Intervista a Mauro Poggia sul Servizio di prestaIl 18 ottobre scorso, il Consigliere di Stato Mauro POGGIA, incaricato del Dipartimento DEAS, ha risposto ad alcune domande all’uopo predisposte dalla SAIG per fare il punto della situazione riguardante il Servizio di prestazioni complementari ad un anno dall’entrata in vigore della nuova normativa penale.
Di seguito le domande con le relative risposte:
Qual’è il bilancio da un anno dall’entrata in vigore della normativa penale che prevede la truffa agli enti assistenziali ? Ci sono già denunce o procedimenti penali in corso?
Il mio Dipartimento dell’impiego, affari sociali e salute (DEAS) ed il servizio di prestazioni complementari ha preso atto di 721 « denunce spontanee » (numero al mese di settembre). Questo l’ammontare, all’oggi, delle persone la cui situazione finanziaria non le avrebbe autorizzate ad usufruire di aiuti sociali, o le avrebbe autorizzate in misura differente,
L’ammontare delle restituzioni atteso, sulla base dei dossier già trattati, si eleva a più di 17 milioni di franchi. Stimiamo, in maniera prudenziale, di poter recuperare fino a 25 milioni di franchi in totale. A questo aggiungasi la trattazione ci circa 3000 comunicazioni indirizzate ai beneficiari di prestazioni sociali e che sono tornati al mittente.
Quanto alle denunce e/o procedimenti penali in corso, all’oggi non è stata fatta alcuna denuncia penale da parte del Servizio di prestazioni complementari per quanto riguarda tutte le persone che si erano auto-denunciate nel temine previsto per regolarizzare la propria situazione. Per quanto riguarda, invece, le persone che non si sono auto-denunciate entro il 31 dicembre dello scorso anno, potranno intervenire in futuro delle denunce penali, a seguito delle direttive trasmesse dal Procuratore generale.
Ci sono molte persone che hanno deciso di rinunciare agli aiuti sociali e di rientrare in patria per evitare di auto-denunciarsi e di restituire il denaro indebitamente percepito. Quali conseguenze potrebbero subire queste persone ?
All’esito delle stime effettuate dai miei servizi, soltanto una sessantina di persone, di varie nazi9onalità, hanno rinunciato alle prestazioni complementari, ma nessuna di esse ha lasciato Ginevra.
Quali sono gli strumenti a disposizione del Suo Dipartimento (DEAS-SPC) per recuperare il denaro indebitamente percepito ?
Lo strumento già a disposizione ed utilizzato al fine di recuperare (in tutto o in parte) i credito, è di pignorare le rendite AVS/AI delle persone che abitano all’estero e che percepiscono rendite dalla Svizzera. Altri strumenti sono allo studio per poter arrivare a far vendere gli immobili all’estero.
Esiste un canale di comunicazione e coordinamento con l’Amministrazione fiscale cantonale la quale dà le autorizzazioni a lasciare la Svizzera e ritornare in patria o trasferirsi in un altro paese, al fine di scoprire se vi sono partenze da parte di beneficiari di aiuti sociali?
No. Non esiste questo tipo di comunicazione ma la collaborazione trasversale dei servizi dello Stato è chiamata a rinforzarsi prossimamente ed una decisione è già stata presa, in questo senso dal Consiglio di Stato lo scorso 18 ottobre.
Corrisponde al vero che vi è la possibilità di pignorare le pensioni svizzere anche in caso di trasferimento all’estero e di bloccare i conti bancari svizzeri ai sensi dell’art 25 della LPP? E in questo caso, il segreto bancario, ancora esistente per i conti in Svizzera intestati a contribuenti svizzeri, potrebbe rappresentare un ostacolo?
Certamente, sia per quanto riguarda il pignoramento delle pensioni AVS/AI, sia per quanto riguarda il blocco degli importi da restituire allo Stato sui conti bancari. Ma soltanto in Svizzera. Per i conti all’estero non è possibile a meno di non intraprendere una procedura all’estero.
Con lo scambio automatico di informazioni e la collaborazione accresciuta dei nostri servizi, questo non sarà più un problema in futuro. Ma noi preferiamo sempre privilegiare delle soluzioni di tipo transattivo al fine di trovare un accordo.
Ringraziamo il Consigliere di Stato, Mauro Poggia, per pronte risposte ai nostri quesiti.zioni complementari ad un anno dall’entrata in vigore della nuova normativa penale