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Un altro grande successo per l’Associazione AVETIS durante il concerto “Viva l’Opera!”

Lo scorso sabato 3 dicembre, l’Associazione AVETIS ha avuto l’onore di presentare il terzo concerto della seria Viva che precedentemente aveva celebrato Antonio Vivaldi e Maria Callas.
Fondata dalla soprano Varduhi Khachatryan, l’Associazione AVETIS ha come scopo quello di diffondere e trasmettere l’identità, la cultura e la lingua armene attraverso i vari media artistici. Favorisce anche gli scambi culturali e artistici tra la Svizzera e l’Armenia organizzando eventi musicali a Ginevra e a livello internazionale. Per quanto riguarda invece L’AVETIS FESTIVAL ORCHESTRA, esso ha come obiettivo di riunire degli strumentisti svizzeri e armeni di alto livello, abitanti in Svizzera, sotto la direzione di Sergey Ostrovsky.

Il concerto di sabato sera era interamente dedicato all’opera. Tre cantanti e due direttori, tutti d’origine armena, ma riuniti presso la grandiosa Victoria Hall di Ginevra, per una sola serata, con lo scopo d’incantare i suoi spettatori con le più belle arie dell’opera italiana e francese, senza dimenticare soprattutto l’operetta viennese.

E’ stato un viaggio musicale nel cuore europeo, presentato con grazia e personalità dalla soprano canadese Isabelle Nicolas-Johnson. Durante la prima parte del concerto, siamo stati in Italia, culla dell’Opera, in compagnia dell’Avetis Festival Orchestra e del direttore invitato, Arutyun Arzumanyan. Abbiamo scoperto lo spirito del compositore Gioachino Rossini grazie alle note cavernose di Barseg Tumanyan, basso di fama internazionale. Successivamente, Varduhi Khachatryan, il nostro soprano armeno, che ha cantato durante l’ultimo concerto VIVA Maria Callas, dedicato, appunto, a Maria Callas, ha incantato la platea con la sua interpretazione delle eroine di Verdi e Puccini. Il giovane tenore Hovhannes Ayvazyan, stella nascente dell’opera, ha successivamente intonato l’aria commovente di Cavaradossi pensando alla sua cara Tosca. Abbiamo poi ascoltato varie magnifiche arie estratte dalle opere Tosca, Don Carlos, I vespri siciliani e Turandot.

Il periplo musicale è proseguito in Francia durante la seconda parte del concerto, questa volta sotto la direzione del maestro Sergey Ostrovsky. Abbiamo infatti ascoltato un Toreador fare un brindisi alla bella Carmen, un soprano ubriaco dopo aver bevuto troppo champagne e un Werther tormentato. Successivamente, c’è stata una piccola deviazione a Vienna per far festa : Giulietta ha aperto il ballo con la sua Ode alla vita mentre il tenore, tale Romeo, ci ha sedotti e la basso ha poi invocato il famoso vitello d’oro. La nostra serata si è conclusa alla grande con l’aria della bella Titania, vero fuoco d’artificio d’agilità e virtuosità.

Il pubblico ha richiesto bis e ter, e gli artisti hanno interpretato un duo d’operetta di Franz Lehar ed anche il brindisi della Traviata per concludere la magnifica serata della festa dell’Escalade ginevrina.

Ancora un successo ottenuto dall’infaticabile Varduhi Khachatryan e dall’Associazione AVETIS, ormai affermati nella promozione della cultura musicale nel Cantone di Ginevra e non solo.

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Due giorni di festa dell’Associazione Calabrese di Ginevra per il suo 35esimo Anniversario di Fondazione

Sabato 3 e domenica 4 dicembre, in un’appropriata atmosfera natalizia, l’Associazione Calabrese Ginevra (ACG) ha spento le candeline dei suoi 35 anni di fondazione e di operosità nel Cantone di Ginevra.

Anche chi, non moralmente obbligato dalle proprie origini regionali, ha optato per la festa dell’Associazione Calabrese, non si è certamente pentito della scelta essendosi ritrovato, nella spaziosa sala delle feste di Carouge, con altri 300 connazionali in un’atmosfera allegra e gioiosa per godere del piacere di condividere con gli amici momenti di distensione e di convivialità.

I festeggiamenti dello scorso sabato 3 dicembre, sono stati molto apprezzati dai presenti, favoriti anche dalla scelta di creare un’ambiente caratterizzato dalle più belle tradizioni calabresi. La scelta del Comitato calabrese condotto dal Presidente Silvio Isabella Valenzi, di proporre una cena dalle pietanze tradizionali della Regione e del Gruppo Folcloristico “La Voce di Calabria”, guidato da Antonio Folino, venuti appositamente dall’Italia, ha contribuito ad coronare il traguardo di un gruppo di persone che hanno desiderato portare alto il nome della propria Regione in terra straniera. Una terra che oggi non è più straniera ma sempre desiderosi di mantenere presente e tenere stretti quei valori e le tradizioni che si sono tramandati nei secoli.

L’evento è stato ufficializzato con la presenza delle autorità comunali di Carouge, il Sindaco Nicolas Walder e la Consigliera Amministrativa, Stéphanie Lammar, nonché i tanti personaggi e attori dell’associazionismo ginevrino tra i cui il rappresentante del Com.It.Es., il Coordinatore della SAIG, i Presidenti delle Associazioni Lucchesi nel Mondo, Regionale Pugliese, Club Forza Cesena, AVIS, Bergamaschi, Bellunesi, Emiliano-Romagnoli, Gruppo Alpini di Ginevra ed altri amici dell’ACG.

L’Associazione Calabrese Ginevra non poteva festeggiare questo primo traguardo senza i presidenti che si sono susseguiti in questi decenni. Di fatto, erano presenti gli ex presidenti Giuseppe Gatto, Luca Oriolo, Francesco Celia, Lucrezia Citroni e Giuseppe Pungitore, in presenza del Presidente della Federazione Calabresi in Svizzera, Vincenzo Bruzzese.

Come accennato, particolarmente apprezzate, come sempre, le pietanze offerte, tratte dalla cucina tradizionale calabrese e servite da uno stuolo di volontari e volontarie.
L’animazione folcloristica e musicale nei due giorni è stata assicurata dal Gruppo “La Voce di Calabria”, che si è esibito in un variegato repertorio spaziante di folclore regionale e dai classici della musica regionale italiana ai brani di successo contemporanei. Non poteva mancare la tradizionale tombola con l’assegnazione di premi anche pregevoli ai fortunati vincitori.

I momenti salienti della domenica 4 dicembre, sono stati intonati dai balli del Gruppo che si sono inoltrati dal pomeriggio fino all’arrivo di Babbo Natale per la consegna ai più piccoli delle strenne natalizie che ha rappresentato il momento più significativo della pomeriggio.

Ancora una volta il Presidente Isabella e il comitato dell’Associazione Calabrese sono riusciti a raccogliere intorno all’emblema sociale un ampio numero di corregionali e simpatizzanti rappresentativi di tutte le generazioni, a dimostrazione della vivacità dell’Associazione e dei forti vincoli e sentimenti di appartenenza caparbiamente radicati in quanti identificano le proprie origini nella punta estrema dello Stivale.

Questo sono ancora i valori e i segni di un’appartenenza ai valori regionali che si distingue nel panorama l’associazionismo italiano all’estero.
Questi sono ancora le virtù che gli italiani all’estero tendono a tramandare affinché il nostro tricolore sventola sopra l’onesta di quella cultura delle nostre origini.
Questo siamo noi italiani all’estero.
Questo sono io e fiero di appartenervi!

Carmelo Vaccaro

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Intervista al Console Generale di Lugano, Min. Plen. Marcello Fondi

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Il 14 novembre 2016, una delegazione della SAIG ha iniziato un viaggio in Svizzera per incontrare la rappresentanza diplomatica italiana in Svizzera partendo da Lugano, in Ticino, per proseguire poi per Basilea, Zurigo, Berna ed infine Ginevra. Le interviste sono state realizzate per “La Notizia di Ginevra e i video per ciaoitalia.tv.
Nei prossimi mesi, la SAIG proporrà tutte le interviste dei nostri rappresentanti istituzionali, allo scopo di conoscerli e capire meglio gli obiettivi che intenderanno raggiungere.

Come prima tappa, a Lugano, la SAIG è stata ricevuta dal Console Generale d’Italia a Lugano, Min. Plen. Marcello Fondi, il quale ha iniziato la serie delle interviste programmate.

Come prima tappa, a Lugano, la SAIG è stata ricevuta dal Console Generale d’Italia a Lugano, Min. Plen. Marcello Fondi, il quale ha risposto ad alcune domande.

La prima riguardava la possibilità che il Consolato di Lugano potesse interfacciarsi e collaborare con la SAIG con lo scopo di collocare dei monumenti, anche in Canton Ticino, in riconoscenza alle emigrazioni degli italiani in Svizzera.

Nel Cantone di Ginevra, difatti, da alcuni anni sono stati apposti, su iniziativa della SAIG e su specifica autorizzazione delle istituzioni locali, alcuni monumenti in ricordo dei sacrifici degli italiani in Svizzera.

Il Console Fondi, dopo aver ringraziato la SAIG per l’iniziativa, ha risposto sul punto dicendosi assolutamente d’accordo con l’iniziativa proposta, e che il Consolato di Lugano si farà parte attiva con le istituzioni locali affinché queste ultime concordino a mettere a disposizione uno spazio adeguato in città. A Lugano od anche a Bellinzona o a Locarno si potrebbero in effetti, secondo lui, collocare dei simboli che riordino a tutti l’epopea italiana in Svizzera. Tanto più, ha sottolineato il Console, che nella realtà a Lugano non esiste qualcosa di simile da poter utilizzare anche durante le cerimonie commemorative (come, ad esempio, il 4 novembre) e ove deporre una corona nelle occasioni ufficiali. Attualmente si utilizza l’ospedale italiano per questo tipo di iniziative e, dunque, che ben venga l’apposizione di un simbolo di tale genere.

Successivamente al Console è stato chiesto quali differenze rileva tra le esigenze dei connazionali residenti in Eritrea, ove il Ministro è stato Console in precedenza, e quelle dei residenti in Svizzera, data l’enorme diversità ambientale. In Eritrea il Console Fondi ha conosciuto una collettività italiana davvero molto specifica e peculiare rispetto alle comunità italiane esistenti nel resto del mondo. In Eritrea, infatti, risiede ancora un migliaio di connazionali molto coraggiosi ancorati a dei valori ancora molto importanti e che rimangono in eritrea perché lì hanno investito tutto il loro progetto di vita. Sono coloro i quali attraverso la storia tra l’Italia e l’Eritrea, ma anche attraverso le dinamiche della storia africana, hanno deciso comunque di rimanere ad Asmara a testimoniare un’emigrazione che ormai data 1878. Una comunità molto solida che vive in difficoltà crescenti data la crisi che attraversa da tempo il continente africano. Ci ha riferito di aver ritrovato famiglie eritree che vivono in Svizzera o che vi transitano per raggiungere altri paesi europei, trovando tutto questo molto significativo.
Al Console Generale è stato poi chiesto se, data la prossimità di cultura e l’identità di linguaggio in Canton Ticino, gli italiani che risiedono in questo Cantone si trovano ad affrontare meno difficoltà di inserimento sociale e nel mondo del lavoro rispetto ad altri Cantoni. Secondo il Console certamente la lingua italiana come fattore comune agevola tutti i processi di inserimento e di integrazione dei connazionali che continuano ad emigrare in Svizzera ed in particolare in Canton Ticino e, quindi, dal punto di vista dell’integrazione esistono minori difficoltà. Tuttavia, per paradosso, poiché il Ticino è una terra di frontiera con l’Italia, questo comporta una serie di problematiche che richiedono delle soluzioni ed una costante azione di mediazione tra la comunità italiana e quella svizzera. Inoltre il Canton Ticino deve tutelare il suo mercato del lavoro, il welfare e in questo senso ci sono delle difficoltà di inserimento dei lavoratori italiani perché se questo afflusso di lavoratoti provenienti dall’Italia fosse indiscriminato, il sistema del welfare cantonale, ma anche l’andamento del mercato del lavoro ne soffrirebbero creando problemi sia per i ticinesi che per gli italiani, quindi, da una parte abbiamo una maggiore facilità di integrazione dal punto di vista culturale e linguistico ma sul piano dei rapporti di lavoro, forse in Ticino la situazione è, al contrario più complessa che in altri cantoni della Svizzera.

Passando a parlare della sua formazione professionale, gli è stato chiesto se il fatto di essersi laureato alla LUISS Guido Carli di Roma abbia positivamente o meno influito sulla sua successiva brillante carriera. Il Console ci ha riferito che essendosi laureato in questa Università all’inizio degli anni 80, ha avuto l’opportunità di usufruire dei programmi messi a disposizione in termine di approfondimento degli studi, ma anche di agevolazione dei processi di apprendimento. Essendo un piccola università c’erano ottimi rapporti fra studenti e corpo docenti e un’importante vita sociale dentro l’ateneo che aiutava. Quindi in effetti, il Console ci ha confermato di essere convinto di dovere molto agli studi compiuti presso la Guido Carli di Roma anche se questo non significa che in Italia non esistano altri centri universitari di eccellenza nei quali si può studiare con attimo profitto.

Come ultima domanda è stata posta la questione relativa alla possibile futura apertura di un tavolo di discussione tesa al miglioramento dell’attuale normativa sulle rappresentanze elette all’estero (CO.MI.TES e CGIE) per meglio adattarla alle moderne esigenze degli italiani residenti all’estero e per fare in modo che tale rappresentanza sia presente in maniera più uniforme e meglio distribuita. La problematica sarebbe capire se le rappresentanze in Svizzera potrebbero, secondo il suo parere, collaborare ad una tale riforma dando l’impulso affinché le parti interessate e competenti possano arrivare una normativa più adeguata.

Il Min. Plen. Fondi, dopo aver premesso che anche recentemente vi sono state alcune riforme in questo campo e che spetta al Parlamento italiano provvedere a questo con il contributo dei parlamentari eletti all’estero, crede che sia dovere degli uffici consolari illustrare alla classe politica italiana se determinati meccanismi normativi e regolamentari hanno prodotto gli aspetti sperati. La collaborazione in questo senso è fondamentale tenendo anche presente che in Svizzera la rete consolare è diffusa e importante che raccoglie informazioni che provengono da una collettività che ormai spera il mezzo milione di connazionali, e, quindi può fare molto da questo punto di vista. Tutto è perfettibile ed anzi dovremmo fare una riflessione su questa istanza in modo che gli uffici consolari, sotto il coordinamento dell’Ambasciata d’Italia a Berna, si facciano promotori, perché no, di questa riflessione assieme agli altri operatori degli attuali organismi rappresentativi della collettività.

La delegazione SAIG si è congedata dal Console Generale d’Italia a Lugano, Min. Plen. Marcello Fondi, ringraziandolo fervidamente per l’ospitalità.

CVAT

Il Console Generale, Antonino La Piana, in visita nella sede dell’ARPG

L'immagine può contenere: 13 persone, persone in piediReduce da una sfavillante festa a San Martino, lo scorso 26 novembre, il Presidente dell’Associazione Regionale Pugliese, Antonio Scarlino, ha presieduto un altro appuntamento importante presso la sede della sua associazione, all’Av. De Luserna, accogliendo il Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana. Invitata anche la SAIG. Il Console Generale ha colto l’occasione per esprimere la conferma dell’importante ruolo dell’associazionismo tradizionalmente radicato nel Cantone.

Dopo la visita della sede e le presentazioni, le cuoche dell’ARPG hanno servito un pranzo in onore dell’ospite. Il menu, che ha previsto delle sfogliatelle al salmone, un sorbetto al limone e orecchiette con polpettine alla pugliese, hanno dato uno spunto per parlare di come migliorare, con la collaborazione di tutti, i servizi rivolti alla nostra comunità italiana nel Cantone e nella Circoscrizione consolare di Ginevra, tema cui il Console, come ribadito in altre occasioni, tiene molto. Per questo motivo Antonino La Piana, compatibilmente con i suoi molti ed importanti impegni istituzionali, non si sottrae agli incontri con la comunità italiana per conoscere ed interpretare meglio le differenti esigenze che, proprio in queste occasioni, emergono.

L'immagine può contenere: 1 persona, spazio al chiusoIl Console Generale, difatti, è convinto sostenitore dell’unità e della concordanza delle attività associazionistiche, sia private che istituzionali, svolte in favore dei nostri connazionali all’estero. Fra i suoi compi
ti istituzionali annovera anche e soprattutto i momenti di incontro e di ascolto delle differenti problematiche testimoniate da chi si fa portatore delle stesse, a diretto contatto con le persone, dimostrando una disponibilità ed una empatia non comuni.

L’occasione dell’incontro conviviale all’ARPG, dunque, è stata colta e sfruttata in pieno da La Piana che, ricordiamo, ha da poco iniziato il suo mandato a Ginevra, per realizzare, nei fatti, il suo obbiettivo.

Ringraziamo, dunque, il “nostro” Console Generale per l’incontro con le nostre comunità che, si auspica, sia solo uno dei primissimi passi di una frequentazione continuativa e proficua.

 

Quelli dell’Aperitivo Italiano ai fornelli del Corso di cucina della SAIG

Ancora una volta la SAIG ha organizzato una serata all’insegna del buon cibo. Protagonisti di questa avventura culinaria sono stati due siciliani doc, Raoul Derito, già presidente dell’Associazione Quelli dell’Aperitivo Italiano, e Fabrizio Ingarsia, un architetto con la passione della cucina.

Per l’occasione, al corso della SAIG, hanno preparato una personale interpretazione dei condimenti per la pasta aglio, olio e peperoncino e per la pasta al tonno. Entrambe le ricette derivano da due classici della cucina italiana ma sono state rivisitate sulla base delle esperienze culinarie dei due siciliani che hanno una lunga esperienza nell’organizzazione di serate enogastronomiche.

Niente più della permanenza all’estero di un italiano con la passione della cucina può dar luogo alla creazione di nuove interpretazioni dei nostri principali piatti attraverso nuovi abbinamenti per creare sempre nuove suggestive note di sapori. Questo corso, organizzato dalla SAIG, che vede la partecipazione assidua di oltre una ventina di persone, a farla da padrone sono state maggiormente le ricette a base di pasta, passando da classici tipi di pasta dalle diverse regioni italiane, sino ad arrivare ad reinterpretazioni locali di ricette originariamente della nostra Patria.

Base comune per entrambe le ricette è l’olio d’oliva extravergine italiano con il quale soffriggere alcuni spicchi d’aglio. Dado vegetale, pomodori secchi e birra doppio malto sono gli ingredienti per la pasta aglio olio e peperoncino.
Per la pasta al sugo di tonno sono il trittico verde costituito da sedano, capperi, aglio e cipolla che la rendere particolarmente profumata e la cottura del filetto di tonno col vino bianco. Per completare la ricetta, spolverare la pasta con pecorino piccante ed una pioggia d’origano.

La bontà della torta all’arancia, (del pasticciere improvvisato, Claude Romanato) del tiramisù (eseguito dall’altro pasticciere improvvisato, Roberto Corona) e dei ravioli alla ricotta della specialista pasticciera, Giuseppa De Cesare, hanno accompagnato la serata al suo termine. I partecipanti hanno lasciato la sala soddisfatti. Da premettere che dei studi fatti sull’argomento, hanno evidenziato che non si mangia solo per placare la fame ma anche per soddisfare le proprie emozioni, infatti, il cibo dona benessere e predispone ad un atteggiamento mentale positivo.

“Fin dai tempi antichi il cibo veniva usato per festeggiare, calmare, per alleviare la noia e la depressione e, come consolazione nei momenti di tristezza ed angoscia. Se ci dovessimo interrogare sul perché frequentare un corso di cucina, se si ha già la passione ed internet offre tanti materiali informativi, la prima risposta è che la cucina non è una cosa semplice, non è improvvisazione ma è fatta di tanta esperienza. Teoria e pratica sono inseparabili: la teoria è alla base della conoscenza degli alimenti, le attrezzature, le leggi e le corrette pratiche, cosa importante se non ci si vuole limitare a seguire le ricette altrui e non crearne delle proprie. Accanto alla teoria c’è sempre la pratica e l’importanza dell’imparare facendo.”

Rapportarsi con pentole e fornelli, lavorare con gli ingredienti, ci aiuta a gestire la nostra manualità. Avere a disposizione un insegnante consente di sottoporre eventuali dubbi e chiarirli subito, come si fa abitualmente durante i questi corsi della SAIG, la quale, non si ha la pretesa di creare degli chef stellati ma di divertirsi in cucina, il fatto di farli insieme è ancora più bello e divertente. Si dice che cucinare sia come amare o ci si abbandona completamente o si rinuncia. Nessuno rinunci allora!!!! Quindi arrivederci al prossimo appuntamento per alleviare la noia e nutrire, oltre che il corpo, anche lo spirito.

Raoul Derito

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La SAIG al “Samedi du Partage” : la generosità dei ginevrini frantuma tutti i record delle passate edizioni

Uno dei maggiori eventi di carattere sociale nel Cantone di Ginevra è proprio il “Samedi du Partage” che si svolge due volte l’anno: a fine giugno e fine novembre. Questa giornata di solidarietà, volta alle migliaia di poveri che vivono nel Cantone di Ginevra, accende i motori dell’imponente macchina della solidarietà che occupa circa 900 volontari che garantiscano la loro presenza in più di 80 punti vendita per raccogliere 180 tonnellate di prodotti alimentari e d’igiene generosamente offerti dalla popolazione. Queste cifre fanno del “Samedi du partage”, il più grande raduno di volontari dell’anno a Ginevra.

la SAIG (Società delle Associazione Italiane di Ginevra) non poteva mancare a questo importante appuntamento sociale rinnovando la sua disponibilità, come ogni anno, al Centro Ginevrino del Volontariato (CGV) e dell’Associazione Partage. Di fatto, la SAIG, l’unica realtà associativa italiana presente, ha messo adisposizione la propria struttura alla “Migros des Charmilles” per l’annuale appuntamento sociale pre-natalizio del “Samedi du Partage”. Un’occasione gradevole per incontrare centinaia di benefattori, tra cui molti italiani, a questo appuntamento di carattere sociale, allo scopo di accrescere le riserve dell’Associazione Partage, di cui il gruppo SAIG, impegnato nell’azione, ha ricevuto la gradita visita del suo direttore, Marc Nobs.

La generosità dei ginevrini frantuma tutti i record delle passate edizioni

Alla vigilia di questa edizione del “Samedi du Partage” del 26 novembre 2016, si avvertiva un’atmosfera particolarmente gioiosa e conviviale nei pressi del Centro Commerciale dei Charmilles, confermata alle 18:00 quando si è contato il record dei 18 pallet, contro i 15 di novembre 2015.

Tutte le pallet di merce sono state accatastate al centro di smistamento dell’Associazione Partage che provvede alla ridistribuzione a più di cinquanta associazioni caritative e centri sociali in grado di offrire migliaia di pasti gratuiti durante tutto l’anno.

La raccolta di generi alimentari del “Samedi du Partage” come le altre azioni programmate, sono a testimonianza concreta dell’impegno sociale della SAIG, tutte iniziative volte ad alleviare le sofferenze di chi sta attraversando momenti di difficoltà e fonte di soddisfazione per la consapevolezza di fornire un servizio utile alla comunità italiana e ginevrina.

Queste sono le soddisfazione che la SAIG vuole condividere con chi, nel passato e ancora oggi, ci ha accolti per darci la possibilità di un futuro. Con questo ennesimo record, la SAIG ringrazia energicamente quanti hanno devoluto e contribuito per la riuscita di questa giornata trascorsa tutti insieme a favore dei più bisognosi. Inoltre, ritengo sia giusto e doveroso citare il gruppo SAIG che in questa giornata si è distinto per la puntuale gentilezza dimostrata con i cittadini. Una giornata piena di emozioni che ha visto succedersi i 15 volontari del gruppo della SAIG, che hanno partecipato di buon grado a questa magnifica maratona alternandosi con spirito di sacrificio ma anche vivendo una giornata piena di emozioni e traendo da questo impegno molta soddisfazione personale. Il gruppo era composto dal Coordinatore e due dei presidenti SAIG, Menotti Bacci Ass. Lucchesi nel Mondo e Silvio Isabella Valenzi dell’Associazione Calabrese Ginevra, Francesco Decicco Vice presidente Ass. Calabrese, Gino Piroddi Segretario SAIG, Vittorio Bacci, Gaetano Tognazza, Vittorio Vitali, Maria Crisci, Augusta Scotece, John Danilo De Vecchi, Gabriella Isabella Valenzi, Claude Romanato, Giulia Pasinetti e Bruno Labriola.

Carmelo vaccaro

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La SAIG incontra il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone e cinque Consiglieri in Svizzera nonché, alcuni presidenti Com.It.Es.

Nell’ambito del viaggio itinerante di una delegazione della SAIG, per incontrare la rappresentanza diplomatica in Svizzera, è stata colta l’occasione anche per incontrare molti degli altri attori della rappresentanza eletta in terra elvetica.

Questi incontri programmati, hanno avuto come scopo principale, quello di proporre di aprire un tavolo di discussione futuro allo scopo di programmare un confronto per migliorare le normative esistenti riguardanti i Com.It.Es ( Comitato degli Italiani all’Estero) e il CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero).

La delegazione SAIG composta dal Coordinatore Carmelo Vaccaro, nonchè da Antonio Scarlino, Presidente dell’Associazione Regionale pugliese di Ginevra, Riccardo Galardi, Presidente dell’Associazione ciaoitalia.tv e l’Avv. Alessandra Testaguzza, consulente legale della SAIG, ha fissato il primo incontro con il Consigliere CGIE, nonché Presidente delle ACLI in Svizzera, Giuseppe Rauseo, dando, così, l’avvio, il 14 novembre scorso a Lugano, ai tre intensi giorni.

Nel tardo pomeriggio, la delegazione si è spostata nella Città di Basilea, dove ha incontrato il Presidente del Com.It.Es., Nella Sempio e il Consigliere del CGIE, Roger Nesti.
Il 15 novembre, a Zurigo, la SAIG ha incontrato il Presidente del Com.It.Es., Luciano Alban, il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, i Consiglieri Paolo Da Costa e Antonio Putrino.

Le tematiche affrontate durante questi incontri sono state utili a determinare i reali problemi delle comunità italiane in Svizzera quali la mancanza di una sinergia nell’informazione attraverso una rete, su larga scala, che permetterebbe una comunicazione utile per tutte le problematiche che riguardano gli italiani in Svizzera e all’Estero. Tanto per fare un esempio, per quanto riguarda l’amnistia fiscale svizzera e le modalità di adesione e la nuova normativa penale che ha introdotto il reato di frode agli enti assistenziali, recentemente entrata in vigore (dal 1 ottobre 2016). Entrambe queste normative vanno ad incidere pesantemente sui nostri connazionali, se non ben informati e, dunque, una rete di informazione efficace ed esaustiva permetterebbe veramente un aiuto importante. Questo punto è stato discusso a Berna anche con Mariano Franzin, responsabile dell’ITAL-UIL in Svizzera.

Ai presidenti dei Com.It.Es., Nella Sempio e Luciano Alban abbiamo domandato quali fossero le maggiori problematiche che incombevano maggiormente ad un ruolo più centrale dei Com.It.Es. nel panorama collettivo. La risposta è stata quella della mancanza di fondi per poter lavorare e creare delle sinergie e, in secondo luogo, la scarsa considerazione finanziaria a disposizione. Di fatto, questo organo eletto ha poche risorse e, malgrado le centinaia associazioni registrate in Svizzera, non riesce a coordinare un’azione concreta a favore della nostra comunità.

In occasione dell’incontro col Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, lo stesso è stato informato sulla missione della SAIG, una delle richieste della quale, inoltrata alla rappresentanza diplomatica italiana in Svizzera, va nel senso di ipotizzare/favorire un tavolo di discussione riguardo al miglioramento della normativa sulle rappresentanze elette (e ci riferiamo, ai Com.It.Es ed ai CGIE) per meglio adattarsi alle moderne esigenze dell’”altra Italia”, affinché si arrivi ad una normativa più funzionale. Tematica già in discussione avanzata dallo stesso CGIE nel Mondo.

Schiavone ha confermato che da marzo di quest’anno, sono state avviate dal CGIE le consultazioni con i Com.It.Es., con le realtà associative sul territorio e con gli organi di rappresentanza allo scopo di ascoltare tutti. “A fine novembre e nei prossimi mesi, verranno discusse nelle assemblee continentali” – continua Schiavone- “la rappresentanza all’estero come la si conosce attualmente, è alla fine di un percorso storico che ha teso a valorizzare la nostra Italia nel Mondo. Oggi siamo chiamati ad interpretare il futuro e l’occasione è propizia per rivedere come ridare una rappresentanza consona alle nuove esigenze.”

La SAIG si auspica che nuove regole verranno discusse e approvate affinché cambi questo status quo, visto che a soffrirne le conseguenze sono le comunità italiane che vivono all’estero. Di conseguenza, la nostra Società, col solo intento di dare un contributo alla nuova auspicabile riforma, ha consegnato nelle mani del Segretario Generale, Michele Schiavone, alcune proposte che ci si augura vengono prese in considerazione.

Nel rispetto di tutte le rappresentanze elette in Svizzera, la SAIG ha inviato un comunicato per informare della nostra iniziativa .

Di seguito il comunicato integrale, con le relative motivazione presentate dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG):

Gentili Presidenti, la SAIG rende noto di aver incontrato la rappresentanza diplomatica in Svizzera, per presentare un progetto di eventuali collocazioni di monumenti dedicati agli italiani nelle loro circoscrizioni. Si ne è discusso e si auspica, pertanto, un coinvolgimento, in prima persona, anche dei Com.It.Es di competenza.

Un altro punto discusso con i consoli, con l’Ambasciatore Del Panta, col Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone e con alcuni Consiglieri dello stesso CGIE, ha riguardato le riforme in vista di discussione prossimamente, per la modifica della legge sulle rappresentanze all’estero. Pertanto la SAIG si auspica che nuove regole entreranno in vigore affinché cambi questo status quo, le cui conseguenze sono a carico delle comunità italiane che vivono all’estero. Di conseguenza, la nostra Società col solo desiderio di dare un contributo alla nuova riforma adeguata sulle rappresentanze elette all’estero, ha consegnato nelle mani del Segretario Generale, Michele Schiavone, alcune proposte che si auspica vengono prese in considerazioni.

Per dovere d’informazione, di seguito le proposte con le relative motivazione presentate dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG):

Proposta di discussione per la modifica della legge istitutiva della rappresentanza eletta all’estero

La legge relativa all’elezione e alle prerogative del COMITES e del CGIE:

– Il CGIE dovrebbe essere eletto non dalle associazioni e dai COMITES ma dai cittadini nella medesima consultazione elettorale dei COMITES

(l’associazionismo attuale non permette più una rappresentanza idonea all’importante ruolo di responsabilità cui è chiamata ad esprimersi)

– I membri del CGIE non possono far parte dei COMITES (e viceversa): o COMITES o CGIE (vedi art. 10, co. 4 L. 286/2003 istitutiva dei COMITES, ove si prevede la sola incompatibilità a far parte del CGIE del solo presidente del COMITES).

(La stessa previsione di elezione del CGIE da parte dei COMITES giustifica l’incompatibilità dei membri (e non solo del presidente) a far parte di un organo che essi stessi hanno eletto)

– I membri del CGIE dovrebbero essere uno per ogni circoscrizione consolare (riduzione dei membri = riduzione di spese) e uno per l’Ambasciata del Paese. Tale membro dovrebbe lavorare in sinergia col COMITES, il Consolato e le autorità locali per dare maggiori attenzioni e ascolto alle esigenze degli italiani residenti all’estero;

(Un membro per ogni circoscrizione consolare coprirebbe meglio la realtà geografica degli italiani residenti all’estero: per fare un esempio concreto, in Svizzera la circoscrizione di Berna e Neuchâtel e Ginevra non godono di un membro di rappresentanza, pur essendone presenti ben 6. Dunque 4 circoscrizioni consolari oltre Berna, 6 membri del CGIE, ma due circoscrizioni scoperte)

– Le riunioni dei membri del CGIE di ogni nazione dovrebbero riportare ai parlamentari eletti all’estero le problematiche che questi ultimi sarebbero tenuti a risolvere nel migliore dei modi in Parlamento (viene auspicata maggiore sinergia, maggiore coordinamento e, dunque, migliori risultati di quelli attuali).

Carmelo Vaccaro

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L’Associazione “Gli Agli amici della Vespa – Ginevra”, al “Salon Vintage” a rappresentare l’Italia e il prestigioso marchio italiano

Nei quattro giorni del “ Salon Vintage” dedicato dagli anni 20 agli anni 90, svoltosi dal 11 al 14 novembre scorso, L’Associazione “Gli Agli amici della Vespa – Ginevra”, ha accolto circa 1500 visitatori nello spazioso stand dove ha disposto una bella esposizione di vespe d’epoca.

Organizzato nel quadro di uno degli eventi dell’anno proposti nel Cantone di Ginevra, “Les Automnales”, il “Salon Vintage” è stato proposto per tutti gli appassionati degli ultimi decenni e di coloro che avrebbero voluto conoscerli,

L’esposizione delle vespe d’epoca collocate dagli amici vespisti ginevrini, ha proposto un tuffo nel passato di un marchio italiano che ha visto crescere tanti di noi: la mitica Vespa Piaggio. Erano esposte diverse edizioni di diversi anni di produzione per tutte le preferenze. Un’esperienza sensoriale, emotiva e intellettuale che rende i visitatori protagonisti di un revival che trascende i confini temporali, in cui il passato è fonte d’ispirazione.

La moda che vive due volte”. Un intero fine settimana per perdersi tra abbigliamento, accessori, bellezza, gusto, grandi firme della moda, stile di vita e musica; tutto rigorosamente “d’annata”.
Un’immersione nello stile di vita, nella moda e nel costume di uno “scampolo di storia” con un evento collaterale coinvolgente, come il tour magico virtuale, proposto da Riccardo Galardi “Galardi Media Network”, che ha trasportato virtualmente i tanti appassionati a fare un giro tra le montagne del vicino Jura.

In generale il “Salon Vintage” ginevrino, si è rivelato un emozione che ha percorso il periodo che va dagli anni “’20 agli anni ‘90”, con la moda, il modernariato, articoli da collezionismo, profumi, capi sartoriali dell’epoca, pezzi di design, con un occhio di riguardo al mercato che si è creato intorno ad essi e al mondo del collezionismo.

L’Associazione “Gli Agli amici della Vespa – Ginevra, in questo evento, hanno altresì portato il partenariato con la SAIG, impegnandosi anche nella raccolta fondi per le zone terremotati, organizzata dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG).

I nostri fervidi ringraziamenti vanno al Presidente Peppino De Cubellis e al suo comitato per il prezioso aiuto nella raccolta fondi e per aver ben rappresentato i colori italiani in questo evento del Salon Vintage 2016 à Palexpo.

Carmelo Vaccaro

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