CUCINA

Una festa pre-natalizia con l’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra

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Continuano con successo le feste di Natale, la domenica a mezzogiorno, dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, quest’anno svoltasi lo scorso 15 dicembre nella sala della Scuola di Vernier Place.
Sembrerebbe una carta vincente organizzare una festa sociale pomeridiana per i soci e simpatizzanti dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra.

Grazie alle capacità propositive ed organizzative del suo Presidente Bacci Menotti e del suo comitato, ha aggregato, col passare del tempo, nella realizzazione d’eventi e delle diverse iniziative, l’Ass. toscana a Ginevra, suscitando il continuo interessante, non solo quindi della comunità lucchese, ma anche di quella toscana. Durante la festa, più di 150 sono stati gli invitati che hanno partecipato, con grande fermento, al buon pranzo.

Tutto uguale come se fosse una delle solite serate piacevoli. Innovativo e anche simpatico pranzare e passare tutto un pomeriggio insieme, un momento danzante diverso dove Franco Mazzola e il suo collega Carmelo Capra, che formano “ Il Duo di Casa Nostra”, con la loro travolgente musica, hanno trascinato i lucchesi, toscani e simpatizzanti presenti in sala, per ballare musiche antiche dove si viene trasportati indietro nel tempo.

Con quest’ultimo evento natalizio, l’Associazione toscana chiude così il suo 44esimo anno di attività che continua a dilettarsi dinamicamente nelle loro attività di ricreazione. Dopo il successo della festa di Carnevale, il picnic e i diversi viaggi culturali in Italia, la piacevole esperienza è stata seguita dall’altrettanto ben organizzato evento natalizio che ha chiuso l’anno positivamente.

Al microfono, il Presidente Bacci, ha ringraziato tutto il suo comitato e coloro i quali, con la loro allegria e viva partecipazione, hanno fatto sentire più forte nell’aria, l’atmosfera del vicino Natale. Bacci a poi chiamato sul palco il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro, con i presidenti delle Associazioni presenti quali Francesco Decicco per i Calabresi, Vincenzo Bartolomeo per l’ACAS e l’Avv. Alessandra Testaguzza membro e Consulente legale della SAIG. Il Presidente Bacci ed i presidenti sul palco hanno salutato il sodalizio dei lucchesi del Cantone di Ginevra, che si rinnova da 45 anni a dimostrazione della saldezza della più anziana comunità italiana presenza del Cantone. Inoltre, hanno portato ai membri dell’Associazione Lucchese il saluto loro personale e dei propri associati e formulare gli auguri per le feste di fine anno.

L’Associazione dei Lucchesi nel Mondo di Ginevra continua a mantenere alti i colori della Regione Toscana, programmando ed eseguire, con professionalità, le loro attività di sociali che volgono a rappresentare quelli che sono le tradizioni lucchesi e toscani.79433220_2866122796771709_1030411741491625984_o 79743028_2866122703438385_7180645007731195904_o 79327656_2866122596771729_1435236426596745216_o 79492446_2866122473438408_4553359993180520448_o 79492446_2866122473438408_4553359993180520448_o (1) 79480962_2866122236771765_3236394154028171264_o (1) 80387893_2866122883438367_4143297007047409664_n

Entusiasmo e tradizioni alla festa di fine anno del Corso di cucina della SAIG

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Sono state tante le emozioni che si sono succeduti, lo scorso 12 dicembre, in occasione della festa di fine anno del Corso di cucina della SAIG. l’arrivo festoso delle assistenti cuoche, ha dato inizio ad una grigliata mista in tutta allegria con il solito entusiasmo e con lo spirito famigliare di sempre che il Corso di Cucina della SAIG ha festeggiato l’arrivo del Santo Natale e le feste di fine anno.

Quasi tutti presenti le frequentatrici e consorti per gli auguri e stare tutti insieme, attorno ad una calorosa tavola, a consumare un semplice pasto, accompagnato dall’aperitivo e i dolci realizzati dalle loro stesse mani.

Il Corso di cucina della SAIG, “L’Italia a tavola”, anche quest’anno ci ha trasportato in un bel viaggio culinario attra79770907_2856978567686132_673717056905936896_overso le regioni d’Italia, alla scoperta (o riscoperta) di sapori antichi e di pietanze che hanno piacevolmente ricordato l’infanzia di ognuno di noi. Tutto ciò, si rivela attinente agli scopi che si prefigge la SAIG nel promuovere questi corsi, scopi condivisi da tutti i frequentatori, con il valore aggiunto di ricreare le pietanze che hanno accompagnato la nostra infanzia e giovinezza.

Tutti concordi per ricordare e ringraziare l’impegno del Presidente Menotti Bacci e di t78970449_2856978207686168_913915654145310720_o utte le associazioni aderenti, alcuni membri dei comitati e di volenterosi cuochi/e che si sono prestati, almeno una volta, ad arricchire questi appuntamenti con il loro sapere e la passione nel mantenere alto il nome dell’italianità nel Cantone di Ginevra.

Un altro obbiettivo che la SAIG intende raggiungere con il Corso di Cucina itinerante, è di proporre i piatti più antichi, quelli preparati con la ricetta antica, ma anche idee nuove e moderne ispirate dai cuochi dell’era attuale, come quella francofona che inevitabilmente ne influenza il risultato da alcuni prodotti locali, restando però sempre fedeli alle nostre origini. Perché siamo convinte che le tradizioni non debbano sparire ma abbiamo il dovere di mantenerle sempre vive e tramandarle alle generazioni future!79785427_2856978441019478_1056551810103246848_o78824266_2856978127686176_8160323040744308736_o 79079727_2856978017686187_7126128657130586112_o 78160636_2856977701019552_8332305978091372544_o

Una riuscita serata trascorsa in allegria, all’insegna di diverse culture regionali e del desiderio di stare insieme e ricordare sempre alcuni dettagli delle nostre città di provenienza, piccoli e insignificanti in apparenza ma profondamente significativi nella loro essenza.

La SAIG al “Samedi du Partage”: Condividere ci rende migliori

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“Condividere ci rende migliori”. La SAIG ha tale convinzione, a tal proposito si impegna a 360 gradi nelle attività sociali come il “Samedi du Partage”.

Un evento organizzato in collaborazione con la Fondazione Partage, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG), coon lo scopo di mettere a disposizione la propria esperienza nel sociale a beneficio di chi ha bisogno. Come già da alcuni anni, la squadra SAIG ha presidiato il Centro Commerciale dei Charmilles, da venerdì dalle 15:00 e tutto il sabato dei giorni 22 e 23 novembre 2019.

La generosità dei ginevrini, incontrati dai volontari della SAIG durante la giornata di sabato, ha ancora una volta dato prova di comprensione e di un forte senso d’altruismo verso i più deboli, consolidando maggiormente quelli che sono i valori civici espressi dal Cantone di Ginevra. Grazie anche ad una convincente campagna informativa, ai consigli e alle sollecitazioni trasmesse ai cittadini dai nostri operatori sociali, la SAIG è riuscita a raccogliere 11 pallet, mantenendo la stessa performance del 2016, benché l’affluenza sia stata minore.

Un risultato più che soddisfacente, la SAIG esprimere riconoscenza a coloro che hanno partecipato e al contribuito per l’ esito di questa giornata condivisa rivolta ai più bisognosi. Inoltre, ritengo sia giusto e doveroso citare il gruppo SAIG che in questa giornata si è contraddistinta per la sua puntuale gentilezza dimostrata nei confronti dei cittadini. Alcuni membri dei comitati e diversi Presidenti delle associazioni aderenti, per un totale di 13 persone, hanno partecipato di buon grado a questa magnifica maratona e si sono alternati nei due punti vendita con spirito di sacrificio ma anche vivendo una giornata piena di emozioni e traendo da questo impegno molta soddisfazione personale.

Si ritiene un dovere ringraziare questo gruppo polivalente, come il responsabile di questa edizione di novembre, Antonio Folino, composto da Vincenzo Bartolomeo, Presidente dell’ACAS, Menotti Bacci, presidente Ass. Lucchesi nel Mondo, Vittorio Bacci, Gaetano Tognazza, Vittorio Vitali, Enrico Argiolas, Guido Olivadoti, la Vice Presidente dell’Ass. Calabrese Ginevra, Tommasina Isabella, Maria Kressibucher, Immacolata Pungitore, Giuseppe Frattianni Claude Rossi, Giuseppa De Cesare, Graziella Rizzo ed altri volontari.

Definito dai più rinomati sociologi internazionali, con lo slogan “Samedi du Partage, s’intende un concetto di azione sociale dichiarato in qualità di “un valore da impulsi emotivi irrazionali, motivato allo scopo di raggiungere determinati obiettivi”.

La società realizza ogni anno tale evento mostrando che il sociale rimane una pietra miliare della “Società delle Associazioni Italiane di Ginevra” grazie alle adesioni ottenute attraverso questa iniziativa di solidarietà e al ricco programma sociale che si ha a disposizione.

La SAIG s78616409_2824513910932598_3068507558919536640_oi fortifica grazie a tutti coloro che investono il loro tempo e sostengono tutte le azioni sociali dando vita ad una solidarietà ben strutturata e intrinseca nella società.

Solo la solidarietà, se intimamente sentita e realmente attuata, permette di attenuare l’invincibile ed eterna difficoltà mondiale della fame, una problematica che non risparmia neanche una realtà come il Cantone di Ginevra.

Per pura trasparenza, si comunicano, che la “Fondation Partage” fornisce attualmente 54 associazioni caritative e servizi sociali nel Cantone di Ginevra. Oltre 11 613 persone mediamente a settimana beneficiano di un aiuto alimentare.

Il Presidente della Fondazione Partage, Marc Nobs, ci ha inviato un comunicato stampa sui risultati dei due giorni della maratone sociale che vi proponiamo di seguito.

“Le Samedi du Partage batte tutti i record con un raccolto di 184 tonnellate!

La mobilitazione di tutti e soprattutto parte delle aziende in occasione del lancio dell’evento tenuto venerdì, ha permesso all’evento “Samedi du Partage” di raggiungere dei risultati senza precedenti con il culmine di 184 kili di prodotti alimentari e di prodotti per l igiene raccolti, con un rialzo di 23 kg, raggiungendo dunque un totale annuo di 338 kg, insieme all’edizione prevista in primavera

La società civile si è mobilitata più che mai per la grande raccolta rivolta alle persone che non riescono a sbarcare il lunario a Ginevra. I collaboratori di molte aziende erano sul campo venerdì, ma anche il giorno dopo si sono riuniti centinaia di persone che facevano parte di associazioni, club e scuole, disposte a dedicare il loro tempo per informare i clienti e raccogliere i prodotti offerti.

I volontari si sono distribuiti i n 60 supermercati già venerdì pomeriggio per consentire ai clienti che faranno la spesa in quel giorno di compiere un gesto di solidarietà; il raccolto è stato portato avanti il giorno successivo in quasi 90 punti vendita. In totale, circa 1.000 persone si sono mobilitate, felici di compiere un gesto concreto di solidarietà.

L’associazione rende omaggio alla squadra di Espace Entreprise che hanno gestito le re76968017_2824514197599236_3060286351564865536_ogistrazioni dei volontari e una comunicazione durante tutto lo svolgimento dell’evento.
Sono stati presenti 60 giovani stagisti in diversi punti vendita che sono stati attivamente coinvolti alla raccolta.

Tale raccolta di beni di prima necessità non si sarebbe realizzata senza la partecipazione dei ginevrini di tutte l’ età e di tutti i diversi ceti sociali che hanno risposto a questo grande appello nei confronti della solidarietà.

L’associazione esprime la sua gratitudine a tutte quelle persone che hanno contribuito al successo della raccolta e all’impresa di trasporti Planzer. Ha inoltre ringraziato la direzione dell’istruzione e ai loro associati dell’eccellente ospitalità che hanno ricevuto dai volontari, come il loro contributo all’importantissima logistica dell’evento. I punti vendita partecipano al raduno della raccolta nei confronti del banco alimentare “Partage”, riducendo significativamente i costi dell’evento.

Le prossime settimane saranno dedicate allo smistamento dei prodotti, che verrà quindi ridistribuita gratuitamente a circa 50 associazioni volontarie e ai servizi sociali di Ginevra.
Il prossimo raccolto si terrà il 5 e il 6 giugno 2020 e i volontari potranno registrarsi online all’indirizzo www.partage.ch dal mese di marzo 2020.”75424617_2824513190932670_1882637337255477248_o

IV Edizione della Cucina Italiana nel Mondo

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In occasione della IV Edizione della Cucina Italiana nel Mondo, lo scorso 22 novembre, la SAIG ha organizzato, con il Patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Ginevra, la seconda cena di gala, nel Ristorante dell’Organizzazione Romanda per la Formazione e l’Integrazione Professionale (ORIF), istituzione partner della SAIG.

Ad evidenziare l’importanza dell’evento sono state soprattutto le tante personalità istituzionali italiane e ginevrine che hanno accolto l’invito, come da tradizione negli eventi programmati dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra. Carmelo Vaccaro, in veste di Coordinatore della SAIG, ha inaugurato la serata accogliendo ospiti ed autorità presenti al festeggiamento, accompagnato dai presidenti Menotti Bacci, Ass. Lucchesi nel Mondo, Francesco Decicco, Ass. Calabrese e Vincenzo Bartolomeo, Ass. Cultura e Arte Siciliana. Presente anche il resto del Comitato SAIG con Jean-Charles Lathion, l’Avv. Alessandra Testaguzza, Marjorie de Chastoney, la Segretaria Margherita Marchese ed il Tesoriere, Gino Piroddi.

Non potevano mancare anche alcuni membri d’Onore della SAIG quali Comm. Carlo Lamprecht, il Deputato cantonale, Daniel Sormanni, il Fisico Dr. Vittorio Palmieri, il Dr. Francesco Artale, la cantante soprano, Varduhi Khachatryan e il Direttore della Fongit, Antonio Gambardella e Ornella Maroni.

In questa occasione, la SAIG ha avuto l’onore di ospitare il Direttore della Clinique de l’Oeil, Jesus Perez e il Presidente della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Romanda, Comm. Claudio Bozzo e Riccardo Galardi.

Dopo un aperitivo di benvenuto, ad aprire la serata il Coordinatore SAIG Carmelo Vaccaro che ha salutato le autorità ed i 110 ospiti invitati alla serata di gala Vaccaro ha ribadito l’importanza dell’attività di una realtà come la SAIG che si presenta come l’espressione di un progetto comune di persone che scelgono liberamente di mettersi in gioco per costruire insieme le risposte ai propri bisogni e a quelli della comunità di appartenenza nei cui valori credono e si identificano.

Sulla base di questi valori, colmi di voglia di dare, di mettersi a disposizione degli altri, il desiderio di stare assieme e condividere idee comuni, l’associazionismo si caratterizza anche per un’altra sua peculiarità: la base volontaria, interpretata come sentimento di donare ad altri il proprio tempo e le proprie energie. Uno sorta di investimento, non strettamente economico, ma di carattere emotivo verso coloro che in qualche modo hanno necessità di relazionarsi con gli altri e condividere con essi momenti del proprio vivere all’estero ma all’insegna delle proprie radici, vissute come un valore aggiunto.

Questa voglia di rendersi utili finisce per modellare un’articolazione sociale (l’associazione) grazie alla quale singoli soggetti si fanno interpreti dei variegati bisogni di una società, e grazie alla quale, attraverso le varie associazioni, e l’associazionismo in generale, i bisogni socio-culturali diventano patrimonio e impegno per tutta una comunità.

L’obiettivo della celebrazione è stato indubbiame73022933_2819691328081523_4037262957522976768_onte il riconoscimento dei valori culinari di cui la nostra Patria è pregna grazie alle innumerevoli diversità gastronomiche per cui si distingue in qualsiasi occasione. Cornice ideale per celebrare degnamente anche la serata conclusiva della “IV Settimana della Cucina italiana nel mondo”. Una scenografia che ha visto una rara rappresentanza politico-istituzionale italiana e ginevrina impegnata a festeggiare le molte iniziative di successo della SAIG

Hanno partecipato vari soggetti istituzionali italiani di rilievo quali il Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana assieme al Console Aggiunto, Roberta Massari, nonché del Vice Rappresentante Permanente presso le Organizzazioni Internazionali, Amb. Massimo Bellelli, del Mons. Massimo De Gregori, ed dei Parlamentari italiani eletti nella Circoscrizione Europa, gli On.li Angela Schirò, Simone Billi, Massimo Ungaro, Gianni Farina e la Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Zurigo (IIC), Licia Coffani.

Questa rappresentanza italiana ha orgogliosamente accompagnato i rappresentanti istituzionali ginevrine quali Marie-Pierre Theubet, Presidente del Consiglio Municipale della Città di Ginevra, Sami Kanaan, Consigliere Comunale della Città di Ginevra, Stéphanie Lammar, Sindaco della Città di Carouge, François Mumenthaler, Consigliere Comunale della Città d’Onex, Manuel Tornare e molti Membri d’Onore della SAIG.

Gli ospiti d’Onore sono stati il Comune di Sortino con la presenza del Sindaco, Vincenzo Parlato, accompagnato da Manlio Puglisi dell’omonima Compagnia dell’Opera dei Pupi, il Dr. Giuseppe Mazziotta in rappresentanza del gruppo folk “I Cumpari” e, per la Città di Palagonia il Sindaco, Salvo Astuti, accompagnato dal Vice-Sindaco Francesco Favata e l’Assessore Daniele Vintrici.

Diversi momenti hanno caratterizzato la serata come la tradizionale premiazione del “Personaggio dell’Anno 2018” della SAIG che quest’anno, la scelta e caduta su due membri del Comitato SAIG:
Marjorie de Chastonay e Jean-Charles Lathion r74536816_2819692221414767_6781158129456381952_o ispettivamente premiati dall’Ambasciatore Massimo Bellelli e il Console Generale Antonino La Piana. I due neo premiati in riconoscimento dell’impegno profuso e per avere dimostrato alte qualità professionali e morali nello svolgimento delle loro funzioni come membri della SAIG. Un premio speciale è stato attribuito al Cassiere Gino Piroddi per con le stesse motivazioni, che ha ricevuto il premio da Sami Kanaan.

Altro momento simpatico nel corso della serata, è stata la consegna di due medagliette commemorative della Camera dei Deputati da parte dell’On. Gianni Farina, in presenza dei tre parlamentari, ai rappresentanti della Società “AD-MAIORA” di Mazzarino (CL), Paolo e Salvatore Alessi, per la proficua collaborazione 77004560_2819690991414890_2361657672593309696_o che si prospetta con la SAIG, soprattutto a fine aprile 2020.

Un inconsueto momento emozionante si è prodotto con la con segna dell’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (OMRI) al Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro. Di competenza del Console Generale, Antonino La piana, quest’ultimo ha elencato i meriti che hanno motivato il prestigioso riconoscimento al pluridecorato. Poi è stata la volta di Mons. Massimo De Gregori che ha donato, a nome del Nunzio Apostolico, presso le Organizzazione Internazionali di Ginevra, Mons. Ivan Jurkovic.

Momenti di pure emozioni si sono succeduti durante la serata di cui possiamo ben dire che, la SAIG, ha ancora una volta indovinato la ricetta per riuscire a creare sinergie tra personaggi politico-istituzionale italiani e ginevrini, nonché figure rappresentative ai livelli imprenditoriali.

Pertanto la SAIG ringrazia tutti coloro che hanno preso parte a questa IV Edizione della Settimana della Cucina Itali78061745_2819692504748072_5915858992545923072_o ana nel Mondo, attorno all’italianità che la SAIG esprime, Inoltre, la SAIG ringrazia la dirigenza dell’ORIF, Luigi Crispoldi e Davide Giordano e tutti collaboratori per l’eccellente riuscita dell’evento.

Un ringraziamento al Dott. Sergio Panzarella, fondatore della www.foodforhealth.ch, che ha fornito ólixir™ per la preparazione del raffinato menu della serata. ólixir™ è un olio extra vergine di oliva biologico che contribuisce alla salute cardiovascolare. Lo produce in Sicilia dagli alberi secolari di suo nonno, dopo averli recuperati. Si ringrazia Domenico Andaloro e la Società TRIOS Protention.72206343_2819692684748054_3815847033953058816_o76907348_2819692424748080_529930837555150848_o77066784_2819693794747943_5458080736525418496_o 77140418_2819694138081242_1926251768073682944_o 77226326_2819689044748418_7383365501302341632_o 77235056_2819691184748204_5000409841802412032_o 77382492_2819693664747956_8995788896730087424_o78186770_2819688461415143_2003810777131122688_o 78199761_2819739368076719_126303666641567744_o 78220968_2819693981414591_381593413159485440_o 78337652_2819689524748370_1846429800877522944_o 78373037_2819691948081461_3192798968958418944_o 78504994_2819690624748260_5534929748834123776_o 78539852_2819691588081497_7639462186275831808_o 78869540_2819690784748244_3925655878694338560_o

Alla SAIG ritorna la caccia: Cinghiale in salmì alla lucchese, con polenta

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L’inizio dell’autunno, mentre qualche foglia si stacca dall’albero, i cacciatori puliscono fucili per dedicarsi alla più antica attività di ogni essere vivente: la caccia! Se nei tempi antichi, per l’uomo la caccia fosse una questioni di sopravvivenza, da qualche secolo è diventata una tradizione che appassiona tutte le classi sociali.

In Europa, la caccia viene esibita nei menù di tanti ristoranti e vengono eseguiti diverse ricette di cacciagione. Con il consueto spirito festoso, lo scorso 31 ottobre, per il secondo Corso di Cucina mensile, la SAIG ha rispettato una delle tradizione autunnale proponendo una ricetta particolare, in sintonia con l’atmosfera invernale predominante a Ginevra: Cinghiale in salmì alla lucchese, con polenta. Questa famosa ricetta viene realizzata un po’ dappertutto ma senza qualche ingrediente come la si propone a Lucca e in Toscana. Difatti, la differenza sta nell’aggiungere il vino toscano e, soprattutto, le olive amare lucchesi, che dona alla pietanza quel particolare gusto.

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Il Corso, diretto magistralmente da Menotti Bacci, presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, che con la maestria che tutte le partecipanti gli riconoscono, ancora un volta alla SAIG si è festeggiato il buon cibo con le innumerevoli pietanze che il nostro made in Italy ci propone con la ricchezza culinaria delle nostre 20 regioni.

Con questa pietanza del nord Italia, ma tipicamente personalizzate da tutte le regioni della Penisola, le signore si sono divertite ad immergersi tra gli ingredienti farinosi della lasagna e il sapore audace e selvaggio del cinghiale. Un altro momento che arricchisce il viaggio culinario delle SAIG, attraversando le regioni italiane alla ricerca delle loro moltitudini culturali. Un’altra serata all’insegna dell’amicizia e della buona armonia.

Questo incontro bimensile, come espresso diverse volte, volge a stringere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello stesso tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori. L’equipe di quest’anno è stata molto interessata a questi corsi di cui si è palesata l’assidua partecipazione, nonché il numero sempre costante dei partecipanti.

La SAIG coglie questa occasione per informare che, considerando il notevole successo dell’iniziativa, il numero dei partecipanti è stato aumentato. Pertanto, sono aperte le iscrizioni per qualche posto a disposizione.

Per maggiori informazioni, si prega di inviare un mail a info@saig-ginevra.ch oppure, chiamare al 022 700 97 45.

“Dall’estinzione alla resurrezione

Curiosa, infatti, la storia del cinghiale in cucina. In epoca romana non c’era praticamente differenza tra il cinghiale e il maiale. Gli animali venivano allevati allo stato brado nei boschi; ci si limitava a catturarli e a macellarli al momento giusto. Poi, nel Nord Italia, a partire dal Medioevo molti contadini iniziarono a vivere fianco a fianco con i maiali, che inizialmente venivano utilizzati per lo smaltimento degli scarti domestici come la crusca e le ghiande.

Dalle selezioni effettuate dall’uomo deriva il maiale domestico (Sus scrofa domesticus). Mentre, in Italia, le specie selvatiche andarono via via diminuendo. Nel nostro Paese esistevano tre sottospecie: il cinghiale maremmano (Sus scrofa majori), quello sardo (Sus scrofa meridionalis) e una terza razza dell’Italia settentrionale ormai estinta da secoli. All’inizio del Novecento il cinghiale era praticamente confinato alla Maremma, alla Sardegna e ad alcune aree dell’Appennino Centro-meridionale.

Tra il XVIII e il XIX secolo il cinghiale era già estinto in Trentino, in Liguria, in Friuli e in Romagna. Poi, a partire dagli anni ’50, con l’abbandono delle campagne soprattutto nelle aree pedemontane, la popolazione cominciò a crescere. Ma a determinare il ritorno dei cinghiali, negli anni ’60 e ’70, furono soprattutto le reintroduzioni a scopo venatorio.

Molti esemplari, appartenenti alla stessa specie Sub scrofa majori ma più grandi, vennero reintrodotti dall‘Ungheria; altri migrarono dalla Francia; altri ancora vennero più o meno spontaneamente incrociati con il maiale domestico. Fino all’attuale boom della popolazione “cinghialesca”.”

L’associazionismo: la storia di persone altruiste che hanno scritto la storia!

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Le Associazioni, già dai tempi delle prime guerre, hanno avuto sempre un ruolo determinante per la nostra collettività e, continuano ad aggrapparsi a quel cordone ombelicale che le lega al luogo d’origine. Inoltre, si sono rivelate un punto di riferimento per dare impulso alla cultura italiana, un punto di incontro tra la vecchia e la nuova emigrazione sino al progressivo arresto di quest’ultima.

Non esistono ricette già pronte per il “cambiamento” ma rimanere inoperosi ed assistere alla perdita di importanti rappresentanti della comunità locale o Nazionale non lucrativi, quali sono le Associazioni, è deprecabile!

Come possiamo contrastare questa deriva alquanto demoralizzante? Ragionando sui problemi che producono la mancanza d’interesse di molti e la sterilità d’azione che ne consegue. Particolare attenzione dovrebbe essere data, anche solamente in specifiche occasioni, a quelle fasce d’età che con la solitudine anche accerchiati dai famigliari ed evidenziarne la figura e la loro esistenza.

Dovremmo sentirci tutti in dovere di stringere legami sempre più saldi e di aiutarci reciprocamente, dovremmo sentire la necessità di stare insieme allo scopo di mantenere integro il bagaglio culturale che abbiamo ereditato dai nostri predecessori per trasmetterlo alle generazioni future.

Ripensiamo agli ideali ed azioni per incoraggiare l’avvicinamento delle nuove generazioni al mondo dell’associazionismo, creando una realtà associativa che rispecchi le loro esigenze.

In questa chiave di lettura occorre occuparsi di cose concrete, servono progetti attendibili di come riavvicinare le giovani generazioni al mondo delle Associazioni, allontanandoli dalle droghe, dalle organizzazioni criminali, facendo conoscere la loro storia, le loro tradizioni, la loro cultura, appoggiando le loro iniziative.

Un’idea che potrebbe essere concretizzata sarebbe quella di motivare le nostre discendenze, uscendo fuori degli schemi tradizionali e proponendo temi che interessano davvero il mondo giovanile. Proposte e progetti che riescano a dare risposte concrete alle esigenze più significative, per non perdere la speranza e combattere il rallentamento dell’evoluzione di una recessione difficilmente recuperabile, che porta all’emigrazione dei nostri giovani.

Non è necessario pensarla tutti, e su tutto, nello stesso modo, ma bisogna condividere l’esigenza comune di uscire da una logica tradizionalista per il bene della nostra Comunità palagonese che non aspetta altro di sentire il contatto reale con le proprie appartenenze, attraverso azioni rappresentative che devono volgere alla considerazione del cittadino e vederlo come “uguale” e non come fonte di profitto o come sottostante.

C.V.

“Scheda del volontariato in Italia: oltre 44 mila le associazioni

Secondo il primo rapporto nazionale del Csvnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato) analizza lo stato del volontariato nel nostro paese.

I dati del primo rapporto del Csvnet pubblicato nel 2015 svela il volto del volontariato in Italia. La maggior parte delle associazioni (55%) opera nel campo dell’assistenza sociale (11.812) e della sanità (9.098). Solo il 4% ha un presidente con meno di 35 anni. L’età media dei volontari è di 48 anni.

– Campione d’indagine.
In totale, sono stati raccolti i dati riguardanti 44.182 associazioni: non solo quelle iscritte ai registri pubblici, ma anche quelle registrate unicamente nelle banche dati dei Centri di Servizio. Il risultato è fotografia più dettagliata del mondo del volontariato mai realizzata in Italia. La maggior parte opera nel campo dell’assistenza sociale (11.812) e della sanità (9.098): da sole queste due classi racchiudono il 55 per cento del totale delle associazioni. Seguono quelle che si occupano di cultura, sport e ricreazione. Anziani e minori sono le categorie primarie di utenti con il 25,4 per cento, mentre si dedicano a malati e disabili il 18 per cento delle organizzazioni. Si occupano di nomadi, immigrati o profughi il 5,7 per cento. Al nord e nel centro si trovano oltre la metà delle associazioni: Lombardia, Toscana, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna sono le regioni in cui le realtà del volontariato sono più radicate. Se però si confronta il numero di abitanti con quello delle organizzazioni, sono Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta ad avere più onlus. Al sud e nelle isole si registrano, invece, le percentuali più basse: rispettivamente il 17 e il 6 per cento del totale.

La metà delle associazioni opera con meno di 16 volontari: solo il 15 per cento ha un numero superiore a 50. Per quanto riguarda i soci, ne hanno meno di 60 il 50 per cento, mentre poco più del 10 per cento ha una base associativa molto estesa (oltre 500 soci). La rappresentanza legale è composta, per i due terzi, da uomini.

Solo il 4% delle associazioni ha un presidente under 35. I presidenti delle OdV hanno in media 58 anni, dieci in più rispetto ai volontari delle stesse organizzazioni, e arrivano a ricoprire quel ruolo dopo un periodo lungo di gavetta.

Età dei volontari. Secondo lo studio, l’età media dei volontari nelle associazioni è in linea con quella della popolazione, 48,1 anni a fronte del 48,7 della popolazione nel suo complesso.
Sempre tra i presidenti, gli uomini sono in prevalenza ancora più netta: solo un presidente su tre è donna, tendenza analoga a quella registrata nella maggior parte dei contesti organizzativi di qualsiasi tipo (aziendale o istituzionale) dove la presenza femminile è più forte alla base e si assottiglia andando verso il vertice.”

(SP) Fonte: www.redattoresociale.it

Ritorna la Trippa al primo Corso di Cucina SAIG del mese di ottobre

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Nella bella cornice di inizio autunno, ad accendere i fornelli per il primo dei due corsi di Cucina della SAIG, ci ha pensato l’Associazione Lucchesi nel Mondo con il suo Presidente, Menotti Bacci, in una ricetta tipicamente italiana: la trippa.

Il Presidente Bacci, ha voluto valorizzare il paese di origine, che è Limano, in provincia di Lucca, eseguendo la ricetta della trippa alla limanese in tutte le sue origini storiche datate da più di 150 anni, ancor prima dell’Unità d’Italia.

La trippa rimane comunque una ricetta che unisce tutti gli italiani, eseguita in diversi modi diventata pietanza tipica. La trippa è un cibo considerato “povero” e poco raffinato, ma invece cucinato alla perfezione come in questa ricetta preparate dal nostro responsabile toscano del Corso di Cucina, Menotti Bacci, diventa saporito e nutriente, oltre che economico.

La ricetta della trippa è un piatto classico della cucina toscana; si tratta di una preparazione semplice, fatta senza aggiungere molti ingredienti, ma molto gustosa. Oltre alla trippa ed il vino, rigorosamente italiano, il Corso-cena si è concluso con un dolce a sorpresa per continuare a festeggiare, anche con i commensali del Corso di Cucina bi-mensile della SAIG, il compleanno del nostro Presidente dei Lucchesi ginevrini, nonché responsabile anche di questo progetto culinario.

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Questo tipo di ricette considerate “povere”, corrisponde pienamente ai criteri del progetto culinario della SAIG, che volge a far riscoprire le antiche tradizioni culinarie delle regioni italiane. Un modo anche per tramandare le vecchie ricette delle nostre nonne, un progetto per mantenere viva la cultura culinaria della nostra Italia fuori dai suoi confini.

Ancora una volta l’equipe SAIG ha saziato a dovere il desiderio di sapere delle frequentatrici del Corso che diventa sempre di più una riunione famigliare, un momento per incontrarsi col piacere di condividere questo momento attorno ad una pietanza. Non è solo imparare e scoprire una ricetta ma anche condividere un’amicizia che si innaffia e rafforza col passare del tempo e di questo, la SAIG non può essere che orgogliosa e fiera.

Se volete iscrivervi, rimangono ancora qualche posto prima di chiudere le iscrizioni.
Per informazioni chiamare al 078 865 35 00.

Al Corso di Cucina della SAIG, i cuochi dell’Associazione Laziale ginevrina L.A.R.E

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Il Corso di Cucina della SAIG, per l’anno 2019 – 2020, inizia dal centro Italia e precisamente dal Lazio, lo scorso 26 settembre. Il Presidente della L.A.R.E., Guglielmo Cascioli, ha portato i cuochi dell’Associazione per proporre alcune piatti tipicamente laziali quali i famosi spaghetti all’Amatriciana, insalati di fagioli alla romana e, come dolce, la crostata di visciole.

Ogni iniziale scetticismo è stato polverizzato dalla bontà di questo piatto. La tavola era imbandita a festa ed il vino rosso accompagnava in modo eccellente i sapori fedeli alla cucina laziale. E’ stato richiesto un bis tutti a riprova della bontà dei piatti proposti.

Anche in questa occasione la SAIG ha dato prova di fedeltà alle tradizioni culinarie italiane e regionali. Altissima e fedele l’affluenza per questo appuntamento bimestrale con la cucina con ospiti sempre diversi e sempre più attratti dai sapori nostrani. Non si risparmiano complimenti e la curiosità per i piatti della tradizione italiana sono in crescente aumento.

“Qual è la vera storia della Amatriciana?

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L’amatriciana (in romanesco matriciana a causa dell’aferesi) è un condimento per la pastasciutta, tipico delle osterie e trattorie romane. Gli ingredienti sono: guanciale, pecorino e pomodoro. Prende il nome da Amatrice, una cittadina in provincia di Rieti.

la prima testimonianza scritta di questo piatto ci arriva dal cuoco Francesco Leonardi che, nel 1816, lo servì alla corte del papanell’800, nel rione Ponte (zona di piazza Navona area ponte Sant’Angelo), esisteva un vicolo chiamato de’ Matriciani (dopo il 1870 vicolo degli Amatriciani) e una piazza (oggi Piazza Lancellotti) dove i Grici (Sabini) tenevano mercato, vendendo pane, salumi e formaggi dei monti Sibillini; sostavano poi nei pressi di una locanda chiamata L’Amatriciano.

Questo sugo è figlio quindi della gricia (o griscia), piatto di spaghetti o maccheroni conditi con olio, pepe e barbozzo o guanciale, nato in un paese reatino di nome Grisciano. Cosa certa è che l’aggiunta della salsa di pomodoro risale alla fine del diciassettesimo secolo. La prima testimonianza scritta dell’uso del sugo all’amatriciana per condire la pasta la si trova nel manuale di cucina del cuoco romano Francesco Leonardi, che la servì alla corte del Papa. Fu un colpo di alta classe: alla maniera dei matriciani Leonardi impose un piatto popolare a un banchetto al Quirinale in onore di Francesco I Imperatore d’Austria, organizzato da Papa Pio VII nell’aprile del 1816.

L’insalata di fagioli alla romana

Questa ricetta è un piatto molto sostanzioso, che propone il sapore tipico e rustico della cucina della capitale. È anche un contorno che però può facilmente trasformarsi in un piatto unico, e può essere realizzato in maniera molto semplice. Per i fagioli il condimento che viene usato è costituito da una salsina composta da olio extravergine di oliva, acciughe tritate, aglio, timo, pepe e cipolla aromatizzata nell’aceto di vino rosso.

Storia e origine della crostata di visciole

La crostata di visciole, un tipo di ciliegia che cresce nei boschi fuori porta, è un dolce romano che affonda le sue radici nel Settecento, quando a Roma era forte la presenza delle comunità ebraiche.

Questo dolce, come tanti altri, nasce grazie all’uso d’ingredienti semplici che, lavorati insieme, danno vita a capolavori culinari capaci di resistere allo scorrere del tempo.”

La SAIG Continua il suo viaggio culinario tra le antiche pietanze delle regioni italiane, insieme alle Associazioni che la compongono e con i tanti fedeli frequentatrici che sono sempre più golose di apprendere la storia della Cucina regionale italiana.