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Programmazione culturale in Svizzera: lavori in corso all’Ambasciata d’Italia a Berna.

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Il 6 febbraio scorso, nella sede dell’Ambasciata d’Italia a Berna, S. E. l’Ambasciatore Silvio Mignano, ha programmato una riunione e riunito attorno ad un tavolo la maggior parte degli attori di promozione culturale italiani in Svizzera. Presente la rappresentanza diplomatica in Svizzera, i Dirigenti scuola di tutte le Circoscrizioni consolari, i Com.It.Es., molte sezioni della Dante Alighieri ed altre autorevoli rappresentanti della cultura italiana in Svizzera. In rappresentanza del Cantone di Ginevra erano presenti, il Console Generale d’Italia, Antonino La Piana, il Dirigente Scuola, Giorgio La Rocca e la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra ( SAIG) rappresentata dal Coordinatore, Carmelo Vaccaro accompagnato dalla segretaria, Samantha Gatto.

Questo incontro del tutto innovativo, voluto fortemente da S. E. l’Ambasciatore Silvio Mignano, ha creato varie opportunità di scambio e di coordinamento su diverse iniziative, volte alla promozione e alla valorizzazione della cultura italiana.

S. E. Mignano ha avuto il piacere di presentarci alcuni degli eventi cinematografici come la rassegna stampa in occasione del conferimento alla carriera della regista Lina Wertmueller al cinema di Lichtspiel ; le bellissime letture dantesche in occasione del primo « DanteDI » all’università di Berna e poi ha parlato anche della giornata mondiale della ricerca nella quale si terrà una conferenza presentata dal professor Zecchino nella residenza dell’ambasciata di Berna.

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Quest’ultimi sono solo una parte del programma eventi 2020 presentati dall’Ambasciatore che accompagneranno il corso di quest’anno e che potranno essere arricchiti da ulteriori proposte di collaborazione dei partecipanti di questa riunione, nell’obiettivo di poter continuare a promuovere l’italianità, conservando preziosamente questo nostro infinito patrimonio culturale che deve continuare ad essere valorizzato.

Da Fellini a Rodari passando per Troisi, nel corso dell’incontro, molte idee sono state rilevanti al fine di creare sinergie a livello nazionale, diverse programmazioni hanno trovato terreno fertile per una potenziale riuscita.
La SAIG, da parte sua, ha avuto modo di illustrare alcune delle sue attività culturali a Ginevra, cosi da contribuire all’inizio di un rapporto arricchito allo scopo di rendere e supportare attività di ordine gastronomico, teatrale e letterario.

In occasione della serata gala sulla cucina italiana nel mondo a Ginevra, la SAIG propone di invitare le scuole alberghiere che potranno produrre direttamente alcune specialità nell’obiettivo di far conoscere e apprezzare la cucina italiana.

Altro evento significativo di cui abbiamo potuto parlare è anche l’eccellenza italiana in Svizzera Romanda, presentando e premiando professionisti italiani che hanno saputo mettere in evidenza l’intraprendenza e il savoir-faire del made in Italy, dando un grande valore al nostro Paese. Infine, la SAIG ha messo a disposizione la sua rete informativa al fine di potenziare un’adeguata informazione centralizzata all’Ambasciata d’Italia a Berna.

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Quindi, nuova partenza per il settore culturale italiano in Svizzera. Possiamo dire che questo appuntamento potrebbe essere l’inizio di una fase dove la luce della cultura italiana in Svizzera splenderà con l’ottica di una larga condivisione da parte del mondo culturale in terra Elvetica. Finalmente, ognuno di noi, metterà il suo savoir-faire, in una nazione dalla diversità di pensiero e linguistica per portare a termine progetti comuni che parleranno solo italiano.

Intervista a Claudio Bozzo: un italiano a Ginevra da conoscere

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Nato nel 1967 a Genova, è sposato con Camille ed ha tre figli, Marina, Flavia e Massimo.

Oggi è COO della Mediterranean Shipping Company per cui ha lavorato ininterrottamente dal 1994. Inizialmente assunto come semplice impiegato nella filale negli USA ne ha poi assunto la presidenza dal 2005 fino alla sua promozione a COO globale avvenuta nel 2015 ed il suo conseguente trasferimento a Ginevra.

In carriera ha ricevuto diverse onorificenze e premi. Tra i più rappresentativi ricordiamo la “NIAF international Business Award”; la “UN Maritime hall of fame” e il “CONNIE Award”. E` stato anche nominato nel 2012 Commendatore della Repubblica Italiana.
Oggi ricopre anche la Carica di Presidente della Camera Di Commercio Italiana di Ginevra.

Perché` sei venuto a Ginevra?

Da 27 anni lavoro per MSC. E` la mia seconda famiglia, una parte fondamentale della mia vita. Ero Presidente di MSC USA da ormai 10 anni quando un giorno mi hanno chiamato gli Aponte ( i proprietari di MSC) e mi hanno chiesto se volevo raggiungerli a Ginevra come global COO. Figuriamoci se mi lasciavo scappare un’occasione del genere. Ed eccomi qui!

Che aspettative hai?

Sinceramente mi aspetto e auguro solo di poter fare la differenza ! Prima di tutto sul lavoro, alla MSC e non solo per la Compagnia ma anche per le persone che ci lavorano. Le persone sono la mia passione! Mi piace che tutti vengano a lavorare contenti e che riescano a realizzare tutte le aspirazioni che hanno. Vorrei però fare la differenza anche all’interno della comunità italiana. Come sai sono diventato il Presidente della Camera di Commercio Italiana qui di Ginevra e penso che questo sia proprio lo strumento giusto per aiutare il mio paese e la comunità`.

Vediamo di conoscerci un po’ meglio, ci racconti quali sono le tue priorità nella vita e chi è veramente Claudio Bozzo?

Bella domanda .. mi piacerebbe che la gente pensasse che Claudio Bozzo è una persona felice, allegra ed entusiasta della vita ! perché’ è la verità ! E non potrebbe essere diversamente. Ho avuto la fortuna di avere tutto dalla vita ..ho un lavoro che mi piace moltissimo; una moglie e dei figli che adoro; sono cresciuto all’interno di una famiglia stupenda; ho vissuto gran parte della mia vita in Italia che ritengo sia un paese meraviglioso e un’altra parte in America che mi ha dato delle possibilità infinite. Cosa volere di più`? Riguardo le priorità …. Sicuramente prima di tutto vengono mia moglie ed i miei figli. Vorrei davvero che fossero fieri di me. Per questo cerco di essere un buon papà ed un buon marito ( ci sono grossi margini di miglioramento ma io ci provo ). Allo stesso tempo cerco di far bene sul lavoro e di rispettare certi valori che per me sono essenziali. L’onestà , la determinazione, l’affrontare la vita con spirito positivo. Spero con l’esempio di riuscire ad influenzare la crescita dei miei figli.

Se potessi cambiare qualcosa di te , cosa cambieresti?

l’altezza. se potessi essere 10 cm di alto …… no scherzi a parte .. .. devo dire che sono contento di come sono, dei miei pregi e anche dei miei difetti. Però, se mi chiedi che cosa vorrei cambiare, ti do una risposta riferita a questo preciso momento della mia vita. Avendo vissuto tanti anni in America, ho un approccio molto americano e cioè sono molto diretto perché’ penso che sia la cosa migliore. Poiché` però non sono più in America , forse dovrei imparare ad essere un po’ meno diretto, un po’ più diplomatico. Ci proverò anche perché` ci tengo ad aiutare la gente e quindi se non imparo a dare il feedback in maniera giusta non potrò fare la differenza come vorrei.

Quali esperienze ti hanno formato di più durante la tua carriera?

In verità`, le esperienze che mi hanno formato di più sono successe prima che io cominciassi la mia carriera. Non hanno niente a che vedere col business. La prima è stata fare l’arbitro di calcio. So che è un po’ strano ma è cosi. Quando sei arbitro di calcio all’inizio della tua carriera vai ad arbitrare in campetti di periferia; campetti dove non c’è la protezione della polizia, dove sei nel mezzo del nulla e dove la gente non ha certo una carriera da mettere a rischio. A rischio c’è solo la tua incolumità`. Chiaramente devi sviluppare alcune capacità. Capacità di lettura delle persone per poter gestire i giocatori in campo; capacità di gestione del pubblico; capacità di gestione delle tue emozioni perché’ ovviamente i calciatori cercano sempre di influenzarti in un modo o nell’altro; capacità di prendere decisioni immediate a volte anche impopolari.

Queste sono tutte cose che poi sono diventate fondamentali per me per poter fare il manager. La seconda è stata fare l’allenatore di pallanuoto perché’ allenando una squadra, chiaramente impari a gestire le persone e impari a capire che ciascuno va motivato in maniera diversa; a ciascuno devi parlare in maniera diversa; ciascuno va aiutato a crescere con una preparazione personalizzata. Anche queste tutte capacità necessarie per essere un buon manager. Come ho detto, tutto questo è successo prima. Durante la carriera invece secondo me sono le persone che incontri che fanno la differenza, quelle che ti cambiano, che ti ispirano, che ti fanno crescere. Io ho sempre avuto la fortuna di incontrare le persone giuste al momento giusto. Quelle che mi hanno insegnato esattamente le cose di cui avevo bisogno. Alcune di queste persone le ho capite solo dopo e le ho poi richiamate per ringraziarle. Da tutti i manager che ho avuto ho imparato qualcosa. Da alcuni cosa fare e da altri cosa non fare ma tutti mi sono stati maestri nel bene e nel male.

Dopo tutto il tuo girovagare per il mondo, sei ancora legato all’Italia ed alla tua città natale?

Se chiedessi a mia moglie che è Francese, ti direbbe che io penso che tutte le cose migliori del mondo vengono dall’Italia . C’è una simpatica lotta in casa .. tremenda .. ( ride .. ) però a parte gli scherzi …. io sono molto legato all’Italia e molto legato alla mia città : Genova . Ci mancherebbe altro! Il mio sincero amore per il paese cerco di dimostrarlo .. ed è il motivo per cui cerco il contatto con la comunità italiana; è il motivo per cui ho deciso di accettare la carica di Presidente della Camera di Commercio. E’ un modo di dedicare del tempo al mio paese, mi spiego meglio .. io ho il mio lavoro che mi stimola la mente e l’anima ed ho la Camera di Commercio che mi stimola il cuore.

Cosa ne pensi della “fuga dei cervelli” dal nostro paese?

Sono un po’ stufo di queste domande rivolte a noi che viviamo all’estero …. da vent’ anni sento sempre le stesse domande e le stesse risposte che non condivido. La gente normalmente risponde: l’Italia, attraverso le sue istituzioni, deve fare di più per farli rientrare. Solo in minima parte sono d’accordo. Far rientrare i cosiddetti “cervelli” non può essere la priorità`. Per prima cosa bisogna chiedersi “ma com’è possibile che appena uno va all’estero diventa un cervello?” In realtà molti dei ‘cervelli” sono ancora in Italia ma non li stiamo valorizzando. Non gli diamo la possibilità di emergere. Continuiamo ad insegnare ai giovani a cercare un lavoro mentre all’estero già da anni gli insegnano come crearsi la loro attività`! siamo indietro ed è un peccato perché` le nostre capacità imprenditoriali e manageriali sono indiscusse ed indiscutibili. Quindi, prima cambiamo quello che dobbiamo in Italia per aiutare chi c’è adesso! Poi creiamo le condizioni per far rientrare i cervelli in fuga ma sarà dura.

Molti degli Italiani all’estero stanno bene e magari non pensano neppure di tornare. Perché’ invece non troviamo un modo di ‘usarli’ in modo positivo per il nostro paese li dove sono? Mi spiego. Queste persone che sono uscite dall’Italia e sono milioni, hanno spesso raggiunto delle posizioni importanti sia in ambiente lavorativo sia in ambiente politico e quindi abbiamo secondo me un World Wide Web di Persone e Contatti che nessun altro Paese può vantare. Se imparassimo ad usarlo, a valorizzarlo, potrebbe essere una risorsa eccezionale per il paese!

Per concludere, che progetti hai per il futuro?

Sono abituato a programmare a lunghissima scadenza ma sempre pronto a modifiche in corsa. A breve termine direi che da un punto di vista familiare voglio continuare a “modellare” i miei figli affinché’ siano felici e facciano la differenza nella società del futuro. Questo richiede tantissime energie ed un piano ben preciso perché’ certe qualità, certi valori, non nascono per caso ma vanno costruiti, vanno insegnati sia con l’esempio che con metodi precisi; per quanto riguarda il lavoro ovviamente il mio obiettivo è sempre quello di migliorarmi e migliorare le persone che sono attorno a me, far crescere i reparti e gli uffici in giro per il mondo nonché` far si che i proprietari continuino ad essere soddisfatti di me. infine, per quanto riguarda il mio paese, l’obbiettivo è continuare a far crescere la Camera di Commercio Italiana qui di Ginevra. In questi ultimi anni è già cresciuta tantissimo.

Avevamo fatto un piano a 5 anni ed abbiamo già raggiunto tutti gli obbiettivi. In particolar modo abbiamo creato un Board veramente splendido; abbiamo del personale veramente professionale ; abbiamo creato eventi unici e di successo; abbiamo anche preso la leadership dell’associazione Internazionale delle Camere Di Commercio straniere presenti a Ginevra ma soprattutto, stiamo diventando il collante della comunità Italiana a Ginevra. Insomma, stiamo davvero facendo fare bella figura al nostro paese e confidiamo di fare ancora meglio in futuro. A proposito , sei socia della camera?

Tra i colori natalizi, l’Associazione Calabrese Ginevra chiude con allegria il 2019

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L’Associazione Calabrese Ginevra (ACG) con i suoi quasi 40 anni di esistenza, nel 2021, non finisce mai di stupire nelle organizzazioni dei suoi tradizionali incontri con i soci e simpatizzanti. Anche nel programma del 2019, l’ACG ha messo in agenda la festa di natale, lo scorso 7 dicembre.

Per questa ultima attività di fine anno e a testimoniare di amicizia all’Associazione Calabrese e partecipazione a questo annuale appuntamento erano presente il Comites e diversi rappresentanti di associazioni.

Nei saluti istituzionali, il Presidente, Francesco Decicco, dopo aver presentato e citato le rappresentanze di molte associazioni presenti, ha invitato il Console Generale a salire sul palco per portare i saluti consolari e formulati gli auguri per le prossime feste di fine anno.

Il pubblico presente, a maggioranza calabrese, si è caratterizzato per la numerosa partecipazione e nel quale si rilevavano in maniera palese tutte le generazioni, si è sfrenato fino a tarda notte ballando sui ritmi del “Duo di Casa Nostra” che ha animato la serata fino alle 02.00, orario di chiusura. Ma le performances nel ballo dei partecipanti non sarebbero state possibili se i cuochi dell’Associazione Calabrese non avessero fornito l’energia necessaria sotto forma di specialità culinarie tipiche, servite a tavola o anche acquistabili presso lo stand gastronomico dove zeppole e vari dolci nostrani, facevano bella mostra di sé accanto a prodotti tipici del territorio.

L’Associazione Calabrese ha proposto in menu di prodotti originali e tipici calabresi quali un antipasto composto da formaggi, salumi e sottoli; fra gli ingredienti tipici dell’antipasto calabrese troviamo la crema di ‘Nduja, soppressata, capocollo, olive nere, formaggio pecorino calabrese, crostino con pomodorino profumato al basilico con acciuga al peperoncino.

Come secondo piatto, l’ACG ha proposto una pietanza che viene raramente presentata in queste serate associazionistiche: Filetto di pescespada con salmoriglio calabrese. Il pescespada che viene definito “il pinocchio della Costa Viola” è il pesce più richiesto e l’indiscusso protagonista della gastronomia calabrese, non solo per la prelibatezza delle sue carni, ma anche per il rituale folkloristico che ne caratterizza la pesca. Il piatto di mare è stato accompagnato con delle patate e fagiolini che hanno prodotto, con determinazione, essenze rare che ricordano le viuzze delle località marine che circondano la Calabria.

Uno squisito Tiramisu ha messo d’accordo i palati di tutti i presenti e ha chiuso in bellezza la cena calabrese.

Per non smentire le tradizioni dell’Associazione Calabrese Ginevra, oltre al pranzo di prammatica e alla replica del programma ben orchestrato, ha fatto la sua apparizione Babbo Natale, coadiuvato da Tommasina Isabella e Maria Perugino, che ha portato doni ai numerosi bambini presenti. La partecipazione di bimbi e di molti giovani calabresi si rivela di auspicio per una continuità anche nel futuro dell’ACG.

Crocevia di traffici tra oriente e occidente, la Calabria è da sempre custode dei tesori che tutte queste influenze hanno lasciato in eredità nel corso dei secoli.

Tesori che si svelano passeggiando per i meravigliosi centri storici di borghi e città d’arte, dove si respira l’aria del grande passato negli antichi palazzi nobiliari e nelle costruzioni sacre, tra castelli e manieri che ancora oggi resistono alla forza del tempo.

Ed è facile lasciarsi trascinare nel vortice delle mille storie che attraversano la Calabria come una fitta ragnatela, tutte collegate e tutte diverse tra loro, a raccontare di genti e tradizioni dalle radici antiche, arrivate fino ad oggi con immutato fascino.

Nel panorama associazionistico del Cantone di Ginevra, la nostra Associazione Calabrese (ACG), continua così, a rappresentare le tradizioni e la cultura della sua Calabria, carica di colore e di tradizioni, aiutando a lasciare intatte quelle che sono le loro abitudini culinarie, danze e canti del passato e quella vivacità che li contraddistingue.79320388_2848837848500204_7169687236194074624_n 80080120_2848837618500227_1953380688480698368_n 79481736_2848837395166916_7615206272572325888_o 78829586_2848837171833605_8901755999442960384_o 80080120_2848837618500227_1953380688480698368_n (1) 78829586_2848837171833605_8901755999442960384_o (1)

Il Coordinatore SAIG Carmelo Vaccaro riceve l’ Onorificenza di Commendatore OMRI

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In occasione dei festeggiamenti della Settimana della Cucina Italiana nel mondo, che si svolgono in tutto il mondo nel mese di novembre di ogni anno, la SAIG, in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Ginevra, ha organizzato una bella serata presso il ristorante dell’ORIF a Ginevra.

Nella cornice di questo importante evento, il Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana, ha consegnato il prestigioso riconoscimento di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a Carmelo Vaccaro, Coordinatore della SAIG.

Alla serata hanno partecipato circa 110 invitati, fra cui, oltre al Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro assieme alla consorte i presidenti di parte delle associazioni che la compongono, Francesco De Cicco, Vincenzo Bartolomeo e Menotti Bacci, il Console Generale d’Italia, Antonino La Piana e consorte e il Console aggiunto Roberta Massari, vi erano personalità politiche di spicco sia delle istituzioni italiane, sia di quelle ginevrine. In particolare ricordiamo la partecipazione degli On.li Simone Billi, Angela Schirò e Massimo Ungaro del parlamento italiano eletti all’estero; l’Ambasciatore della rappresentanza all’ONU, Massimo Bellelli e consorte; Monsignore Massimo De Gregori; il Sindaco di Palagonia, Salvo Astuti, accompagnato dal Vice Sindaco, Francesco Favata, dall’Assessore Daniele Vintrici ed il Sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato arrivati appositamente dalla Sicilia, nonché il Vice Presidente dell’Associazione Palikè Onlus (APO), Biagio Ximenes, il membro e consulente legale, Avv. Salvino Scalia, famigliari ed amici del fregiato venuti appositamente dalla Sicilia.

Presente una notevole rappresentanza di personalità politiche del cantone di Ginevra e molti anche i professionisti fra i presenti, fra cui medici, fisici, inventori, avvocati, scienziati.

Durante la serata il coordinatore Vaccaro è stato investito della carica di Commendatore, uno dei gradi onorifici nei quali possono essere suddivisi gli ordini cavallereschi di merito. Il termine deriva dall’uso, negli antichi ordini religiosi militari, di attribuire ad alcuni membri le rendite e i benefici di una commenda. I commendatori portano l’insegna dell’ordine sospesa al collo, appesa a un nastro con i colori dell’ordine. Per il l’conferito l’occasione è stata favorevole, per ricevere dalle mani di Mons. Massimo De Gregori, una medaglia commemorativa da parte del Nunzio Apostolico, Rappresentante del Vaticano presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Mons. Ivan Jurkovic
Il Console La Piana, affiancato al Sindaco di Palagonia (paese di origine di Vaccaro) ed la Sindaco di Sortino, gli ha concesso l’importante Onorificenza che è andata a sostituire quella di Ufficiale della Repubblica. Il Console Generale La Piana ha elencato le motivazioni che sono state determinanti al conferimento del Merito:

Scrittore, poeta con la pubblicazione di 2 romanzi e diversi silloge di poesie in italiano e in lingua siciliana.
-Nel 2007, diventa Corrispondente del Settimanale “La pagina di Zurigo” attualmente in attività. Iscritto nella Banca dati dei comunicatori italiani nel mondo del MAECI

-Nel 2008 ha fondato la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (S.A.I.G.) di cui diventa Coordinatore, con 7 Associazioni italiane di Ginevra, di cui si prefigge di valorizzare l’Italia e le sue tradizioni culturali e sociali.

-Nel 2008, ha fondato la testata giornalistica “ La notizia di Ginevra ”in lingua italiana, per informare e sviluppare le attività della SAIG. e le altre associazioni presenti sul Cantone. (Oggi tiratura copie 3000). Giornalista Iscritto all’Associazione dei Giornalisti Svizzeri, Sezione di Ginevra.

-Fondatore e Direttore del mensile “La notizia di Ginevra”, fondatore e Direttore del mensile della testata giornalistica “Paliké News” di Palagonia (CT)

Organizzatore di diversi eventi culturali e sociali durante l’anno.
-Tra la fine del 2014 e maggio 2016 domanda ed ottiene la collocazione di 5 monumenti per ricordare l’emigrazione nei comuni di Ginevra, Carouge, Vernier, Onex e Chêne-Bourg.

-Nel 2017 ha co-fondato, nel suo paese nativo Palagonia, un’Associazione socio-culturali a scopi non lucrativi chiamata “Associazione Paliké Onlus, con una testa giornalistica locale “Paliké News.”

-Nel 2006 insignito di Cavaliere OMRI – Nel 2010 insignito di Ufficiale
OMRI (Ordine al Merito della Repubblica Italiana)

Carmelo Vaccaro, visibilmente emozionato, ha ringraziato sentitamente le istituzioni italiane per il pregiato riconoscimento del lavoro dallo stesso svolto all’estero in favore dell’italianità e della valorizzazione di quelli che sono le nostre tradizioni ed i nostri punti di forza. Attività, queste, che Carmelo Vaccaro persegue personalmente ma anche avvalendosi di collaboratori, da molti anni.

Circondato dall’affetto di tutta la sua famiglia, presente alla serata, degli amici, dei collaboratori più stretti, nonché dalle molte personalità politiche e di spicco, sia italiane, sia svizzere, Vaccaro ha indossato per la prima volta pubblicamente la Rosetta dell’insegna di Commendatore dell’Ordine, appuntata dal Sindaco di Palagonia, Salvo Astuti.

La serata ha poi proseguito secondo il programma e si è conclusa con degli ottimi dessert preparati per l’occasione dagli chef.

Una serata di gala molto gradita da chi vi ha partecipato che ha avuto anche l’occasione di incontrare e salutare amici e conoscenti, ma anche di conoscere altre persone o colleghi approfittando della convivialità e dell’opportunità offerta in occasioni come questa, segnata dall’eleganza e dalla serenità. Un momento che ha permesso sia di celebrare e festeggiare la nostra tradizione culinaria, sia di far partecipare e far conoscere le istituzioni di due Stati importanti, quali l’Italia e la Svizzera, sia di festeggiare il neo-Commendatore.78686493_2823464751037514_3660215492368400384_o 75557401_2823463624370960_5801324073166307328_o 78886197_2823463244370998_52065629376610304_o 78686504_2823462534371069_4039109333898756096_o 76942051_2823462234371099_588643616017088512_o 78280056_2823461897704466_6761999710573035520_o 74440984_2823466524370670_8062610172528295936_o 77035856_2823465544370768_6286104664022712320_o 76953180_2823465834370739_248430348738756608_o 78902469_2823465137704142_8487575226299711488_n

La Redazione “La Notizia di Ginevra”

S.E. l’Ambasciatore Silvio Mignano riceve una delegazione della SAIG a Berna

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L’8 ottobre scorso, una delegazione della SAIG si è recata a Berna, presso l’Ambasciata italiana ad incontrare il nuovo Ambasciatore, insediatosi nel mese di giugno di questo anno, il quale si è reso disponibile a rilasciare un’intervista mirata a farlo meglio conoscere ai nostri connazionali residenti in Svizzera ed anche particolarmente interessato alla realtà associazionistica rappresentata dalla nostra Società a Ginevra.

In un clima disteso e cordiale, alla presenza del coordinatore Carmelo vaccaro, dei presidenti delle associazioni Calabrese, Francesco Decicco, di quella Laziale, Guglielmo Cascioli, di quella Siciliana, Vincenzo Bartolomeo, del tesoriere Gino Piroddi, del responsabile della comunicazione, Riccardo Galardi e del consulente giuridico, Avv. Alessandra Testaguzza, il Dott. Mignano, ha risposto volentieri alla domande che riportiamo qui sotto.

D: Dott. Mignano, Ambasciatore d’Italia a Berna dal 14 giugno 2019, Lei inizia la Sua seconda missione in Svizzera, dopo aver ricoperto la carica di Console Generale d’Italia a Basilea.
Quale sarà la Sua linea programmatica nella sua importante veste di ambasciatore in un paese che ha profondi legami, non solo storico-culturali e linguistici, ma anche commerciali con l’Italia?

R: Le linee guida vengono indicate a un capomissione dal Governo e in primo luogo dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Certamente nel caso della Svizzera sarà importante approfondire e intensificare ulteriormente i rapporti bilaterali, che con la Svizzera, paese amico e vicino, sono già eccellenti, nonché favorire gli scambi commerciali (siamo già oggi il terzo partner della Confederazione) e gli investimenti. I servizi consolari restano una priorità, in considerazione di una collettività di 640.000 connazionali residenti in Svizzera, così come la promozione della lingua e della cultura italiana, le scuole e i corsi di lingua.

D: Ambasciatore, anche gli italiani residenti in Svizzera, e nel resto del mondo, risentono della crisi economica di cui da anni soffre l’Italia e che si ripercuote inevitabilmente sulle comunità dei nostri connazionali. Possiamo ad esempio citare, tra l’altro, la chiusura dei consolati e la riduzione del numero degli addetti consolari, che rendono più problematico il disbrigo delle pratiche amministrative, oppure la riduzione delle risorse destinate ai corsi d’italiano, che ostacola il mantenimento dell’identità culturale. L’insieme di questi provvedimenti incide limitatamente sul risanamento del debito pubblico ma produce effetti devastanti sul legame affettivo con la Madre Patria. Possiamo sperare che, in un futuro prossimo, la nostra Italia mostri maggiore attenzione alle esigenze degli italiani all’estero?

R: Io credo che vi sia già molta attenzione ai connazionali. Il Ministero, e in particolare la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero, dà molta importanza ai servizi consolari. Abbiamo appena avuto una riunione d’area a Vienna, destinata a tutti gli uffici consolari europei alla presenza del Direttore Generale Luigi Vignali. Siamo consapevoli che occorra fare sempre meglio e sempre di più, ma credo che siamo già molto impegnati in questa direzione. Lo stesso vale per le scuole e per i corsi di lingua. Io considero questo settore fondamentale e vi presterò la massima attenzione. Quanto ai servizi, la chiusura di alcuni Uffici consolari, che comunque è avvenuta alcuni anni fa, non ha portato alla loro riduzione: anzi, le statistiche indicano un costante aumento dei servizi prestati.

D: Nonostante la cessione di una parte delle prerogative nazionali a favore di una più stretta integrazione europea, resta ancora agli Stati membri molta autonomia nella politica estera.
Quali sono i principali settori dei quali Ella si dovrà occupare nell’espletamento del Suo mandato, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra Italia e Svizzera?

R: Direi che sono quelli che ho indicato prima: relazioni bilaterali, investimenti, scambi commerciali, questioni consolari, promozione della lingua e cultura.

D: Quanto a COMITES e CGIE, ha avuto già modo di incontrare i rappresentanti di questi comitati? Quali sono le iniziative ed i programmi da mettere in campo per migliorare la coesione e l’aiuto ai 600.000 connazionali residenti in Svizzera?

R: Li ho già incontrati. Abbiamo anche avuto una prima riunione Intercomites. Credo molto nella necessità di avere un rapporto continuo con i comitati e con il CGIE. Le iniziative e i programmi devono essere decisi insieme, sulla base di proposte che vengano da Comites e CGIE e rispetto alle quali io sono molto aperto.

D: Le altre realtà associative presenti sul territorio, che si occupano in maniera più capillare delle esigenze di coloro che vivono in questa che è diventata per molti una seconda patria possono, secondo la Sua opinione, rappresentare un ulteriore mezzo per far sentire le istituzioni italiane più vicine agli italiani che, pur vivendo lontani, mantengono forti legami con il proprio paese d’origine?

R: Certamente. I Comites e il CGIE devono restare il punto di contatto istituzionale con l’Ambasciata e con gli Uffici consolari, come prevede la legge, ma personalmente sono aperto a incontri e al dialogo con ogni realtà attiva nel territori

Ringraziamo ancora il nostro Ambasciatore per la cordiale accoglienza e per la disponibilità a rispondere ai quesiti posti.
E, oltre a rinnovargli il benvenuto in Svizzera, la SAIG gli augura un buon e proficuo lavoro.

L’associazionismo: la storia di persone altruiste che hanno scritto la storia!

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Le Associazioni, già dai tempi delle prime guerre, hanno avuto sempre un ruolo determinante per la nostra collettività e, continuano ad aggrapparsi a quel cordone ombelicale che le lega al luogo d’origine. Inoltre, si sono rivelate un punto di riferimento per dare impulso alla cultura italiana, un punto di incontro tra la vecchia e la nuova emigrazione sino al progressivo arresto di quest’ultima.

Non esistono ricette già pronte per il “cambiamento” ma rimanere inoperosi ed assistere alla perdita di importanti rappresentanti della comunità locale o Nazionale non lucrativi, quali sono le Associazioni, è deprecabile!

Come possiamo contrastare questa deriva alquanto demoralizzante? Ragionando sui problemi che producono la mancanza d’interesse di molti e la sterilità d’azione che ne consegue. Particolare attenzione dovrebbe essere data, anche solamente in specifiche occasioni, a quelle fasce d’età che con la solitudine anche accerchiati dai famigliari ed evidenziarne la figura e la loro esistenza.

Dovremmo sentirci tutti in dovere di stringere legami sempre più saldi e di aiutarci reciprocamente, dovremmo sentire la necessità di stare insieme allo scopo di mantenere integro il bagaglio culturale che abbiamo ereditato dai nostri predecessori per trasmetterlo alle generazioni future.

Ripensiamo agli ideali ed azioni per incoraggiare l’avvicinamento delle nuove generazioni al mondo dell’associazionismo, creando una realtà associativa che rispecchi le loro esigenze.

In questa chiave di lettura occorre occuparsi di cose concrete, servono progetti attendibili di come riavvicinare le giovani generazioni al mondo delle Associazioni, allontanandoli dalle droghe, dalle organizzazioni criminali, facendo conoscere la loro storia, le loro tradizioni, la loro cultura, appoggiando le loro iniziative.

Un’idea che potrebbe essere concretizzata sarebbe quella di motivare le nostre discendenze, uscendo fuori degli schemi tradizionali e proponendo temi che interessano davvero il mondo giovanile. Proposte e progetti che riescano a dare risposte concrete alle esigenze più significative, per non perdere la speranza e combattere il rallentamento dell’evoluzione di una recessione difficilmente recuperabile, che porta all’emigrazione dei nostri giovani.

Non è necessario pensarla tutti, e su tutto, nello stesso modo, ma bisogna condividere l’esigenza comune di uscire da una logica tradizionalista per il bene della nostra Comunità palagonese che non aspetta altro di sentire il contatto reale con le proprie appartenenze, attraverso azioni rappresentative che devono volgere alla considerazione del cittadino e vederlo come “uguale” e non come fonte di profitto o come sottostante.

C.V.

“Scheda del volontariato in Italia: oltre 44 mila le associazioni

Secondo il primo rapporto nazionale del Csvnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato) analizza lo stato del volontariato nel nostro paese.

I dati del primo rapporto del Csvnet pubblicato nel 2015 svela il volto del volontariato in Italia. La maggior parte delle associazioni (55%) opera nel campo dell’assistenza sociale (11.812) e della sanità (9.098). Solo il 4% ha un presidente con meno di 35 anni. L’età media dei volontari è di 48 anni.

– Campione d’indagine.
In totale, sono stati raccolti i dati riguardanti 44.182 associazioni: non solo quelle iscritte ai registri pubblici, ma anche quelle registrate unicamente nelle banche dati dei Centri di Servizio. Il risultato è fotografia più dettagliata del mondo del volontariato mai realizzata in Italia. La maggior parte opera nel campo dell’assistenza sociale (11.812) e della sanità (9.098): da sole queste due classi racchiudono il 55 per cento del totale delle associazioni. Seguono quelle che si occupano di cultura, sport e ricreazione. Anziani e minori sono le categorie primarie di utenti con il 25,4 per cento, mentre si dedicano a malati e disabili il 18 per cento delle organizzazioni. Si occupano di nomadi, immigrati o profughi il 5,7 per cento. Al nord e nel centro si trovano oltre la metà delle associazioni: Lombardia, Toscana, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna sono le regioni in cui le realtà del volontariato sono più radicate. Se però si confronta il numero di abitanti con quello delle organizzazioni, sono Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta ad avere più onlus. Al sud e nelle isole si registrano, invece, le percentuali più basse: rispettivamente il 17 e il 6 per cento del totale.

La metà delle associazioni opera con meno di 16 volontari: solo il 15 per cento ha un numero superiore a 50. Per quanto riguarda i soci, ne hanno meno di 60 il 50 per cento, mentre poco più del 10 per cento ha una base associativa molto estesa (oltre 500 soci). La rappresentanza legale è composta, per i due terzi, da uomini.

Solo il 4% delle associazioni ha un presidente under 35. I presidenti delle OdV hanno in media 58 anni, dieci in più rispetto ai volontari delle stesse organizzazioni, e arrivano a ricoprire quel ruolo dopo un periodo lungo di gavetta.

Età dei volontari. Secondo lo studio, l’età media dei volontari nelle associazioni è in linea con quella della popolazione, 48,1 anni a fronte del 48,7 della popolazione nel suo complesso.
Sempre tra i presidenti, gli uomini sono in prevalenza ancora più netta: solo un presidente su tre è donna, tendenza analoga a quella registrata nella maggior parte dei contesti organizzativi di qualsiasi tipo (aziendale o istituzionale) dove la presenza femminile è più forte alla base e si assottiglia andando verso il vertice.”

(SP) Fonte: www.redattoresociale.it

Doppia imposizione:Quando i cittadini italiani residenti all’estero pagano le imposte due volte

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Affrontiamo oggi il tema della famigerata doppia imposizione che tutti temono.

Capita a volte, difatti, di accorgersi che si stanno pagando le imposte in due paesi, quello di residenza effettiva e quello da cui provengono i redditi (o parte di essi, come stipendi o pensioni). L’Agenzia delle entrate, ad esempio, a fronte della mancata iscrizione all’AIRE dei cittadini espatriati, continua ad effettuare ritenute alla fonte senza tenere conto del fatto che, contestalmente, quelle stesse perosne stanno pagando le imposte, allo stesso titolo, anche nel paese di residenza. Vengono, insomma, considerate contribuenti in due paesi diversi.

Contro la cosidetta “doppia imposizione”, nel tempo i vari Stati, hanno firmato delle Convenzioni mirate ad impedire che la stessa persona paghi le imposte sia nel paese di residenze, sia nel paese da cui i redditi provengono.

Tra l’Italia e la Svizzera esiste una Convenzione contro le doppie imposizioni datata 9 marzo 1976, che si applica alle persone che sono residenti di uno o di entrambi gli Stati contraenti, riferendosi alle imposte sul reddito e sul patrimonio prelevate per conto di ciascuno degli Stati contraenti, delle sue suddivisioni politiche o amministrative e dei suoi enti locali, qualunque sia il sistema di prelevamento (per l’Italia si tratta del’imposta sul reddito delle persone fisiche; dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche e dell’imposta locale sui redditi).

Ai sensi dell’art. 4, numero 4) di detta convenzione “La persona fisica che ha trasferito definitivamente il suo domicilio da uno Stato contraente all’altro Stato contraente cessa di essere assoggettata nel primo Stato contraente alle imposte per le quali il domicilio è determinante non appena trascorso il giorno del trasferimento del domicilio. L’assoggettamento alle imposte per le quali il domicilio è determinante inizia nell’altro Stato a decorrere dalla stessa data”.

Detto questo, va valutata la linea da seguire in caso di diniego di rimborso.

Si deve procedere a contestare formalmente il prelievo alla fonte operato dall’Italia e chiederne il rimborso, tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno che interrompa amche i termini di prescrizione e di decadenza.

Tale istanza di rimborso, ai sendi dell’art. 38 del DPR 602/1973, deve essere chiesta, per non incorrere in decadenze, entro 48 mesi dalla data di versamento o dalla data in cui è stato effetuata la ritenuta. Occorre cioè tenere in considerazione la data di corresponsione dell’emolumento (es. in caso di pensione erogata dalla Stato italiano, tale giorno va individuato nei primi giorni del mese di riferimento, sussistendo già all’atto della effettazione delle ritenuta alla fonte l’interesse e la possibilità di richiedere il rimborso in applicazione all’art. 18 della Convenzione Italia-Svizzera sul divieto delle doppie imposizioni). Cio’ significa che un’istanza prodotta, ad esempio, il 19.04.2017, questa sarà considerataintempestiva per le ritenute operate sul reddito per l’intero anno 2012 e per i primi 4 mesi del 2013.

In genere l’Agenzia delle Entrate non procede al rimborso facilmente, soprattutto se il contribuente non è iscritto all’AIRE sostenendo essere tale mancata iscrizione, adempimento preclusivo di qualunque rimborso. Essa sostiene, difatti, che considera fiscalmente residenti, ai fini del pagamento delle imposte sui redditi, le persone fisiche che per la maggior parte del tempo di imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente, ovvero hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile. Secondi la prassi, “le persone iscritte nelle anagrafi della popolazione residente (quindi se non iscritte all’AIRE risulteranno ancora residenti presso il Comune italiano di ultima residenza in Italia) si considerano in ogni caso residenti in Italia e, pertanto, soggetti passivi delle imposte italiane”. L’iscrizione all’AIRE è, pertanto considerata, secondo l’interpretazione che fa l’Agenzia delle Entrate, preclusiva di ogni altro accertamento (presunziona assoluta) ed il trasferimento della residenza all’Estero non rileva fino a quando non risulti la cancellazione dall’anagrafe di un Comune italiano. Insomma il requisito formale della residenza anagrafica è sufficiente per l’acquisizione della residenza fiscale.

Ma va considerato che a volte, anche in presenza di iscrizione all’AIRE, l’Agenzia delle Entrate opera, le ritenute alla fonte, costringendo i contribuenti a presentare un ricorso innanzi alla Commissione Tributaria competente contro il provvedimento di diniego di rimborso da parte dell’ente preposto.

Ebbene, proprio recentemente, all’esito della presentazione di un ricorso da parte di un contribuente residente in Svizzera e non iscritto all’AIRE, la sottoscritta ha potuto constatare con somma soddisfazione, che in sede di emanazione della sentenza, la Commissione Tributaria Provinciale ha riconosciuto il criterio della residenza effettiva, ha cioé, accolto, le proprie eccezione in sede di impugnativa del diniego di rimborso delle imposte precedente inviato, secondo le quali l’iscrizione all’AIRE, a fronte dell’applicazione della Convenzione tra Italia a Svizzera del 1976 contro le doppie imposizioni, che prevale sulla legislazione interna, non è un adempimento in mancaza del quale si ha una preclusione assoluta di qualsiasi altro accertamento. Si è potuto dimostrare che la residenza effettiva era in Svizzera e che, dunque, le ritenute alla fonte negli ultimi anni operate alla fonte, erano illegittime.

Una volta dimostrata, dunque, che la residenza effettiva si trova in Svizzera e che la parte istante ha versato le imposte anche sulle pensioni italiane all’organo cantonale competente, la Commissione ha condannato l’Agenzia delle Entrate a rimborsare la quota parte delle imposte ritenute alla fonte.

Naturalmente, a sostegno ed a corredo delle impugnative vanno prodotti una serie di documenti, ma, a fronte dell’eventuale ed auspicabile accoglimento del ricorso, il contribuente all’estero vedrà riconosciuto il suo diritto alla restituzione delle imposte ritenute alla fonte nel paese in cui non ha la residenza effettiva.

Questo tema potrà essere più dettagliatamente discusso durante la Conferenza del 21 novembre 2019 alle 19.30 presso la sede SAIG.

Avv. Alessandra Testaguzza

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Uccio De Santis e i Mudù a Losanna

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La SAIG presente allo spettacolo di Uccio De Santis e i Mudù a Losanna

Lo scorso sabato 5 ottobre al teatro l’Octagone di Pully – Losanna, Uccio De Santis, Antonella Genga e Umberto Sardella, si sono esibiti in uno spettacolo molto divertente cui hanno assistito molti connazionali provenienti sia dal Cantone Vodese e Vallese, sia dal Cantone di Ginevra, sia, addirittura appositamente dall’Italia.

Dopo aver concesso un’intervista per “La Notizia di Ginevra”, i Mudu’, questo il nome del gruppo di cabaret che da anni viene seguito da moltissimi fan sui social, hanno proposto parte del loro vasto repertorio che ha intrattenuto piacevolmente il pubblico presente per circa due ore.

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Spettacolo molto godibile con una perfetta alchimia composta da testi preparati, barzellette, simpatia e, soprattutto, improvvisazione. Uccio, verso al fine della performance, da bravo “rabdomante” quale è, ha scelto tre spettatori, li ha fatti salire sul palco, li ha intervistati e fatti esibire assieme a lui, per poi utilizzare le informazioni simpaticamente “estorte” durante la sua ennesima “intervista impossibile”, durante lo sketch finale dedicato ai Carabinieri, altro cavallo di battaglia del gruppo, mandando in visibilio gli spettatori.

La caratteristica di Uccio è quella di riuscire a coinvolgere il suo pubblico negli spettacoli, riuscendo a tirare fuori da ciascuno dei prescelti, una inaspettata vis comica. Ed ecco che ogni volta si compie la magia di far diventare protagonisti persone comuni. Proprio dalla gente comune Uccio trae ispirazione così come anche dalle esperienze riferite dal padre, medico, durante lo svolgimento del suo lavoro. I pazienti diventano strumento inconsapevole di bonarie battute e scenette, perché niente è più reale della realtà stessa.

Dall’intervista ai 3 attori, sono emersi una grande disponibilità, semplicità e simpatia di tutti i componenti del gruppo, legati da una forte coesione e professionalità, rodata nel corso degli anni. Dal 2000 ad oggi, la loro collaborazione non ha conosciuto requie. D’altra parte, come dice Antonella, non sarebbe possibile lavorare da così tanti anni insieme a qualcuno con il quale non si va d’accordo e con il quale non si è in sintonia. Ed anche il fattore divertimento per chi recita, diventa fondamentale per riuscire a far divertire il pubblico. E loro si divertono parecchio, evidentemente.

Promossi a pieni voti, dunque. I Mudu’ sono scoppiettanti e simpatici esattamente come si vede su Facebook o su Youtube.

Alla fine dello spettacolo Uccio non ha dimenticato di ringraziare gli sponsor e la SAIG per essersi interessata allo spettacolo con la sua presenza e con il suo giornale.

Certamente non ha mancato di ringraziare Luciano Claudio e Franco Di Santo. E proprio con quest’ultimo i dirigenti SAIG stanno cercando di programmare una serata con Uccio anche a Ginevra in un prossimo futuro, con l’eventuale collaborazione dell’Associazione Regionale Pugliese di Ginevra.