NEWS SAIG

Il Consigliere di Stato Pierre Maudet: normalizzazione di più di un centinaio di persone con “l’Operazione Papyrus”

16999164_1443339382383398_2354560950005845373_n

E’ un onore e piacere per me essere accolto nelle colonne del vostro giornale. In qualità di Magistrato in carica presso l’Ufficio d’Integrazione degli Stranieri (BIE), vorrei qui dire quanto la comunità italiana sia un modello d’integrazione nel nostro cantone. Quanto il vostro contributo alla vita sociale e culturale della nostra città sia indiscutibile.

Nel contesto della mia attività alla presidenza del Dipartimento della Sicurezza e dell’Economia, ho anche la responsabilità della promozione economica in cui la mia sfida principale è quella di garantire gli impieghi e le entrate fiscali. Il mio obiettivo è infatti quello di mantenere la prosperità della nostra città tramite delle condizioni quadro che siano attrattive per le imprese del nostro cantone.

Se dovessi riassumere la mia attività politica in due parole, è proprio questo del resto il termine che precisamente userei. Ossia l’attuazione di condizioni quadro che permetterebbero di migliorare la nostra città tanto a livello economico quanto a livello di sicurezza e spesso i due contemporaneamente. Un esempio? L’operazione Papyrus che risponde a questi due criteri insieme.

Attraverso questa misura, il Cantone di Ginevra vorrebbe garantire una risposta pragmatica, globale e innovatrice alla situazione personale e professionale degli stranieri senza permesso.

Proponendo la normalizzazione di più di un centinaio di persone, il Cantone si assume le proprie responsabilità in materia di lotta contro le sotto-offerte salariali ed il lavoro in nero oltre ad assolvere il suo dovere di proteggere le persone in situazioni precarie e particolarmente esposte ad ogni forma di abuso. Questo processo di normalizzazione si svolge nel rispetto rigoroso del quadro legale in vigore (articoli 30, al.1, let. b LEtr et 31 OASA) secondo dei criteri oggettivi e cumulativi definiti tenendo conto del margine di valutazione possibile. Tra questi, una durata di soggiorno minima dai 5 ai 10 anni, un’integrazione riuscita misurata attraverso la conoscenza del francese ma anche e soprattutto l’assenza di condanne penali e un’indipendenza finanziaria completa da parte delle persone interessate.

Si tratta dunque di una misura non solo economica ma anche di sicurezza: il consolidamento della lotta contro il lavoro in nero ne è un esempio lampante. Questo rafforzamento della sicurezza nel nostro cantone è del resto al centro della mia azione politica.

A tal proposito, e benché abbia la tendenza a dire che mantenere la sicurezza è una sfida permanente, sono contento del fatto che la criminalità si sia abbassata in questi ultimi anni nel nostro cantone, come testimoniano le ultime statistiche della polizia.

Tuttavia, non posso dirmi totalmente soddisfatto di questa evoluzione favorevole visto che il numero d’infrazioni rilevate a Ginevra, Cantone e città, è ancora troppo alto rispetto al resto della Svizzera. Se il contesto economico, urbano e geografico costituisce un elemento d’implicazione, la necessità di proseguire con determinazione l’azione iniziata ne uscirà più palesemente. Del resto è una delle ragione che mi ha permesso d’istituire una nuova legge sulla polizia che compirà i propri sforzi negli anni a venire.

Uno dei suoi progressi sarà anche il rinforzo della polizia di prossimità, attraverso l’istituzione di un’unità dedicata, che comporterà un’ulteriore presenza della polizia nei quartieri.

Questo tuttavia non è che uno degli anelli della catena in materia di sicurezza. Perché se ci vogliono dei poliziotti per catturare dei criminali, ci vogliono anche dei giudici per condannarli ma anche e soprattutto di strutture detentive in numero sufficiente ove scontare la propria pena.

E’ precisamente questa la ragione che mi spinge a voler dotare il nostro cantone di una nuova prigione – lo stabilimento di Dardelles, accanto a Champ-Dollon – che permetterà, finalmente, di raggruppare i detenuti ginevrini in esecuzione di pena, attualmente sparpagliati in diverse prigioni, comprese quelle fuori dal Cantone, il tutto permettendo di rendere la prigione di Champ-Dollon alla sua vocazione preventiva.

In conclusione, m’impegno quotidianamente per cercare di migliorare la qualità di vita della nostra città, in modo che Ginevra resti una città in cui vivere bene. Non esitate a contattarmi tramite la mia pagina facebook/pierremaudet.ch con lo scopo di mettermi a parte delle vostre richieste e delle vostre preoccupazioni.

Pierre Maudet
Consigliere di Stato

Il martedì Grasso dei Corsi di Lingua e Cultura Italiana a Ginevra

16997948_1442409395809730_6921537500296806613_n

Sicuramente non vi erano dubbi per un trionfo di partecipazione al tradizionale Carnevale dei Corsi di Lingua e Cultura Italiana. Un fine pomeriggio di festa dai colori carnevaleschi per riprendere e tramandare una tradizione centenaria anche nel Cantone di Ginevra, grazie all’ottima sinergia creatasi anni or sono tra l’Ufficio Scuola, la SAIG e l’Ente Gestore CAE di Ginevra.

La particolarità di quest’anno è stato proprio organizzarlo nel giorno del martedì Grasso, iniziato alle ore 16.30 con l’appuntamento di tutti gli organizzatori nell’atrio della sala Comunale di Chêne-Bourg del Point Favre. I docenti, carichi di pacchi e buste, capitanati dal dirigente scolastico, hanno iniziato ad allestire la sala. In pochi minuti, quasi per magia, l’immenso locale si colora di allegria tra i volti delle maggiori mascherine italiane e di variopinti coriandoli che, come grandi ciuffi di arcobaleno, addobbavano piante e muri.16998253_1442409389143064_6781921624870779326_n

Il consueto appuntamento carnascialesco voluto dalla SAIG di Ginevra, dall’Ufficio Scuola del Consolato e dal CAE (ente gestore di Ginevra) ha preso corpo gradualmente con l’arrivo delle prime mascherine accompagnate dai propri genitori. Quest’anno, anche l’Associazione genitori di Ginevra, ha partecipato attivamente con l’allestimento di un atelier dedicato alla costruzione di mascherine e dedicato ai più piccoli.

Ore 18.30, la sala ormai gremita, tutti i bambini presenti sul palco fanno da cornice ai saluti delle autorità: il Sindaco di Chêne-Bourg Sig.ra Beatriz de Candolle, il dirigente scolastico dott. Damiano De Paola in rappresentanza del Consolato, il Sig. Carmelo Vaccaro, Coordinatore SAIG, la Sig.ra Virginia Cremonte, Presidente del CAE di Ginevra.

Nuova formula per il Carnevale 2017, hanno spiegato i presentatori Stafania Rubello e Claudio Rao, docenti MAECI: giochi di abilità a squadre, quiz culturali, canzoni e trenino guidato. In poco tempo tutta la sala risuona di contentezza e di euforia. E’ un susseguirsi rapido e frenetico di attività debitamente programmata dagli insegnanti. Anche i genitori si sono prestati volentieri a sostenere i piccoli partecipanti. Sullo sfondo un magnifico buffet ricco di ogni leccornia, dall’altro lato il tavolo super operativo gestito dal Gruppo Genitori Ginevra (G.G.G.). Un angolo è stato dedicato alle truccatrici ed i bambini non esitano a sottoporsi come cavie pur di avere uno stupendo trucco sul viso.16905000_1442409392476397_4789884307651678772_o

Gli sguardi soddisfatti dei partecipanti hanno ripagato ampiamente ogni sacrificio e i sorrisi dei bimbi che hanno ricevuto un personale ricordino voluto dalla Giunta del CAE, hanno illuminato l’ambiance tra canti e balli. Un grazie di cuore a tutti i docenti, veri e silenziosi artefici della manifestazione, nonché a tutti gli attori coinvolti alla riuscita.

Dopo due ore di spettacoli, i bambini ed i loro accompagnatori si sono impegnati con convinzione a rendere onore all’immenso buffet di dolci e salati, arricchito dai tante prelibatezze squisitamente italiane.

Ufficio Scuola/SAIG

Calabria e Sicilia uniti al secondo Corso di cucina di febbraio della SAIG

16939357_1436777216372948_7742798936414912899_n

Il secondo corso di cucina della SAIG, lo scorso 23 febbraio, è stato caratterizzato da due pietanze del Sud Italia: la Calabria e la Sicilia.

Si è trattato sicuramente di due piatti tipici della povertà calabrese e sicula, me carichi di storia e di tradizioni che distinguono queste due regioni al Sud dello stivale. Due pietanze con due chef diversi per niente in competizione ma bensì complementari. Di fatti, Roberto Corona ha proposto linguine alla sicula come primo piatto, che è stato modificato come lo ha inteso per la serata. Acciughe, capperi, olive e pomodorini sono stati gli ingredienti che hanno fatto ritornare i ricordi d’infanzia quando le nonne, d’altri tempi, proponevano nelle giornate di festività.16996079_1436777219706281_2525860253690929182_n (1)

Per il secondo piatto, invece, è stato Francesco Decicco, neo presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra, ad occupare la scena con la sua “Trippa alla calabrese”. Altro piatto povero ma d’infinita ricchezza tra le antiche ricette culinarie calabre.

“La trippa è un alimento conosciuto e apprezzato da millenni. Era già presente nelle tavole dell’antica Grecia dove veniva cucinata soprattutto alla brace. Anche adesso continua a essere la protagonista di innumerevoli ricette tradizionali rappresentando quella “cucina povera” che è divenuta una delle più caratteristiche “ricchezze” dell’enogastronomia italiana.

La trippa alla calabrese è una delle tante declinazioni regionali (per altro anche in Calabria vi sono diverse versioni), preparata con ingredienti semplici e l’aggiunta del peperoncino calabro che le dona il tipico gusto piccante di tanti piatti di questo territorio.16996408_1436777293039607_3837859828274299581_n

La trippa, piatto da molti considerato tipico della gastronomia invernale, in Calabria viene cucinata anche d’Estate. Una sagra ad essa dedicata si svolge ogni anno a Mileto, il 7 Settembre. I modi di proporla sono tanti e variano da zona a zona. Solo una questione di scelta questa ricetta, dettata dal confronto fra le diverse proposte e l’esperienza delle anziane nonne.”

Due pasticciere sicule addolciscono la serata con i loro dolci

La Sicilia è stata rafforzata, inaspettatamente, da Daniela Fantauzzo che si è presentata con un prodotto da lei stessa realizzato: Cassata siciliana al forno con ricotta. Questo dolce tipico dell’Isola è composto da una base di pasta frolla aromatizzata al limone insieme al Pan di Spagna con all’interno la ricotta, rigorosamente di latte di pecora palermitana, e scaglie di cioccolato. La sig.ra Ninfa ha poi concluso la cena con le tradizionali chiacchiere di Carnevale.

Un mini concerto delle giovani sorelle Silvia e Manuela Giudetti ha arricchito musicalmente la serata, già di per sé, piene di sorprese

Carmelo Vaccaro16939357_1436777216372948_7742798936414912899_n

Amnistie fiscale e SPC – bilanci di inizio anno e aggiornamenti

16865023_1435730849810918_4699406169477281356_n

Secondo i dati ufficiali dell’AFC (Admnistration Fiscale Cantonale), le denunce spontanee inviate al fisco ginevrino sono in netto aumento.

Nel 2015, difatti, le domande inviate ammontavano a 1113. Nel 2016 sono aumentate fino al 2.836 e, dal primo gennaio di quest’anno, le domande inviate sono già più di 1500. Ciò significa che, finalmente i contribuenti ginevrini, hanno preso coscienza del problema e delle sue conseguenze e stanno provvedendo a regolarizzarsi presso le sedi competenti.

La SAIG, attraverso la sua rete informativa ed i suoi collaboratori, è da sempre in prima linea per informare e sostenere tutti coloro che vogliono approfittare della possibilità offerta dall’amnistia e ha appreso con soddisfazione che tutto il lavoro svolto finora sta cominciando a dare i suoi frutti.

Personalmente in questa fase, oltre a continuare ad informare ed ad assistere ancora quanti vogliano autodenunciarsi (sia nella preparazione delle denunce spontanee, sia nella ricerca dei documenti da allegare), sto seguendo gli esiti delle denunce presentate nel corso di tutto il 2016.

Tutti coloro che abbiano già inviato la propria denuncia spontanea, difatti, stanno ricevendo le risposte da parte degli uffici competenti, contenenti il numero identificativo del proprio dossier ed un piccolo formulario da datare, firmare e reinviare, per confermare la volontà di autodenunciarsi.

Possono anche essere richiesti anche ulteriori documenti, soprattutto bancari, per completare i dossier presentati, circostanza, questa, che sta dando del filo da torcere vista la difficoltà di relazionarsi con le banche italiane e con le Poste, che non collaborano appieno nella ricerca dei documenti contabili per i 10 anni richiesti. Quel che posso dire è che bisogna insistere e se il termine concesso dal fisco non è sufficiente, basta chiederne uno spostamento, per iscritto, spiegando la situazione.

Molte le difficoltà per quanto riguarda gli estratti interessi/capitale per i buoni postali. La sottoscritta ha parlato personalmente con diversi direttori delle Poste e è possibile avere questi estratti allo sportello. Ma la soluzione c’è: siamo ora in grado, su specifica indicazione degli uffici preposti, di calcolare sia gli interessi che il capitale, anno per anno, dei buoni postali.

E vengo a trattare l’argomento delle pensioni italiane che sono già imposte alla fonte in Italia e, dunque, in linea di principio, secondo il divieto della doppia imposizione, non dovrebbero essere tassate anche in Svizzera. Invece il fisco svizzero le tassa imponendo ai contribuenti di richiedere in Italia il rimborso, circostanza, questa, che obbligherà migliaia di persone ad iniziare un percorso lungo e difficile nel Bel Paese per farsi rimborsare le imposte pagate due volte. Impresa che, vista la giurassica burocrazia italiana, comporterà non pochi disagi e perdite di tempo ai concittadini.

Nonostante tutto cio’ stia creando fatica e preoccupazione, credo sia uno sforzo necessario che verrà ripagato il prossimo anno dalla maggiore tranquillità offerta dalla consapevolezza di non avere piu’ incombenze pendenti con la Svizzera.

Quanto ai conteggi definitivi riguardo ai 10 anni di supplementi di imposta, molti stanno chiedendo quando questi verranno comunicati. Ebbene, secondo quanto riferito dagli uffici del fisco stesso, si tratterà di attendere almeno un paio di anni, vista la mole di lavoro che dovrà essere gestita. Un ultimo aggiornamento riguarda i conteggi relativi al valore locativo degli immobili che parte, come noto, dal valore di mercato degli immobili stessi. Ebbene, il valore di mercato espresso in euro viene poi convertito in franchi svizzeri secondo il tasso di cambio dell’anno 2006 o 2007 (si calcolano i 10 anni indietro rispetto alla presentazione della denuncia) e poi resta stabile per tutti i 10 anni. Questo comporta che, purtroppo, rispetto ad oggi, il cambio 10 anni fa era molto più sfavorevole e, dunque, il valore locativo che verrà aggiunto al reddito annuale sarà proporzionale ad un tasso superiore a quello attuale. Ma questa è la prassi seguita dagli uffici.

E veniamo alla parte riguardante il Servizio di prestazioni complementari.

Il DEAS-SPC sta inviando le lettere contenenti la lista dei documenti da produrre. In linea di massima si tratta della richiesta di una perizia di stima per gli immobili (valore commerciale e valore locativo per gli immobili) e degli estratti conto dei conti bancari e/o postali, a partire dal 2009 in poi, per il denaro.

La perizia di stima puo’ essere anche fatta da un geometra (e non solo da un architetto, un notaio o un agente immobiliare come specificato nelle lettere). La direttrice Marinella De Nardin Lugand ha, difatti, comunicato, dopo specifica richiesta, che verranno prese in considerazione anche le perizie firmate da geometri iscritti all’albo.

C’è da dire che, purtroppo, non stanno soltanto arrivando le demandes de pièces, ma anche, in qualche caso, i conteggi già calcolati (pur in assenza, a volte, della documentazione completa) per richiedere le somme in restituzione di quanto indebitamente percepito, alla luce del patrimonio oggi dichiarato. Si tratterà, se del caso, di fare opposizione nei 30 giorni successivi alla data di ricevimento di detti conteggi, al fine di meglio specificare le singole posizioni e verificare i conteggi.

Il pagamento delle somme ricalcolate potrà anche essere effettuate ratealmente.

Concludo sottolineando che, comunque vada, autodenunciarsi e inviare la domanda di regolarizzazione, erano le uniche opzioni possibili, onde evitare ammende e denunce penali. Insomma, la scelta piu’ ragionevole da fare da parte dei contribuenti.

La sottoscritta, come d’abitudine, sarà presente presso la sede SAIG Ginevra per gli incontri informativi nei giorni di lunedì 6 e 20 marzo, dalle 14.00 alle 17.00.

Avv. Alessandra Testaguzza

La Regione Lombardia al Corso di Cucina SAIG del 9 febbraio

16665668_1420770474640289_4065480234402990777_o

I corsi di cucina bimensili organizzati dalla SAIG, continuano a suscitare molto interesse e attirano persone nuove ogni mese. Il 9 febbraio si è dato corso al primo dei due incontri di febbraio con la Regione Lombardia come protagonista della serata. Corso eseguito da Claude Romanato.

Lo chef della serata si è presentato con una sorpresa inaspettata: un dessert inusuale il Tiramisù alla crema di avocado, caratterizzato oltre che dagli avocadi, anche pere l’utilizzo di amaretti, caffè, brandy a cioccolato fondente. A completare questo dolce un pandispagna aromatizzato al cocco realizzato dalla nostra pasticcera Silvia.16665668_1420770474640289_4065480234402990777_o

La ricetta principale proposta per l’occasione è stato il “pollo alla crema ”, un secondo piatto delizioso preparato con carote e petto di pollo immersi in una crema delicatissima.
Si tratta di un piatto molto semplice da realizzare che ben si presta ad essere accompagnato con del riso pilaf e a diventare quindi un gustosissimo piatto unico. Il pollo alla crema può essere servito anche con delle patate o delle verdure secondo i vostri gusti che permette di realizzare une ricetta diversa che riscuoterà successo anche tra i vostri bambini.16707336_1420770524640284_8661949338186163532_o

La cucina si è animata, come sempre, di chiacchiere allegre e buoni profumi, data la presenza dei diversi volenterosi cuochi ai fornelli per regalare una serata culinaria speciale.

Il responsabile di questo corso, Menotti Bacci, ha seguito come sempre con attenzione lo svolgimento dell’evento supervisionando le operazioni.

La serata è trascorsa piacevole e lieta nel segno della buona cucina itinerante e dell’allegria.16665119_1420770467973623_1761165027623135308_o

”L’Italie à portée de bouche”. Gli anziani tornano entusiasti all’appuntamento mensile

16602776_1420390778011592_4170113697536321271_n

Il 9 febbraio 2017, la SAIG ha offerto, come d’abitudine, un pranzo agli anziani del quartiere Servette-Vieusseux per continuare a dar corso, anche quest’anno, all’importante progetto denominato “L’Italie à portée de bouche – L’Italia a portata di bocca”, in collaborazione con l’Unità d’Azione Comunitaria di Servette / Saint-Jean / Petit-Saconnex (Servizio Sociale della Città di Ginevra). Come risaputo, il progetto prevede che a partire dal mese di ottobre 2013, si svolga presso i locali della SAIG (al n° 10, avenue Ernest-Pictet), un incontro mensile con gli anziani, del quartiere Servette-Vieusseux, per offrire un pranzo e condividere dei momenti conviviali. E’ l’occasione offerta di potersi incontrare e socializzare approfittando, al contempo, delle doti culinarie degli oramai collaudati organizzatori e responsabili della cucina.

16602776_1420390778011592_4170113697536321271_n
Anche questa volta la SAIG, attraverso la sua organizzazione e con i responsabili del progetto, Menotti Bacci e Antonio Scarlino, ha regalato qualche ora di buonumore e convivialità agli anziani del quartiere, alcuni accompagnati da parenti o volontari, che hanno potuto intrattenersi in chiacchiere mentre venivano loro serviti al tavolo tortellini al sugo di pomodoro, un’insalata mista e pesche sciroppate con cioccolata.
Presenti i responsabili del progetto Menotti Bacci e Antonio Scarlino, oltre ai volenterosi Gino Piroddi e Francesco Decicco.
I presenti, allegri e scherzosi, hanno, quindi, potuto approfittare della cucina italiana e della compagnia dei partecipanti all’incontro. L’aspetto conviviale, difatti, è uno degli obbiettivi di questi incontri, importante tanto quanto l’offerta del cibo e regala ai nostri affezionati “nonni” momenti di scambio e di confronto, fondamentali ad ogni età, ma ancora più preziosi nel momento della fragilità della vecchiaia, durante la quale la solitudine o l’amicizia e la compagnia possono fare veramente la differenza.
Questo persegue la SAIG. Questo riesce ad offrire, ogni mese, da 4 anni.

16602845_1420390774678259_5786021843296253293_n 16640763_1420390781344925_7739071350212493603_n

L’Associazione della Tambourine, viene riconosciuta “Méritante carougeoise 2016”

16463838_1416727555044581_5597991930322281633_o

16463838_1416727555044581_5597991930322281633_oDei cittadini molto presenti nel volontariato

Consegnando il premio di Carouge 2016 all’Associazione degli abitanti del Quartiere della Tambourine (AQT), il Sindaco Nicolas Walder premia la battaglia intrapresa da ben 15 anni dagli abitanti di Carouge, fortemente determinati a migliorare la qualità di vita del loro quartiere; ma non solo.

«Tramite questa distinzione, la Città di Carouge ringrazia e festeggia tutte le associazioni del quartiere, tiene a precisare Nicolas Walder. È un’importante scelta per me, infatti, come responsabile della pianificazione, sono molto sensibile all’impegno volontario di queste persone nei confronti del comune. È un impegno determinante, e quello dell’AQT è un modello per tutti. »

In sedici anni, il quartiere della Tambourine è passato da zero a 2400 abitanti ; non meno di sedici immobili – aggiunti ai quattro già esistenti – sono stati edificati su queste parcelle ricomprate dallo Stato di Ginevra al Centro di ricerca di Battelle. In questi edifici si trovano degli alloggi per studenti, degli appartamenti in proprietà privata, delle cooperative, degli alloggi a canone di locazione libero o di pubblica utilità, una scuola elementare, una casa di quartiere, una biblioteca di quartiere, un asilo ed un’Alta Scuola di gestione. Alla fine, un forte addensamento ed una promiscuità mal accompagnati in termini strutturali.
«I primi abitanti del quartiere hanno creato l’Associazione della Tambourine nel 2001 per denunciare il Piano locale del quartiere (PLQ) deciso dallo Stato e responsabile dell’accumulo dei problemi: la mancanza d’infrastrutture, di piccoli commerci, della piazza centrale, le strade e i parcheggi troppo pieni, denuncia Armin Murmann, presidente del comitato dell’AQT. Ho raggiunto l’associazione nel 2005 e ne ho preso la presidenza nel 2008. Siamo nove al comitato ed una sessantina alle assemblee generali che fanno vivere l’AQT e che guidano le proprie rivendicazione. Questo premio a Carouge non è mio ma appartiene ad un gruppo di abitanti determinati! » tiene a precisare questo ex ingegnere ed insegnante.

16423050_1416727548377915_3084293428932549198_oMolta determinazione certamente è servita a questi cittadini per far ascoltare la propria voce fino al Tribunale federale. Ma anche molta pazienza, perché la revisione del Piano locale del quartiere si avvia verso un epilogo felice dopo più di 15 anni di caos amministrativo tra Carouge ed il Cantone. «L’adozione di questo nuovo PLQ, che dovrebbe essere seguito dalla cessione delle reti stradali del Cantone al Comune, ci permetterà di andare avanti, di pianificare, quest’anno, la ristrutturazione del settore e di cominciare con le prime realizzazioni concrete, gioisce Nicolas Walder. Là ancora, l’impegno dell’Associazione della Tambourine sarà prezioso.» Con le sue idee e proposte, l’AQT si dice sicuro di essere un partenariato attivo e vigilante. «Aspettiamo ora che il Consiglio municipali voti i bilanci necessari per la realizzazione delle pianificazioni esterne senza le quali la revisione del PLQ non sarà servito a molto, se non ad evitare le ulteriori costruzione. Il Comune riconosce il nostro lavoro, la nostra lotta, ma anche le attività che intraprendiamo nel quadro del Contratto di Quartiere: orti, esposizioni, concorsi letterari, concerti, letture poetiche, installazione di un arredamento urbano, pasti comuni, ecc. Gli abitanti della Tambourine saranno più felici, sono dei cittadini coscienti. Alla fine, è proprio tutto il comune che usufruirà del nostro coinvolgimento», si felicita il presidente dell’AQT.

L’Associazione toscana dei Lucchesi nel Mondo festeggia il suo Carnevale

16463056_1415526721831331_2029084300981086700_o

16463056_1415526721831331_2029084300981086700_oLo scorso 4 febbraio, l’Associazione Lucchesi nel Mondo, ha aperto le festività carnevalesche nel Cantone di Ginevra con una serata danzante. Ormai, quella del Carnevale è una tradizione che poche realtà iralo-ginevrine hanno nel loro programma. Come usanza i lucchesi ginevrini, propongono una festa di Carnevale, riempiendo quasi completamente la Sala di Vernier Place coi suoi 200 posti. Difatti , il Comitato dei Lucchesi di Ginevra, con in testa il Presidente Menotti Bacci, ha ricevuto più di 170 ospiti, in maggioranza toscani, ad una festa dal profilo indiscutibilmente famigliare, come negli intenzioni dei promotori. Buona e soddisfacente, dunque, l’affluenza di quanti hanno voluto approfittare di questa festa per ritrovarsi tra connazionali a condividere le tradizioni del Bel Paese, godendo, al contempo, della compagnia e dell’atmosfera.

Tra gli invitati si notava la presenza di molti rappresentanti istituzionali e associativi come quella del Console Generale di Ginevra, Antonino La Piana, che, ci ha onorato della sua presenza, la prima per la comunità toscana ginevrina, il Presidente del Com.It.Es, il Coordinatore SAIG, i presidenti delle Associazioni come l’Ass. Regionale Pugliese, l’Ass. Calabrese, l’Ass. Bellunesi nel Mondo, l’Ass. friulana Fogolâr Furlan, Il Gruppo Alpini, l’Ass. Emiliano-Romagnoli.

Come in ogni incontro festivo di questo genere, i veri protagonisti della serata è stato il pubblico che si è lasciato volentieri coinvolgere dalle avvincenti note della musica italiana, offerta anche in questa occasione dall’ Orchestra di Casa Nostra, la cui presenza stabile in molte delle feste della comunità italiana di Ginevra, assicura le danze fino a tarda notte. I numerosi ballerini della serata hanno dimostrato una volta ancora che con l’atmosfera giusta ci si può divertire a tutte le età.

Tanto movimento anche per sfruttare le energie fornite dalla abbondante e gradita cena. Il menu è consistito nei tordelli alla lucchese e brasato di Brunello con purea di patate. Oltre ai famosi cenci, tipica frittella lucchese preparata in occasione del carnevale, il dessert è consistito in una grandissima torta, realizzata in occasione del compleanno dei due ottuagenari Vittorio Bacci e Vittorio Vitali, fondatori dell’Associazione Lucchesi nel Mondo

16422498_1415526715164665_7715053282215624036_oIl presidente Bacci, dopo aver rinnovato i ringraziamenti all’instancabile squadra di cucina e agli aiutanti, il cui operato ha reso la serata un successo, nonché a tutti i presenti. ha proposto agli ospiti una lotteria con in palio una ventina di premi, tra cui molti prodotti tipici della Toscana, e, in particolare, alcuni vini pregiati. Ancora una volta la sezione ginevrina dell’associazione Lucchesi nel Mondo è riuscita nel suo intento. Offrire una serata gradevole e spensierata a tutti i presenti esaltando le peculiarità italiane locali che caratterizzano la splendida regione Toscana.

Un ringraziamento, dunque, al presidente Menotti Bacci e al suo Comitato, per aver realizzato ancora una volta un incontro riuscito e molto gradito dai presenti.
CAL.TEVA