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Il Centro Commerciale di Meyrin: la SAIG inaugura l’evento col Console Generale d’Italia, Antonino La Piana

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Di Carmelo Vaccaro

L’8 maggio, la SAIG ha inaugurato l’evento del Centro Commerciale di Meyrin: La Dolce Vita, Benvenuti in Italia.

In presenza del Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana, del Direttore del sito, Laurent Baldacci, il Coordinatore Carmelo Vaccaro accompagnato da due dei presidenti SAIG, Antonio Scarlino e Francesco Decicco, hanno dato il via alle due settimana, dall’8 al 20 maggio, con un programma ricco di tradizioni folkloristiche, culinarie ed esposizioni di vere leggende come le Fiat 500 e le famose Vespe.

Dopo la sintetica presentazione del Coordinatore SAIG, il direttore Baldacci, si è detto onorato e felice di accogliere questo evento tutto italiano. Da parte sua, il Console Generale, ha ringraziato il direttore Baldacci e la SAIG per l’iniziativa, volta a far conoscere le eccellenze ed i prodotti italiane. Allestita anche la Mostra animazione-fotografica curata da Riccardo Galardi su monumenti e bellezze italiane

Un’eccellente degustazione di prodotti culinari italiani, preparati dalla sapiente cuoca Daniela Fantauzzo, ha così aperto lo stand SAIG. Il buffet ha poi proseguito nell’esercizio “Sapori d’Italia di Mariella e Maurizio Di Benedetto.

Con la partecipazione a questo evento, la SAIG intende promuovere, attraverso le sue associazioni, un’Italia diversa dalle tante sfaccettature.

Tutto pronto per accogliere clienti e visitatori del Centro Commerciale di Meyrin, una collezione di vespe e diverse Fiat 500 hanno invaso il Centro Commerciale, aspettando il Folklore di Sabato 13 maggio dove si esibirà il Gruppo Folkloristico siciliano “Kerasos” e il 20, sarà la volta del Gruppo Folk “La voce di Calabria”.

L’Italia: ovunque e comunque Italia con gli italiani all’estero.

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Un Concerto del soprano, Varduhi Khachatryan, per la commemorazione del 25 Aprile

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Di Carmelo Vaccaro

Il Concerto in occasione della Festa del 25 Aprile con il Soprano, Varduhi Khachatryan traccia l’inizio di un prospero partenariato culturale con l’Associazione AVETIS.
Quale migliore debutto se non quello della data storica del 25 Aprile, per commemorare il 72esimo anniversario della liberazione, con un concerto classico per ricordare quanti sono caduti nel secondo conflitto mondiale.

L’associazione AVETIS, come noto, fondata da Varduhi Khachatryan, cantante lirica di origine armena, di fama internazionale, nonché anche Presidente dell’Associazione stessa, ha come obbiettivo quello di sollecitare le diverse forme di arte come diffusione dell’espressione di identità, cultura e lingua armene e sviluppare, favorire e realizzare scambi culturali ed artistici elvetico-armeni. Per perseguire tale obbiettivo, l’AVETIS organizza avvenimenti culturali a Ginevra e all’estero in modo da creare le occasioni di scambio culturale.

Varduhi Khachatryan è stata, dunque, proprio la protagonista di questa prestazione canora, realizzata anche con il Patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Ginevra, rappresentato dalla Vice Console Dott.ssa Flavia Frattoni. L’evento è stato offerto in maniera del tutto gratuita, ma ha previsto la messa a disposizione di uno “Chapeau”, per la raccolta di fondi a favore dei Corsi di Lingua e Cultura Italiana. A rappresentare la SAIG, OLTRE AL Coordinatore, i presidenti dell’Associazione Regionale Pugliese, Antonio Scarlino, il Presidente dell’Associazione Calabresi Ginevra e il Cassiere della Società, Gino Piroddi.
Questi corsi che sostituiscono, a tutti gli effetti, una scuola italiana all’estero, sono organizzati dai Consolati tramite Uffici Scuola che operano nelle circoscrizioni, insieme agli Enti Gestori eletti dalle comunità italiane presenti sul territorio. Si tratta di corsi importanti che danno l’opportunità a tutti gli utenti, italiani e locali, di parlare in italiano, di raccontare, di studiare un po’ di storia, di geografia, di attualità del nostro bel Paese, sempre in un clima disteso, comunicativo e allegro.18119158_1506607086056627_7973914501403594486_n

Perché si festeggia il 25 aprile?

Il Concerto è stato organizzato nel giorno vicino dell’anniversario della Liberazione d’Italia (anche noto come anniversario della Resistenza) dall’occupazione nazista e dal regime fascista da parte dei partigiani alla fine della seconda guerra mondiale.

Si tratta della celebrazione di una giornata molto importante per la storia del nostro Paese.
Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), con sede a Milano, proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, nei giorni precedenti all’arrivo delle truppe alleate.

Su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il principe Umberto II, allora luogotenente del Regno d’Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale (denominato “Disposizioni in materia di ricorrenze festive”) ed il 25 aprile veniva proclamato giorno di festa nazionale, occasione durante la quale in molte città vengono organizzate manifestazioni pubbliche che rievocano gli eventi storici che liberarono l’Italia dal nefasto giogo nazi-fascista.

Ringraziamo ancora una volta Varduhi Khachatryan e la AVETIS per averci regalato dei momenti indimenticabili in occasione di una ricorrenza tanto importante per l’Italia e che ha permesso, al contempo, di raccogliere fondi per favorire lo studio della nostra lingua e cultura e alla signora Anna Sempiana per la preziosa collaborazione.

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L’Escalade: un evento patriottico ricorrente e molto sentito

L’Escalade deve il suo nome all’assalto, per mezzo di scale di legno smontabili, delle mura della città di Ginevra da parte delle truppe del Duca di Savoia durante la notte tra l’11 ed il 12 dicembre 1602. Ogni anno a dicembre, la Festa dell’Escalade commemora la vittoria di Ginevra tra umorismo e tradizioni.

La storia ci insegna che nel 1602 Ginevra, repubblica prospera e ricca, attira l’avidità dei savoiardi. Carlo Emanuele primo, infatti, progetta di rendere Ginevra la sua capitale al Nord delle Alpi e di lottare contro il calvinismo con l’appoggio del papa Clemente VIII, malgrado « una pace giurata e stragiurata ».
Così, la notte tra l’11 ed il 12 dicembre 1602, una delle più scure dell’anno, una truppa di 2000 soldati sbarca a sorpresa. Arrivati a Plainpalais, i mercenari scalano le mura che circondano la città. E’ per questa ragione che la commemorazione porta il nome di «Escalade».

I Ginevrini sentendosi accerchiati e in pericolo, si armano di coraggio ed escono vittoriosi da questa battaglia

L’allerta cominciò alle 4 :30 con un colpo di moschetto lanciato da una sentinella. La Clémence, campana della Cattedrale di Saint-Pierre, fece partire l’allarme, seguita da tutte le campane del monumento. I cittadini, armati di coraggio e di alabarde, uscirono a difendere la città affiancando la milizia borghese e la guardia dei soldati. Tutti i mezzi sono buoni per combattere il nemico.

La battaglia è fu dura, ma i Ginevrini coraggiosamente difesero la loro città e gli esempi del loro valore sono numerosi, in particolare si sottolinea, nella storia, il coraggio della Mère Royaume, madre di famiglia di una numerosa prole, che, salita sulle mura della città, ha versato sulla testa di un Savoiardo il contenuto della sua marmitta piena di zuppa.

I Savoiardi avrebbero probabilmente ottenuto la vittoria se avessero potuto far saltare la porte Neuve secondo i loro piani. Ma Isaac Mercier glielo impedì facendo cadere i cancelli e sbarrando così il passaggio alle truppe in massa.

I nemici ripartono a mani vuote e lasciarono indietro 54 soldati. Alle prime ore del giorno, i Ginevrini contarono 18 morti e si radunarono nei santuari, sotto la guida di Théodore de Bèze.
Nel 1603, il trattato di Saint-Julien segnerà la fine delle ostilità. Le corti europee appoggiarono questo processo di pace. Ginevra si vanterà, tra l’altro, del sostegno del re di Francia Enrico IV che aveva firmato l’Editto di Nantes, della corte d’Inghilterra, e del Duca di Wurtemberg.

Veniamo ai tempi nostri. La festa commemorativa storica ricorre la seconda domenica di dicembre di ogni anno.

La celebrazione annua di questa festa – sotto diverse forme – fa parte delle tradizioni viventi (Unesco) della Svizzera.
Altro evento festivo, la celebre corsa dell’Escalade, nella città vecchia, ha luogo a inizi dicembre e riunisce numerosissimi partecipanti di tutte le età.

Come già citato, nella notte tra l’11 ed il 12 dicembre 1602, la città di Ginevra è stata attaccata dai soldati savoiardi che hanno tentato di scalare le mura. Il Duca di Savoia, che aveva perso il suo antico possesso di Ginevra, tenta di riconquistare la città.

A partire dall’anno successivo, i Ginevrini onorano e celebrano la vittoria della Città sul nemico. Un grande corteo commemorativo composto da 600 ginevrini, che raffigurano personaggi in costumi d’epoca, assieme a cavalli e armi di quel periodo, sfila per le strade della città vecchia, le vie basse, e il quartiere di Saint-Gervais e sulle due rive del Rodano, alla luce di torce e fiaccole.

Non mancano personaggi storici o leggendari come la Mère Royaume con la sua marmitta. Di fatti,
in suo omaggio, dal 1881, delle marmitte di cioccolato, decorate con lo stemma ginevrino e riempite con piccoli petardi e verdure di marzapane, sono esposte, ogni anno in questo periodo, al pubblico che può acquistarle. Inoltre, la marmitta è rotta tradizionalmente, dopo aver formulato la frase rituale: «Ainsi périssent les ennemis de la République!», cosi periscono i nemici della Repubblica, dalle mani unite del più giovane e del più anziano dei presenti.

Durante le soste del corteo, ripetutamente, un araldo a cavallo legge il proclamo annunciando la vittoria sugli invasori. Arrivati alla Cattedrale di Saint Pierre, i partecipanti intonano qualche canto patriottico e la cerimonia si conclude con un grande falò.

Questa animazione molto particolare fa del Corteo dell’Escalade la più importante ricostruzione storica gratuita di tutta l’Europa.

Quest’anno alla tradizionale festa tenutasi domenica 11 dicembre, su invito delle autorità ginevrine, erano presenti il Presidente della Confederazione Johann Scheider-Ammann e le autorità di Stato del Cantone di Basilea in corporeo. Immancabile la Basler Verein Genf, (l’Associazione dei basilesi di Ginevra, che forma un gruppo di 35 pifferai e tamburai di Basilea e che partecipa ogni anno da 50 anni.

Un corteo di grande spessore storico culturale, di cui migliaia di ginevrini sono riuniti durante il percorso dove sfilano per la gioia dei grandi e dei piccoli. Un evento che viene piacevolmente sentito in maniera patriottica.

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Alla Festa sociale dell’Associazione Lucchesi nel Mondo arriva “Babbo Natale”

L’Associazione dei Lucchesi nel Mondo di Ginevra continua a mantenere alti i colori della Regione Toscana, programmando ed eseguire, con professionalità, le loro attività di sociali che volgono a rappresentare quelli che sono le tradizioni lucchesi e toscani.

Dopo il fitto programma annuale con due viaggi culturali, un pic-nic e due feste sociali, l’Associazione Lucchesi nel Mondo ginevrina, chiude il suo programma annuale con la piacevole esperienza ben organizzata “Festa di Natale”, tenutosi il 10 dicembre, nella sala della scuola di Vernier Place a Vernier, grazie alle capacità propositive ed organizzative del suo Presidente Bacci Menotti e del suo comitato. Il gruppo associativo toscano, nella realizzazione d’eventi e delle diverse iniziative, suscitando il continuo interessante, non solo quindi della comunità lucchese, ma anche di quella italiana nel Cantone ginevrino.

La solita folta presenza di soci e simpatizzanti ha partecipato con grande fermento, alla buonissima cena, durante la quale si è voluto stare vicino ai nostri connazionali del centro Italia, colpiti dal recente sisma, proponendo rigatoni all’amatriciana.

Il rappresentante consolare, Cinzia Mattoccia e alcuni presidenti e rappresentati di altre realtà associative italiane presenti sul territorio ginevrino, hanno desiderato partecipare per portare ai membri dell’Associazione Lucchese il saluto loro personale e dei propri associati e formulare gli auguri per le feste di fine anno.

Una serata danzante dove Franco Mazzola e Carmelo Capra, che formano “ Il Duo di Casa Nostra”, hanno incantato con la loro travolgente musica i lucchesi, toscani e simpatizzanti presenti in sala richiamando alle danze gran parte degli ospiti. Il momento più emozionante della serata è senz’altro stato l’arrivo di Babbo Natale, reclamato, sulle note del Duo, dal dolce richiamo cantato di tutti i bimbi presenti. Ad ognuno di loro, Babbo Natale ha regalato un dono, tirato fuori dal suo gran cesto in vimini.

Il Presidente Menotti Bacci ha fatto continuare la festa, fino al momento della lotteria, con in palio grandi premi, invitando tutti a partecipare, il prossimo 4 febbraio data in cui inizieranno le attività dell’Associazione per il 2017, al carnevale lucchese, in occasione del 43esimo anniversario dell’Associazione Lucchesi nel Mondo. Il Presidente Bacci ha infine ringraziato tutti coloro i quali, con la loro allegria e viva partecipazione, hanno fatto sentire più forte nell’aria, l’atmosfera del vicino Natale.

Un sodalizio, quello dei lucchesi del Cantone di Ginevra, che si rinnova da più di quarant’anni a dimostrazione della saldezza della più anziana comunità italiana presente nel Cantone di Ginevra.

Carmelo Vaccaro

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Un altro grande successo per l’Associazione AVETIS durante il concerto “Viva l’Opera!”

Lo scorso sabato 3 dicembre, l’Associazione AVETIS ha avuto l’onore di presentare il terzo concerto della seria Viva che precedentemente aveva celebrato Antonio Vivaldi e Maria Callas.
Fondata dalla soprano Varduhi Khachatryan, l’Associazione AVETIS ha come scopo quello di diffondere e trasmettere l’identità, la cultura e la lingua armene attraverso i vari media artistici. Favorisce anche gli scambi culturali e artistici tra la Svizzera e l’Armenia organizzando eventi musicali a Ginevra e a livello internazionale. Per quanto riguarda invece L’AVETIS FESTIVAL ORCHESTRA, esso ha come obiettivo di riunire degli strumentisti svizzeri e armeni di alto livello, abitanti in Svizzera, sotto la direzione di Sergey Ostrovsky.

Il concerto di sabato sera era interamente dedicato all’opera. Tre cantanti e due direttori, tutti d’origine armena, ma riuniti presso la grandiosa Victoria Hall di Ginevra, per una sola serata, con lo scopo d’incantare i suoi spettatori con le più belle arie dell’opera italiana e francese, senza dimenticare soprattutto l’operetta viennese.

E’ stato un viaggio musicale nel cuore europeo, presentato con grazia e personalità dalla soprano canadese Isabelle Nicolas-Johnson. Durante la prima parte del concerto, siamo stati in Italia, culla dell’Opera, in compagnia dell’Avetis Festival Orchestra e del direttore invitato, Arutyun Arzumanyan. Abbiamo scoperto lo spirito del compositore Gioachino Rossini grazie alle note cavernose di Barseg Tumanyan, basso di fama internazionale. Successivamente, Varduhi Khachatryan, il nostro soprano armeno, che ha cantato durante l’ultimo concerto VIVA Maria Callas, dedicato, appunto, a Maria Callas, ha incantato la platea con la sua interpretazione delle eroine di Verdi e Puccini. Il giovane tenore Hovhannes Ayvazyan, stella nascente dell’opera, ha successivamente intonato l’aria commovente di Cavaradossi pensando alla sua cara Tosca. Abbiamo poi ascoltato varie magnifiche arie estratte dalle opere Tosca, Don Carlos, I vespri siciliani e Turandot.

Il periplo musicale è proseguito in Francia durante la seconda parte del concerto, questa volta sotto la direzione del maestro Sergey Ostrovsky. Abbiamo infatti ascoltato un Toreador fare un brindisi alla bella Carmen, un soprano ubriaco dopo aver bevuto troppo champagne e un Werther tormentato. Successivamente, c’è stata una piccola deviazione a Vienna per far festa : Giulietta ha aperto il ballo con la sua Ode alla vita mentre il tenore, tale Romeo, ci ha sedotti e la basso ha poi invocato il famoso vitello d’oro. La nostra serata si è conclusa alla grande con l’aria della bella Titania, vero fuoco d’artificio d’agilità e virtuosità.

Il pubblico ha richiesto bis e ter, e gli artisti hanno interpretato un duo d’operetta di Franz Lehar ed anche il brindisi della Traviata per concludere la magnifica serata della festa dell’Escalade ginevrina.

Ancora un successo ottenuto dall’infaticabile Varduhi Khachatryan e dall’Associazione AVETIS, ormai affermati nella promozione della cultura musicale nel Cantone di Ginevra e non solo.

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Due giorni di festa dell’Associazione Calabrese di Ginevra per il suo 35esimo Anniversario di Fondazione

Sabato 3 e domenica 4 dicembre, in un’appropriata atmosfera natalizia, l’Associazione Calabrese Ginevra (ACG) ha spento le candeline dei suoi 35 anni di fondazione e di operosità nel Cantone di Ginevra.

Anche chi, non moralmente obbligato dalle proprie origini regionali, ha optato per la festa dell’Associazione Calabrese, non si è certamente pentito della scelta essendosi ritrovato, nella spaziosa sala delle feste di Carouge, con altri 300 connazionali in un’atmosfera allegra e gioiosa per godere del piacere di condividere con gli amici momenti di distensione e di convivialità.

I festeggiamenti dello scorso sabato 3 dicembre, sono stati molto apprezzati dai presenti, favoriti anche dalla scelta di creare un’ambiente caratterizzato dalle più belle tradizioni calabresi. La scelta del Comitato calabrese condotto dal Presidente Silvio Isabella Valenzi, di proporre una cena dalle pietanze tradizionali della Regione e del Gruppo Folcloristico “La Voce di Calabria”, guidato da Antonio Folino, venuti appositamente dall’Italia, ha contribuito ad coronare il traguardo di un gruppo di persone che hanno desiderato portare alto il nome della propria Regione in terra straniera. Una terra che oggi non è più straniera ma sempre desiderosi di mantenere presente e tenere stretti quei valori e le tradizioni che si sono tramandati nei secoli.

L’evento è stato ufficializzato con la presenza delle autorità comunali di Carouge, il Sindaco Nicolas Walder e la Consigliera Amministrativa, Stéphanie Lammar, nonché i tanti personaggi e attori dell’associazionismo ginevrino tra i cui il rappresentante del Com.It.Es., il Coordinatore della SAIG, i Presidenti delle Associazioni Lucchesi nel Mondo, Regionale Pugliese, Club Forza Cesena, AVIS, Bergamaschi, Bellunesi, Emiliano-Romagnoli, Gruppo Alpini di Ginevra ed altri amici dell’ACG.

L’Associazione Calabrese Ginevra non poteva festeggiare questo primo traguardo senza i presidenti che si sono susseguiti in questi decenni. Di fatto, erano presenti gli ex presidenti Giuseppe Gatto, Luca Oriolo, Francesco Celia, Lucrezia Citroni e Giuseppe Pungitore, in presenza del Presidente della Federazione Calabresi in Svizzera, Vincenzo Bruzzese.

Come accennato, particolarmente apprezzate, come sempre, le pietanze offerte, tratte dalla cucina tradizionale calabrese e servite da uno stuolo di volontari e volontarie.
L’animazione folcloristica e musicale nei due giorni è stata assicurata dal Gruppo “La Voce di Calabria”, che si è esibito in un variegato repertorio spaziante di folclore regionale e dai classici della musica regionale italiana ai brani di successo contemporanei. Non poteva mancare la tradizionale tombola con l’assegnazione di premi anche pregevoli ai fortunati vincitori.

I momenti salienti della domenica 4 dicembre, sono stati intonati dai balli del Gruppo che si sono inoltrati dal pomeriggio fino all’arrivo di Babbo Natale per la consegna ai più piccoli delle strenne natalizie che ha rappresentato il momento più significativo della pomeriggio.

Ancora una volta il Presidente Isabella e il comitato dell’Associazione Calabrese sono riusciti a raccogliere intorno all’emblema sociale un ampio numero di corregionali e simpatizzanti rappresentativi di tutte le generazioni, a dimostrazione della vivacità dell’Associazione e dei forti vincoli e sentimenti di appartenenza caparbiamente radicati in quanti identificano le proprie origini nella punta estrema dello Stivale.

Questo sono ancora i valori e i segni di un’appartenenza ai valori regionali che si distingue nel panorama l’associazionismo italiano all’estero.
Questi sono ancora le virtù che gli italiani all’estero tendono a tramandare affinché il nostro tricolore sventola sopra l’onesta di quella cultura delle nostre origini.
Questo siamo noi italiani all’estero.
Questo sono io e fiero di appartenervi!

Carmelo Vaccaro

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La SAIG al “Samedi du Partage” : la generosità dei ginevrini frantuma tutti i record delle passate edizioni

Uno dei maggiori eventi di carattere sociale nel Cantone di Ginevra è proprio il “Samedi du Partage” che si svolge due volte l’anno: a fine giugno e fine novembre. Questa giornata di solidarietà, volta alle migliaia di poveri che vivono nel Cantone di Ginevra, accende i motori dell’imponente macchina della solidarietà che occupa circa 900 volontari che garantiscano la loro presenza in più di 80 punti vendita per raccogliere 180 tonnellate di prodotti alimentari e d’igiene generosamente offerti dalla popolazione. Queste cifre fanno del “Samedi du partage”, il più grande raduno di volontari dell’anno a Ginevra.

la SAIG (Società delle Associazione Italiane di Ginevra) non poteva mancare a questo importante appuntamento sociale rinnovando la sua disponibilità, come ogni anno, al Centro Ginevrino del Volontariato (CGV) e dell’Associazione Partage. Di fatto, la SAIG, l’unica realtà associativa italiana presente, ha messo adisposizione la propria struttura alla “Migros des Charmilles” per l’annuale appuntamento sociale pre-natalizio del “Samedi du Partage”. Un’occasione gradevole per incontrare centinaia di benefattori, tra cui molti italiani, a questo appuntamento di carattere sociale, allo scopo di accrescere le riserve dell’Associazione Partage, di cui il gruppo SAIG, impegnato nell’azione, ha ricevuto la gradita visita del suo direttore, Marc Nobs.

La generosità dei ginevrini frantuma tutti i record delle passate edizioni

Alla vigilia di questa edizione del “Samedi du Partage” del 26 novembre 2016, si avvertiva un’atmosfera particolarmente gioiosa e conviviale nei pressi del Centro Commerciale dei Charmilles, confermata alle 18:00 quando si è contato il record dei 18 pallet, contro i 15 di novembre 2015.

Tutte le pallet di merce sono state accatastate al centro di smistamento dell’Associazione Partage che provvede alla ridistribuzione a più di cinquanta associazioni caritative e centri sociali in grado di offrire migliaia di pasti gratuiti durante tutto l’anno.

La raccolta di generi alimentari del “Samedi du Partage” come le altre azioni programmate, sono a testimonianza concreta dell’impegno sociale della SAIG, tutte iniziative volte ad alleviare le sofferenze di chi sta attraversando momenti di difficoltà e fonte di soddisfazione per la consapevolezza di fornire un servizio utile alla comunità italiana e ginevrina.

Queste sono le soddisfazione che la SAIG vuole condividere con chi, nel passato e ancora oggi, ci ha accolti per darci la possibilità di un futuro. Con questo ennesimo record, la SAIG ringrazia energicamente quanti hanno devoluto e contribuito per la riuscita di questa giornata trascorsa tutti insieme a favore dei più bisognosi. Inoltre, ritengo sia giusto e doveroso citare il gruppo SAIG che in questa giornata si è distinto per la puntuale gentilezza dimostrata con i cittadini. Una giornata piena di emozioni che ha visto succedersi i 15 volontari del gruppo della SAIG, che hanno partecipato di buon grado a questa magnifica maratona alternandosi con spirito di sacrificio ma anche vivendo una giornata piena di emozioni e traendo da questo impegno molta soddisfazione personale. Il gruppo era composto dal Coordinatore e due dei presidenti SAIG, Menotti Bacci Ass. Lucchesi nel Mondo e Silvio Isabella Valenzi dell’Associazione Calabrese Ginevra, Francesco Decicco Vice presidente Ass. Calabrese, Gino Piroddi Segretario SAIG, Vittorio Bacci, Gaetano Tognazza, Vittorio Vitali, Maria Crisci, Augusta Scotece, John Danilo De Vecchi, Gabriella Isabella Valenzi, Claude Romanato, Giulia Pasinetti e Bruno Labriola.

Carmelo vaccaro

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La SAIG incontra il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone e cinque Consiglieri in Svizzera nonché, alcuni presidenti Com.It.Es.

Nell’ambito del viaggio itinerante di una delegazione della SAIG, per incontrare la rappresentanza diplomatica in Svizzera, è stata colta l’occasione anche per incontrare molti degli altri attori della rappresentanza eletta in terra elvetica.

Questi incontri programmati, hanno avuto come scopo principale, quello di proporre di aprire un tavolo di discussione futuro allo scopo di programmare un confronto per migliorare le normative esistenti riguardanti i Com.It.Es ( Comitato degli Italiani all’Estero) e il CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero).

La delegazione SAIG composta dal Coordinatore Carmelo Vaccaro, nonchè da Antonio Scarlino, Presidente dell’Associazione Regionale pugliese di Ginevra, Riccardo Galardi, Presidente dell’Associazione ciaoitalia.tv e l’Avv. Alessandra Testaguzza, consulente legale della SAIG, ha fissato il primo incontro con il Consigliere CGIE, nonché Presidente delle ACLI in Svizzera, Giuseppe Rauseo, dando, così, l’avvio, il 14 novembre scorso a Lugano, ai tre intensi giorni.

Nel tardo pomeriggio, la delegazione si è spostata nella Città di Basilea, dove ha incontrato il Presidente del Com.It.Es., Nella Sempio e il Consigliere del CGIE, Roger Nesti.
Il 15 novembre, a Zurigo, la SAIG ha incontrato il Presidente del Com.It.Es., Luciano Alban, il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, i Consiglieri Paolo Da Costa e Antonio Putrino.

Le tematiche affrontate durante questi incontri sono state utili a determinare i reali problemi delle comunità italiane in Svizzera quali la mancanza di una sinergia nell’informazione attraverso una rete, su larga scala, che permetterebbe una comunicazione utile per tutte le problematiche che riguardano gli italiani in Svizzera e all’Estero. Tanto per fare un esempio, per quanto riguarda l’amnistia fiscale svizzera e le modalità di adesione e la nuova normativa penale che ha introdotto il reato di frode agli enti assistenziali, recentemente entrata in vigore (dal 1 ottobre 2016). Entrambe queste normative vanno ad incidere pesantemente sui nostri connazionali, se non ben informati e, dunque, una rete di informazione efficace ed esaustiva permetterebbe veramente un aiuto importante. Questo punto è stato discusso a Berna anche con Mariano Franzin, responsabile dell’ITAL-UIL in Svizzera.

Ai presidenti dei Com.It.Es., Nella Sempio e Luciano Alban abbiamo domandato quali fossero le maggiori problematiche che incombevano maggiormente ad un ruolo più centrale dei Com.It.Es. nel panorama collettivo. La risposta è stata quella della mancanza di fondi per poter lavorare e creare delle sinergie e, in secondo luogo, la scarsa considerazione finanziaria a disposizione. Di fatto, questo organo eletto ha poche risorse e, malgrado le centinaia associazioni registrate in Svizzera, non riesce a coordinare un’azione concreta a favore della nostra comunità.

In occasione dell’incontro col Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, lo stesso è stato informato sulla missione della SAIG, una delle richieste della quale, inoltrata alla rappresentanza diplomatica italiana in Svizzera, va nel senso di ipotizzare/favorire un tavolo di discussione riguardo al miglioramento della normativa sulle rappresentanze elette (e ci riferiamo, ai Com.It.Es ed ai CGIE) per meglio adattarsi alle moderne esigenze dell’”altra Italia”, affinché si arrivi ad una normativa più funzionale. Tematica già in discussione avanzata dallo stesso CGIE nel Mondo.

Schiavone ha confermato che da marzo di quest’anno, sono state avviate dal CGIE le consultazioni con i Com.It.Es., con le realtà associative sul territorio e con gli organi di rappresentanza allo scopo di ascoltare tutti. “A fine novembre e nei prossimi mesi, verranno discusse nelle assemblee continentali” – continua Schiavone- “la rappresentanza all’estero come la si conosce attualmente, è alla fine di un percorso storico che ha teso a valorizzare la nostra Italia nel Mondo. Oggi siamo chiamati ad interpretare il futuro e l’occasione è propizia per rivedere come ridare una rappresentanza consona alle nuove esigenze.”

La SAIG si auspica che nuove regole verranno discusse e approvate affinché cambi questo status quo, visto che a soffrirne le conseguenze sono le comunità italiane che vivono all’estero. Di conseguenza, la nostra Società, col solo intento di dare un contributo alla nuova auspicabile riforma, ha consegnato nelle mani del Segretario Generale, Michele Schiavone, alcune proposte che ci si augura vengono prese in considerazione.

Nel rispetto di tutte le rappresentanze elette in Svizzera, la SAIG ha inviato un comunicato per informare della nostra iniziativa .

Di seguito il comunicato integrale, con le relative motivazione presentate dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG):

Gentili Presidenti, la SAIG rende noto di aver incontrato la rappresentanza diplomatica in Svizzera, per presentare un progetto di eventuali collocazioni di monumenti dedicati agli italiani nelle loro circoscrizioni. Si ne è discusso e si auspica, pertanto, un coinvolgimento, in prima persona, anche dei Com.It.Es di competenza.

Un altro punto discusso con i consoli, con l’Ambasciatore Del Panta, col Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone e con alcuni Consiglieri dello stesso CGIE, ha riguardato le riforme in vista di discussione prossimamente, per la modifica della legge sulle rappresentanze all’estero. Pertanto la SAIG si auspica che nuove regole entreranno in vigore affinché cambi questo status quo, le cui conseguenze sono a carico delle comunità italiane che vivono all’estero. Di conseguenza, la nostra Società col solo desiderio di dare un contributo alla nuova riforma adeguata sulle rappresentanze elette all’estero, ha consegnato nelle mani del Segretario Generale, Michele Schiavone, alcune proposte che si auspica vengono prese in considerazioni.

Per dovere d’informazione, di seguito le proposte con le relative motivazione presentate dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG):

Proposta di discussione per la modifica della legge istitutiva della rappresentanza eletta all’estero

La legge relativa all’elezione e alle prerogative del COMITES e del CGIE:

– Il CGIE dovrebbe essere eletto non dalle associazioni e dai COMITES ma dai cittadini nella medesima consultazione elettorale dei COMITES

(l’associazionismo attuale non permette più una rappresentanza idonea all’importante ruolo di responsabilità cui è chiamata ad esprimersi)

– I membri del CGIE non possono far parte dei COMITES (e viceversa): o COMITES o CGIE (vedi art. 10, co. 4 L. 286/2003 istitutiva dei COMITES, ove si prevede la sola incompatibilità a far parte del CGIE del solo presidente del COMITES).

(La stessa previsione di elezione del CGIE da parte dei COMITES giustifica l’incompatibilità dei membri (e non solo del presidente) a far parte di un organo che essi stessi hanno eletto)

– I membri del CGIE dovrebbero essere uno per ogni circoscrizione consolare (riduzione dei membri = riduzione di spese) e uno per l’Ambasciata del Paese. Tale membro dovrebbe lavorare in sinergia col COMITES, il Consolato e le autorità locali per dare maggiori attenzioni e ascolto alle esigenze degli italiani residenti all’estero;

(Un membro per ogni circoscrizione consolare coprirebbe meglio la realtà geografica degli italiani residenti all’estero: per fare un esempio concreto, in Svizzera la circoscrizione di Berna e Neuchâtel e Ginevra non godono di un membro di rappresentanza, pur essendone presenti ben 6. Dunque 4 circoscrizioni consolari oltre Berna, 6 membri del CGIE, ma due circoscrizioni scoperte)

– Le riunioni dei membri del CGIE di ogni nazione dovrebbero riportare ai parlamentari eletti all’estero le problematiche che questi ultimi sarebbero tenuti a risolvere nel migliore dei modi in Parlamento (viene auspicata maggiore sinergia, maggiore coordinamento e, dunque, migliori risultati di quelli attuali).

Carmelo Vaccaro

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