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Calabria e Sicilia uniti al secondo Corso di cucina di febbraio della SAIG

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Il secondo corso di cucina della SAIG, lo scorso 23 febbraio, è stato caratterizzato da due pietanze del Sud Italia: la Calabria e la Sicilia.

Si è trattato sicuramente di due piatti tipici della povertà calabrese e sicula, me carichi di storia e di tradizioni che distinguono queste due regioni al Sud dello stivale. Due pietanze con due chef diversi per niente in competizione ma bensì complementari. Di fatti, Roberto Corona ha proposto linguine alla sicula come primo piatto, che è stato modificato come lo ha inteso per la serata. Acciughe, capperi, olive e pomodorini sono stati gli ingredienti che hanno fatto ritornare i ricordi d’infanzia quando le nonne, d’altri tempi, proponevano nelle giornate di festività.16996079_1436777219706281_2525860253690929182_n (1)

Per il secondo piatto, invece, è stato Francesco Decicco, neo presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra, ad occupare la scena con la sua “Trippa alla calabrese”. Altro piatto povero ma d’infinita ricchezza tra le antiche ricette culinarie calabre.

“La trippa è un alimento conosciuto e apprezzato da millenni. Era già presente nelle tavole dell’antica Grecia dove veniva cucinata soprattutto alla brace. Anche adesso continua a essere la protagonista di innumerevoli ricette tradizionali rappresentando quella “cucina povera” che è divenuta una delle più caratteristiche “ricchezze” dell’enogastronomia italiana.

La trippa alla calabrese è una delle tante declinazioni regionali (per altro anche in Calabria vi sono diverse versioni), preparata con ingredienti semplici e l’aggiunta del peperoncino calabro che le dona il tipico gusto piccante di tanti piatti di questo territorio.16996408_1436777293039607_3837859828274299581_n

La trippa, piatto da molti considerato tipico della gastronomia invernale, in Calabria viene cucinata anche d’Estate. Una sagra ad essa dedicata si svolge ogni anno a Mileto, il 7 Settembre. I modi di proporla sono tanti e variano da zona a zona. Solo una questione di scelta questa ricetta, dettata dal confronto fra le diverse proposte e l’esperienza delle anziane nonne.”

Due pasticciere sicule addolciscono la serata con i loro dolci

La Sicilia è stata rafforzata, inaspettatamente, da Daniela Fantauzzo che si è presentata con un prodotto da lei stessa realizzato: Cassata siciliana al forno con ricotta. Questo dolce tipico dell’Isola è composto da una base di pasta frolla aromatizzata al limone insieme al Pan di Spagna con all’interno la ricotta, rigorosamente di latte di pecora palermitana, e scaglie di cioccolato. La sig.ra Ninfa ha poi concluso la cena con le tradizionali chiacchiere di Carnevale.

Un mini concerto delle giovani sorelle Silvia e Manuela Giudetti ha arricchito musicalmente la serata, già di per sé, piene di sorprese

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Amnistie fiscale e SPC – bilanci di inizio anno e aggiornamenti

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Secondo i dati ufficiali dell’AFC (Admnistration Fiscale Cantonale), le denunce spontanee inviate al fisco ginevrino sono in netto aumento.

Nel 2015, difatti, le domande inviate ammontavano a 1113. Nel 2016 sono aumentate fino al 2.836 e, dal primo gennaio di quest’anno, le domande inviate sono già più di 1500. Ciò significa che, finalmente i contribuenti ginevrini, hanno preso coscienza del problema e delle sue conseguenze e stanno provvedendo a regolarizzarsi presso le sedi competenti.

La SAIG, attraverso la sua rete informativa ed i suoi collaboratori, è da sempre in prima linea per informare e sostenere tutti coloro che vogliono approfittare della possibilità offerta dall’amnistia e ha appreso con soddisfazione che tutto il lavoro svolto finora sta cominciando a dare i suoi frutti.

Personalmente in questa fase, oltre a continuare ad informare ed ad assistere ancora quanti vogliano autodenunciarsi (sia nella preparazione delle denunce spontanee, sia nella ricerca dei documenti da allegare), sto seguendo gli esiti delle denunce presentate nel corso di tutto il 2016.

Tutti coloro che abbiano già inviato la propria denuncia spontanea, difatti, stanno ricevendo le risposte da parte degli uffici competenti, contenenti il numero identificativo del proprio dossier ed un piccolo formulario da datare, firmare e reinviare, per confermare la volontà di autodenunciarsi.

Possono anche essere richiesti anche ulteriori documenti, soprattutto bancari, per completare i dossier presentati, circostanza, questa, che sta dando del filo da torcere vista la difficoltà di relazionarsi con le banche italiane e con le Poste, che non collaborano appieno nella ricerca dei documenti contabili per i 10 anni richiesti. Quel che posso dire è che bisogna insistere e se il termine concesso dal fisco non è sufficiente, basta chiederne uno spostamento, per iscritto, spiegando la situazione.

Molte le difficoltà per quanto riguarda gli estratti interessi/capitale per i buoni postali. La sottoscritta ha parlato personalmente con diversi direttori delle Poste e è possibile avere questi estratti allo sportello. Ma la soluzione c’è: siamo ora in grado, su specifica indicazione degli uffici preposti, di calcolare sia gli interessi che il capitale, anno per anno, dei buoni postali.

E vengo a trattare l’argomento delle pensioni italiane che sono già imposte alla fonte in Italia e, dunque, in linea di principio, secondo il divieto della doppia imposizione, non dovrebbero essere tassate anche in Svizzera. Invece il fisco svizzero le tassa imponendo ai contribuenti di richiedere in Italia il rimborso, circostanza, questa, che obbligherà migliaia di persone ad iniziare un percorso lungo e difficile nel Bel Paese per farsi rimborsare le imposte pagate due volte. Impresa che, vista la giurassica burocrazia italiana, comporterà non pochi disagi e perdite di tempo ai concittadini.

Nonostante tutto cio’ stia creando fatica e preoccupazione, credo sia uno sforzo necessario che verrà ripagato il prossimo anno dalla maggiore tranquillità offerta dalla consapevolezza di non avere piu’ incombenze pendenti con la Svizzera.

Quanto ai conteggi definitivi riguardo ai 10 anni di supplementi di imposta, molti stanno chiedendo quando questi verranno comunicati. Ebbene, secondo quanto riferito dagli uffici del fisco stesso, si tratterà di attendere almeno un paio di anni, vista la mole di lavoro che dovrà essere gestita. Un ultimo aggiornamento riguarda i conteggi relativi al valore locativo degli immobili che parte, come noto, dal valore di mercato degli immobili stessi. Ebbene, il valore di mercato espresso in euro viene poi convertito in franchi svizzeri secondo il tasso di cambio dell’anno 2006 o 2007 (si calcolano i 10 anni indietro rispetto alla presentazione della denuncia) e poi resta stabile per tutti i 10 anni. Questo comporta che, purtroppo, rispetto ad oggi, il cambio 10 anni fa era molto più sfavorevole e, dunque, il valore locativo che verrà aggiunto al reddito annuale sarà proporzionale ad un tasso superiore a quello attuale. Ma questa è la prassi seguita dagli uffici.

E veniamo alla parte riguardante il Servizio di prestazioni complementari.

Il DEAS-SPC sta inviando le lettere contenenti la lista dei documenti da produrre. In linea di massima si tratta della richiesta di una perizia di stima per gli immobili (valore commerciale e valore locativo per gli immobili) e degli estratti conto dei conti bancari e/o postali, a partire dal 2009 in poi, per il denaro.

La perizia di stima puo’ essere anche fatta da un geometra (e non solo da un architetto, un notaio o un agente immobiliare come specificato nelle lettere). La direttrice Marinella De Nardin Lugand ha, difatti, comunicato, dopo specifica richiesta, che verranno prese in considerazione anche le perizie firmate da geometri iscritti all’albo.

C’è da dire che, purtroppo, non stanno soltanto arrivando le demandes de pièces, ma anche, in qualche caso, i conteggi già calcolati (pur in assenza, a volte, della documentazione completa) per richiedere le somme in restituzione di quanto indebitamente percepito, alla luce del patrimonio oggi dichiarato. Si tratterà, se del caso, di fare opposizione nei 30 giorni successivi alla data di ricevimento di detti conteggi, al fine di meglio specificare le singole posizioni e verificare i conteggi.

Il pagamento delle somme ricalcolate potrà anche essere effettuate ratealmente.

Concludo sottolineando che, comunque vada, autodenunciarsi e inviare la domanda di regolarizzazione, erano le uniche opzioni possibili, onde evitare ammende e denunce penali. Insomma, la scelta piu’ ragionevole da fare da parte dei contribuenti.

La sottoscritta, come d’abitudine, sarà presente presso la sede SAIG Ginevra per gli incontri informativi nei giorni di lunedì 6 e 20 marzo, dalle 14.00 alle 17.00.

Avv. Alessandra Testaguzza

La Regione Lombardia al Corso di Cucina SAIG del 9 febbraio

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I corsi di cucina bimensili organizzati dalla SAIG, continuano a suscitare molto interesse e attirano persone nuove ogni mese. Il 9 febbraio si è dato corso al primo dei due incontri di febbraio con la Regione Lombardia come protagonista della serata. Corso eseguito da Claude Romanato.

Lo chef della serata si è presentato con una sorpresa inaspettata: un dessert inusuale il Tiramisù alla crema di avocado, caratterizzato oltre che dagli avocadi, anche pere l’utilizzo di amaretti, caffè, brandy a cioccolato fondente. A completare questo dolce un pandispagna aromatizzato al cocco realizzato dalla nostra pasticcera Silvia.16665668_1420770474640289_4065480234402990777_o

La ricetta principale proposta per l’occasione è stato il “pollo alla crema ”, un secondo piatto delizioso preparato con carote e petto di pollo immersi in una crema delicatissima.
Si tratta di un piatto molto semplice da realizzare che ben si presta ad essere accompagnato con del riso pilaf e a diventare quindi un gustosissimo piatto unico. Il pollo alla crema può essere servito anche con delle patate o delle verdure secondo i vostri gusti che permette di realizzare une ricetta diversa che riscuoterà successo anche tra i vostri bambini.16707336_1420770524640284_8661949338186163532_o

La cucina si è animata, come sempre, di chiacchiere allegre e buoni profumi, data la presenza dei diversi volenterosi cuochi ai fornelli per regalare una serata culinaria speciale.

Il responsabile di questo corso, Menotti Bacci, ha seguito come sempre con attenzione lo svolgimento dell’evento supervisionando le operazioni.

La serata è trascorsa piacevole e lieta nel segno della buona cucina itinerante e dell’allegria.16665119_1420770467973623_1761165027623135308_o

”L’Italie à portée de bouche”. Gli anziani tornano entusiasti all’appuntamento mensile

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Il 9 febbraio 2017, la SAIG ha offerto, come d’abitudine, un pranzo agli anziani del quartiere Servette-Vieusseux per continuare a dar corso, anche quest’anno, all’importante progetto denominato “L’Italie à portée de bouche – L’Italia a portata di bocca”, in collaborazione con l’Unità d’Azione Comunitaria di Servette / Saint-Jean / Petit-Saconnex (Servizio Sociale della Città di Ginevra). Come risaputo, il progetto prevede che a partire dal mese di ottobre 2013, si svolga presso i locali della SAIG (al n° 10, avenue Ernest-Pictet), un incontro mensile con gli anziani, del quartiere Servette-Vieusseux, per offrire un pranzo e condividere dei momenti conviviali. E’ l’occasione offerta di potersi incontrare e socializzare approfittando, al contempo, delle doti culinarie degli oramai collaudati organizzatori e responsabili della cucina.

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Anche questa volta la SAIG, attraverso la sua organizzazione e con i responsabili del progetto, Menotti Bacci e Antonio Scarlino, ha regalato qualche ora di buonumore e convivialità agli anziani del quartiere, alcuni accompagnati da parenti o volontari, che hanno potuto intrattenersi in chiacchiere mentre venivano loro serviti al tavolo tortellini al sugo di pomodoro, un’insalata mista e pesche sciroppate con cioccolata.
Presenti i responsabili del progetto Menotti Bacci e Antonio Scarlino, oltre ai volenterosi Gino Piroddi e Francesco Decicco.
I presenti, allegri e scherzosi, hanno, quindi, potuto approfittare della cucina italiana e della compagnia dei partecipanti all’incontro. L’aspetto conviviale, difatti, è uno degli obbiettivi di questi incontri, importante tanto quanto l’offerta del cibo e regala ai nostri affezionati “nonni” momenti di scambio e di confronto, fondamentali ad ogni età, ma ancora più preziosi nel momento della fragilità della vecchiaia, durante la quale la solitudine o l’amicizia e la compagnia possono fare veramente la differenza.
Questo persegue la SAIG. Questo riesce ad offrire, ogni mese, da 4 anni.

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L’Associazione della Tambourine, viene riconosciuta “Méritante carougeoise 2016”

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16463838_1416727555044581_5597991930322281633_oDei cittadini molto presenti nel volontariato

Consegnando il premio di Carouge 2016 all’Associazione degli abitanti del Quartiere della Tambourine (AQT), il Sindaco Nicolas Walder premia la battaglia intrapresa da ben 15 anni dagli abitanti di Carouge, fortemente determinati a migliorare la qualità di vita del loro quartiere; ma non solo.

«Tramite questa distinzione, la Città di Carouge ringrazia e festeggia tutte le associazioni del quartiere, tiene a precisare Nicolas Walder. È un’importante scelta per me, infatti, come responsabile della pianificazione, sono molto sensibile all’impegno volontario di queste persone nei confronti del comune. È un impegno determinante, e quello dell’AQT è un modello per tutti. »

In sedici anni, il quartiere della Tambourine è passato da zero a 2400 abitanti ; non meno di sedici immobili – aggiunti ai quattro già esistenti – sono stati edificati su queste parcelle ricomprate dallo Stato di Ginevra al Centro di ricerca di Battelle. In questi edifici si trovano degli alloggi per studenti, degli appartamenti in proprietà privata, delle cooperative, degli alloggi a canone di locazione libero o di pubblica utilità, una scuola elementare, una casa di quartiere, una biblioteca di quartiere, un asilo ed un’Alta Scuola di gestione. Alla fine, un forte addensamento ed una promiscuità mal accompagnati in termini strutturali.
«I primi abitanti del quartiere hanno creato l’Associazione della Tambourine nel 2001 per denunciare il Piano locale del quartiere (PLQ) deciso dallo Stato e responsabile dell’accumulo dei problemi: la mancanza d’infrastrutture, di piccoli commerci, della piazza centrale, le strade e i parcheggi troppo pieni, denuncia Armin Murmann, presidente del comitato dell’AQT. Ho raggiunto l’associazione nel 2005 e ne ho preso la presidenza nel 2008. Siamo nove al comitato ed una sessantina alle assemblee generali che fanno vivere l’AQT e che guidano le proprie rivendicazione. Questo premio a Carouge non è mio ma appartiene ad un gruppo di abitanti determinati! » tiene a precisare questo ex ingegnere ed insegnante.

16423050_1416727548377915_3084293428932549198_oMolta determinazione certamente è servita a questi cittadini per far ascoltare la propria voce fino al Tribunale federale. Ma anche molta pazienza, perché la revisione del Piano locale del quartiere si avvia verso un epilogo felice dopo più di 15 anni di caos amministrativo tra Carouge ed il Cantone. «L’adozione di questo nuovo PLQ, che dovrebbe essere seguito dalla cessione delle reti stradali del Cantone al Comune, ci permetterà di andare avanti, di pianificare, quest’anno, la ristrutturazione del settore e di cominciare con le prime realizzazioni concrete, gioisce Nicolas Walder. Là ancora, l’impegno dell’Associazione della Tambourine sarà prezioso.» Con le sue idee e proposte, l’AQT si dice sicuro di essere un partenariato attivo e vigilante. «Aspettiamo ora che il Consiglio municipali voti i bilanci necessari per la realizzazione delle pianificazioni esterne senza le quali la revisione del PLQ non sarà servito a molto, se non ad evitare le ulteriori costruzione. Il Comune riconosce il nostro lavoro, la nostra lotta, ma anche le attività che intraprendiamo nel quadro del Contratto di Quartiere: orti, esposizioni, concorsi letterari, concerti, letture poetiche, installazione di un arredamento urbano, pasti comuni, ecc. Gli abitanti della Tambourine saranno più felici, sono dei cittadini coscienti. Alla fine, è proprio tutto il comune che usufruirà del nostro coinvolgimento», si felicita il presidente dell’AQT.

L’Associazione toscana dei Lucchesi nel Mondo festeggia il suo Carnevale

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16463056_1415526721831331_2029084300981086700_oLo scorso 4 febbraio, l’Associazione Lucchesi nel Mondo, ha aperto le festività carnevalesche nel Cantone di Ginevra con una serata danzante. Ormai, quella del Carnevale è una tradizione che poche realtà iralo-ginevrine hanno nel loro programma. Come usanza i lucchesi ginevrini, propongono una festa di Carnevale, riempiendo quasi completamente la Sala di Vernier Place coi suoi 200 posti. Difatti , il Comitato dei Lucchesi di Ginevra, con in testa il Presidente Menotti Bacci, ha ricevuto più di 170 ospiti, in maggioranza toscani, ad una festa dal profilo indiscutibilmente famigliare, come negli intenzioni dei promotori. Buona e soddisfacente, dunque, l’affluenza di quanti hanno voluto approfittare di questa festa per ritrovarsi tra connazionali a condividere le tradizioni del Bel Paese, godendo, al contempo, della compagnia e dell’atmosfera.

Tra gli invitati si notava la presenza di molti rappresentanti istituzionali e associativi come quella del Console Generale di Ginevra, Antonino La Piana, che, ci ha onorato della sua presenza, la prima per la comunità toscana ginevrina, il Presidente del Com.It.Es, il Coordinatore SAIG, i presidenti delle Associazioni come l’Ass. Regionale Pugliese, l’Ass. Calabrese, l’Ass. Bellunesi nel Mondo, l’Ass. friulana Fogolâr Furlan, Il Gruppo Alpini, l’Ass. Emiliano-Romagnoli.

Come in ogni incontro festivo di questo genere, i veri protagonisti della serata è stato il pubblico che si è lasciato volentieri coinvolgere dalle avvincenti note della musica italiana, offerta anche in questa occasione dall’ Orchestra di Casa Nostra, la cui presenza stabile in molte delle feste della comunità italiana di Ginevra, assicura le danze fino a tarda notte. I numerosi ballerini della serata hanno dimostrato una volta ancora che con l’atmosfera giusta ci si può divertire a tutte le età.

Tanto movimento anche per sfruttare le energie fornite dalla abbondante e gradita cena. Il menu è consistito nei tordelli alla lucchese e brasato di Brunello con purea di patate. Oltre ai famosi cenci, tipica frittella lucchese preparata in occasione del carnevale, il dessert è consistito in una grandissima torta, realizzata in occasione del compleanno dei due ottuagenari Vittorio Bacci e Vittorio Vitali, fondatori dell’Associazione Lucchesi nel Mondo

16422498_1415526715164665_7715053282215624036_oIl presidente Bacci, dopo aver rinnovato i ringraziamenti all’instancabile squadra di cucina e agli aiutanti, il cui operato ha reso la serata un successo, nonché a tutti i presenti. ha proposto agli ospiti una lotteria con in palio una ventina di premi, tra cui molti prodotti tipici della Toscana, e, in particolare, alcuni vini pregiati. Ancora una volta la sezione ginevrina dell’associazione Lucchesi nel Mondo è riuscita nel suo intento. Offrire una serata gradevole e spensierata a tutti i presenti esaltando le peculiarità italiane locali che caratterizzano la splendida regione Toscana.

Un ringraziamento, dunque, al presidente Menotti Bacci e al suo Comitato, per aver realizzato ancora una volta un incontro riuscito e molto gradito dai presenti.
CAL.TEVA

L’Associazione Calabrese Ginevra nomina Francesco Decicco Presidente per il biennio 2017 – 2019

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16406813_1407908102593193_5298905969568694663_nIl 22 gennaio scorso, nei locali della SAIG, si sono svolti i lavori dell’Assemblea Generale ordinaria, dove si è rinnovato il Comitato Direttivo dell’Associazione Calabrese Ginevra (ACG).

Dai lavori statutari è uscita la conferma dei membri del Comitato uscente, ed eletto quattro nuovi membri, i cui raggiungeranno il laborioso gruppo che continuerà a portare alti i colori ed i valori della cultura calabrese.
La Seduta ha salutato, con un’emozionante applauso, il Presedente uscente, Silvio Isabella Valenzi, che è rimasto alla testa dell’Associazione Calabrese negli ultimi dodici anni, aggiungendosi ai sei anni precedenti. L’incontro annuale dei calabresi ginevrini, si è terminato con gli auguri di un meritato riposo al Presidente uscente Silvio Isabella, attorno ad una cena preparata per l’occasione.

Due giorni di riflessione, sono bastati al nuovo Comitato per riunirsi ed eleggere le cariche, come prevede lo Statuto dell’Associazione Calabrese. Di fatti, in occasione del primo incontro del neo eletto Consiglio, sono stati chiamati a ricoprire la carica di Presidente, Francesco Decicco. Le altre cariche sono state distribuite come segue: Tommasina Isabella Valenzi, Vice Presidente, Irma Zurzolo, Cassiere, Gianpiero Isabella Valenzi, Vice Cassiere, Maria Kressibucher Perugino, Segretaria. Consiglieri sono, Antonio Folino, Giuseppe Folino, Immacolata Pungitore, Gianni Zurzolo, Giuseppe Rocca e Giuseppe Mastroianni.

Il neo Presidente, ha già espresso il desiderio di valorizzare i corregionali e l’Associazione Calabrese, attraverso nuovi eventi di carattere socio-culturale come, per esempio, evidenziare autori, scultori e pittori calabresi. Naturalmente, senza tralasciare quelli che sono le prelibatezze culinarie di cui la Regione Calabria si rispecchia come una colonna portante della cucina italiana.

Francesco Decicco, nato a Curinga in Provincia di Catanzaro, conosce molto bene l’emigrazione calabrese ed italiana, per aver militato nell’Associazione Calabrese per venticinque anni e per aver professato in vari lavori dove gli hanno permesso di frequentare e conoscere, in profondità, l’emigrazione italiana. Membro del Comitato Assistenza Educativa (CAE), il Presidente Decicco ha collaborato strettamente con la SAIG per la realizzazione di diversi progetti socio-culturali

Carmelo Vaccaro

Ritorna la Pizza, al primo Corso di Cucina SAIG del 2017

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Forse non tutti sanno che la pizza, gustosissimo e modernissimo alimento, ha più di 400 anni.
In occasione dell’incontro dello scorso 26 gennaio e dopo la pausa per le feste di fine anno, al primo Corso di Cucina della SAIG 2017 ritorna la Pizza fatta in casa.

Indubbiamente, di tutti i prodotti caratteristici della cucina italiana, la pizza è tra i più conosciuti e apprezzati al mondo. Come abbiamo avuto modo di affermare, non è un certo caso che la classica pizza napoletana con pomodoro, mozzarella e basilico raffiguri i colori del nostro Tricolore: un sapore unico, semplice nella preparazione, ma in grado di sprigionare tutti i profumi italiani e di soddisfare tutti i palati, di grandi e piccini.

Al corso di Cucina della SAIG (che continua il suo percorso con grande partecipazione, malgrado questo primo corso di inizio anno abbia visto dimezzare il numero delle abituali frequentatrici impossibilitate e partecipare a causa dell’influenza o ancora in ferie), non potevano di certo mancare delle specifiche lezioni per apprendere i segreti di questo impasto meraviglioso da condire a proprio piacere e secondo la fantasia del momento.

Per questo difficile compito, la SAIG ha affidato l’incombenza dell’insegnamento della preparazione di una buona pizza italiana, che va a completare il corso di cucina già ricco di tante prelibatezze della nostra bella Italia, al responsabile di questa attività, Menotti Bacci, Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, coadiuvato dal neo Presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra, Francesco Decicco e dal Cassiere Gino Piroddi.

16179162_1403114963072507_7627895500433277688_oLa storia della pizza
“”La storia ci racconta che Raffaele Esposito, il miglior pizzaiolo di quell’epoca, realizzò tre pizze classiche: la pizza alla Mastunicola (strutto, formaggio, basilico), la pizza alla Marinara (pomodoro, aglio, olio, origano) e la pizza pomodoro e mozzarella (pomodoro, olio, mozzarella, origano), realizzata in onore della Regina Margherita ed i cui colori richiamavano intenzionalmente il tricolore italiano.

La pizza nasce, difatti, intorno al 1600, dall’innegabile ingegno culinario meridionale, bisognoso di rendere più appetibile e saporita la tradizionale schiacciata di pane. Agli inizi, si trattava semplicemente di pasta per pane cotta in forni a legna, condita con aglio, strutto e sale grosso, oppure, nella versione più “ricca”, con caciocavallo e basilico.

La pizza marinara risale al 1734, mentre la pizza Margherita è degli anni 1796-1810. Nel giugno 1889, per onorare la Regina d’Italia Margherita di Savoia, il cuoco Raffaele Esposito preparò la “Pizza Margherita”, una pizza condita con pomodori, mozzarella e basilico, per rappresentare, come detto, il bianco, il rosso ed il verde della nostra bandiera.

La sovrana l’apprezzò così tanto da volerne ringraziare ed elogiare l’artefice per iscritto, l’unico modo per contraccambiare questo gesto da parte del pizzaiolo, fu quello di dare il nome della Regina alla sua creazione culinaria, che da allora per tutti si chiama così: “Pizza Margherita”.
Oggi possiamo dire che la nostra pizza di strada ne ha percorsa tanta, diventando uno dei piatti cult piu’ apprezzati nel mondo, stante anche il fatto che si presta ad infinite declinazioni quanto agli ingredienti da utilizzare, secondo le stagioni e la fantasia, alle dimensioni e forme, alla semplicità di realizzazione che permette in ogni momento di riunirsi intorno ad un tavolo e godere della compagnia della famiglia e degli amici gustando al meglio questa specialità.

Carmelo Vaccaro