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La Calabria e le sue antiche ricette culinarie al Corso di Cucina della SAIG

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L’Associazione Calabrese di Ginevra, si è preso l’impegno, ancora una volta, di portare a compimento il primo Corso di Cucina di giugno, una delle tante attività della SAIG più frequentata.

I calabresi ginevrini, esperti di ricette antiche della tradizione culinarie calabre, hanno proposto una pietanza antica, conosciuta in tutta l’Italia: Ditali e fagioli al sugo di pomodoro. Per addobbare meglio la serata calabrese, le nostre esperte cuoche hanno aggiunto una particolare ricetta antichissima che allietava le feste carnevalesche: polpette di pane con uova, parmigiano e soppressata rigorosamente calabra.

La Calabria è una regione italiana dalla tradizione enogastronomica davvero intensa e particolareggiata. Le pietanze tipiche di questa area del Sud Italia, vengono ancora tramandate da generazione in generazione anche all’estero. Tante di queste ricette, sono state una consuetudine per tante generazioni di calabresi, un rito che faceva trovare la nonna nella sua vecchia, ma linda, cucina, con le pentole sul fuoco, già alle otto di mattina. La pasta e fagioli è un primo piatto della tradizione di molti paesi, completo, energetico e gustoso ma nel dettaglio, nella ricetta calabrese ci sono ingredienti, come la soppressata, che fa la differenza nel gusto.

Le polpette di pane, ancora sulle tavole nei giorni che celebrano le festività di Carnevale, vengono considerate un secondo piatto divertente, particolare e davvero insolito. Nella ricetta che le nostre cuoche hanno proposto, hanno suggerito di cucinare le polpette al forno, al sugo o fritte dai gusti davvero irresistibili! Questa ricetta inoltre, è molto utile per utilizzare gli avanzi di pane, una preparazione di riciclo creativo per una riconosciuta antica arte culinaria.

Le due ricette eseguite all’alba di quest’estate, sono state eseguite da mani esperte, apprese dalle mamme che, a loro volta, la sapienza risale alla fine dell’800. Quindi, la maestria delle nostre cuoche della serata quali Maria Concetta Folino, Tommasina Mercuri Isabella e Maria Folino, risale alle antiche tradizioni secolare.

Storia e tradizioni della cucina calabrese

Il sito Internet www.taccuinigastrosofici.it, pubblica un testo, qui di seguito, che ripercorre un po’ di storia e curiosità di questa bella terra che è la Calabria. -“In età storica la Calabria fu centro di fiorente civiltà essendo terra di immigrazione ellenica, tanto da essere denominata Magna Grecia. Il cibo dei calabresi è sostanzialmente quello che era una volta, determinato dagli usi, dalle credenze e dalla storia. Non poche ricette risalgono agli albori della civiltà della tavola mediterranea, ispirata alle usanze di Greci e dei Latini, mentre altre sono state introdotte dagli Arabi, dai Normanni, dagli Spagnoli, dai Francesi. Nella colonia achea di “Sybaris” (Sibari) dove gli abitanti vivevano nel lusso più raffinato, fra i cibi prediletti si ricordano i “laganon”, ovvero larghe tagliatelle, di cui diede più tardi testimonianza Apicio.

Diceva una vecchia canzone popolare: “Amaru chi lu puorco non ammazza”, infelice chi non ha maiali da ammazzare, perché insaccati, sugna, formaggi, melanzane sott’olio e pomodori seccati erano per la gente del Sud la garanzia di sopravvivere nei periodi, non infrequenti, di carestia. C’è nel modo di alimentarsi dei calabresi qualcosa di sacro e d’antico, l’osservanza di regole di comportamento che vengono dai secoli. Nell’area trovarono un habitat ideale le melanzane (violette lunghe), preparate in molti modi, dall’agrodolce al funghetto. Anche la loro preparazione italiana più celebre, detta «alla parmigiana», nacque nel sud e non a Parma, che diede solamente il nome alla ricetta per l’abbondante dose di formaggio usato (in Calabria il pecorino).

Tutti i principali ingredienti che costituiscono la base della cucina dell’antico “Brutium” (nome latino della Calabria) verdure, pasta, derivati del maiale, pesce sulla costa, sono personalizzati dal contributo del peperoncino e dell’olio d’oliva, presenti praticamente in quasi tutti i piatti dell’area.”-

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Il “Buon Natale” dell’Associazione Calabrese Ginevra

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Il “Buon Natale” dell’Associazione Calabrese Ginevra

Lo scorso sabato primo dicembre, nel viaggio itinerante delle attività festive dell’associazionismo italiano a Ginevra, i rappresentanti della Regione Calabria hanno chiuso il loro programma 2018, con la tradizionale “Festa di Natale”.

La serata inizia con una dedica ad un grande personaggio, scomparso a causa di una malattia. In rappresentanza dell’Associazione Calabrese, Tommasina Isabella ha letto il commovente messaggio:
“Questa sera il comitato ci teneva a rendere omaggio a Claudio Isabella Valenzi che ci ha lasciati ad aprile scorso. Sempre con il sorriso, l’entusiasmo e soprattutto con la Calabria nel cuore, Claudio è stato un membro attivo del comitato e dell’associazione. Allora stasera, caro Claudio, ovunque tu sia, questo applauso è per te. Ciao Claudio!!!”

l’arrivo di Babbo Natale, che ha portato i regali ai bambini che aspettavano impazienti, ha dato inizio ai festeggiamenti di Natale, programmati dall’Associazione Calabrese di Ginevra.
Il momento più emozionante della serata è senz’altro stato l’arrivo di Babbo Natale, reclamato, sulle note musicali, dal dolce richiamo cantato di tutti i bimbi presenti. Ad ognuno di loro, Babbo Natale ha regalato un dono, tirato fuori dal suo gran cesto in vimini. Un bel momento, animato da Tommasina Isabella, che, con la sua delicatezza, ha saputo gestire i tanti bambini, palesemente emozionati difronte il barbuto vestito tutto di rosso.

Intanto che la musica del gruppo “ Il Duo di Casa Nostra”, che hanno animato la serata con la loro travolgente musica e trascinato in pista i numerosi calabresi e simpatizzanti, una cena tipica della Regione, preparata dai cuochi dell’Associazione Calabrese, ha deliziato i commensali con i sapori un notevole pubblico al divertimento che ha contribuito alla riuscita della serata, a dimostrazione che l’intraprendenza costante delle realtà italiane a Ginevra, come l’Associazione Calabrese, continuano a dimostrare l’attaccamento alle proprie radici.

L’Associazione Calabrese ginevrina, grazie alle capacità propositive ed organizzative del suo Presidente Francesco Decicco e del suo comitato, ha aggregato, col passare del tempo, nella realizzazione di diversi eventi annuali, suscitando il continuo interessante, non solo quindi della comunità calabrese, ma anche di quella italiana.

“Alla scoperta delle tradizioni del Natale in Calabria

La Calabria è una terra ricca di tradizioni e di grande cultura. Trascorrere il Natale nella bella terra di Calabria, significa immergersi in luoghi magici che ogni anno ripercorrono la storia del Natale attraverso canti e manifestazioni caratteristiche. Ecco alcune note informative sul Natale in Calabria e su come trascorrerlo al meglio.

Natale in Calabria, significa in primo luogo, sicuramente, Natale in famiglia. Tradizionalmente questa festa riesce a raccogliere tutta la famiglia intorno alla tavola imbandita con le portate della cucina calabrese. Dopo la celebrazione della festa dell’Immacolata, l’8 dicembre, si inizia a preparare con molto calore il santo Natale. Per tutto il periodo natalizio, si riscoprono e si ripropongono le tradizioni antiche, tramandate dagli antenati. Pur se con minor interesse da parte dei giovani, sono ancora molte le famiglie in Calabria che riescono a distinguersi dalla tendenza nazionale, cioè quella di trasformare in un solo fenomeno commerciale, questa occasione di unità, di accoglienza e di benvolere reciproco, specialmente fra tutti i membri della propria famiglia e anche della propria comunità. E’ dalla famiglia e, nella famiglia che si ripropongono puntualmente tutti quei gesti e quelle attività che portano un alone di festa caratterizzato da elementi caratteristici. Infatti in molte case oltre alla preparazione del tradizionale albero, ci si mette in movimento sin dai primi di dicembre per preparare ancora una volta per il prossimo Natale il presepe e raccontare simbolicamente la storia della Santa Natività e dei valori da essa derivanti. Anche per il semplice allestimento dei presepi si mostra una passione saldamente ancorata ai principi portati avanti di generazione in generazione. In Calabria pochi acquistano gadget o pastorelli. Si va alla ricerca di materie prime (muschio, cortecce, sassi, calce, farina, ecc) per la realizzazione coreografica e la costruzione di paesaggi, montagne innevate, piccole case, sentieri, ruscelli, molto spesso ci si cimenta in una scenografia automatizzata da semplici meccanismi in movimento che contribuiscono ad abbellire ed a rendere più realistico il presepe.

Canti e prodotti tipici

Il natale in Calabria è allietato dai suoi canti tradizionali Il suono delle nenie natalizie crea l’atmosfera adatta a tale periodo: suonatori (zampognari venuti da fuori regione o suonatori del posto) percorrono le strade dei paesi, al mattino presto o alla sera, per tutti i giorni della novena, suonando la ninna e le melodie dei canti popolari natalizi. Sono le classiche “pastorali” o “strhine” (strenne) che animano i borghi calabresi. Oltre alle musiche anche i prodotti tipici sono elemento fondante del Natale calabrese. Una tavola imbandita a festa quella della vigilia di Natale che propone per tradizione le “13 portate” dai primi fino ai dolci.”47209657_2180311942019468_898459076164321280_n 47169776_2180311922019470_1697706860217368576_o 47139222_2180312025352793_732572046030012416_o 47222091_2180312108686118_8058555087745712128_o 47206227_2180312132019449_1558211162871431168_o 47216060_2180312258686103_2971091253900345344_o