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L’Associazione Calabrese di Ginevra festeggia l’arrivo della Primavera

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La primavera risveglia, come ogni anno, natura e spirito di rinnovamento. A Ginevra, oltre al tanto agognato cambio di stagione, i nostri connazionali delle varie associazioni regionali si organizzano per passare dei bei momenti conviviali tra loro e festeggiare l’arrivo della bella stagione.

Sabato 30 marzo è stato la volta dell’Associazione Calabrese, che, attraverso un rinnovato Comitato, ha accolto numerosi ospiti nella Salle d’Aire a Vernier allestita per la festa di Primavera Calabrese 2019.

Il Presidente Francesco Decicco, ha esordito presentando il nuovo gruppo dirigente, scaturito dall’ultima assemblea del 9 marzo scorso, rafforzato da tanti giovani. Tommasina Isabella Valenzi Irma Zurzolo Gian Piero Isabella Valenzi Maria Kressibucher Giuseppe Folino Giovanni Zurzolo Giuseppe Rocca Antonio Folino Immacolata Pungitore Giuseppe Mastroianni, con l’aggiunta delle due new entry: Guido Olivadoti e Aurora Pungitore. Rimangono così invariate le cariche dirigenziali.Circostanza, questa, che fa sperare in una ancora lunga carriera della rappresentanza calabrese nel Cantone.

Nel suo discorso il presidente ha poi evidenziato qualche punto di cambiamento non tralasciando la strada tracciata dai suoi predecessori nella rappresentanza della Regione Calabria nel nostro Cantone. L’occasione è stata favorevole per ringraziare il Deputato cantonale Daniel Sormanni e i presidenti e rappresentanti delle associazioni giunti a portare agli amici Calabresi la testimonianza di una condivisione di sentimenti che travalica le diversità regionali, da tutti percepite come patrimonio nazionale comune e indivisibile, il saluto del Console Aggiunto a Ginevra, Roberta Massari, ha chiuso la prima parte protocollare.

Dopo di che è stato dato l’inizio ai festeggiamenti per dar vita ad una serata all’insegna della tradizione calabrese, nella quale non potevano mancare, come di consueto, i prodotti tipici della Regione e la degustazione di dolci artigianali. Il tutto condito con il brio e con il piacere di stare insieme ben noti a quanti sono soliti raccogliersi attorno all’Associazione.

Una serata che testimonia il ruolo sempre importante dell’associazionismo nel nostro Cantone, come elemento di aggregazione che utilizza una festa per riunire quanti hanno voglia di rivedersi, o di conoscersi tra corregionali attorno ad una tavola che celebra la tradizione culinaria della regione Calabria, con preparazioni sempre molto apprezzate dai commensali.

L’animazione ben riuscita della serata è stata assicurata dall’Orchestra “Pensieri e Nuvole” che si è esibito in un variegato repertorio che ha spaziato dai classici della musica regionale italiana ai brani di successo contemporanei percorrendo le più recenti epoche musicali. Il Cantante a trascinato in pista i commensali e fatto divertire coinvolgendoli nei vari brani. Le loro note hanno accompagnato le evoluzioni dei tanti ballerini che con sempre rinnovato entusiasmo animano le feste di questo genere.

L’Associazione Calabrese, ancora una volta, ha dato prova di grande capacità di raccogliere attorno ai colori sociali un vasto numero di corregionali e simpatizzanti di tutte le età, a dimostrazione dei forti vincoli e degli spiccati sentimenti di appartenenza di quanti hanno le proprie origini in quella meravigliosa Regione italiana.

Circa 200 le presenze a questo appuntamento, richiamati dal desiderio di rincontrarsi in una serata tutta italiana, attraverso la briosa atmosfera di cui, l’indole calabrese riesce a trasmettere. Certo, rimanendo nel fascino delle tradizioni calabre, non potevano mancare, e come di consueto non sono mancati, prodotti tipici della regione e la degustazione di dolci artigianali, fuoriusciti dalle maniere antiche dalle donne esperte del Comitato. Il tutto ornato con la verve e con il piacere di passare insieme ben noti a quanti sono soliti raccogliersi attorno ai Calabresi di Ginevra.

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Intervista al Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana

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Con la riorganizzazione della rete diplomatico-consolare all’estero, realizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Consolato Generale d’Italia, nella sua ampliata circoscrizione, si occupa ormai da qualche anno anche dei cantoni del Vaud e del Vallese, oltre che di quello di Ginevra. È stato quindi necessario affrontare sopravvenute problematiche e trovare soluzione efficaci a molte difficoltà, dovute soprattutto al forte aumento dell’utenza, quasi triplicata, sia per via delle chiusure e degli accorpamenti degli uffici e consolati, sia per il forte afflusso di connazionali registratosi negli ultimi anni.

Tutto questo sembra in gran parte risolto, grazie alla gestione di una generazione di Consoli con idee innovative e competenti nell’utilizzo dei nuovi dispositivi informatici messi loro a disposizione dall’Amministrazione, al fine di servire nel migliore dei modi gli Italiani all’estero.

Purtroppo, non sempre si ha la giusta percezione della realtà se non si vive il quotidiano del rapporto tra il servizio che il Consolato Generale offre e l’utenza che lo riceve. Non si ha bene il polso delle difficoltà che si potrebbero incontrare nei rapporti tra le rispettive funzioni.

Per questo motivo, la SAIG ha intervistato il Console Generale Antonino La Piana, da due anni in servizio a Ginevra, per fare un bilancio e discutere di alcuni punti critici che sembrano permanere, anche a causa della carenza di personale e soprattutto dello spazio necessari per soddisfare nel migliore dei modi le esigenze dei circa 130.000 connazionali iscritti all’AIRE.

– Sig. Console Generale, quali sono gli ultimi provvedimenti che sono stati adottati per far fronte al notevole ampliamento della Circoscrizione? Nel prossimo futuro, aperture di agenzie o sportelli consolari sono in programma? –

Desidero innanzitutto ringraziare la SAIG per l’opportunità che mi viene data con questa intervista, di parlare del Consolato Generale e dell’attività che viene giornalmente svolta da tutto il personale, a favore della nostra collettività e non solo, in stretto coordinamento con l’Ambasciata a Berna.

Nell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) del Consolato Generale di Ginevra risultano iscritte circa 130.000 persone. I nostri connazionali dimostrano una elevatissima mobilità e quindi forte tendenza allo spostamento della propria residenza, con frequenti cambi di indirizzo, di città o di cantone e di stato civile, solo per citare qualche esempio. Molti sono inoltre i connazionali che non si iscrivono immediatamente all’AIRE, pensando inizialmente ad una presenza provvisoria nel territorio svizzero, che invece finisce con il protrarsi anche per svariati anni. Durante questo periodo, i connazionali non iscritti richiedono comunque i principali servizi consolari, che tuttavia vengono erogati in modo meno veloce, proprio a causa della mancata iscrizione nei nostri registri. Mi permetta quindi di lanciare un appello a tutti i connazionali, pregando tutti coloro che arrivano dall’Italia, o da altra circoscrizione consolare, di registrarsi quanto prima presso il Consolato Generale e mantenere aggiornato il proprio indirizzo, segnalando al Consolato i successivi cambiamenti. Alla popolazione residente si aggiungono inoltre i numerosi turisti, i quali spesso necessitano anche loro dei principali servizi consolari o di assistenza specifica, in caso di difficoltà.

In definitiva quindi il numero delle persone che si rivolge ai nostri Uffici a vario titolo è difficilmente quantificabile, mentre il personale un tempo operante nella circoscrizione, nelle tre sedi di Losanna, Sion e Ginevra, si è complessivamente ridotto dopo l’accorpamento dei due primi Uffici al Consolato Generale di Ginevra. La domanda di servizi è quindi aumentata in modo esponenziale e, per tale motivo, è stata presa una serie di misure tra le quali quella di inviare da Roma un Console aggiunto e quella di avviare l’iter per l’istituzione di un Consolato onorario a Losanna.

Il Console aggiunto Roberta Massari ha preso servizio da oltre sei mesi, mentre la nomina del Console onorario è in corso di perfezionamento e dovrebbe servire in particolare a sostenere la domanda di assistenza da parte dei connazionali presenti nel Vaud e soprattutto nel Vallese, cantone più lontano da Ginevra. Questo per fornire una assistenza più capillare e fare in modo che, almeno per alcuni servizi consolari tra i quali legalizzazioni, iscrizioni AIRE, richieste di documenti, pratiche di assistenza ed altro ancora, i nostri connazionali non debbano necessariamente venire a Ginevra. Ricordo, inoltre, la costante azione di assistenza consolare a favore della numerosa collettività sparsa su un territorio molto vasto svolta dai nostri corrispondenti consolari, che ringrazio per la grande dedizione ad un lavoro svolto da molti anni a titolo assolutamente volontario e gratuito. Segnalo che abbiamo acquisito la disponibilità di una corrispondente consolare per il Canton Vaud, la cui nomina è attualmente al vaglio del Ministero, che potrebbe affiancare l’azione del console onorario nella zona a nord di Losanna.

– Quale sarebbe quindi la funzione del Console aggiunto in campo? –

Questa assegnazione, come accennato, è espressione della particolare attenzione del Ministero per la collettività della Svizzera romanda e l’obiettivo è quello di potenziarne ulteriormente i servizi consolari. Trattasi di una dirigente di grandissimo valore ed esperienza che tra l’altro conosce bene la realtà locale ed il territorio, in particolare il cantone Vaud, per avervi lavorato negli anni ‘90, come Vice Console, presso l’allora Consolato Generale a Losanna.

La presenza in sede di un Console aggiunto consente di garantire in modo più efficace la presenza e la rappresentanza istituzionale in tutte le occasioni di eventi, cerimonie, riunioni riunioni o necessità di intervento di assistenza nei confronti dei connazionali che richiedano i servizi consolari, circostanze che si sono rivelate molto numerose, come hanno dimostrato già i primi mesi di compresenza. Inutile sottolineare che il numero di attività, manifestazioni ed eventi di questa sede, che copre, come detto tre cantoni, è molto elevato ed impegnativo. Infatti, solo per citare un esempio, la maggior parte delle circa 100 Associazioni italiane o italo-svizzere presenti nella circoscrizione consolare, è molto attiva e ben integrata e propone spesso una serie di eventi di promozione culturale o economica del nostro Paese di grande qualità, ai quali la presenza di un rappresentate consolare non può mancare. A questo si devono aggiungere, da un lato, l’enorme lavoro e le attività correlate svolte dall’Ufficio Scuola che organizza corsi di lingua e cultura per oltre 800 studenti e coordina due Enti gestori per conto del Consolato, e, dall’altro, le iniziative portate avanti dai due Comites di Ginevra e Losanna, con i quali il Consolato Generale, ormai da anni, ha istituito una fruttuosa collaborazione in parecchi settori, sempre a favore della collettività, o della promozione del sistema Paese. Sono quindi molto lieto di questa assegnazione che ci permette di organizzare al meglio i nostri servizi e di incrementare il numero di eventi di promozione culturale, economico commerciale e di networking in questa circoscrizione.

– Dopo la fusione con la Circoscrizione del VD e VS, ci si lamenta ancora che ci vuole molto tempo per rinnovare il Passaporto o la Carta d’Identità, anche a causa del sistema “appuntamenti On-Line”, nell’utilizzo del quale gli anziani e coloro che non hanno dimestichezza con i mezzi informatici e le nuove tecnologie, riscontrano serie difficoltà. Quali disposizioni sono state prese per questa fascia di nostri connazionali nell’ampio territorio della Circoscrizione? Ci potrebbe dire se queste lamentele sono ancora legittime? –

Per diminuire consistentemente i tempi di rilascio dei documenti di viaggio, la cui domanda è molto elevata per via dei numeri sopracitati, dovremmo avere in primo luogo dei locali adeguati, che consentano una diversa organizzazione del lavoro ed una migliore ricorso a sinergie interne. Tuttavia, al fine di venire incontro alla nostra comunità abbiamo adottato una serie di misure innovative, che stanno funzionando in modo efficiente, affiancando, diversificando e rendendo quindi maggiormente fruibile il sistema “Prenota-On-Line”. Ricordo che il passaporto può essere rinnovato sei mesi prima della scadenza, per cui, organizzandosi per tempo, non vi dovrebbero essere difficoltà a ottenerne il rinnovo in tempo utile, dal momento che sul portale “Prenota-On-Line” si rendono disponibili ogni giorno posti per le tre settimane successive, senza contare le date aggiuntive che si liberano a seguito delle cancellazioni di appuntamenti. Tuttavia, come dicevo, recependo le richieste del pubblico, che, in alcuni casi, lamentava difficoltà nel prenotare on line l’appuntamento per il rilascio del passaporto, abbiamo offerto all’utenza una diversificazione delle modalità di accesso al servizio passaporti, proprio al fine di venire incontro alle diverse esigenze, attivando svariati canali di accesso: infatti, oltre al portale per la prenotazione di appuntamenti via internet, abbiamo sperimentato nei mesi estivi, e sono ora pienamente operative da mesi, delle giornate di rilascio passaporti senza appuntamento. I connazionali possono quindi presentarsi in Consolato senza aver preso alcun appuntamento di sorta.

Questa è una innovazione fondamentale, mai attuata in passato, che credo stia riscontrando il favore dei nostri connazionali. Inoltre, abbiamo introdotto la possibilità di prendere un appuntamento telefonico, con linee riservate ad hoc per i casi urgenti e per particolari necessità, quali quelli delle persone con esigenze lavorative, difficoltà nell’uso di internet dovute alla età avanzata o al mancato supporto di familiari, residenti in località distanti o urgenze varie, ai quali diamo specifica assistenza telefonica grazie alla nuova istituzione di due numeri telefonici dedicati. Questa diversificazione attivata da circa sei mesi, sembra soddisfare le esigenze del pubblico, per cui non ci risulta che allo stato attuale siano segnalate difficoltà particolari.

Per quanto riguarda invece il rilascio delle carte di identità, la procedura per richiedere il documento (che tra l’altro è un titolo di viaggio molto meno costoso del passaporto, è valido per viaggiare in Svizzera e nell’Unione Europea, nonché per il rinnovo del permesso di soggiorno svizzero) è molto semplice e non impone di venire al Consolato fino a che il documento non sia fisicamente pronto. Infatti, è sufficiente trasmettere per posta il formulario compilato con le relative foto e attendere di essere contattati per concordare una data in cui venire a ritirare direttamente il documento, nel momento in cui il Consolato avrà ricevuto il nulla osta dal Comune competente.

Grazie a questi accorgimenti, il Consolato ha rilasciato negli ultimi due anni oltre il 20 per cento in più di passaporti, e circa il 15 per cento in più di carte di identità con lo stesso personale. Rimangono costanti l’attenzione alle esigenze del pubblico e la disponibilità al recepimento di legittime istanze o specifiche esigenze.

Il nostro impegno resta quello di cercare di offrire un servizio sempre più efficiente. Ciò significa anche avere maggiore comodità e spazio dedicato al pubblico, specie per i bambini, che si trovano molto spesso in sala di attesa ed ai quali si cerca di dare priorità. Per questa ragione da tempo il Consolato si adopera nella ricerca di una soluzione immobiliare più idonea, ma per ora l’offerta di permuta che abbiamo pubblicizzato, non ha ancora portato ad una soluzione. Il nostro intento è anche quello di evitare al pubblico di recarsi al Consolato per pratiche che possono essere risolte telematicamente, quali ad esempio le iscrizioni anagrafiche o il cambio di indirizzo, che possono essere effettuate sul portale FAST IT, seguendo le iscrizioni presenti sul nostro sito. In questo modo i connazionali possono tenere sempre aggiornata la loro situazione familiare semplificando il lavoro dei dipendenti e riducendo i tempi di evasione della pratica.
Sottolineo infine che il Consolato resta sempre disponibile a ricevere suggerimenti e consigli costruttivi da parte dell’utenza volti all’ulteriore miglioramento dei servizi erogati.

– Malgrado nella sede consolare di Ginevra siano stati effettuati queste importanti innovazioni, la carenza di personale e la chiusura degli Uffici consolari ha comportato inevitabilmente anche altre criticità! A suo parere ciò implichera’ maggiori difficoltà in futuro? –

I dati dei rapporti statistici dimostrano che, dal 2006 al 2018, la mobilità verso l’estero degli Italiani è aumentata del 64,7%, passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti AIRE a più di 5,1 milioni. Al primo gennaio 2018 gli iscritti AIRE risultano oltre 5.600.000, rispetto a circa 60 milioni di Italiani, con un aumento del 3,9% rispetto al 2017. La popolazione degli iscritti alla anagrafe consolare in Svizzera è in costante aumento, sono presenti circa 640.000 connazionali (con un incremento del 20,5% nel periodo 2007-2017). Si tratta della terza più numerosa comunità italiana all’estero dopo Argentina e Germania, con una elevata presenza di giovani qualificati. A fronte di questo incremento abbiamo assistito ad una contrazione delle sedi consolari, spesso con riduzione di organico; inevitabilmente ciò ha comportato una aumentata pressione della domanda di servizi presso i nostri Uffici. La riduzione di personale, di cui soffre tutta la rete estera a causa del blocco delle assunzioni, ha colpito sicuramente in misura minore le sedi svizzere rispetto ad altre, ma ciò non toglie che gli organici dei nostri Uffici avrebbero bisogno di essere potenziati vista la crescente domanda. Di recente si sono svolte a Roma le prove selettive per l’assunzione di oltre 200 unità di personale, che consentirà in futuro di assicurare meglio il rispetto del ricambio generazionale del personale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presumibilmente a partire dal prossimo anno.

– Durante l’anno, nel cantone di Ginevra si organizzano diversi eventi, alcuni anche di spessore: Quale consiglio darebbe per una migliore sinergia tra gli attori dell’associazionismo, affinché il solito “campanilismo italico” venga delimitato? –

Il Consolato, anche sotto l’impulso e la collaborazione dell’Ambasciata a Berna, organizza un nutrito numero di eventi culturali o di promozione grazie alle sinergie con le Istituzioni e gli Enti locali, i Comites, le Università, la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera e le numerose Associazioni presenti nel territorio, che, come nel caso della SAIG, non mancano mai di fornire un contributo fondamentale alle attività del Consolato ed ai quali cerchiamo sempre di assicurare tutto il nostro sostegno. Il Consolato è sempre alla ricerca di partners e sponsor per l’organizzazione dei vari eventi, nei quali cerca sempre di coinvolgere gli Enti locali, pubblicizzando e coordinando le attività organizzate nella circoscrizione, dando il patrocinio agli eventi di maggior spessore, cercando di evitare la sovrapposizione di attività nello stesso periodo e richiamando in tutte le occasioni i soggetti coinvolti sull’importanza dell’armonia e del lavoro di squadra. Sinergie vengono sempre trovate in occasioni di ricorrenze volte a promuovere la lingua, la cultura, la gastronomia, il design, l’arte contemporanea, il cinema, e molto altro ancora, con l’organizzazione congiunta di eventi che consentono alla comunità italiana di ritrovarsi per celebrare le eccellenze italiane insieme agli amici svizzeri.

Ricordo a tal fine che, oltre alla pubblicizzazione con avvisi consolari, anche il Comites di Ginevra pubblica sul proprio sito un calendario in cui è possibile per tutte le Associazioni caricare i vari eventi per dar modo al pubblico di avere un quadro delle attività organizzate in un determinato periodo.

Come ho ribadito in più occasioni, a mio modo di vedere, la comunità italiana deve svilupparsi utilizzando tutte le infinite potenzialità presenti sul territorio e fare del suo bagaglio di esperienze e di cultura dalle molteplici sfaccettature, una ricchezza e un motivo di vanto, forza e apprezzamento nella società elvetica. Come ricordo spesso, gli Italiani, che sono già tanto ben voluti e stimati in moltissimi settori, possono progredire ancora di più come comunità inserita nel territorio grazie alla loro unione al fine di promuovere il sistema paese all’estero. In questo modo potremo mettere in luce la vera forza dello spirito italiano, che ci contraddistingue, di cui andiamo orgogliosi e che il mondo intero spesso ci invidia. Al riguardo, vorrei citare proprio le parole del Presidente della Repubblica, in occasione della Conferenza dei Consoli italiani nel mondo, svoltasi a Roma lo scorso ottobre, in relazione all’importanza di trasformare le sfide “in opportunità per valorizzare le risorse del nostro Paese e delle nostre collettività, ovunque nel mondo”.

Ringraziando il Console Generale, Antonino La Piana, per aver risposto gentilmente alle nostre domande, possiamo concludere con l’augurio di un buon lavoro con l’auspicio di un’evoluzione che gioisce tutti noi.

La Compagnia teatrale “Primo Sole” ritorna e conquista Ginevra con “Non ti pago”

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Un trionfo del Presidente dell’Associazione Cultura e Arte Siciliana (ACAS), Vincenzo Bartolomeo e dei suo Comitato, per la prima organizzazione culturale. Sostenuta da diverse associazioni italiane a Ginevra, Bartolomeo con la neo Associazione l’ACAS riprende il progetto, iniziato dallo stesso, che volge coalizzare la comunità italiana attraverso eventi culturali, soprattutto una serata teatrale.

Per il suo debutto culturale, l’ACAS ha scelto la Compagnia teatrale Primo Sole”, che lo scorso 23 marzo all’Ecole d’Aïre, un festoso e folto pubblico ha accolto con un tripudio il ritorno del gruppo di Basilea, a testimonianza che il debutto a Ginevra nel 2018 con “Filumena Marturano” ha lasciato un bel ricordo della bravura e professionalità crescente di questo appassionato gruppo di attori amatoriali. Difatti, il gruppo teatrale è ritornato a Ginevra con un altro capolavoro teatrale di Eduardo De Filippo: “Non ti pago”, sottolineando con applausi e risate i passaggi più esilaranti e coinvolgenti dei tre atti della pièce.

Gli attori di Basilea, che hanno festeggiato i trent’anni d’attività proprio nel 2018, non hanno tradito le aspettative mettendo in mostra, ancora una volta, l’abilità teatrale che contraddistingue la storia della Compagnia.

Ad applaudire la performance comica del Gruppo teatrale, anche il Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana e il Console Aggiunto, Roberta Massari, che hanno salutato la neo Associazione culturale ed evidenziato l’importanza dell’italianità nel Cantone.

La soddisfazione per la piena riuscita dell’evento era manifesta nei volti e nei commenti espressi dai presenti e dal Presidente Vincenzo Bartolomeo, che ha ringraziato la collaborazione delle altre associazione alla riuscita di questo evento. A premiare lo sforzo, l’impegno e la validità d’un riproporsi semplice e pulito c’è sempre stato un pubblico affamato di verità sottaciute, di valori antichi, desideroso di uscire dal caos, dal degrado che a volte ci circonda.

Oggi sostenitrice indiscussa ed eccellente interprete della comicità italiana, La Compagnia teatrale Primo Sole rappresenta in Svizzera l’avanguardia di quella pattuglia di artisti che, dagli anni ’90 a oggi, ha animato il panorama teatrale meridionale e ne ha determinato il rinnovamento. Tutti gli attori, con le loro prestazioni individuali e collettiva hanno mostrato di divertirsi e confermato la capacità di coinvolgere emotivamente il pubblico. In questa pièce, per il loro ruolo, ha spiccato la bravura di Cosimo Venneri e Cosimo Rovito, interpretando magistralmente i ruoli di “Ferdinando Quagliuolo e Agliatello”.

Le performances del gruppo costituiscono la sintesi di ricerche e studi che vedono impegnato un gruppo coeso e appassionato per la drammaturgia. La loro passione per il teatro li porta soprattutto alla ricreazione, rivisitazione e riproposizione di un tema-azione all’interno di un mondo immaginativo noto. Tutti i testi rappresentati fanno appello non tanto all’esperienza vissuta dallo spettatore quanto alla loro esperienza culturale, al mondo della memoria e all’immaginario collettivo.

“Non ti pago”, Commedia in tre atti del 1940 di Eduardo De Filippo

Ferdinando Quagliolo, gestore di un Banco Lotto appassionato del gioco, ma eterno perdente, caccia di casa in malo modo Mario Bertolini, un suo impiegato, venuto in visita amorosa a sua figlia Stella e che invece è sempre vincente. Ma il giovane annuncia di aver vinto addirittura una quaterna che, in sogno, gli ha dato proprio il defunto padre di Ferdinando. Ferdinando gli ruba il biglietto perché, a suo avviso, il padre ha semplicemente sbagliato persona: Bertolini infatti abita nell’ex appartamento dei Quagliolo. Dopo disquisizioni con il parroco Don Raffaele Console e liti furiose con la famiglia, accompagnate da un colpo di pistola, Quagliolo cede il biglietto, ma lancia una maledizione davanti al ritratto del defunto padre: “ogni volta che Bertolini tenterà di incassare la vincita, gli capiterà una disgrazia”. Dopo una serie d’incidenti, Bertolini decide di rinunciare al biglietto. Soddisfatto, Ferdinando “ritira” la maledizione e lascia che Bertolini sposi Stella. La vincita rimane in famiglia.

Personaggi ed Interpreti:
Ferdinando Quagliuolo: Cosimo Venneri
Concetta: Antonietta Massafra
Agliatello: Cosimo Rovito
Mario Bertolini: Nicola Oletta
Stella: Rossella Mannella
Margherita: Marina Tizzone
Avvocato Strumillo:Franco Benfatto
Don Raffaele Console: Giuseppe Stasi
Fratelli Frungillo: Annunziato Delli Conti & Annunziata Morciano
Zia Erminia:Franca Brogly
Carmela: Viviane Stillittano

Regia:
Cosimo Venneri
Scenografia:
Franco Benfatto

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Due cuochi per esprimere Cultura e tradizione siciliana al corso di cucina della SAIG

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La SAIG prosegue il suo viaggio culinario con la Regione Sicilia, alla scoperta della prelibata cucina di questa Regione, conosciuta, apprezzata e amata in ogni angolo di mondo.

Sono stati due le pietanze realizzate per questo corso, affinché si potesse esprimere, nella giusta maniera, quelli che sono i sapori antichi e gustosi della Trinacria, con un occhio gettato al passato e uno proteso al futuro. Ad olezzare la sede SAIG lo scorso 14 marzo, in occasione del primo corso mensile, sono stati i profumi della “pasta con le sarde” e “la salsiccia fatta a mano ai broccoli affogati”. La pasta con le sarde, (pasta chî sardi in siciliano) è un piatto tipico della cucina siciliana, inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mpaaf) In origine è un piatto stagionale: si può preparare da marzo a settembre periodo in cui si trovano al mercato le sarde fresche ed è possibile raccogliere nei campi il finocchio selvatico.

Per meglio seguire questo corso, la SAIG ha fatto appello a due cuoche. Per la “pasta con le sarde difatti è stata chiamata una delle più assidue frequentatrici del corso, Ninfa Tognazza, siciliana DOC, che si è espressa con eleganza e sapiente nella ricetta, realizzando la pietanza alla perfezione, trovando anche il finocchietto selvatico, ingrediente importante per dare il sapore selvaggio al gusto. Antonio Singarella, macellaio di formazione, ci ha mostrato le antiche regole per realizzare la famosa salsiccia siciliana per poi realizzare la pietanza coi broccoli affogati.

La coppia di cuochi della serata, hanno portato l’atmosfera siciliana con i profumi ed i sapori, realizzando cosi, dei piatti tipici indiscussi della tradizione siciliana. Momenti geniali dove si sentivano riecheggiare le note e le parole di alcune più famosa canzone popolare siciliana di sempre. Le parole di Çiuri Çiuri parlano di profumi, colori e di un amore ricevuto ma anche restituito alla nostra bellissima terra. Ebbene la SAIG in questa occasione ha fatto proprio questo, ci ha regalato colori e sapori lontani nel tempo, l’amore per le nostre origini e l’impegno giornaliero nel dare indietro questo amore a tutti i nostri cari.

La storia e le tradizioni dei piatti tipici siciliani

Tra le gastronomie regionali italiane, la siciliana è quella che più, nel corso dei secoli, si è evoluta, pur restando profondamente ancorata alle origini e ai prodotti tipici del territorio.

Tramandata oralmente, di cortile in cortile – come gli abitanti dell’isola amano rilevare – della cucina siciliana si hanno tracce sin dall’antichità perché essa, da sempre, è stata a stretto contatto con la storia, la religione e le culture che si sono avvicendate in Sicilia.

Considerata, già di per sé, una delle tante attrazioni da scoprire sull’isola, sarebbe improprio parlare di cucina siciliana al singolare. A ben vedere, infatti, dovremmo utilizzare il termine al plurale, giacché, spostandosi dalla parte orientale a quella occidentale, vagando di provincia in provincia, troviamo tanti tipi di pietanze pressoché introvabili in altri luoghi dell’isola.

Un esempio? Sarà difficile trovare le classiche panelle – frittelle di farina di ceci – in un luogo diverso da Palermo, né sarà facile trovare i muccunetti di Mazara del Vallo – palline di pasta di mandorle ripiene di conserva di zucca – al di fuori della provincia trapanese.

Siamo nella terra del gusto, in un angolo di paradiso in cui limoni, arance, cannoli, cassate, caponate, cous cous – solo per citare alcuni dei più famosi piatti tipici siciliani – la fanno da padrone.

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L’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra archivia il suo Carnevale del 2019

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Lo scorso 9 marzo, la sala di Verinier Place è stata teatro di una bella serata all’insegna delle migliori tradizioni festive che l’Associazione Lucchesi nel Mondo ci ha abituati. Una serata dove si sono riuniti più di 200 italiani, di regioni diverse, per festeggiare e salutare il Carnevale 2019 in un taglio decisamente famigliare, come negli intendimenti degli organizzatori.

Anche stante l’atmosfera carnascialesca, soddisfacente l’affluenza, a testimonianza della persistente voglia di ritrovarsi tra connazionali e di riunirsi anche sotto un Campanile, un tempo segno identitario ma discriminante, oggi testimone della condivisione di ideali non solo dagli appartenenti alla stessa comunità locale ma anche dagli amici di altre Regioni italiane.

Tra gli invitati si notava la presenza di molti rappresentanti istituzionali e associativi che, uniti ai commensali, hanno iniziato la serata con l’aperitivo offerto dall’associazione. Un rinomato buffet di prelibatezze toscane quali i crostini di salsiccia toscana, crostini di crema di peperoni, cubetti di parmigiano succo d’arancia e una bevanda a base di Prosecco misteriosa scaturita da una ricetta del Presidente Bacci. Al termine gli ospiti si sono accomodati a tavola per gustare i piatti tipici della Toscana, preparati con cura dal presidente, Menotti Bacci, e dall’esperta squadra di cucina: Tordelli al sugo, arrosto di vitello con spinaci e tondini di patate e un dolce con gelato e non potevano mancare i famosi cenci lucchesi, tipici della tradizione gastronomica dei padroni di casa ma affini ad analoghe ricette culinarie di altre parti d’Italia.

Coinvolti dalle ammalianti note diffuse di Franco Mazzola dell’Orchestra di Casa Nostra (oramai presenza stabile e indispensabile delle feste di tanti associazioni italiane di Ginevra), anche essi si sono esibiti fino a tarda notte in danze, a volte sfrenate a volte languide, dimostrando che quando c’è lo spirito giusto l’età non conta.

Il presidente Bacci, dopo aver rinnovato i ringraziamenti all’instancabile squadra di cucina e agli aiutanti, il cui operato ha reso la serata un successo, nonché a tutti i presenti. ha proposto agli ospiti una lotteria con in palio una ventina di premi, tra cui molti prodotti tipici della Toscana, e, in particolare, alcuni vini pregiati. Ancora una volta la sezione ginevrina dell’associazione Lucchesi nel Mondo è riuscita nel suo intento. Offrire una serata gradevole e spensierata a tutti i presenti esaltando le peculiarità italiane locali che caratterizzano la splendida regione Toscana.

Un ringraziamento, dunque, al presidente Menotti Bacci e al suo Comitato, per aver realizzato ancora una volta un incontro riuscito e molto gradito dai presenti.

Da più di 60 anni le feste organizzate dalle singole associazioni regionali o provinciali non sono state occasione per rinchiudersi in sé stessi ma per includere nella gioia dello stare insieme anche connazionali di origini diverse.

La storia, la cultura e il folklore italiani sono la sommatoria di tante storie, culture e folklore locali. Tutti meritevoli di essere trasmessi alle giovani generazioni perché componenti inscindibili dell’identità nazionale. Sta a noi riuscire nel difficile compito di esaltare le peculiarità locali senza perdere di vista il quadro complessivo nel quale si inseriscono. Come già altre Associazioni in precedenza, anche la sezione ginevrina dell’Associazione Lucchesi nel Mondo è riuscita pienamente a conseguire l’obiettivo.

Le origine dell’emigrazione Lucchese nel Mondo in breve

Secondo il Prof. Guglielmo Lera, L’aspirazione a lasciare la terra di origine per cercare lontano nuove risorse è almeno da mille anni la caratteristica prima del lucchese. Fino dalla metà del Cinquecento l’emigrazione risultò una logica conseguenza dello sviluppo economico raggiunto dalla città grazie alla produzione di sete raffinatissime e alla crescita delle capacità finanziarie acquisite dai cambisti e prestatori di valuta. L’attività di questi ultimi, sviluppatasi vertiginosamente dall’undicesimo al quattordicesimo secolo con il passaggio da Lucca di pellegrini, mercanti e soldati, sfociò in prestiti a Papi e regnanti e nell’istituzione di uffici cambiari in molte città (nel sec. XII solo a Genova se ne contava più di cinquanta). L’esportazione di manufatti di seta trovò una forma di associazione nelle compagnie, che lucchesi di origine nobile o borghese costituirono con regolari contratti, impegni, ripartizioni di lavoro e di rischi. Numerose famiglie svolsero la loro attività nelle più attive città italiane.

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Al Carnevale Pugliese, l’ARPGE si propone vivace

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Se il Carnevale più antico d’Italia si festeggia nel borgo aretino di Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, dove 4 contrade si sfidano per costruire il carro allegorico più bello, quelli che si svolgono in Puglia non sono di meno come quello di Putignano che è uno dei migliori 5 eventi carnevaleschi d’Italia. Con questo spirito tradizionale che lo scorso 3 marzo, l’Associazione Regionale Pugliese ha archiviato un altro successo di partecipazione, rafforzando la propria presenza e si proponendosi come una delle realtà italiane portanti nell’esprimere le tradizioni regionali e la cultura italiana in genere.

Erano più di 250 i pugliesi e italiani che sono stati accolti da Antonio Scarlino, Presidente dell’Associazione Regionale Pugliese di Ginevra, e dal suo Comitato nella grande sala d’Onex.
Numerosa anche la rappresentanza associativa, venuti a testimoniare con la loro presenza l’attaccamento a iniziative volte a dare visibilità alla comunità italiana ginevrina, per rendere più stringenti i legami tra le varie anime della cultura italiana, ricca perché composita e somma di molteplici culture locali. Presenti anche le istituzioni locali con consigliera Amministrativa della Città d’Onex, Ruth Bänziger, il Deputato Daniel Sormanni e, per il Consolato Generale d’Italia a Ginevra, Anna Cocciolone.

Il Presidente Antonio Scarlino, nel suo discorso, dopo aver salutato i suoi ospiti, ha spiegato i cambiamenti addottati nell’ARPGE, oggi ospite di Casa Puglia, ma con un’Associazione sempre viva e vegeta, pronta a svolgere il suo ruolo all’interno del panorama associazionistico nel Cantone di Ginevra. Scarlino ha colto l’occasione per invitare i giovani a farsi avanti ed impegnarsi socialmente per l’Associazione. Per finire, il Presidente non dimenticato di ringraziare gli sponsor che sono una parte determinante per la riuscita di questi eventi volti a promuovere le nostre regioni.

Grazie al successo musicale riscontrato nelle precedenti edizioni del “Carnevale Pugliese”, i dirigenti dell’ARPG hanno deciso di riproporre una serata dove il ballo fosse al centro del divertimento, per questo, hanno scritturato “Orchestra Ornella’s Group” la quale ha dato alla serata il brio necessario ed il tocco tradizionale della terra pugliese. Lo spettacolo non ha tradito le aspettative e tanti hanno sentito la necessità di scatenarsi in pista al ritmo incalzante delle note e dei canti proposti dal gruppo. Grande il divertimento sia per chi ha partecipato alle danze, sia per chi ha deciso soltanto di assistervi, condividendo il momento a forza di battiti di mani.

Ancora una volta occorre rendere merito all’associazionismo italiano all’estero che, anche tramite questi festeggiamenti, fortifica e trasmette le tradizioni locali e regionali assieme ai valori della nostra Italia all’estero.

“Carnevale in Puglia

È una delle celebrazioni più antiche: il Carnevale di Putignano ha inizio nel 1394, e da allora il piccolo borgo della Murgia barese ha saputo mantenere intatti vigore e folclore della festa. Tutto ha origine oltre sei secoli fa, quando, secondo la leggenda, l’Ordine dei Cavalieri di Malta decise di trasferire le reliquie di Santo Stefano a Putignano: con l’arrivo delle spoglie, i contadini abbandonarono il lavoro nei campi e cominciarono a decantare in dialetto versi popolari, dando così vita al primo Carnevale del luogo.

Caratteristica principale della festa è la sua lunga durata: si comincia, infatti, il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, con l’accensione del cero tradizionale in segno di perdono dei peccati, e la festa delle Propaggini, incentrata sulla recita satirica in dialetto locale, messa in scena dai cosiddetti propagginanti. Si prosegue poi con le parate di maschere e carri allegorici, nelle domeniche che precedono il Mercoledì delle Ceneri, un’usanza relativamente recente, cominciata a seguito del regime fascista. Prima però, durante il giorno di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio, è la volta degli scioglimenti gerarchici, dello scherno, la burla e dei ribaltamenti sociali, da sempre elementi centrali di questo periodo dell’anno. È il giorno dedicato alla beffa, nei confronti dei monsignori in primis, ma anche dei preti, delle monache, gli scapoli e i cornuti.”

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Terrine e cinghiale alla lucchese:

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In conclusione al mese dedicato alla Toscana, il secondo Corso di Cucina dello scorso 28 febbraio è stato caratterizzato da due antiche pietanze particolarmente conosciute nell’ambito culinario nel nord Italia. Preparato con cura dal Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra e responsabile del Corso, Menotti Bacci, che ci ha deliziato con una terrina e pappardelle, fatte in casa, alla carne di cinghiale.

Con la maestria delle partecipanti e del responsabile Menotti Bacci, la SAIG festeggia il buon cibo con le innumerevoli pietanze che il nostro made in Italy ci propone con la ricchezza culinaria delle nostre 20 regioni.

Appena arrivate, le habitué si sono messe subito a lavorare la pasta per la realizzazione delle pappardelle, mentre altre preparavano la terrina per decorarla nei piatti. Dalla bella sinergia creatasi, tra le frequentatrice dei corsi, le serata passano sempre nella buona armonia attorno ad una pietanza che ci ricorda momenti passati tra il calore famigliare degli anni passati.

Le pappardelle al ragù di cinghiale fanno parte della tradizione culinaria della maremma toscana. Saporite ed appetitose racchiudono il gusto autentico di un tempo. Rispetto al classico ragù alla bolognese, quello di cinghiale ha una nota più decisa e molto particolare, grazie al suo sapore leggermente selvatico. Dopo le lunghe ore di cottura, questa carne pregiata risulterà morbida e sarà difficile resistere al profumo del ragù appena fatto!

Ma cosa accade quando le pappardelle incontrano questo strepitoso condimento? La loro unione da vita ad uno dei primi piatti più succulenti della tradizione toscana. La sfoglia all’uovo ruvida e porosa assorbe il ragù di selvaggina per rilasciarlo ad ogni assaggio! Allora cosa aspettate? Lasciatevi avvolgere dai profumi e dal sapore rustico delle pappardelle al ragù di cinghiale.

Un’altra pietanza della quale arricchisce il viaggio culinario delle SAIG, attraversando le regioni italiane alla ricerca delle loro moltitudini culturali. Un’altra serata all’insegna dell’amicizia e della buona armonia.

L’apprezzamento generale dopo la degustazione (eufemismo per indicare una mangiata pantagruelica) ha confermato ancora una volta il successo del Corso di cucina regionale promosso dalla SAIG, che offre la possibilità ai frequentatori di scoprire, o riscoprire, la ricchezza e la varietà delle specialità gastronomiche italiane.

Questo incontro bimensile, per adesso rimane il secondo e l’ultimo giovedì del mese, volge a stringere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello stesso tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori. L’equipe di quest’anno è stata molto interessata a questi corsi di cui si è palesata l’assidua partecipazione, nonché il numero sempre costante dei partecipanti.

In sostanza, con questa attività, abbiamo scoperto che ci piace scoprire e andare alla ricerca di tutto quello che ruota intorno al mondo del cibo, un luogo in cui raccogliere le ricette tradizionali della nostra cultura e renderle disponibili per tutti coloro che frequentano il Corso. Per maggiori informazioni, si prega di inviare un mail a info@saig-ginevra.ch oppure, chiamare al 022 700 97 45.

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Accordo di partenariato tra la SAIG e l’Organizzazione Romanda per la Formazione e l’Integrazione Professionale (ORIF)

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Lo scorso 28 Gennaio il Coordinatore della SAIG Carmelo Vaccaro ha incontrato Luigi Crispoldi,
Responsabile Equipe Professionale e Davide Giordano, Maitre Socio-Professionale Responsabile del sito di Pont Rouge e Responsabile della MSST à l’ORIF di Vernier. in questo incontro, la presenza del Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana, ha messo le basi su una collaborazione duratura tra la SAIG e l’ORIF.

Questo partenariato riempie quelle che sono le prerogative della SAIG che arricchisce le sue collaborazioni sociali, di fatti, dal 1948, Orif, un’associazione senza scopo di lucro,ha la missione di promuovere l’integrazione professionale sostenibile delle persone con problemi di salute. In tal senso, Orif fornisce servizi di osservazione, orientamento, formazione professionale e integrazione in un contesto in cui vengono difesi valori come l’etica, il rispetto e la fiducia.

Nel 1948, ORIF è nato nel Cantone Vodese.

All’epoca, la creazione di una struttura la cui missione era quella di fornire accesso al mondo del lavoro alle persone con disabilità era una novità. Quella che sarebbe diventata una grande organizzazione di servizi di riabilitazione professionale nella Svizzera romanda era presieduta dal Dr. Placide Nicod. Questo medico di Losanna ha dato gli impulsi originali che hanno fondato l’identità dell’Orif. I suoi servizi sono offerti a persone provenienti da tutti i cantoni francofoni, ma anche dai cantoni di lingua tedesca. Contando le attività svolte e l’importante sviluppo dell’Orif, si può dire senza ulteriori indugi che i fondatori erano visionari.

Da 70 anni Orif si dedica all’osservazione, alla formazione e all’integrazione socio-professionale di persone con problemi di salute o in difficoltà. Inaugurato più di 10 anni fa, nell’agosto 2007, con il sostegno della FMB (Fédération genevoises des métiers du bâtiments), il sito di Vernier è dedicato principalmente alla formazione professionale dei giovani con difficoltà di apprendimento. L’Orif di Vernier offre circa 100 posti di formazione iniziale per i giovani, 15 posti di orientamento/valutazione per adulti, 3 posti di reinserimento per adulti e gestisce il ristorante “Sur le pont” situato al settimo piano del palazzo di pont rouge 4 – 1213 Petit-Lancy , nonché la caffetteria IFAGE nel cuore di Ginevra.

Orif crea e gestisce le strutture adeguate e sviluppa ogni misura di integrazione socioprofessionale per l’esecuzione dei mandati affidatigli dai partner socioeconomici.

A tal fine, i suoi compiti principali sono: creare e gestire strutture adeguate alla realizzazione della sua missione; sviluppare qualsiasi misura a favore dell’integrazione socioprofessionale; svolgere i mandati affidatigli dalle parti socioeconomiche; partecipare alla politica sociale; collaborare con la comunità imprenditoriale.

La SAIG è sicura che con questo partenariato potrà valorizzare i valori culinari italiani attraverso due eventi in programma: la cena di premiazione delle eccellenze italiane nella Svizzera Romanda e la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.

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