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Calabria e Sicilia uniti al secondo Corso di cucina di febbraio della SAIG

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Il secondo corso di cucina della SAIG, lo scorso 23 febbraio, è stato caratterizzato da due pietanze del Sud Italia: la Calabria e la Sicilia.

Si è trattato sicuramente di due piatti tipici della povertà calabrese e sicula, me carichi di storia e di tradizioni che distinguono queste due regioni al Sud dello stivale. Due pietanze con due chef diversi per niente in competizione ma bensì complementari. Di fatti, Roberto Corona ha proposto linguine alla sicula come primo piatto, che è stato modificato come lo ha inteso per la serata. Acciughe, capperi, olive e pomodorini sono stati gli ingredienti che hanno fatto ritornare i ricordi d’infanzia quando le nonne, d’altri tempi, proponevano nelle giornate di festività.16996079_1436777219706281_2525860253690929182_n (1)

Per il secondo piatto, invece, è stato Francesco Decicco, neo presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra, ad occupare la scena con la sua “Trippa alla calabrese”. Altro piatto povero ma d’infinita ricchezza tra le antiche ricette culinarie calabre.

“La trippa è un alimento conosciuto e apprezzato da millenni. Era già presente nelle tavole dell’antica Grecia dove veniva cucinata soprattutto alla brace. Anche adesso continua a essere la protagonista di innumerevoli ricette tradizionali rappresentando quella “cucina povera” che è divenuta una delle più caratteristiche “ricchezze” dell’enogastronomia italiana.

La trippa alla calabrese è una delle tante declinazioni regionali (per altro anche in Calabria vi sono diverse versioni), preparata con ingredienti semplici e l’aggiunta del peperoncino calabro che le dona il tipico gusto piccante di tanti piatti di questo territorio.16996408_1436777293039607_3837859828274299581_n

La trippa, piatto da molti considerato tipico della gastronomia invernale, in Calabria viene cucinata anche d’Estate. Una sagra ad essa dedicata si svolge ogni anno a Mileto, il 7 Settembre. I modi di proporla sono tanti e variano da zona a zona. Solo una questione di scelta questa ricetta, dettata dal confronto fra le diverse proposte e l’esperienza delle anziane nonne.”

Due pasticciere sicule addolciscono la serata con i loro dolci

La Sicilia è stata rafforzata, inaspettatamente, da Daniela Fantauzzo che si è presentata con un prodotto da lei stessa realizzato: Cassata siciliana al forno con ricotta. Questo dolce tipico dell’Isola è composto da una base di pasta frolla aromatizzata al limone insieme al Pan di Spagna con all’interno la ricotta, rigorosamente di latte di pecora palermitana, e scaglie di cioccolato. La sig.ra Ninfa ha poi concluso la cena con le tradizionali chiacchiere di Carnevale.

Un mini concerto delle giovani sorelle Silvia e Manuela Giudetti ha arricchito musicalmente la serata, già di per sé, piene di sorprese

Carmelo Vaccaro16939357_1436777216372948_7742798936414912899_n

La Regione Lombardia al Corso di Cucina SAIG del 9 febbraio

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I corsi di cucina bimensili organizzati dalla SAIG, continuano a suscitare molto interesse e attirano persone nuove ogni mese. Il 9 febbraio si è dato corso al primo dei due incontri di febbraio con la Regione Lombardia come protagonista della serata. Corso eseguito da Claude Romanato.

Lo chef della serata si è presentato con una sorpresa inaspettata: un dessert inusuale il Tiramisù alla crema di avocado, caratterizzato oltre che dagli avocadi, anche pere l’utilizzo di amaretti, caffè, brandy a cioccolato fondente. A completare questo dolce un pandispagna aromatizzato al cocco realizzato dalla nostra pasticcera Silvia.16665668_1420770474640289_4065480234402990777_o

La ricetta principale proposta per l’occasione è stato il “pollo alla crema ”, un secondo piatto delizioso preparato con carote e petto di pollo immersi in una crema delicatissima.
Si tratta di un piatto molto semplice da realizzare che ben si presta ad essere accompagnato con del riso pilaf e a diventare quindi un gustosissimo piatto unico. Il pollo alla crema può essere servito anche con delle patate o delle verdure secondo i vostri gusti che permette di realizzare une ricetta diversa che riscuoterà successo anche tra i vostri bambini.16707336_1420770524640284_8661949338186163532_o

La cucina si è animata, come sempre, di chiacchiere allegre e buoni profumi, data la presenza dei diversi volenterosi cuochi ai fornelli per regalare una serata culinaria speciale.

Il responsabile di questo corso, Menotti Bacci, ha seguito come sempre con attenzione lo svolgimento dell’evento supervisionando le operazioni.

La serata è trascorsa piacevole e lieta nel segno della buona cucina itinerante e dell’allegria.16665119_1420770467973623_1761165027623135308_o

Ritorna la Pizza, al primo Corso di Cucina SAIG del 2017

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Forse non tutti sanno che la pizza, gustosissimo e modernissimo alimento, ha più di 400 anni.
In occasione dell’incontro dello scorso 26 gennaio e dopo la pausa per le feste di fine anno, al primo Corso di Cucina della SAIG 2017 ritorna la Pizza fatta in casa.

Indubbiamente, di tutti i prodotti caratteristici della cucina italiana, la pizza è tra i più conosciuti e apprezzati al mondo. Come abbiamo avuto modo di affermare, non è un certo caso che la classica pizza napoletana con pomodoro, mozzarella e basilico raffiguri i colori del nostro Tricolore: un sapore unico, semplice nella preparazione, ma in grado di sprigionare tutti i profumi italiani e di soddisfare tutti i palati, di grandi e piccini.

Al corso di Cucina della SAIG (che continua il suo percorso con grande partecipazione, malgrado questo primo corso di inizio anno abbia visto dimezzare il numero delle abituali frequentatrici impossibilitate e partecipare a causa dell’influenza o ancora in ferie), non potevano di certo mancare delle specifiche lezioni per apprendere i segreti di questo impasto meraviglioso da condire a proprio piacere e secondo la fantasia del momento.

Per questo difficile compito, la SAIG ha affidato l’incombenza dell’insegnamento della preparazione di una buona pizza italiana, che va a completare il corso di cucina già ricco di tante prelibatezze della nostra bella Italia, al responsabile di questa attività, Menotti Bacci, Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, coadiuvato dal neo Presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra, Francesco Decicco e dal Cassiere Gino Piroddi.

16179162_1403114963072507_7627895500433277688_oLa storia della pizza
“”La storia ci racconta che Raffaele Esposito, il miglior pizzaiolo di quell’epoca, realizzò tre pizze classiche: la pizza alla Mastunicola (strutto, formaggio, basilico), la pizza alla Marinara (pomodoro, aglio, olio, origano) e la pizza pomodoro e mozzarella (pomodoro, olio, mozzarella, origano), realizzata in onore della Regina Margherita ed i cui colori richiamavano intenzionalmente il tricolore italiano.

La pizza nasce, difatti, intorno al 1600, dall’innegabile ingegno culinario meridionale, bisognoso di rendere più appetibile e saporita la tradizionale schiacciata di pane. Agli inizi, si trattava semplicemente di pasta per pane cotta in forni a legna, condita con aglio, strutto e sale grosso, oppure, nella versione più “ricca”, con caciocavallo e basilico.

La pizza marinara risale al 1734, mentre la pizza Margherita è degli anni 1796-1810. Nel giugno 1889, per onorare la Regina d’Italia Margherita di Savoia, il cuoco Raffaele Esposito preparò la “Pizza Margherita”, una pizza condita con pomodori, mozzarella e basilico, per rappresentare, come detto, il bianco, il rosso ed il verde della nostra bandiera.

La sovrana l’apprezzò così tanto da volerne ringraziare ed elogiare l’artefice per iscritto, l’unico modo per contraccambiare questo gesto da parte del pizzaiolo, fu quello di dare il nome della Regina alla sua creazione culinaria, che da allora per tutti si chiama così: “Pizza Margherita”.
Oggi possiamo dire che la nostra pizza di strada ne ha percorsa tanta, diventando uno dei piatti cult piu’ apprezzati nel mondo, stante anche il fatto che si presta ad infinite declinazioni quanto agli ingredienti da utilizzare, secondo le stagioni e la fantasia, alle dimensioni e forme, alla semplicità di realizzazione che permette in ogni momento di riunirsi intorno ad un tavolo e godere della compagnia della famiglia e degli amici gustando al meglio questa specialità.

Carmelo Vaccaro

Entusiasmi e tradizioni alla festa natalizia del Corso di cucina della SAIG

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15420954_1361648600552477_3172312997434766903_nNumerose le emozioni che si sono succedute, lo scorso 15 dicembre, in occasione della festa natalizia del Corso di cucina della SAIG. L’arrivo festoso e festante delle assistenti cuoche, ha dato inizio ad un corso di cucina particolare, guidato con maestria dai cuochi della serata, Giuseppe Mirabella e Pietro Toro, catanesi doc, inviati dal Ristorante “I Siciliani”, per un’esibizione magistrale della realizzazione dei famosi arancini.

A seguire, è stato proposto un festival di dolci nel quale erano rappresentate alcune regioni italiane. Il tutto accompagnato da vini e prosecco rigorosamente italiani.

Per questo evento di fine anno, sono stati invitati alcuni amici della SAIG e i famigliari dei frequentatori del Corso. Dopo i meritati complimenti per la riuscita della cena, con il contributo culinario di tutti le allieve del corso di cucina, sia pur con qualche giorno di ritardo, i dirigenti SAIG hanno voluto, inoltre, approfittare dell’occasione per ricordare l’evento storico ginevrino dell’Escalade. La spaccatura della marmitta, come vuole la tradizione, è stata eseguita, dal responsabile dei Corsi d’informatica, Bruno Labriola e dal Presidente dell’Ass. Lucchese, Menotti Bacci, responsabile del Corso di Cucina.

15590851_1361649620552375_1452465893018307596_oUna serata pienamente riuscita e trascorsa in allegria, all’insegna delle diverse culture regionali, espresse attraverso la degustazione dei nostri piatti tipici, e del desiderio di stare insieme e ricordare sempre alcuni dettagli delle nostre città di provenienza, piccoli e insignificanti in apparenza ma profondamente significativi nella loro essenza.

Il primo appuntamento al Corso di Cucina della SAIG 2017 è stato fissato giovedì 26 gennaio per iniziare un nuovo anno pieno di allegria, di amicizia ed emozioni.

 

 

Quelli dell’Aperitivo Italiano ai fornelli del Corso di cucina della SAIG

Ancora una volta la SAIG ha organizzato una serata all’insegna del buon cibo. Protagonisti di questa avventura culinaria sono stati due siciliani doc, Raoul Derito, già presidente dell’Associazione Quelli dell’Aperitivo Italiano, e Fabrizio Ingarsia, un architetto con la passione della cucina.

Per l’occasione, al corso della SAIG, hanno preparato una personale interpretazione dei condimenti per la pasta aglio, olio e peperoncino e per la pasta al tonno. Entrambe le ricette derivano da due classici della cucina italiana ma sono state rivisitate sulla base delle esperienze culinarie dei due siciliani che hanno una lunga esperienza nell’organizzazione di serate enogastronomiche.

Niente più della permanenza all’estero di un italiano con la passione della cucina può dar luogo alla creazione di nuove interpretazioni dei nostri principali piatti attraverso nuovi abbinamenti per creare sempre nuove suggestive note di sapori. Questo corso, organizzato dalla SAIG, che vede la partecipazione assidua di oltre una ventina di persone, a farla da padrone sono state maggiormente le ricette a base di pasta, passando da classici tipi di pasta dalle diverse regioni italiane, sino ad arrivare ad reinterpretazioni locali di ricette originariamente della nostra Patria.

Base comune per entrambe le ricette è l’olio d’oliva extravergine italiano con il quale soffriggere alcuni spicchi d’aglio. Dado vegetale, pomodori secchi e birra doppio malto sono gli ingredienti per la pasta aglio olio e peperoncino.
Per la pasta al sugo di tonno sono il trittico verde costituito da sedano, capperi, aglio e cipolla che la rendere particolarmente profumata e la cottura del filetto di tonno col vino bianco. Per completare la ricetta, spolverare la pasta con pecorino piccante ed una pioggia d’origano.

La bontà della torta all’arancia, (del pasticciere improvvisato, Claude Romanato) del tiramisù (eseguito dall’altro pasticciere improvvisato, Roberto Corona) e dei ravioli alla ricotta della specialista pasticciera, Giuseppa De Cesare, hanno accompagnato la serata al suo termine. I partecipanti hanno lasciato la sala soddisfatti. Da premettere che dei studi fatti sull’argomento, hanno evidenziato che non si mangia solo per placare la fame ma anche per soddisfare le proprie emozioni, infatti, il cibo dona benessere e predispone ad un atteggiamento mentale positivo.

“Fin dai tempi antichi il cibo veniva usato per festeggiare, calmare, per alleviare la noia e la depressione e, come consolazione nei momenti di tristezza ed angoscia. Se ci dovessimo interrogare sul perché frequentare un corso di cucina, se si ha già la passione ed internet offre tanti materiali informativi, la prima risposta è che la cucina non è una cosa semplice, non è improvvisazione ma è fatta di tanta esperienza. Teoria e pratica sono inseparabili: la teoria è alla base della conoscenza degli alimenti, le attrezzature, le leggi e le corrette pratiche, cosa importante se non ci si vuole limitare a seguire le ricette altrui e non crearne delle proprie. Accanto alla teoria c’è sempre la pratica e l’importanza dell’imparare facendo.”

Rapportarsi con pentole e fornelli, lavorare con gli ingredienti, ci aiuta a gestire la nostra manualità. Avere a disposizione un insegnante consente di sottoporre eventuali dubbi e chiarirli subito, come si fa abitualmente durante i questi corsi della SAIG, la quale, non si ha la pretesa di creare degli chef stellati ma di divertirsi in cucina, il fatto di farli insieme è ancora più bello e divertente. Si dice che cucinare sia come amare o ci si abbandona completamente o si rinuncia. Nessuno rinunci allora!!!! Quindi arrivederci al prossimo appuntamento per alleviare la noia e nutrire, oltre che il corpo, anche lo spirito.

Raoul Derito

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Maccheroni alla Lucchese al primo corso di cucina di novembre

L'immagine può contenere: 13 persone, persone seduteDalle innumerevoli pietanze dalla Regione Toscana, per il primo corso di Cucina della SAIG, del mese di novembre, si è scelto di fare una ricetta povera tipicamente lucchese: Maccheroni alla Lucchese.
Si tratta di una pasta fatta a mano, molto saporita e sostanziosa; lunga circa 3 cm e larga tra 3-4 cm. Questi manufatti di pasta fresca in Lucchesia sono chiamati anche ‘Tacconi’. E’ una pasta adatta a sughi di carne e di funghi.
Il Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, Menotti Bacci responsabile del Corso, si è preso il tempo di deliziare molti dei nuovi avventori che frequenta questa attività culinaria promossa dalla SAIG. di fatti, si sono aperti le iscrizioni per rimodellare la squadra che seguirà il nuovo percorso culinario, che ci farà viaggiare tra le vecchie ricette delle nostre regioni italiane.
Dopo la decisione dei dirigenti SAIG di aumentare il numero degli iscritti, si rende noto che rimangono 3 posti prima di chiudere le iscrizioni per il Corso di Cucina della SAIG.
Non è nostra usanza pubblicare le ricette, ma per questo semplice piatto, faremo un’eccezione.
Ingredienti per 8 persone: 500 gr farina tipo 00 – 3 uova – qb acqua – 1 pizzico sale
Istruzioni:
-Disporre la farina a fontana sulla spianatoia di legno, formare un cratere, mettere le uova e il sale nel centro.
-Con la punta delle dita amalgamare le uova tra loro e poco alla volta incorporare la farina. Se necessario aggiungere un po’ d’acqua. Lavorare il composto finché risulta elastico, liscio e ben amalgamato.
-Fate una palla e copritela con un panno leggermente umido, lasciatela riposare per circa mezz’oretta, dopo sarà più facile lavorarla.
-Stendere la pasta con l’aiuto del matterello fino a quando avrà raggiunto uno spessore sottile ed omogeneo e lasciate asciugare per pochi minuti.
-Arrotolate la sfoglia senza stringere, affettatela in strisce di circa 3/ 4 centimetri aiutandovi con un coltello a lama lunga e affilata. Allargate le strisce di pasta e tagliatele a pezzi più o meno regolari lunghi circa 3 centimetri. Per preparare questo formato alcune massaie dopo aver steso la sfoglia la tagliano senza arrotondarla a quadrati di circa 3 cm di lato.
-Può essere utilizzata subito cuocendola in una pentola larga di acqua bollente e salata. Quando saranno arrivati a cottura, scolarli e condirli.
-Se dovete conservarla per qualche giorno, allargatela su un canovaccio leggermente infarinato e lasciatela asciugare per un paio di ore.
Una cosa è certa: dopo aver gustato questa pietanza, i frequentatori del corso, si sono deliziati!
Per finire, un dolce preparato da Claude Romanato, ha addolcito i palati di tutti, con una deliziosa torta caprese, personalizzata per la SAIG.
Al prossimo corso, giovedì, 24 novembre, ci aspettano gli arancini preparati da Giuditta Lentini Derito e dolci siciliani a sorpresa.
Carmelo Vaccaro

Il Cinghiale alla lucchese al Corso di Cucina della SA

L'immagine può contenere: 6 persone, persone che sorridono, persone sedute e spazio al chiusoLo scorso 27 ottobre, per il secondo Corso di Cucina mensile, la SAIG ha rispettato una delle tradizione autunnale proponendo una ricetta particolare, in sintonia con l’atmosfera invernale predominante a Ginevra: polenta e Cinghiale con olive amare alla toscana. Il Corso è stato eseguito da Menotti Bacci, presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, che con la maestria che tutte le partecipanti gli riconoscono, ancora un volta alla SAIG si è festeggiato il buon cibo con le innumerevoli pietanze che il nostro made in Italy ci propone con la ricchezza culinaria delle nostre 20 regioni.

Il presidente Bacci ha deliziato i partecipanti con questa pietanza dal particolare gusto e ha stupito nel presentare una terrina alla cacciatore con pepe verde, rucola e cipolle borettane, che ha preceduto la degustazione della ricetta serale molto gradita a tutti.

Un’altra pietanza della quale arricchisce il viaggio culinario delle SAIG, attraversando le regioni italiane alla ricerca delle loro moltitudini culturali. Un’altra serata all’insegna dell’amicizia e della buona armonia.

L’apprezzamento generale dopo la degustazione (eufemismo per indicare una mangiata pantagruelica) ha confermato ancora una volta il successo del Corso di cucina regionale promosso dalla SAIG, che offre la possibilità ai frequentatori di scoprire, o riscoprire, la ricchezza e la varietà delle specialità gastronomiche italiane.

Questo incontro bimensile, per adesso rimane il secondo e l’ultimo giovedì del mese, volge a stringere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello stesso tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori. L’equipe di quest’anno è stata molto interessata a questi corsi di cui si è palesata l’assidua partecipazione, nonché il numero sempre costante dei partecipanti.

La SAIG coglie questa occasione per informare che, considerando il notevole successo dell’iniziativa, il numero dei partecipanti è stato aumentato. Pertanto, sono aperte le iscrizioni per i 5 posti a disposizione. Per maggiori informazioni, si prega di inviare un mail a info@saig-ginevra.ch oppure, chiamare al 022 700 97 45.

C. Vaccaro

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