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Intervista al Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana

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Con la riorganizzazione della rete diplomatico-consolare all’estero, realizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Consolato Generale d’Italia, nella sua ampliata circoscrizione, si occupa ormai da qualche anno anche dei cantoni del Vaud e del Vallese, oltre che di quello di Ginevra. È stato quindi necessario affrontare sopravvenute problematiche e trovare soluzione efficaci a molte difficoltà, dovute soprattutto al forte aumento dell’utenza, quasi triplicata, sia per via delle chiusure e degli accorpamenti degli uffici e consolati, sia per il forte afflusso di connazionali registratosi negli ultimi anni.

Tutto questo sembra in gran parte risolto, grazie alla gestione di una generazione di Consoli con idee innovative e competenti nell’utilizzo dei nuovi dispositivi informatici messi loro a disposizione dall’Amministrazione, al fine di servire nel migliore dei modi gli Italiani all’estero.

Purtroppo, non sempre si ha la giusta percezione della realtà se non si vive il quotidiano del rapporto tra il servizio che il Consolato Generale offre e l’utenza che lo riceve. Non si ha bene il polso delle difficoltà che si potrebbero incontrare nei rapporti tra le rispettive funzioni.

Per questo motivo, la SAIG ha intervistato il Console Generale Antonino La Piana, da due anni in servizio a Ginevra, per fare un bilancio e discutere di alcuni punti critici che sembrano permanere, anche a causa della carenza di personale e soprattutto dello spazio necessari per soddisfare nel migliore dei modi le esigenze dei circa 130.000 connazionali iscritti all’AIRE.

– Sig. Console Generale, quali sono gli ultimi provvedimenti che sono stati adottati per far fronte al notevole ampliamento della Circoscrizione? Nel prossimo futuro, aperture di agenzie o sportelli consolari sono in programma? –

Desidero innanzitutto ringraziare la SAIG per l’opportunità che mi viene data con questa intervista, di parlare del Consolato Generale e dell’attività che viene giornalmente svolta da tutto il personale, a favore della nostra collettività e non solo, in stretto coordinamento con l’Ambasciata a Berna.

Nell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) del Consolato Generale di Ginevra risultano iscritte circa 130.000 persone. I nostri connazionali dimostrano una elevatissima mobilità e quindi forte tendenza allo spostamento della propria residenza, con frequenti cambi di indirizzo, di città o di cantone e di stato civile, solo per citare qualche esempio. Molti sono inoltre i connazionali che non si iscrivono immediatamente all’AIRE, pensando inizialmente ad una presenza provvisoria nel territorio svizzero, che invece finisce con il protrarsi anche per svariati anni. Durante questo periodo, i connazionali non iscritti richiedono comunque i principali servizi consolari, che tuttavia vengono erogati in modo meno veloce, proprio a causa della mancata iscrizione nei nostri registri. Mi permetta quindi di lanciare un appello a tutti i connazionali, pregando tutti coloro che arrivano dall’Italia, o da altra circoscrizione consolare, di registrarsi quanto prima presso il Consolato Generale e mantenere aggiornato il proprio indirizzo, segnalando al Consolato i successivi cambiamenti. Alla popolazione residente si aggiungono inoltre i numerosi turisti, i quali spesso necessitano anche loro dei principali servizi consolari o di assistenza specifica, in caso di difficoltà.

In definitiva quindi il numero delle persone che si rivolge ai nostri Uffici a vario titolo è difficilmente quantificabile, mentre il personale un tempo operante nella circoscrizione, nelle tre sedi di Losanna, Sion e Ginevra, si è complessivamente ridotto dopo l’accorpamento dei due primi Uffici al Consolato Generale di Ginevra. La domanda di servizi è quindi aumentata in modo esponenziale e, per tale motivo, è stata presa una serie di misure tra le quali quella di inviare da Roma un Console aggiunto e quella di avviare l’iter per l’istituzione di un Consolato onorario a Losanna.

Il Console aggiunto Roberta Massari ha preso servizio da oltre sei mesi, mentre la nomina del Console onorario è in corso di perfezionamento e dovrebbe servire in particolare a sostenere la domanda di assistenza da parte dei connazionali presenti nel Vaud e soprattutto nel Vallese, cantone più lontano da Ginevra. Questo per fornire una assistenza più capillare e fare in modo che, almeno per alcuni servizi consolari tra i quali legalizzazioni, iscrizioni AIRE, richieste di documenti, pratiche di assistenza ed altro ancora, i nostri connazionali non debbano necessariamente venire a Ginevra. Ricordo, inoltre, la costante azione di assistenza consolare a favore della numerosa collettività sparsa su un territorio molto vasto svolta dai nostri corrispondenti consolari, che ringrazio per la grande dedizione ad un lavoro svolto da molti anni a titolo assolutamente volontario e gratuito. Segnalo che abbiamo acquisito la disponibilità di una corrispondente consolare per il Canton Vaud, la cui nomina è attualmente al vaglio del Ministero, che potrebbe affiancare l’azione del console onorario nella zona a nord di Losanna.

– Quale sarebbe quindi la funzione del Console aggiunto in campo? –

Questa assegnazione, come accennato, è espressione della particolare attenzione del Ministero per la collettività della Svizzera romanda e l’obiettivo è quello di potenziarne ulteriormente i servizi consolari. Trattasi di una dirigente di grandissimo valore ed esperienza che tra l’altro conosce bene la realtà locale ed il territorio, in particolare il cantone Vaud, per avervi lavorato negli anni ‘90, come Vice Console, presso l’allora Consolato Generale a Losanna.

La presenza in sede di un Console aggiunto consente di garantire in modo più efficace la presenza e la rappresentanza istituzionale in tutte le occasioni di eventi, cerimonie, riunioni riunioni o necessità di intervento di assistenza nei confronti dei connazionali che richiedano i servizi consolari, circostanze che si sono rivelate molto numerose, come hanno dimostrato già i primi mesi di compresenza. Inutile sottolineare che il numero di attività, manifestazioni ed eventi di questa sede, che copre, come detto tre cantoni, è molto elevato ed impegnativo. Infatti, solo per citare un esempio, la maggior parte delle circa 100 Associazioni italiane o italo-svizzere presenti nella circoscrizione consolare, è molto attiva e ben integrata e propone spesso una serie di eventi di promozione culturale o economica del nostro Paese di grande qualità, ai quali la presenza di un rappresentate consolare non può mancare. A questo si devono aggiungere, da un lato, l’enorme lavoro e le attività correlate svolte dall’Ufficio Scuola che organizza corsi di lingua e cultura per oltre 800 studenti e coordina due Enti gestori per conto del Consolato, e, dall’altro, le iniziative portate avanti dai due Comites di Ginevra e Losanna, con i quali il Consolato Generale, ormai da anni, ha istituito una fruttuosa collaborazione in parecchi settori, sempre a favore della collettività, o della promozione del sistema Paese. Sono quindi molto lieto di questa assegnazione che ci permette di organizzare al meglio i nostri servizi e di incrementare il numero di eventi di promozione culturale, economico commerciale e di networking in questa circoscrizione.

– Dopo la fusione con la Circoscrizione del VD e VS, ci si lamenta ancora che ci vuole molto tempo per rinnovare il Passaporto o la Carta d’Identità, anche a causa del sistema “appuntamenti On-Line”, nell’utilizzo del quale gli anziani e coloro che non hanno dimestichezza con i mezzi informatici e le nuove tecnologie, riscontrano serie difficoltà. Quali disposizioni sono state prese per questa fascia di nostri connazionali nell’ampio territorio della Circoscrizione? Ci potrebbe dire se queste lamentele sono ancora legittime? –

Per diminuire consistentemente i tempi di rilascio dei documenti di viaggio, la cui domanda è molto elevata per via dei numeri sopracitati, dovremmo avere in primo luogo dei locali adeguati, che consentano una diversa organizzazione del lavoro ed una migliore ricorso a sinergie interne. Tuttavia, al fine di venire incontro alla nostra comunità abbiamo adottato una serie di misure innovative, che stanno funzionando in modo efficiente, affiancando, diversificando e rendendo quindi maggiormente fruibile il sistema “Prenota-On-Line”. Ricordo che il passaporto può essere rinnovato sei mesi prima della scadenza, per cui, organizzandosi per tempo, non vi dovrebbero essere difficoltà a ottenerne il rinnovo in tempo utile, dal momento che sul portale “Prenota-On-Line” si rendono disponibili ogni giorno posti per le tre settimane successive, senza contare le date aggiuntive che si liberano a seguito delle cancellazioni di appuntamenti. Tuttavia, come dicevo, recependo le richieste del pubblico, che, in alcuni casi, lamentava difficoltà nel prenotare on line l’appuntamento per il rilascio del passaporto, abbiamo offerto all’utenza una diversificazione delle modalità di accesso al servizio passaporti, proprio al fine di venire incontro alle diverse esigenze, attivando svariati canali di accesso: infatti, oltre al portale per la prenotazione di appuntamenti via internet, abbiamo sperimentato nei mesi estivi, e sono ora pienamente operative da mesi, delle giornate di rilascio passaporti senza appuntamento. I connazionali possono quindi presentarsi in Consolato senza aver preso alcun appuntamento di sorta.

Questa è una innovazione fondamentale, mai attuata in passato, che credo stia riscontrando il favore dei nostri connazionali. Inoltre, abbiamo introdotto la possibilità di prendere un appuntamento telefonico, con linee riservate ad hoc per i casi urgenti e per particolari necessità, quali quelli delle persone con esigenze lavorative, difficoltà nell’uso di internet dovute alla età avanzata o al mancato supporto di familiari, residenti in località distanti o urgenze varie, ai quali diamo specifica assistenza telefonica grazie alla nuova istituzione di due numeri telefonici dedicati. Questa diversificazione attivata da circa sei mesi, sembra soddisfare le esigenze del pubblico, per cui non ci risulta che allo stato attuale siano segnalate difficoltà particolari.

Per quanto riguarda invece il rilascio delle carte di identità, la procedura per richiedere il documento (che tra l’altro è un titolo di viaggio molto meno costoso del passaporto, è valido per viaggiare in Svizzera e nell’Unione Europea, nonché per il rinnovo del permesso di soggiorno svizzero) è molto semplice e non impone di venire al Consolato fino a che il documento non sia fisicamente pronto. Infatti, è sufficiente trasmettere per posta il formulario compilato con le relative foto e attendere di essere contattati per concordare una data in cui venire a ritirare direttamente il documento, nel momento in cui il Consolato avrà ricevuto il nulla osta dal Comune competente.

Grazie a questi accorgimenti, il Consolato ha rilasciato negli ultimi due anni oltre il 20 per cento in più di passaporti, e circa il 15 per cento in più di carte di identità con lo stesso personale. Rimangono costanti l’attenzione alle esigenze del pubblico e la disponibilità al recepimento di legittime istanze o specifiche esigenze.

Il nostro impegno resta quello di cercare di offrire un servizio sempre più efficiente. Ciò significa anche avere maggiore comodità e spazio dedicato al pubblico, specie per i bambini, che si trovano molto spesso in sala di attesa ed ai quali si cerca di dare priorità. Per questa ragione da tempo il Consolato si adopera nella ricerca di una soluzione immobiliare più idonea, ma per ora l’offerta di permuta che abbiamo pubblicizzato, non ha ancora portato ad una soluzione. Il nostro intento è anche quello di evitare al pubblico di recarsi al Consolato per pratiche che possono essere risolte telematicamente, quali ad esempio le iscrizioni anagrafiche o il cambio di indirizzo, che possono essere effettuate sul portale FAST IT, seguendo le iscrizioni presenti sul nostro sito. In questo modo i connazionali possono tenere sempre aggiornata la loro situazione familiare semplificando il lavoro dei dipendenti e riducendo i tempi di evasione della pratica.
Sottolineo infine che il Consolato resta sempre disponibile a ricevere suggerimenti e consigli costruttivi da parte dell’utenza volti all’ulteriore miglioramento dei servizi erogati.

– Malgrado nella sede consolare di Ginevra siano stati effettuati queste importanti innovazioni, la carenza di personale e la chiusura degli Uffici consolari ha comportato inevitabilmente anche altre criticità! A suo parere ciò implichera’ maggiori difficoltà in futuro? –

I dati dei rapporti statistici dimostrano che, dal 2006 al 2018, la mobilità verso l’estero degli Italiani è aumentata del 64,7%, passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti AIRE a più di 5,1 milioni. Al primo gennaio 2018 gli iscritti AIRE risultano oltre 5.600.000, rispetto a circa 60 milioni di Italiani, con un aumento del 3,9% rispetto al 2017. La popolazione degli iscritti alla anagrafe consolare in Svizzera è in costante aumento, sono presenti circa 640.000 connazionali (con un incremento del 20,5% nel periodo 2007-2017). Si tratta della terza più numerosa comunità italiana all’estero dopo Argentina e Germania, con una elevata presenza di giovani qualificati. A fronte di questo incremento abbiamo assistito ad una contrazione delle sedi consolari, spesso con riduzione di organico; inevitabilmente ciò ha comportato una aumentata pressione della domanda di servizi presso i nostri Uffici. La riduzione di personale, di cui soffre tutta la rete estera a causa del blocco delle assunzioni, ha colpito sicuramente in misura minore le sedi svizzere rispetto ad altre, ma ciò non toglie che gli organici dei nostri Uffici avrebbero bisogno di essere potenziati vista la crescente domanda. Di recente si sono svolte a Roma le prove selettive per l’assunzione di oltre 200 unità di personale, che consentirà in futuro di assicurare meglio il rispetto del ricambio generazionale del personale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presumibilmente a partire dal prossimo anno.

– Durante l’anno, nel cantone di Ginevra si organizzano diversi eventi, alcuni anche di spessore: Quale consiglio darebbe per una migliore sinergia tra gli attori dell’associazionismo, affinché il solito “campanilismo italico” venga delimitato? –

Il Consolato, anche sotto l’impulso e la collaborazione dell’Ambasciata a Berna, organizza un nutrito numero di eventi culturali o di promozione grazie alle sinergie con le Istituzioni e gli Enti locali, i Comites, le Università, la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera e le numerose Associazioni presenti nel territorio, che, come nel caso della SAIG, non mancano mai di fornire un contributo fondamentale alle attività del Consolato ed ai quali cerchiamo sempre di assicurare tutto il nostro sostegno. Il Consolato è sempre alla ricerca di partners e sponsor per l’organizzazione dei vari eventi, nei quali cerca sempre di coinvolgere gli Enti locali, pubblicizzando e coordinando le attività organizzate nella circoscrizione, dando il patrocinio agli eventi di maggior spessore, cercando di evitare la sovrapposizione di attività nello stesso periodo e richiamando in tutte le occasioni i soggetti coinvolti sull’importanza dell’armonia e del lavoro di squadra. Sinergie vengono sempre trovate in occasioni di ricorrenze volte a promuovere la lingua, la cultura, la gastronomia, il design, l’arte contemporanea, il cinema, e molto altro ancora, con l’organizzazione congiunta di eventi che consentono alla comunità italiana di ritrovarsi per celebrare le eccellenze italiane insieme agli amici svizzeri.

Ricordo a tal fine che, oltre alla pubblicizzazione con avvisi consolari, anche il Comites di Ginevra pubblica sul proprio sito un calendario in cui è possibile per tutte le Associazioni caricare i vari eventi per dar modo al pubblico di avere un quadro delle attività organizzate in un determinato periodo.

Come ho ribadito in più occasioni, a mio modo di vedere, la comunità italiana deve svilupparsi utilizzando tutte le infinite potenzialità presenti sul territorio e fare del suo bagaglio di esperienze e di cultura dalle molteplici sfaccettature, una ricchezza e un motivo di vanto, forza e apprezzamento nella società elvetica. Come ricordo spesso, gli Italiani, che sono già tanto ben voluti e stimati in moltissimi settori, possono progredire ancora di più come comunità inserita nel territorio grazie alla loro unione al fine di promuovere il sistema paese all’estero. In questo modo potremo mettere in luce la vera forza dello spirito italiano, che ci contraddistingue, di cui andiamo orgogliosi e che il mondo intero spesso ci invidia. Al riguardo, vorrei citare proprio le parole del Presidente della Repubblica, in occasione della Conferenza dei Consoli italiani nel mondo, svoltasi a Roma lo scorso ottobre, in relazione all’importanza di trasformare le sfide “in opportunità per valorizzare le risorse del nostro Paese e delle nostre collettività, ovunque nel mondo”.

Ringraziando il Console Generale, Antonino La Piana, per aver risposto gentilmente alle nostre domande, possiamo concludere con l’augurio di un buon lavoro con l’auspicio di un’evoluzione che gioisce tutti noi.

Al Carnevale Pugliese, l’ARPGE si propone vivace

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Se il Carnevale più antico d’Italia si festeggia nel borgo aretino di Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, dove 4 contrade si sfidano per costruire il carro allegorico più bello, quelli che si svolgono in Puglia non sono di meno come quello di Putignano che è uno dei migliori 5 eventi carnevaleschi d’Italia. Con questo spirito tradizionale che lo scorso 3 marzo, l’Associazione Regionale Pugliese ha archiviato un altro successo di partecipazione, rafforzando la propria presenza e si proponendosi come una delle realtà italiane portanti nell’esprimere le tradizioni regionali e la cultura italiana in genere.

Erano più di 250 i pugliesi e italiani che sono stati accolti da Antonio Scarlino, Presidente dell’Associazione Regionale Pugliese di Ginevra, e dal suo Comitato nella grande sala d’Onex.
Numerosa anche la rappresentanza associativa, venuti a testimoniare con la loro presenza l’attaccamento a iniziative volte a dare visibilità alla comunità italiana ginevrina, per rendere più stringenti i legami tra le varie anime della cultura italiana, ricca perché composita e somma di molteplici culture locali. Presenti anche le istituzioni locali con consigliera Amministrativa della Città d’Onex, Ruth Bänziger, il Deputato Daniel Sormanni e, per il Consolato Generale d’Italia a Ginevra, Anna Cocciolone.

Il Presidente Antonio Scarlino, nel suo discorso, dopo aver salutato i suoi ospiti, ha spiegato i cambiamenti addottati nell’ARPGE, oggi ospite di Casa Puglia, ma con un’Associazione sempre viva e vegeta, pronta a svolgere il suo ruolo all’interno del panorama associazionistico nel Cantone di Ginevra. Scarlino ha colto l’occasione per invitare i giovani a farsi avanti ed impegnarsi socialmente per l’Associazione. Per finire, il Presidente non dimenticato di ringraziare gli sponsor che sono una parte determinante per la riuscita di questi eventi volti a promuovere le nostre regioni.

Grazie al successo musicale riscontrato nelle precedenti edizioni del “Carnevale Pugliese”, i dirigenti dell’ARPG hanno deciso di riproporre una serata dove il ballo fosse al centro del divertimento, per questo, hanno scritturato “Orchestra Ornella’s Group” la quale ha dato alla serata il brio necessario ed il tocco tradizionale della terra pugliese. Lo spettacolo non ha tradito le aspettative e tanti hanno sentito la necessità di scatenarsi in pista al ritmo incalzante delle note e dei canti proposti dal gruppo. Grande il divertimento sia per chi ha partecipato alle danze, sia per chi ha deciso soltanto di assistervi, condividendo il momento a forza di battiti di mani.

Ancora una volta occorre rendere merito all’associazionismo italiano all’estero che, anche tramite questi festeggiamenti, fortifica e trasmette le tradizioni locali e regionali assieme ai valori della nostra Italia all’estero.

“Carnevale in Puglia

È una delle celebrazioni più antiche: il Carnevale di Putignano ha inizio nel 1394, e da allora il piccolo borgo della Murgia barese ha saputo mantenere intatti vigore e folclore della festa. Tutto ha origine oltre sei secoli fa, quando, secondo la leggenda, l’Ordine dei Cavalieri di Malta decise di trasferire le reliquie di Santo Stefano a Putignano: con l’arrivo delle spoglie, i contadini abbandonarono il lavoro nei campi e cominciarono a decantare in dialetto versi popolari, dando così vita al primo Carnevale del luogo.

Caratteristica principale della festa è la sua lunga durata: si comincia, infatti, il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, con l’accensione del cero tradizionale in segno di perdono dei peccati, e la festa delle Propaggini, incentrata sulla recita satirica in dialetto locale, messa in scena dai cosiddetti propagginanti. Si prosegue poi con le parate di maschere e carri allegorici, nelle domeniche che precedono il Mercoledì delle Ceneri, un’usanza relativamente recente, cominciata a seguito del regime fascista. Prima però, durante il giorno di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio, è la volta degli scioglimenti gerarchici, dello scherno, la burla e dei ribaltamenti sociali, da sempre elementi centrali di questo periodo dell’anno. È il giorno dedicato alla beffa, nei confronti dei monsignori in primis, ma anche dei preti, delle monache, gli scapoli e i cornuti.”

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Accordo di partenariato tra la SAIG e l’Organizzazione Romanda per la Formazione e l’Integrazione Professionale (ORIF)

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Lo scorso 28 Gennaio il Coordinatore della SAIG Carmelo Vaccaro ha incontrato Luigi Crispoldi,
Responsabile Equipe Professionale e Davide Giordano, Maitre Socio-Professionale Responsabile del sito di Pont Rouge e Responsabile della MSST à l’ORIF di Vernier. in questo incontro, la presenza del Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana, ha messo le basi su una collaborazione duratura tra la SAIG e l’ORIF.

Questo partenariato riempie quelle che sono le prerogative della SAIG che arricchisce le sue collaborazioni sociali, di fatti, dal 1948, Orif, un’associazione senza scopo di lucro,ha la missione di promuovere l’integrazione professionale sostenibile delle persone con problemi di salute. In tal senso, Orif fornisce servizi di osservazione, orientamento, formazione professionale e integrazione in un contesto in cui vengono difesi valori come l’etica, il rispetto e la fiducia.

Nel 1948, ORIF è nato nel Cantone Vodese.

All’epoca, la creazione di una struttura la cui missione era quella di fornire accesso al mondo del lavoro alle persone con disabilità era una novità. Quella che sarebbe diventata una grande organizzazione di servizi di riabilitazione professionale nella Svizzera romanda era presieduta dal Dr. Placide Nicod. Questo medico di Losanna ha dato gli impulsi originali che hanno fondato l’identità dell’Orif. I suoi servizi sono offerti a persone provenienti da tutti i cantoni francofoni, ma anche dai cantoni di lingua tedesca. Contando le attività svolte e l’importante sviluppo dell’Orif, si può dire senza ulteriori indugi che i fondatori erano visionari.

Da 70 anni Orif si dedica all’osservazione, alla formazione e all’integrazione socio-professionale di persone con problemi di salute o in difficoltà. Inaugurato più di 10 anni fa, nell’agosto 2007, con il sostegno della FMB (Fédération genevoises des métiers du bâtiments), il sito di Vernier è dedicato principalmente alla formazione professionale dei giovani con difficoltà di apprendimento. L’Orif di Vernier offre circa 100 posti di formazione iniziale per i giovani, 15 posti di orientamento/valutazione per adulti, 3 posti di reinserimento per adulti e gestisce il ristorante “Sur le pont” situato al settimo piano del palazzo di pont rouge 4 – 1213 Petit-Lancy , nonché la caffetteria IFAGE nel cuore di Ginevra.

Orif crea e gestisce le strutture adeguate e sviluppa ogni misura di integrazione socioprofessionale per l’esecuzione dei mandati affidatigli dai partner socioeconomici.

A tal fine, i suoi compiti principali sono: creare e gestire strutture adeguate alla realizzazione della sua missione; sviluppare qualsiasi misura a favore dell’integrazione socioprofessionale; svolgere i mandati affidatigli dalle parti socioeconomiche; partecipare alla politica sociale; collaborare con la comunità imprenditoriale.

La SAIG è sicura che con questo partenariato potrà valorizzare i valori culinari italiani attraverso due eventi in programma: la cena di premiazione delle eccellenze italiane nella Svizzera Romanda e la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.

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Eccellenze italiane della Svizzera romanda

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Nel 2019 la SAIG darà inizio ad un’attività già programmata nel 2017 quando i dirigenti presero la decisione di modificare alcuni aspetti rappresentativi della SAIG stessa, allargando la sua prospettiva del tessuto socio-culturale italiano verso quello ginevrino nel Cantone.

Si tratta di individuare connazionali di alto profilo professionale e rappresentativo che si sono distinti nella loro professione e che allo stesso tempo hanno messo in evidenza l’intraprendenza ed il savoir faire del made in Italy che ci contraddistinguono nel mondo. Naturalmente si tratta di persone dalle quali viene richiesta una particolare competenza e professionalità che ci dà lustro ed orgoglio all’estero.

Questa prima edizione vede protagoniste 7 eccellenze che si sono distinte nel Cantone di Ginevra sotto diverse sfaccettature. Professionisti di cui sente poco parlare ma che occupano posti di rilievo in diversi settori chiave che fanno la differenza nel quotidiano, come Enrico Tessitore, neurochirurgo all’HUG, Vittorio Palmieri, fisico ed inventore, Antonio Gambardella direttore della Fongit, Francesco Artale angiologo e chirurgo vascolare e direttore della Vein clinic, Saverio Sbaragli chef con una stella Michelin al ristorante Tosca di Ginevra ed altri professionisti che arricchiscono l’Italia all’estero.

La data prevista per la soirée e la premiazione di queste che la SAIG ha ribattezzato “le eccellenze” è prevista il 10 Maggio 2019 con la collaborazione dell’ORIF di Ginevra e possibilmente con una scuola alberghiera italiana.

Con questo evento la SAIG desidera mostrare che gli italiani non sono solo i lavoratori stagionali di un tempo, costretti ad emigrare alla ricerca di un futuro per sé e per i propri figli che, comunque, rimangono i veri ambasciatori italiani all’estero, ma anche e soprattutto dei veri professionisti, preparati e con un curriculum di tutto rispetto, che, oggi, testimoniano la grandezza dell’Italia anche fuori dai suoi confini. Delle reali “eccellenze” che la SAIG ha deciso di individuare e premiare per il lavoro che svolgono in particolare nella Svizzera romanda in favore sia dei connazionali, sia degli svizzeri.

Un orgoglio per noi italiani che riusciamo a formare al meglio persone che, per necessità o scelta, si trovano a vivere ed a lavorare all’estero e che con la loro alta professionalità contribuiscono anche alla crescita del paese che li ospita e testimoniano ancora la grandezza di un popolo, il nostro. Proprio questo impegno la SAIG ha deciso di segnalare e premiare in una serata tutta dedicata a questi professionisti che ci rappresentano al meglio e la cui professionalità viene riconosciuta a tutti i livelli.

Provincia di Lucca, la Regione Toscana al Corso di Cucina SAIG

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Stasera alla SAIG serata dedicata alla cucina toscana, famosa per essere espressioni di una sana e naturale dieta mediterranea conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.

Si tratta di una cucina piena di tradizioni, composta di sapori semplici ma intensi che sfruttano i sapori dell’orto con carni possibilmente allevate in proprio. Il tutto condito dal rinomato olio extra-vergine di oliva che, assieme al pane, re della tavola e caratterizzato dalla totale assenza di sale, forma un connubio eccellente. Se, poi, aggiungiamo il vino tipico di questa regione, famosissimo sia in Italia sia all’estero, allora si riesce a raggiungere la perfezione culinaria gradita e riconosciuta da tutti i buongustai del mondo.

Il pane sciapo, punto di forza di questa cucina, viene utilizzato sia fresco, sia raffermo per la preparazione di zuppe, oppure tostato per crostini o bruschette che sposano perfettamente i salumi ed altri sapori forti. L’aglio è un altro degli ingredienti chiave delle ricette toscane. Viene utilizzato perfino sul pane tostato per esaltare i sapori che si accompagnano ad esso.

Ogni provincia e comune della Toscana ha le sue caratteristiche che spaziano dalle carni, al pescato, ai legumi, alle minestre.

Nella serata di San Valentino, il responsabile dei corsi di cucina, Menotti Bacci, si è cimentato con successo nella preparazione di un menu tipico della zona di Lucca, che si distingue per la quasi totale assenza di grassi di origine animale. La base del condimento, difatti, è principalmente l’olio crudo.

Per la serata, è stato previsto come antipasto salumi misti accompagnati dai famosi crostini spalmati di aglio e, come piatto principale, delle costine di maiale accompagnate con patate arrosto al rosmarino. Due torte al cioccolato sono state il dessert per festeggiare il santo protettore degli innamorati.

Oltre al Presidente Bacci, presenti anche il Vincenzo Bartolomeo, Presidente dell’ACAS, Francesco Decicco, Presidente dell’ACG ed il Cassiere Gino Piroddi.

25 i festosi partecipanti alla serata che si è svolta all’insegna del buonumore e della convivialità tipici delle cene italiane secondo la nostra migliore tradizione e come voluto da sempre dalla SAIG.

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Gnocchi di patate al ragù per iniziare il 2019

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Dopo aver percorso e riproposto il 2018 molte regioni dell’Italia culinaria, un’altra serata all’insegna dell’amicizia e della buona armonia è stata vissuta dagli addetti ai lavori. Non poteva iniziare meglio, dopo le feste di fine anno, il corso di cucina della SAIG.

Piera e Gino Conte, rinomati ristoratori italiani a Ginevra, con i Gnocchi di patate al ragù, pietanza povera di elementi ma ricca di sapori della terra, hanno interpretato in maniera eccellente quelli che sono le espressioni culinari che la SAIG, con questo incontro mensile, desidera promuovere a Ginevra. Sempre presente il responsabile del corso, Menotti Bacci, presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Francesco Decicco, presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra e il nostro Cassiere, Gino Piroddi.

Anche in questa occasione la SAIG ha dato prova di fedeltà alle tradizioni culinarie italiane e regionali. Altissima e fedele l’affluenza per questo appuntamento bimestrale con la cucina con ospiti sempre diversi e sempre più attratti dai sapori nostrani. Non si risparmiano complimenti e la curiosità per i piatti della tradizione italiana sono in crescente aumento. Come quelli preparati dalle allieve abituali.

L’apprezzamento generale dopo la degustazione della ricetta, ha confermato ancora una volta il successo del Corso di cucina regionale promosso dalla SAIG, che offre la possibilità ai frequentatori di scoprire, o riscoprire, la ricchezza e la varietà delle specialità gastronomiche italiane.

Questo incontro bimensile, per adesso rimane il secondo e l’ultimo giovedì del mese, volge a stringere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello stesso tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori. L’equipe di quest’anno è stata molto interessata a questi corsi di cui si è palesata l’assidua partecipazione, nonché il numero sempre crescente dei partecipanti.

“Gnocchi di patate: la loro origine è veneta.

Gli gnocchi di patate sono una preparazione gastronomica semplice (anche se non è così scontato saperli realizzare a regola d’arte) diventata ormai di diffusione nazionale.

Il manufatto di “gnocco” in cucina è antichissimo e risale alla notte dei tempi, basti pensare che il concetto di impasto era già presente circa 9.000 anni prima della nascita di Cristo.

Originariamente, infatti, gli gnocchi erano semplicemente degli impasti di acqua fredda e farina, con forma più o meno tondeggiante, che venivano successivamente cotti in acqua bollente. Si potevano considerare quindi dei veri e propri sinonimi di “maccheroni” nel loro significato ancestrale, cioè impasti “ammaccati”, ovvero pestati.

Il termine gnocco, tuttavia, significa “nodo” e rimanda più a qualcosa di duro, proprio come le “nocche” delle dita. Si doveva trattare quindi di impasti duri e difficoltosi da deglutire, dei veri e propri “strangola preti”.

Il “bacanal del gnoco” di Verona vanta oltre 400 anni di esperienza nell’esecuzione dei tradizionali gnocchi ma bisogna aspettare l‘800 per poter parlare di “gnocchi di patate“. L’introduzione in cucina di quest’ultime come ingrediente, dopo la scoperta dell’America del 12 Ottobre 1492, fu infatti lenta e graduale.

Il baccanale del gnocco, o Carnevale di Verona, affonda le sue origini proprio nel tardo medioevo e identifica in Tommaso da Vico il suo padre fondatore. Egli fu un medico che nel 1530 riuscì a sedare l’assalto ai forni da parte della popolazione in rivolta nel quartiere di San Zeno e, nel suo testamento, lasciò scritto l’obbligo di distribuire loro annualmente alimenti e viveri.

La principale maschera carnevalesca di Verona è proprio il “Papà del Gnoco“, essa si muove a cavallo di una mula stringendo in mano una grande forchetta dorata su cui è infilzato non a caso un gnocco.”

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Gli On.li Billi e Schirò: un faccia a faccia che evidenzia le differenze dell’impegno dei nostri parlamentari eletti in Europa

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Gli On.li Billi e Schirò: un faccia a faccia che evidenzia le differenze dell’impegno dei nostri parlamentari eletti in Europa

Come noto, in Parlamento sono riservati 12 parlamentari alla Camera e 6 al Senato, destinati a rappresentare gli italiani che vivono all’estero. Essi sono portatori degli interessi dei cittadini espatriati e garanti dei loro diritti in Patria. La Circoscrizione Estero, dunque, è molto importante perché rappresenta anche coloro che non vivono più in Italia ma che continuano ad mantenere legami con la patria, anche di tipo economico. I parlamentari eletti in questa circoscrizione rappresentano, dunque, anche la cosiddetta Altra Italia, che raggruppa gli emigrati fuori dai nostri confini il cui numero equipara quello degli italiani che vivono e lavorano in Italia.

Ma chi sono i nostri rappresentanti per la Svizzera ultimamente eletti?

Si tratta di due giovani, l’on. Angela Schirò, nata in Germania nel 1985 ma di origini siciliane, la più giovane dei parlamentari eletti dalle nostre comunità fuori d’Italia e di Simone Billi, nato a Firenze nel 1976, da sempre impegnato nel settore associazionistico a Zurigo, come evidenziato nella sua pagina web.

Sono passati ormai diversi mesi dall’inizio del vostro mandato come rappresentanti degli italiani e delle italiane all’estero. Siete entrambi alla prima nomina, ma ricoprite un ruolo diverso: Simone Billi, eletto con la Lega, sostiene il Governo (appoggiato, lo ricordiamo, anche dal MAIE del sottosegretario Merlo). Angela Schirò, eletta con il PD, è invece Parlamentare all’opposizione.

Come giudicate l’operato del Governo relativamente alle esigenze degli Italiani all’estero?

Risposta – Schirò: I provvedimenti parlano chiaro: siamo considerati cittadini di serie B. Gli investimenti celebrati dalla maggioranza risalgono quasi tutti ai governi Renzi-Gentiloni e c’è una sola nota positiva: un leggero aumento del personale consolare (ma non si potranno bandire i concorsi prima della fine del 2019). La vera novità sono invece i tagli: al fondo per lingua e cultura, già dotato di 150 mln e non rinnovato dal 2021, ai progetti di internazionalizzazione affidati alle Camere di Commercio (-2,9 mln nel prossimo biennio), alla stampa in italiano all’estero (-1 mln), agli organismi di rappresentanza (-1,4 mln). Tutti numeri verificabili nelle tabelle allegate alla legge di bilancio pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Il decreto Salvini, poi, rende più difficile l’ottenimento della cittadinanza per matrimonio e limita la circolazione in Italia di veicoli immatricolati all’estero, penalizzando soprattutto i lavoratori stagionali. IMU e TARI non solo non sono state abolite, ma da quest’anno i Comuni avranno la facoltà di aumentarle. Penalizzazioni sono previste, allo stato attuale, anche per l’assegnazione del Reddito di Cittadinanza.

Risposta – Billi: Molto buono, nella manovra finanziaria appena approvata c’è tantissimo per noi italiani all’estero.
Lo storico e importantissimo risultato che siamo riusciti ad ottenere, in collaborazione con i sottosegretari Picchi e Merlo, delle 350 assunzioni per la rete consolare, testimonia l’impegno del Governo nei confronti di noi Italiani all’estero. Mai prima d’ora un Governo si era impegnato, anche finanziariamente, così tanto per noi Italiani all’estero!
Chiaramente non abbiamo la bacchetta magica, e stiamo lavorando per affrontare tutte le altre questioni e risolvere i problemi che i precedenti governi di centro sinistra non hanno saputo risolvere.

Da lontano risulta a volte difficoltoso immaginare la vita parlamentare. In che modo vi siete impegnati per gli italiani all’estero in Parlamento? Di quali iniziative vi siete fatti promotori?

R. – Schirò: Con i colleghi PD ho presentato emendamenti migliorativi ad ogni provvedimento, tutti respinti. La maggioranza ha detto NO, ad es., all’aumento delle risorse per i Consolati onorari, che garantirebbe più capillarità dei servizi; all’ampliamento degli incentivi per chi vuole tornare in Italia; alla creazione di un fondo per il turismo di ritorno; all’esenzione dal canone RAI; all’eliminazione della doppia tassazione dei redditi conseguiti all’estero da non iscritti AIRE.

Con il gruppo PD ho poi presentato una proposta di legge per rendere più sicuro il voto estero. E sono molto fiera di averne presentata una per introdurre lo studio delle migrazioni a scuola: vorrei che i più giovani conoscessero le storie di migrazione di molte famiglie italiane.
Sulla mia pagina della Camera e sui miei profili social trovate tutti i miei atti parlamentari, come le interrogazioni sui corsi di lingua e cultura a Londra e sulle difficoltà dei Consolati di Zurigo e Barcellona. Grazie a chi mi ha segnalato difficoltà e problemi!

R. – Billi: Solo nella manovra finanziaria, ho lavorato ed ho promosso le seguenti iniziative: 350 nuove assunzioni per la rete consolare, lo sgravio fiscale al 7% per i pensionati che si trasferiscono nel Sud dall’estero, 9.911.6810€ per Campione d’Italia e 590.000€ per l’assistenza sanitaria, 600.000€ nel 2019 e oltre un milione negli anni successivi per le Camere di Commercio all’Estero, 400.000€ per l’adeguamento dei dipendenti dei consolati, circa 150 milioni € per i corsi di lingua e cultura italiana in tutto il mondo, 5milioni € per gli esuli in Slovenia, Montenegro e Croazia, 1.976.885€ per le minoranze nella ex-Jugoslavia.

A quali progetti legati agli italiani all’estero vi state dedicando attualmente? In che modo volete portarli avanti?

R. Schirò: Mi sto occupando soprattutto del lavoro irregolare tra italiani all’estero. I casi di sfruttamento sono diffusissimi e vorrei individuare misure che migliorino le condizioni di lavoro per le fasce di migrazione più fragile.

R. – Billi: Ecco i progetti principali che sto portando avanti:
-Sostenere il progetto dell’anagrafe unica, molto importante per velocizzare e migliorare il lavoro dei consolati.
-Sostenere il progetto della carta di identità elettronica anche per noi italiani all’estero, per agevolarci alle frontiere quando viaggiamo in Europa.
-Esentare i parenti, fino al terzo grado, del proprietario di un veicolo con targa straniera che circola in Italia, per evitare la confisca del mezzo quando noi italiani all’estero torniamo in Italia col nostro veicolo straniero e lo guida un nostro parente.
-Monitorare continuamente la Brexit, per tutelare la Comunità Italiana in Inghilterra.
-Vigilare sulla situazione degli abusi dell’amministrazione tedesca nei confronti di noi Italiani in Germania.
-Supportare i corsi di lingua italiana, anche quando gli Enti Gestori si trovano in difficoltà, come a Londra e Friburgo.
Sto continuando inoltre a lavorare per ottenere l’abolizione dell’IMU per noi Italiani all’estero, ce la metto tutta!

Le esigenze degli italiani all’estero sono spesso dimenticate anche per l’esiguo numero di Parlamentari che li rappresentano – un numero che potrebbe subire ulteriori riduzioni se dovesse passare la proposta di riforma costituzionale attualmente in discussione. Qual è la vostra posizione in merito?

R. Schirò: Gli italiani all’estero sono sottorappresentati in Parlamento (siamo 18 tra Deputati e Senatori per 6 milioni di cittadini). Ridurre ulteriormente il numero di eletti all’estero di 6 unità, come propone la maggioranza, significa aggravare lo squilibrio nella rappresentanza.

R. – Billi: Le Circoscrizioni all’Estero sono enormi e noi Italiani all’estero siamo i primi Ambasciatori dell’Italia e del Made in Italy oltrefrontiera, i Parlamentari all’estero non andrebbero diminuiti.

Da una concreta necessità di riformare le istituzioni elette dagli italiani all’estero, e mi riferisco ai Com.It.Es. e CGIE, qual è, secondo voi, il futuro di questi organi importanti ma non fruttuosi con l’attuale assetto migratorio italiano all’estero?

R. Schirò: Su questi temi ho promosso un sondaggio tra cittadini e Com.It.Es. Ne è emerso un quadro problematico: Com.It.Es. e CGIE sono poco noti e non è sempre chiara la differenza tra organi di rappresentanza e di servizio. La maggioranza vuole depotenziare questi organismi con tagli che ne rendono concretamente impossibile il funzionamento. Invece, a maggior ragione in un contesto di flussi migratori dall’Italia sempre più consistenti, servono una migliore definizione dei loro compiti, anche a livello legislativo, e un aumento dei fondi, sia per le attività che per la comunicazione istituzionale. I cittadini devono essere messi nella condizione di conoscere i loro diritti e i loro rappresentanti, a tutti i livelli.

R. – Billi: Questi organi devono essere cambiati radicalmente, altrimenti non hanno senso.
Per esempio, dovrebbero utilizzare in modo più massiccio i nuovi mezzi di comunicazione per avvicinarsi ai bisogni e alle necessità della Comunità Italiana all’estero di oggi, favorendo l’avvicinamento alla vita e alla cultura italiana dei giovani italiani all’estero.

Ringraziamo i nostri due parlamentari per l’impegno profuso a livello istituzionale in favore dei residenti in Svizzera e per la loro disponibilità a rendere l’odierna intervista che ci ha permesso di meglio conoscerli e di apprezzare quelli che saranno i loro programmi ed i loro pensieri riguardo a quello che sarà il loro delicato ed importante lavoro istituzionale.

Si auspica, tuttavia, un impegno sempre maggiore da parte loro e da parte di tutti gli altri parlamentari eletti nella Circoscrizione estero per favorire ancor di più quelli che sono gli interessi di coloro che gli hanno permesso, con i loro voti, a rappresentarli in seno al Parlamento. Si rileva, difatti, in base alle esperienze del passato, che senza una forte volontà e perseveranza, difficilmente si riesce ad ottenere dei risultati concreti e fattivi.

Gli emigrati, difatti, non possono e non debbono essere mai considerati come cittadini di serie B per il solo fatto di aver scelto o di essere stati costretti a vivere fuori dai confini dei loro paese.
Un grande augurio, quindi, a tutti loro di buon lavoro.

La SAIG si rafforza e parte il 2019 con cinque Associazioni

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La SAIG si rafforza e parte il 2019 con cinque Associazioni

Malgrado la chiusura delle attività associative e perdita del Club Forca Cesena, guidato dal Cav. Oliviero Bisacchi, fondatore della SAIG nel 2008, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra riparte nel 2019 con cinque Associazioni aderenti. Oltre alle Associazioni fondatrici del Calabresi Ginevra, Lucchesi nel Mondo e l’Associazione Regionale Pugliese, lo scorso 18 dicembre, in occasione dell’ultima riunione dell’anno, il Comitato Direttivo SAIG ha votato, all’unanimità, l’adesione dell’Associazione Cultura e Arte Siciliana(ACAS) e la Latium Associazione Regionale Emigrati (LARE). Le due Associazioni saranno rappresentate dai Presidenti Vincenzo Bartolomeo, per l’ACAS e Guglielmo Cascioli per LARE.

Chi sono i neo Presidenti

Guglielmo Cascioli, eletto presidente nel 2018, da anni nel Comitato Direttivo e dal 2001 al 2016 ha ricoperto la carica di Consultore della Regione Lazio per la L.A.R.E.. Conosciuto dagli italiani per aver lavorato al Consolato Generale d’Italia a Ginevra, al servizio notarile, il Presidente Cascioli ha una conoscenza approfondita della comunità italiana ginevrina e non può che arricchire gli scopi statutari della SAIG.

Vincenzo Barolomeo, Presidente della neo Associazione Arte e Cultura Siciliana ACAS, conta una notevole esperienza sul campo associativo. È stato, per otto anni, Presidente del Comitato Assistenza Educativa (CAE), Responsabile dei Giochi Sportivi Studenteschi per Ginevra, membro dell’Associazione Genitori Scuola Italiana (AGSI) ed altre cariche inerente alla rappresentanza della Collettività italiana nel Cantone. La sua ampia conoscenza nel settore associativo, soprattutto al livello organizzativo, apporterà sicuramente un surplus alle numerose attività della SAIG.

Dieci anni della SAIG: soddisfazioni e voglia di crescere insieme per l’Italia.

Dalla sua nascita, nel 2008, la SAIG (Società delle Associazioni Italiane di Ginevra) non ha mai smesso di evolversi con lo scopo di avvicinarsi sempre più dalla comunità italiana del Cantone di Ginevra, che sia al livello culturale come a quello sociale. La Società ha soprattutto potenziato le sue attività informative attraverso una rete utile alle esigenze del momento.

La SAIG non si stabilisce nessun scopo di lucro, si riconosce come Società aconfessionale e apartitica, tuttavia si prefigge di mantenere rapporti con personalità politiche italiane e svizzere che hanno obiettivi e finalità convergenti con gli scopi della SAIG, nell’interesse degli italiani residenti nel Cantone.

Le finalità statutarie si traducono soprattutto nell’ideazione, organizzazione e attuazione d’iniziative sociali, culturali e d’informazione volte alla promozione dell’Italia. Le attività sociali sono prioritarie per la SAIG, ed è per questa ragione che, con impegno duraturo, ha creato una rete d’informazioni a carattere sociale.

Tutto ciò che è stato compiuto fino ad oggi alla SAIG è stato possibile, e lo è ancora, grazie all’impegno dei comitati e dei presidenti nonché, alla considerazione della Città di Ginevra e dei comuni di Carouge, Onex e Vernier. L’occasione mi è sempre gradita per ringraziarli sentitamente, in nome della SAIG.

Questa voglia di rendersi utili finisce per modellare un’articolazione sociale qual è la SAIG, grazie alla quale singoli soggetti si fanno interpreti dei variegati bisogni di una società, e grazie alla quale, attraverso le varie associazioni, e l’associazionismo in generale, i bisogni socio-culturali diventano patrimonio e impegno per tutta una comunità.

L’associazionismo svolge un ruolo fondamentale all’interno di ogni società civile, in quanto permette la realizzazione di quella “sussidiarietà” necessaria, volta a colmare gli inevitabili vuoti istituzionali ed amministrativi. Lo Stato, difatti, non può occuparsi di tutte le problematiche socioculturali messe alla sua attenzione. Lo Stato ha necessità della Associazioni per sopperire alla propria limitatezza rispetto all’universalità delle problematiche cui deve dare una concreta risposta. Le istituzioni locali, dunque, si avvalgono della collaborazione delle Associazioni dei cittadini per meglio raggiungere gli obiettivi di comune interesse richiesti.

Non vi può essere complemento e sussidiarietà se non vi è unità di intenti e sinergia tra tutte le parti coinvolte, istituzioni e associazioni. In definitiva, si auspica una maggiore attenzione a tutti coloro che da sempre si occupano di associazionismo, per trovare i giusti collegamenti tra le varie associazioni, per facilitare e portare a termine i tanti progetti volti al raggiungimento delle esigenze di ogni cittadino. La speranza ultima è di comprendere appieno il senso del dovere all’interno di una realtà associazionistica.

Pertanto, la SAIG ringrazia ed accoglie calorosamente, le due nuove associazioni membri, e rimane sempre disponibile ad accogliere altre realtà associative italiane nel Cantone di Ginevra, per migliorare e far crescere l’opportunità di espandere i valori italiani.

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