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La Clinique de l’ Œil: tra l’evoluzione dell’oftalmologia e quella imprenditoriale

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La Clinique de l’ Œil: tra l’evoluzione dell’oftalmologia e quella imprenditoriale

Intervista al Fondatore, Dr. Jérôme Bovet e al direttore Jesus Perez

di Carmelo Vaccaro

Il Dr. Jérôme Bovet, fondatore 30 anni fa della Clinique de l’Œil à Onex, con il suo notevole savoir-faire ha, installato nel corso degli anni, altri 10 centri satelliti nel solo cantone di Ginevra. Nella clinica, certificata ISO, lavorano 50 medici specialisti, tra cui cinque oftalmologi italiani, ed un personale altamente qualificato, consentendo, grazie anche alla presenza delle più’ alte tecnologie nel campo dell’oftalmologia, di effettuare circa 40.000 trattamenti all’anno.
Dopo questa breve presentazione della Clinica de l’Œil, ringraziamo il Dr. Bovet e il direttore della struttura medica, Jesus Perez, per questo incontro dove metteremo in evidenza la parte medica, imprenditoriale e gestionale.

Iniziamo con il Dr. Bovet

Dr. Bovet ci parli dell’evoluzione della chirurgia oculare, esempio palese la cataratta 30 anni fa e oggi.

Cerchiamo di riassumere questo problema! Trent’anni anni fa, quando ero ancora capo clinica, i pazienti operati rimanevano in ospedale almeno cinque giorni in ospedale. Da quando, invece, nel 1989 ho aperto la Clinica con il Dr. Jean-Marc Baumgartner, abbiamo iniziato a praticare la chirurgia ambulatoria effettuando un grande salto in avanti nella gestione del paziente.

Non nascondo che avevamo una paura mostruosa, con le prime operazioni ambulatoriali, anche se avevamo esempi positivi che venivano dagli Stati Uniti. Passando dalla tecnica ‘extra-capsulare’ alla tecnica della ‘facoemulsificazione’ e facendo delle incisioni sempre più piccole, abbiamo ottenuto che i pazienti vedessero meglio e prima da lontano e da vicino.

Che futuro prevede per il campo dell’oftalmologia nel mondo, con i social e gli smartphone nei sempre più giovani, e negli adulti?

Effettivamente è un gran problema e una grande sfida. Abbiamo visto che in Asia, c’è un’epidemia di miopia nei bambini. Di ciò non siamo sicuri ma, il fatto che i bambini lavorino da vicino giocando con uno schermo, pensiamo possa essere uno dei fattori della miopia e se un bambino è affetto da miopia, diventerà sempre più miope.
Con tutti gli studi che sono stati fatti in Asia, disponiamo di protocolli che permettono un trattamento sui bambini con diminuzione della miopia e, in questi casi, più presto si interviene meno il bambino sarà miope. Infatti non è all’età scolastica che bisogna fare un controllo ma già all’età di otto mesi un anno, soprattutto se già i genitori sono miopi.
Se proprio si deve far giocare i bambini con questi dispositivi, meglio farlo con un tablet al posto dello smartphone, ma bisogna farli anche uscire all’aperto, a correre, a giocare come facevamo noi nel passato.

Nuove tecnologie: impianti di intraoculari idrofobici ed idrofili, EDOF, multifocali, torici nella cataratta. Di cosa si tratta esattamente?

Ci sono diversi tipi di impianti di lentine intraoculari per l’intervento di cataratta. Nel passato si impiantavano lentine monofocali, per cui si dovevano utilizzare nel post operatorio occhiali per leggere, o gli occhiali progressivi per lontano e vicino. Attualmente, invece, effettuiamo impianti multifocali o EDOF in cui abbiamo diverse distanze dove si vede bene e con una notevole profondità di campo, secondo il principio degli occhiali progressivi . Qui, alla Clinique de l’Œil, impiantiamo lentine intraoculari chiamate “Lucidis”, che sono fabbricate in Svizzera, e precisamente a Neuchâtel. La ‘Lucidis’ è una lentina a rifrazione avanzata progettata per correggere la vista nel post intervento di cataratta ed offre ai pazienti un eccellente equilibrio tra una vasta gamma di distanze per l’accomodazione e un’alta qualità di visione ed é diventata tecnica notevolmente richiesta .

Ancora nuove tecniche: femto-lasik, presbylasik ed altre non coperte dall’assicurazione sanitaria. Ci potrebbe spigare nei dettagli?

Quello che chiamiamo “femto-lasik”, é un tipo di laser che utilizziamo per la chirurgia refrattiva ma che viene utilizzo anche nei casi di cataratta. E’ un tipo di chirurgia refrattiva per correggere gli ametropie e tutto quello inerente alla miopia che noi utilizziamo da quindici anni e permette di non utilizzare più gli occhiali.
La Presbylasik é una tecnica che corregge la vista da vicino ai pazienti di più di 40 anni, permettendo di leggere senza occhiali.

Le tecnologie di chirurgia refrattiva, raramente sono prese in carico dalle assicurazioni.

Qual è l’impatto dell’esperienza degli oftalmologi della Clinique de l’Œil sul campo dell’oftalmologia nel cantone di Ginevra e in Svizzera?

Ci possiamo ritenere molto soddisfatti di quello che abbiamo realizzato in questi trent’anni. All’inizio eravamo dei rivoluzionari in tutta l’Europa e andavamo a parlare con gli amministratori per spiegare come funzionava “l’ambulatorio”. Quindi, la Clinique de l’Oeil è stata determinante nel dare al paziente la possibilità di riprendere da subito una vita normale dopo un’operazione alla cataratta. Prima invece, bisognava rimanere cinque giorni in ospedale, e solo tre mesi dopo si realizzavano un paio di occhiali.

Continuiamo con M. Perez

Jesus Perez direttore della Clinique de l’Œil di Onex

Nato a Saragozza, Spagna, arriva in Svizzera all’età di 6 anni, ha frequentato tutta la scuola in Svizzera.
Dopo essersi laureato all’Università di Losanna in gestione aziendale, ha iniziato una carriera professionale molto interessante che lo ha portato alla Clinique de l’Œil a Onex e si è ritirato in dicembre 2021 dopo 11 anni in cui ha ricoperto il ruolo di direttore.

Ci parli dell’evoluzione della Clinica Oculistica negli ultimi dieci anni?

Quando ho iniziato alla Clinique de l’Œil nel marzo 2011, c’erano circa poco più di 23.000 pazienti all’anno. Oggi, con i satelliti, abbiamo quasi raddoppiato questa cifra. A quel tempo, la clinica effettuava operazioni il martedì, il mercoledì e alcuni venerdì. Oggi la sala operatoria è aperta tutti i giorni della settimana dal lunedì al venerdì. L’attività della sala operatoria è aumentata dal marzo 2011 di circa il 70%.

Durante questo periodo la clinica e i satelliti hanno creato circa 15 posti di lavoro aggiuntivi, per lo più segretarie mediche e medici. Negli ultimi dieci anni, la clinica oculistica ha aperto 10 satelliti in tutta Ginevra, a cominciare da Chantepoulet, poi Carouge e Servette, poi Vésenaz, Plainpalais e Acacias, Jonction, Vernier, Malagnou e Le Lignon e l’obiettivo è stato sempre di essere vicini ai pazienti.

Abbiamo ottenuto il certificato ISO 9001-2008, poi il certificato ISO 9001-2015. Questi standard ci hanno permesso di mettere in atto nuove procedure di accoglienza e di fatturazione, da parte di un team multidisciplinare, competente, qualificato e umano nell’approccio con il paziente.

Abbiamo anche pubblicato in questi anni un giornale interno “OnO News” che è stato distribuito gratuitamente nelle sale d’attesa. Inoltre, abbiamo contribuito e partecipato a molti eventi della SAIG, per diventare il partner che siamo oggi.

Può spiegarci cosa fa oggi la Clinica Oculistica?

La Clinique de l’Oeil di Onex accoglie i pazienti, con o senza appuntamento, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19. Il sabato dalle 9 alle 17.

Come richiesto dalla legge, abbiamo un piano d’azione per proteggere i pazienti e il personale dal Coronavirus. Questo piano prevede di indossare una maschera, lavarsi le mani regolarmente e mantenere una distanza di sicurezza.

La clinica ha un team internazionale di medici competenti e qualificati specializzati in tutte le aree dell’oftalmologia. Infatti ci sono specialisti in uveiti, patologie delle vie lacrimali, glaucoma, patologie neuroftalmiche, disturbi della vista nei bambini, ecc.

Tutti gli esami soggetti alla LaMal sono fatturati secondo la tariffa Tarmed in vigore e sono quindi coperti dall’assicurazione sanitaria di base.

Le principali operazioni eseguite sono: cataratta, glaucoma, distacco di retina, chirurgia palpebrale, strabismo, trapianto di cornea, chirurgia refrattiva, ecc. e sono eseguite su base ambulatoriale.

Ogni anno effettuiamo campagne di screening per il glaucoma, AMD (degenerazione maculare legata all’età), per le patologie oculari pediatriche, ecc.

Cos’è il gruppo OnO?

Questo gruppo riunisce la Clinique de l’Œil a Onex con i suoi satelliti a Ginevra, così come le cliniche oculistiche di Sion, Losanna e Zurigo e tutti i loro satelliti permettendo, così’, di scambiare idee, migliorare i processi, condividere una buona gestione, gestire meglio il personale e i medici, raggruppare gli acquisti per ottenere prezzi migliori, standardizzare i programmi informatici, la contabilità, le cartelle cliniche, ecc.

Il gruppo OnO esiste anche in Francia con un centro operativo e diversi satelliti.

Quale futuro prevede per la Clinique de l’Œil?

Avevamo già preso la svolta verso la digitalizzazione ma con la pandemia di Coronavirus, dobbiamo accelerare i tempi per certi cambiamenti.

Sono emersi nuovi processi per la cura dei pazienti, per esempio dilatare gli occhi a casa e non in sala d’attesa (per avere meno contatto in sala d’attesa), mandare un medico a fare un controllo degli occhi nell’EMS o a casa, ecc.

Inoltre, c’é la possibilità di prendere un appuntamento via Internet, scegliendo il medico e il satellite più vicino dove si vuole andare ed il paziente riceve un promemoria via SMS 24 ore prima di effettuare la consultazione.

Presto la tariffa Tarmed scomparirà e fattureremo secondo i pacchetti ambulatoriali. Questo semplificherà la redazione e il controllo della fattura : infatti , attualmente, la fattura per una cataratta richiede una pagina e mezza di servizi, contro una sola riga che sarà necessaria con il pacchetto.

Tutti i nostri dipartimenti amministrativi fanno del telelavoro (contabilità, fatturazione, gestione) e stiamo usando sempre più la gestione elettronica dei documenti (fatture dei fornitori, tasse, documenti bancari, stipendi, ecc. ….), il che rende più facile trovare i documenti e archiviarli, e presto non ci sarà più l’utilizzo della carta.

Grazie al direttore Perez e al Dr. Bovet per queste interessanti risposte utili a capire meglio le nuove tecnologie e l’evoluzione dell’oftalmologia e nel come si gestisce un centro medicale.

Maggiori informazioni sulla Clinique de l’Oeil, si possono visionare  su www.cliniqueoeilgeneve.ch

Foto e video di Riccardo Galardi

 

Le conferenze medicali alla SAIG: la Clinique de l’Oeil con il Dr. Dino Grasso e il Dr. A. Aref.

L'immagine può contenere: 2 persone, persone sedute e spazio al chiusoLa SAIG ha ospitato la seconda conferenza annuale della Clinique de l’Oeil. I professionisti oculisti che hanno rappresentato la Clinica ginevrina, Dr. Dino Grasso e il Dr. A. Aref, hanno spiegato in dettaglio i problemi e soluzioni che riguardano la cataratta e del glaucoma.

Dr. A. Aref e la cataratta

La cataratta consiste nell’opacizzazione e degradazione graduale del cristallino, la lente posta dietro alla pupilla. La forma di cataratta più comune è quella legata all’età, infatti è un problema frequente dopo i 65 anni di età, anche se può, in forma molto rara, apparire anche alla nascita. In questo caso è l’espressione di un’infezione intra uterina o di una malattia genetica e bisogna intervenire rapidamente tramite l’operazione degli occhi per non compromettere il corretto sviluppo della visione del bambino.

La forma di gran lunga più comune è legata all’età, ma una cataratta può comparire anche alla nascita. Se pur rara può essere l’espressione di un’infezione intra uterina o di una malattia genetica e in questo caso bisogna operare rapidamente perché la presenza della cataratta impedisce il corretto sviluppo della visione nel bambino.
La cataratta può però essere secondaria anche a un trauma, ad un’esposizione prolungata al sole o a raggi ultravioletti, ad infezioni intraoculari anche all’uso prolungato di alcune medicine come ad esempio il cortisone.

Nella sua forma più comune i sintomi appaiono lentamente nel corso di mesi se non di anni e consistono in sintomi puramente visivi. L’occhio è sempre tranquillo ma la vista si riduce, soprattutto da lontano e la sera mentre la visione da vicino è meno disturbata. I pazienti puliscono spesso gli occhiali perché hanno la sensazione di vedere con lenti sporche e cambiano spesso le lenti, infatti la vista è sfocata. I pazienti colpiti sono sensibili alla luce, vedono degli aloni (esempio dai fari delle macchine) ed anche la vista dei colori può essere alterata, essi appaiono meno nitidi.

La cataratta è facile da diagnosticare e l’unica soluzione è chirurgica, tramite un’operazione chiamata facoemulsificazione ad ultrasuoni. Essa, rispetto agli interventi di soli 25 anni fa, è molto meno invasiva . Non c’è bisogno di iniezioni per l’intervento ma solo di gocce. L’incisione è talmente piccola, circa 1,5 / 2 mm, che si chiude da sola senza punti di sutura. La durata dell’operazione è ridotta a soli circa 15 minuti. Di solito un’ora dopo l’intervento il paziente può tornare a casa.
Nel cristallino, diventato opaco, si impianta una lente intraoculare pieghevole, in plastica o in silicone. Le lenti in questione possono essere mono focali, ossia permettono di vedere da lontano e correggono l’astigmatismo, o multifocali, che permettono di vedere da lontano e da vicino, ma non correggono l’astigmatismo. In tutti i casi, dopo l’intervento, il paziente può eliminare gli occhiali.

Pur essendo legata soprattutto all’età, si può prevenire la cataratta tramite un’alimentazione sana, ricca in Vitamine A ed E, portando gli occhiali da soli e facendo controlli oftalmologici frequenti, grazie ai quali il medico oculista giudica se c’è una cataratta in corso.

Molto più pericolosi della cataratta per la nostra vista sono il glaucoma e la DMLA.
Il glaucoma è una malattia caratterizzata da un aumento della tensione oculare. Si può fare un paragone con un lavandino da cui esce acqua. Se l’acqua scorre senza intoppi, non ci sono problemi, ma mettiamo caso che l’acqua scorre e il lavandino è ingorgato, l’acqua esce inondando tutto. Nell’occhio, infatti, entrano e escono dei liquidi. È necessario un equilibrio tra il nervo ottico e i liquidi; ove questo non avviene, la pressione dei liquidi danneggia il nervo ottico.

Questa malattia può accadere a qualunque età, ma sotto i 40 anni la percentuale è più bassa dell’1%.
La maggior parte delle persone interessate ha più di 60 anni quindi l’età è un fattore importante. Importante è pure la il fattore ereditario: chi ha un familiarità stretta con il glaucoma deve farsi controllare perché ha il 30% in più di possibilità di avere la stessa malattia rispetto a chi non ha il glaucoma in famiglia. Anche diabete, ipertensione e colesterolo sono fattori predisponenti.

Dott. Dino Grasso: Si hanno due forme di glaucoma.

Il primo acuto è dovuto a un blocco totale e improvviso dell’escrezione, ciò determina una sintomatologia acuta grave e dolorosa, abbassamento della vista, occhio rosso molto doloroso, il paziente ha spesso anche nausea e vomito e si reca rapidamente al Pronto Soccorso.
Più pericoloso perché non doloroso e apparentemente senza sintomi è la forma cronica che è inoltre la più diffusa. In questo caso , la pressione aumenta più lentamente senza raggiunger valori troppo elevati.
L’occhio è tranquillo, il paziente ha la sensazione che la sua vista sia la stessa, quando, in realtà, il suo campo visivo in periferia si riduce.

Il danno è irreversibile, l’unica prevenzione consiste in controlli regolari, il trattamento consiste nel 95% dei casi nelle gocce, più raramente si ricorre al laser o all’intervento.

Altra grande minaccia per la vista dopo i 60 anni è la DMLA, ossia la degenerazione maculare legata all’età .
Questa malattia è responsabile del 50 per cento dei casi di ipovisione nei paesi sviluppati.
Come dice il nome, il fattore decisivo è l’età, ma anche qui diabete, colesterolo, ipertensione e fumare sono fattori predisponenti, infatti chi soffre d’ipertensione, colesterolo e diabete e i fumatori rischiano che nella macula, la zona centrale della retina, responsabile della visione centrale e dei colori, si formano prodotti di scarto, danneggiandola. Chi soffre di DMLA vede delle macchie che impediscono una buona visione e delle linee deformate laddove devono essere dritte.

Anche qui, due sono le forme fondamentali.
La prima è la forma atrofica, la più diffusa e quella contro cui conta soprattutto la prevenzione: il trattamento non è molto efficace, consiste per ora in vitamine e in strumenti per ipovedenti.
Più efficaci possiamo essere nella forma detta umida. E’ detta cosi perché caratterizzata dalla formazione di neovasi dalla parete fragile che perdono liquido.
Disponiamo infatti di iniezioni intraoculari capaci di ridurre se non eliminare il liquido in eccesso.

Anche in questo caso la prevenzione non consiste solo nei controlli della vista, ma anche e soprattutto nel controllo del peso, evitando di consumare frutti di mare e carne rossa in eccesso, mangiando cibi ricchi in vitamine, controllando la pressione, il colesterolo e nell’evitare fumo ed eccesso di alcool.

In conclusione, la prevenzione della nostra salute oculare non è molto diversa da quella della maggior parte delle altre malattie. Basta fare attenzione tramite controlli oculistici regolari, soprattutto in età avanzata, tramite una vita attiva, mangiando cibi ricchi in vitamine, evitando vizi in maniera eccessiva (alcool e fumo) e prestando attenzione ai nostri occhi proteggendoli, ad esempio, ai raggi solari diretti.