DELEGAZIONE

Una festa pre-natalizia con l’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra

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Continuano con successo le feste di Natale, la domenica a mezzogiorno, dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, quest’anno svoltasi lo scorso 15 dicembre nella sala della Scuola di Vernier Place.
Sembrerebbe una carta vincente organizzare una festa sociale pomeridiana per i soci e simpatizzanti dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra.

Grazie alle capacità propositive ed organizzative del suo Presidente Bacci Menotti e del suo comitato, ha aggregato, col passare del tempo, nella realizzazione d’eventi e delle diverse iniziative, l’Ass. toscana a Ginevra, suscitando il continuo interessante, non solo quindi della comunità lucchese, ma anche di quella toscana. Durante la festa, più di 150 sono stati gli invitati che hanno partecipato, con grande fermento, al buon pranzo.

Tutto uguale come se fosse una delle solite serate piacevoli. Innovativo e anche simpatico pranzare e passare tutto un pomeriggio insieme, un momento danzante diverso dove Franco Mazzola e il suo collega Carmelo Capra, che formano “ Il Duo di Casa Nostra”, con la loro travolgente musica, hanno trascinato i lucchesi, toscani e simpatizzanti presenti in sala, per ballare musiche antiche dove si viene trasportati indietro nel tempo.

Con quest’ultimo evento natalizio, l’Associazione toscana chiude così il suo 44esimo anno di attività che continua a dilettarsi dinamicamente nelle loro attività di ricreazione. Dopo il successo della festa di Carnevale, il picnic e i diversi viaggi culturali in Italia, la piacevole esperienza è stata seguita dall’altrettanto ben organizzato evento natalizio che ha chiuso l’anno positivamente.

Al microfono, il Presidente Bacci, ha ringraziato tutto il suo comitato e coloro i quali, con la loro allegria e viva partecipazione, hanno fatto sentire più forte nell’aria, l’atmosfera del vicino Natale. Bacci a poi chiamato sul palco il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro, con i presidenti delle Associazioni presenti quali Francesco Decicco per i Calabresi, Vincenzo Bartolomeo per l’ACAS e l’Avv. Alessandra Testaguzza membro e Consulente legale della SAIG. Il Presidente Bacci ed i presidenti sul palco hanno salutato il sodalizio dei lucchesi del Cantone di Ginevra, che si rinnova da 45 anni a dimostrazione della saldezza della più anziana comunità italiana presenza del Cantone. Inoltre, hanno portato ai membri dell’Associazione Lucchese il saluto loro personale e dei propri associati e formulare gli auguri per le feste di fine anno.

L’Associazione dei Lucchesi nel Mondo di Ginevra continua a mantenere alti i colori della Regione Toscana, programmando ed eseguire, con professionalità, le loro attività di sociali che volgono a rappresentare quelli che sono le tradizioni lucchesi e toscani.79433220_2866122796771709_1030411741491625984_o 79743028_2866122703438385_7180645007731195904_o 79327656_2866122596771729_1435236426596745216_o 79492446_2866122473438408_4553359993180520448_o 79492446_2866122473438408_4553359993180520448_o (1) 79480962_2866122236771765_3236394154028171264_o (1) 80387893_2866122883438367_4143297007047409664_n

Festival of Sicily at the UN : Incontro di lavoro presso la residenza del Console Generale d’Italia

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La scorsa settimana la residenza del Console Generale d’Itala a Ginevra è stata teatro di una colazione che ha radunato i diversi attori che daranno vita, dal 22 al 26 aprile 2020, all’evento organizzato dalla Rappresentanza italiana presso le Organizzazioni Internazionali, dal Consolato Generale d’Italia a Ginevra, dall’Istituto italiano di Cultura a Zurigo e dalla SAIG con la partecipazione del WIPO. L’iniziativa di aprile prossimo venturo è stata concepita al fine di promuovere la regione Sicilia ed in particolare l’arte e le tradizioni isolane sul palcoscenico internazionale della WIPO.

Si è trattato di un piacevole momento d’incontro nel corso del quale tutti i presenti, figure istituzionali incluse, hanno potuto concordare in piena sintonia i dettagli del programma.
Oltre al Console Generale ed al Console Aggiunto, Roberta Massari, erano presenti l‘Ambasciatore Massimo Bellelli, Vice Rappresentante presso le Organizzazioni Internazionali, il Coordinatore della SAIG Carmelo Vaccaro ed una serie di Autorità locali e siciliane.

Tra gli invitati possiamo ricordare il Dr. Jean-Charles Lathion Consigliere Comunale della città di Ginevra, una delegazione di invitati d’onore alla Cena di Gala organizzata dalla SAIG in occasione della IV Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, tra i quali erano presenti, Salvo Astuti, Sindaco della città di Palagonia, Vincenzo Parlato, Sindaco del Comune di Sortino, Manlio Puglisi per l’opera dei Pupi Siciliani, Giuseppe Mazziotta per il gruppo Folcloristico “I Cumpari” insieme a “Palmara Insula”, oltre a numerosi assessori siciliani.

Gli ospiti sono stati deliziati con pietanze siciliane grazie alla presenza del catering specializzato in piatti tipici dei fratelli Paolo e Salvatore Alessi della Società “AD-MAJORA” di Mazzarino (CL). Non a caso gli chef hanno dato prova della loro maestria, proponendo piatti che saranno serviti all’evento che avrà luogo al WIPO. In particolare sono state proposte pietanze tipiche quali, tra l’altro antipasti regionali, la famosa pasta con le sarde, vini e liquori siciliani come la caratteristica Malvasia, accompagnati dal torrone di mandorle realizzato al momento di fronte ai presenti.

Nel corso della colazione sono emerse interessanti idee su come condurre l’evento “Festival of Sicily at the UN” – Geneva 2020, realizzato presso il WIPO. Sia i rappresentanti delle Autorità locali, che quelli siciliani hanno evidenziato di avere grandi aspettative nei confronti di questa iniziativa nella quale tutti credono con grande determinazione. In particolare, tutti i presenti hanno concordato sul fatto che le giornate del WIPO rappresenteranno una straordinaria vetrina per mettere in risalto la Regione Sicilia a Ginevra, ponendo l’accento sull’arte, la cucina e più in generale sulle tradizioni di una terra conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.

Il programma prevede un concerto classico con musicisti di casa nostra quali Vincenzo Di Silvestro e Alessandra Lussi nonché, una famosa soprano armena quale Varduhi Khachatryan, spettacoli dell’Opera dei pupi della famiglia Manlio Puglisi, il Gruppo Folk dell’Associazione Culturale Folk-Popolare “Palmarum Insula” accompagnati dai maestri del quartetto folk “I Cumpari” guidati dal Dott. Giuseppe Mazziotta. Inoltre, l’evento ospiterà una mostra di 16 Pupi antichi, un carretto siciliano e diversi stand di prodotti del territorio di alcuni comuni e società che parteciperanno quali Ad-Majora dei fratelli Paolo Alessi, Salvatore Alessi e Filippo Alessi, Trios Protection di Domenico Andaloro ed altri.78230157_2831740733543249_1532358114039300096_n 74614072_2831740603543262_2595349252645322752_o 77244195_2831726603544662_8728242666464083968_o 78038633_2831726286878027_2222759237694521344_o 78542328_2831745426876113_3314898309293801472_o 77183411_2831745190209470_1931349335908286464_o

S.E. l’Ambasciatore Silvio Mignano riceve una delegazione della SAIG a Berna

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L’8 ottobre scorso, una delegazione della SAIG si è recata a Berna, presso l’Ambasciata italiana ad incontrare il nuovo Ambasciatore, insediatosi nel mese di giugno di questo anno, il quale si è reso disponibile a rilasciare un’intervista mirata a farlo meglio conoscere ai nostri connazionali residenti in Svizzera ed anche particolarmente interessato alla realtà associazionistica rappresentata dalla nostra Società a Ginevra.

In un clima disteso e cordiale, alla presenza del coordinatore Carmelo vaccaro, dei presidenti delle associazioni Calabrese, Francesco Decicco, di quella Laziale, Guglielmo Cascioli, di quella Siciliana, Vincenzo Bartolomeo, del tesoriere Gino Piroddi, del responsabile della comunicazione, Riccardo Galardi e del consulente giuridico, Avv. Alessandra Testaguzza, il Dott. Mignano, ha risposto volentieri alla domande che riportiamo qui sotto.

D: Dott. Mignano, Ambasciatore d’Italia a Berna dal 14 giugno 2019, Lei inizia la Sua seconda missione in Svizzera, dopo aver ricoperto la carica di Console Generale d’Italia a Basilea.
Quale sarà la Sua linea programmatica nella sua importante veste di ambasciatore in un paese che ha profondi legami, non solo storico-culturali e linguistici, ma anche commerciali con l’Italia?

R: Le linee guida vengono indicate a un capomissione dal Governo e in primo luogo dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Certamente nel caso della Svizzera sarà importante approfondire e intensificare ulteriormente i rapporti bilaterali, che con la Svizzera, paese amico e vicino, sono già eccellenti, nonché favorire gli scambi commerciali (siamo già oggi il terzo partner della Confederazione) e gli investimenti. I servizi consolari restano una priorità, in considerazione di una collettività di 640.000 connazionali residenti in Svizzera, così come la promozione della lingua e della cultura italiana, le scuole e i corsi di lingua.

D: Ambasciatore, anche gli italiani residenti in Svizzera, e nel resto del mondo, risentono della crisi economica di cui da anni soffre l’Italia e che si ripercuote inevitabilmente sulle comunità dei nostri connazionali. Possiamo ad esempio citare, tra l’altro, la chiusura dei consolati e la riduzione del numero degli addetti consolari, che rendono più problematico il disbrigo delle pratiche amministrative, oppure la riduzione delle risorse destinate ai corsi d’italiano, che ostacola il mantenimento dell’identità culturale. L’insieme di questi provvedimenti incide limitatamente sul risanamento del debito pubblico ma produce effetti devastanti sul legame affettivo con la Madre Patria. Possiamo sperare che, in un futuro prossimo, la nostra Italia mostri maggiore attenzione alle esigenze degli italiani all’estero?

R: Io credo che vi sia già molta attenzione ai connazionali. Il Ministero, e in particolare la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero, dà molta importanza ai servizi consolari. Abbiamo appena avuto una riunione d’area a Vienna, destinata a tutti gli uffici consolari europei alla presenza del Direttore Generale Luigi Vignali. Siamo consapevoli che occorra fare sempre meglio e sempre di più, ma credo che siamo già molto impegnati in questa direzione. Lo stesso vale per le scuole e per i corsi di lingua. Io considero questo settore fondamentale e vi presterò la massima attenzione. Quanto ai servizi, la chiusura di alcuni Uffici consolari, che comunque è avvenuta alcuni anni fa, non ha portato alla loro riduzione: anzi, le statistiche indicano un costante aumento dei servizi prestati.

D: Nonostante la cessione di una parte delle prerogative nazionali a favore di una più stretta integrazione europea, resta ancora agli Stati membri molta autonomia nella politica estera.
Quali sono i principali settori dei quali Ella si dovrà occupare nell’espletamento del Suo mandato, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra Italia e Svizzera?

R: Direi che sono quelli che ho indicato prima: relazioni bilaterali, investimenti, scambi commerciali, questioni consolari, promozione della lingua e cultura.

D: Quanto a COMITES e CGIE, ha avuto già modo di incontrare i rappresentanti di questi comitati? Quali sono le iniziative ed i programmi da mettere in campo per migliorare la coesione e l’aiuto ai 600.000 connazionali residenti in Svizzera?

R: Li ho già incontrati. Abbiamo anche avuto una prima riunione Intercomites. Credo molto nella necessità di avere un rapporto continuo con i comitati e con il CGIE. Le iniziative e i programmi devono essere decisi insieme, sulla base di proposte che vengano da Comites e CGIE e rispetto alle quali io sono molto aperto.

D: Le altre realtà associative presenti sul territorio, che si occupano in maniera più capillare delle esigenze di coloro che vivono in questa che è diventata per molti una seconda patria possono, secondo la Sua opinione, rappresentare un ulteriore mezzo per far sentire le istituzioni italiane più vicine agli italiani che, pur vivendo lontani, mantengono forti legami con il proprio paese d’origine?

R: Certamente. I Comites e il CGIE devono restare il punto di contatto istituzionale con l’Ambasciata e con gli Uffici consolari, come prevede la legge, ma personalmente sono aperto a incontri e al dialogo con ogni realtà attiva nel territori

Ringraziamo ancora il nostro Ambasciatore per la cordiale accoglienza e per la disponibilità a rispondere ai quesiti posti.
E, oltre a rinnovargli il benvenuto in Svizzera, la SAIG gli augura un buon e proficuo lavoro.

La SAIG nella Regione Toscana in visita istituzionale

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Nei giorni 26, 27, 28 e 29 aprile, una delegazione della SAIG condotta dal Coordinatore Carmelo Vaccaro e composta da Menotti Bacci, Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, e dai presidenti delle Associazioni di italiani a Ginevra e, nello specifico per l’associazione dei Calabresi, Francesco Decicco, per quella dei Laziali, Guglielmo Cascioli, per l’ACAS, Vincenzo Bartolomeo, il Tesoriere della SAIG, Gino Piroddi e Riccardo Galardi, si è recata nella Regione Toscana, in viaggio istituzionale, per incontrare rappresentanti della Città di Lucca e Firenze.

Si è trattato di una visita programmata, al fine di discutere e promuovere collaborazioni per valorizzare l’Italia attraverso le associazioni aderenti alla SAIG.
Questa è la prossima sfida che la dirigenza della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra si è prefissata. Quella di organizzare eventi socio-culturali coinvolgendo e promuovendo nello specifico il territorio delle città e Regioni italiane.

Per dare seguito a questa idea di grande rilievo, la SAIG ha iniziato proprio dalla Toscana, quale regione Capitale del Rinascimento che ha dato i natali a molti illustri personaggi che hanno fatto la storia quali, tanto per citarne alcuni, Dante Alighieri, Leonardo Da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Botticelli, Giacomo Puccini. L’iniziativa della SAIG è dunque iniziata da qui, con un viaggio itinerante tra le varie città d’arte al fine di promuovere l’Italia e, nello stesso tempo, dare lustro alle comunità di appartenenza residenti a Ginevra e dintorni.

Lucca è stata la prima delle tappe programmate.

L’incontro con la Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Ilaria del Bianco, ha avuto luogo nella Sede centrale e storica dei lucchesi nel Mondo, dove ad attenderci cera anche Alessandro Pesi, ex Presidente dei Lucchesi nel Mondo, conosciuto per essere venuto spesso a Ginevra. Da subito è stata evidente un’intesa a 360 gradi sull’associazionismo italiano nel Mondo. Difatti, questa realtà associativa mondiale, costituita l’11 settembre 1968 e già forte dei suoi 50 anni di storia ed esperienza nel gestire le migliaia di lucchesi nel Mondo, ha le idee chiare nel ben rappresentare i suoi iscritti, ha manifestato grande interesse a stringere rapporti di collaborazioni con la nostra Associazione al fine di aderire nei progetti futuri che la SAIG ha presentato.

Dopo le presentazioni e lo scambio di doni, la delegazione SAIG è stata accompagnata, dalla Presidente Del Bianco, al Comune per incontrare il Sindaco della Città di Lucca, Alessandro Tambellini. L’accoglienza è stata cordiale ed amichevole. Il Coordinatore Vaccaro, ha presentato una serie di proposte e progetti nei quali la Città di Lucca ed i suoi illustri personaggi avranno un ruolo di primo piano. Il Sindaco Tambellini si è dimostrato molto interessato a creare eventi in collaborazione della SAIG ed i suoi partner nel Cantone di Ginevra.

Lo scambio dei regali ha preceduto l’interessante visita del Palazzo comunale e le foto di rito.
Il Coordinatore ha poi invitato, a Ginevra, gli interlocutori lucchesi a presenziare ai prossimi eventi organizzati dalla SAIG.

La prima giornata di incontri è terminata, attorno ad una tavola per una sontuosa cena lucchese offerta dalla presidente Del Bianco.

Incontro con Michele Pierguidi

Nella giornata di lunedì 29 aprile, la nostra delegazione è stata ricevuta nella prestigiosa sede del Comune di Firenze, Consiglio 2, dal suo Presidente, Michele Pierguidi. Anche per il rappresentante istituzionale fiorentino i propositi evidenziati dalla SAIG sono stati di grande interesse, in particolare tra i vari eventi discussi e da organizzare, ci sono stati il ritorno a Ginevra degli “Sbandierai degli Uffizi”, chiamati altresì “Sbandieratori di Firenze” rinomati in tutto il Mondo per la loro destrezza nell’ esibire un programma estremamente particolare. Inoltre, il Presidente Michele Pierguidi, oltre ad essere il Rappresentante Comunale del Consiglio 2, ricopre la carica di Presidente del “Calcio Storico Fiorentino”.

Partendo da questi successi ottenuti nelle varie discussioni ed incontri con i nostri interlocutori toscani, possiamo affermare che ci sono tutti i requisiti per iniziare una nuova stagione organizzativa, dove la SAIG si presenta come l’interlocutore socio-culturale tra le istituzioni locali e alcune regioni italiane.

La SAIG visita Pisa, Livorno e Vinci

Nella pausa di fine settimana, la SAIG ha colto l’occasione di visitare Pisa e Livorno, ma la meta principale è stata il paesino di Vinci per partecipare alle celebrazioni del 500esimo anniversario della morte di Leonardo Da Vinci.

La SAIG si rallegra di avere avuto modo di constatare che gli interlocutori incontrati in occasione di questo viaggio, hanno dimostrato disponibilità e sensibilità per le esigenze che la delegazione SAIG ha messo loro sul tavolo. Inoltre, la SAIG, consapevole di dover svolgere il proprio mandato in un periodo storico caratterizzato dai molti e nuovi flussi migratori nonché convinta che il servizio da rendere all’utenza va proposto come servizio che venga percepito come non solo utile, ma anche costruito sulle esigenze particolari che l’utenza possa avere, cerca sempre nuovi orizzonti al fine di arrivare a colmare il proprio ruolo di Associazione culturale.

La SAIG ringrazia la Presidente Ilaria Del Bianco, il Sindaco Alessandro Tambellini, il Presidente Michele Pierguidi, Riccardo Galardi e tutte le persone incontrate per la loro disponibilità alle iniziative proposte, e per la calda accoglienza alla delegazione SAIG, augurando loro, al contempo, un buon e proficuo lavoro.

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La SAIG si rafforza e parte il 2019 con cinque Associazioni

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La SAIG si rafforza e parte il 2019 con cinque Associazioni

Malgrado la chiusura delle attività associative e perdita del Club Forca Cesena, guidato dal Cav. Oliviero Bisacchi, fondatore della SAIG nel 2008, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra riparte nel 2019 con cinque Associazioni aderenti. Oltre alle Associazioni fondatrici del Calabresi Ginevra, Lucchesi nel Mondo e l’Associazione Regionale Pugliese, lo scorso 18 dicembre, in occasione dell’ultima riunione dell’anno, il Comitato Direttivo SAIG ha votato, all’unanimità, l’adesione dell’Associazione Cultura e Arte Siciliana(ACAS) e la Latium Associazione Regionale Emigrati (LARE). Le due Associazioni saranno rappresentate dai Presidenti Vincenzo Bartolomeo, per l’ACAS e Guglielmo Cascioli per LARE.

Chi sono i neo Presidenti

Guglielmo Cascioli, eletto presidente nel 2018, da anni nel Comitato Direttivo e dal 2001 al 2016 ha ricoperto la carica di Consultore della Regione Lazio per la L.A.R.E.. Conosciuto dagli italiani per aver lavorato al Consolato Generale d’Italia a Ginevra, al servizio notarile, il Presidente Cascioli ha una conoscenza approfondita della comunità italiana ginevrina e non può che arricchire gli scopi statutari della SAIG.

Vincenzo Barolomeo, Presidente della neo Associazione Arte e Cultura Siciliana ACAS, conta una notevole esperienza sul campo associativo. È stato, per otto anni, Presidente del Comitato Assistenza Educativa (CAE), Responsabile dei Giochi Sportivi Studenteschi per Ginevra, membro dell’Associazione Genitori Scuola Italiana (AGSI) ed altre cariche inerente alla rappresentanza della Collettività italiana nel Cantone. La sua ampia conoscenza nel settore associativo, soprattutto al livello organizzativo, apporterà sicuramente un surplus alle numerose attività della SAIG.

Dieci anni della SAIG: soddisfazioni e voglia di crescere insieme per l’Italia.

Dalla sua nascita, nel 2008, la SAIG (Società delle Associazioni Italiane di Ginevra) non ha mai smesso di evolversi con lo scopo di avvicinarsi sempre più dalla comunità italiana del Cantone di Ginevra, che sia al livello culturale come a quello sociale. La Società ha soprattutto potenziato le sue attività informative attraverso una rete utile alle esigenze del momento.

La SAIG non si stabilisce nessun scopo di lucro, si riconosce come Società aconfessionale e apartitica, tuttavia si prefigge di mantenere rapporti con personalità politiche italiane e svizzere che hanno obiettivi e finalità convergenti con gli scopi della SAIG, nell’interesse degli italiani residenti nel Cantone.

Le finalità statutarie si traducono soprattutto nell’ideazione, organizzazione e attuazione d’iniziative sociali, culturali e d’informazione volte alla promozione dell’Italia. Le attività sociali sono prioritarie per la SAIG, ed è per questa ragione che, con impegno duraturo, ha creato una rete d’informazioni a carattere sociale.

Tutto ciò che è stato compiuto fino ad oggi alla SAIG è stato possibile, e lo è ancora, grazie all’impegno dei comitati e dei presidenti nonché, alla considerazione della Città di Ginevra e dei comuni di Carouge, Onex e Vernier. L’occasione mi è sempre gradita per ringraziarli sentitamente, in nome della SAIG.

Questa voglia di rendersi utili finisce per modellare un’articolazione sociale qual è la SAIG, grazie alla quale singoli soggetti si fanno interpreti dei variegati bisogni di una società, e grazie alla quale, attraverso le varie associazioni, e l’associazionismo in generale, i bisogni socio-culturali diventano patrimonio e impegno per tutta una comunità.

L’associazionismo svolge un ruolo fondamentale all’interno di ogni società civile, in quanto permette la realizzazione di quella “sussidiarietà” necessaria, volta a colmare gli inevitabili vuoti istituzionali ed amministrativi. Lo Stato, difatti, non può occuparsi di tutte le problematiche socioculturali messe alla sua attenzione. Lo Stato ha necessità della Associazioni per sopperire alla propria limitatezza rispetto all’universalità delle problematiche cui deve dare una concreta risposta. Le istituzioni locali, dunque, si avvalgono della collaborazione delle Associazioni dei cittadini per meglio raggiungere gli obiettivi di comune interesse richiesti.

Non vi può essere complemento e sussidiarietà se non vi è unità di intenti e sinergia tra tutte le parti coinvolte, istituzioni e associazioni. In definitiva, si auspica una maggiore attenzione a tutti coloro che da sempre si occupano di associazionismo, per trovare i giusti collegamenti tra le varie associazioni, per facilitare e portare a termine i tanti progetti volti al raggiungimento delle esigenze di ogni cittadino. La speranza ultima è di comprendere appieno il senso del dovere all’interno di una realtà associazionistica.

Pertanto, la SAIG ringrazia ed accoglie calorosamente, le due nuove associazioni membri, e rimane sempre disponibile ad accogliere altre realtà associative italiane nel Cantone di Ginevra, per migliorare e far crescere l’opportunità di espandere i valori italiani.

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Natale 2018: al Corso di cucina della SAIG, l’Italia a tavola”

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Natale 2018: al Corso di cucina della SAIG, l’Italia a tavola”, una festa molto intima quella svoltasi lo scorso 13 dicembre, in occasione delle feste di fine anno

L’atmosfera delle festività dedicata a Santa Lucia, ha fatto da cornice alla serata dedicata per gli auguri di fine anno del Corso di cucina della SAIG. sempre fedele alle tradizioni culinarie italiane e regionali com’è alta fedeltà dell’affluenza per questo appuntamento bimestrale con la cucina, sempre con ospiti diversi e sempre più attratti dai sapori nostrani. Tra i responsabili e le frequentatrici, non si risparmiano complimenti e la curiosità per i piatti della tradizione italiana sono in crescente aumento. Come quelli preparati da tutte le allieve per l’incontro in occasione degli auguri per le feste di fine anno.

Dopo aver percorso e riproposto, molte regioni dell’Italia culinaria, un’altra serata all’insegna dell’amicizia e della buona armonia è stata vissuta dagli addetti ai lavori, caratterizzata dai molti partecipanti, con le diverse pietanze realizzate dagli stessi abituali iscritti.

Questo incontro bimensile, divenuto tradizionale per la sua durevolezza, per adesso rimane il secondo e l’ultimo giovedì del mese e volge a stringere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello stesso tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori. L’equipe di quest’anno è stata molto interessata a questi corsi di cui si è palesata l’assidua partecipazione, nonché il numero sempre crescente dei partecipanti.

Un altro anno ricordato in una serata pienamente riuscita e trascorsa in allegria, all’insegna delle diverse culture regionali, espresse attraverso la degustazione dei nostri piatti tipici, e del desiderio di stare insieme e ricordare sempre alcuni dettagli delle nostre città di provenienza, piccoli e insignificanti in apparenza ma profondamente significativi nella loro essenza.

Il primo appuntamento al Corso di Cucina della SAIG 2019 è stato fissato giovedì 31 gennaio per iniziare un nuovo anno pieno di allegria, di amicizia, di emozioni intorno alle ricchezze culinarie della nostra bella Italia.

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10° Anniversario della SAIG a Roma

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Nel quadro del 10° Anniversario della SAIG, una delegazione della società si è recata nella capitale con un programma volto ad essere presente nel cuore delle istituzioni, affinché la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, potesse portare la propria italianità in rappresentanza degli italiani che ella rappresenta nel Cantone di Ginevra. La delegazione guidata dal Coordinatore Carmelo Vaccaro, era composta da Francesco Decicco, Presidente dell’Associazione Calabrese di Ginevra, Antonio Scarlino, Presidente dell’Associazione Regionale Pugliese, Alessandra Testaguzza, membro di Comitato, il Cassiere, Gino Piroddi, Vincenzo Bartolomeo e Riccardo Galardi, Revisori dei Conti.

La missione romana inizia il venerdì 1° giugno con l’incontro con una delegazione dell’Associazione Paliké Onlus (APO), gruppo associativo siciliano di Palagonia in provincia di Catania, località natia del Coordinatore della SAIG. Dopo la giornata libera del venerdì pomeriggio la delegazione SAIG si è presentata all’invito della Parata Militare che si svolge, come ogni anno, nei Fori Imperiali in occasione della festa della Repubblica. La rappresentanza SAIG è stata invtata nella tribuna adiacente a quella presidenziale per assistere alla Parata Militare stessa, danso, cosi’ occasione alla delegazione di parteciparvi accanto le più alte cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al neo Presidente del Consiglio, passando per i Presidenti di Camera e Senato con a seguito i vari ministri, appena nominati, oltre ad altre personalità civili, politiche, militari ed ecclesiastiche.

Assistere alla Festa della Repubblica del 2 Giugno a Roma è come entrare nel cuore dei valori italiani attraverso la storia che i luoghi romani sanno esprimere. Tra il Colosseo, passando dai Fori Imperiali per il Vittoriano, due epoche diverse dove l’Italia raccoglie secoli di storia. Con la sfilata ai Fori Imperiali, l’Italia esprime ogni anno la sua grandezza nell’essere una Repubblica dalle tante risorse che, attraverso la sua storia millenaria si conferma come la culla della civiltà moderna. La gran parte del patrimonio culturale ed artistico del Mondo si trova ancora oggi nel nostro paese o da cui proviene.roma2

Molto emozionante si è rilevata la partecipazione ai Fori. Assistere di persona alle celebrazioni è stato veramente un’occasione unica per apprezzare in pieno l’impegno di tutte le nostre forze armate profuso in favore di moltissime persone in difficoltà nel mondo. Le nostre missioni di pace rappresentano oggi uno dei punti di forza, la punta di diamante delle nostre forze armate, che ogni giorno dedicano con passione ed estrema professionalità ad alleviare i problemi di chi si trova a subire guerre e violenze.

Particolarmente spettacolare è stato l’atterraggio di un paracadutista esattamente di fronte al palco prewsidenziale, cosi’ come l’esibizione delle Frecce tricolori, che hanno concluso la manifestazione, che, come sempre, ovunque si trovino, regalano uno spettacolo unico, rilasciando nel cielo i nostri colori nazionali.

Per i membri della delegazione SAIG è stato un onore partecipare, come rappresentanza associativa italiana a Ginevra, che ha dimostrato in questi anni una costante lealtà verso la nostra Nazione di provenienza. Un’italianità, quella di Ginevra che, attraverso le associazioni con le varie funzioni socio-culturale e informative, si unisce a tutte quelle esistenti all’estero che nei decenni hanno valorizzato e portato alto il nome dell’Italia fuori dai suoi confini.

La domenica 3 giugno, un’accoglienza calorosa è stata riservata alla SAIG da parte del diplomatico ecclesiastico, S. E. l’Arcivescovo Monsignor Silvano Maria Tomasi, Nunzio Apostolico del Vaticano presso l’ONU e le Organizzazioni internazionali fino al 2016. L’Arc. Tomasi ha visto nascere la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, nel 2008, ed ha seguito le sue attività sempre con attenzione. Una bella conversazione tra amici ricordando quanto la sua permanenza in terra elvetica sia stata molto gradita ai ginevrini. Questo bel momento conviviale si è concluso con una passeggiata che ha condotto la delegazione e Mons. Tomasi in Piazza San Pietro per l’Angelus di Papa Francesco.
Ancora un ricordo indelebile per la delegazione SAIG che si porta dietro le immagini di un uomo che emana pace interiore, attraverso umiltà e buon senso.

Il 4 giugno è stata la giornata clou della missione a Roma: le visite alla Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.roma3

A causa delle attività incerte della politica italiana, la delegazione SAIG, non ha potuto portare al termine gli incontri istituzionali previsi con deputati e senatori. Pertanto la SAIG ringrazia l’On. Angela Schirò, Parlamentare eletta nella Circoscrizione Europa, per l’accoglienza riservataci. L’On. Schirò, venuta a Roma appositamente per accoglierci, ci ha accompagnato durante la visita, prima di ripartire per altri impegni legati alla sua funzione.
La SAIG ha poi offerto al parlamentare il suo gagliardetto e delle penne commemorative.

Prima della programmata visita al Senato della Repubblica, la SAIG, ha avuto il piacere di incontrare il Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana a pranzo. Il nostro Console Generale, trovatosi a Roma per impegni di carattere personali, non ha rinunciato ad incontrare la SAIG per un momento conviviale e informarsi sul suo programma ed incontri nella Capitale.

Il pomeriggio è stato riservato alla visita al Senato, dove la SAIG ha avuto l’opportunità di vedere le bellezze di Palazzo Madama e sedersi nei banchi degli eletti a questo ramo del Parlamento. Un posto che, insieme alla Camera dei Deputati, si rivela essere pieno di storia e pregno delle decisioni che hanno determinato nel tempo le sorti dell’Italia,

La visita al Senato della Repubblica ha chiuso i quattro giorni di incontri e visite emozionanti della missione rappresentativa della SAIG a Roma, conferendo un bagaglio di ricordi che rimarranno indelebili nelle memorie dei partecipanti e, sicuramente, verranno custoditi insieme a tutti i bei momenti passati insieme in questi dieci anni.

Per motivi organizzativi, la SAIG ha condiviso questa bella esperienza anche con l’APO, in modo da costruire sinergie volte a rafforzarsi in futuro, L’occasione è stata, inoltre gradita alla SAIG, per offrire, ai loro compagni di viaggio dell’APO, il gagliardetto e le penne commemorative.roma4

L’occasione è gradita a tutti noi, per ringraziare quanti hanno contribuito alla realizzazione di questa magnifica esperienza, iniziata qualche mese fa con l’On. Gianni Farina, e proseguita con i nostri parlamentari eletti nella Circoscrizione Europa: On. Angela Schirò, On. Simone Billi, e la Senatrice Laura Garavini.

A Roma la Plenaria del CGIE: tutto e niente come da manuale. Di Carmelo Vaccaro

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A parte qualche nota positiva come la relazione del Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), Michele Schiavone e gli interventi di un paio di Consiglieri, tutto rimane fermo come l’acqua di un vecchio stagno che si sta prosciugando sotto gli occhi di milioni d’Italiani all’estero.
Il CGIE si è riunito a Roma da 29 al 31 marzo scorso, per discutere di importanti cambiamenti e modifiche basilari mirati ad un’auspicabile e quanto mai attesa dei Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) e del CGIE stesso.

Molti di noi si aspettavano delle proposte serie finalizzate a dei cambiamenti sostanziali per quanto riguarda i Com.It.Es. e, soprattutto, il CGIE. Niente da fare! Come da manuale, la “vacanza romana” per i 64 Consiglieri si è svolta senza sorprese o quasi, fungendo di fatto da semplice vetrina per qualche abbaiatore di professione e da occasione, molto opportuna, per mettersi in mostra da parte qualche parlamentare eletta all’estero. Solo un bla bla bla quotidiano sentito e letto da trent’anni a questa parte, sia pure con termini diversi, degli affabulatori di professione che tanto dicono e poco concludono. Adesso si ha la certezza e la conferma che nessuno (o, forse, molto pochi) vuole seriamente il cambiamento in rapporto ai tempi che corrono veloci. Il cambiamento per migliorare i servizi per gli italiani all’estero, per avvicinare i giovani ad interessarsi al sociale, per favorire l’accoglienza dei nuovi emigrati italiani o valorizzare l’Italia in tutte le sue sfaccettature.

Concordo pienamente con l’esordio del discorso d’apertura di Schiavone quando afferma: “La questione pregiudiziale è: l’Italia ritiene ancora importante il suo rapporto con gli italiani all’estero? Considera Com.It.Es e CGIE promotori del Sistema Italia all’estero?”. Ma è veramente quello che si vuole? Già! Perché proprio di questo si tratta: i governi italiani da qualsiasi parte politica essi provengano, vogliono riconoscere gli italiani all’estero come figli della Patria ed il loro importante ruolo nella promozione dell’Italia? Vogliono gli stessi governi riconoscersi un minimo di colpa per non aver impedito le ondate di emigrazioni italiane degli ultimi anni senza considerare le precedenti? Ed ecco che, partendo da queste domande, chi si aspettava un cambiamento di rotta a 360 gradi, come il sottoscritto e molti altri auspicavano, in occasione della Plenaria del CGIE, si è sbagliato su tutta la linea, purtroppo!

Nella proposta per la riforma dei Com.It.Es. presentata dalla Vice Segretaria CGIE, Silvana Mangione, scaturita da una raccolta di proposte ed idee dei vari protagonisti addetti ai lavori, non si fa nessun cenno di modifiche della consultazione stessa per eleggere questo importante organo, che dovrebbe essere vicino ai nuovi arrivati e d’appoggio all’associazionismo morente. La Mangione auspica un mantenimento delle funzioni attuali con qualche “caramellina” improvvisata.

Due delle tante proposte interessanti scartate a priori sono state quelle di eliminare i membri di nomina governativa ed istituire l’albo degli elettori sempre aperto. Quest’ultima proposta sarebbe stata interessante per l’elezione dei Com.It.Es., cui gli elettori si sarebbero iscritti solo una volta.

La mancata modifica della legge che regolamenta i Com.It.Es., ha favorito il palese distacco da parte degli iscritti all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (AIRE), rispetto a questo organo, tra l’altro l’unico eletto direttamente dai cittadini italiani residenti all’estero. Nell’ultima consultazione del 2015, la partecipazione per il rinnovo dei Com.It.Es. è stata di appena un misero 4% mondiale. Malgrado ciò, ancora si persiste a mantenere uno status quo di rappresentanze che, stante una così bassa partecipazione al voto, non contano e non valgono niente agli occhi dei cittadini e delle istituzioni locali, né si può ragionevolmente sostenere che possano realmente essere rappresentativi per l’elettorato. A tutto questo si aggiunge una persistente e costante diminuzione dei fondi dedicati a quest’organo che non fanno che peggiorare la situazione e rendere ancor meno operativi sul campo questi comitati. Attualmente la legge sull’elezione dei Com.It.Es. prevede che l’italiano all’estero che vuole partecipare all’elezione dei membri dei Com.It.Es. deve iscriversi al Consolato di circoscrizione per ricevere il plico elettorale. Questa procedura non è la stessa prevista per le elezioni politiche e per i referendum, che prevede, invece, che le cartelle elettorali arrivino direttamente a tutti gli iscritti all’AIRE al proprio domicilio. Questa “discriminazione” diminuisce drasticamente il numero dei votanti alle elezioni dei Com.It.Es. perché la procedura rende più complicato votare.

Per quanto riguarda la modifica dei CGIE, al fine di ridurre i costi ed una migliore ripartizione geografica dei rappresentanti, possono ipotizzarsi alcune proposte, quali, ad esempio, le seguenti che la SAIG aveva proposto direttamente al segretario Michele Schiavone:

1) Il CGIE dovrebbe essere eletto non dalle associazioni e dai Com.It.Es. ma dai cittadini nella medesima consultazione elettorale dei COMITES

(l’associazionismo attuale non permette più una rappresentanza idonea all’importante ruolo di responsabilità cui è chiamata ad esprimersi)

2) I membri del CGIE non dovrebbero far parte dei Com.It.Es. (e viceversa): o Com.It.Es. e CGIE (l’attuale art. 10, co. 4 L. 286/2003 istitutiva dei Com.It.Es., prevede la sola incompatibilità a far parte del CGIE del solo presidente del Com.It.Es.).

(La stessa previsione di elezione del CGIE da parte dei Com.It.Es. giustifica l’incompatibilità dei membri (e non solo del presidente) a far parte di un organo che essi stessi hanno eletto)

3) I membri del CGIE dovrebbero essere uno per ogni circoscrizione consolare (riduzione dei membri = riduzione di spese) e uno per l’Ambasciata del Paese. Tale membro dovrebbe lavorare in sinergia col Com.It.Es., il Consolato e le autorità locali per dare maggiori attenzioni e ascolto alle esigenze degli italiani residenti all’estero;

(Un membro per ogni circoscrizione consolare coprirebbe meglio la realtà geografica degli italiani residenti all’estero: per fare un esempio concreto, in Svizzera la circoscrizione di Berna e Neuchâtel e Ginevra non godono di un membro di rappresentanza, pur essendone presenti ben 6. Dunque 4 circoscrizioni consolari oltre Berna, 6 membri del CGIE, ma due circoscrizioni sono scoperte)

4) Le riunioni dei membri del CGIE di ogni nazione dovrebbero riportare ai parlamentari eletti all’estero le problematiche che questi ultimi sarebbero tenuti a risolvere nel migliore dei modi in Parlamento (viene auspicata maggiore sinergia, maggiore coordinamento e, dunque, migliori risultati di quelli attuali).

Come sopra accennato, il vice segretario generale Silvana Mangione ha redatto una bozza di riforma cui hanno partecipato alcuni Com.It.Es. che tiene conto del cambiamento del tessuto dell’emigrazione, delle specificità nazionali, delle dimensioni territoriali e dell’incidenza della presenza di iscritti all’Aire, della capillarità della presenza a livello di organismo di base e la necessità che il CGIE sia organismo di raccordo e di sintesi.

Quindi, ha illustrato Mangione, “sono stati inseriti criteri per la composizione dei primi due livelli di rappresentanza: la massiccia presenza di italo discendenti che deriva dalla emigrazione tradizionale; la criticità di determinate situazioni politiche; la presenza di italiani in territori immensi; il grande numero esponenti della nuova migrazione, che “sono ormai dappertutto anche nei luoghi dove finora la presenza italiana non era stata rilevata”; e l’associazionismo, con la nascita di nuove forme di aggregazione legate alle nuove migrazioni”.

“Nell’ottica dell’attribuzione di maggiori poteri – sostiene Mangione – e più precisi incarichi al Com.It.Es., alla luce dei cambiamenti avvenuti nel tessuto delle comunità, si propone che il Comitato mantenga la sua natura di organismo di rappresentanza degli italiani all’estero nei rapporti con le autorità diplomatico-consolari italiane e con le autorità locali, nel pieno rispetto dei limiti posti dal diritto internazionale e dagli accordi fra Stati; e abbia tre funzioni principali: 1. Ombudsman – difensore civico della comunità nei confronti delle autorità italiane e, in collaborazione con il Consolato, nei confronti delle autorità locali, nel rispetto delle leggi locali, del diritto internazionale e degli accordi fra Stati; 2. Antenna del Sistema Paese, nella circoscrizione diplomatico-consolare al fine del coinvolgimento delle forze produttive e associative della comunità nella proiezione estera dell’Italia, anche in collaborazione con il nuovo progetto di promozione dell’Italia lanciato dalla Farnesina. In questo ambito, il Com.It.Es. deve agire anche come promotore dell’insegnamento e diffusione della lingua e cultura italiana, a supporto e in sinergia con gli enti gestori, le scuole e Università locali, partecipando, per legge, alla elaborazione del Piano Paese; 3. Centro di informazione, contatto e sostegno delle migrazioni e delle nuove mobilità. (fonte: http://laltraitalia.eu).

Praticamente, sono state raccolte alcune delle proposte ma di certo non quelle, ritenute altrettanto importanti, riguardanti il miglioramento e la sopravvivenza di questi organi, nonché le elezioni da parte dei Com.It.Es. e le incompatibilità/commistioni nei rapporti con i Com.It.Es. stessi.

Secondo quanto appreso dalle agenzie, non vi sono stati i cambiamenti sulla riforma dei Com.It.Es. e del CGIE che tutti ci aspettavamo, tutto rimane tale e quale senza poteri e finanziamenti supplementari e, soprattutto, la tematica di come vengono eletti questi due importanti organi di rappresentanza.

Si apprende inoltre, che il rappresentante di questo Governo, Vincenzo Amendola, Sottosegretario agli Esteri, si aspettava una proposta di un progetto di riforma specifica di questi importanti organi di rappresentanza delle comunità italiane all’estero. “Dopo un anno di un duro lavoro” – spiega Schiavone – “non vi è ancora modo di capire chi fa cosa” e “se non si cambia strada verso le nostre comunità all’estero ed i loro rappresentanti, altri decideranno il futuro del CGIE”. Sicuramente un percorso di dialogo c’è stato ma il presupposto di qualsiasi intervento è assicurare i fondi.

Infine va segnalata la componente del tutto insufficiente di molti dei parlamentari eletti all’estero, assenti ai lavori della Plenaria. Forse fuggiaschi per qualche altro impegno istituzionale più importante di questo? Non ci è dato saperlo. Quel che si sa è che i parlamentari eletti all’estero dovrebbero lavorare di pari passo con il CGIE per essere la voce in parlamento degli italiani all’estero. Di fatto, questa loro massiccia presenza si è vista poco, tranne qualcuno che ha presenziato solo per rivendicare la paternità di cose già risapute. Tuttavia, alcuni consiglieri, quali Paolo Brullo, Paolo Da Costa e Luigi Billè hanno cercato di distinguersi aprendo una discussione seria su queste tematiche, la loro voce, però, è stata subito spenta per proseguire in una direzione che già era indicata e che purtroppo conosciamo.

Come volevasi dimostrare, anche in questa plenaria del CGIE si è persa l’occasione di poter evitare l’imminente auto-distruzione dello stesso, stante la totale mancanza di volontà ed inefficienza nel difendere i diritti basilari degli italiani all’estero.
Con questo si vuol ricordare il ruolo importante degli italiani all’estero che tanto partecipano all’economia ed alla cultura del Bel Paese, con l’incremento del turismo, il pagamento le imposte sugli immobili in territorio italiano e poco sfruttati, l’aumento dell’esportazione dei prodotti italiani, la promozione culturale, la difesa della lingua italiana e delle nostre tradizioni.
Tutto questo viene deliberatamente ignorato o, ben che vada, trascurato. La rabbia nel constatare nel tempo di essere dimenticati e non valorizzati non fa che allontanare gli italiani all’estero da queste istituzioni miopi ai nostri reali problemi.

Ritornando alla domanda iniziale a tutti, CGIE, Parlamentari eletti all’estero e i vari governi di turno: vogliono, essi, ancora considerare e riconoscere veramente e fattivamente le esigenze e le problematiche degli Italiani all’estero?

Carmelo Vaccaro