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Intervista con il Consigliere di Stato Serge Dal Busco, incaricato del Dipartimento delle Finanze del Cantone di Ginevra

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Il giorno 9 novembre, M. Serge Dal Busco, Vice Presidente del Consiglio di Stato del Cantone di Ginevra, responsabile del Dipartimento delle Finanze, molto conosciuto nell’ambito della SAIG e dell’associazionismo a Ginevra, ci ha ricevuti rilasciandoci l’intervista che vi proponiamo. M. Dal Busco, si è reso gentilmente disponibile nonostante i suoi moltissimi impegni.
Di seguito le domande e le risposte.

Consigliere, l’amnistia fiscale è in dirittura di arrivo, può farci un bilancio per quest’anno ed una previsione per il prossimo anno, tenuto conto dello spostamento del termine per la presentazione delle denunce spontanee al 30 settembre 2018?23456610_1705844036132930_2009823605786559358_o

Stiamo assistendo quest’anno ad un aumento molto importante delle denunce, direi esponenziale, tanto è vero che alla fine di settembre eravamo a circa 8.500 denunce presentate e prevediamo che alla fine dell’anno arriveremo a circa 10.000. Ricordo che negli anni scorsi siamo passati da 1000 denunce a 3000 per poi arrivare quest’an no ai numeri summenzionati.
Si tratta di cifre importanti che testimoniano la correttezza di quanti hanno deciso di autodenunciare il proprio patrimonio esistente all’estero. Sono al corrente che molti dei nostri connazionali italiani hanno già inviato i propri dossier o che sono in procinto di farlo.

È molto importante comprendere che queste autodenunce rappresentano il fondamentale momento di cooperazione con il fisco del paese di residenza e la testimonianza della propria onestà e buona fede nel sistemare la propria situazione patrimoniale profittando dell’amnistia fiscale.
A tal proposito, la recente decisione della Confederazione di spostare il termine ultimo per la presentazione delle denunce spontanee al 30 settembre 2018 deve rappresentare un ulteriore stimolo per i contribuenti di prendere le cose sul serio e decidersi a mettersi in regola con il fisco.
Va anche dato riconoscimento alle associazioni che in questi ultimi anni si sono molto impegnate per informare quante più persone possibile e metterle in grado di decidere come comportarsi relativamente alla nuove normative sullo scambio automatico delle informazioni finanziarie tra un paese e l’altro ed alla possibilità data dalla Confederazione di presentare una denuncia spontanea che evita ammende e conseguenze penali.

Se questi dati li mettiamo in parallelo con il Dipartimento gestito dal Consigliere Poggia, il DEAS, abbiamo delle differenze rispetto a quanto lo Stato potrebbe incassare o risparmiare?

E’ difficile oggi quantificare l’effetto di queste procedure a livello fiscale. Quello che possiamo dire è che queste denunce hanno un doppio effetto: da una parte hanno un’influenza sulle tasse, dal momento che prendendo in conto i beni all’estero e calcolando i supplementi d’imposta sui 10 anni, è evidente che vi saranno degli incassi di imposte finora sottratte. Dall’altra parte c’è un effetto più importante a livello delle prestazioni sociali. Questi elementi fiscali hanno un’influenza sul diritto delle persone di ricevere delle prestazioni sociali che si calcolano sulla situazione economica reale dei richiedenti. Quindi gli elementi non dichiarati hanno un’influenza diretta a livello delle prestazioni versate dallo Stato, ed il risparmio di prestazioni non dovute e dovute in misura inferiore sembra molto più importante di quanto non sia l’incasso delle imposte. In questo caso, dunque, lo Stato, non solo incasserà il denaro che deve essere restituito dai beneficiari che non avevano diritto alle prestazioni, ma risparmierà sull’erogazione di altri aiuti non dovuti.
Lo scopo iniziale era proprio quello di considerare la cosa sotto il profilo delle prestazioni sociali. Esiste, difatti, un vero e proprio scambio tra i due dipartimenti, una visione globale da parte dello Stato. Se ci si denuncia al DEAS oppure al fisco, vi è uno scambio di informazioni tra i due dipartimenti per regolarizzare le situazioni in maniera parallela.23334303_1705844039466263_5571239124420103091_o

Sono molte le persone sono convinte che dal 1 gennaio 2018 in realtà nulla cambierà e che le amministrazioni fiscali svizzere non effettueranno i controlli sui beni all’estero dei contribuenti. Cosa ci può dire in proposito Consigliere?

Penso che i nostri contribuenti dovrebbero stare attenti a queste cose e a non sottovalutare le procedure previste per legge e dalle convenzioni internazionali cui la Svizzera ha aderito. La possibilità e la volontà di agire da parte degli organi statali ci sono. Consiglio vivamente di non rischiare le ammende e le possibili ripercussioni a livello penale.

Ringraziamo il Consigliere Serge Dal Busco per la chiarezza delle sue risposte e per la disponibilità a riceverci.

Intervista a Mauro Poggia

Muro Poggia

Intervista a Mauro Poggia sul Servizio di prestaIl 18 ottobre scorso, il Consigliere di Stato Mauro POGGIA, incaricato del Dipartimento DEAS, ha risposto ad alcune domande all’uopo predisposte dalla SAIG per fare il punto della situazione riguardante il Servizio di prestazioni complementari ad un anno dall’entrata in vigore della nuova normativa penale.
Di seguito le domande con le relative risposte:

Qual’è il bilancio da un anno dall’entrata in vigore della normativa penale che prevede la truffa agli enti assistenziali ? Ci sono già denunce o procedimenti penali in corso?

Il mio Dipartimento dell’impiego, affari sociali e salute (DEAS) ed il servizio di prestazioni complementari ha preso atto di 721 « denunce spontanee » (numero al mese di settembre). Questo l’ammontare, all’oggi, delle persone lMuro Poggiaa cui situazione finanziaria non le avrebbe autorizzate ad usufruire di aiuti sociali, o le avrebbe autorizzate in misura differente,
L’ammontare delle restituzioni atteso, sulla base dei dossier già trattati, si eleva a più di 17 milioni di franchi. Stimiamo, in maniera prudenziale, di poter recuperare fino a 25 milioni di franchi in totale. A questo aggiungasi la trattazione ci circa 3000 comunicazioni indirizzate ai beneficiari di prestazioni sociali e che sono tornati al mittente.

Quanto alle denunce e/o procedimenti penali in corso, all’oggi non è stata fatta alcuna denuncia penale da parte del Servizio di prestazioni complementari per quanto riguarda tutte le persone che si erano auto-denunciate nel temine previsto per regolarizzare la propria situazione. Per quanto riguarda, invece, le persone che non si sono auto-denunciate entro il 31 dicembre dello scorso anno, potranno intervenire in futuro delle denunce penali, a seguito delle direttive trasmesse dal Procuratore generale.

Ci sono molte persone che hanno deciso di rinunciare agli aiuti sociali e di rientrare in patria per evitare di auto-denunciarsi e di restituire il denaro indebitamente percepito. Quali conseguenze potrebbero subire queste persone ?

All’esito delle stime effettuate dai miei servizi, soltanto una sessantina di persone, di varie nazi9onalità, hanno rinunciato alle prestazioni complementari, ma nessuna di esse ha lasciato Ginevra.

Quali sono gli strumenti a disposizione del Suo Dipartimento (DEAS-SPC) per recuperare il denaro indebitamente percepito ?
Lo strumento già a disposizione ed utilizzato al fine di recuperare (in tutto o in parte) i credito, è di pignorare le rendite AVS/AI delle persone che abitano all’estero e che percepiscono rendite dalla Svizzera. Altri strumenti sono allo studio per poter arrivare a far vendere gli immobili all’estero.

Esiste un canale di comunicazione e coordinamento con l’Amministrazione fiscale cantonale la quale dà le autorizzazioni a lasciare la Svizzera e ritornare in patria o trasferirsi in un altro paese, al fine di scoprire se vi sono partenze da parte di beneficiari di aiuti sociali?

No. Non esiste questo tipo di comunicazione ma la collaborazione trasversale dei servizi dello Stato è chiamata a rinforzarsi prossimamente ed una decisione è già stata presa, in questo senso dal Consiglio di Stato lo scorso 18 ottobre.

Corrisponde al vero che vi è la possibilità di pignorare le pensioni svizzere anche in caso di trasferimento all’estero e di bloccare i conti bancari svizzeri ai sensi dell’art 25 della LPP? E in questo caso, il segreto bancario, ancora esistente per i conti in Svizzera intestati a contribuenti svizzeri, potrebbe rappresentare un ostacolo?

Certamente, sia per quanto riguarda il pignoramento delle pensioni AVS/AI, sia per quanto riguarda il blocco degli importi da restituire allo Stato sui conti bancari. Ma soltanto in Svizzera. Per i conti all’estero non è possibile a meno di non intraprendere una procedura all’estero.

Con lo scambio automatico di informazioni e la collaborazione accresciuta dei nostri servizi, questo non sarà più un problema in futuro. Ma noi preferiamo sempre privilegiare delle soluzioni di tipo transattivo al fine di trovare un accordo.

Ringraziamo il Consigliere di Stato, Mauro Poggia, per pronte risposte ai nostri quesiti.zioni complementari ad un anno dall’entrata in vigore della nuova normativa penale

Intervista all’Ambasciatore Maurizio Serra

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Il 17 ottobre scorso, una delegazione della SAIG, con il coordinatore Carmelo Vaccaro, Riccardo Galardi di ciaoitalia.tv e Alessandra Testaguzza, ha avuto il privilegio di essere ricevuta dall’Ambasciatore Maurizio Serra presso gli uffici della rappresentanza italiana alle Nazioni Unite.

L’intervista completa è disponibile anche su su http://ciaoitalia.tv/

Ma chi è Maurizio Enrico Serra che rappresenta l’Italia in seno alle Nazioni Unite di Ginevra?
Nominato Rappresentante Permanente presso le Organizzazioni Internazionali in Ginevra con titolo e rango di Ambasciatore a partire dal 02.09.2013, Maurizio Enrico Serra, nasce a Londra. Si laurea in Scienze Politiche, nel 1977, presso l’Università di Roma e, in seguito ad esame di concorso entra in carriera diplomatica, nel 1978. Dopo vari prestigiosi incarichi diplomatici, nel 2010, presso l’UNESCO è accreditato con titolo e rango di Ambasciatore.

E’ anche Professore a contratto di Relazioni Internazionali presso l’Università Luiss, Roma (dal 2000) e Autore di numerose pubblicazioni e monografie, da ultimo Fratelli separati. Drieu La Rochelle, Aragon e Malraux davanti alla storia (Premio Acqui Storia 2008 e, nell’edizione francese, Prix du rayonnement de l’Académie française 2008). E’ anche Membro corrispondente dell’Institut de France.

Di seguito, dunque, l’intervista gentilmente rilasciata dall’Ambasciatore.

Ambasciatore, dopo quattro anni di Sua permanenza a Ginevra in qualità di Rappresentante Permanente, qual è il Suo bilancio sulle attività delle organizzazioni Internazionali a Ginevra e sul ruolo dell’Italia ?22491608_10213095024602261_9108244814427592938_n

Credo che sia positivo ma vorrei dire perché. Si sa troppo poco che Ginevra è il più grande polo multilaterale del mondo. Lo sappiamo noi che siamo qua, ma lo si sa poco in Italia e anche altrove. Con più di 20 Organizzazioni Internazionali che hanno la sede principale qui e tutte le altre , almeno una quarantina, che hanno delle sedi secondarie, Ginevra è certamente ben prima di New York, di Vienna o di Roma, il polo, le ”hub” multilaterale del mondo. Quindi, l’ambizione del mio mandato è quella, grazie anche a una valente squadra di collaboratori, di aver cercato di coprire la molteplicità di iniziative politiche, economiche, scientifiche, tecniche, educative in cui si esplica questa attività multilaterale, di averlo fatto a beneficio del nostro Paese e soprattutto di quelli che sono i valori che il nostro paese porta avanti in ambito multilaterale.

L’attuale grande sfida per l’Europa è senz’altro il problema dei migranti. Che ruolo possono avere le Organizzazioni Internazionali ginevrine in generale e l’Italia in particolare ?

Ecco questo è certamente il tema che in questi quattro anni ha avuto una crescita enorme nell’agenda di tutte le Organizzazioni Internazionali. E’ chiaro che per l’Organizzazione mondiale delle Migrazioni o per l’Alto Commissariato per i Rifugiati, che tra l’altro sono impegnati nella definizione dei due Global Compact dei Migranti e Rifugiati, si tratta di una vocazione prima ma questo vale anche per l’Alto Commissariato per i Diritti Umani, viste le implicazioni estremamente sensibili sul piano dei Diritti Umani e della problematica delle migrazioni e dei rifugiati. Vale però anche per le Organizzazioni specializzate perché c’è il discorso della salute dei migranti che coinvolge l’Organizzazione Mondiale della Salute, c’è il discorso del lavoro dei migranti che coinvolge l’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Non riesco a vedere un settore di attività ginevrina in cui questo problema non sia acuto e attuale. Credo che fondamentalmente l’azione della comunità multilaterale onusiana e non perché naturalmente avviamo questi due aspetti da tenere presenti, vada nel senso di un tentativo di risposta globale che tuttavia sarebbe illusorio ritenere sia di breve periodo. Ci vorranno tempi medi e lunghi.

22491820_10213095024442257_9048410646187388059_nI recenti fatti di Barcellona e qualche mese fa di Londra, Bruxelles, Parigi, indicano che gli atti di terrorismo insanguinano le nostre città e colpiscono numerosi civili. La comunità internazionale come pensa di risolvere questa grave emergenza?

In questo l’Italia credo abbia un ruolo di punta perché noi cerchiamo veramente di operare fattivamente in tutte le Organizzazioni e, non è retorico dirlo, affinchè ci sia maggiore collaborazione attraverso le aree dl mondo: “cross regional” come diciamo nel nostro inglese onusiano di modo che tutti si sentano coinvolti nella necessità di dare una risposta globale e soprattutto che non si abbia l’impressione che un attacco di una parte di un’area del mondo al resto. Perché allora li avremmo una terribile situazione di squilibrio che invece di cercare di risolvere tenderemmo invece ad enfatizzare ed ad aumentare. No, bisogna che Nord e Sud del mondo collaborino come sul tema non distante, non lontano anche dei rifugiati e delle migrazioni a questa emergenza umanitaria e lo facciano in una misura che dia veramente l’impressione di una grande solidarietà e di una grande vocazione comune alla soluzione dei problemi.

Secondo Lei l’Italia è “pronta” a far fronte alle minacce terroristiche ? con quali mezzi?

Questa non è una domanda da rivolgere all’Ambasciatore presso le Organizzazioni Internazionali, ma piuttosto al Ministero dell’Interno in Italia perchè ovviamente non è competenza mia. L’impressione è comunque credo sia nei fatti, lo si puo’ verificare giorno per giorno è che l’Italia che ha una forte e consolidata tradizione di accoglienza sia meglio portata ad affrontare la componente di dialogo che insieme a quella di rafforzamento dei controlli deve portare ad una soluzione dei problemi. Dopo di che naturalmente siamo nelle mani di Dio.

Ambasciatore Lei lascerà Ginevra tra qualche mese per rientrare in Italia. Cosa le è piaciuto di Ginevra ?

Ma guardi, ho in realtà un rammarico perché siccome questo lavoro è appassionante ma è estremamente coinvolgente ho avuto pochissimo tempo di toccare con mano la realtà italiana e così con me mia moglie anche se mia moglie è stata più impegnata in attività come il Bazar delle Nazioni Unite che l’hanno portata a contatto con le varie realtà. Io porterò con me l’impressione di una, e per un italiano è la più grande fonte di soddisfazione personale, di una nostra comunità molto vibrante in tutti i settori che ha una grandissima capacità propositiva, un buon livello mi sembra anche di cooperazione e che fa onore al Paese che tutti rappresentiamo. Quindi questa è per me un bellissimo messaggio che Ginevra mi ha trasmesso e mi porterò dietro con grande piacere.22491716_1683601981690469_8681502443053588907_n

La SAIG e ciaoitalia.tv ringraziano l’Ambasciatore Serra e il suo staff per la calorosa accoglienze e la disponibilità

Sami Kanaan e la Città di Ginevra accolgono la Saga dei Geants

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Nel fine settimana del 29 e 30 settembre e 1 ottobre scorso, in una Ginevra in festa e sotto un cielo che ha alternato momenti di sole e momenti di pioggia, si è svolto il tanto atteso spettacolo di strada offerto da una compagnia di Nantes, la Compagnia Teatrale della Strada, Royal de Luxe, che utilizza delle marionette gigantesche chiamate Geants, che hanno offerto la cosiddetta “Saga dei Geants”, o “Giganti e Cavalieri del Tempo Perduto”. Nata da un’idea di un moderno Geppetto, Jean-Luc Coucoult, che ha costruito, amplificato e creato il Teatro fuori dalle rigide mura degli edifici, si tratta di un Teatro nobile nelle sue rappresentazioni che si esibisce nelle piazze, nei giardini e nelle strade di città e villaggi in ogni parte di questo nostro mondo. Uno spettacolo già famoso nel mondo e visto da oltre 20 milioni di persone in tutti i continenti. Questo Maestro d’Arte ripropone il Teatro vero, di plurimillenarie tradizioni e storia, creato dai greci e perfezionato e diffuso in tutto il mondo allora conosciuto dalle genti italiche, semplicemente definite « romani ». Un Teatro delle tradizioni popolari, quello della gente che in strada si accomuna ad ogni fantastica storia narrata dagli attori, cedendo al fascino ed alla magia dei personaggi e delle narrazioni, riunendo persone di ogni età, rango e categoria !

Ecco, allora che, nella sempre innovante città di Ginevra ed in speciale nel suo più nobile Quarto, la mediterranea Carouge, sono approdate una Nonna (alta ben 8 metri) accompagnata dalla nipotina, le quali hanno soggiornato, dormito, passeggiato in città, tra Carouge e Ginevra, appunto, facendo vivere ai moltissimi spettatori giornate all’insegna dello stupore e della meraviglia di veder questi due personaggi, non solo interagire tra loro, ma anche, muoversi per le strade della città.22195664_1669122363138431_9100348847113045404_n

Si è trattato di un vero e proprio evento per la realizzazione del quale sono stati utilizzati uomini e mezzi particolari che hanno dato letteralmente vita alle marionette che, gigantesche e belle da ammirare oltreché vere Fate dell’Universo Onirico di ogni essere umano, rappresentano le creature dell’immaginario barocco del loro ideatore e sono anche vicine a coloro che le hanno volute a Ginevra per la felicità e l’allegria di tutti. Artefice dell’evento, Jean Liermier, Direttore del Teatro di Carouge, che è stato all’origine dell’arrivo di questa mirabile Saga dei Giganti. Ma dobbiamo alla città di Ginevra nella persona di Sami Kanaan, responsabile del Dipartimento della cultura e dello sport, l’effettiva realizzazione dell’ambizioso progetto.

La laboriosa realizzazione di questo spettacolo ha previsto una fase organizzativa veramente complessa. Si è iniziato studiando tutti i percorsi possibili e tutti i luoghi di sosta dei Giganti. Un lavoro assolutamente complesso in quanto ha coinvolto la sicurezza attiva e passiva dei cittadini e dei tantissimi ospiti venuti dalla vicina Francia, così come della stessa città di Calvino.

Basta immaginare la necessaria presenza di quasi 2000 agenti della Polizia e della Gendarmeria, oltre uno stuolo non certo irrilevante di assistenti alle strade, ai giardini e molto, molto altro e per ultimo ma infinitamente importante tanto da poterli annoverare tra i primi, le postazioni dei Centri di Emergenza composti da medici, infermieri, strutture sanitarie completate da ambulanze e relativo personale. Considerando la quantità di persone necessarie e la complessità della loro opera si può comprendere appieno la gigantesca, vera, attività e lavoro comune che è stato necessario per rendere possibile questa presenza in Ginevra.22195811_1669122313138436_1248418656223571607_n

Questi Giganti sono delle figure a sembianze umane, decisamente belle ed affascinanti. A Ginevra abbiamo visto una Gran-mère, la quale identifica una forte e volitiva nonna di 85 anni, dal volto dolce, dallo sguardo furbo e dal sorriso accattivante, descritta come una nonna ideale e da tutti amata, mezzo bretone e mezzo irlandese, che si sposta su di una gigantesca sedia a rotelle e quando si alza in piedi calzando gigantesche pantofole lunghe oltre 5 metri, per marciare tra la folla, sorride e si volge per ogni lato, aiutandosi con il suo gigantesco bastone. Non solo, lei fuma, sputa e si perde anche qualche rumoroso peto…..ma è da comprendere……è una cosa che accade normalmente agli anziani !
Questa intrepida e simpatica ideale nonnina, era accompagnata da una sua nipotina la quale appare essere una bimbetta di circa 10 anni, assolutamente deliziosa e dalle sembianze sbarazzine, dall’aspetto e dalle movenze tipicamente delle preadolescenti di ogni epoca e tempo. Questa bimbetta dall’aria sveglia e dallo sguardo intelligente, con un sorridere gioviale e comunicativo le cui varie e diverse movenze come l’accucciarsi per fare e fa una lunga pipì, si è offerta ai milioni di suoi spettatori ed ammiratori marciando con passo sicuro, indossando anche dei pattini a rotelle, sguizzando su un monopattino oppure cavalcando una motoretta ed è stata la beniamina e l’incanto di ogni giovane bambina così come di tutti i giovani maschietti che se ne sono innamorati !

Ma in cosa è consistito l’evento in sé? Nella ricostruzione di una giornata, dal risveglio alla fase serale dell’addormentamento degli enormi personaggi che si sono mossi su strade a misura d’uomo. Ecco, dunque, la Grand-mère addormantata in una gigantesca sedia a rotelle quando improvvisamente viene attorniata dai suoi paggi (i Lillipuziani) in divisa da cerimonia di velluto color cremisi guarnita da fregi dorati, i quali le hanno parlato, l‘hanno toccata e accarezzata ed infine con parole opportune risvegliata pian piano fin quando, con un gran sorriso la Grand-mére ha iniziato dolcemente a muoversi sino a dimostrare ai suoi fedeli Paggi di essere ben sveglia. Dopo un’opportuna doccia, ecco che i Lillipuziani hanno cominciato a danzarle attorno compiendo, forse, delle magie mentre spingevano la grande sedia a rotelle per le strade opportunamente preparate al grandioso passaggio della dolce vecchina.

Dopo aver percorso alcune centinaia di metri i Lillipuziani hanno smesso di spingere ed hanno aiutato la “nonnina” a sollevarsi sino a farla alzare in piedi e porgerle il suo lungo bastone da passeggio. Questo sforzo per potersi sollevare è stato seguito da migliaia e migliaia di occhi stupiti e meravigliati che si sono domandati « ma cosa starà facendo ? » Una volta raggiunta la posizione eretta il numeroso e festoso pubblico di ammiratori ha applaudito e lanciato grida d’incoraggiamento.22089685_1669122423138425_9156049399679768504_n

La dolce vecchina, alta quanto un palazzo di tre piani (8 metri) e pesante 2 tonnellate, ha iniziato, allora, a marciare con disinvoltura tra la folla, mentre sorridente ha salutato a destra ed a manca poi si è fermata per farsi ammirare piegando la grande testa per meglio guardare i suoi piccoli e grandi ammiratori che le hanno scattato milioni di foto, le hanno gridato parole di affetto e le hanno mandato baci sulla punta delle dita.

Tutti i personaggi sono accompagnati, in giro per il mondo, da numerosi oggetti, come delle sedie sdraio, delle docce, una moto, dei pattini a rotelle, un letto con cuscini e coperte a dimensione, un giradischi con tanto di LP in vinile, e tanto tanto altro.

La domenica primo di ottobre ha segnato il ritorno di questi Giganti alla loro casa di origine, lassù nel profondo del Cosmo, dopo aver ancora una volta fatto gentile mostra di sé, per un rinnovato visibilio e gaiezza del circa milione di spettatori presenti durante le giornate di loro presentazione.

Quale immenso valore è la gioia e la felicità dei tantissimi bambini grandi e piccoli che ammiravano, a bocca aperta, queste straordinarie figure passeggiare per la città. E’ stato particolarmente commovente poter osservare le reazioni di questo festoso pubblico in alcuni dei passaggi di queste gigantesche marionette che sono mosse da grandi cavi tesi e tenuti da una grande gru che, nel muoversi porta sul suo retro una vera orchestra che suona allegre musiche, incantando tutti.

Alessandro Villino per “La Notizia di Ginevra”
Foto: https://www.facebook.com/geantsgeneve

Luc Barthassat: le priorità per il 2017

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Luc Barthassat, Consigliere di Stato in carica al dipartimento dell’Ambiente, dei Trasporti e dell’Agricoltura (DETA), fa il punto sulle priorità del suo dipartimento per il 2017.

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Trasporti: ripartiamo in quarta!

Questo nuovo rientro del 2017 mette a fuoco una serie di buone notizie sul fronte dei trasporti a Ginevra. In tutti i settori, siano essi trasporti pubblici, mobilità dolce o singoli veicoli motorizzati.
Dalla metà di agosto, il Dipartimento per l’ambiente, i trasporti e l’agricoltura (DETA) sta conducendo una fase di prova di autorizzazione per veicoli a due ruote per viaggiare nella corsia degli autobus sulla route des Jeunes. Tale prova è condotta congiuntamente dalla Direzione Generale per i Trasporti e la Polizia; se il bilancio fosse positivo, l’autorizzazione potrebbe essere estesa ad altri percorsi di autobus nel cantone.

Nuova strada sulla riva destra

Sempre in tema di circolazione, il 15 settembre apre la mostra del progetto Route des Nations, che collega la rue de Lausanne all’autostrada a Grand-Saconnex. Un’ infrastruttura essenzialmente sotterranea che ridurrà la pressione del traffico nel cuore del comune per sviluppare cordialità e calma, tutti elementi fondamentali per la qualità della vita dei residenti. Questa nuova strada (la prima strada costruita a Ginevra dall’uscita dell’autostrada nel 1993!) consentirà di ridurre i tempi di viaggio su tutta la riva destra, per servire meglio le organizzazioni internazionali, in macchina ovviamente, ma anche con i mezzi pubblici: alcune linee di autobus impiegheranno anche la Route des Nations, quindi, in una seconda fase, l’estensione del tram 15 a Grand-Saconnex aumenterà la mobilità collettiva di questo settore del cantone. L’inaugurazione di questo lavoro sarà il 2 ottobre.
Un altro importante progetto stradale per Ginevra, per calmare le aree del centro e garantire un rapido transito del traffico da una estremità del cantone all’altro, è il Traversée du Lac, accettato da quasi il 63% degli elettori a Ginevra nelle votazioni del giugno 2016: dopo diversi mesi di studi, il Consiglio consultivo ha presentato la sua raccomandazione sulla natura della struttura da costruire per attraversare il lago e creare una vera periferia autostradale intorno di Ginevra. Il suo verdetto: un ponte, in parte immerso ai bordi delle rive. Una raccomandazione fatta secondo il piano generale della strategia sviluppata dalla DETA per la Traversée.

Rimozione dei semafori

Il programma per eliminare i semafori non necessari, lanciato nel mese di giugno dal DETA, continua. Recentemente, sono stati smantellati i semafori di rue Harry-Marc per aumentare il flusso di traffico nell’area di Plainpalais e per consentire la creazione di una pista ciclabile, di 38 posti auto per motocicli e 6 per le biciclette. Da qui alla fine dell’anno, saranno eliminati almeno altri 113 semafori. In aggiunta a queste rimozioni, si avrà l’installazione di impianti lampeggianti in una dozzina di incroci di domenica, sempre con l’obiettivo di fluidificare il traffico. Una misura in linea con la proposta di lampeggiamento delle luci di notte, che ha consentito un notevole risparmio nel tempo di viaggio sin da quando è stato impostato.

Visita alle future stazioni CEVA.

Sul lato del trasporto pubblico, la connessione WiFi è ora disponibile in circa quaranta veicoli del TPG, prima di essere sicuramente diffusa in tutta la rete. Appena proposta, la connessione WiFi gratuita nei mezzi pubblici ha incontrato un successo immediato tra gli utenti.
L’inizio dell’anno scolastico sarà caratterizzato da un importante evento per lo sviluppo dei trasporti pubblici a Ginevra: il 23 e il 24 settembre si terranno le Giornate porte aperte ferroviarie lemaniche. A Ginevra, il Cantone e il CFF offrono al pubblico la possibilità di visitare i siti di gallerie e stazioni del collegamento CEVA (Cornavin-Eaux-Vives-Annemasse) che permetterà alla fine del 2019 di mettere in servizio il Léman Express, la più grande rete ferroviaria di attraversamento di frontiera regionale in Europa, servendo quasi 45 stazioni su 230 chilometri di linea, nei Cantoni di Ginevra e Vaud e nei dipartimenti francesi de l’Ain e dell’alta-Savoia. Oltre alle stazioni ferroviarie CEVA, altri siti destinati a conoscere i prossimi sviluppi del treno a Ginevra saranno messi in mostra. Molti eventi avranno luogo a La Plaine, Vernier-Châtelaine e Cornavin per presentare futuri miglioramenti della rete su questo asse. Con il motto “Ginevra ama il treno”, questo fine settimana di scoperte spera di attirare tanta gente quanto le ultime “porte aperte CEVA” di due anni fa, che aveva sedotto più di 30’000 visitatori.

Pic-nic sul ponte del Mont-Blanc

Sul lato della mobilità dolce, il 1° ottobre sarà la quarta edizione della “Giornata senza la mia auto”. Come lo scorso anno, i ginevrini saranno invitati a percorrere le strade attorno al porto e sul ponte Mont-Blanc, che saranno proibite al traffico, per fare quello che vogliono, dopo aver condiviso un picnic gigante sul ponte. Una buona occasione per arrivarci testando una bicicletta elettrica: fino alla fine dell’anno, la DETA sovvenziona l’associazione Genève roule perché metta a disposizione delle biciclette elettriche ai ginevrini in modo che possano provare questa modalità ecologica, silenziosa e veloce per un mese e a un prezzo preferenziale. Un incoraggiamento a scoprire i vantaggi delle eBikes e incoraggiare così la popolazione a farsi sedurre da questo modo urbano ed efficiente di muoversi.

AMNISTIA FISCALE – Ultima chance per autodenunciarsi al fisco svizzero

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Oramai se parla e se ne discute da tempo. La stampa, locale ed estera, sta informando costantemente i residenti svizzeri. Le informazioni sono alla portata di tutti ma è bene che anche la SAIG, ch, antesignana a Ginevra fin dal 2015, continui a pubblicare la notizia.

Con la fine di quest’anno, verrà a terminare l’Amnistia fiscale parziale svizzera che ha dato e darà ancora per qualche mese la possibilità ai contribuenti di denunciare spontaneamente al fisco il patrimonio posseduto all’estero. La denuncia spontanea permette di evitare ammende e procedimenti penali che saranno, invece, a carico di chi, a partire dal 1 gennaio 2018, subirà dei controlli, che daranno esito positivo, grazie allo scambio automatico di informazioni tra un paese e l’altro (EAR: échange automatique de renseignements).

Tutte le banche e gli istituti finanziari sono obbligati a comunicare al fisco della residenza dei propri correntisti/investitori, l’esistenza di posizioni finanziarie presso le proprie sedi e, dunque, invieranno informazioni che le autorità fiscali del paese di residenza potranno utilizzare per far emergere gli evasori fiscali. Perché, sì, di evasione fiscale si tratta.

Attenzione dunque, a sottovalutare questo genere di scambi sulle proprie sostanze, convinti che in fondo a nulla porteranno o che nulla sarà intrapreso dalle autorità fiscali interessate. Questa leggerezza potrebbe portare a conseguenze anche importanti sia a livello finanziario (ricordiamo che le ammende in Svizzera vanno da 1/3 fino a 3 volte tanto gli importi delle imposte evase, oltre al supplemento di imposta per gli ultimi 10 anni. Ciò significa che se il supplemento di imposta per 10 anni viene quantificato in 10.000 franchi, a questi andrà aggiunta anche l’ammenda che può arrivare fino a 30.000 franchi e, quindi, si dovranno pagare ben 40.000 franchi), sia a livello penale, nel caso di evasione di grandi capitali o di produzione di false dichiarazioni e/o falsi documenti finalizzati a nascondere le reali finanze.

Le convenzioni internazionali, all’uopo predisposte, stabiliscono chiaramente che tutti i paesi che ne fanno parte, sono obbligati a prestarsi reciproca assistenza amministrativa per poter controllare i propri contribuenti. Il fisco svizzero sembra, in questo senso, piuttosto determinato a recuperare i capitali sommersi e dal gennaio del prossimo anno inizierà senza dubbio ad utilizzare questo tipo di risorse.

Voglio anche sottolineare che, oltre allo scambio automatico di informazioni, esiste anche la possibilità per il fisco di fare ricerche mirate sui singoli o su categorie di contribuenti. Questo per dire che vi sono diversi strumenti atti a far emergere le situazioni non ancora denunciate.

Il fatto, poi, che molti pensano che lasciando la Svizzera entro quest’anno, per tornare nel proprio paese di origine, si possa impunemente non presentare una denuncia spontanea né essere controllati nel futuro, avverto che questo è un tipo di scappatoia che potrebbe trasformarsi in una spada di Damocle. Nulla impedirà al fisco di andare a controllare singolarmente ciascun ex residente e procedere, se del caso al recupero di quanto dovuto per il periodo in cui era un suo contribuente. Detto recupero, tra l’atro, in caso di pensioni percepite in Svizzera, diventa anche piuttosto agevole, dal momento che dette pensioni possono essere facilmente pignorate secondo le leggi elvetiche e calcolando un minimum vitale anche inferiore se si vive in uno Stato in cui più basse sono le spese per vivere.

Data limite per inviare una raccomandata o presentare un dossier direttamente negli uffici è il 31 dicembre 2017. Chi invierà denunce spontanee oltre quella data non rientrerà nei benefici dell’amnistia, come confermato dalle amministrazioni fiscali locali e da Berna.

Se non si dovesse essere in possesso, entro questa data, di tutti i documenti necessari richiesti per il dossier, si potrà intanto inviare una semplice dichiarazione, sempre con raccomandata ricevuta di ritorno, nella quale si esprime chiaramente la propria volontà di aderire all’amnistia fiscale specificando che i relativi documenti verranno inviati successivamente non appena disponibili e poi rivolgersi ad un professionista del settore per completare la procedura con tutti i conteggi ed i cambi di valuta come previsti dalla prassi.

In conclusione: in questa fase si ha ancora tutto il tempo per potersi mettere in regola, non solo per sé stessi ma soprattutto per i propri figli che un domani erediteranno beni non denunciati e che non potranno essere denunciati senza incorrere in ammende.

Il consiglio è, dunque, di valutare attentamente rischi e benefici e di prendere la giusta decisione prima della scadenza dei termini.

Per maggiori informazioni continuano gli incontri informativi nei locali SAIG, Av. Ernest-Pictet 10 – 1203 Genève, dalle 14 alle 17, i lunedì 18 e 25 settembre e tutti i lunedì del mese di ottobre.

Avv. Alessandra Testaguzza

L’Ambasciatore Marco Del Panta riunisce i consoli e le rappresentanze elette della comunità italiana in Svizzera

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Sabato 26 agosto si è svolta a Berna la consueta riunione Intercomites, in cui ogni anno viene fatto il punto sulla situazione della rete consolare e, più in generale, sulla comunità italiana in Svizzera.

Oltre allo scrivente, erano presenti l’Ambasciatore Marco Del Panta, tutti i consoli, molti consiglieri CGIE e presidenti dei Comites in Svizzera.
Il primo punto all’ordine del giorno è stato dedicato alla rete consolare. Sono rimasto positivamente colpito nel sapere che, nonostante la cronica scarsezza di risorse economiche e di personale, tutti i consolati, nei primi sei mesi del 2017, hanno aumentato il numero totale di passaporti e di carte di identità consegnate ai concittadini.

ccaIl Consolato Generale di Ginevra non ha fatto eccezione, emettendo 3741 passaporti (+18% rispetto al 2016) e 728 carte di identità (+2.7%). I passaporti, in particolare, vengono consegnati a vista, senza lunghe attese e senza necessità di ritornare al consolato, come invece, purtroppo, succede in altri Paesi. Ho manifestato grande apprezzamento per questi risultati e per l’ottimo lavoro fatto dal personale degli uffici a cui va riconosciuta grande professionalità e dedizione al lavoro. Sono tuttavia convinto che questi risultati sono anche frutto della grande attenzione e degli stimoli che, sulla questione dei servizi al cittadino, sono stati offerti, negli ultimi anni, da noi parlamentari, dai Comites e dalle associazioni, tra le quali molta parte ha avuto anche la SAIG di Ginevra. mi è sembrato opportuno, nei miei interventi, come sia necessario non smettere di lavorare in questa direzione poiché, in un periodo in cui la comunità italiana sta, quasi dappertutto, crescendo, i nostri connazionali hanno bisogno di essere seguiti e compresi nelle loro diverse esigenze, di sentirsi protetti e mai abbandonati. So per certo che la SAIG e il suo Coordinatore Carmelo Vaccaro continueranno, insieme a me, a spingere la nostra rete consolare verso questo obiettivo.

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L’Ambasciatore ha poi comunicato che, dopo l’accordo di massima trovato con le autorità elvetiche, è stata prevista, con apposito decreto ministeriale, l’apertura di due Consolati onorari in Svizzera, a Losanna e a San Gallo. La fase di individuazione delle persone adatte a ricoprire questo ruolo sarà ancora lunga, ma, una volta conclusa, è convinzione dell’Amministrazione che queste due nuove figure possano, seppur parzialmente (viste le funzioni limitate che ad esse verranno affidate) alleggerire le incombenze dei consolati di riferimento. Un console onorario potrà rappresentare lo Stato italiano nei confronti delle autorità locali, fornire assistenza e informazioni ai connazionali e istruire alcune pratiche di richiesta di servizi al consolato. Ho già espresso in molte occasioni la mia opinione al riguardo, che ho riaffermato anche in quella sede: nessuna contrarietà verso una decisione che potrebbe portare dei benefici alla comunità, a patto che questo non rappresenti il preludio ad un’ulteriore riduzione del numero di consolati italiani in Svizzera o ad una contrazione dei servizi ai concittadini. Se questo dovesse succedere, l’Amministrazione ci troverà profondamente contrari a qualsiasi altro esperimento di questo tipo.

Si è, poi, parlato degli immobili di proprietà dello Stato italiano in Svizzera, verso i quali c’è una attenzione molto elevata. La Casa d’Italia di Zurigo è stata liberata per iniziare i lavori di restauro, che dureranno circa quattro anni; a Lucerna, invece, dopo che con il mio intervento presso il Governo siamo riusciti a bloccarne la vendita, la comunità italiana sta cercando di raccogliere i fondi necessari per acquistare la Casa d’Italia, così da mantenere un punto di riferimento dell’italianità nella Svizzera centrale. A Lugano e Ginevra, l’Amministrazione sta cercando di portare a termine due operazioni di permuta, per venire in possesso di un edificio più adatto alle esigenze di un moderno consolato, senza tuttavia dover far fronte a un’ulteriore spesa. Anche su questo rimarremo molto attenti, affinché l’interesse della comunità italiana resti sempre al primo posto nelle decisioni che l’Amministrazione prenderà.

Ulteriore importante argomento trattato è stato la situazione della promozione della lingua e della cultura italiana in Svizzera, anche in vista della “Commissione mista italo-svizzera” che si riunirà nel mese di settembre. Tutti i presenti si sono trovati d’accordo sull’esigenza di moltiplicare gli sforzi in questo campo, per recuperare il tempo perduto, rendere più interessante l’offerta culturale fornita dagli enti gestori e dalle scuole italiane, realizzare classi bilingui, senza dimenticare l’importanza di una specifica formazione dei docenti che vi insegneranno.

 

Per ultimo, ma non per importanza, si è discusso del fenomeno della “nuova emigrazione”. Molti sono gli italiani che ancora vengono a vivere in Svizzera. Per queste persone, tutti i Comites hanno preparato delle guide con molti importanti ed interessanti suggerimenti ed indicazioni su come orientarsi nel nuovo Paese che li accoglie. Il Comites di Ginevra, inoltre, a chi ne ha bisogno, fornisce anche contatti diretti a cui rivolgersi per la ricerca di un’abitazione o di un lavoro. Gli italiani che vivono in Svizzera sono ormai circa 627 mila, cioè quasi l’8% dell’intera popolazione residente. Questo significa che la comunità italiana può e deve avere un peso sempre più importante nelle decisioni politiche e sociali della Confederazione. Tutti noi italiani dovremo essere consapevoli di questo e fare “massa critica” affinché la nostra presenza in Svizzera sia sentita e considerata importante sotto tutti i punti di vista.

On. Alessio Tacconi

Festa della Musica a Ginevra: Trionfo Italiano Liederkranz-Concordia

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Come ogni anno Ginevra ha accolto una delle manifestazioni più attrattive e vitali della scena ginevrina, la Festa della Musica, svoltasi nel weekend dal 23 al 25 giugno 2017.

In questa occasione due realtà diverse tra loro hanno dato voce alla musica italiana, con due stili differenti ma entrambi caratterizzati dall’eccellenza dei suoi autori.
Venerdì 23 giugno la corale lirica Liederkranz-Concordia ha portato nuovamente in scena un’eccezionale spettacolo in occasione della Festa della musica di Ginevra, con il sostegno del Consolato Generale d’Italia a Ginevra e della Città di Ginevra.

Il coro Liederkranz Concordia nasce dalla fusione di due cori maschili: il “Liederkranz Genf” che esiste dal 1863 e la “Concordia”. Nel 1997 diviene mista con un repertorio essenzialmente d’opera lirica, grazie a solisti di talento. Ha il sostegno del Dipartimento degli Affari Culturali della Città di Ginevra ed è parte del UGMC (L’Unione di musica e canto per Ginevra). Partecipa al Festival di Musica da anni sotto la direzione dall’energica e talentuosa Stanislava Nankova.
Venerdì, il Tempio della Servette è stato il tempio della musica lirica per eccellenza.

 

Anche in questa occasione, la corale ha incantato come d’abitudine il pubblico presente in sala. Un repertorio basato principalmente sulle opere di Gioachino Rossini, ma senza dimenticare Pietro Mascagni, Salvatore Cardillo e l’inconfondibile Giuseppe Verdi. Proprio sulle note del “Coro degli schiavi” del Nabucco, meglio noto “Va pensiero”, la presenza italofona in sala ha potuto unirsi al coro e ai suoi formidabili coristi.

Molti applausi alla spettacolare soprano Marinella Fontanella, che già dalla prima esibizione in “Kyrie e Agnus Dei de la Piccola Messa Solenne” di Rossini, ha mostrato la sua distintiva maestria e ha commosso il pubblico presente.

L’esibizione è stata inoltre intervallata dall’assolo del pianista Thomas Sevin, accompagnatore al piano della corale, che ha incantato tutti con l’opera “Giochi d’acqua” di Maurice Ravel.
Tra i coristi una menzione speciale ad Anna Sempiana, l’instancabile responsabile delle relazioni con il pubblico, da sempre attiva nel promuovere la corale e le sue rassegne.

La domenica seguente la Liederkranz-Concordia ha replicato con rinnovato successo al Tempio de la Madeleine, concludendo con soddisfazione il programma in onore della Festa.

Ma la musica italiana alla Festa della Musica non si è fermata qua. Lo stesso venerdì, alla rue Hôtel de Ville si è assistito ad uno splendido concerto dedicato ai cantautori italiani della band di Antonio Gambardella, “Ensemble Intrepidi”, arrangiati in chiave classica. Chitarra, violino, violoncello, corno e pianoforte sono stati gli strumenti che hanno arricchito la serata con il suo apprezzabilissimo repertorio. Antonio Gambardella, membro d’onore della Saig Ginevra, e la sua band hanno messo in scena uno spettacolo accattivante, che ha raccolto l’entusiasmo del pubblico presente e ha inaugurato al meglio la Festa della Musica 2017.

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Ancora una volta gli italiani di Ginevra sono stati ben rappresentati a questa kermesse musicale che ogni anno si ripete, entusiasmando gli animi dei tanti appassionati di tutti i generi musicali.

Redatto da  di Federica Lobino