CUCINA

Entusiasmi e tradizioni alla festa natalizia del Corso di cucina della SAIG

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15420954_1361648600552477_3172312997434766903_nNumerose le emozioni che si sono succedute, lo scorso 15 dicembre, in occasione della festa natalizia del Corso di cucina della SAIG. L’arrivo festoso e festante delle assistenti cuoche, ha dato inizio ad un corso di cucina particolare, guidato con maestria dai cuochi della serata, Giuseppe Mirabella e Pietro Toro, catanesi doc, inviati dal Ristorante “I Siciliani”, per un’esibizione magistrale della realizzazione dei famosi arancini.

A seguire, è stato proposto un festival di dolci nel quale erano rappresentate alcune regioni italiane. Il tutto accompagnato da vini e prosecco rigorosamente italiani.

Per questo evento di fine anno, sono stati invitati alcuni amici della SAIG e i famigliari dei frequentatori del Corso. Dopo i meritati complimenti per la riuscita della cena, con il contributo culinario di tutti le allieve del corso di cucina, sia pur con qualche giorno di ritardo, i dirigenti SAIG hanno voluto, inoltre, approfittare dell’occasione per ricordare l’evento storico ginevrino dell’Escalade. La spaccatura della marmitta, come vuole la tradizione, è stata eseguita, dal responsabile dei Corsi d’informatica, Bruno Labriola e dal Presidente dell’Ass. Lucchese, Menotti Bacci, responsabile del Corso di Cucina.

15590851_1361649620552375_1452465893018307596_oUna serata pienamente riuscita e trascorsa in allegria, all’insegna delle diverse culture regionali, espresse attraverso la degustazione dei nostri piatti tipici, e del desiderio di stare insieme e ricordare sempre alcuni dettagli delle nostre città di provenienza, piccoli e insignificanti in apparenza ma profondamente significativi nella loro essenza.

Il primo appuntamento al Corso di Cucina della SAIG 2017 è stato fissato giovedì 26 gennaio per iniziare un nuovo anno pieno di allegria, di amicizia ed emozioni.

 

 

Grande festa natalizia alla SAIG al tradizionale pranzo mensile con gli anziani del quartiere

Proprio nel giorno dell’Immacolata, 8 dicembre, che la SAIG ha accolto 25 anziani per festeggiare l’arrivo delle prossime feste di fine anno.

Tutti presenti i responsabili di questa attesa attività mensile della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra a partire dai due presidenti Antonio Scarlino e Menotti Bacci che si impegnano assiduamente per portare un risultato culinario soddisfacente ai nostri ospiti anziani. Inoltre, questo incontro mensile, si è rivelato un ennesima significativa gratificazione per tutti i dirigenti SAIG sulle attività sociali programmate durante l’anno.

L’entusiasmo della nostra Società, nel promuovere questo evento, nasce dalla convinzione e consapevolezza che questi incontri sono fondamentale per poter dare un momento di felicità agli anziani del quartiere, quindi, senza difficoltà troviamo dei volontari che si prestano ad organizzare al meglio il pranzo come Lisette Bacci, Francesco Decicco, Gino Piroddi, Claude Romanato.

Dopo il fastoso pranzo dai sapori italiani che ricorda anche la stagione festiva, la SAIG ha salutato i graditi ospiti, regalando loro un piccolo panettone italiano. Con un sorriso sincero ed un applauso, l’equipe della SAIG si è, ancora una volta, rallegrato di passare momenti intensi insieme a loro.

Pertanto, negli incontri culinari con le persone anziane, sono proprio momenti come questi che ci fanno capire quanto sia importante l’azione della SAIG che, in collaborazione con l’Antenne sociale de proximité (ASP) Servette Pt-Saconnex / St-Jean della Città di Ginevra e la volontaria, Maritza Villegas, può svolgere nei confronti di chi è ‘meno giovane’. Altresì coscienti che, con un po’ della nostra disponibilità, si possono realizzare cose grandissime ed il sorriso che ci è stato donato, da chi ha partecipa a questo appuntamento mensile, ci ripaga ampiamente per tutti gli sforzi compiuti.

Come dimostrano i risultati, lavorare con loro è sempre un piacere ed il risultato è garantito, sono convinto che questo tipo di collaborazione darà grandi soddisfazioni ai nostri anziani, come lo dimostra il clima che si è respirato, anche in questa splendida occasione.
Carmelo Vaccaro

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Quelli dell’Aperitivo Italiano ai fornelli del Corso di cucina della SAIG

Ancora una volta la SAIG ha organizzato una serata all’insegna del buon cibo. Protagonisti di questa avventura culinaria sono stati due siciliani doc, Raoul Derito, già presidente dell’Associazione Quelli dell’Aperitivo Italiano, e Fabrizio Ingarsia, un architetto con la passione della cucina.

Per l’occasione, al corso della SAIG, hanno preparato una personale interpretazione dei condimenti per la pasta aglio, olio e peperoncino e per la pasta al tonno. Entrambe le ricette derivano da due classici della cucina italiana ma sono state rivisitate sulla base delle esperienze culinarie dei due siciliani che hanno una lunga esperienza nell’organizzazione di serate enogastronomiche.

Niente più della permanenza all’estero di un italiano con la passione della cucina può dar luogo alla creazione di nuove interpretazioni dei nostri principali piatti attraverso nuovi abbinamenti per creare sempre nuove suggestive note di sapori. Questo corso, organizzato dalla SAIG, che vede la partecipazione assidua di oltre una ventina di persone, a farla da padrone sono state maggiormente le ricette a base di pasta, passando da classici tipi di pasta dalle diverse regioni italiane, sino ad arrivare ad reinterpretazioni locali di ricette originariamente della nostra Patria.

Base comune per entrambe le ricette è l’olio d’oliva extravergine italiano con il quale soffriggere alcuni spicchi d’aglio. Dado vegetale, pomodori secchi e birra doppio malto sono gli ingredienti per la pasta aglio olio e peperoncino.
Per la pasta al sugo di tonno sono il trittico verde costituito da sedano, capperi, aglio e cipolla che la rendere particolarmente profumata e la cottura del filetto di tonno col vino bianco. Per completare la ricetta, spolverare la pasta con pecorino piccante ed una pioggia d’origano.

La bontà della torta all’arancia, (del pasticciere improvvisato, Claude Romanato) del tiramisù (eseguito dall’altro pasticciere improvvisato, Roberto Corona) e dei ravioli alla ricotta della specialista pasticciera, Giuseppa De Cesare, hanno accompagnato la serata al suo termine. I partecipanti hanno lasciato la sala soddisfatti. Da premettere che dei studi fatti sull’argomento, hanno evidenziato che non si mangia solo per placare la fame ma anche per soddisfare le proprie emozioni, infatti, il cibo dona benessere e predispone ad un atteggiamento mentale positivo.

“Fin dai tempi antichi il cibo veniva usato per festeggiare, calmare, per alleviare la noia e la depressione e, come consolazione nei momenti di tristezza ed angoscia. Se ci dovessimo interrogare sul perché frequentare un corso di cucina, se si ha già la passione ed internet offre tanti materiali informativi, la prima risposta è che la cucina non è una cosa semplice, non è improvvisazione ma è fatta di tanta esperienza. Teoria e pratica sono inseparabili: la teoria è alla base della conoscenza degli alimenti, le attrezzature, le leggi e le corrette pratiche, cosa importante se non ci si vuole limitare a seguire le ricette altrui e non crearne delle proprie. Accanto alla teoria c’è sempre la pratica e l’importanza dell’imparare facendo.”

Rapportarsi con pentole e fornelli, lavorare con gli ingredienti, ci aiuta a gestire la nostra manualità. Avere a disposizione un insegnante consente di sottoporre eventuali dubbi e chiarirli subito, come si fa abitualmente durante i questi corsi della SAIG, la quale, non si ha la pretesa di creare degli chef stellati ma di divertirsi in cucina, il fatto di farli insieme è ancora più bello e divertente. Si dice che cucinare sia come amare o ci si abbandona completamente o si rinuncia. Nessuno rinunci allora!!!! Quindi arrivederci al prossimo appuntamento per alleviare la noia e nutrire, oltre che il corpo, anche lo spirito.

Raoul Derito

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Maccheroni alla Lucchese al primo corso di cucina di novembre

L'immagine può contenere: 13 persone, persone seduteDalle innumerevoli pietanze dalla Regione Toscana, per il primo corso di Cucina della SAIG, del mese di novembre, si è scelto di fare una ricetta povera tipicamente lucchese: Maccheroni alla Lucchese.
Si tratta di una pasta fatta a mano, molto saporita e sostanziosa; lunga circa 3 cm e larga tra 3-4 cm. Questi manufatti di pasta fresca in Lucchesia sono chiamati anche ‘Tacconi’. E’ una pasta adatta a sughi di carne e di funghi.
Il Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, Menotti Bacci responsabile del Corso, si è preso il tempo di deliziare molti dei nuovi avventori che frequenta questa attività culinaria promossa dalla SAIG. di fatti, si sono aperti le iscrizioni per rimodellare la squadra che seguirà il nuovo percorso culinario, che ci farà viaggiare tra le vecchie ricette delle nostre regioni italiane.
Dopo la decisione dei dirigenti SAIG di aumentare il numero degli iscritti, si rende noto che rimangono 3 posti prima di chiudere le iscrizioni per il Corso di Cucina della SAIG.
Non è nostra usanza pubblicare le ricette, ma per questo semplice piatto, faremo un’eccezione.
Ingredienti per 8 persone: 500 gr farina tipo 00 – 3 uova – qb acqua – 1 pizzico sale
Istruzioni:
-Disporre la farina a fontana sulla spianatoia di legno, formare un cratere, mettere le uova e il sale nel centro.
-Con la punta delle dita amalgamare le uova tra loro e poco alla volta incorporare la farina. Se necessario aggiungere un po’ d’acqua. Lavorare il composto finché risulta elastico, liscio e ben amalgamato.
-Fate una palla e copritela con un panno leggermente umido, lasciatela riposare per circa mezz’oretta, dopo sarà più facile lavorarla.
-Stendere la pasta con l’aiuto del matterello fino a quando avrà raggiunto uno spessore sottile ed omogeneo e lasciate asciugare per pochi minuti.
-Arrotolate la sfoglia senza stringere, affettatela in strisce di circa 3/ 4 centimetri aiutandovi con un coltello a lama lunga e affilata. Allargate le strisce di pasta e tagliatele a pezzi più o meno regolari lunghi circa 3 centimetri. Per preparare questo formato alcune massaie dopo aver steso la sfoglia la tagliano senza arrotondarla a quadrati di circa 3 cm di lato.
-Può essere utilizzata subito cuocendola in una pentola larga di acqua bollente e salata. Quando saranno arrivati a cottura, scolarli e condirli.
-Se dovete conservarla per qualche giorno, allargatela su un canovaccio leggermente infarinato e lasciatela asciugare per un paio di ore.
Una cosa è certa: dopo aver gustato questa pietanza, i frequentatori del corso, si sono deliziati!
Per finire, un dolce preparato da Claude Romanato, ha addolcito i palati di tutti, con una deliziosa torta caprese, personalizzata per la SAIG.
Al prossimo corso, giovedì, 24 novembre, ci aspettano gli arancini preparati da Giuditta Lentini Derito e dolci siciliani a sorpresa.
Carmelo Vaccaro

Il Cinghiale alla lucchese al Corso di Cucina della SA

L'immagine può contenere: 6 persone, persone che sorridono, persone sedute e spazio al chiusoLo scorso 27 ottobre, per il secondo Corso di Cucina mensile, la SAIG ha rispettato una delle tradizione autunnale proponendo una ricetta particolare, in sintonia con l’atmosfera invernale predominante a Ginevra: polenta e Cinghiale con olive amare alla toscana. Il Corso è stato eseguito da Menotti Bacci, presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, che con la maestria che tutte le partecipanti gli riconoscono, ancora un volta alla SAIG si è festeggiato il buon cibo con le innumerevoli pietanze che il nostro made in Italy ci propone con la ricchezza culinaria delle nostre 20 regioni.

Il presidente Bacci ha deliziato i partecipanti con questa pietanza dal particolare gusto e ha stupito nel presentare una terrina alla cacciatore con pepe verde, rucola e cipolle borettane, che ha preceduto la degustazione della ricetta serale molto gradita a tutti.

Un’altra pietanza della quale arricchisce il viaggio culinario delle SAIG, attraversando le regioni italiane alla ricerca delle loro moltitudini culturali. Un’altra serata all’insegna dell’amicizia e della buona armonia.

L’apprezzamento generale dopo la degustazione (eufemismo per indicare una mangiata pantagruelica) ha confermato ancora una volta il successo del Corso di cucina regionale promosso dalla SAIG, che offre la possibilità ai frequentatori di scoprire, o riscoprire, la ricchezza e la varietà delle specialità gastronomiche italiane.

Questo incontro bimensile, per adesso rimane il secondo e l’ultimo giovedì del mese, volge a stringere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello stesso tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori. L’equipe di quest’anno è stata molto interessata a questi corsi di cui si è palesata l’assidua partecipazione, nonché il numero sempre costante dei partecipanti.

La SAIG coglie questa occasione per informare che, considerando il notevole successo dell’iniziativa, il numero dei partecipanti è stato aumentato. Pertanto, sono aperte le iscrizioni per i 5 posti a disposizione. Per maggiori informazioni, si prega di inviare un mail a info@saig-ginevra.ch oppure, chiamare al 022 700 97 45.

C. Vaccaro

L'immagine può contenere: 5 persone, persone che sorridono, persone sedute, cibo e spazio al chiusoL'immagine può contenere: persone sedute e ciboL'immagine può contenere: 12 persone, persone sedute, tabella e spazio al chiuso

Alla SAIG si consolida il progetto “l’Italie à portée de bouche”

L'immagine può contenere: 3 persone, persone sedute, tabella e spazio al chiusoIl progetto della SAIG in partenariato con L’Unità d’Azione Comunitaria (UAC) (Servizio Sociale della Città di Ginevra, “l’Italie à portée de bouche”, si consolida sempre di più e viene gradito dagli ospiti presenti all’appuntamento mensile.

Questo incontro del primo giovedì del mese, si è palesato come un ennesima importante soddisfazione per i dirigenti SAIG e, soprattutto, per i responsabili del progetto Menotti Bacci e Antonio Scarlino, con l’aiuto altrettanto importante di Francesco Decicco, Gino Piroddi e Claude Romanato. Questa attività, tra le altre, si conforma perfettamente con gli scopi statutari della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra.

Il momento dell’arrivo dei nostri anziani del quartiere, si rivela sempre una festa, salutandoci festosamente e ringraziando, ma quello che si può cogliere dai loro sguardi è la felicità di una considerazione a loro rivolta, la ferma convinzione che non sono stati dimenticati.

Noi, alla SAIG, riteniamo di avere il dovere di tutelare il benessere dei nostri anziani a dimostranza di rispettare il passato per vivere un presente la quale illumina la strada del futuro. Tendere la mano a chi vive una temporanea difficoltà o attraversa un periodo complicato della vita da la grande occasione di osservare il mondo sotto un’altra prospettiva ma anche guardarsi dentro e crescere. Il gruppo di 2o persone “grandi di età” che vengono a far visita alla SAIG, vengono accolti per regalare loro un sorriso e dare qualche momento di spensieratezza.

L’iniziativa si inserisce in un progetto della SAIG e dell’Unità d’Azione Comunitaria dei quartieri “Servette St Jean – Petit Saconnex” (UAC) della Città di Ginevra, teso a diversificare i punti di contatto con la popolazione e incrementare le possibilità delle persone anziane marginalizzate di ricrearsi nel proprio quartiere una rete di contatti sociali.

Nel contempo la SAIG intende ringraziare e circondare d’affetto coloro che, oggi, rappresentano la memoria storica del nostro presente.

Carmelo Vaccaro

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“I maltagliati al farro con ragù di Ceci” al corso di cucina della SAIG

Decisamente in grande spolvero la serata dei corsi di cucina firmati SAIG che due volte al mese richiamano gli appassionati di questa arte tutta italiana. Lo scorso 26 marzo è stata l’edizione dei legumi con una tipica ricetta regionale: “ I maltagliati al farro con ragù di ceci”.

E’ una ricetta Emiliano-Romagnola di grande effetto e molto saporita a dispetto delle sue povere origini. Tutto fatto in casa con ingredienti semplici ma che richiedono una manualità da chef per impastare bene farina di farro, farina bianca e uova. All’impasto, non troppo sottile e tagliato in losanghe basta aggiungere sedano, carote, cipolla, aglio, olio, rosmarino e prezzemolo ed il gioco è fatto. Le foto parlano da sole…

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Lo chef Francesca Cannone sorprende e affascina con le sue ricette e la sua abilità. Ogni iniziale scetticismo è stato polverizzato dalla bontà di questo piatto. La tavola era imbandita a festa ed il vino rosso accompagnava in modo eccellente i sapori fedeli alla cucina emiliana. C’è stato un bis tutti a riprova della bontà del piatto.

Chef Cannone si conferma una ricchezza per questo corso di cucina e la sua esperienza ed abilità stanno facendo il giro della città. La società delle associazioni a Ginevra ha fatto centro ancora una volta.

Anche in questa occasione la SAIG ha dato prova di fedeltà alle tradizioni culinarie italiane e regionali. Altissima e fedele l’affluenza per questo appuntamento bimestrale con la cucina con ospiti sempre diversi e sempre più attratti dai sapori nostrani. Non si risparmiano complimenti e la curiosità per i piatti della tradizione italiana sono in crescente aumento.cucina13a

Il piatto ha diverse varianti ed evoluzioni ma la versione originale è decisamente la più buona. In ogni caso si tratta di un piatto sicuramente da assaggiare almeno una volta perché racchiude in se tutta la tradizione di questa meravigliosa regione che è l’Emilia Romagna. Il coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro, non ha perso l’occasione di ricordare l’impegno dell’associazione per gli emiliano-romagnoli e celebrarli con la loro cucina tipica.

Splendida serata in buona compagnia, tanta allegria e tanta convivialità. Viva la SAIG

La Sardegna in prima fila al corso di cucina della SAIG

La Sardegna in prima fila al corso di cucina della SAIG

Continua senza sosta e con discreto successo l’appuntamento bisettimanale con i corsi di cucina firmati SAIG. Stavolta lo Chef Francesca Cannone ha proposto un altro piatto della tradizione italiana e marinaresca. La “fregola risottata ai frutti di mare”.cucina12b

Torna con vigore ed alle luci della ribalta la cucina tipica Sarda ed i profumi di una terra che continua ad essere un punto di riferimento della nostra dieta mediterranea. L a fregola è una pasta secca simile al coucous fatta prevalentemente a Cagliari, a Oristano e nel Campidano. La semola di grano duro viene lavorata a mano per sfregamento ( da qui il nome “fregola”) fino ad ottenere delle piccole sfere irregolari; il sapore è caratteristico ed è dovuto alla naturale essiccazione e tostatura della pasta.

Un piatto per soli addetti ai lavori, verrebbe da dire. La preparazione di questa ricetta non è certo accessibile al neofita e le abili mani di Chef Cannone chiariscono una volta per tutte che l’alta cucina non è un gioco da ragazzi.

Le persone accorse ad assistere alla preparazione (e degustazione) della ricetta sono state anche di grande aiuto. Difatti, la squadra di corsisti è in grado di seguire lo chef e in pochi minuti diventano tutti abili collaboratori per la realizzazione del piatto. Gli ingredienti parlano da soli: Fregola, cozze, vongole, seppioline e pomodoro, impreziosite da aglio, prezzemolo, olio extravergine, un po’ di vino bianco sale pepe e peperoncino. Non ci sarebbe altro da aggiungere se non che è facile a dirsi ma non a farsi.

Tutti i presenti sono rimasti affascinati dalla complessità ma ancor di piú dal sapore travolgente delle fregole ai frutti di mare. Tanti appunti e tante foto ma soprattutto tanta attesa per la prima forchettata. Niente da dire emozioni al palato e nuove conferme dal corso di cucina SAIG che si conferma un appuntamento sempre ben riuscito e di alto spessore culinario.
E’ stata una piacevole serata, all’insegna della buona cucina e del buon vino in compagnia di amici e del buon umore. Grazie allo chef Francesca Cannone e come sempre grazie alla SAIG.

C. C.cucina12a