CANTONE DI GINEVRA

Ginevra premiata “Comune amica dei bambini” dall’UNICEF Svizzera

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La città di Ginevra ha ricevuto oggi la menzione (Label) dall’UNICEF Svizzera “Comune amico dei bambini”. Alla vigilia delle celebrazioni che caratterizzeranno, l’anno prossimo, il 30° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite relativo ai diritti dell’infanzia, Ginevra viene quindi presentata come una città che si impegna con risolutezza per i bambini e incoraggia la loro partecipazione a tutti i progetti che li riguardano nella comunità. Questo Label elogia inoltre il desiderio del Consiglio di amministrazione di inserire i diritti dei bambini nell’agenda politica, come priorità della legislatura 2015-2020.

Il “Label Commune amie des enfants” è stato rimesso al Sindaco della Città di Ginevra, Sami Kanaan e a Esther Alder, Consigliere Amministrativo responsabile del Dipartimento della Coesione Sociale e della Solidarietà, e anche ad un gruppo di bambini presenti giovedì 25 settembre al Palais Eynard, da Claudia Grassi, delegata dell’UNICEF Svizzera.42694061_2091615917555738_3403904132044554240_o

Una politica per l’infanzia trasversale e strutturata42649415_2091615900889073_4736253642108043264_o

Il riconoscimento Label premia gli sforzi del Comune per i diritti del bambino. Nel 2014, la città ha fatto un inventario e una valutazione dei servizi offerti ai bambini fino a 12 anni. Ha anche – e questo è un approccio originale elogiato dall’UNICEF – ha consultato più di mille bambini sulla loro percezione dei loro diritti.

Sulla base di questo lavoro, la città ha elaborato un piano d’azione trasversale con tre priorità:
– mantenere e migliorare la qualità della vita e la sicurezza nella città;
– promuovere l’uguaglianza e l’integrazione di tutti i bambini;
– promuovere l’accesso all’informazione e alla partecipazione per tutti i bambini.

Un focus molto chiaro sulla partecipazione42694342_2091615904222406_5038885550409383936_n

Nei loro messaggi, Sami Kanaan ed Esther Alder, hanno ricordatoche le azioni intraprese in tutti i servizi municipali hanno permesso ai bambini di essere ancora più coinvolti nella vita della città.

A titolo di esempio, si può menzionare, in particolare, la realizzazione di teloni per cantieri edili esposti nel contesto di importanti progetti di sviluppo, come quello del Grand Théâtre o della Scuola Pâquis-Center. O, ancora, la sistematizzazione di una pagina speciale per bambini nella rivista “Living in Geneva”.

Questa politica partecipativa vuole anche realizzare progetti proposti dai più giovani. A questo proposito, il bando per idee sviluppato nel 2016 nelle scuole del distretto di Eaux-Vives è notevole. Durante la cerimonia, è stato presentato dai bambini e tramite un breve video. Per la cronaca, quasi 500 bambini hanno dato la loro opinione e hanno dato suggerimenti per la loro città. Sono state selezionate 14 idee e alcune sono state implementate con il supporto dei servizi municipali.
Oltre alla sua componente partecipativa, l’approccio della città di Ginevra ai diritti del bambino sottolinea lo sviluppo della cittadinanza attiva, invitando i bambini a diventare cittadini impegnati e responsabili, soprattutto per quanto riguarda l’uso del diritto di petizione.

La consigliera di Stato Anne Emery-Torracinta ha elogiato questo riconoscimento per conto delle autorità cantonali che hanno recentemente incluso la partecipazione dei bambini al centro della loro legislazione.

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L’UNICEF Svizzera sottolinea oggi che l’impegno della città di Ginevra nei confronti dei bambini è importante ed esemplare nei vari servizi municipali. Si raccomanda di estendere l’approccio ai giovani fino a 18 anni e di includere nella riflessione i partner vicini all’amministrazione. Pensiamo in particolare alle ludoteche, alle case di quartiere e all’intero settore para ed dopo-scolastiche.

Questa cerimonia rappresenta un punto di ancoraggio alla politica della città per la promozione dei diritti del bambino e, nello stesso tempo, un punto di partenza importante verso il trentesimo anniversario della Convenzione, che si celebrerà a Ginevra nel 2019.

In questo senso, il progetto “Dream Library”, promosso dalla House of Creativity e presentato come parte di questa cerimonia per assegnare il marchio Label da parte dell’UNICEF, offre una buona prospettiva. I bambini della Villa YoYo hanno condiviso i loro primi sogni che serviranno da base per questa biblioteca.

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Foto : Patrick Gilliéron Lopreno

Programma di legislatura 2018-2023 dello Stato di Ginevra: una visione coerente per la legislatura

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Programma di legislatura 2018-2023, piano finanziario quadriennale 2019-2022 e progetto di bilancio 2019 dello Stato di Ginevra: una visione coerente per la legislatura

Lo scorso venerdì 14 settembre, il Consiglio di Stato di Ginevra, ha presentato il piano finanziario quadriennale 2019-2022 (PFQ) e il progetto di budget (PB) 2019. Per la terza volta nella sua storia, Ginevra si dota di un programma di legislatura. E il Consiglio di Stato del cantone lo fa in anticipo rispetto al termine previsto dalla Costituzione al fine di dare rapidamente i grandi orientamenti della politica per la prossima legislatura. Importante certamente per il Gran Consiglio di modo ch’esso possa conoscere le intenzioni a lungo termine prima di pronunciarsi sui budget a breve termine.
Il programma di legislatura è un documento molto importante ai fine della trasparenza nei confronti degli elettori che hanno delegato una parte del loro potere per poter gestire la “res publica”.41991892_2078792645504732_3259759244269846528_o

Erano presenti, oltre a Pierre Maudet, Presidente del Consiglio in carica, i Consiglieri Nathalie Fontanet, Antonio Hodgers, Serge dal Busco, Mauro Poggia, Anne-Emery Torracinta, Thierry Apotheloz che hanno evidenziato a turno, sia il PFQ che PB.
La filosofia di base da cui partire dal 2019, è stata riassunta in 3 concetti: Insertion, Interaction et Innovation.

L’Insertion si fonda si fonda sull’ambizione di un contesto societario ove ciascuno ha i mezzi per prosperare. Urbanizzazione, impiego, sicurezza, accessibilità e relazioni di lavoro, sono le parole ed i concetti chiave su cui la repubblica ed il Cantone di Ginevra andrà ad investire nei prossimi quattro anni.

L’Interaction significa dare risalto all’interdipendenza delle azioni, al PF17 (che riguarda la fiscalità delle imprese volta a favorire la permanenza ed a nuovi insediamenti di società nel Cantone), la mobilità, soprattutto riguardo ai transfrontalieri che ogni giorno vengono a lavorare a Ginevra, sfide generazionali, cultura ed ambiente. In particolar modo è stato sottolineato che la mobilità avrà un ruolo fondamentale per preparare la città per il futuro: meno autovetture, più trasporto pubblico, si pensi soltanto agli investimenti operati per il Leman Express che porteranno a meno traffico e, dunque, ad una migliore qualità di vita per i cittadini. Bisogna agire oggi, secondo Hodgers, per lasciare una Città bene organizzata alla generazioni future.
L’innovation è necessaria per pensare all’incremento futuro, prevedendo una rivoluzione numerica: dunque, formazione, transizione energetica per preparare la città alle nuove sfide di domani.

Tripla responsabil42044768_2078792638838066_5578169409396015104_oità per le attuali istituzioni che programmano per i prossimi quattro anni con un occhio sul domani più lontano. Ecco, allora, le iniziative per la Ginevra internazionale come polo di innovazione e sviluppo per la Svizzera e trait d’union a livello europeo e mondiale. Questo comporta, fin da ora, una rigorosa gestione degli introiti finanziari che ha come conseguenza una ripartizione più equilibrata dalle risorse dei comuni e del cantone, un equilibrio possibile tra investimenti e funzionamento, facendo i conti con la crescita annuale media delle uscite di meno del 2%.
Per quanto riguarda la mobilità, un forte accento è stato apposto sul Leman Express. Per la fiscalità molto si punterà sul progetto PF17, che segnerà la fine dei regimi di fiscalità speciali e darà impulso definitivo ad una fiscalità imparziale, al mantenimento dell’attrattiva ed alla limitazione del costo iniziale.
Altro argomento che ha tenuto banco è stato quello relativo alle assicurazioni malattia per dare sicurezza ai 70.000 assicurati ed allo Stato come datore di lavoro primario e responsabile.

La Consigliera Fontanet, ha tenuto a precisare che non hanno ancora tutti i par41895184_2078792748838055_2240261839311077376_oametri e che quindi non potevano ancora essere fatti conteggi definitivi anche a causa della mancanza di una decisione a livello federale.

La vista di insieme del PFQ 2019-2022, ci racconta che l’obbiettivo sarà quello di mantenere le prestazioni e lo sviluppo della mobilità e della formazione, in parallelo con il mantenimento delle infrastrutture necessarie al mantenimento del benessere della popolazione. Il tutto non puo’ prescindere dalla compensazione dell’aumento delle spese e da una ripartizione equa delle risorse tra cantone e città.

Il Consigliere Serge Dal Busco ha riferito circa l’evoluzione globale delle spese per la politica pubblica e relative spese di investimento. La gran parte di dette spese è andata per la coesione sociale e la formazione. A seguire la salute, la mobilità, gli Stati maggiori e sicurezza. Gli investimenti nei quattro anni riguarderanno soprattutto la mobilità, la formazione, la salute, la sicurezza, ambiente e alloggi.

L’evoluzione del debito e degli interessi ha una previsione purtroppo in rialzo. L’autofinanziamento delle risorse non è garantito al 100%.

Concludendo, il Consigliere Mauro Poggia ha confermato che gli obbiettivi sono quelli di mantenere le prestazioni ed un alto livello di investimento, nonché di controllare la crescita delle spese ad una quota inferiore al 2%. Il paino delle misure proporzionato veglia all’equilibrio degli impegni: entrate ed uscite, ripartizione delle spese sociodemografiche.

A.T.

79° edizione Vogue de Carouge

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Al ritorno delle vacanze estive di molti ginevrini, ad attenderli nella Città di Carouge un fine settimana di festa con musica e balli, prodotti gastronomici locali e di varie nazioni, profumi e colori che annunciano momenti di convivialità tra i cittadini della “Città Reale” ed i tanti visitatori che la popolano in occasione di questa tradizione, ormai consolidata, della Vogue de Carouge, quest’anno svoltasi lo scorso 31 agosto, 1 et 2 settembre 2018.

Sempre con lo stesso entusiasmo, da 79 anni si svolge questa festa popolare promossa dalla Società “Cartel di Carouge” che riunisce artigiani e associazioni locali. La festa è divenuta una kermesse di grande spessore culturale, ed è ormai tradizionale appunt40642812_2061472683903395_333673689943900160_o amento da non mancare non solo per gli abitanti della città, ma anche di Ginevra e dei dintorni.

La Place de Sardaigne, la Place de la Taillanderie, la Place du Marché, l’Eglise Sainte-Croix e il Bd des Promenades si vestono in festa e fanno da cornice alle esibizioni di formazioni musicali di ogni genere, che hanno offerto un repertorio capace complessivamente di soddisfare tutti i gusti. Tra i complessi bandistici si è particolarmente distinta la Musica Municipale di Carouge, ma hanno ben figurato anche diverse bande musicali del Cantone. Molto apprezzate dal pubblico, che con la sua presenza massiccia ha testimoniato del successo dell’iniziativa, anche le esibizioni di numerosi gruppi rock, jazz e folk, delle orchestre di varietà, dei cori classici e delle formazioni di danze di vari stili.

La rinomata Kermesse della Vogue de Carouge è iniziata il venerdì sera del 31 agosto con la cerimonia di apertura, caratterizzata dalla presenza delle autorità cantonali, comunali ornata dalle note della Banda Musicale della Città di Carouge. Di fatti, dopo l’intervento del Presidente del Cartel de Carouge, Daniel Mouchet e del Presidente del Consiglio Comunale della Città di Carouge, Stéphane Barthassat è stata la volta del Sindaco Nicolas Walder a portare il saluto delle sue colleghe del Consiglio Amministrativo, Anne Hiltpold e Stéphanie Lammar. Nicolas Walder, rivolgendosi alla popolazione di Carouge, ha manifestato la sua soddisfazione per il perdurante successo che questa manifestazione maturata e perdurata nel tempo, ringraziando la struttura di volontariato che circonda questa bella festa.

Completati i discorsi ufficiali, i saluti ed i ringraziamenti di rito, il folto pubblico presente ha avuto la possibilità di trascorrere convivialmente le serate nella storica cittadina di Carouge, da sempre simbolo della comunità italiana residente a Ginevra.

Le associazioni italiane tradizionalmente presenti alla Vogue de Carouge

Ormai sono anni che l’Italia è presente, con alcune associazioni italiane, alla kermesse della “Città Sarda”. Anche quest’anno, il compito di rappresentare l’Italia è stato affidato a due associazioni regionali di alto spessore rappresentativo: l’Associazione Calabrese di Ginevra e il Circolo ginevrino dell’Associazione Regionale Sarda. Francesco Decicco e Lorenzina Zuddas, rispettivi presidenti delle due realtà associative, hanno guidato i loro comitati a rappresentare degnamente i colori italiani, presentando cultura e tradizioni culinarie delle rispettive regioni, rappresentando al meglio quella che è la tradizionale gastronomia italiana.

Un sentito ringraziamento a queste associazioni per l’impegno costante profuso nella promozione dell’Italia, ovunque e ogni volta se ne presenti l’occasione. Con la loro attiva presenza tengono alta la bandiera delle proprie regioni e dell’Italia intera.
Un particolare ringraziamento al Club Forza Cesena di Ginevra, che quest’anno festeggia il 45° anniversario dalla fondazione, che non ha potuto partecipare per impedimenti di natura familiare del Presidente Oliviero Bisacchi.

La Città di Carouge: perche la Città Sarda e Città reale?40747580_2061472753903388_861235599632236544_o

Anche se da ormai 200 anni non è più una città reale savoiarda, ma appartiene alla Svizzera, la città di Carouge, progettata da architetti italiani, ha mantenuto fino ad oggi il suo fascino meridionale. Strategicamente situata sull’Arve, si è rivelata fin dal I secolo a. C. un luogo privilegiato per i ponti, le istituzioni doganali e le fortificazioni.

Carouge è stata aspramente contesa per secoli; nel XVIII secolo i suoi signori dell’epoca, i Duchi di Savoia, la rinnovarono completamente per fare concorrenza a Ginevra. Nel decennio 1760-70 lo sviluppo di C. fece parte degli obiettivi politici ed economici di Torino. Preoccupate dallo sviluppo anarchico di C., le autorità sarde prepararono nel 1772 un piano regolatore (piano Garella). Nel 1777 C. venne autorizzata a ospitare due fiere annuali e un mercato settimanale. Nel 1780 C. divenne capoluogo di una provincia omonima e nel gennaio del 1786 venne promossa a città reale.

Il risultato fu una città dallo stile meridionale, con una pianta a scacchiera su cui spiccavano gli isolati quadrati di case regolarmente ordinati. Molte delle case in stile neoclassico e molti dei giardini nei cortili interni si sono mantenuti in buone condizioni fino ad oggi, per cui ospitano ristoranti, boutique di moda, officine, atelier e negozi di antiquari.

Concerto de “I Violinisti in Jeans” – Progetto culturale tra la SAIG e la Città di Vernier

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Lo scorso sabato 14 aprile, con il Concerto de “I Violinisti in Jeans” si è inaugurato il Progetto tra la SAIG (Società delle Associazioni Italiane di Ginevra) e la Città di Vernier, denominato “La culture italienne s’invite à Vernier”. L’occasione è stata favorevole per iniziare anche i festeggiamenti del 10° Anniversario di Fondazione della Società. Gli eventi racchiusi in questo progetto che si svolgeranno durante l’anno, sono organizzati dalla SAIG col sostegno della Città di Vernier, del Consolato Generale d’Italia a Ginevra e dell’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo (IIC). Oltre a questo evento, il progetto comprende una pièce teatrale il prossimo 19 maggio, il ritorno dei Pupi siciliani il 22 settembre, e, infine, un musical teatrale il 20 ottobre. Tutti gli eventi si svolgeranno alla Salle des Avanchets Saleve nella Città di Vernier.

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Una serata, quella di sabato scorso, di alto profilo musicale e culturale, iniziata, come da protocollo, con la parte ufficiale gestita dal Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro, sul palco in compagnia con la responsabile sezione Cultura, Rosalinda Fiumara ed il consulente legale nonché nuovo membro della SAIG, Avv. Alessandra Testaguzza, raggiunti successivamente dai tre Presidenti delle associazioni aderenti alla SAIG, Francesco Decicco per i Calabresi Ginevra, Menotti Bacci per i Lucchesi nel Mondo e Antonio Scarlino per la Regionale Pugliese Ginevra accompagnati dal Cassiere Gino Piroddi. E’ stata poi la volta del Presidente del Consiglio Municipale della Città di Ginevra, nonché membro della SAIG, Jean-Charles Lathion e di Daniel Sormani, Consigliere Comunale Città di Ginevra e Deputato al Gran Consiglio di Ginevra e Membro d’Onore della SAIG. Le istituzioni italiane erano rappresentate dalla Dott.ssa Licia Coffani e la Vice Console, Dott.ssa Flavia Fratoni, la quale ha letto una lettera del Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana, contenente elogi per i traguardi raggiunti dalla nostra Società e dai suoi dirigenti in questi dieci anni, nel settore sociale, informativo e culturale. Presenti anche diversi presidenti e rappresentanti di associazioni presenti a Ginevra.

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I “Violinisti in jeans “ sono un duo di origine catanese che si caratterizza per la rivisitazione della musica di ogni genere attraverso il suono del classico violino, questa volta accompagnati da Franco Lazzaro (che vanta collaborazioni anche con Franco Battiato e Laura Pausini) che li accompagnati alla tastiera e da Fabio Caltabiano alla consolle.
Nel loro repertorio troviamo vari stili musicali (classica, leggera, folk, blues zigana etc.). Dopo il successo riscontrato dalla vendita del loro primo CD “Sviolinando”, ristampato per ben 3 volte30714092_1873734286010570_4035951583748423680_o, nel 2011 hanno presentato il loro nuovo lavoro discografico “Le Otto Stagioni”.

I due violinisti, Antonio Macrì ed Angelo Di Guardo, diplomati al Conservatorio e perfezionatisi con vari con illustri maestri, sono due virtuosi e talentuosi appassionati musicisti che con violini e viola reinterpretano, a modo loro, sia la musica classica che musica lirica, che la musica moderna. La loro rigorosa preparazione musicale ha permesso ai due artisti di “rimaneggiare” con maestria ed originalità musica normalmente suonata nei teatri classici per un pubblico particolarmente legato al genere classico ed operistico. La loro filosofia è quella di offrire a tutti, esperti o novizi, adulti o giovani, della musica di qualità che diventa occasione di divertimento allo stato puro e non solo un “religioso ascolto” appannaggio di pochi.

Con notevole entusiasmo ed energia, hanno simpaticamente intrattenuto il pubblico in sala, proponendo un repertorio che ha spaziato un po’ in tutti i generi musicali. Ecco che, allora, Antonio ed Angelo, hanno regalato la loro rivisitazione di colonne sonore famose, di musica classica e lirica, fino ad arrivare ai Beatles, ad Astor Piazzolla, a Michel Jackson, giungendo addirittura a suonare con i loro magici strumenti, musica di Bach che fu scritta per essere suonata per organo e che, secondo la maggior parte di chi suona, non è assolutamente adatta per essere proposta con il violino. Un azzardo, per loro stessa ammissione, ma un azzardo molto ben riuscito. La serata si è conclusa con l’interpretazione di musiche da can can, che ha fatto letteralmente scatenare alcune persone nel pubblico che pur rimanendo sedute hanno dato inizio ad uno spettacolo nello spettacolo, con molto divertimento per tutti, bambini presenti compresi.

Il pubblico era elettrizzato ed i musicisti non si sono risparmiati, raccontandoci anche, tra un brano e l’altro, aneddoti simpatici sulle loro avventure musicali.

E, come sottolineato da Antonio, in ogni spettacolo c’è uno stretto rapporto tra dare e avere e a seconda del pubblico e del clima della serata, lo spettacolo può cambiare, non è mai uguale a sé stesso. Venerdì è stato proprio così : Antonio ed Angelo ci hanno trasmesso le loro vibrazioni e le loro emozioni e le persone presenti li hanno omaggiati con molti applausi, sorrisi e partecipazione attiva, battendo le mani a tempo durante qualche performance.

E anche stavolta i « Violinisti in jeans » non si sono smentiti : simpatia, entusiasmo, energia e, certamente, tanta tanta professionalità, sono stati i punti di forza di un duo che non si smentisce e che piace sempre, e molto.

Al termine, i dirigenti SAIG hanno consegnato un cofanetto di penne commemorative agli ospiti ed ai musicisti che hanno magistralmente ed energicamente offerto una serata diversa e divertente.

La SAIG ringrazia Riccardo Galardi per il supporto tecnico, Franco Bottiglione e tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita dell’evento.

Il servizio su Ciaoitalia.tv http://ciaoitalia.tv/violinisti-jeans-decimo-anno-saig/

Un saluto alla primavera con pietanze mediterranee al Corso di Cucina della SAIG

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Nel Corso di Cucina della SAIG del 12 aprile scorso uno dei responsabili, Roberto Corona, accompagnato occasionalmente da Augusta Scotece, ha voluto salutare la primavera con delle pietanze tipiche mediterranee e precisamente partenopee: Paccheri ai frutti di mare e polpette all’amalfitana.

Se qualcuno dovesse pensare che la Campania e solo sinonimo di pizza si sbaglia di molto. In realtà la Campania, denominata anche la terra del sole, del mare e della cultura, fin dall’antichità si è distinta per il suo vasto patrimonio culinario, ricco di prelibatezze uniche al mondo. Non si parla solo cibo ma anche di bevande, basta pensare al limoncello ed ai vini pregiati che provengono dalle campagne partenopee.30708667_1868937126490286_1064234381314359296_o

I Greci ed i Romani, dai tempi antichi, per la preparazione dei loro piatti utilizzavano olio pregiato e durante i banchetti assaporavano vino pregiato proveniente dalla Campania Felix, ovvero da Capua, Cuma, Pompei, Sorrento, Stabia, Nocera e Salerno. La cucina campana si avvale di ingredienti semplici ma è caratterizzata anche da pietanze più elaborate grazie alle influenze spagnole e francesi.

Sarebbe impossibile elencare tutti i piatti e dolci campani, sono tantissimi ed ogni area (beneventana, salernitana, casertana, ercolanese etc.) ha le proprie tradizioni culinarie e varianti delle ricette originali. Senza alcun dubbio, uno dei piatti tipici più apprezzati, non solo in Campania ma in tutto il mondo, è la pizza, che eredita il suo nome dalla regina Margehrita di Savoia.

La ricetta del giorno propostaci dal nostro chef, paccheri ai frutti di mare, si tratta di un primo piatto tra i più amati, a base di pesce e pomodorini, molto semplice da preparare e di grande effetto. Un primo piatto in cui sono racchiusi il sapore, i profumi e i colori mediterranei. Infatti, i paccheri ai frutti di mare sono belli da vedere e buonissimi da gustare. Un primo che, se fatto a regola d’arte, è degno dei migliori ristoranti. Al dir il vero, le allieve del Corso non si sono lamentati, anzi, hanno applaudito a testimonianza di una perfetta riuscita della ricetta.

Le polpette all’amalfitana

30629322_1868937136490285_7408063294126161920_oPer accompagnare i paccheri, lo Chef Corona ha pensato di proporre le polpette all’amalfitana. In realtà la polpetta di per se non ha particolarmente un posto preciso dove sia nata. L’origine delle polpette è ben più “antica” di quanto si possa pensare, addirittura risale ad Apicio, celebre cuoco della Roma Imperiale; ma è soltanto nella seconda metà del XV secolo che troviamo traccia del termine “ polpetta “ nel Libro de Arte Coquinaria del Maestro Martino da Como, anche se in realtà si trattava allora di uno spiedino arrosto ben lontano dalla pietanza che tutti noi conosciamo.

Una cena dove i profumi italiani si sono mescolati con i sapori che hanno ricordato le nostre radici italiche. Una serata come tante, apparentemente, ma con la consapevolezza di essere vini e tramandare le nostre tradizioni. Come dire: veramente una bella serata all’italiana.

C.Vaccaro

La SAIG, raddoppia i commensali della terza età al pranzo mensile

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“Benvenuti in Italia”! Così il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro, ha accolto gli invitati speciali nel primo incontro con gli anziani del quartiere.”

Da quel giorno sono passati quasi cinque anni dove, in maniera sistematica ogni mese, la SAIG ha accolto, nella sua sede dell’Av. Ernest-Pictet 10, un numero sempre più crescente di anziani che ha apprezzato questo servizio gratuito. “L’Italie à portée de bouche – L’Italia a portata di bocca”, questo è il nome che è stato dato al progetto scaturito tra Carmelo Vaccaro, Coordinatore SAIG, e Sandrine Gilliéron, Consigliere in Azione Comunitaria dell’Antenna Sociale di Prossimità(ASP), dei quartieri “Servette St Jean- Petit Saconnex” della Città di Ginevra.

L’ambito progetto partì con l’invito e l’accoglienza di 15 anziani a pranzo, una volta al mese, per fargli scoprire o riscoprire quelli che sono i piatti principali della gastronomia italiana. Gli incontri che si sono susseguiti in questi tre anni, si sono distinti per l’apprezzamento della cucina offerta dalla SAIG, tramite i presidenti ed i comitati delle sue associazioni quali Menotti Bacci, Lucchesi nel Mondo e Antonio Scarlino Ass. Regionale Pugliese, responsabili del progetto, con la presenza costante del Presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra, Francesco Decicco ed in panchina pronto ad intervenire il Presidente del Club Forza Cesena, Oliviero Bisacchi.
La SAIG per questo progetto si avvale della collaborazione di altri membri indispensabili quali Lisette Bacci, Gino Piroddi, Claude Romanato e Maritza Villegas per l’ASP.

Questi incontri, una prima nel suo genere, nascono dalla necessità di sconfiggere la solitudine molto diffusa tra gli anziani rimasti soli dopo la scomparsa del congiunto. Alcuni dei nostro commensali, sono pensionati di Etablissement Médico-Social (EMS) che ben volentieri, anche se con mobilità ridotta, non rinunciano all’appuntamento mensile. Un altro motivo, molto sentito dalla SAIG, nasce dal desiderio di ringraziare questa fascia d’età della calorosa accoglienza ricevuta dagli italiani. Di fatto, l’età dei nostri anziani corrisponde alle onde di emigrazione iniziate negli anni settanta.30656419_1868772646506734_1702704587242209280_o

Dalla fine del 2013, gli anziani del quartiere di Vieusseux e dei dintorni hanno l’opportunità di incontrarsi regolarmente attorno ad un tavolo italiano, cordiale e appetitoso. Se questo progetto è iniziato con un massimo di 15 partecipanti, col passar del tempo, ha visto raddoppiare l’affluenza dei nostri cari anziani.
Nell’ultimo incontro avuto con la responsabile dell’ASP, Sandrine Gilliéron si è giunti alla conclusione che la domanda a questo appuntamento ha riscosso un tale successo al punto di arrivare ad accogliere 35 anziani a partire dal mese di maggio.
L’ aver costruito un forte legame con alcune comunità anziane del quartiere e il sentirci utili alla vita sociale nella Città di Ginevra non può che renderci immensamente orgogliosi.

Il gusto dell’Italia a tavola

I pasti, completamente gratuiti, propongono un piatto principale e un dessert italiano e costituiscono un’ottima occasione per gli anziani del quartiere di scoprire il cibo italiano e, soprattutto, l’atmosfera calda e festosa che permette loro di trascorrere del tempo immersi nella dolcezza e nei sorrisi.

Molti anziani, infatti, raramente hanno l’opportunità di condividere la loro vita quotidiana e il loro pasto con i propri cari. Molti abitano soli e questa occasione offre loro una possibilità di socializzazione importante .
Questi momenti hanno soprattutto lo scopo di prevenire l’isolamento degli anziani, consentendo loro di mantenere legami con la vita del loro quartiere. Questi pranzi, inoltre, creano collegamenti all’interno del territorio e permettono di scoprire la cultura italiana che è anche calore e buon cibo e la popolazione di lingua italiana ha la possibilità di riconnettersi con le sue radici.

Questi pasti sono aperti anche agli anziani degli EMS, affinché possano uscire e incontrare altri residenti.
Durante il loro primo pranzo alla SAIG gli anziani vengono generalmente accompagnati da un parente o da un volontario . Naturalmente gli accompagnatori sono i benvenuti.

A questi pasti, che durano circa due ore, i presidenti delle associazioni italiane aderenti alla SAIG sono presenti per accogliere e servire gli ospiti. Grande, dunque, la soddisfazione dei partecipanti, molti dei quali francofoni che partecipano agli incontri perché hanno un legame speciale con l’Italia e questa occasione permette loro di passare del tempo di qualità con gli amici immersi nella cultura italiana.

C. Vaccaro

 

“La culture se met à table” Maison du Quartier de la Jonction

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Mercoledì 11 aprile si è concluso il ciclo di eventi denominati “La culture se met à table”, organizzati dalla Maison du Quartier de la Jonction in collaborazione con la SAIG e con il patrocinio della Ville de Genève.

Questi tre appuntamenti, che hanno visto la cultura italiana a Ginevra in diverse sfaccettature, hanno riscontrato un successo inatteso, anche grazie alle pietanze culinarie eseguiti dai cuochi della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG). Di fatti, nei due precedenti incontri, la partecipazione del pubblico ginevrino è stata notevole soprattutto nell’ultimo incontro dedicato alla musica, in concomitanza con la “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, nel novembre 2017. Nella serata hanno partecipato più di 70 appassionati del settore.30726670_1868504779866854_5756348154895138816_n

In questo ultimo appuntamento, la scrivente come responsabile del progetto, insieme a Patrizia Ceresa, abbiamo avuto il piacere di ospitare un incontro di letteratura e gastronomia che hanno dimostrato di essere un connubio vincente, reso possibile dalla collaborazione tra la MQJ e la SAIG, collaborazione che ha permesso ad un pubblico attentissimo di avere uno scambio con gli scrittori Alberto Nessi e Andrea Danesi. Solo le tagliatelle preparate con cura da Lisette e Menotti Bacci, presidente dell’Associazione Lucchesi Nel Mondo, sono riuscite a distogliere i presenti dalla magia che esercita la letteratura su chi la sa ascoltare.

Ma andiamo ad approfondire la conoscenza con i due ospiti dell’evento:

Alberto Nessi, nato a Mendrisio (TI), è lo scrittore svizzero vivente più conosciuto. Scrittore impegnato e poeta sognatore, nel 2016 è stato insignito del Gran Premio Svizzero di letteratura. Lo stesso anno anche la Revue des Belles-Lettres ha dedicato un dossier alla sua figura e alla sua opera (RBL, 2016, 1).

Poeta e scrittore, Nessi ha pubblicato raccolte di poesie e romanzi, tradotti in più lingue. Per ricordarne alcuni: Terra matta (1984), Fiori d’ombra (1997), La Lirica (1998), La prossima settimana, forse (2008), Ladro di minuzie – Poesie scelte (1969–2009) (2010), Un sabato senza dolore – (2016), e per finire Milò (2014) storia della Resistenza e storia di resistenza.

In questo romanzo, presentato dall’autore nel corso della serata e arricchito dalle letture di alcuni passaggi, passato e presente si congiungono, dando vita ad un complesso intreccio di storie e di vite e raccontando le fragili esistenze di chi tra l’Italia del nord e la Svizzera, è esistito e ha resistito, con fragilità e coraggio. Per concludere, l’ultimo romanzo di Alberto Nessi si rivolge ai giovani, con grazia e sensibilità, come monito per aiutarli a ricordare le storie di ieri, di chi li ha preceduti nell’effimero viaggio sulla terra, di quel passato che si sta sgretolando e a cui l’autore dà nuovo spazio, nuova vita.

30624385_1868504769866855_3306970053068455936_nAndrea Danesi, autore esordiente al suo primo romanzo, è un giornalista italiano nato nel1975 che vive a Semproniano, comune della provincia di Grosseto. A lungo si e dedicato alla scrittura, tenendola perlopiù privata, fatta eccezione per alcuni racconti. Nel 2017 decide infine di condividere le sue storie con il pubblico: ed ecco che esce Solo d’estate, pubblicato con L’Erudita. In questo romanzo, di cui abbiamo avuto il piacere di ascoltare alcuni brani letti dall’autore, siamo trasportati nell’estate toscana, al mare, per accompagnare la protagonista, Arianna, nel suo processo di maturazione. Il colpo di fulmine per un ragazzo conosciuto per caso è l’occasione che la porta a riflettere su sé stessa e che la guida verso la presa di coscienza dei suoi limiti, del suo ruolo nella famiglia, dei suoi pregiudizi e dei suoi obiettivi per il futuro. Ma Solo d’estate non è solo un romanzo introspettivo: durante la lettura tutti i sensi sono coinvolti: il calore della spiaggia, il profumo dei pini, il sole scottante, il rumore del mare… in conclusione una storia che porta i segni di un autore ancora giovane ma che dimostra di avere già il carattere per offrire ai lettori una scrittura coinvolgente.

Alla serata, oltre ad un pubblico entusiasta, hanno presenziato alcuni dirigenti della SAIG quali il Coordinatore Carmelo Vaccaro, Francesco Decicco, Presidente dell’Associazione calabrese Ginevra, Menotti Bacci, Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Riccardo Galardi, Presidente di Ciaoitalia.tv nonché la Bibliothèque de la Jonction.
Sono in progetto altri eventi ed incontri di questo tipo di cui maggiori informazioni saranno divulgate in tempo utile.

Alice Vagheggini

Gennaro Cannavacciuolo a Ginevra con Yves Montant, un italiano a Parigi

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29498011_1846482022069130_2363221654869377024_oDopo l’eccellente interpretazione nello spettacolo “Volare” di Domenico Modugno, Gennaro Cannavacciuolo ha interpretato con maestria Yves Montand, un altro pilastro della storia italiana emigrato con i genitori in Francia negli anni ‘20 dello scorso secolo.

Lo scorso 21 marzo, Cannavacciuolo, insieme alla Primavera ha portato uno spettacolo appassionante nella bella sala dell’Alhambra, Yves Montand, un italiano a Parigi. Uno spettacolo di grande spessore artistico, dove l’artista ha saputo coinvolgere il pubblico nella seducente storia di Montand.

Questa avventura di Cannavacciolo, membro d’onore della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, SAIG, prende il via con la “Prima nazionale, il 7 novembre 2015 a Monsummano Terme nel Teatro Yves Montand. Presenti in sala la Sig.ra Carole Amiel, vedova di Montand e Valentin Livi, loro figlio, sostenitori del progetto Voluto e co-finanziato dal comune di Monsummano Terme, lo spettacolo si presenta come un “docu-recital”: partendo dagli albori toscani di Yves Montand, si arriva ai trionfi parigini, una vita lunga 70 anni (1921- 1991).

Le canzoni più significative dell’artista scandiscono le fasi salienti della sua vita e carriera, costellata da straordinari successi e da importanti impegni politici. Canzoni che hanno fatto storia: Les feuilles mortes, A Paris, Sur le ciel de Paris, C’est si bon, A bicyclette, C’est à l’aube, Je suis venu à pied, Bella ciao, Mon manège à moi e Paris canaille….

La narrazione è di tipo cronologico e presenta, attraverso le canzoni, i momenti più rilevanti che hanno caratterizzato la vita fuori dal comune di Montand, all’anagrafe Ivo Livi:

– Gli esordi: figlio di immigrati poveri, manovale instancabile dall’età di 12 anni che
scopre il tuo talento, lo coltiva di notte lavorando di giorno. Inizia nei teatrini della periferia di Marsiglia sino ad approdare all’Olympia di Parigi e successivamente al Metropolitan di New York;

– L’amore, ovvero gli incontri sentimentali della sua vita: Edith Piaf, Simone Signoret
che sposerà nel 1951 ed a cui resterà legato per 35 anni, Marylin Monroe e Carole Amiel che sposerà e la quale gli regalerà la gioia della paternità;

– Il cinema: il periodo di Hollywood, l’incontro con Costa-Gavras;

– Gli incontri con grandi uomini di cultura e politici; Prévert, Picasso, Apollinaire, Kruscev, Kennedy, Tito e Mitterrand.

Di stampo classico e di grande eleganza, la struttura del recital è quella del teatro-canzone dove brevi monologhi, aneddoti, curiosità e note importanti che raccontano la vita di Montand ne introducono le canzoni, il tutto corredato da interessanti effetti-luce.

Oltre al pianoforte, Gennaro C29541434_1846482078735791_3574193860139548672_oannavacciuolo è accompagnato dalla batteria, dal contrabasso e dal sax-clarino che, in alcuni momenti di grande suggestione, proporrà degli assoli con ritmi swing.
Di grande impatto la proposta di tre numeri danzati con le claquette; Fred Astaire è stato un mito per Montand il quale emulava il ballerino americano e creerà il famoso numero Le garçon dansant.

La scenografia si ispira a quanto inventò Montand negli anni ’50: l’orchestra sul fondo del palcoscenico, in posizione centrale, nascosta da un velatino verde che attraverso un gioco di luci, a seconda delle esigenze, evidenzierà in musicisti e non solo…”

Oltre la carriera cinematografica, con gli spettacoli “Volare” di Modugno, “Il mio nome è Milly” e “Yves Montant, un italiano a Parigi”, Gennaro Cannavacciuolo si conferma l’uomo-spettacolo per eccellenza cui auguriamo un futuro ricco di soddisfazioni e successi.

di Carmelo Vaccaro