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AMNISTIA FISCALE – Ultima chance per autodenunciarsi al fisco svizzero

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Oramai se parla e se ne discute da tempo. La stampa, locale ed estera, sta informando costantemente i residenti svizzeri. Le informazioni sono alla portata di tutti ma è bene che anche la SAIG, ch, antesignana a Ginevra fin dal 2015, continui a pubblicare la notizia.

Con la fine di quest’anno, verrà a terminare l’Amnistia fiscale parziale svizzera che ha dato e darà ancora per qualche mese la possibilità ai contribuenti di denunciare spontaneamente al fisco il patrimonio posseduto all’estero. La denuncia spontanea permette di evitare ammende e procedimenti penali che saranno, invece, a carico di chi, a partire dal 1 gennaio 2018, subirà dei controlli, che daranno esito positivo, grazie allo scambio automatico di informazioni tra un paese e l’altro (EAR: échange automatique de renseignements).

Tutte le banche e gli istituti finanziari sono obbligati a comunicare al fisco della residenza dei propri correntisti/investitori, l’esistenza di posizioni finanziarie presso le proprie sedi e, dunque, invieranno informazioni che le autorità fiscali del paese di residenza potranno utilizzare per far emergere gli evasori fiscali. Perché, sì, di evasione fiscale si tratta.

Attenzione dunque, a sottovalutare questo genere di scambi sulle proprie sostanze, convinti che in fondo a nulla porteranno o che nulla sarà intrapreso dalle autorità fiscali interessate. Questa leggerezza potrebbe portare a conseguenze anche importanti sia a livello finanziario (ricordiamo che le ammende in Svizzera vanno da 1/3 fino a 3 volte tanto gli importi delle imposte evase, oltre al supplemento di imposta per gli ultimi 10 anni. Ciò significa che se il supplemento di imposta per 10 anni viene quantificato in 10.000 franchi, a questi andrà aggiunta anche l’ammenda che può arrivare fino a 30.000 franchi e, quindi, si dovranno pagare ben 40.000 franchi), sia a livello penale, nel caso di evasione di grandi capitali o di produzione di false dichiarazioni e/o falsi documenti finalizzati a nascondere le reali finanze.

Le convenzioni internazionali, all’uopo predisposte, stabiliscono chiaramente che tutti i paesi che ne fanno parte, sono obbligati a prestarsi reciproca assistenza amministrativa per poter controllare i propri contribuenti. Il fisco svizzero sembra, in questo senso, piuttosto determinato a recuperare i capitali sommersi e dal gennaio del prossimo anno inizierà senza dubbio ad utilizzare questo tipo di risorse.

Voglio anche sottolineare che, oltre allo scambio automatico di informazioni, esiste anche la possibilità per il fisco di fare ricerche mirate sui singoli o su categorie di contribuenti. Questo per dire che vi sono diversi strumenti atti a far emergere le situazioni non ancora denunciate.

Il fatto, poi, che molti pensano che lasciando la Svizzera entro quest’anno, per tornare nel proprio paese di origine, si possa impunemente non presentare una denuncia spontanea né essere controllati nel futuro, avverto che questo è un tipo di scappatoia che potrebbe trasformarsi in una spada di Damocle. Nulla impedirà al fisco di andare a controllare singolarmente ciascun ex residente e procedere, se del caso al recupero di quanto dovuto per il periodo in cui era un suo contribuente. Detto recupero, tra l’atro, in caso di pensioni percepite in Svizzera, diventa anche piuttosto agevole, dal momento che dette pensioni possono essere facilmente pignorate secondo le leggi elvetiche e calcolando un minimum vitale anche inferiore se si vive in uno Stato in cui più basse sono le spese per vivere.

Data limite per inviare una raccomandata o presentare un dossier direttamente negli uffici è il 31 dicembre 2017. Chi invierà denunce spontanee oltre quella data non rientrerà nei benefici dell’amnistia, come confermato dalle amministrazioni fiscali locali e da Berna.

Se non si dovesse essere in possesso, entro questa data, di tutti i documenti necessari richiesti per il dossier, si potrà intanto inviare una semplice dichiarazione, sempre con raccomandata ricevuta di ritorno, nella quale si esprime chiaramente la propria volontà di aderire all’amnistia fiscale specificando che i relativi documenti verranno inviati successivamente non appena disponibili e poi rivolgersi ad un professionista del settore per completare la procedura con tutti i conteggi ed i cambi di valuta come previsti dalla prassi.

In conclusione: in questa fase si ha ancora tutto il tempo per potersi mettere in regola, non solo per sé stessi ma soprattutto per i propri figli che un domani erediteranno beni non denunciati e che non potranno essere denunciati senza incorrere in ammende.

Il consiglio è, dunque, di valutare attentamente rischi e benefici e di prendere la giusta decisione prima della scadenza dei termini.

Per maggiori informazioni continuano gli incontri informativi nei locali SAIG, Av. Ernest-Pictet 10 – 1203 Genève, dalle 14 alle 17, i lunedì 18 e 25 settembre e tutti i lunedì del mese di ottobre.

Avv. Alessandra Testaguzza

la Vogue de Carouge 2017: ode alla città Sarda di Carouge

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L’edizione 2017, che si è tenuta dal 1 al 3 settembre, è iniziata il venerdì sera con la cerimonia di apertura, caratterizzata dalla presenza delle autorità cantonali e comunali ed accompagnata piacevolmente dalle note della Banda Musicale della Città di Carouge. Erano presenti, tra gli altri, i Consiglieri Amministrativi della Città di Carouge, Stéphanie Lammar e Nicolas Walder, membri d’Onore della SAIG, nonché molte personalità politiche, civili e militari.

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Dopo l’allocuzione del Presidente del Cartel de Carouge, Daniel Mouchet, il Sindaco della Città di Carouge, Anne Hiltpold, si è rivolto alla popolazione di Carouge manifestando la sua soddisfazione per il perdurante successo che questa manifestazione mantiene nel tempo. La stessa presenza, anche quest’anno, di moltissime persone ha testimoniato l’apprezzamento del pubblico per la Vogue di Carouge. In seguito, il Consigliere di Stato italo-ginevrino, Serge Dal Busco, felicitandosi per il duraturo successo del decennale evento, ha portato i saluti delle autorità cantonali.

In seguito ai discorsi ufficiali, i saluti ed i ringraziamenti di consuetudine, i molti presenti hanno avuto la possibilità di trascorrere convivialmente le serate nella storica cittadina di Carouge, da sempre simbolo della comunità italiana residente a Ginevra.

Carouge, chiamata con orgoglio anche la vecchia Città sarda oggi inglobata nel cuore di Ginevra, con il suo particolare assetto urbanistico rappresenta la testimonianza più palpabile dell’estensione del Regno di Savoia fino alle sponde del lago Lemano.

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In queste strade e stradine, che ricordano l’architettura dei tempi del Regno di Savoia, da 75 anni, alla fine di agosto, primi di settembre, si svolge questa festa popolare promossa dalla Società “Cartel di Carouge” che riunisce artigiani e associazioni locali. La festa è divenuta nel tempo una kermesse di grande spessore culturale, e rappresenta ormai un appuntamento tradizionale da non mancare non solo per gli abitanti della città, ma anche per quelli di Ginevra e dei dintorni.

Gli italiani alla Vogue de Carouge.

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Ogni anno l’Italia è presente con alcune associazioni italiane. Quest’anno lo Stivale è stato degnamente rappresentato dall’associazione Regionale Sarda, con in testa la sua Presidente, Lorenzina Zuddas e dal Comitato guidato dal neo Presidente Francesco Decicco dell’associazione Calabrese Ginevra, quest’ultima aderente alla SAIG.

I rappresentanti della comunità italiana sono stati presenti, già dal venerdì e per tutta la tre giorni, per accogliere il pubblico e far conoscere al meglio i prodotti tipici delle rispettive regioni, rappresentando al meglio quella che è la tradizionale gastronomia italiana.

Un sentito ringraziamento a queste associazioni per l’impegno costante profuso nella promozione dell’Italia, ovunque e ogni volta se ne presenti l’occasione. Con la loro attiva presenza tengono alta la bandiera delle proprie regioni e dell’Italia intera.

L’Ambasciatore Marco Del Panta riunisce i consoli e le rappresentanze elette della comunità italiana in Svizzera

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Sabato 26 agosto si è svolta a Berna la consueta riunione Intercomites, in cui ogni anno viene fatto il punto sulla situazione della rete consolare e, più in generale, sulla comunità italiana in Svizzera.

Oltre allo scrivente, erano presenti l’Ambasciatore Marco Del Panta, tutti i consoli, molti consiglieri CGIE e presidenti dei Comites in Svizzera.
Il primo punto all’ordine del giorno è stato dedicato alla rete consolare. Sono rimasto positivamente colpito nel sapere che, nonostante la cronica scarsezza di risorse economiche e di personale, tutti i consolati, nei primi sei mesi del 2017, hanno aumentato il numero totale di passaporti e di carte di identità consegnate ai concittadini.

ccaIl Consolato Generale di Ginevra non ha fatto eccezione, emettendo 3741 passaporti (+18% rispetto al 2016) e 728 carte di identità (+2.7%). I passaporti, in particolare, vengono consegnati a vista, senza lunghe attese e senza necessità di ritornare al consolato, come invece, purtroppo, succede in altri Paesi. Ho manifestato grande apprezzamento per questi risultati e per l’ottimo lavoro fatto dal personale degli uffici a cui va riconosciuta grande professionalità e dedizione al lavoro. Sono tuttavia convinto che questi risultati sono anche frutto della grande attenzione e degli stimoli che, sulla questione dei servizi al cittadino, sono stati offerti, negli ultimi anni, da noi parlamentari, dai Comites e dalle associazioni, tra le quali molta parte ha avuto anche la SAIG di Ginevra. mi è sembrato opportuno, nei miei interventi, come sia necessario non smettere di lavorare in questa direzione poiché, in un periodo in cui la comunità italiana sta, quasi dappertutto, crescendo, i nostri connazionali hanno bisogno di essere seguiti e compresi nelle loro diverse esigenze, di sentirsi protetti e mai abbandonati. So per certo che la SAIG e il suo Coordinatore Carmelo Vaccaro continueranno, insieme a me, a spingere la nostra rete consolare verso questo obiettivo.

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L’Ambasciatore ha poi comunicato che, dopo l’accordo di massima trovato con le autorità elvetiche, è stata prevista, con apposito decreto ministeriale, l’apertura di due Consolati onorari in Svizzera, a Losanna e a San Gallo. La fase di individuazione delle persone adatte a ricoprire questo ruolo sarà ancora lunga, ma, una volta conclusa, è convinzione dell’Amministrazione che queste due nuove figure possano, seppur parzialmente (viste le funzioni limitate che ad esse verranno affidate) alleggerire le incombenze dei consolati di riferimento. Un console onorario potrà rappresentare lo Stato italiano nei confronti delle autorità locali, fornire assistenza e informazioni ai connazionali e istruire alcune pratiche di richiesta di servizi al consolato. Ho già espresso in molte occasioni la mia opinione al riguardo, che ho riaffermato anche in quella sede: nessuna contrarietà verso una decisione che potrebbe portare dei benefici alla comunità, a patto che questo non rappresenti il preludio ad un’ulteriore riduzione del numero di consolati italiani in Svizzera o ad una contrazione dei servizi ai concittadini. Se questo dovesse succedere, l’Amministrazione ci troverà profondamente contrari a qualsiasi altro esperimento di questo tipo.

Si è, poi, parlato degli immobili di proprietà dello Stato italiano in Svizzera, verso i quali c’è una attenzione molto elevata. La Casa d’Italia di Zurigo è stata liberata per iniziare i lavori di restauro, che dureranno circa quattro anni; a Lucerna, invece, dopo che con il mio intervento presso il Governo siamo riusciti a bloccarne la vendita, la comunità italiana sta cercando di raccogliere i fondi necessari per acquistare la Casa d’Italia, così da mantenere un punto di riferimento dell’italianità nella Svizzera centrale. A Lugano e Ginevra, l’Amministrazione sta cercando di portare a termine due operazioni di permuta, per venire in possesso di un edificio più adatto alle esigenze di un moderno consolato, senza tuttavia dover far fronte a un’ulteriore spesa. Anche su questo rimarremo molto attenti, affinché l’interesse della comunità italiana resti sempre al primo posto nelle decisioni che l’Amministrazione prenderà.

Ulteriore importante argomento trattato è stato la situazione della promozione della lingua e della cultura italiana in Svizzera, anche in vista della “Commissione mista italo-svizzera” che si riunirà nel mese di settembre. Tutti i presenti si sono trovati d’accordo sull’esigenza di moltiplicare gli sforzi in questo campo, per recuperare il tempo perduto, rendere più interessante l’offerta culturale fornita dagli enti gestori e dalle scuole italiane, realizzare classi bilingui, senza dimenticare l’importanza di una specifica formazione dei docenti che vi insegneranno.

 

Per ultimo, ma non per importanza, si è discusso del fenomeno della “nuova emigrazione”. Molti sono gli italiani che ancora vengono a vivere in Svizzera. Per queste persone, tutti i Comites hanno preparato delle guide con molti importanti ed interessanti suggerimenti ed indicazioni su come orientarsi nel nuovo Paese che li accoglie. Il Comites di Ginevra, inoltre, a chi ne ha bisogno, fornisce anche contatti diretti a cui rivolgersi per la ricerca di un’abitazione o di un lavoro. Gli italiani che vivono in Svizzera sono ormai circa 627 mila, cioè quasi l’8% dell’intera popolazione residente. Questo significa che la comunità italiana può e deve avere un peso sempre più importante nelle decisioni politiche e sociali della Confederazione. Tutti noi italiani dovremo essere consapevoli di questo e fare “massa critica” affinché la nostra presenza in Svizzera sia sentita e considerata importante sotto tutti i punti di vista.

On. Alessio Tacconi

Annency Cinema Italiano 2017

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ANNECY CINEMA ITALIEN 2017
Dal 25 settembre al 1 ottobre – Annecy, Francia

Il Festival francese intraprende un nuovo viaggio con l’arrivo del nuovo direttore artistico Francesco Giai Via

Annecy Cinéma Italien
è un festival di cinema italiano che si tiene ogni anno nella città francese di Annecy. La prima edizione si svolse nel 1983. Oltre al premio per il miglior film (Grand prix Annecy Cinéma Italien) e per la migliore interpretazione maschile e femminile, il festival assegna dal 1989 il “Premio Sergio Leone” a un autore emergente di cui il Festival vuole promuovere la conoscenza e la diffusione in Francia.

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Dopo 34 edizioni, Annecy Cinéma Italien continua a esplorare il cinema italiano e promette un autunno carico di novità con l’arrivo del nuovo direttore artistico Francesco Giai Via.

Dal 25 settembre lo storico festival dedicato al cinema italiano torna ad animare la città francese ai confini con l’Italia con il suo concorso dedicato alle opere prime e seconde, le proiezioni di film in anteprima, omaggi, incontri, eventi nelle sale di Bonlieu Scène nationale e nei cinema della città.

Cinema d’autore, nuove frontiere del cinema popolare e di genere, documentari, finzione e sperimentazioni : il direttore artistico promette una programmazione all’insegna della contemporaneità.

« È per me un onore e un privilegio assumere la direzione di Annecy Cinéma Italien – commenta il nuovo direttore Francesco Giai Via – manifestazione fra le più importanti al mondo per il cinema italiano che per tanti anni ha potuto contare sul lavoro di una figura straordinaria come quella di Jean Gili. Nel prendere le redini del festival mi sono posto l’obbiettivo di trasformare questa splendida città nella grande vetrina di una cinematografia multiforme che oggi ha riconquistato successi al botteghino a livello nazionale e internazionale, oltre che premi nei grandi festival di tutto il mondo. Tutto questo è stato possibile grazie una nuova generazione di registi, produttori e interpreti che il pubblico del festival avrà l’opportunità di incontrare e conoscere».

Francesco Giai Via (1976) è critico cinematografico e operatore culturale. Dopo l’esperienza in manifestazioni quali Torino Film Festival e CinemAmbiente oggi è direttore artistico del Carbonia Film Festival e consulente alla programmazione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Dal 2014 è scout e trainer del TorinoFilmLab.

Grazie alla sua esperienza nell’ambito cinematografico e alla sua creatività, il festival intraprenderà da quest’anno un percorso di rinnovamento tanto nella programmazione quanto nella creazione di un nuovo evento dedicato ai professionisti della distribuzione che si svolgerà nell’ambito del festival.

Il programma completo e i nomi degli ospiti saranno comunicati nel mese di settembre con alcune anticipazioni previste nel periodo estivo.

Ufficio Stampa e comunicazione Bonlieu Scène nationale Nadège Decremps 1 rue Jean Jaurès – 74000 Annecy nd.annecycinema@gmail.com Francia Telefono : +33 (0)4 50 33 44 26 Telefono : +33 (0)4 50 33 44 00www.bonlieu-annecy.com

Grande festa per la fine del Corso di Cucina 2016-2017

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Una festa semplice ma piena di amicizia e partecipazione quella svoltasi lo scorso 29 giugno, in occasione della fine del Corso di cucina della SAIG: l’Italia a tavola” 2016-2017.

La SAIG, ancora una volta, ha dato prova di attaccamento alle tradizioni gastronomie italiane e regionali. Altissima e fedele l’affluenza per l’annuale appuntamento che sancisce la fine del Corso di Cucina, prima delle vacanze estive. Questo corso bimestrale, evidenzia la cucina con ospiti sempre diversi e sempre più affascinati dai sapori tipici. Non si risparmiano felicitazioni e l’interesse per le pietanze della storia italiana sono in crescente aumento. Come quelli preparati dalle allieve rimaste per festeggiare la fine del Corso di quest’anno.

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Un percorso culinario quello proposto, valorizzando molte regioni dell’Italia gastronomica, un’altra serata all’insegna dell’amicizia e della buona armonia è stata vissuta dagli addetti ai lavori, caratterizzata dai molti partecipanti, considerando il tempo temporalesco e a causa dalle molte partenze anticipate per le ferie estive, con diverse pietanze eseguite dagli stessi abituali iscritti.

L’opinione generale dopo la degustazione pantagruelica ha testimoniato ancora una volta l’affermazione del Corso di cucina regionale sostenuto dalla SAIG, che offre l’opportunità agli habitué di scoprire, o riscoprire, la ricchezza e la molteplicità delle specialità gastronomiche italiane. Da notare i due deliziosi dolci preparati da Augusta Scotece, la famosa Pastiera napoletana e Daniela Fantauzzo il Tiramisu.

L’incontro bimensile, che per il momento rimane il secondo e l’ultimo giovedì del mese, volge a tessere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello medesimo tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori. Il gruppo di quest’anno è stato molto avvinto a questi corsi di cui si è palesata l’assidua partecipazione, nonché il numero sempre crescente dei partecipanti. All’equipe di cuochi occasionali, si sono aggiunti altri che hanno arricchito lo staff e, di conseguenza, la qualità dello stesso Corso.

A partire da questa esperienza positiva, la SAIG intende sempre migliorare questi corsi, apportando i necessari cambiamenti, a partire da settembre 2017. Rimane confermato della responsabile dei corsi, al presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Menotti Bacci.

Con la consapevolezza di tutto ciò, modifiche importante saranno apportate alle strutture e anche al numero delle iscrizioni, aumentati da dodici, per dare spazio non solo agli italiani, ma anche alle iscrizioni di cittadini ginevrini.

La SAIG da appuntamento per le iscrizione al Corso di Cucina “L’Italia a tavola” per l’anno 2017-2018. Per maggiori informazioni, si prega di chiamare al n° 004178 865 35 00.

Festa della Musica a Ginevra: Trionfo Italiano Liederkranz-Concordia

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Come ogni anno Ginevra ha accolto una delle manifestazioni più attrattive e vitali della scena ginevrina, la Festa della Musica, svoltasi nel weekend dal 23 al 25 giugno 2017.

In questa occasione due realtà diverse tra loro hanno dato voce alla musica italiana, con due stili differenti ma entrambi caratterizzati dall’eccellenza dei suoi autori.
Venerdì 23 giugno la corale lirica Liederkranz-Concordia ha portato nuovamente in scena un’eccezionale spettacolo in occasione della Festa della musica di Ginevra, con il sostegno del Consolato Generale d’Italia a Ginevra e della Città di Ginevra.

Il coro Liederkranz Concordia nasce dalla fusione di due cori maschili: il “Liederkranz Genf” che esiste dal 1863 e la “Concordia”. Nel 1997 diviene mista con un repertorio essenzialmente d’opera lirica, grazie a solisti di talento. Ha il sostegno del Dipartimento degli Affari Culturali della Città di Ginevra ed è parte del UGMC (L’Unione di musica e canto per Ginevra). Partecipa al Festival di Musica da anni sotto la direzione dall’energica e talentuosa Stanislava Nankova.
Venerdì, il Tempio della Servette è stato il tempio della musica lirica per eccellenza.

 

Anche in questa occasione, la corale ha incantato come d’abitudine il pubblico presente in sala. Un repertorio basato principalmente sulle opere di Gioachino Rossini, ma senza dimenticare Pietro Mascagni, Salvatore Cardillo e l’inconfondibile Giuseppe Verdi. Proprio sulle note del “Coro degli schiavi” del Nabucco, meglio noto “Va pensiero”, la presenza italofona in sala ha potuto unirsi al coro e ai suoi formidabili coristi.

Molti applausi alla spettacolare soprano Marinella Fontanella, che già dalla prima esibizione in “Kyrie e Agnus Dei de la Piccola Messa Solenne” di Rossini, ha mostrato la sua distintiva maestria e ha commosso il pubblico presente.

L’esibizione è stata inoltre intervallata dall’assolo del pianista Thomas Sevin, accompagnatore al piano della corale, che ha incantato tutti con l’opera “Giochi d’acqua” di Maurice Ravel.
Tra i coristi una menzione speciale ad Anna Sempiana, l’instancabile responsabile delle relazioni con il pubblico, da sempre attiva nel promuovere la corale e le sue rassegne.

La domenica seguente la Liederkranz-Concordia ha replicato con rinnovato successo al Tempio de la Madeleine, concludendo con soddisfazione il programma in onore della Festa.

Ma la musica italiana alla Festa della Musica non si è fermata qua. Lo stesso venerdì, alla rue Hôtel de Ville si è assistito ad uno splendido concerto dedicato ai cantautori italiani della band di Antonio Gambardella, “Ensemble Intrepidi”, arrangiati in chiave classica. Chitarra, violino, violoncello, corno e pianoforte sono stati gli strumenti che hanno arricchito la serata con il suo apprezzabilissimo repertorio. Antonio Gambardella, membro d’onore della Saig Ginevra, e la sua band hanno messo in scena uno spettacolo accattivante, che ha raccolto l’entusiasmo del pubblico presente e ha inaugurato al meglio la Festa della Musica 2017.

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Ancora una volta gli italiani di Ginevra sono stati ben rappresentati a questa kermesse musicale che ogni anno si ripete, entusiasmando gli animi dei tanti appassionati di tutti i generi musicali.

Redatto da  di Federica Lobino

“Samedi du Partage” a Giugno: Missione compiuta!

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In data 17 giugno 2017 si è svolto il primo appuntamento annuale della raccolta di prodotti alimentari a favore dei più indigenti. Anticipato di una settimana, quest’anno la giornata bi-annuale ha visto impegnata la SAIG in questa preziosa attività sociale ginevrina.

La SAIG ha dato rinnovata prova di disponibilità e di impegno mobilitandosi in favore dell’Associazione PARTAGE, del Centro Ginevrino del Volontariato (CGV) e dell’Hospice Général, assicurando la permanenza in due punti vendita del Centro Commerciale delle Charmilles, la MIGROS e DENNER.

La generosità dei ginevrini, incontrati dai volontari della SAIG durante la giornata di sabato, ha ancora una volta dato prova di comprensione e di un forte senso d’altruismo verso i più deboli, consolidando maggiormente quelli che sono i valori civici espressi dal Cantone di Ginevra. Grazie anche ad una convincente campagna informativa, ai consigli e alle sollecitazioni trasmesse ai cittadini dai nostri operatori sociali, la SAIG è riuscita a raccogliere 11 pallet, mantenendo la stessa performance del 2016, benché l’affluenza sia stata minore.

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Oltre a noi della SAIG, nel Cantone di Ginevra sono stati circa 800 volontari che hanno presidiato 75 punti vendita, sollecitando migliaia di ginevrini all’uscita dei negozi alimentari, dove hanno generosamente offerto più di 130 tonnellate di generi alimentari e di prodotti d’igiene che daranno un po’ di sollievo alle persone meno abbienti del Cantone di Ginevra.

Con questo risultato più che soddisfacente, la SAIG ringrazia vivamente quanti hanno donato e contribuito per la riuscita di questa giornata trascorsa tutti insieme a favore dei più bisognosi. Inoltre, ritengo sia giusto e doveroso citare il gruppo SAIG che in questa giornata si è distinto per la puntuale gentilezza dimostrata con i cittadini. Alcuni membri dei comitati e diversi Presidenti delle associazioni aderenti, per un totale di 13 persone, hanno partecipato di buon grado a questa magnifica maratona e si sono alternati nei due punti vendita con spirito di sacrificio ma anche vivendo una giornata piena di emozioni e traendo da questo impegno molta soddisfazione personale. Il gruppo era composto da Menotti Bacci, presidente Ass. Lucchesi nel Mondo, Francesco Decicco, presidente Ass. Calabresi, Gino Piroddi, tesoriere SAIG, Vittorio Bacci, Gaetano Tognazza, Antonio Folino, Maria Crisci, Anna Sempiana, Irma Zurzolo, Roberto Corona, Claude Romanato, Giulia Pasineti e Mario De Sena.

Nel corso di questa giornata, abbiamo avuto il piacere di ricevere la gradita visita dal Direttore della Fondazione PARTAGE, Marc Nobs, con il quale ci pregiamo di avere un fruttuoso partenariato.

Quando ci si riferisce al Samedi du Partage, s’intende un concetto di azione sociale, come definito da i più rinomati sociologi internazionali, e che si riconosce come “un valore da impulsi emotivi irrazionali, motivato allo scopo di raggiungere determinati obiettivi”.

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Proprio grazie alle adesioni a queste iniziative di solidarietà e, al ricco programma sociale che la società realizza ogni anno, che si dimostra ampiamente che il sociale è stata sempre, è, sarà una delle priorità della “Società delle Associazioni Italiane di Ginevra”.

L’opera sociale della SAIG si rinvigorisce ai fini di sorreggere e favorire l’azione di quanti investono il loro tempo all’attuazione di un valore fondamentale in una società strutturata: la solidarietà.
Solo la solidarietà, se intimamente sentita e realmente attuata, permette di attenuare l’invincibile ed eterna difficoltà mondiale della fame, una problematica che non risparmia neanche una realtà come il Cantone di Ginevra.

 

di Carmelo Vaccaro

Piemonte e Toscana all’ultimo Corso di Cucina della SAIG prima delle ferie estive

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L’ultimo corso di cucina della SAIG è stato caratterizzato da due regioni italiane: Piemonte e Toscana. Vitello tonnato per il Piemonte e per la Toscana, Spaghettoni al sugo toscano alla salsiccia hanno saziato l’appetito dei superstiti del Corso. Infatti, alcuni assenti si sono persi l’occasione della buona compagnia e della buona cucina eseguita dal responsabile del Corso, Menotti Bacci con la deliziosa consorte Lisette.

Alcuni decenni fa, correva voce con insistenza, che il Vitello tonnato sia stato inventato dai francesi. Altro che francese! Questa pietanza, è nata in Piemonte nel ‘700. Capperi e acciughe c’erano già, ma la maionese no e nemmeno il tonno.

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“Nominarlo richiama subito alla mente gli anni ’80. Con gli antipasti a base di prosciutto e melone, le penne alla vodka come primo e, ovunque, il dilagare della panna: un “edonismo culinario” tutto modernità ed esterofilia, con i cibi tradizionali decisamente in ribasso. Sarà per questo che il piatto di cui stiamo parlando, il vitello tonnato, qualcuno preferiva chiamarlo “vitel tonné”. L’italiano, insomma, non era di moda. E poco importava che vitello, in francese, si dicesse “veau”. Eppure il vitello tonnato è un piatto antico e italianissimo, valido sia come antipasto che come secondo, che oggi sta tornando di moda.

Monsieur Tonné da Cuneo

Si tratta infatti di una ricetta piemontese, nata probabilmente nel Cuneese all’inizio del XVIII secolo, anche se la paternità del piatto è rivendicata pure dalla gastronomia lombarda, veneta ed emiliana. E dire che, all’inizio, il tonno nella ricetta nemmeno compariva: “Tonné” derivava infatti dal francese “tanné”, che significava “conciato”. La lingua transalpina era uno dei tanti ingredienti di quel miscuglio linguistico che contraddistingueva il Ducato dei Savoia, in cui il francese e l’italiano erano le lingue ufficiali ma dove alla fine tutti, sovrani compresi, parlavano il dialetto piemontese, zeppo di francesismi. Quel “tonné” dal suono francese, chissà, era forse un modo per dare lustro (magari ironicamente) e nobiltà a un piatto invece tipicamente popolare, preparato con gli avanzi della carne di vitello, lessata a lungo per ottenere la tanto agognata morbidezza. Secondo Giovanni Ballarini, professore universitario e accademico nella delegazione di Parma dell’Accademia italiana della cucina, “si può pensare che tonnato volesse in un primo tempo significare cucinato come fosse tonno e che la ventresca sottolio sia stata aggiunta in un secondo tempo, probabilmente attratta dal nome del piatto”.

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La SAIG si propone di darsi forza e la determinazione per proseguire questo percorso formativo con grande vigore ed intensità, predisponendo il necessario per far fronte alle richieste presenti e future.