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IV Edizione della Cucina Italiana nel Mondo

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In occasione della IV Edizione della Cucina Italiana nel Mondo, lo scorso 22 novembre, la SAIG ha organizzato, con il Patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Ginevra, la seconda cena di gala, nel Ristorante dell’Organizzazione Romanda per la Formazione e l’Integrazione Professionale (ORIF), istituzione partner della SAIG.

Ad evidenziare l’importanza dell’evento sono state soprattutto le tante personalità istituzionali italiane e ginevrine che hanno accolto l’invito, come da tradizione negli eventi programmati dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra. Carmelo Vaccaro, in veste di Coordinatore della SAIG, ha inaugurato la serata accogliendo ospiti ed autorità presenti al festeggiamento, accompagnato dai presidenti Menotti Bacci, Ass. Lucchesi nel Mondo, Francesco Decicco, Ass. Calabrese e Vincenzo Bartolomeo, Ass. Cultura e Arte Siciliana. Presente anche il resto del Comitato SAIG con Jean-Charles Lathion, l’Avv. Alessandra Testaguzza, Marjorie de Chastoney, la Segretaria Margherita Marchese ed il Tesoriere, Gino Piroddi.

Non potevano mancare anche alcuni membri d’Onore della SAIG quali Comm. Carlo Lamprecht, il Deputato cantonale, Daniel Sormanni, il Fisico Dr. Vittorio Palmieri, il Dr. Francesco Artale, la cantante soprano, Varduhi Khachatryan e il Direttore della Fongit, Antonio Gambardella e Ornella Maroni.

In questa occasione, la SAIG ha avuto l’onore di ospitare il Direttore della Clinique de l’Oeil, Jesus Perez e il Presidente della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Romanda, Comm. Claudio Bozzo e Riccardo Galardi.

Dopo un aperitivo di benvenuto, ad aprire la serata il Coordinatore SAIG Carmelo Vaccaro che ha salutato le autorità ed i 110 ospiti invitati alla serata di gala Vaccaro ha ribadito l’importanza dell’attività di una realtà come la SAIG che si presenta come l’espressione di un progetto comune di persone che scelgono liberamente di mettersi in gioco per costruire insieme le risposte ai propri bisogni e a quelli della comunità di appartenenza nei cui valori credono e si identificano.

Sulla base di questi valori, colmi di voglia di dare, di mettersi a disposizione degli altri, il desiderio di stare assieme e condividere idee comuni, l’associazionismo si caratterizza anche per un’altra sua peculiarità: la base volontaria, interpretata come sentimento di donare ad altri il proprio tempo e le proprie energie. Uno sorta di investimento, non strettamente economico, ma di carattere emotivo verso coloro che in qualche modo hanno necessità di relazionarsi con gli altri e condividere con essi momenti del proprio vivere all’estero ma all’insegna delle proprie radici, vissute come un valore aggiunto.

Questa voglia di rendersi utili finisce per modellare un’articolazione sociale (l’associazione) grazie alla quale singoli soggetti si fanno interpreti dei variegati bisogni di una società, e grazie alla quale, attraverso le varie associazioni, e l’associazionismo in generale, i bisogni socio-culturali diventano patrimonio e impegno per tutta una comunità.

L’obiettivo della celebrazione è stato indubbiame73022933_2819691328081523_4037262957522976768_onte il riconoscimento dei valori culinari di cui la nostra Patria è pregna grazie alle innumerevoli diversità gastronomiche per cui si distingue in qualsiasi occasione. Cornice ideale per celebrare degnamente anche la serata conclusiva della “IV Settimana della Cucina italiana nel mondo”. Una scenografia che ha visto una rara rappresentanza politico-istituzionale italiana e ginevrina impegnata a festeggiare le molte iniziative di successo della SAIG

Hanno partecipato vari soggetti istituzionali italiani di rilievo quali il Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana assieme al Console Aggiunto, Roberta Massari, nonché del Vice Rappresentante Permanente presso le Organizzazioni Internazionali, Amb. Massimo Bellelli, del Mons. Massimo De Gregori, ed dei Parlamentari italiani eletti nella Circoscrizione Europa, gli On.li Angela Schirò, Simone Billi, Massimo Ungaro, Gianni Farina e la Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Zurigo (IIC), Licia Coffani.

Questa rappresentanza italiana ha orgogliosamente accompagnato i rappresentanti istituzionali ginevrine quali Marie-Pierre Theubet, Presidente del Consiglio Municipale della Città di Ginevra, Sami Kanaan, Consigliere Comunale della Città di Ginevra, Stéphanie Lammar, Sindaco della Città di Carouge, François Mumenthaler, Consigliere Comunale della Città d’Onex, Manuel Tornare e molti Membri d’Onore della SAIG.

Gli ospiti d’Onore sono stati il Comune di Sortino con la presenza del Sindaco, Vincenzo Parlato, accompagnato da Manlio Puglisi dell’omonima Compagnia dell’Opera dei Pupi, il Dr. Giuseppe Mazziotta in rappresentanza del gruppo folk “I Cumpari” e, per la Città di Palagonia il Sindaco, Salvo Astuti, accompagnato dal Vice-Sindaco Francesco Favata e l’Assessore Daniele Vintrici.

Diversi momenti hanno caratterizzato la serata come la tradizionale premiazione del “Personaggio dell’Anno 2018” della SAIG che quest’anno, la scelta e caduta su due membri del Comitato SAIG:
Marjorie de Chastonay e Jean-Charles Lathion r74536816_2819692221414767_6781158129456381952_o ispettivamente premiati dall’Ambasciatore Massimo Bellelli e il Console Generale Antonino La Piana. I due neo premiati in riconoscimento dell’impegno profuso e per avere dimostrato alte qualità professionali e morali nello svolgimento delle loro funzioni come membri della SAIG. Un premio speciale è stato attribuito al Cassiere Gino Piroddi per con le stesse motivazioni, che ha ricevuto il premio da Sami Kanaan.

Altro momento simpatico nel corso della serata, è stata la consegna di due medagliette commemorative della Camera dei Deputati da parte dell’On. Gianni Farina, in presenza dei tre parlamentari, ai rappresentanti della Società “AD-MAIORA” di Mazzarino (CL), Paolo e Salvatore Alessi, per la proficua collaborazione 77004560_2819690991414890_2361657672593309696_o che si prospetta con la SAIG, soprattutto a fine aprile 2020.

Un inconsueto momento emozionante si è prodotto con la con segna dell’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (OMRI) al Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro. Di competenza del Console Generale, Antonino La piana, quest’ultimo ha elencato i meriti che hanno motivato il prestigioso riconoscimento al pluridecorato. Poi è stata la volta di Mons. Massimo De Gregori che ha donato, a nome del Nunzio Apostolico, presso le Organizzazione Internazionali di Ginevra, Mons. Ivan Jurkovic.

Momenti di pure emozioni si sono succeduti durante la serata di cui possiamo ben dire che, la SAIG, ha ancora una volta indovinato la ricetta per riuscire a creare sinergie tra personaggi politico-istituzionale italiani e ginevrini, nonché figure rappresentative ai livelli imprenditoriali.

Pertanto la SAIG ringrazia tutti coloro che hanno preso parte a questa IV Edizione della Settimana della Cucina Itali78061745_2819692504748072_5915858992545923072_o ana nel Mondo, attorno all’italianità che la SAIG esprime, Inoltre, la SAIG ringrazia la dirigenza dell’ORIF, Luigi Crispoldi e Davide Giordano e tutti collaboratori per l’eccellente riuscita dell’evento.

Un ringraziamento al Dott. Sergio Panzarella, fondatore della www.foodforhealth.ch, che ha fornito ólixir™ per la preparazione del raffinato menu della serata. ólixir™ è un olio extra vergine di oliva biologico che contribuisce alla salute cardiovascolare. Lo produce in Sicilia dagli alberi secolari di suo nonno, dopo averli recuperati. Si ringrazia Domenico Andaloro e la Società TRIOS Protention.72206343_2819692684748054_3815847033953058816_o76907348_2819692424748080_529930837555150848_o77066784_2819693794747943_5458080736525418496_o 77140418_2819694138081242_1926251768073682944_o 77226326_2819689044748418_7383365501302341632_o 77235056_2819691184748204_5000409841802412032_o 77382492_2819693664747956_8995788896730087424_o78186770_2819688461415143_2003810777131122688_o 78199761_2819739368076719_126303666641567744_o 78220968_2819693981414591_381593413159485440_o 78337652_2819689524748370_1846429800877522944_o 78373037_2819691948081461_3192798968958418944_o 78504994_2819690624748260_5534929748834123776_o 78539852_2819691588081497_7639462186275831808_o 78869540_2819690784748244_3925655878694338560_o

Provincia di Lucca, la Regione Toscana al Corso di Cucina SAIG

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Stasera alla SAIG serata dedicata alla cucina toscana, famosa per essere espressioni di una sana e naturale dieta mediterranea conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.

Si tratta di una cucina piena di tradizioni, composta di sapori semplici ma intensi che sfruttano i sapori dell’orto con carni possibilmente allevate in proprio. Il tutto condito dal rinomato olio extra-vergine di oliva che, assieme al pane, re della tavola e caratterizzato dalla totale assenza di sale, forma un connubio eccellente. Se, poi, aggiungiamo il vino tipico di questa regione, famosissimo sia in Italia sia all’estero, allora si riesce a raggiungere la perfezione culinaria gradita e riconosciuta da tutti i buongustai del mondo.

Il pane sciapo, punto di forza di questa cucina, viene utilizzato sia fresco, sia raffermo per la preparazione di zuppe, oppure tostato per crostini o bruschette che sposano perfettamente i salumi ed altri sapori forti. L’aglio è un altro degli ingredienti chiave delle ricette toscane. Viene utilizzato perfino sul pane tostato per esaltare i sapori che si accompagnano ad esso.

Ogni provincia e comune della Toscana ha le sue caratteristiche che spaziano dalle carni, al pescato, ai legumi, alle minestre.

Nella serata di San Valentino, il responsabile dei corsi di cucina, Menotti Bacci, si è cimentato con successo nella preparazione di un menu tipico della zona di Lucca, che si distingue per la quasi totale assenza di grassi di origine animale. La base del condimento, difatti, è principalmente l’olio crudo.

Per la serata, è stato previsto come antipasto salumi misti accompagnati dai famosi crostini spalmati di aglio e, come piatto principale, delle costine di maiale accompagnate con patate arrosto al rosmarino. Due torte al cioccolato sono state il dessert per festeggiare il santo protettore degli innamorati.

Oltre al Presidente Bacci, presenti anche il Vincenzo Bartolomeo, Presidente dell’ACAS, Francesco Decicco, Presidente dell’ACG ed il Cassiere Gino Piroddi.

25 i festosi partecipanti alla serata che si è svolta all’insegna del buonumore e della convivialità tipici delle cene italiane secondo la nostra migliore tradizione e come voluto da sempre dalla SAIG.

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Gnocchi di patate al ragù per iniziare il 2019

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Dopo aver percorso e riproposto il 2018 molte regioni dell’Italia culinaria, un’altra serata all’insegna dell’amicizia e della buona armonia è stata vissuta dagli addetti ai lavori. Non poteva iniziare meglio, dopo le feste di fine anno, il corso di cucina della SAIG.

Piera e Gino Conte, rinomati ristoratori italiani a Ginevra, con i Gnocchi di patate al ragù, pietanza povera di elementi ma ricca di sapori della terra, hanno interpretato in maniera eccellente quelli che sono le espressioni culinari che la SAIG, con questo incontro mensile, desidera promuovere a Ginevra. Sempre presente il responsabile del corso, Menotti Bacci, presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Francesco Decicco, presidente dell’Associazione Calabrese Ginevra e il nostro Cassiere, Gino Piroddi.

Anche in questa occasione la SAIG ha dato prova di fedeltà alle tradizioni culinarie italiane e regionali. Altissima e fedele l’affluenza per questo appuntamento bimestrale con la cucina con ospiti sempre diversi e sempre più attratti dai sapori nostrani. Non si risparmiano complimenti e la curiosità per i piatti della tradizione italiana sono in crescente aumento. Come quelli preparati dalle allieve abituali.

L’apprezzamento generale dopo la degustazione della ricetta, ha confermato ancora una volta il successo del Corso di cucina regionale promosso dalla SAIG, che offre la possibilità ai frequentatori di scoprire, o riscoprire, la ricchezza e la varietà delle specialità gastronomiche italiane.

Questo incontro bimensile, per adesso rimane il secondo e l’ultimo giovedì del mese, volge a stringere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello stesso tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori. L’equipe di quest’anno è stata molto interessata a questi corsi di cui si è palesata l’assidua partecipazione, nonché il numero sempre crescente dei partecipanti.

“Gnocchi di patate: la loro origine è veneta.

Gli gnocchi di patate sono una preparazione gastronomica semplice (anche se non è così scontato saperli realizzare a regola d’arte) diventata ormai di diffusione nazionale.

Il manufatto di “gnocco” in cucina è antichissimo e risale alla notte dei tempi, basti pensare che il concetto di impasto era già presente circa 9.000 anni prima della nascita di Cristo.

Originariamente, infatti, gli gnocchi erano semplicemente degli impasti di acqua fredda e farina, con forma più o meno tondeggiante, che venivano successivamente cotti in acqua bollente. Si potevano considerare quindi dei veri e propri sinonimi di “maccheroni” nel loro significato ancestrale, cioè impasti “ammaccati”, ovvero pestati.

Il termine gnocco, tuttavia, significa “nodo” e rimanda più a qualcosa di duro, proprio come le “nocche” delle dita. Si doveva trattare quindi di impasti duri e difficoltosi da deglutire, dei veri e propri “strangola preti”.

Il “bacanal del gnoco” di Verona vanta oltre 400 anni di esperienza nell’esecuzione dei tradizionali gnocchi ma bisogna aspettare l‘800 per poter parlare di “gnocchi di patate“. L’introduzione in cucina di quest’ultime come ingrediente, dopo la scoperta dell’America del 12 Ottobre 1492, fu infatti lenta e graduale.

Il baccanale del gnocco, o Carnevale di Verona, affonda le sue origini proprio nel tardo medioevo e identifica in Tommaso da Vico il suo padre fondatore. Egli fu un medico che nel 1530 riuscì a sedare l’assalto ai forni da parte della popolazione in rivolta nel quartiere di San Zeno e, nel suo testamento, lasciò scritto l’obbligo di distribuire loro annualmente alimenti e viveri.

La principale maschera carnevalesca di Verona è proprio il “Papà del Gnoco“, essa si muove a cavallo di una mula stringendo in mano una grande forchetta dorata su cui è infilzato non a caso un gnocco.”

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L’autunno piemontese al Corso di Cucina della SAIG

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L’autunno piemontese al Corso di Cucina della SAIG

Col secondo Corso di Cucina del mese di ottobre, l’attività culinaria della SAIG entra nel vivo della stagione autunnale ed ha scelto la Regione Piemonte. Difatti, quale migliore pietanza per esprimere i sapori autunnali dalle origini del Regno di Savoia? La scelta dello chef Stéphane Muller ha sancito per le “Lasagne al sugo di cinghiale”, rigorosamente fatte in loco dalle sorprendenti signore che assiduamente, primeggiano il Corso di Cucina della SAIG.

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Con questa pietanza del nord Italia, ma tipicamente personalizzate da tutte le regioni della Penisola, le signore si sono divertite ad immergersi tra gli ingredienti farinosi della lasagna e il sapore audace e selvaggio del cinghiale.

Un fuori programma è apparso all’improvviso: la ‘nduja spalmata su del pane tostato. Il piccante orgoglio di Calabria è stato intrufolato dal Presidente dell’Associazione Calabrese ginevrina.

Sono anni ormai che questi incontri culinari allietano le serata, dove si ripercorrono le memorie culinarie provenienti da molte regione italiane, allo scopo di riscoprire i vecchi sapori delle nostre nonne. Anche se l’evoluzione dei tempi ha modificato i sapori degli ingredienti, si è riuscito a salvaguardare la ricetta originale nella sua integrità e riportando ai giorni nostri i sapori di un tempo, mai dimenticati.

Con questo tipo d’attività, la nostra associazione continua a volgere il suo sguardo all’unità dei valori italiani e si auspica che possa essere un ulteriore momento per tessere relazioni d’unione tra gli italiani di Ginevra.

Ritorna il Corso di Cucina SAIG con la Trippa alla fiorentina

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Ritorna il Corso di Cucina SAIG con la Trippa alla fiorentina

Dopo la pausa estiva ad accendere i fornelli, per il Corso di Cucina della SAIG, ci ha pensato l’Associazione Lucchesi nel Mondo col suo Presidente, Menotti Bacci. La trippa alla fiorentina è stata la pietanza proposta dai toscani lo scorso 27 settembre ai già conosciuti commensali e ad altri che si sono aggiunti iscrivendosi al Corso di Cucina 2018 – 2019.

La trippa è un cibo considerato “povero” e poco raffinato, ma invece cucinato alla perfezione come in questa ricetta preparate dal nostro responsabile toscano del Corso di Cucina, Menotti Bacci, diventa saporito e nutriente, oltre che economico. La ricetta della trippa alla fiorentina è un piatto classico della cucina toscana; si tratta di una preparazione semplice, fatta senza aggiungere molti ingredienti, ma molto gustosa.

Oltre alla trippa ed il vino, rigorosamente italiano, il Corso-cena si è concluso con un dolce estivo: Gelato alla vaniglia.42705300_2091767130873950_1303022004487585792_o 42683070_2091767127540617_4495655488356089856_o

Questo tipo di ricette considerate “povere, corrisponde pienamente ai criteri del progetto culinario della SAIG, che volge a far riscoprire le antiche tradizioni culinarie delle regioni italiane. Un modo anche per tramandare le vecchie ricette delle nostre nonne, un progetto per mantenere viva la cultura culinaria della nostra Italia fuori dai suoi confini.

La trippa alla fiorentina è una ricetta tipica della cucina toscana, una pietanza a base di frattaglie ottima da preparare come secondo piatto o per una cena gustosa e nutriente. Gli ingredienti per la realizzazione di questa ricetta sono davvero semplici: trippa, sedano, carota, cipolla, pomodoro e alloro.

La trippa è sempre stata, fin dall’antichità, un alimento molto consumato in Toscana, e in particolar modo a Firenze dove ancora oggi è molto apprezzata. Quello che sappiamo della trippa alla fiorentina è che, anche se preparata con ingredienti “modesti”, il Maestro Martino, grande cuoco del XV secolo, autore de “Arte coquinaria”, la consegnò a Bartolomeo Sacchi che ne favorì la diffusione.
La trippa è una pietanza che fa parte della tradizione gastronomica italiana, esistono diverse varianti da nord a sud.

Ancora una volta l’equipe SAIG ha saziato a dovere il desiderio di sapere delle frequentatrici del Corso che diventa sempre di più una riunione famigliare, un momento per incontrarsi col piacere di condividere questo momento attorno ad una pietanza. Non è solo imparare e scoprire una ricetta ma anche condividere un’amicizia che si innaffia e rafforza col passare del tempo e di questo, la SAIG non può essere che orgogliosa e fiera.

Se volete iscrivervi, rimangono ancora qualche posto prima di chiudere le iscrizioni.
Per informazioni chiamare al 078 865 35 00

C. Vaccaro

II Edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo a Ginevra

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Dopo quella della Lingua Italiana, lo scorso fine ottobre, la SAIG ha avuto l’opportunità di organizzare anche la II Edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo a Ginevra dal 20 al 26 Novembre 2017.

Col Patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Ginevra, in questa occasione, la SAIG ha saputo esprimere le qualità culinarie della nostra Italia, forte di un’equipe preparata tra cui Mattia Marzano, Tony Campanelli, Roberto Corona e Augusta Scotece che, con il loro contributo hanno assicurato il buon svolgimento di tutti gli eventi.

In tutta la settimana sono state quattro le serate protagoniste che hanno visto trionfare la cucina italiana, con i primi tre appuntamenti ad inviti che si sono svolti alla Ferme Golay, messa
a disposizione dalla Città di Vernier e l’ultimo in collaborazione con la Maison de Quartier de la Jonction nella Città di Ginevra.

Lunedì 20, nella prima serata, la SAIG ha invitato il proprio staff e le signore del Corso di Cucina con un menu, preparato da Mattia Marzano con Roberto Corona: Bombette di Vitello, pancetta e caciocavallo come antipasto, seguite da un risotto al gorgonzola, noci e pere, rivisitato allo Champagne e, come dolce, pastiera napoletana realizzata appositamente per l’occasione da Augusta Scotece.

Malgrado gli assenti per diverse motivazioni, con questo appuntamento la SAIG ha inteso premiare quanti contribuiscono ai successi che ottiene durante l’anno, ma anche vivere ed offrire un momento di maggiore aggregazione che volge a rafforzare i legami tra i membri della Società delle Associazioni Italiane di Gine24059417_1723876417663025_8429336700329123188_o vra.

Come tutte le ricette antiche e di tradizione, quelle eseguite in occasione dell’Inaugurazione sono state sottoposte a diverse rivisitazioni, come, d’latra parte, molte delle ricette italiane eseguite all’estero. Ad oggi infatti, esistono numerose varianti nella preparazione ma facendo in modo di lasciare integro, attraverso il savoir faire riconosciuto24130251_1723876660996334_193560334204895010_o agli italiani nel mondo, quello che incarna e valorizza i sapori tipici del Bel Paese e lo stile culinario unico della nostra Patria.

Martedì 21 è stata la volta dell’invito all’associazionismo italiano formulato dal Consolato Generale d’Italia e dalla SAIG. Una serata dedicata alle realtà italiane presenti sul territorio del Cantone di Ginevra, che purtroppo non ha dato l’esito sperato ma che, tuttavia, è stato un bel momento conviviale, occasione per rilanciare organizzazioni e attività volte a mettere in risalto le nostre tradizioni e, naturalmente, trasmettere i nostri valori alle nostre generazioni future.

Per questa serata gli chef hanno scelto un menu diversificato con i famosi Scrigni pugliesi con burrata, pomodori datterini e basilico. Come secondo gli chef hanno proposto Arista di manzo in crosta con fagottini di fagiolini e speck. Il tiramisu dello chef ha completato questo sontuosa seconda cena dedicata alla Settimana della Cucina Italiana di quest’anno.

A presenziare la serata, oltre al Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana che insieme al Coordinatore Carmelo Vaccaro, la Segretaria SAIG, Rosalinda Fiumara e i Presidenti Antonio Scarlino Ass. Pugliesi, Menotti Bacci Lucchesi nel Mondo, Oliviero Bisacchi Club Forza Cesena e Francesco Decicco Ass. Calabrese hanno accolto il Presidente del Consiglio Munic24059364_1723876414329692_4427457295379571001_oipale della Città di Ginevra, Jean-Charles Lathion e l’ex Presidente del Consiglio di Stato, Comm. Carlo Lamprecht.

Nel suo discorso il Console La Piana ha elogiato l’iniziativa della SAIG, auspicando una maggiore coesione da parte di tutti i protagonisti in rappresentanza dell’associazionismo degli italiani all’estero per le manifestazioni future.

Giovedì 23, la SAIG e il Consolato hanno riservato una serata per invitare l’Ufficio Scuola, l’Ente gestore CAE, il corpo docente e i funzionari del Consolato della Circoscrizione Consolare di Ginevra. A questo appuntamento era presente anche Marjorie De Chastonay, membro del Comitato.
Gli invitati di questo appuntamento culinario hanno potuto degustare un menu particolarmente succulento. Dopo la vellutata di zucca con gamberoni e asparagi, è stato servito del salmone in crosta di pasta sfoglia, un secondo piatto facilissimo da preparare, ma una pietanza squisita ed elegante che può essere preparata in tutte le stagioni.

L’incontro è stato utili per permettere una migliore conoscenza tra le parti intervenute e rafforzare i le24068450_1723876567663010_2623237944803118618_ogami tra la SAIG e l’Ente gestore CAE, nonché l’Ufficio Scuola ed incrementare l’organizzazione di eventi comuni volti agli alunni dei Corsi di lingua e cultura italiana a Ginevra.

Quando si parla dell’Italia gastronomica spesso s’intende parlare di pasta, gelato e pizza che se pur antichissimi risvegliano sempre molto successo. In particolare se parliamo di Sud Italia, il cibo per i meridionali è una vera e propria passione, perché il “mangiare” non è mai stato fine a sé stesso ma vissuto come momento di condivisione e rappresenta per noi italiani, da sempre, molto di più che il semplice nutrirsi. E’ sinonimo di “famiglia”, “affetti”, “condivisione”, “ospitalità”.

– Secondo quanto dichiarato da Carlo Cracco “La cucina italiana è diventata famosa grazie agli emigranti, quindi grazie ai nostri avi che sono dovuti emigrare a causa di guerre, carestie o per la mancanza di lavoro. C’era chi andava in America, in Australia portandosi dietro i prodotti e le tradizioni della propria terra: l’olio, i pomodorini, il formaggio e i salumi: la famosa “valigia di cartone”. Questa è stata la vera fortuna della cucina italiana”.
Noi condividiamo in pieno questo pensiero.

Carmelo Vaccaro

La Regione Toscana al Corso di Cucina della SAIG 

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L’Associazione Lucchesi nel Mondo alla riscoperta dei sapori di casa nostra.

Anche se all’estero, il raggruppamento associativo è sempre una buona occasione per confrontarsi, tenere vivi i ricordi e le abitudini, per far emergere la nostra cultura e soprattutto le nostre tradizioni culinarie. Ed è proprio in quest’ottica che è proseguita l’esperienza alla SAIG con un nuovo appuntamento, lo scorso 12 ottobre, che il Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Menotti Bacci, chef di lunga esperienza ha avviato il Corso di Cucina, proponendo una particolare specialità toscana, “Zuppa alla Lucchese”, chiamata comunamente “Farrotto alla Lucchese”, piatto invitante e genuino preparato con diverse verdure.22467362_1678984798818854_7663803463140273666_o

La zuppa di farro alla lucchese è una ricetta ricca, sostanziosa e salutare, indicata soprattutto per i periodi invernali. Questa pietanza si basa sui legumi, fortemente presenti nella cultura e coltura lucchese e che hanno sempre avuto una importanza storia notevole.

Questa zuppa e una antico piatto tradizionale della lucchesia e Toscano, caratterizzato da una varietà di legumi molto particolari e con gusti diversi, amalgamati con una grande maestria ai due cereali, farro e orzo. questa combinazione ci fa ottenere un piatto armonico e gustoso apprezzato non solo a Lucca ma in gran parte d’Italia, dove ci fa incontrare la tradizione in cucina.

Un ringraziamento particolare a tutte le persone che si attivano nell’organizzazione di questi corsi di formazione ed ai corsisti. La partecipazione attiva e le nuove richieste di iscrizione sempre più frequenti danno alla SAIG la forza e la determinazione per proseguire questo percorso formativo con grande vigore ed intensità, predisponendo il necessario per far fronte alle richieste presenti e future.

Piemonte e Toscana all’ultimo Corso di Cucina della SAIG prima delle ferie estive

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L’ultimo corso di cucina della SAIG è stato caratterizzato da due regioni italiane: Piemonte e Toscana. Vitello tonnato per il Piemonte e per la Toscana, Spaghettoni al sugo toscano alla salsiccia hanno saziato l’appetito dei superstiti del Corso. Infatti, alcuni assenti si sono persi l’occasione della buona compagnia e della buona cucina eseguita dal responsabile del Corso, Menotti Bacci con la deliziosa consorte Lisette.

Alcuni decenni fa, correva voce con insistenza, che il Vitello tonnato sia stato inventato dai francesi. Altro che francese! Questa pietanza, è nata in Piemonte nel ‘700. Capperi e acciughe c’erano già, ma la maionese no e nemmeno il tonno.

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“Nominarlo richiama subito alla mente gli anni ’80. Con gli antipasti a base di prosciutto e melone, le penne alla vodka come primo e, ovunque, il dilagare della panna: un “edonismo culinario” tutto modernità ed esterofilia, con i cibi tradizionali decisamente in ribasso. Sarà per questo che il piatto di cui stiamo parlando, il vitello tonnato, qualcuno preferiva chiamarlo “vitel tonné”. L’italiano, insomma, non era di moda. E poco importava che vitello, in francese, si dicesse “veau”. Eppure il vitello tonnato è un piatto antico e italianissimo, valido sia come antipasto che come secondo, che oggi sta tornando di moda.

Monsieur Tonné da Cuneo

Si tratta infatti di una ricetta piemontese, nata probabilmente nel Cuneese all’inizio del XVIII secolo, anche se la paternità del piatto è rivendicata pure dalla gastronomia lombarda, veneta ed emiliana. E dire che, all’inizio, il tonno nella ricetta nemmeno compariva: “Tonné” derivava infatti dal francese “tanné”, che significava “conciato”. La lingua transalpina era uno dei tanti ingredienti di quel miscuglio linguistico che contraddistingueva il Ducato dei Savoia, in cui il francese e l’italiano erano le lingue ufficiali ma dove alla fine tutti, sovrani compresi, parlavano il dialetto piemontese, zeppo di francesismi. Quel “tonné” dal suono francese, chissà, era forse un modo per dare lustro (magari ironicamente) e nobiltà a un piatto invece tipicamente popolare, preparato con gli avanzi della carne di vitello, lessata a lungo per ottenere la tanto agognata morbidezza. Secondo Giovanni Ballarini, professore universitario e accademico nella delegazione di Parma dell’Accademia italiana della cucina, “si può pensare che tonnato volesse in un primo tempo significare cucinato come fosse tonno e che la ventresca sottolio sia stata aggiunta in un secondo tempo, probabilmente attratta dal nome del piatto”.

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La SAIG si propone di darsi forza e la determinazione per proseguire questo percorso formativo con grande vigore ed intensità, predisponendo il necessario per far fronte alle richieste presenti e future.