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La SAIG termina a Ginevra il Tour in Svizzera per incontrare la rappresentanza istituzionale, con l’intervista al Console Generale, Antonino La Piana
Il 17 novembre, la SAIG ha incontrato l’ultimo Console in ordine di tempo, ma primo come importanza, visto che è il Console Generale d’Italia a Ginevra ove la SAIG ha la sede, Antonino La Piana.
Dopo la doverosa introduzione da parte del coordinatore Vaccaro, è stato fatto presente al Console, che la SAIG ha realizzato un bel progetto da esportare in tutta la Svizzera affinché si trovino delle collaborazioni nei comuni limitrofi a Ginevra (nel Vallese e nel Canton Vaud) per l’apposizione di monumenti dedicati all’immigrazione italiana. Su tale iniziativa il Console ha espresso entusiasmo e disponibilità e, ritenendola un’iniziativa interessante, si adopererà per la realizzazione di questo progetto, prendendo contatti con le autorità locali degli altri cantoni.
La seconda domanda posta al Console ha riguardato in particolare la sua importante esperienza come diplomatico ma anche la sua ecletticità in vari settori (che comprendono anche la scrittura di libri). In quale modo, dunque, gli è stato chiesto, queste sue prerogative possono favorire il dialogo tra le differenti realtà associative presenti a Ginevra. Il Console ha riferito che, stante la presenza di molte problematiche, fare previsioni è qualcosa di molto complesso. Quando si arriva in un paese bisogna conoscere le realtà, le persone, la collettività, le autorità locali, capire quali siano le problematiche ma anche i punti di forza da valorizzare. Metterà dunque, la sua esperienza per metterla a favore della collettività per installare con le autorità locali dei rapporti proficui affinché possano aiutare la collettività italiana sia a Ginevra, sia negli altri tre cantoni di cui è responsabile.
Riguardo al fatto che Ginevra è una città ad ampio respiro internazionale, fatto che potrebbe comportare una differenza rispetto alle altre sue esperienze consolari, il Console ha risposto affermativamente, sottolineando che, comunque, ogni paese ha le sue caratteristiche che vanno conosciute e rispettate e, anche in questo caso, farà il possibile per meglio conoscere questa città e migliorare il suo lavoro in questo cantone.
Quanto all’immigrazione vecchia e nuova ed alle differenze di esigenze che presentano, La Piana riferisce che ritiene essere importante che la vecchia immigrazione che ormai ha esperienza che ha vissuto in un altro paese, aiuti i nuovi immigrati ad adattarsi, ad integrarsi. In fondo si tratta anche degli stessi problemi che magari si affrontano in un modo diverso, date anche le condizioni diverse, però alcuni punti fermi restano, come ad esempio la ricerca di un lavoro. Sarebbe, dunque, importante fare un fronte comune, utilizzare le belle realtà associative che esistono a Ginevra per veramente far lavorare tutti insieme eliminando i problemi. Il Consolato, naturalmente, fa la sua parte per tutti.
Per quanto riguarda, quindi, la sua organizzazione in seno al Consolato di Ginevra, forte delle sue precedenti esperienze in molti altri paesi, auspica una fattiva collaborazione di tutte le parti in campo (COMITES, CGIE, realtà associative) in modo da favorire un lavoro proficuo in favore dei residenti nella sua circoscrizione consolare. Secondo La Piana l’unione fa la forza ed in questo senso intende lavorare.
Quanto al tavolo di confronto e di dialogo relativamente ad una eventuale riforma di legge per i COMITES ed i CGIE, La Piana ha fatto presente che qualora si aprisse un tavolo di discussione di tal genere, il Consolato di Ginevra potrebbe fare la sua parte, ascoltando tutte le esigenze ed essendo sempre e comunque aperti al dialogo.
Il video dell’intervista è disponibile su www.ciaoitalia.tv
CAL.TEVA
La SAIG inizia il 2017 con il Comitato direttivo allargato e un “Comité d’Honneur” di personaggi illustri
Le decisioni che hanno portato alla modifica dello statuto sono due: 1) accogliere dei membri esterni nel Comitato direttivo; 2) dotarsi di un Comitato d’Onore (Comité d’Honneur) composto da personalità che rappresentino il mondo culturale, sportivo, politico, imprenditoriale, sociale, ecc. in entrambi i casi, le persone chiamate a rafforzare la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, non avrà alcun vincolo legato alla nazionalità italiana.
Per quanto riguarda il Comitato direttivo, vengono ad aggiungersi ai Presidenti delle Associazioni aderenti, Jean-Charles Lathion, ex direttore alla Direzione Generale dell’OFPC (Ufficio per l’Orientazione, la Formazione Professionale e Continua del Cantone di Ginevra), Marko Bandler, Responsabile del Servizio Sociale della Città di Vernier, Marjorie de Chastonay, Coopresidente della FéGAPH “Federazione Ginevrina delle Associazioni Persone Disabili e delle loro Famiglie” e Marc Nobs, Direttore della Fondazione Partage. Malgrado i nomi, i primi tre sono di origini italiane.
Nelle loro rispettive professioni, i neo quattro eletti nel Comitato direttivo, saranno chiamati ad utilizzare le loro esperienze per alimentare e ottimizzare l’azione della SAIG nei diversi settori.
Come, ad esempio, le attività socio-culturali che, come noto, sono tra le priorità più importanti della SAIG.
Con il Comitato d’Onore (Comité d’Honneur) la SAIG intende dotarsi di ambasciatori prestigiosi che, pur non avendo alcun potere rappresentativo, né all’esterno, né all’interno della Società, né alcun potere decisionale, tuttavia coadiuveranno la SAIG per far meglio conoscere l’italianità nel Cantone di Ginevra e in Svizzera, obbiettivo, questo, da sempre assiduamente perseguito dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, fin dal 2008, anno della sua fondazione.
Le personalità chiamate a ricoprire questo ruolo, saranno di notevole e riconosciuto spessore socio-politico-culturale, imprenditoriale con un ruolo rilevante in tutti i settori professionali, volto a dare lustro a quello che sono gli obbiettivi della SAIG verso la comunità italiana e del Cantone in genere. La nazionalità, italiana o svizzera, non avrà, come detto, rilevanza alcuna. Questo Comitato donerà prestigio e maggiore visibilità alla SAIG, sia nei confronti della comunità italiana, sia nei confronti della comunità ginevrina e svizzera in generale, realizzando, di fatto, un importante e necessario trait d’union tra le varie parti sociali esistenti sul territorio.
Questo fondamentale cambiamento proietta i dirigenti della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra a meglio consolidare la cultura e la lingua italiana all’interno del tessuto sociale culturale e informativo della Città e del Cantone di Ginevra. La SAIG, inoltre, tende e si vuole proporre come una realtà italiana pronta a portare un aiuto concreto ai molteplici attori associativi esistenti nel settore del volontariato.
La SAIG già collabora con diversi protagonisti del volontariato e sociale come il Centro Ginevrino del Volontariato (CGV), la Fondazione PARTAGE e il Centro Sociale Protestante (CSP). Pertanto desidera posizionare la SAIG tra le associazioni di maggiore rilevanza del cantone.
Alcune adesioni ci sono già pervenute, come, ad esempio Antonino La Piana, Console Generale d’Italia a Ginevra, l’On. Gianni Farina, parlamentare italiani eletto all’estero, Carlo Lamprecht, ex Presidente del Consiglio di Stato della Repubblica e Cantone di Ginevra, Manuel Tornare, Consigliere Nazionale, Sami Kanaan e Guillaume Barazzone, Consiglieri Amministrativi della Città di Ginevra, , Beatrice De Candolle, Consigliere Amministrativo del Comune di Chêne-Bourg, François Mumenthaler, Carole-Anne Kast e Ruth Bänziger, Consiglieri Amministrativi della Città d’Onex, Nicolas Walder e Stephanie Lammar, Consiglieri Amministrativi della Città di Carouge, Pierre Ronget, Yvan Rochat e Thierry Apothéloz, Consiglieri Amministrativi della Città di Vernier, Dr. Francesco Artale, Chirurgo Vascolare, Varduhi Khachatryan, Presidente dell’Associazione culturale AVETIS, Antonio Gambardella, Direttore della Fondation Genevoise per l’Innovation Technologique (FONGIT), Vittorio Palmieri, scienziato, imprenditore e co-fondatore di TVP Solar SA, Gennaro Cannavacciuolo, Attore-cantante. La SAIG rimane in attesa di conferma da parte di altri pregevoli personaggi che daranno vita al “Comité d’Honneur” della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra.
La SAIG ringrazia le persone sopraccitate che hanno accettato di far parte di questo collegio, credendo nel ruolo associativo e rappresentativo di una parte d’Italia in questo Cantone e che si fanno parte attiva nel realizzare gli obiettivi che la nostra Società si propone ogni anno di raggiungere. Inoltre, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, ringrazia Sebastiano Murgo, Cassiere e Luciano Caon, Revisore dei conti uscenti, per l’eccellente collaborazione dimostrata alla SAIG.
Amnistia fiscale e reato di truffa agli enti assistenziali – aggiornamenti
Con il 2017 inizia un altro anno durante il quale il fisco svizzero permetterà ancora ai suoi contribuenti di poter aderire, senza incorrere in ammende e procedimenti penali, all’amnistia fiscale, attraverso una domanda scritta ed inviata con raccomandata all’amministrazione fiscale cantonale.
Questa denuncia spontanea permette ai contribuenti, come già ripetuto e scritto molte volte, di dichiarare il proprio intero patrimonio ovunque esso si trovi. I contribuenti potranno informare il fisco ancora per tutto il 2017, tenendo ben presente che da gennaio 2018 inizierà lo scambio di informazioni automatiche tra un paese e l’altro e, dunque, da quel momento, più elevato sarà il rischio che l’amministrazione fiscale venga a conoscenza di patrimoni, esistenti all’estero, non ancora dichiarati.
Bisogna ricordare che, al di là dello scambio automatico di informazioni che riguarderà i conti bancari, il fisco dispone anche di altri strumenti, come ad esempio, l’interrogazione del catasto, banca dati pubblica ed accessibile a tutti, nella quale tutti gli immobili sono registrati e, dunque, semplicemente con i dati anagrafici si può agevolmente risalire al proprietario.
Quanto ai supplementi di imposta da pagare sugli ultimi 10 anni, come prevede l’amnistia fiscale, va detto che il calcolo viene effettuato caso per caso e tiene conto di molteplici fattori, quali, ad esempio, i redditi percepiti annualmente, le deduzioni di imposta che l’amministrazione fiscale prevede (ad esempio a Ginevra una coppia sposata ha una deduzione di imposta annuale di 165.678 franchi e, dunque, se ha una fortuna di 150.000 franchi, non pagherà alcuna imposta), la fortune già esistente in Svizzera, etc.
Sottolineo che la doppia imposizione è vietata dalle convenzioni internazionali (l’Italia e la Svizzera hanno sottoscritto una convenzione il 9 marzo 1976 entrata in vigore il 27 marzo 1979) e, dunque, se le imposte sono state già pagat nel paese ove i beni si trovano, le stesse imposte nn verranno richieste anche nel paese ove si è contribuenti. Per quanto riguarda i beni immobili, dunque, nessuna imposta immobiliare verrà richiesta, posto che le imposte immobiliari sono di esclusiva comptenza dello Stato ove gli immobili si trovano. Ma in Svizzera viene comunque calcolato il valore locativo, calcolato secondo una percentuale forfettaria del 4,5% a partire dal valore commerciale degli immobili. Detto valore locativo viene poi aggiunto ai propri redditi, come se gli immobili in questione fossero, di fatto, affittati. Se, poi, questa addizione vada ad incidere o meno sullo scaglione di riferimento oppure no (cioè se il contribuente andrà a pagare qualcosa in più), questo dipenderà da caso a caso, tenendo anche conto delle precedenti dichirazioni fiscali. A fronte della presentazione della denuncia spontanea, il reddito potrebbe, in effetti, aumentare fino a determinare uno scaglione impositivo superiore e, in questo caso, il contribuente potrebbe vedere aumentate le imposte da pagare. Ma non è detto: in caso di patrimoni di scarso valore (come una piccola casa, un conto corrente di scarso valore, una pensione minima), il contribuente non dovrebbe subire differenze.
Quanto alle imposte sulla “fortune”, questa verrà calcolata sommando il patrimonio già presente in Svizzera a quello presente in un altro Stato (valore degli immobili, denaro depositato in banca, investimenti, etc.) e il totale, verrà utilizzato per calcolare il tetto imponibile (che va dallo 0,34% all’1%).
Nonostante tutto, a fronte di questa possibilità, molti ritengono ancora che non sia opportuno procedere ad autodenunciarsi, dimenticando, pero’ che se non lo fanno un domani a subirne le conseguenze saranno i figli che erediteranno dei beni che per il fisco svizzero non esistono e se l’amnistia fiscale non sarà piu’ in vigore, avranno non pochi problemi da risolvere. Consiglio, quindi, di riflettere bene prima di prendere una decisione che possa pregiudicare la tranquillità dei propri discendenti in futuro.
Quanto al reato di truffa agli enti assistenziali, entrato in vigore dal 1 ottobre 2016, va detto che, spirato il termine del 31.12.2016 (concesso dal Consigliere Mauro Poggia a coloro che beneficiano di aiuti sociali e che non avevano dichiarato l’intero proprio patrimonio in sede di richiesta di aiuti o di rinnovo), per inviare una domanda di regolarizzazione con raccomandata, il Procuratore Generale darà corso alle indagini del caso a partire da quest’anno. Tutti coloro che non avranno inviato la domanda di regolarizzazione nel predetto termine, rischiano, dunque, di incorrere, da questo momento in poi, nelle sanzioni penali previste dalla normativa che includono, per le persone che non abbiamo nazionalità svizzera, l’espulsione dal paese, per non parlare della restituzione di quanto indebitamente percepito. Sottolineao che i 7 anni previsti possono diventare 15 nel caso di riconoscimento del reato di truffa.
Quanti, invece, abbiano aderito all’iniziativa messa in campo da Poggia (ricordiamo che Ginevra è stato l’unico cantone che non solo ha debitamente informato tutti gli assistiti, ma che ha anche previsto un breve periodo di tempo per regolarizzarsi), non saranno soggetti a procedimenti penali, né all’espulsione, ma, in qualche caso, dovranno procedere alla restituzione, in tutto o in parte, di quanto percepito.
Bisognerà, ora, attendere che gli uffici preposti facciano i calcoli per stabilire se vi sarà restituzione oppure no.
Infine, come di consueto, indico le date per le consulenze legali presso la sede della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG) nel mese di febbraio: lunedì 6 e 20 dalle 14 alle 17.
Avv. Alessandra Testaguzza
“L’Italie à portée de bouche – L’Italia a portata di bocca”
Alla SAIG, anche nel 2017 ritornano gli incontri con gli anziani del quartiere per rafforzare il progetto “L’Italie à portée de bouche – L’Italia a portata di bocca”
La collaborazione con l’Antenna Sociale di prossimità (ASP) dei quartieri Servette, Saint-Jean e Grand-Saconnex, del Dipartimento della Coesione Sociale e della Solidarietà è determinante per la co-organizzazione e la riuscita del progetto. Nel corso del 2016, la richiesta di partecipazione si è rivelata sempre più consistente a tal punto che gli uffici dell’ASP hanno dovuto selezionare le persone e alternarle. Purtroppo, per mancanza di spazio e per motivi di sicurezza, la SAIG non può ospitare più di 22 persone oltre gli addetti ai lavori.
Nell’incontro programmato lo scorso dicembre tra il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro, e Sandrine Gilliéron, Consigliere in Azione Comunitaria (ASP), oltre le prime discussioni di avvicinamento per altri progetti in cantiere per il 2017, sono state programmate le date in cui si svolgeranno gli incontri fino giugno, presso la sede SAIG, de “L’Italie à portée de bouche”, che sono state fissate per i giorni seguenti: giovedì 9 febbraio, 9 marzo, 6 aprile, 4 maggio et 8 giugno.
Il primo incontro del 2017
Dopo i festeggiamenti di fine anno, l’equipe SAIG, ormai collaudata, del cui progetto sono responsabili i presidenti Menotti Bacci e Antonio Scarlino, con i loro collaboratori Lisette Bacci, Gino Piroddi, Francesco Decicco e Claude Romanato, ha confermato la propria disponibilità anche per il 2017. L’affiatata equipe ha accolto lo scorso 12 dicembre gli anziani del quartiere che ritornano nella sede SAIG numerosi, per iniziare un nuovo anno tutti insieme all’insegna della solidarietà e della voglia di stare insieme. Continuare, con una nuova avventura, a donare l’affetto e l’amore e rafforzare il rispetto verso il prossimo e le nostre memorie storiche, uno degli obbiettivi che la SAIG continua a perseguire.
La sede SAIG è stata rallegrata da un pubblico di 22 persone tra anziani e accompagnatori, per consumare il primo pranzo dell’anno a base di tortellini in brodo, arrosto di vitello con polenta e panettone con un gelato fragola e caramel. Le proposte culinarie che i nostri cuochi amatoriali propongono secondo la migliore tradizione italiana, sono sempre gradite dagli ospiti che affollano con piacere la sede SAIG in occasione di questi incontri tanto attesi sia dagli anziani e sia dall’equipe SAIG.
Si auspica che in futuro, la SAIG possa incrementare queste azioni sociali a favore degli italiani e della popolazione ginevrina tutta.
Carmelo Vaccaro
La SAIG e l’Associazione AVETIS SWISS si uniscono in un partenariato socio-culturale
Il 5 gennaio scorso, si sono incontrati il Coordinatore della SAIG Carmelo Vaccaro e la Presidente dell’AVETIS, Varduhi Khachatryan per stipulare un partenariato tra le due realtà associative presenti nel Cantone di Ginevra. Malgrado di nazionalità diverse, le due organizzazioni hanno molti scopi comuni, come quello di promuovere la cultura musicale.
Già alla fine del 2016, la presidente dell’AVETIS, è stata chiamata dai dirigenti SAIG per far parte del Comitato d’Onore della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, di cui, la stessa Presidente ha accettato onorevolmente sposandone le cause.
La SAIG è onorata di questo partenariato che volge a siglare un accordo importante per avvicinare due popoli attraverso la cultura musicale, dove le due entità saranno uniti dagli eventi socio-culturali-informativi rivolti all’utenza ginevrina e svizzera.
Se già la SAIG è conosciuta nell’ambito dell’italianità a Ginevra, sarà questa un occasione per presentare l’Associazione AVETIS.
Di fatti, l’associazione culturale svizzera-armena AVETIS, mira a favorire varie forme di espressione artistica, di diffondere e divulgare l’identità, la cultura e la lingua armena, sviluppare, promuovere e realizzare scambi culturali e artistici svizzero-armene. L’associazione si propone di organizzare eventi culturali a Ginevra e altrove, e quindi dare la possibilità di creare numerosi scambi tra artisti armeni e stranieri.
Questa sinergia gioverà a entrambi per potenziare le azioni socio-culturali nel Cantone di Ginevra.
Carmelo Vaccaro.
La sezione di Ginevra dell’Associazione Nazionale Carabinieri,chiude il 2016 con la celebrazione della “Virgo Fidelis”
La sezione di Ginevra dell’Associazione Nazionale Carabinieri,chiude il 2016 con la celebrazione della “Virgo Fidelis”
Il 17 dicembre è’ stata celebrata, presso la Missione Cattolica Italiana in Ginevra la “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri. La Santa Messa è stata officiata da Padre Luciano Cocco alla presenza delle autorità del Cantone di Ginevra, militari, del personale dell’ufficio scuola di Ginevra con i loro allievi, dei presidenti / coordinatori e /o responsabili delle associazioni italiane presenti nel Cantone di Ginevra e la gradita presenza dell’ingegner Francesco H. Garibaldi, figlio di Anita Garibaldi e parente dell’Eroe dei due Mondi Giuseppe Garibaldi. Nell’occasione è stato celebrato anche il “75° Anniversario della Battaglia di Culquaber”, la “Giornata dell’Orfano” e sono stati commemorati i caduti di Nassirya. Al termine della cerimonia i componenti della Sezione hanno offerto, a tutte le persone presenti alla stessa, un rinfresco allietato dall’intervento, particolarmente gradito da tutti, di alcuni bambini / ragazzi delle scuole di lingua italiana che hanno dedicato dei versi e dei pensieri ai componenti dell’Arma dei Carabinieri.
Il titolo “Virgo Fidelis”,che esprime in tutto significato della vita di Maria e della sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidatale da Dio, non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella chiesa. Nella liturgia infatti non esiste una speciale festa. Il merito maggiore della diffusione e dell’affermazione del culto alla “Vergine Fedele” è della “Benemerita e Fedelissima” Arma dei Carabinieri d’Italia, che il 21 novembre la festeggia come propria Patrona.
La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”,
come celeste Patrona dell’Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto “Nei secoli fedele”.
Nell’Arma il culto alla “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo l’ultimo conflitto mondiale per iniziativa di Monsignor Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d’Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo. Lo stesso Comandante Generale prese a cuore l’iniziativa e bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri. Fu allora che lo scultore Giuliano Leonardi rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada, legge in un libro le parole profetiche dell’Apocalisse: “Sii fedele sino alla morte”. L’8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII, accogliendo l’istanza di Monsignor Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissando la celebrazione della festa appunto il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber. A Lei è dedicata la preghiera del Carabiniere dell’Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949 era Ordinario Militare.
L’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC) fu costituita nel 1886. Nel 1956 fu redatto lo statuto organico e nel 1957 il suo regolamento d’esecuzione che, con qualche variante, regola ancora l’associazione. La sede è a Roma.
La Sezione ANC di Ginevra è nata nell’anno 2009, conta circa 50 iscritti residenti nei cantoni francofoni e non e da circa un anno si dedica, oltre ad essere presente nelle parate, commemorazioni o altro, anche ad una attività di anti bullismo / anti cyber bullismo andando nei corsi di lingua italiana a parlare di questo problema.
Le linee guida sono quelle della solidarietà, assistenza morale, culturale, creativa, ricreativa ed economica tra: carabinieri in congedo, in servizio, con le altre forze armate, le istituzioni e i cittadini. Negli ultimi anni, molte sezioni hanno costituito nuclei di volontariato che operano nell’ambito della protezione civile.
Il sodalizio è composto da 1700 sezioni , di cui 1.673 in Italia e 27 all’estero. Ha oltre 200.000 soci (di cui circa 1.200 all’estero) e comprende 350 organizzazioni di volontariato.
L’ANC ha un proprio giornale, Fiamme d’Argento, che invia trimestralmente agli iscritti. Organizza attualmente il Raduno nazionale ANC, di norma ogni due anni in una città diversa.
L’ANC fa parte del Consiglio nazionale permanente delle associazioni d’arma, denominato ASSOARMA.
Incontro e intervista all’Ambasciatore d’Italia a Berna, S. E. Marco Del Panta
Gli incontri della delegazione SAIG si sono proseguiti a Berna, con l’intervista all’Ambasciatore di Italia a Berna, Marco Del Panta, il quale ha accolto la delegazione ginevrina con molto disponibilità e cortesia.
Sulla questione dell’apposizione di monumenti si è detto disponibile ed ha trovato l’iniziativa lodevole e, per la circoscrizione che compete all’Ambasciata (Berna e Neuchâtel), si farà portavoce per la realizzazione della proposta.
Sui tagli ai finanziamenti pubblici ha riferito che la situazione è meno grave di quel che pensava, essendo detti tagli notevoli solo per i corsi di lingua italiana. L’Ambasciatore ha risposto anche sui rapporti tra Italia e Svizzera relativamente alle tensioni in Canton Ticino che hanno portato alla vittoria del no al recente referendum che riguardava la questione dei frontalieri. Ha sottolineato il fatto che a livello di Confederazione i rapporti tra i due paesi sono ottimi ma che, nonostante questo, il Ministro Gentiloni è stato molto solerte e deciso, dopo il referendum, a prendere contatti con le istituzioni elvetiche in modo da chiarire che non erano ammesse questioni di discriminazione nei confronti degli stranieri ed il Consigliere federale gli ha dato rassicurazioni dicendo che assolutamente si tratta di un’iniziativa cantonale, di cui si dovrà tenere conto ma la legge sull’immigrazione invece è federale, quindi, ciò che decide il Cantone deve essere poi recepito a livello federale e la posizione del Consiglio federale è quella nota che si conosce. L’Italia, tra l’altro, si è fatta anche portatrice di certe esigenze svizzere nel negoziato con l’Unione Europea per il referendum del 2014 a livello nazionale. L’Ambasciatore si augura che non ci siano conseguenze negative rispetto a queste problematiche che, sia pur locali, testimoniano comunque un disagio nei confronti dei lavoratori italiani. Un referendum comunque c’è stato ed in una democrazia se ne deve comunque tener conto, ma non si può entrare assolutamente in una questione che attiene alla politica interna svizzera. Quel che è stato fatto presente è che discriminazioni sulla base della nazionalità sono incompatibili con gli accordi che la Svizzera ha sottoscritto con l’Unione Europea.
Le due regioni, Ticino e Lombardia, ha sottolineato, sono storicamente talmente interconnesse che la Lombardia ha dato nel tempo ed in tanti settori economici un bel contributo al Canton Ticino e, dunque, se si guarda la questione da un punto di vista più alto, si ha difficoltà a capire le ragioni di questo rigetto. Va anche considerato il fatto che il Ticino ha nel tempo attuato una politica di attrazione degli investimenti, alla quale gli investitori lombardi hanno dato seguito con grossi investimenti in Ticino, con la conseguenza che non trovando in Ticino professionisti e manodopera specializzata gli imprenditori hanno portato dall’Italia i lavoratori necessari a fare impresa, alimentando un movimento transfrontaliero, ma questa è stata una conseguenza della politica del Cantone. E’ una questione che va gestita nell’ambito delle buone relazioni che abbiamo con la confederazione e con il Consiglio di Stato ticinese, tenendo anche conto che per l’Italia, trattandosi dell’unico cantone in cui si parla la lingua italiana, è molto importante mantenere i migliori rapporti con questa realtà. Essendo di competenza federale il libero scambio e la libera circolazione dei lavoratori tra l’Italia e la Svizzera, l’Ambasciatore stesso si sta recando più frequentemente in Ticino per testimoniare la sua vicinanza ai nostri connazionali e la storica prossimità culturale, linguistica e commerciale con questo cantone, soprattutto per quanto riguarda, appunto, la regione Lombardia.
Per quanto riguarda, invece, l’iniziativa posta dalla SAIG circa una riforma della legge sui COMITES e CGIE, ha sottolineato come le rappresentanze diplomatiche non fanno parte né del potere legislativo, né di quello esecutivo e, quindi, potrà farsi carico, di convogliare a Roma le istanze della collettività e quindi se dovesse emergere nella collettività una posizione unitaria nel senso di rivedere la legge sulla rappresentanza degli italiani all’estero, le rappresentanze consolari se ne faranno certamente carico per trasmettere al Ministero le istanze in proposito raccolte, anche se secondo lui esistono delle organizzazioni a ciò deputate come i CGIE che sono le sedi dove discutere di queste cose. Esistono i senatori e deputati all’estero incaricati di questo. L’Ambasciata, d’altra parte intrattiene rapporti con le istituzioni elette presenti sul territorio, come i COMITES, e ogni circoscrizione ha i suoi COMITES cui riferirsi, e poi esiste una riunione annuale tra i COMITES che si chiama INTERCOMITES in seno alla quale si potrà discutere anche di queste cose.