CUCINA

Terrine e cinghiale alla lucchese:

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In conclusione al mese dedicato alla Toscana, il secondo Corso di Cucina dello scorso 28 febbraio è stato caratterizzato da due antiche pietanze particolarmente conosciute nell’ambito culinario nel nord Italia. Preparato con cura dal Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra e responsabile del Corso, Menotti Bacci, che ci ha deliziato con una terrina e pappardelle, fatte in casa, alla carne di cinghiale.

Con la maestria delle partecipanti e del responsabile Menotti Bacci, la SAIG festeggia il buon cibo con le innumerevoli pietanze che il nostro made in Italy ci propone con la ricchezza culinaria delle nostre 20 regioni.

Appena arrivate, le habitué si sono messe subito a lavorare la pasta per la realizzazione delle pappardelle, mentre altre preparavano la terrina per decorarla nei piatti. Dalla bella sinergia creatasi, tra le frequentatrice dei corsi, le serata passano sempre nella buona armonia attorno ad una pietanza che ci ricorda momenti passati tra il calore famigliare degli anni passati.

Le pappardelle al ragù di cinghiale fanno parte della tradizione culinaria della maremma toscana. Saporite ed appetitose racchiudono il gusto autentico di un tempo. Rispetto al classico ragù alla bolognese, quello di cinghiale ha una nota più decisa e molto particolare, grazie al suo sapore leggermente selvatico. Dopo le lunghe ore di cottura, questa carne pregiata risulterà morbida e sarà difficile resistere al profumo del ragù appena fatto!

Ma cosa accade quando le pappardelle incontrano questo strepitoso condimento? La loro unione da vita ad uno dei primi piatti più succulenti della tradizione toscana. La sfoglia all’uovo ruvida e porosa assorbe il ragù di selvaggina per rilasciarlo ad ogni assaggio! Allora cosa aspettate? Lasciatevi avvolgere dai profumi e dal sapore rustico delle pappardelle al ragù di cinghiale.

Un’altra pietanza della quale arricchisce il viaggio culinario delle SAIG, attraversando le regioni italiane alla ricerca delle loro moltitudini culturali. Un’altra serata all’insegna dell’amicizia e della buona armonia.

L’apprezzamento generale dopo la degustazione (eufemismo per indicare una mangiata pantagruelica) ha confermato ancora una volta il successo del Corso di cucina regionale promosso dalla SAIG, che offre la possibilità ai frequentatori di scoprire, o riscoprire, la ricchezza e la varietà delle specialità gastronomiche italiane.

Questo incontro bimensile, per adesso rimane il secondo e l’ultimo giovedì del mese, volge a stringere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello stesso tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori. L’equipe di quest’anno è stata molto interessata a questi corsi di cui si è palesata l’assidua partecipazione, nonché il numero sempre costante dei partecipanti.

In sostanza, con questa attività, abbiamo scoperto che ci piace scoprire e andare alla ricerca di tutto quello che ruota intorno al mondo del cibo, un luogo in cui raccogliere le ricette tradizionali della nostra cultura e renderle disponibili per tutti coloro che frequentano il Corso. Per maggiori informazioni, si prega di inviare un mail a info@saig-ginevra.ch oppure, chiamare al 022 700 97 45.

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Provincia di Lucca, la Regione Toscana al Corso di Cucina SAIG

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Stasera alla SAIG serata dedicata alla cucina toscana, famosa per essere espressioni di una sana e naturale dieta mediterranea conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.

Si tratta di una cucina piena di tradizioni, composta di sapori semplici ma intensi che sfruttano i sapori dell’orto con carni possibilmente allevate in proprio. Il tutto condito dal rinomato olio extra-vergine di oliva che, assieme al pane, re della tavola e caratterizzato dalla totale assenza di sale, forma un connubio eccellente. Se, poi, aggiungiamo il vino tipico di questa regione, famosissimo sia in Italia sia all’estero, allora si riesce a raggiungere la perfezione culinaria gradita e riconosciuta da tutti i buongustai del mondo.

Il pane sciapo, punto di forza di questa cucina, viene utilizzato sia fresco, sia raffermo per la preparazione di zuppe, oppure tostato per crostini o bruschette che sposano perfettamente i salumi ed altri sapori forti. L’aglio è un altro degli ingredienti chiave delle ricette toscane. Viene utilizzato perfino sul pane tostato per esaltare i sapori che si accompagnano ad esso.

Ogni provincia e comune della Toscana ha le sue caratteristiche che spaziano dalle carni, al pescato, ai legumi, alle minestre.

Nella serata di San Valentino, il responsabile dei corsi di cucina, Menotti Bacci, si è cimentato con successo nella preparazione di un menu tipico della zona di Lucca, che si distingue per la quasi totale assenza di grassi di origine animale. La base del condimento, difatti, è principalmente l’olio crudo.

Per la serata, è stato previsto come antipasto salumi misti accompagnati dai famosi crostini spalmati di aglio e, come piatto principale, delle costine di maiale accompagnate con patate arrosto al rosmarino. Due torte al cioccolato sono state il dessert per festeggiare il santo protettore degli innamorati.

Oltre al Presidente Bacci, presenti anche il Vincenzo Bartolomeo, Presidente dell’ACAS, Francesco Decicco, Presidente dell’ACG ed il Cassiere Gino Piroddi.

25 i festosi partecipanti alla serata che si è svolta all’insegna del buonumore e della convivialità tipici delle cene italiane secondo la nostra migliore tradizione e come voluto da sempre dalla SAIG.

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Gnocchi di patate al ragù per iniziare il 2019

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Dopo aver percorso e riproposto il 2018 molte regioni dell’Italia culinaria, un’altra serata all’insegna dell’amicizia e della buona armonia è stata vissuta dagli addetti ai lavori. Non poteva iniziare meglio, dopo le feste di fine anno, il corso di cucina della SAIG.

Piera e Gino Conte, rinomati ristoratori italiani a Ginevra, con i Gnocchi di patate al ragù, pietanza povera di elementi ma ricca di sapori della terra, hanno interpretato in maniera eccellente quelli che sono le espressioni culinari che la SAIG, con questo incontro mensile, desidera promuovere a Ginevra. Sempre presente il responsabile del corso, Menotti Bacci, presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Francesco Decicco, presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra e il nostro Cassiere, Gino Piroddi.

Anche in questa occasione la SAIG ha dato prova di fedeltà alle tradizioni culinarie italiane e regionali. Altissima e fedele l’affluenza per questo appuntamento bimestrale con la cucina con ospiti sempre diversi e sempre più attratti dai sapori nostrani. Non si risparmiano complimenti e la curiosità per i piatti della tradizione italiana sono in crescente aumento. Come quelli preparati dalle allieve abituali.

L’apprezzamento generale dopo la degustazione della ricetta, ha confermato ancora una volta il successo del Corso di cucina regionale promosso dalla SAIG, che offre la possibilità ai frequentatori di scoprire, o riscoprire, la ricchezza e la varietà delle specialità gastronomiche italiane.

Questo incontro bimensile, per adesso rimane il secondo e l’ultimo giovedì del mese, volge a stringere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello stesso tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori. L’equipe di quest’anno è stata molto interessata a questi corsi di cui si è palesata l’assidua partecipazione, nonché il numero sempre crescente dei partecipanti.

“Gnocchi di patate: la loro origine è veneta.

Gli gnocchi di patate sono una preparazione gastronomica semplice (anche se non è così scontato saperli realizzare a regola d’arte) diventata ormai di diffusione nazionale.

Il manufatto di “gnocco” in cucina è antichissimo e risale alla notte dei tempi, basti pensare che il concetto di impasto era già presente circa 9.000 anni prima della nascita di Cristo.

Originariamente, infatti, gli gnocchi erano semplicemente degli impasti di acqua fredda e farina, con forma più o meno tondeggiante, che venivano successivamente cotti in acqua bollente. Si potevano considerare quindi dei veri e propri sinonimi di “maccheroni” nel loro significato ancestrale, cioè impasti “ammaccati”, ovvero pestati.

Il termine gnocco, tuttavia, significa “nodo” e rimanda più a qualcosa di duro, proprio come le “nocche” delle dita. Si doveva trattare quindi di impasti duri e difficoltosi da deglutire, dei veri e propri “strangola preti”.

Il “bacanal del gnoco” di Verona vanta oltre 400 anni di esperienza nell’esecuzione dei tradizionali gnocchi ma bisogna aspettare l‘800 per poter parlare di “gnocchi di patate“. L’introduzione in cucina di quest’ultime come ingrediente, dopo la scoperta dell’America del 12 Ottobre 1492, fu infatti lenta e graduale.

Il baccanale del gnocco, o Carnevale di Verona, affonda le sue origini proprio nel tardo medioevo e identifica in Tommaso da Vico il suo padre fondatore. Egli fu un medico che nel 1530 riuscì a sedare l’assalto ai forni da parte della popolazione in rivolta nel quartiere di San Zeno e, nel suo testamento, lasciò scritto l’obbligo di distribuire loro annualmente alimenti e viveri.

La principale maschera carnevalesca di Verona è proprio il “Papà del Gnoco“, essa si muove a cavallo di una mula stringendo in mano una grande forchetta dorata su cui è infilzato non a caso un gnocco.”

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La SAIG invita gli over 65 del Cantone, al pranzo di Natale in occasione degli auguri per le feste di fine anno

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La SAIG invita gli over 65 del Cantone, al pranzo di Natale in occasione degli auguri per le feste di fine anno

Per il secondo anno consecutivo, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG), si è attivata per organizzare ed offrire il pranzo natalizio con gli anziani del Cantone di Ginevra. A rispondere all’invito sono stati più di 160, circa 50 in più della 1^ edizione nel 2017.

Per raggiungere ed informate i Senior del Cantone è stata determinante la collaborazione con i responsabili dell’Unità d’Azione Comunitaria, Servette/Saint-Jean/Petit-Saconnex, (UAC) e del Servizio Sociale della Città di Ginevra. Questo incontro difatti, non è altro che il prosieguo del progetto SAIG in partenariato con l’UAC, “L’Italie à portée de bouche”, che si svolge una volta al mese nei locali della SAIG, che si consolida ogni anno di più e che viene gradito dagli ospiti presenti all’appuntamento mensile.

Forte del successo dello scorso anno, la SAIG ha potuto annoverare tra gli ospiti anche una delegazione degli anziani della Maison de retraite du Petit-Saconnex i pensionati degli “Etablissement médico-social” (EMS), quali “Les Pins – Grand Saconnex”, “Cité Vieusseux”, con sede limitrofe alla SAIG.

Anche l’edizione del 2018, l’evento, si è svolto nella sala de l’Ecole de Vernier Place, la cui amministrazione ringraziamo per la gratuità della location. Un comitato d’accoglienza d’eccezione e numeroso ha accolto gli ospiti per accompagnarli ai loro posti.

I primi ad offrirsi volontari per l’accoglienza ed il servizio in sala, sono stati i Presidenti delle Associazione aderenti alla SAIG accompagnati dai volontari vicini alla Società. Nello specifico Francesco Decicco (Associazione dei Calabresi), Menotti Bacci (Associazione Lucchesi nel Mondo), Antonio Scarlino (Associazione Regionale Pugliese), il Cassiere Gino Piroddi e si è aggiunto Vincenzo Bartolomeo, Presidente dell’Associazione Cultura e Arte Siciliana, che, insieme ai tanti amici della nostra Società, hanno rivolto ai presenti il caloroso saluto della Società e augurato loro un sereno Natale.

Ad accentuare la rilevanza dell’evento è stata la pregevole presenza del Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana e Signora, la Signora Anna Sempiana, la Presedente dell’Associazione Bellunese, Maddalena Fronda che hanno condiviso questo pranzo insieme agli invitati.

Il sostanzioso menu è stato preparato dagli chef Stéphane Muller e Roberto Corona, coadiuvati dall’instancabile Menotti Baci, Immacolata Pungitore, Maria Crisci e Antonio Folino. In sala, Antonio Bello e Clause Romanato. La SAIG ringrazia anche la partecipazione dei volontari del’UAC e di tutti coloro che hanno partecipato alla riuscita di questo bella giornata. A fine pranzo, il Console Generale, Antonino La Piana e Signora, insieme ai Presidenti delle Associazione della SAIG si sono mischiati con il folto pubblico per donare loro un piccolo dolce tipico natalizio.

La nostra particolare attenzione va a tutti loro, perché crediamo che la dignità e il diritto di vivere senza privazioni, sia fattore imprescindibile e condizione essenziale per la sopravvivenza di ogni essere umano, a prescindere dall’età. Tutti insieme trasferiscono un’emozione ed un calore umano ineguagliabili: questo il sentimento di serenità che regnava in sala.

Per la fascia di popolazione più anziana che hanno preso parte al pranzo, si è trattato di un’ulteriore opportunità di sentirsi inclusi in un contesto sociale insolito, sottraendosi così, dall’habitat in cui trascorrono la maggior parte del loro tempo. Noi, alla SAIG, riteniamo di avere il dovere di tutelare il benessere dei nostri anziani a dimostrazione del rispetto del passato, elemento fondamentale per vivere un presente che illumina la strada del futuro.

La SAIG, grazie ai suoi tanti collaboratori e sostenitori e grazie anche alla considerazione delle Città Ginevra, Carouge, Vernier, Onex e Chêne-Bourg, queste attività rivolte ai Senior, desidera collaborare a costruire un esempio di sinergia, attraverso il volontariato, di promozione sociale ed impegnarsi nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e a far crescere il ruolo dei senior nella società. Inoltre, l’iniziativa di solidarietà viene intesa come un valore aggiunto affinché si possa rafforzare la coesione sociale nel Cantone di Ginevra.

Il progetto che intende sviluppare la SAIG in futuro, sarebbe quello di aiutare persone anziane sole attraverso una rete solida di relazioni che consenta all’utente di continuare a vivere la vita di tutti i giorni con amicizia, ascolto e opportunità di partecipazione.

Il prossimo anno, il 14 dicembre, è in programma la terza edizione cercando di dare la possibilità a più persone di parteciparvi, se le possibilità della SAIG lo permetteranno. Maggiori informazioni saranno divulgate in tempo utile.

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Il “Buon Natale” dell’Associazione Calabrese Ginevra

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Il “Buon Natale” dell’Associazione Calabrese Ginevra

Lo scorso sabato primo dicembre, nel viaggio itinerante delle attività festive dell’associazionismo italiano a Ginevra, i rappresentanti della Regione Calabria hanno chiuso il loro programma 2018, con la tradizionale “Festa di Natale”.

La serata inizia con una dedica ad un grande personaggio, scomparso a causa di una malattia. In rappresentanza dell’Associazione Calabrese, Tommasina Isabella ha letto il commovente messaggio:
“Questa sera il comitato ci teneva a rendere omaggio a Claudio Isabella Valenzi che ci ha lasciati ad aprile scorso. Sempre con il sorriso, l’entusiasmo e soprattutto con la Calabria nel cuore, Claudio è stato un membro attivo del comitato e dell’associazione. Allora stasera, caro Claudio, ovunque tu sia, questo applauso è per te. Ciao Claudio!!!”

l’arrivo di Babbo Natale, che ha portato i regali ai bambini che aspettavano impazienti, ha dato inizio ai festeggiamenti di Natale, programmati dall’Associazione Calabrese di Ginevra.
Il momento più emozionante della serata è senz’altro stato l’arrivo di Babbo Natale, reclamato, sulle note musicali, dal dolce richiamo cantato di tutti i bimbi presenti. Ad ognuno di loro, Babbo Natale ha regalato un dono, tirato fuori dal suo gran cesto in vimini. Un bel momento, animato da Tommasina Isabella, che, con la sua delicatezza, ha saputo gestire i tanti bambini, palesemente emozionati difronte il barbuto vestito tutto di rosso.

Intanto che la musica del gruppo “ Il Duo di Casa Nostra”, che hanno animato la serata con la loro travolgente musica e trascinato in pista i numerosi calabresi e simpatizzanti, una cena tipica della Regione, preparata dai cuochi dell’Associazione Calabrese, ha deliziato i commensali con i sapori un notevole pubblico al divertimento che ha contribuito alla riuscita della serata, a dimostrazione che l’intraprendenza costante delle realtà italiane a Ginevra, come l’Associazione Calabrese, continuano a dimostrare l’attaccamento alle proprie radici.

L’Associazione Calabrese ginevrina, grazie alle capacità propositive ed organizzative del suo Presidente Francesco Decicco e del suo comitato, ha aggregato, col passare del tempo, nella realizzazione di diversi eventi annuali, suscitando il continuo interessante, non solo quindi della comunità calabrese, ma anche di quella italiana.

“Alla scoperta delle tradizioni del Natale in Calabria

La Calabria è una terra ricca di tradizioni e di grande cultura. Trascorrere il Natale nella bella terra di Calabria, significa immergersi in luoghi magici che ogni anno ripercorrono la storia del Natale attraverso canti e manifestazioni caratteristiche. Ecco alcune note informative sul Natale in Calabria e su come trascorrerlo al meglio.

Natale in Calabria, significa in primo luogo, sicuramente, Natale in famiglia. Tradizionalmente questa festa riesce a raccogliere tutta la famiglia intorno alla tavola imbandita con le portate della cucina calabrese. Dopo la celebrazione della festa dell’Immacolata, l’8 dicembre, si inizia a preparare con molto calore il santo Natale. Per tutto il periodo natalizio, si riscoprono e si ripropongono le tradizioni antiche, tramandate dagli antenati. Pur se con minor interesse da parte dei giovani, sono ancora molte le famiglie in Calabria che riescono a distinguersi dalla tendenza nazionale, cioè quella di trasformare in un solo fenomeno commerciale, questa occasione di unità, di accoglienza e di benvolere reciproco, specialmente fra tutti i membri della propria famiglia e anche della propria comunità. E’ dalla famiglia e, nella famiglia che si ripropongono puntualmente tutti quei gesti e quelle attività che portano un alone di festa caratterizzato da elementi caratteristici. Infatti in molte case oltre alla preparazione del tradizionale albero, ci si mette in movimento sin dai primi di dicembre per preparare ancora una volta per il prossimo Natale il presepe e raccontare simbolicamente la storia della Santa Natività e dei valori da essa derivanti. Anche per il semplice allestimento dei presepi si mostra una passione saldamente ancorata ai principi portati avanti di generazione in generazione. In Calabria pochi acquistano gadget o pastorelli. Si va alla ricerca di materie prime (muschio, cortecce, sassi, calce, farina, ecc) per la realizzazione coreografica e la costruzione di paesaggi, montagne innevate, piccole case, sentieri, ruscelli, molto spesso ci si cimenta in una scenografia automatizzata da semplici meccanismi in movimento che contribuiscono ad abbellire ed a rendere più realistico il presepe.

Canti e prodotti tipici

Il natale in Calabria è allietato dai suoi canti tradizionali Il suono delle nenie natalizie crea l’atmosfera adatta a tale periodo: suonatori (zampognari venuti da fuori regione o suonatori del posto) percorrono le strade dei paesi, al mattino presto o alla sera, per tutti i giorni della novena, suonando la ninna e le melodie dei canti popolari natalizi. Sono le classiche “pastorali” o “strhine” (strenne) che animano i borghi calabresi. Oltre alle musiche anche i prodotti tipici sono elemento fondante del Natale calabrese. Una tavola imbandita a festa quella della vigilia di Natale che propone per tradizione le “13 portate” dai primi fino ai dolci.”47209657_2180311942019468_898459076164321280_n 47169776_2180311922019470_1697706860217368576_o 47139222_2180312025352793_732572046030012416_o 47222091_2180312108686118_8058555087745712128_o 47206227_2180312132019449_1558211162871431168_o 47216060_2180312258686103_2971091253900345344_o

10° Anniversario con cena di gala

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La SAIG chiude i festeggiamenti del 10° Anniversario con una cena di gala in occasione della III edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.

Lo scorso 24 novembre, a conclusione dei festeggiamenti del suo10° Anniversario, della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, SAIG, ha scelto uno scenario all’altezza della sua storia e delle sue aspettative future quale “l’École Hôtelière de Genève” (Scuola Alberghiera di Ginevra). La scelta della EHG è stata pensata per attrarre l’attenzione alla formazione nel settore alberghiero e per sviluppare eventuali collaborazioni di lungo periodo tra cuochi italiani e locali nella prestigiosa scuola famosa in tutto il mondo. Cornice ideale per celebrare degnamente anche la serata conclusiva della “Settimana della Cucina italiana nel mondo” arrivata alla sua terza edizione.

Una scenografia che ha visto una rara rappresentanza politico-istituzionale e associativa italiana e ginevrina impegnata a festeggiare le molte iniziative di successo della SAIG e, nel contempo, la III edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.

A fare gli onori di casa, il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro ed il Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana che, con le rispettive consorti, hanno accolto i 98 invitati alla cena di Gala della SAIG. Oltre ai presidenti delle Associazioni aderenti alla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra quali Francesco Decicco (ass. Calabresi), Oliviero Bisacchi (Club forza Cesena), Menotti Bacci (Ass. Lucchesi nel Mondo) e Antonio Scarlino (Ass. Regionale Pugliese). Presente anche il resto del Comitato SAIG con Jean-Charles Lathion, l’Avv. Alessandra Testaguzza, Marjorie de Chastoney, la Segretaria Federica Di Stefano ed il Tesoriere, Gino Piroddi.

Molti ospiti eccellenti hanno presenziato all’evento quali S.E. l’Amb. Gian Lorenzo Cornado, Rappresentante Permanente presso le Organizzazioni Internazionali ed il Vice Rappresentante Permanente, Amb. Massimo Bellelli, gli On.li Angela Schirò, Massimo Ungaro e Gianni Farina, il Consigliere di Stato di Ginevra, Serge Dal Busco, il Presidente del Consiglio Municipale della Città di Ginevra, Eric Bertinat, il Console italiano aggiunto, Roberta Massari, il Sindaco e l’Assessore della Città di Palagonia, Salvo Astuti e Francesca Ventimiglia, il Deputato nazionale svizzero, Manuel Tornare, il Sindaco e le Consigliere Amministrative della Città di Carouge, Nicolas Walder, Stéphanie Lammar e Anne Hiltpold, il Sindaco e la Consigliera Amministrativa della Città d’Onex, François Mumenthaler e Carole-Anne Kast e Beatriz de Candolle, Consigliera Amministrativa del Comune di Chêne-Bourg, il rappresentante della Nunziatura presso l’ONU, Mons. Massimo De Gregori.
Presenti anche alcuni membri d’Onore della SAIG quali Carlo Lamprecht, il Deputato cantonale, Daniel Sormanni, il Fisico Dr. Vittorio Palmieri, il Dr. Francesco Artale, la cantante soprano, Varduhi Khachatryan. Inoltre, una considerevole rappresentanza dell’associazionismo italiano nel Cantone.

Il Coordinatore SAIG, Carmelo Vaccaro, ha salutato, come da rito, tutti i presenti alla cena.
Cena che è stata preparata dallo chef Davide Cianetti, arrivato appositamente da Roma con due suoi collaboratori, coadiuvato dallo Chef locale, Stephane Muller, che ha offerto un menu tutto italiano molto apprezzato dagli invitati, con un tocco siciliano offerto dal Sindaco di Palagonia, Salvo Astuti che ha regalato i famosi cannoli siciliani.

Una piccola introduzione sul ruolo associazionistico svolto nel mondo dalle molte associazioni attive in questo settore, fra cui anche la SAIG a Ginevra. L’associazionismo svolge un ruolo fondamentale all’interno di ogni società civile, in quanto permette la realizzazione di quella “sussidiarietà” necessaria, volta a colmare gli inevitabili vuoti istituzionali ed amministrativi. Le Associazioni infatti volgono un attivissimo ruolo a favore della collettività, in sinergia con le istituzioni, spesso con il supporto delle Autorità locali al fine di soddisfare le crescenti esigenze socioculturali dei connazionali. La cooperazione di dette istituzioni permette infatti di fornire concreta risposta all’universalità delle situazioni per meglio raggiungere gli obiettivi di comune interesse. Pertanto, la SAIG, nella persona del Console Generale La Piana, trova un interlocutore attento e ricettivo nel promuovere l’Italia nel Cantone di Ginevra.

Oggi le Comunità italiane sparse per il Mondo, e non fa eccezione neppure quella di Ginevra, hanno una diversa concezione “dell’emigrato”. Siamo ormai cosi integrati nella società locale al punto di pensare nella lingua del paese d’accoglienza, questo grazie all’ospitalità ricevuta che ci ha permesso una rapida integrazione e la possibilità di garantire un futuro ai nostri figli. Da parte nostra, abbiamo importato le nostre radici, il nostro modo di essere, con pregi e difetti. Abbiamo fatto scoprire l’Italia nel Mondo con tutti i suoi innumerevoli pregi e plasmando in modo indelebile alcune delle realtà che ci hanno accolto. Questo è il messaggio che il Coordinatore Vaccaro ha voluto trasmettere.

Il Console Antonino La Piana, nel suo discorso, ha ringraziato gli invitati, italiani e ginevrini per l’entusiastica partecipazione all’evento con il quale si è conclusa la terza edizione della “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo” a Ginevra.

Come ogni anno, dalla sua Fondazione, la SAIG premia il personaggio dell’anno che, per il suo 10° Anniversario, sono stati nominati le attuali quattro associazioni, aderenti, con i loro presidenti, per premiare il costante attaccamento a quelli che sono gli scopi statutari della SAIG.

Per rilevare l’importanza del ruolo, la SAIG ha offerto loro un orologio in peltro coi loro nomi e qualifiche, accompagnati da una pergamena.
A sorpresa, i quattro presidenti, hanno poi premiato, con lo stesso orologio murale, il Coordinatore per la sua incessante temperanza nel gestire, durante questi dieci anni, i compiti statutari della SAIG.

Alla fine della serata, i parlamentari e il Console Generale La Piana hanno offerto 6 medaglie commemorative della Camera dei Deputati, ai quattro presidenti delle Associazioni aderenti alla SAIG, al Coordinatore e all’ospite d’Onore, il Sindaco della Città di Palagonia, Salvo Astuti.
Un cofanetto commemorativo con due penne in legno è stato offerto a tutti i presenti, raffigurante il logo della SAIG.

Che cos’è la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo

La “Settimana della cucina italiana nel mondo” si sostanzia in una serie di manifestazioni, nate con l’obiettivo di promuovere, a livello internazionale, le tradizioni culinarie ed enogastronomiche, quali segni distintivi dell’identità e della cultura italiana.

L’evento della “Settimana della Cucina Italiana”, realizzata per la prima volta nel 2016 e rilanciata quest’anno dal Governo italiano con la III edizione, che si è svolta dal 19 al 25 novembre 2018 è un’iniziativa attuata dai Ministeri degli Esteri, delle Politiche Agricole, dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e dello Sviluppo Economico.

L’opera di valorizzazione, anche a fini turistici, dei territori, degli itinerari dell’arte culinaria italiana, nonché della dieta mediterranea, è uno degli elementi che rende l’Italia il Paese più sano del mondo.

Forte è anche l’attività di presentazione e internazionalizzazione dell’offerta formativa italiana del settore, per attrarre talenti dall’estero e fidelizzarli all’uso dei prodotti italiani di qualità. Moltissimi gli chef ed i cuochi italiani impeganti ovunque nel mondo per portare alta la bandiera della nostra tradizione culinaria, preparando e presentando menu ad hoc per questa edizione per far conoscere al mondo il meglio dell’enogastronomia tricolore.

Le oltre 1000 attività realizzate dalle quasi 300 sedi diplomatico-consolari e degli Istituti italiani di cultura, in associazione con vari partner e sponsor per ottimizzare l’uso delle risorse, in alcune sedi, sono state organizzate anche grazie all’impegno delle realtà associazionistiche degli italiani all’estero come a Ginevra.

Una iniziativa, quella della Settimana della cucina italiana nel mondo dunque, di grande rilevanza per la nostra Italia, che ogni anno vede l’organizzazione di una serie di eventi, tra i quali: conferenze, degustazioni, cene di gala, corsi di cucina, concerti e mostre legate alla promozione dell’enogastronomia italiana.

Si ringraziano, quindi, ancora una volta, le Istituzioni italiane e quelle ginevrine per questa bella ed importante iniziativa che la SAIG ha potuto finalizzare nel suo programma annuale, la ditta Bertani per aver messo a disposizione i vini, l’IIC Zurigo e Riccardo Galardi.
Inoltre, la SAIG ringrazia la dirigenza de “l’École Hôtelière de Genève”, il Direttore Generale, Alain Brunier, il Professor Thierry Schlatter, Direttore della Restaurazione e tutti collaboratori per l’eccellente riuscita dell’evento.

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Inaugurazione della III Settimana della Cucina Italiana nel Mondo

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La SAIG coi suoi comitati nel 10° Anniversario di Fondazione nell’inaugurazione della III Settimana della Cucina Italiana nel Mondo

La sera del 22 novembre scorso, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra SAIG, ha riunito i comitati delle Associazioni aderenti per festeggiare i 10 anni di Fondazione, tra le antiche mura della “Ferme Golay” a Châtelaine. Un incontro che ha voluto marcare l’unità della SAIG anche coi comitati delle attuali associazioni che la compongono: Calabresi; Club Forza Cesena; Lucchesi e Pugliesi. Questo particolare e piacevole incontro, si è svolto dentro la cornice dell’inaugurazione della III Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.

Proprio in questa occasione, è stato preparata una cena concordando le pietanze con le Regioni rappresentate dalle Associazioni aderenti. Ad aprire la serata culinaria è stata la Regione Calabria con un antipasto di affettati e formaggi tipici di questa regione. Come primo piatto, per la Regione Puglia sono stati preparate succulente orecchiette con i broccoli seguite da un secondo di carne della Regione Toscana con un prelibato piatto denominato rovelline lucchesi e, per concludere, un Bustrengo, dolce tipico di Cesena che risale addirittura al Medioveo. Il tutto, preparato minuziosamente dallo Chef italo-ginevrino, Stéphane Muller, coadiuvato da Roberto Corona e da un’equipe che si è adoperata per l’occasione.

Il Coordinatore Carmelo Vaccaro, ha ringraziato i presidenti della associazioni aderenti, Francesco Decicco, Oliviero Bisacchi, Menotti Bacci e Antonio Scarlino, nonché i loro comitati, per la costante dedizione alla SAIG dimostrata in questi dieci anni. Vaccaro ha ricordato che senza la passione ed il necessario attaccamento alle proprie radici regionali, delle associazione aderenti, la SAIG non avrebbe potuto sviluppare in questi anni un progetto che ha messo in evidenza quelli che sono i valori italiani.

Il Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana, inaugurando la III Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, ha salutato questa unione che la SAIG rappresenta ed ha sottolineato la bella collaborazione tra l’istituzione consolare e la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra.

Vaccaro ha ribadito l’importanza dell’attività di una realtà come la SAIG che si presenta come l’espressione di un progetto comune di persone che scelgono liberamente di mettersi in gioco per costruire insieme le risposte ai propri bisogni e a quelli della comunità di appartenenza nei cui valori credono e si identificano.

Sulla base di questi valori, colmi di voglia di dare, di mettersi a disposizione degli altri, il desiderio di stare assieme e condividere idee comuni, l’associazionismo si caratterizza anche per un’altra sua peculiarità: la base volontaria, interpretata come sentimento di donare ad altri il proprio tempo e le proprie energie. Uno sorta di investimento, non strettamente economico, ma di carattere emotivo verso coloro che in qualche modo hanno necessità di relazionarsi con gli altri e condividere con essi momenti del proprio vivere all’estero ma all’insegna delle proprie radici, vissute come un valore aggiunto.

Questa voglia di rendersi utili finisce per modellare un’articolazione sociale (l’associazione) grazie alla quale singoli soggetti si fanno interpreti dei variegati bisogni di una società, e grazie alla quale, attraverso le varie associazioni, e l’associazionismo in generale, i bisogni socio-culturali diventano patrimonio e impegno per tutta una comunità.

Con questi propositi, la SAIG si è presentata al mondo associazionistico italiano a Ginevra e in Svizzera, cercando di rappresentare l’italianità al meglio delle sue possibilità. Propositi che si sono rivelati vincenti che hanno permesso alla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra di raggiungere tanti successi, e, tra i più importanti, quelli di aver ricordato il lavoro di tanti nostri connazionali emigrati, con cinque monumenti all’emigrazione italiana apposti nelle città partner della SAIG.

Invitati d’onore alla serata, anche i presidenti delle due Associazioni che hanno richiesto l’adesione alla SAIG, Vincenzo Bartolomeo “Associazione Cultura e Arte Siciliana” e, Guglielmo Cascioli “Latium”. Le due realtà associative italiane andranno a sostituire il Club Forza Cesena che, a fine anno, termina il suo quarantacinquesimo anno di missione nel Cantone di Ginevra. Elogi sono stati rivolti al Presidente storico del Club sportivo Cesenatico, Oliviero Cav. Bisacchi per l’attività svolta in tutti questi anni.

I presidenti ed i comitati delle associazioni aderenti, continuano a tessere relazioni amichevoli al fine di rafforzare l’unione e rappresentare le proprie origini, culture e valori regionali all’interno della SAIG.

La serata si è poi terminata con un regalo a tutti i membri dei comitati rappresentato da due penne commemorative in un cofanetto di legno.

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Ritorna alla SAIG la Regione Calabria con una pietanza tutta fatta in casa

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Nel primo corso di cucina della SAIG, del mese di novembre, lo chef italo-svizzero, Stèphane Muller, si è riproposto ai fornelli per trasmettere un po’ del suo sapere culinario, agli habitué di questo atelier bimensile. Accompagnato da Roberto Corona, decano di questa attività, si sono cimentati in una ricetta antica calabrese: “Maccheroni al Ferretto Calabresi, al sugo con polpette di manzo”.

Le domeniche in Calabria sono segnate da ricordi di dolci effluvi di pomodoro emanati da una pentola che borbotta sul fuoco e dalle figure femminili della famiglia che, con le mani infarinate, impastavano con maestria il piatto principe della regione: i maccaruni!

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I capostipiti della pasta, difatti, sono proprio i maccheroni calabresi fatti a mano. Anticamente, per dare la forma finale, la pasta veniva lavorata sui gonaci (steli legnosi del fiore della disa), successivamente su ferri da calza o ferretti.

Questo tipo di pasta è uno dei più antichi e dei più elogiati: si hanno tracce della pasta negli scavi archeologici in tombe etrusche, era, inoltre, il cibo preferito di Orazio e di Cicerone. Nel I secolo a. C. ne parlava anche Apicio in De re coquinaria, il primo libro di ricette della storia, e poi Boccaccio nel Decameron. Dai libri si apprende anche che l’ etimologia di maccherone potrebbe derivare dal latino maccare, che vuol dire schiacciare, oppure Maccus, personaggio delle commedie atellane, “un Pulcinella antelitteram sciocco e mangione”, o anche dal greco macron (grosso) o makaria, impasto di orzo e acqua. Scopriamo dai testi che makar in greco significa felice: una ragione in più per degustare questo piatto!

Inevitabilmente, con l’esperienza dei responsabili di questo progetto, la qualità delle pietanze raggiunge un livello superiore. La scelta delle ricette influenza sicuramente il successo ma la bravura dei responsabili e delle frequentatrici professionalizza il succulente risultato.

Con la longevità di questo progetto la SAIG si ritiene soddisfatta di aver raggiunto diversi scopi quali tramandare le ricette delle regioni italiane, costruire una sinergia per unire, attorno ad un tavolo, diversi connazionali e, per finire, deliziare i palati di coloro che due volte al mese si incontrano nel buon umore collettivo.

Finché ci saranno persone che apprezzeranno questa attività, la SAIG si pregerà di mettere a disposizione tutto quello che potrà affinché si valorizzi, attraverso il patrimonio culinario, le regioni e con esse la nostra Patria italica.