Pugliese rafforza la propria presenza e si propone come una delle realtà italiane portanti nell’esprimere con successo, le tradizioni regionali e la cultura italiana in genere.

Forte di questa esperienza e delle varie attività socio-culturali realizzate nel proprio Circolo alla Rue De Luserna 20, lo scorso 11 marzo il Presidente Antonio Scarlino e il suo giovane Comitato, hanno raccolto l’ennesimo successo con la riuscita della tradizionale festa di Carnevale, accogliendo più di 300 partecipanti, in maggioranza italiani, nella sala dell’Ecole d’Aire a Lignon.17310052_1456189157765087_1117700608133298745_o

La parte ufficiale non è stata meno emozionante della festa in sè. Il presidente Scarlino, dopo i saluti agli invitati e a tutti i presenti, fra cui molti presidenti e rappresentanti di associazioni italiane operative nel Cantone, ha invitato sul palco il Console Generale d’Italia, Antonino La Piana, che ha rivolto un breve saluto. Tra gli invitali presente anche il decano in assoluto dell’associazionismo italiano a Ginevra, il Comm. Nunzio Crusi, presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Italiani (ANCRI). Tra gli invitati anche il Deputato al Gran Consiglio ginevrino, Thierry Cerutti.

Un’altra occasione per dare visibilità alla comunità italiana esistente a Ginevra e rafforzare la coesione all’interno delle componenti regionali, rendendo più stretti i legami tra le vari elementi della cultura italiana, ricca di culture molteplici e variegate.

Grazie al successo musicale riscontrato nelle precedenti edizioni del “Carnevale Pugliese”, i dirigenti dell’ARPG hanno deciso di riproporre una serata dove il ballo tradizionale pugliese, la Pizzica salentina, ha confermato di essere gradito non solo dai pugliesi ma anche ad un pubblico amante delle tradizioni regionali.17191971_1456189117765091_608154127997699636_o
Il noto gruppo musicale e folkloristico “I Scianari”, venuto espressamente dal Salento, ha dato alla serata il brio necessario ed il tocco tradizionale della terra pugliese. Lo spettacolo non ha tradito le aspettative e molti si sono scatenati in pista al ritmo incalzante delle note e dei canti proposti dal gruppo. Grande il divertimento sia per chi ha partecipato alle danze, sia per chi ha deciso soltanto di assistervi, condividendo il momento a forza di battiti di mani.

La cena è stata caratterizzata da un ricchissimo antipasto composto da una scelta di molti prodotti tipici pugliesi. Sapori e colori del salento si sono mescolati al buonumore generale. La Puglia è una regione con un’antichissima tradizione culinaria, fatta di piatti semplici ma ricchi di proprietà nutritive, e soprattutto di gusto. Il sole ed il mare regalano ai prodotti di questa regione, crocevia marittimo e terrestre fra oriente e occidente, un sapore particolare, diremmo unico, anche grazie al caratteristico olio d’oliva ed alle tipiche erbe aromatiche che esaltano i piatti senza alterarli.
Farinacei, olio e vino costituiscono i tre pilastri dell’alimentazione popolare pugliese e varietà e qualità dei prodotti si intrecciano regalando gusto e creatività.Tradizione contadina e fascino del mare si mescolano in un abbraccio inestricabile di usi e tradizioni millenari.17157779_1456189124431757_5665031428065339476_o

La serata è trascorsa in allegria anche grazie al significato che il Carnevale riveste per questa regione. Ricordiamo che a Putignano, in provincia di Bari, si festeggia uno dei più antichi Carnevali al mondo (alcuni studiosi lo fanno risalire al 1394), caratterizzato dal fatto che prende inizio il 26 dicembre, ricorrenza della traslazione delle reliquie di Santo Stefano Protomartire da Monopoli a Putignano, avvenuta proprio il 26 dicembre 1394.

Bisogna ringraziare e rendere merito ancora una volta all’associazionismo italiano all’estero che, anche attraverso queste manifestazioni, rafforza e tramanda le tradizioni locali e regionali assieme ai valori della nostra Italia all’estero.

Carmelo Vaccaro

Sorrisi e felicità alla SAIG per il l’incontro a pranzo del mese di marzo coi nostri anziani del quartiere

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Tutto esaurito al pranzo mensile degli anziani del quartiere lo scorso 9 marzo, tra sorrisi e buonumore si è svolto il tradizionale pranzo del mese degli anziani del nostro quartiere.

Il Presidente dell’Ass. Lucchesi nel Mondo, Menotti Bacci, il Presidente dell’Ass. Calabrese, Francesco Decicco, Gino Piroddi e Claude Romanato, hanno accolto 22 anziani in una bella atmosfera famigliare. Lo staff della SAIG ha proposto “Rigatoni alla Amatriciana” con una entrata di carne alla salsa verde e un dolce per festeggiare anche la festa della donna. Un ringraziamento va anche alla signora Maritza Villegas per l’ottimo servizio che rende a questi incontri.

Il consueto pranzo mensile a loro dedicato ed è proprio il caso dirlo un pasto tutto italiano preparato appositamente per i graditi ospiti. Come ogni mese già dalla fine del 2013, la SAIG ha ospitato, nella sua sede al numero 10, av. Ernest-Pictet, venti senior del quartiere per il consueto pranzo mensile. Si tratta di un evento a cui teniamo molto perché rappresenta per noi un piccolo gesto di riconoscenza nei loro confronti.

Una bella occasione per passare una giornata in compagnia con i nostri anziani, sempre affettuosi. L’evento costituisce ormai un appuntamento importante nel calendario delle attività della SAIG e permette, oltre al sempre piacevole incontro con gli anziani, di far conoscere o rigustare pietanze rigorosamente italiane. In questa giornata di marzo, Jean-Charles Lathion, primo Vice-Presidente del Consiglio Municipale della Città di Ginevra ha condiviso questo momento, facendo sentire più vicino le istituzioni della Città di Ginevra.17022513_1453803788003624_2967180338623344677_n

Grande la soddisfazione dei partecipanti. Questi pranzi, inoltre, creano collegamenti all’interno del territorio e permettono di scoprire la cultura italiana che è anche calore e buon cibo e la popolazione di lingua italiana ha la possibilità di riconnettersi con le sue radici.

I sapori d’Italia a Ginevra

I pasti, completamente gratuiti, propongono un piatto principale e un dessert italiano e costituiscono un’ottima occasione per gli anziani del quartiere di scoprire il cibo italiano e, soprattutto, l’atmosfera calda e festosa che permette loro di trascorrere del tempo immersi nella dolcezza e nei sorrisi.

La Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, appoggiandosi al Servizio Sociale della Città di Ginevra, si è ampiamente documentata sulla situazione degli anziani cercando di comprendere le loro molteplici esigenze e di aiutarli a svolgere un ruolo attivo affiancandoli con parole, affetto e compagnia attraverso una serie d’incontri sistematici. La SAIG studia altri progetti per rimanere molto vicino agli anziani che vivono in uno stato di solitudine, oppure anziani ospiti di case di riposo.
Molti anziani, infatti, raramente hanno l’opportunità di condividere la loro vita quotidiana e il loro pasto con i propri cari, molti abitano soli, e questa occasione offre una possibilità importante soprattutto per questi ultimi.

Noi, alla SAIG, riteniamo di avere il dovere di tutelare il benessere dei nostri anziani a dimostranza di rispettare il passato per vivere un presente la quale illumina la strada del futuro. Tendere la mano a chi vive una temporanea difficoltà o attraversa un periodo complicato della vita da la grande occasione di osservare il mondo sotto un’altra prospettiva ma anche guardarsi dentro e crescere. Il gruppo di 2o persone “grandi di età” che vengono a far visita alla SAIG, vengono accolti per regalare loro un sorriso e dare qualche momento di spensieratezza.

Organizzati con la collaborazione dell’Antenna Sociale della Servette/Saint-Jean/Petit-Saconnex, questi pranzi si svolgono una volta al mese e nei locali della SAIG.

C. Vaccaro

La Regione Toscana con le “Pappardelle col Coniglio” al primo Corso di Cucina di marzo

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Quando si vuol cucinare qualcosa di buono, gustoso e particolare, le pappardelle con la lepre o col coniglio sono la risposta giusta! Un piatto inusuale ma che di certo ha conquistato i palati più esigenti delle nostre assidue frequentatrici. Questo ha proposto la SAIG al Corso di Cucina della del 9 marzo, anche per festeggiare la festa della donna con una torta Mimosa realizzata dalle mani di Daniela Fantauzzo.

Dopo le pizze e la Regione Lombardia è stata la volta delle prelibatezze della Regione Toscana a deliziare i palati degli habitué del Corso di Cucina che si svolgono due volte al mese nella sede SAIG. Come già annunciato, lo scorso 9 marzo il Presidente dei Lucchesi nel Mondo, Menotti Bacci coadiuvato dagli iscritti al corso, si sono esibiti nella realizzazione di un piatto tipico della variegata gastronomia toscana: Pappardelle al Coniglio (originariamente piatto nato con la lepre). Ottima pietanza della tradizione culinaria toscana e della Penisola. Al Corso sono stati realizzate le famose pappardelle di pasta fresca, È una cucina squisitamente contadina quella toscana, sebbene non manchino piatti ricchi.17157509_1453745844676085_6369476855823293706_o

Questo Corso è stato occasione per dare risonanza alla festa della donna. Di fatti, la Torta Mimosa, realizzata da Daniela Fantauzzo, ha dato maggiori colori e sapori ad una serata alle porte della tanto attesa Primavera.

“Le pappardelle sono un piatto tipico toscano, così tipico che già Boccaccio citava queste «lasagne cotte nel brodo e condite specialmente di lepre». Ma è stata proprio la Maremma, secondo Aldo Santini (Storie di Maremma, Orme Tarka, Lit Edizioni, 2013) a far diventare famose le pappardelle. Sarà stata l’abbondanza di cacciagione che permetteva di esaltare al massimo le pappardelle alla lepre? Andrea Zanfi, ad esempio, nel suo libro Maremma in pentola richiama il nome di «pappardelle sulla lepre», spiegando che forse deriva dal fatto che un tempo era molto più facile trovare le lepri, da queste parti, che non le uova o la farina, usate come merce di scambio da portare in città, le prime, e difficili da trovare perché i mulini erano in mano ai latifondisti, le seconde.17218699_1453745741342762_7755587566883151833_o
Secondo alcuni storici della cucina, ad ogni modo, le pappardelle alla lepre sarebbero arrivate in Maremma con i boscaioli, i carbonai e gli altri lavoratori stagionali che scendevano dalle montagne di Firenze e Pistoia durante l’inverno. Spesso finivano per sposare le ragazze maremmane e fermarsi per sempre, insegnando loro anche i piatti dei luoghi da dove venivano.”

C.V.

Tassazione delle pensioni INPS in Svizzera – ulteriori chiarimenti

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In riferimento alla tassazione delle pensioni INPS in Svizzera, argomento dalla sottoscritta già trattato nel n. 2 del 2017 de La Notizia di Ginevra, segnalo che molta confusione stanno causando pareri contrastanti da parte di operatori del settore (fiduciaires, patronati italiani in Svizzera, etc.).

Alcuni sostengono, difatti, che essendo le pensioni italiane già soggette ad imposizione fiscale in Italia (o non soggette ad alcuna imposizione neanche in italia), queste non saranno ulteriormente tassate anche in Svizzera.

In base alla Convenzione tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica Italiana per evitare le doppie imposizioni, conchiusa il 9 marzo 1976 ed entrata in vigore il 27 marzo 1979 – conclusa “per evitare le doppie imposizioni a carico dei contribuenti che adempiono i loro obblighi fiscali” (come si legge nel preambolo della Convenzione stessa, il cui testo completo è facilmente reperibile on line sul sito ufficiale admin.ch) – il contribuente che paga le imposte in un Paese non dovrà pagarle, per lo stesso titolo, anche nel Paese in cui risiede. Nello specifico, per quanto riguarda le pensioni erogate dall’INPS, l’articolo 19 di detta Convenzione, è specifico in questo senso, recitando testualmente al co. 1: “1. “Le remunerazioni, comprese le pensioni, pagate da uno Stato contraente o da una sua suddivisione politica o amministrativa o da un suo ente locale, oppure ancora da una persona giuridica o da un ente autonomo di diritto pubblico di detto Stato, sia direttamente sia mediante prelevamento da un fondo speciale, a una persona fisica che ha la nazionalità di detto Stato a titolo di servizi resi presentemente o precedentemente, sono imponibili soltanto nello Stato contraente da dove provengono dette remunerazioni”.

Tutto sembrerebbe, dunque, essere chiaro: se le pensioni INPS sono già tassate in Italia (e lo sono), non saranno ulteriormente tassate anche in Svizzera.

EBBENE, NON È COSÌ.
Proprio a seguito della constatazione dell’esistenza di opinioni diverse in merito, da parte soprattutto di fiduciaires che sostengono proprio che le pensioni non vengono tassate in Svizzera, la sottoscritta in data 7 marzo 2017 ha scritto al Direttore aggiunto del Servizio di Controllo dell’Hotel des finances di Ginevra, M. Guy EVEQUOZ, chiedendo in modo specifico di chiarire la posizione della Svizzera in questo senso e richiamando esplicitamente l’art. 19 della Convenzione de qua.

La risposta scritta non si è fatta attendere. Stamattina, 8 marzo 2017, mi è stata inviata un’e-mail, a firma di M. Yvan CHAPPUIS, Controllore fiscale del Dipartimento Finanze, nella quale mi si dice testalmente: “E’ stata posta la domanda a M. David HERMANN della Taxation D, che mi ha confermato che le pensioni INPS sono tassate in Svizzera se il contribuente risiede in Svizzera. Sta poi al contribuente di farsi rimborsare l’imposta prelevata in Italia”.

Esattamente come dalla sottoscritta già sostenuto nell’articolo su La Notizia di Ginevra.
A tutti coloro che non siano ancora convinti di questo, consiglio vivamente di informarsi direttamente presso gli uffici pubblici fiscali.

La doppia imposizione è evitata per il fatto che il contribuente che risiede in Svizzera potrà richiedere rimborso delle imposte qui versate, in Italia.

Questa la situazione che per onestà intellettuale dovevo chiarire ulteriormente riferendomi alle risposte ufficiali degli uffici preposti.

Avv. Alessandra Testaguzza

Roma: incontro della SAIG col Sindaco del Comune di Smerillo, allo spettacolo di beneficenza per le popolazioni colpite dal terremoto di Gennaro Cannavacciuolo

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“Yves Montand, Un italien à Paris” Lo spettacolo di Gennaro Cannavacciuolo al Teatro della Cometa, del sabato 4 marzo, è stata l’occasione per una raffinata esibizione dedicata alla raccolta fondi in favore delle popolazioni del centro Italia, colpite dal terremoto.

Un emozionante docu-recital, che ha ripercorso la storia biografica ed artistica di uno dei mostri sacri dello spettacolo mondiale dello scorso secolo, Yves Montand, dalla nascita in Toscana nel 1921, come Ivo Livi, da genitori italiani successivamente emigrati in Francia, a Marsiglia, ai sui trionfi parigini: una vita lunga 70 anni (1921- 1991) ed una carriera strepitosa. Cantante, attore, raffinato ballerino dalla bellezza inconfondibile.

Una narrazione accompagnata dalle canzoni più significative e famose dell’artista che hanno scandito le fasi salienti della sua vita e carriera, costellata da straordinari successi e da importanti impegni politici. Canzoni che hanno fatto storia, come « Les feuilles mortes », « A Paris », « Sous le ciel de Paris », « C’est si bon », « A bicyclette », « C’est à l’aube », « Je suis venu à pied », « Mon manège à moi » e « Paris canaille ».

Cannavacciuolo, coadiuvato per la parte musicale da un magnifico quartetto di giovani musicisti, per pianoforte, contrabbasso, batteria e sax contralto, ha rievocato magistralmente tutti i momenti straordinari che hanno caratterizzato la vita di Yves Montand, il quale, poco prima di morire per un infarto, nel 1991, affido’ ai suoi soccorritori le sue ultime parole: “la mia è stata una vita bellissima”.

Oltre ad enumerare i suoi numerosissimi successi canori e cinematografici in Francia ma anche negli States, Cannavacciuolo ha ricordato anche i suoi molti amori, cominciando da Edit Piaf, per finire con Marilyn Monroe al tempo di “Facciamo l’amore” ed il grande amore della sua vita, la bellissima ed amatissima Simon Signoret, conosciuta a San Paul de Vance, sposata poco tempo dopo e mai più lasciata, nonostante le molte avventure extra-coniugali.17159032_1448976098486393_4784573765026060460_o

Alla fine dell’applaudito spettacolo, Gennaro Cannavacciuolo ha chiamato sul palco, oltre al Sindaco di Smerillo, Dott. Antonio Vallesi, anche le diverse persone che hanno contribuito all’organizzazione della serata ed alla raccolta fondi e ha annunciato che, al Comune di Smerillo, in Provincia di Fermo nelle Marche, sarebbe stato devoluto l’incasso della serata, grazie agli organizzatori Bianca Maria Lucibelli e Francesca Angelone, nonché, alle associazioni sostenitrici: Lions Club di Roma Nomentanum e International Women’s Club of Rome. I ringraziamenti sono stati espressi anche per il direttore del Teatro della Cometa, Marco Pepe e al Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro che ha portato i saluti ed i ringraziamenti delle Associazioni aderenti alla società, quella Calabrese, quella Pugliese, quella dei Lucchesi nel Mondo e quella del Club Forza Cesena. Vaccaro nel suo discorso ha manifestato la vicinanza e la sensibilità degli italiani all’estero di fronte alle catastrofi che hanno colpito la nostra Patria.
In particolare, riferendosi a Ginevra, ha annunciato che una parte della raccolta fondi della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG), sarà devoluta ad una scuola del Comune di Smerillo.

A presenziare lo spettacolo anche Gigi Marzullo che aveva dedicato a Cannavacciuolo una puntata del suo programma notturno alcuni giorni prima.

Gennaro Cannavacciuolo, tra le altre cose anche membro d’onore della SAIG, è stato testimone dell’incontro tra il Coordinatore SAIG e il Sindaco di Smerillo, occasione durante la quale si sono sviluppati i primi contatti per una fruttuosa futura collaborazione. Difatti, una delegazione SAIG si recherà in alcuni comuni colpiti dalle tragiche recenti problematiche, a partire dal Comune di Smerillo, ove verrà visitata la scuola del paese cui verranno devoluti parte dei fondi raccolti a Ginevra, e per portare la solidarietà di una parte delle comunità italiane che ha contribuito alla raccolta di detti fondi, promossa dalla SAIG nonché dalle sue associazioni aderenti e alcune delle associazioni partner ginevrini quali l’associazione Regionale Sarda, “Gli amici della Vespa”, e MediaGalardi di Riccardo Galardi.

Si ringrazia, dunque, Christine Conrad per l’invito e il consulente legale della SAIG, Alessandra Testaguzza, presente allo spettacolo ed all’incontro.

“Onorato di aver partecipato allo spettacolo dedicato ai nostri connazionali più sfortunati del Comune di Smerillo, organizzato e recitato dal nostro membro d’onore della SAIG, Gennaro Cannavacciuolo” – ha affermato Vaccaro -, specificando anche che l’attore è atteso a Ginevra per la rappresentazione di questo stesso spettacolo, nel mese di marzo 2018 all’Alhambra.

La Redazione “La Notizia di Ginevra”