LA NOTIZIA DI GINEVRA

Sergio Panzarella: un italiano a Ginevra da conoscere

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Sergio Panzarella, fondatore di una startup agricola e siciliano di origini di Palermo, é arrivato a Ginevra nel 2010, dopo aver conseguito una laurea in Economia e Management all’Università Bocconi. Partito dalla Sicilia nella sua tenera età, il giovane Sergio, non ha smesso di evolversi nelle sue competenze acquisite.

Felice di averlo conosciuto, si è ben volentieri prestato a partecipare alla nostra rubrica per far conoscere i nostri italiani che valorizzano il territorio con le loro capacità professionali.

Sergio, come ti trovi in questa città ?

Assunto 10 anni fa dalla Multinazionale P&G, sono stato trasferito quasi subito lo stage, ho lavorato, circa 8 anni, nel marketing di prodotti di largo consumo, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità nella gestione di marche note : Ace Candeggina, Dash, Pampers, Dolce & Gabbana e Gucci Beauty. In quella fase della sua vita il rapporto con Ginevra è stato abbastanza superficiale. Assorbito dal lavoro e dai colleghi poi diventati miei amici, Ginevra era diventata (quasi) solo uno sfondo. Purtroppo, durante questi 8 anni, non sono riuscito a vivere pienamente il tessuto sociale italo-ginevrino con le particolarità che questa bella città offre.

Come è stato il passaggio da manager ad imprenditore?

Il 2017 è stato l’anno della svolta, caratterizzato dalla nostalgia e dal desiderio di trovare un senso più profondo. Sentimenti probabilmente covati durante i molti anni vissuti da espatriato, dal mio 30esimo compleanno e da una perdita in famiglia. Per una volta ho assecondato i sentimenti ed ho ripreso l’oliveto dei miei nonni, che era stato abbandonato. Rilanciando la tradizione di curare gli alberi, raccogliere, molire le nostre olive e consumare il nostro olio tutti insieme. Mi sono via via appassionato a questo prodotto straordinario e ai suoi legami con il territorio che lo produce. Nel mio caso la Sicilia, ma vale per tutta l’Italia. Ho percepito il potenziale legato ad un certo tipo di olio di qualità, ad alta tecnologia e con proprietà nutraceutiche scientificamente provate. Studiato il perché il nostro sole e la nostra terra siano un ambiente positivo per sviluppare quelle qualità.

Cosa ha di particolare la tua professione e se ci puoi spiegare in che cosa consiste esattamente il tuo lavoro

Quindi ci ho provato, ho lasciato il “posto fisso” ed ho fondato la Food for Health™. Una startup agricola attiva nella ricerca, nella produzione e nella selezione di prodotti naturali con alte proprietà sensoriali (aromi e gusto) accoppiate a significativi benefici sulla salute. Credo nella collaborazione tra la scienza della nutrizione e l’agricoltura biologica. Cerco di mettere la natura nella condizione di darci i suoi frutti migliori, più buoni e che ci fanno bene. Non solo assenza assoluta di pesticidi, ma anche gestione dell’epoca di raccolta per massimizzare il contenuto di proprietà benefiche e packaging innovativi per proteggerle una volta estratte.
Il mio primo prodotto è Olixir®, un olio extra vergine di oliva biologico ricco di aromi, gusto e proprietà antiossidanti.

La transizione da manager ad imprenditore è stata una bella sfida.
Mi ha portato a riconsiderare il mio stile di vita, il modo in cui allocavo il mio tempo ed i miei soldi, l’importanza da dare al giudizio delle altre persone. Sto diventando una persona più essenziale.

Essere imprenditore è un’esperienza intensa, totalizzante, indipendente e difficile. Piena di soddisfazioni, quanto di sacrifici e delusioni. È una scelta che rifarei anche se la mia startup non dovesse diventare una grande impresa (tocco ferro). E non solo perché ha posto in essere le condizioni che hanno permesso un mio riavvicinamento (part-time) alla Sicilia e di conoscere Veronica, la mia compagna, che dal primo gennaio si è trasferita qui a Ginevra, dalla Sicilia.

Come ti è cambiata la vita ed il rapporto con Ginevra?

La produzione mi ha riportato in contatto con la Sicilia mentre la promozione nei mercati della città mi ha fatto scoprire la vera anima di Ginevra e dei suoi abitanti.
Siano essi i locali o i moltissimi italiani,aprendomi gli occhi e favorendo la mia integrazione. Per esempio, questo weekend ero in Sicilia a piantare nuove piante di olivo e questa settimana sono al mercato a condividere il mio olio con gli abitanti di Ginevra e dintorni.

Cosa ti aspetti dagli italiani in Svizzera?

Per finire, una grande parte del successo della mia azienda dipende da quanto le persone siano aperte a cambiare la loro percezione dell’olio. Da prodotto tradizionale e un po’ indistinto, a un superfood funzionale che se fatto in un determinato modo può avere un impatto importante sulla nostra salute.

Agli italiani a Ginevra chiedo di non abbandonare gli uliveti, piantare ulivi e venire al mercato di Carouge il sabato mattina per provare il mio olio.

Come ti possiamo contattare?

Potete raggiungermi anche al sito www.foodforhealth.ch, mettendo like a @foodforhealth.ch su Insta e Facebook, via email al sergio@foodforhealth.ch e via telefono: +41786254716

Grazie Sergio per le tue interessanti esperienze che potranno essere di esempio per i giovani che vorranno intraprendere una strada simile alla tua.

Samantha Gatto

IMU per gli italiani all’estero:il ragionevole dubbio in una amara realtà

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Ancora una volta, mi ritrovo deluso e amareggiato, ad assistere come spettatore all’ulteriore ed incomprensibile scelta dell’Italia nei confronti degli italiani all’estero.

Ancora una volta, devo constatare che, nelle aule parlamentari italiane, la questione “italiani all’estero” non sia musica per le orecchie di tanti. I nostri parlamentari eletti all’estero, deboli della loro fievole vocina, non riescono a farsi sentire o sono completamente ignorati dai propri colleghi. Alcuni di loro, fanno finta di lamentarsi per i torti che subiscono gli italiani all’estero, ma passano subito ad altro, con tanto di comunicato stampa e foto sui social, per deviare l’attenzione su cose che non interessano a nessuno.

Ancora una volta si rimettono in discussione, non solo gli organi rappresentativi come il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), ma anche il ruolo elettivo dei parlamentari eletti all’estero e, di conseguenza, anche la scarsa considerazione della politica nostrana verso i 5 milioni d’italiani e i 60 milioni di oriundi che vivono fuori dei confini italiani, la cosiddetta “altra Italia”.

Per quelle esperienze che si posso trarre dal recente passato, possiamo affermare che i parlamentari eletti nella circoscrizione estero, non riescono ad esprimere il loro linguaggio di rappresentare, perché divisi dalle appartenenze partitiche, da un lato e troppo pochi, dall’altro per poter fare la differenza per qualsiasi governo.

Dopo aver fatto credere che avrebbero tolto l’IMU per la prima casa ai pensionati all’estero, ci dobbiamo rendere conto che, invece, a partire dal 2020, il sogno finisce: tutti gli italiani all’estero dovranno pagare l’IMU, quando in Italia, per la prima casa non paga nessuno.

Dopo attenta ricerca dell’Avv. Alessandra Testaguzza, consulente legale della SAIG, riportiamo di seguito le amare conclusioni su questa incresciosa vicenda che punisce, ancora una volta, gli italiani all’estero:

“In questi giorni stiamo assistendo ad un acceso dibattito fra le forze politiche italiane per l’abolizione dell’esenzione del pagamento dell’IMU e della TASI per i pensionati italiani iscritti all’AIRE. La decisione, si giustifica il Governo in carica, è stata una scelta obbligata a seguito del deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea per infrazione, per non aver rispettato il principio di uguaglianza ai sensi dell’art. 18 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).

In buona sostanza, la Legge 80 del 23 maggio 2014 (di conversione al decreto legge n. 47 del 28 marzo 2014), entrata in vigore nel 2015, avendo esentato i pensionati italiani iscritti all’AIRE dal pagare l’IMU e parte della TASI sula “prima casa”, avrebbe operato una discriminazione nei confronti dei pensionati di altra nazionalità europea che, parimenti, posseggono immobili in Italia.

A parte il fatto che, in ogni caso, detta legge operava una discriminazione illegittima ed ingiustificata anche nei confronti degli italiani iscritti all’AIRE ma non pensionati che non potevano beneficiare di tale esenzione, ci si chiede come sia possibile che i nostri politici varino leggi nell’inconsapevolezza di esporre il nostro paese a procedure di infrazione che comportano l’esborso di denari in una economia già problematica e a crescita zero, come quella italiana.

Corre l’obbligo, a questo punto, di capire se chi aveva votato la Legge 80/2014 ed il nuovo Governo che l’ha annullata erano a conoscenza dell’orientamento della Commissione europea in ordine alla questione IMU.

Ebbene, già nel 2013, quindi un anno prima dell’approvazione della legge 80/2014, di esenzione dal pagamento IMU da parte dei pensionati AIRE, la Commissione europea aveva pubblicato sul Giornale ufficiale dell’Unione europea, un parere scaturito da una numerosa serie di reclami giunti alla Commissione contro l’IMU. Reclami rubricati su CHAP(2013) 1334. I reclami affermavano essere la legislazione italiana discriminatoria nei riguardi dei cittadini italiani residenti in Italia (esentati dal pagamento dell’IMU sulla prima casa) ed i cittadini italiani residenti all’estero che non potevano usufruire della medesima esenzione.

Dopo attento esame, la Commissione concludeva che non era possibile, a quello stadio, constatare una infrazione al diritto europeo, in quanto secondo giurisprudenza costante della Corte di giustizia europea, esiste una discriminazione quando situazioni oggettivamente comparabili sono trattate in maniera differente. Per quanto riguarda le misure nazionali di ottenimento di vantaggi fiscali, continua la Commissione, il diritto europeo non impedisce agli Stati membri di accordare un trattamento fiscale piu’ favorevole unicamente ai beni immobiliari utilizzati dai contribuenti a titolo di residenza principale e di escluderne tale utilizzo per le residenze secondarie o concesse in locazione, essendo tali utilizzi differenti e non possono essere considerate situazioni comparabili.

Di conseguenza, conclude la Commissione, i cittadini italiani che risiedono a titolo principale all’estero e che possiedono un bene immobile in Italia non sono in una situazione comparabile a quella dei cittadini italiani che vivono a titolo principale nella proprietà che possiedono in Italia. Fin qui nulla quaestio.

Ma attenzione. La Commissione ci dice anche che, al contrario, estendere il regime di “prima casa” a dei contribuenti non residenti che abbiano la nazionalità italiana e iscritti all’AIRE, potrebbe essere considerato una discriminazione nei confronti dei contribuenti non residenti che hanno una nazionalità diversa da quella italiana e possiedono un immobile in Italia.
Questo la Commissione europea lo pubblicava il 24 agosto 2013.”

Ora da cittadini ci si chiede come sia possibile che soltanto qualche mese dopo, il nuovo Governo appena insediatosi il 22 febbraio 2014, abbia varato nel mese di maggio la legge 80/2014 al cui articolo 9) esenta la categoria dei pensionati AIRE dal pagamento dell’IMU sulla prima casa, in totale spregio ad un parere già noto recante l’orientamento europeo sul punto.

Non si comprende, dunque, come oggi, il Governo in carica, si dica costretto, obbligato, a cancellare tale privilegio dal momento che l’Italia è stata deferita alla Corte di giustizia europea per un’infrazione che era ampiamente già annunciata.

Sospettiamo, invece, che i nostri politici fossero ben a conoscenza di giocare con il fuoco (e non sarebbe possibile pensare altrimenti) quando, per pura propaganda politica, hanno prima approvato una legge, chiaramente non in linea con il diritto europeo e poi, cinque anni più tardi, cancellarla perché “l’Europa ce lo ha imposto”.

Per avere una più ampia visione sulla questione, abbiamo inviato dei quesiti ad alcuni parlamentari, quali gli onorevoli Simone Billi, Massimo Ungaro, Angela Schiro’ e la Senatrice Laura Garavini, che ci rappresentano all’estero, in modo da comprendere meglio se e come si possa ovviare a questa incresciosa situazione.

Purtroppo, per impegni istituzionali, non tutti hanno potuto rispondere alle nostre domande che ci proponiamo di pubblicare nel numero di marzo de “La Notizia di Ginevra” e nella rete informativa della SAIG.

In conclusione, penso che gli italiani nel mondo siano oramai abbandonati a se stessi. Trattati come cittadini di serie C. Utili soltanto a far cassa quando vi è la necessità, senza nulla dare in cambio. La considerazione per essi diminuisce sempre di più. Mi chiedo spesso cosa succederebbe se andassimo in ferie altrove che in Italia, se comprassimo auto tedesche e pasta francese, se non avessimo e mostrassimo questo forte amore e attaccamento per la nostra Patria. Se cessassimo di promuovere e promozionare all’estero il nostro savoir faire ed i nostri magnifici prodotti, l’Italia cosa farebbe? Il nostro grido di abbandono e di amarezza potrebbe, allora, essere paragonato alle molteplici umiliazioni che i vari governanti del nostro Bel Paese ci infliggono sfacciatamente?

Pertanto, se non si va verso una rappresentanza degli italiani all’estero che sia accolta ed ascoltata è inutile proseguire in questa direzione che offende e disgusta l’elettorato degli expat, sempre meno considerati. Tutto questo non fa che alimentare il populismo già piuttosto evidente in molte delle sedi europee.

Programmazione culturale in Svizzera: lavori in corso all’Ambasciata d’Italia a Berna.

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Il 6 febbraio scorso, nella sede dell’Ambasciata d’Italia a Berna, S. E. l’Ambasciatore Silvio Mignano, ha programmato una riunione e riunito attorno ad un tavolo la maggior parte degli attori di promozione culturale italiani in Svizzera. Presente la rappresentanza diplomatica in Svizzera, i Dirigenti scuola di tutte le Circoscrizioni consolari, i Com.It.Es., molte sezioni della Dante Alighieri ed altre autorevoli rappresentanti della cultura italiana in Svizzera. In rappresentanza del Cantone di Ginevra erano presenti, il Console Generale d’Italia, Antonino La Piana, il Dirigente Scuola, Giorgio La Rocca e la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra ( SAIG) rappresentata dal Coordinatore, Carmelo Vaccaro accompagnato dalla segretaria, Samantha Gatto.

Questo incontro del tutto innovativo, voluto fortemente da S. E. l’Ambasciatore Silvio Mignano, ha creato varie opportunità di scambio e di coordinamento su diverse iniziative, volte alla promozione e alla valorizzazione della cultura italiana.

S. E. Mignano ha avuto il piacere di presentarci alcuni degli eventi cinematografici come la rassegna stampa in occasione del conferimento alla carriera della regista Lina Wertmueller al cinema di Lichtspiel ; le bellissime letture dantesche in occasione del primo « DanteDI » all’università di Berna e poi ha parlato anche della giornata mondiale della ricerca nella quale si terrà una conferenza presentata dal professor Zecchino nella residenza dell’ambasciata di Berna.

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Quest’ultimi sono solo una parte del programma eventi 2020 presentati dall’Ambasciatore che accompagneranno il corso di quest’anno e che potranno essere arricchiti da ulteriori proposte di collaborazione dei partecipanti di questa riunione, nell’obiettivo di poter continuare a promuovere l’italianità, conservando preziosamente questo nostro infinito patrimonio culturale che deve continuare ad essere valorizzato.

Da Fellini a Rodari passando per Troisi, nel corso dell’incontro, molte idee sono state rilevanti al fine di creare sinergie a livello nazionale, diverse programmazioni hanno trovato terreno fertile per una potenziale riuscita.
La SAIG, da parte sua, ha avuto modo di illustrare alcune delle sue attività culturali a Ginevra, cosi da contribuire all’inizio di un rapporto arricchito allo scopo di rendere e supportare attività di ordine gastronomico, teatrale e letterario.

In occasione della serata gala sulla cucina italiana nel mondo a Ginevra, la SAIG propone di invitare le scuole alberghiere che potranno produrre direttamente alcune specialità nell’obiettivo di far conoscere e apprezzare la cucina italiana.

Altro evento significativo di cui abbiamo potuto parlare è anche l’eccellenza italiana in Svizzera Romanda, presentando e premiando professionisti italiani che hanno saputo mettere in evidenza l’intraprendenza e il savoir-faire del made in Italy, dando un grande valore al nostro Paese. Infine, la SAIG ha messo a disposizione la sua rete informativa al fine di potenziare un’adeguata informazione centralizzata all’Ambasciata d’Italia a Berna.

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Quindi, nuova partenza per il settore culturale italiano in Svizzera. Possiamo dire che questo appuntamento potrebbe essere l’inizio di una fase dove la luce della cultura italiana in Svizzera splenderà con l’ottica di una larga condivisione da parte del mondo culturale in terra Elvetica. Finalmente, ognuno di noi, metterà il suo savoir-faire, in una nazione dalla diversità di pensiero e linguistica per portare a termine progetti comuni che parleranno solo italiano.

Antonio Scarlino, ci lascia all’età di 73 anni

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Marito, padre, nonno e amico di tutti. Se n’è andato Antonio Scarlino. Personaggio di grande spessore rappresentativo, un punto di riferimento per l’associazionismo italiano a Ginevra, una figura carismatica che ha contribuito a scrivere la storia degli italiani in questo Cantone.

Antonio Salvatore Scarlino, anch’esso separato giovanissimo dalla sua terra natia, Matino in Provincia di Lecce, ha vissuto cercando di emergere non solo nel campo del lavoro con professionalità e serietà, ma anche nella vita sociale dove si è contraddistinto nel campo della solidarietà fra i nostri connazionali. Fondatore e Presidente dell’Associazione Regionale Pugliese Ginevra dal 1981, è stato eletto membro del Com.It. Es di Ginevra nelle passate tre legislature.

Nel 2008, in qualità di Presidente della sua Associazione, aderisce alla fondazione della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG), accrescendone, con il suo contributo, quelli che sono stati i molti successi.

Sempre attivo ed entusiasta in tutte le manifestazioni della sua vita, è stato senza ombra di dubbio, un punto di riferimento fondamentale anche per i suoi corregionali che lo hanno seguito nelle tante iniziative messe in campo per aggregare e coinvolgere sempre più persone e per promozionare al meglio la sua regione, la Puglia cui è sempre rimasto legato, nonostante i moltissimi anni vissuti a Ginevra. Grande la sua forza vitale che gli ha permesso di occuparsi al meglio dell’associazione e di affrontare i tanti impegni, anche e soprattutto istituzionali a contatto con i Consoli che si sono succeduti a Ginevra e con le altre realtà associative presenti sul territorio, apportando idee e sostegno ovunque fosse richiesto. Ha costantemente manifestato le proprie idee, difendendole con forza e senza mezzi termini. Con la battuta sempre pronta, e la simpatia che lo caratterizzava, nonostante i grandi dolori che la vita gli ha riservato, ha rappresentato certamente un faro per quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Una forza della natura che mancherà a tutti.

Sconvolta dalla triste notizia, la SAIG tutta, si stringe in questo momento di dolore alla famiglia, alla moglie Maria, ai figli Vincenzo e Chantal e ai parenti tutti.

Le nostre più sincere condoglianze vanno anche al Comitato e ai membri dell’Associazione Regionale Pugliese di Ginevra, per la perdita del loro Presidente.

P.S. I funerali si terranno giovedì alle 10.30 presso l’Église St Martin -1213 Onex

Carmelo Vaccaro

Intervista a Claudio Bozzo: un italiano a Ginevra da conoscere

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Nato nel 1967 a Genova, è sposato con Camille ed ha tre figli, Marina, Flavia e Massimo.

Oggi è COO della Mediterranean Shipping Company per cui ha lavorato ininterrottamente dal 1994. Inizialmente assunto come semplice impiegato nella filale negli USA ne ha poi assunto la presidenza dal 2005 fino alla sua promozione a COO globale avvenuta nel 2015 ed il suo conseguente trasferimento a Ginevra.

In carriera ha ricevuto diverse onorificenze e premi. Tra i più rappresentativi ricordiamo la “NIAF international Business Award”; la “UN Maritime hall of fame” e il “CONNIE Award”. E` stato anche nominato nel 2012 Commendatore della Repubblica Italiana.
Oggi ricopre anche la Carica di Presidente della Camera Di Commercio Italiana di Ginevra.

Perché` sei venuto a Ginevra?

Da 27 anni lavoro per MSC. E` la mia seconda famiglia, una parte fondamentale della mia vita. Ero Presidente di MSC USA da ormai 10 anni quando un giorno mi hanno chiamato gli Aponte ( i proprietari di MSC) e mi hanno chiesto se volevo raggiungerli a Ginevra come global COO. Figuriamoci se mi lasciavo scappare un’occasione del genere. Ed eccomi qui!

Che aspettative hai?

Sinceramente mi aspetto e auguro solo di poter fare la differenza ! Prima di tutto sul lavoro, alla MSC e non solo per la Compagnia ma anche per le persone che ci lavorano. Le persone sono la mia passione! Mi piace che tutti vengano a lavorare contenti e che riescano a realizzare tutte le aspirazioni che hanno. Vorrei però fare la differenza anche all’interno della comunità italiana. Come sai sono diventato il Presidente della Camera di Commercio Italiana qui di Ginevra e penso che questo sia proprio lo strumento giusto per aiutare il mio paese e la comunità`.

Vediamo di conoscerci un po’ meglio, ci racconti quali sono le tue priorità nella vita e chi è veramente Claudio Bozzo?

Bella domanda .. mi piacerebbe che la gente pensasse che Claudio Bozzo è una persona felice, allegra ed entusiasta della vita ! perché’ è la verità ! E non potrebbe essere diversamente. Ho avuto la fortuna di avere tutto dalla vita ..ho un lavoro che mi piace moltissimo; una moglie e dei figli che adoro; sono cresciuto all’interno di una famiglia stupenda; ho vissuto gran parte della mia vita in Italia che ritengo sia un paese meraviglioso e un’altra parte in America che mi ha dato delle possibilità infinite. Cosa volere di più`? Riguardo le priorità …. Sicuramente prima di tutto vengono mia moglie ed i miei figli. Vorrei davvero che fossero fieri di me. Per questo cerco di essere un buon papà ed un buon marito ( ci sono grossi margini di miglioramento ma io ci provo ). Allo stesso tempo cerco di far bene sul lavoro e di rispettare certi valori che per me sono essenziali. L’onestà , la determinazione, l’affrontare la vita con spirito positivo. Spero con l’esempio di riuscire ad influenzare la crescita dei miei figli.

Se potessi cambiare qualcosa di te , cosa cambieresti?

l’altezza. se potessi essere 10 cm di alto …… no scherzi a parte .. .. devo dire che sono contento di come sono, dei miei pregi e anche dei miei difetti. Però, se mi chiedi che cosa vorrei cambiare, ti do una risposta riferita a questo preciso momento della mia vita. Avendo vissuto tanti anni in America, ho un approccio molto americano e cioè sono molto diretto perché’ penso che sia la cosa migliore. Poiché` però non sono più in America , forse dovrei imparare ad essere un po’ meno diretto, un po’ più diplomatico. Ci proverò anche perché` ci tengo ad aiutare la gente e quindi se non imparo a dare il feedback in maniera giusta non potrò fare la differenza come vorrei.

Quali esperienze ti hanno formato di più durante la tua carriera?

In verità`, le esperienze che mi hanno formato di più sono successe prima che io cominciassi la mia carriera. Non hanno niente a che vedere col business. La prima è stata fare l’arbitro di calcio. So che è un po’ strano ma è cosi. Quando sei arbitro di calcio all’inizio della tua carriera vai ad arbitrare in campetti di periferia; campetti dove non c’è la protezione della polizia, dove sei nel mezzo del nulla e dove la gente non ha certo una carriera da mettere a rischio. A rischio c’è solo la tua incolumità`. Chiaramente devi sviluppare alcune capacità. Capacità di lettura delle persone per poter gestire i giocatori in campo; capacità di gestione del pubblico; capacità di gestione delle tue emozioni perché’ ovviamente i calciatori cercano sempre di influenzarti in un modo o nell’altro; capacità di prendere decisioni immediate a volte anche impopolari.

Queste sono tutte cose che poi sono diventate fondamentali per me per poter fare il manager. La seconda è stata fare l’allenatore di pallanuoto perché’ allenando una squadra, chiaramente impari a gestire le persone e impari a capire che ciascuno va motivato in maniera diversa; a ciascuno devi parlare in maniera diversa; ciascuno va aiutato a crescere con una preparazione personalizzata. Anche queste tutte capacità necessarie per essere un buon manager. Come ho detto, tutto questo è successo prima. Durante la carriera invece secondo me sono le persone che incontri che fanno la differenza, quelle che ti cambiano, che ti ispirano, che ti fanno crescere. Io ho sempre avuto la fortuna di incontrare le persone giuste al momento giusto. Quelle che mi hanno insegnato esattamente le cose di cui avevo bisogno. Alcune di queste persone le ho capite solo dopo e le ho poi richiamate per ringraziarle. Da tutti i manager che ho avuto ho imparato qualcosa. Da alcuni cosa fare e da altri cosa non fare ma tutti mi sono stati maestri nel bene e nel male.

Dopo tutto il tuo girovagare per il mondo, sei ancora legato all’Italia ed alla tua città natale?

Se chiedessi a mia moglie che è Francese, ti direbbe che io penso che tutte le cose migliori del mondo vengono dall’Italia . C’è una simpatica lotta in casa .. tremenda .. ( ride .. ) però a parte gli scherzi …. io sono molto legato all’Italia e molto legato alla mia città : Genova . Ci mancherebbe altro! Il mio sincero amore per il paese cerco di dimostrarlo .. ed è il motivo per cui cerco il contatto con la comunità italiana; è il motivo per cui ho deciso di accettare la carica di Presidente della Camera di Commercio. E’ un modo di dedicare del tempo al mio paese, mi spiego meglio .. io ho il mio lavoro che mi stimola la mente e l’anima ed ho la Camera di Commercio che mi stimola il cuore.

Cosa ne pensi della “fuga dei cervelli” dal nostro paese?

Sono un po’ stufo di queste domande rivolte a noi che viviamo all’estero …. da vent’ anni sento sempre le stesse domande e le stesse risposte che non condivido. La gente normalmente risponde: l’Italia, attraverso le sue istituzioni, deve fare di più per farli rientrare. Solo in minima parte sono d’accordo. Far rientrare i cosiddetti “cervelli” non può essere la priorità`. Per prima cosa bisogna chiedersi “ma com’è possibile che appena uno va all’estero diventa un cervello?” In realtà molti dei ‘cervelli” sono ancora in Italia ma non li stiamo valorizzando. Non gli diamo la possibilità di emergere. Continuiamo ad insegnare ai giovani a cercare un lavoro mentre all’estero già da anni gli insegnano come crearsi la loro attività`! siamo indietro ed è un peccato perché` le nostre capacità imprenditoriali e manageriali sono indiscusse ed indiscutibili. Quindi, prima cambiamo quello che dobbiamo in Italia per aiutare chi c’è adesso! Poi creiamo le condizioni per far rientrare i cervelli in fuga ma sarà dura.

Molti degli Italiani all’estero stanno bene e magari non pensano neppure di tornare. Perché’ invece non troviamo un modo di ‘usarli’ in modo positivo per il nostro paese li dove sono? Mi spiego. Queste persone che sono uscite dall’Italia e sono milioni, hanno spesso raggiunto delle posizioni importanti sia in ambiente lavorativo sia in ambiente politico e quindi abbiamo secondo me un World Wide Web di Persone e Contatti che nessun altro Paese può vantare. Se imparassimo ad usarlo, a valorizzarlo, potrebbe essere una risorsa eccezionale per il paese!

Per concludere, che progetti hai per il futuro?

Sono abituato a programmare a lunghissima scadenza ma sempre pronto a modifiche in corsa. A breve termine direi che da un punto di vista familiare voglio continuare a “modellare” i miei figli affinché’ siano felici e facciano la differenza nella società del futuro. Questo richiede tantissime energie ed un piano ben preciso perché’ certe qualità, certi valori, non nascono per caso ma vanno costruiti, vanno insegnati sia con l’esempio che con metodi precisi; per quanto riguarda il lavoro ovviamente il mio obiettivo è sempre quello di migliorarmi e migliorare le persone che sono attorno a me, far crescere i reparti e gli uffici in giro per il mondo nonché` far si che i proprietari continuino ad essere soddisfatti di me. infine, per quanto riguarda il mio paese, l’obbiettivo è continuare a far crescere la Camera di Commercio Italiana qui di Ginevra. In questi ultimi anni è già cresciuta tantissimo.

Avevamo fatto un piano a 5 anni ed abbiamo già raggiunto tutti gli obbiettivi. In particolar modo abbiamo creato un Board veramente splendido; abbiamo del personale veramente professionale ; abbiamo creato eventi unici e di successo; abbiamo anche preso la leadership dell’associazione Internazionale delle Camere Di Commercio straniere presenti a Ginevra ma soprattutto, stiamo diventando il collante della comunità Italiana a Ginevra. Insomma, stiamo davvero facendo fare bella figura al nostro paese e confidiamo di fare ancora meglio in futuro. A proposito , sei socia della camera?