NEWS SAIG

L’Associazione Calabrese Ginevra nomina Francesco Decicco Presidente per il biennio 2017 – 2019

16406813_1407908102593193_5298905969568694663_n

16406813_1407908102593193_5298905969568694663_nIl 22 gennaio scorso, nei locali della SAIG, si sono svolti i lavori dell’Assemblea Generale ordinaria, dove si è rinnovato il Comitato Direttivo dell’Associazione Calabrese Ginevra (ACG).

Dai lavori statutari è uscita la conferma dei membri del Comitato uscente, ed eletto quattro nuovi membri, i cui raggiungeranno il laborioso gruppo che continuerà a portare alti i colori ed i valori della cultura calabrese.
La Seduta ha salutato, con un’emozionante applauso, il Presedente uscente, Silvio Isabella Valenzi, che è rimasto alla testa dell’Associazione Calabrese negli ultimi dodici anni, aggiungendosi ai sei anni precedenti. L’incontro annuale dei calabresi ginevrini, si è terminato con gli auguri di un meritato riposo al Presidente uscente Silvio Isabella, attorno ad una cena preparata per l’occasione.

Due giorni di riflessione, sono bastati al nuovo Comitato per riunirsi ed eleggere le cariche, come prevede lo Statuto dell’Associazione Calabrese. Di fatti, in occasione del primo incontro del neo eletto Consiglio, sono stati chiamati a ricoprire la carica di Presidente, Francesco Decicco. Le altre cariche sono state distribuite come segue: Tommasina Isabella Valenzi, Vice Presidente, Irma Zurzolo, Cassiere, Gianpiero Isabella Valenzi, Vice Cassiere, Maria Kressibucher Perugino, Segretaria. Consiglieri sono, Antonio Folino, Giuseppe Folino, Immacolata Pungitore, Gianni Zurzolo, Giuseppe Rocca e Giuseppe Mastroianni.

Il neo Presidente, ha già espresso il desiderio di valorizzare i corregionali e l’Associazione Calabrese, attraverso nuovi eventi di carattere socio-culturale come, per esempio, evidenziare autori, scultori e pittori calabresi. Naturalmente, senza tralasciare quelli che sono le prelibatezze culinarie di cui la Regione Calabria si rispecchia come una colonna portante della cucina italiana.

Francesco Decicco, nato a Curinga in Provincia di Catanzaro, conosce molto bene l’emigrazione calabrese ed italiana, per aver militato nell’Associazione Calabrese per venticinque anni e per aver professato in vari lavori dove gli hanno permesso di frequentare e conoscere, in profondità, l’emigrazione italiana. Membro del Comitato Assistenza Educativa (CAE), il Presidente Decicco ha collaborato strettamente con la SAIG per la realizzazione di diversi progetti socio-culturali

Carmelo Vaccaro

Ritorna la Pizza, al primo Corso di Cucina SAIG del 2017

16179585_1403114976405839_7529893612114388439_o


16179585_1403114976405839_7529893612114388439_o
Forse non tutti sanno che la pizza, gustosissimo e modernissimo alimento, ha più di 400 anni.
In occasione dell’incontro dello scorso 26 gennaio e dopo la pausa per le feste di fine anno, al primo Corso di Cucina della SAIG 2017 ritorna la Pizza fatta in casa.

Indubbiamente, di tutti i prodotti caratteristici della cucina italiana, la pizza è tra i più conosciuti e apprezzati al mondo. Come abbiamo avuto modo di affermare, non è un certo caso che la classica pizza napoletana con pomodoro, mozzarella e basilico raffiguri i colori del nostro Tricolore: un sapore unico, semplice nella preparazione, ma in grado di sprigionare tutti i profumi italiani e di soddisfare tutti i palati, di grandi e piccini.

Al corso di Cucina della SAIG (che continua il suo percorso con grande partecipazione, malgrado questo primo corso di inizio anno abbia visto dimezzare il numero delle abituali frequentatrici impossibilitate e partecipare a causa dell’influenza o ancora in ferie), non potevano di certo mancare delle specifiche lezioni per apprendere i segreti di questo impasto meraviglioso da condire a proprio piacere e secondo la fantasia del momento.

Per questo difficile compito, la SAIG ha affidato l’incombenza dell’insegnamento della preparazione di una buona pizza italiana, che va a completare il corso di cucina già ricco di tante prelibatezze della nostra bella Italia, al responsabile di questa attività, Menotti Bacci, Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, coadiuvato dal neo Presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra, Francesco Decicco e dal Cassiere Gino Piroddi.

16179162_1403114963072507_7627895500433277688_oLa storia della pizza
“”La storia ci racconta che Raffaele Esposito, il miglior pizzaiolo di quell’epoca, realizzò tre pizze classiche: la pizza alla Mastunicola (strutto, formaggio, basilico), la pizza alla Marinara (pomodoro, aglio, olio, origano) e la pizza pomodoro e mozzarella (pomodoro, olio, mozzarella, origano), realizzata in onore della Regina Margherita ed i cui colori richiamavano intenzionalmente il tricolore italiano.

La pizza nasce, difatti, intorno al 1600, dall’innegabile ingegno culinario meridionale, bisognoso di rendere più appetibile e saporita la tradizionale schiacciata di pane. Agli inizi, si trattava semplicemente di pasta per pane cotta in forni a legna, condita con aglio, strutto e sale grosso, oppure, nella versione più “ricca”, con caciocavallo e basilico.

La pizza marinara risale al 1734, mentre la pizza Margherita è degli anni 1796-1810. Nel giugno 1889, per onorare la Regina d’Italia Margherita di Savoia, il cuoco Raffaele Esposito preparò la “Pizza Margherita”, una pizza condita con pomodori, mozzarella e basilico, per rappresentare, come detto, il bianco, il rosso ed il verde della nostra bandiera.

La sovrana l’apprezzò così tanto da volerne ringraziare ed elogiare l’artefice per iscritto, l’unico modo per contraccambiare questo gesto da parte del pizzaiolo, fu quello di dare il nome della Regina alla sua creazione culinaria, che da allora per tutti si chiama così: “Pizza Margherita”.
Oggi possiamo dire che la nostra pizza di strada ne ha percorsa tanta, diventando uno dei piatti cult piu’ apprezzati nel mondo, stante anche il fatto che si presta ad infinite declinazioni quanto agli ingredienti da utilizzare, secondo le stagioni e la fantasia, alle dimensioni e forme, alla semplicità di realizzazione che permette in ogni momento di riunirsi intorno ad un tavolo e godere della compagnia della famiglia e degli amici gustando al meglio questa specialità.

Carmelo Vaccaro

Dopo aver ricevuto le conferme attese, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra si pregia di presentare il “Comitè d’Honneur”

16177510_1398991366818200_1149720353610842738_o

La SAIG termina a Ginevra il Tour in Svizzera per incontrare la rappresentanza istituzionale, con l’intervista al Console Generale, Antonino La Piana

16115078_1398850553498948_193604583468272803_n

16115078_1398850553498948_193604583468272803_nIl 17 novembre, la SAIG ha incontrato l’ultimo Console in ordine di tempo, ma primo come importanza, visto che è il Console Generale d’Italia a Ginevra ove la SAIG ha la sede, Antonino La Piana.

Dopo la doverosa introduzione da parte del coordinatore Vaccaro, è stato fatto presente al Console, che la SAIG ha realizzato un bel progetto da esportare in tutta la Svizzera affinché si trovino delle collaborazioni nei comuni limitrofi a Ginevra (nel Vallese e nel Canton Vaud) per l’apposizione di monumenti dedicati all’immigrazione italiana. Su tale iniziativa il Console ha espresso entusiasmo e disponibilità e, ritenendola un’iniziativa interessante, si adopererà per la realizzazione di questo progetto, prendendo contatti con le autorità locali degli altri cantoni.

La seconda domanda posta al Console ha riguardato in particolare la sua importante esperienza come diplomatico ma anche la sua ecletticità in vari settori (che comprendono anche la scrittura di libri). In quale modo, dunque, gli è stato chiesto, queste sue prerogative possono favorire il dialogo tra le differenti realtà associative presenti a Ginevra. Il Console ha riferito che, stante la presenza di molte problematiche, fare previsioni è qualcosa di molto complesso. Quando si arriva in un paese bisogna conoscere le realtà, le persone, la collettività, le autorità locali, capire quali siano le problematiche ma anche i punti di forza da valorizzare. Metterà dunque, la sua esperienza per metterla a favore della collettività per installare con le autorità locali dei rapporti proficui affinché possano aiutare la collettività italiana sia a Ginevra, sia negli altri tre cantoni di cui è responsabile.

Riguardo al fatto che Ginevra è una città ad ampio respiro internazionale, fatto che potrebbe comportare una differenza rispetto alle altre sue esperienze consolari, il Console ha risposto affermativamente, sottolineando che, comunque, ogni paese ha le sue caratteristiche che vanno conosciute e rispettate e, anche in questo caso, farà il possibile per meglio conoscere questa città e migliorare il suo lavoro in questo cantone.

16114810_1398850556832281_7713829258140886812_nQuanto all’immigrazione vecchia e nuova ed alle differenze di esigenze che presentano, La Piana riferisce che ritiene essere importante che la vecchia immigrazione che ormai ha esperienza che ha vissuto in un altro paese, aiuti i nuovi immigrati ad adattarsi, ad integrarsi. In fondo si tratta anche degli stessi problemi che magari si affrontano in un modo diverso, date anche le condizioni diverse, però alcuni punti fermi restano, come ad esempio la ricerca di un lavoro. Sarebbe, dunque, importante fare un fronte comune, utilizzare le belle realtà associative che esistono a Ginevra per veramente far lavorare tutti insieme eliminando i problemi. Il Consolato, naturalmente, fa la sua parte per tutti.

Per quanto riguarda, quindi, la sua organizzazione in seno al Consolato di Ginevra, forte delle sue precedenti esperienze in molti altri paesi, auspica una fattiva collaborazione di tutte le parti in campo (COMITES, CGIE, realtà associative) in modo da favorire un lavoro proficuo in favore dei residenti nella sua circoscrizione consolare. Secondo La Piana l’unione fa la forza ed in questo senso intende lavorare.

Quanto al tavolo di confronto e di dialogo relativamente ad una eventuale riforma di legge per i COMITES ed i CGIE, La Piana ha fatto presente che qualora si aprisse un tavolo di discussione di tal genere, il Consolato di Ginevra potrebbe fare la sua parte, ascoltando tutte le esigenze ed essendo sempre e comunque aperti al dialogo.

Il video dell’intervista è disponibile su www.ciaoitalia.tv

CAL.TEVA

La SAIG inizia il 2017 con il Comitato direttivo allargato e un “Comité d’Honneur” di personaggi illustri

comitè d'honneur

15977087_1392362114147792_6418525328375341482_n

Le decisioni che hanno portato alla modifica dello statuto sono due: 1) accogliere dei membri esterni nel Comitato direttivo; 2) dotarsi di un Comitato d’Onore (Comité d’Honneur) composto da personalità che rappresentino il mondo culturale, sportivo, politico, imprenditoriale, sociale, ecc. in entrambi i casi, le persone chiamate a rafforzare la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, non avrà alcun vincolo legato alla nazionalità italiana.

Per quanto riguarda il Comitato direttivo, vengono ad aggiungersi ai Presidenti delle Associazioni aderenti, Jean-Charles Lathion, ex direttore alla Direzione Generale dell’OFPC (Ufficio per l’Orientazione, la Formazione Professionale e Continua del Cantone di Ginevra), Marko Bandler, Responsabile del Servizio Sociale della Città di Vernier, Marjorie de Chastonay, Coopresidente della FéGAPH “Federazione Ginevrina delle Associazioni Persone Disabili e delle loro Famiglie” e Marc Nobs, Direttore della Fondazione Partage. Malgrado i nomi, i primi tre sono di origini italiane.
Nelle loro rispettive professioni, i neo quattro eletti nel Comitato direttivo, saranno chiamati ad utilizzare le loro esperienze per alimentare e ottimizzare l’azione della SAIG nei diversi settori.
Come, ad esempio, le attività socio-culturali che, come noto, sono tra le priorità più importanti della SAIG.

Con il Comitato d’Onore (Comité d’Honneur) la SAIG intende dotarsi di ambasciatori prestigiosi che, pur non avendo alcun potere rappresentativo, né all’esterno, né all’interno della Società, né alcun potere decisionale, tuttavia coadiuveranno la SAIG per far meglio conoscere l’italianità nel Cantone di Ginevra e in Svizzera, obbiettivo, questo, da sempre assiduamente perseguito dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, fin dal 2008, anno della sua fondazione.

Le personalità chiamate a ricoprire questo ruolo, saranno di notevole e riconosciuto spessore socio-politico-culturale, imprenditoriale con un ruolo rilevante in tutti i settori professionali, volto a dare lustro a quello che sono gli obbiettivi della SAIG verso la comunità italiana e del Cantone in genere. La nazionalità, italiana o svizzera, non avrà, come detto, rilevanza alcuna. Questo Comitato donerà prestigio e maggiore visibilità alla SAIG, sia nei confronti della comunità italiana, sia nei confronti della comunità ginevrina e svizzera in generale, realizzando, di fatto, un importante e necessario trait d’union tra le varie parti sociali esistenti sul territorio.

Questo fondamentale cambiamento proietta i dirigenti della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra a meglio consolidare la cultura e la lingua italiana all’interno del tessuto sociale culturale e informativo della Città e del Cantone di Ginevra. La SAIG, inoltre, tende e si vuole proporre come una realtà italiana pronta a portare un aiuto concreto ai molteplici attori associativi esistenti nel settore del volontariato.

La SAIG già collabora con diversi protagonisti del volontariato e sociale come il Centro Ginevrino del Volontariato (CGV), la Fondazione PARTAGE e il Centro Sociale Protestante (CSP). Pertanto desidera posizionare la SAIG tra le associazioni di maggiore rilevanza del cantone.

Alcune adesioni ci sono già pervenute, come, ad esempio Antonino La Piana, Console Generale d’Italia a Ginevra, l’On. Gianni Farina, parlamentare italiani eletto all’estero, Carlo Lamprecht, ex Presidente del Consiglio di Stato della Repubblica e Cantone di Ginevra, Manuel Tornare, Consigliere Nazionale, Sami Kanaan e Guillaume Barazzone, Consiglieri Amministrativi della Città di Ginevra, , Beatrice De Candolle, Consigliere Amministrativo del Comune di Chêne-Bourg, François Mumenthaler, Carole-Anne Kast e Ruth Bänziger, Consiglieri Amministrativi della Città d’Onex, Nicolas Walder e Stephanie Lammar, Consiglieri Amministrativi della Città di Carouge, Pierre Ronget, Yvan Rochat e Thierry Apothéloz, Consiglieri Amministrativi della Città di Vernier, Dr. Francesco Artale, Chirurgo Vascolare, Varduhi Khachatryan, Presidente dell’Associazione culturale AVETIS, Antonio Gambardella, Direttore della Fondation Genevoise per l’Innovation Technologique (FONGIT), Vittorio Palmieri, scienziato, imprenditore e co-fondatore di TVP Solar SA, Gennaro Cannavacciuolo, Attore-cantante. La SAIG rimane in attesa di conferma da parte di altri pregevoli personaggi che daranno vita al “Comité d’Honneur” della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra.

La SAIG ringrazia le persone sopraccitate che hanno accettato di far parte di questo collegio, credendo nel ruolo associativo e rappresentativo di una parte d’Italia in questo Cantone e che si fanno parte attiva nel realizzare gli obiettivi che la nostra Società si propone ogni anno di raggiungere. Inoltre, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, ringrazia Sebastiano Murgo, Cassiere e Luciano Caon, Revisore dei conti uscenti, per l’eccellente collaborazione dimostrata alla SAIG.

La SAIG e l’Associazione AVETIS SWISS si uniscono in un partenariato socio-culturale

15873460_1381101078607229_2811131122848135683_nIl 5 gennaio scorso, si sono incontrati il Coordinatore della SAIG Carmelo Vaccaro e la Presidente dell’AVETIS, Varduhi Khachatryan per stipulare un partenariato tra le due realtà associative presenti nel Cantone di Ginevra. Malgrado di nazionalità diverse, le due organizzazioni hanno molti scopi comuni, come quello di promuovere la cultura musicale.

Già alla fine del 2016, la presidente dell’AVETIS, è stata chiamata dai dirigenti SAIG per far parte del Comitato d’Onore della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, di cui, la stessa Presidente ha accettato onorevolmente sposandone le cause.

La SAIG è onorata di questo partenariato che volge a siglare un accordo importante per avvicinare due popoli attraverso la cultura musicale, dove le due entità saranno uniti dagli eventi socio-culturali-informativi rivolti all’utenza ginevrina e svizzera.

Se già la SAIG è conosciuta nell’ambito dell’italianità a Ginevra, sarà questa un occasione per presentare l’Associazione AVETIS.

Di fatti, l’associazione culturale svizzera-armena AVETIS, mira a favorire varie forme di espressione artistica, di diffondere e divulgare l’identità, la cultura e la lingua armena, sviluppare, promuovere e realizzare scambi culturali e artistici svizzero-armene. L’associazione si propone di organizzare eventi culturali a Ginevra e altrove, e quindi dare la possibilità di creare numerosi scambi tra artisti armeni e stranieri.

Questa sinergia gioverà a entrambi per potenziare le azioni socio-culturali nel Cantone di Ginevra.

Carmelo Vaccaro.

La sezione di Ginevra dell’Associazione Nazionale Carabinieri,chiude il 2016 con la celebrazione della “Virgo Fidelis”

15823528_1380910871959583_8090739066144392491_nLa sezione di Ginevra dell’Associazione Nazionale Carabinieri,chiude il 2016 con la celebrazione della “Virgo Fidelis”

Il 17 dicembre è’ stata celebrata, presso la Missione Cattolica Italiana in Ginevra la “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri. La Santa Messa è stata officiata da Padre Luciano Cocco alla presenza delle autorità del Cantone di Ginevra, militari, del personale dell’ufficio scuola di Ginevra con i loro allievi, dei presidenti / coordinatori e /o responsabili delle associazioni italiane presenti nel Cantone di Ginevra e la gradita presenza dell’ingegner Francesco H. Garibaldi, figlio di Anita Garibaldi e parente dell’Eroe dei due Mondi Giuseppe Garibaldi. Nell’occasione è stato celebrato anche il “75° Anniversario della Battaglia di Culquaber”, la “Giornata dell’Orfano” e sono stati commemorati i caduti di Nassirya. Al termine della cerimonia i componenti della Sezione hanno offerto, a tutte le persone presenti alla stessa, un rinfresco allietato dall’intervento, particolarmente gradito da tutti, di alcuni bambini / ragazzi delle scuole di lingua italiana che hanno dedicato dei versi e dei pensieri ai componenti dell’Arma dei Carabinieri.

Il titolo “Virgo Fidelis”,che esprime in tutto significato della vita di Maria e della sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidatale da Dio, non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella chiesa. Nella liturgia infatti non esiste una speciale festa. Il merito maggiore della diffusione e dell’affermazione del culto alla “Vergine Fedele” è della “Benemerita e Fedelissima” Arma dei Carabinieri d’Italia, che il 21 novembre la festeggia come propria Patrona.

15873190_1380910868626250_5534924182345127095_nLa scelta della Madonna “Virgo Fidelis”,
come celeste Patrona dell’Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto “Nei secoli fedele”.

Nell’Arma il culto alla “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo l’ultimo conflitto mondiale per iniziativa di Monsignor Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d’Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo. Lo stesso Comandante Generale prese a cuore l’iniziativa e bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri. Fu allora che lo scultore Giuliano Leonardi rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada, legge in un libro le parole profetiche dell’Apocalisse: “Sii fedele sino alla morte”. L’8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII, accogliendo l’istanza di Monsignor Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissando la celebrazione della festa appunto il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber. A Lei è dedicata la preghiera del Carabiniere dell’Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949 era Ordinario Militare.

L’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC) fu costituita nel 1886. Nel 1956 fu redatto lo statuto organico e nel 1957 il suo regolamento d’esecuzione che, con qualche variante, regola ancora l’associazione. La sede è a Roma.

La Sezione ANC di Ginevra è nata nell’anno 2009, conta circa 50 iscritti residenti nei cantoni francofoni e non e da circa un anno si dedica, oltre ad essere presente nelle parate, commemorazioni o altro, anche ad una attività di anti bullismo / anti cyber bullismo andando nei corsi di lingua italiana a parlare di questo problema.

Le linee guida sono quelle della solidarietà, assistenza morale, culturale, creativa, ricreativa ed economica tra: carabinieri in congedo, in servizio, con le altre forze armate, le istituzioni e i cittadini. Negli ultimi anni, molte sezioni hanno costituito nuclei di volontariato che operano nell’ambito della protezione civile.

Il sodalizio è composto da 1700 sezioni , di cui 1.673 in Italia e 27 all’estero. Ha oltre 200.000 soci (di cui circa 1.200 all’estero) e comprende 350 organizzazioni di volontariato.

L’ANC ha un proprio giornale, Fiamme d’Argento, che invia trimestralmente agli iscritti. Organizza attualmente il Raduno nazionale ANC, di norma ogni due anni in una città diversa.
L’ANC fa parte del Consiglio nazionale permanente delle associazioni d’arma, denominato ASSOARMA.

Incontro e intervista all’Ambasciatore d’Italia a Berna, S. E. Marco Del Panta

15976962_1390188511031819_6461319029180869003_n


15976962_1390188511031819_6461319029180869003_n
Gli incontri della delegazione SAIG si sono proseguiti a Berna, con l’intervista all’Ambasciatore di Italia a Berna, Marco Del Panta, il quale ha accolto la delegazione ginevrina con molto disponibilità e cortesia.
Sulla questione dell’apposizione di monumenti si è detto disponibile ed ha trovato l’iniziativa lodevole e, per la circoscrizione che compete all’Ambasciata (Berna e Neuchâtel), si farà portavoce per la realizzazione della proposta.
Sui tagli ai finanziamenti pubblici ha riferito che la situazione è meno grave di quel che pensava, essendo detti tagli notevoli solo per i corsi di lingua italiana. L’Ambasciatore ha risposto anche sui rapporti tra Italia e Svizzera relativamente alle tensioni in Canton Ticino che hanno portato alla vittoria del no al recente referendum che riguardava la questione dei frontalieri. Ha sottolineato il fatto che a livello di Confederazione i rapporti tra i due paesi sono ottimi ma che, nonostante questo, il Ministro Gentiloni è stato molto solerte e deciso, dopo il referendum, a prendere contatti con le istituzioni elvetiche in modo da chiarire che non erano ammesse questioni di discriminazione nei confronti degli stranieri ed il Consigliere federale gli ha dato rassicurazioni dicendo che assolutamente si tratta di un’iniziativa cantonale, di cui si dovrà tenere conto ma la legge sull’immigrazione invece è federale, quindi, ciò che decide il Cantone deve essere poi recepito a livello federale e la posizione del Consiglio federale è quella nota che si conosce. L’Italia, tra l’altro, si è fatta anche portatrice di certe esigenze svizzere nel negoziato con l’Unione Europea per il referendum del 2014 a livello nazionale. L’Ambasciatore si augura che non ci siano conseguenze negative rispetto a queste problematiche che, sia pur locali, testimoniano comunque un disagio nei confronti dei lavoratori italiani. Un referendum comunque c’è stato ed in una democrazia se ne deve comunque tener conto, ma non si può entrare assolutamente in una questione che attiene alla politica interna svizzera. Quel che è stato fatto presente è che discriminazioni sulla base della nazionalità sono incompatibili con gli accordi che la Svizzera ha sottoscritto con l’Unione Europea.
15972520_1390188514365152_2069482763860815132_oLe due regioni, Ticino e Lombardia, ha sottolineato, sono storicamente talmente interconnesse che la Lombardia ha dato nel tempo ed in tanti settori economici un bel contributo al Canton Ticino e, dunque, se si guarda la questione da un punto di vista più alto, si ha difficoltà a capire le ragioni di questo rigetto. Va anche considerato il fatto che il Ticino ha nel tempo attuato una politica di attrazione degli investimenti, alla quale gli investitori lombardi hanno dato seguito con grossi investimenti in Ticino, con la conseguenza che non trovando in Ticino professionisti e manodopera specializzata gli imprenditori hanno portato dall’Italia i lavoratori necessari a fare impresa, alimentando un movimento transfrontaliero, ma questa è stata una conseguenza della politica del Cantone. E’ una questione che va gestita nell’ambito delle buone relazioni che abbiamo con la confederazione e con il Consiglio di Stato ticinese, tenendo anche conto che per l’Italia, trattandosi dell’unico cantone in cui si parla la lingua italiana, è molto importante mantenere i migliori rapporti con questa realtà. Essendo di competenza federale il libero scambio e la libera circolazione dei lavoratori tra l’Italia e la Svizzera, l’Ambasciatore stesso si sta recando più frequentemente in Ticino per testimoniare la sua vicinanza ai nostri connazionali e la storica prossimità culturale, linguistica e commerciale con questo cantone, soprattutto per quanto riguarda, appunto, la regione Lombardia.

Per quanto riguarda, invece, l’iniziativa posta dalla SAIG circa una riforma della legge sui COMITES e CGIE, ha sottolineato come le rappresentanze diplomatiche non fanno parte né del potere legislativo, né di quello esecutivo e, quindi, potrà farsi carico, di convogliare a Roma le istanze della collettività e quindi se dovesse emergere nella collettività una posizione unitaria nel senso di rivedere la legge sulla rappresentanza degli italiani all’estero, le rappresentanze consolari se ne faranno certamente carico per trasmettere al Ministero le istanze in proposito raccolte, anche se secondo lui esistono delle organizzazioni a ciò deputate come i CGIE che sono le sedi dove discutere di queste cose. Esistono i senatori e deputati all’estero incaricati di questo. L’Ambasciata, d’altra parte intrattiene rapporti con le istituzioni elette presenti sul territorio, come i COMITES, e ogni circoscrizione ha i suoi COMITES cui riferirsi, e poi esiste una riunione annuale tra i COMITES che si chiama INTERCOMITES in seno alla quale si potrà discutere anche di queste cose.