La Notizia Gennaio 2022
E’ uscita l’edizione di Gennaio 2022 de “La Notizia di Ginevra” Leggila adesso quì!
Il procuratore generale insieme al Consiglio di Stato adottano la quarta edizione della politica comune a proposito della lotta contro la criminalità per il biennio 2018-2020.
Il principio di una politica comune in ambito criminale è adesso applicata da tutti gli attori istituzionali interessati e permette di far evolvere e consolidare la quarta edizione per il periodo 2018-2020.
Questo nuovo accordo sarà siglato dal procuratore generale Olivier Jornot e Mauro Poggia, consigliere di Stato incaricato dalla polizia, che firmerà questo documento per il dipartimento della sicurezza (DS) e a nome del Consiglio di Stato.
Sulla base del bilancio relativo al periodo 2016-2018 e dal rapporto strategico stabilito dalla polizia a giugno e luglio scorsi, il DS e il procuratore generale hanno deciso di continuare il loro impegno, di adattare alcuni aspetti e di tenere sette assi per il periodo 2018-2020:
-lotta contro la violenza;
-lotta contro la cybercriminalità;
-sicurezza della mobilità;
-lotta contro la delinquenza finanziaria;
-lotta contro la tratta degli esseri umani, la migrazione illegale e il lavoro in nero;
-lotta contro i comportamenti aggressivi a discapito dei poliziotti e degli altri agenti pubblici durante l’esercizio delle loro funzioni;
-attuazione effettiva delle sanzioni e coordinamento delle forze dell’ordine.
Rispetto all’edizione precedente, è stato escluso l’asse della sicurezza degli spazi pubblici tenendo conto della forte diminuzione dei furti nelle vie pubbliche e dell’accattonaggio sotto l’aspetto della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento della forza lavoro. Gli altri assi sono stati mantenuti.
L’asse portante sulla lotta contro la violenza integra un ampio piano della sicurezza degli spazi pubblici, e menziona esplicitamente la problematica della violenza gratuita durante assembramenti festivi.
La politica comune in ambito criminale è diventata uno strumento di pilotaggio per lo Stato-maggiore della polizia e uno strumento di collaborazione con diversi partener, come l’ufficio cantonale dell’ispezione e delle relazioni del lavoro (OCIRT), l’ufficio cantonale della popolazione e dell’immigrazione (OCPM), l’ufficio cantonale della detenzione (OCD), la direzione generale dei veicoli (DGV) e, in materia di violenze domestiche così come per il futuro sviluppo di un approccio pluridisciplinare per la lotta contro le molestie sulla strada, l’ufficio della promozione dell’uguaglianza tra uomini e donne e della prevenzione delle violenze domestiche (BPEV).
Le constatazioni precedenti hanno portato a creare un nuovo asse organizzativo che, innanzitutto, mira a rinforzare la coordinazione la coerenza e l’efficienza dell’impegno delle forze della polizia, in particolare della polizia municipale nell’applicazione sia della politica comune in ambito della criminalità che degli altri compiti della polizia. Secondamente, si tratta di assicurare che le sanzioni penali, che privino la libertà dell’individuo e la libertà finanziaria, siano effettivamente messe in opera, assicurando alla polizia e agli altri attori della catena penale delle infrastrutture, la dotazione di modalità e di processi adeguati.
In sintesi, la lotta contro la criminalità come descritta per i tre periodi precedenti è sempre un argomento d’attualità: assicurare la sicurezza dei cittadini e degli ospiti di Ginevra resta la priorità del procuratore generale e del consiglio di Stato. La gestione della criminalità necessita adattamenti alle evoluzioni e il sostegno di controlli precisi oltre che osservazioni numeriche e consolidate. Il procuratore generale e il consigliere di Stato incaricato dalla polizia per il dipartimento della sicurezza proseguiranno regolarmente incontri per assicurare il proseguo strategico di questa quarta edizione, in partical modo sotto gli aspetti legislativi, regolamentari e di budget.
La città di Ginevra ha ricevuto oggi la menzione (Label) dall’UNICEF Svizzera “Comune amico dei bambini”. Alla vigilia delle celebrazioni che caratterizzeranno, l’anno prossimo, il 30° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite relativo ai diritti dell’infanzia, Ginevra viene quindi presentata come una città che si impegna con risolutezza per i bambini e incoraggia la loro partecipazione a tutti i progetti che li riguardano nella comunità. Questo Label elogia inoltre il desiderio del Consiglio di amministrazione di inserire i diritti dei bambini nell’agenda politica, come priorità della legislatura 2015-2020.
Il “Label Commune amie des enfants” è stato rimesso al Sindaco della Città di Ginevra, Sami Kanaan e a Esther Alder, Consigliere Amministrativo responsabile del Dipartimento della Coesione Sociale e della Solidarietà, e anche ad un gruppo di bambini presenti giovedì 25 settembre al Palais Eynard, da Claudia Grassi, delegata dell’UNICEF Svizzera.
Una politica per l’infanzia trasversale e strutturata
Il riconoscimento Label premia gli sforzi del Comune per i diritti del bambino. Nel 2014, la città ha fatto un inventario e una valutazione dei servizi offerti ai bambini fino a 12 anni. Ha anche – e questo è un approccio originale elogiato dall’UNICEF – ha consultato più di mille bambini sulla loro percezione dei loro diritti.
Sulla base di questo lavoro, la città ha elaborato un piano d’azione trasversale con tre priorità:
– mantenere e migliorare la qualità della vita e la sicurezza nella città;
– promuovere l’uguaglianza e l’integrazione di tutti i bambini;
– promuovere l’accesso all’informazione e alla partecipazione per tutti i bambini.
Un focus molto chiaro sulla partecipazione
Nei loro messaggi, Sami Kanaan ed Esther Alder, hanno ricordatoche le azioni intraprese in tutti i servizi municipali hanno permesso ai bambini di essere ancora più coinvolti nella vita della città.
A titolo di esempio, si può menzionare, in particolare, la realizzazione di teloni per cantieri edili esposti nel contesto di importanti progetti di sviluppo, come quello del Grand Théâtre o della Scuola Pâquis-Center. O, ancora, la sistematizzazione di una pagina speciale per bambini nella rivista “Living in Geneva”.
Questa politica partecipativa vuole anche realizzare progetti proposti dai più giovani. A questo proposito, il bando per idee sviluppato nel 2016 nelle scuole del distretto di Eaux-Vives è notevole. Durante la cerimonia, è stato presentato dai bambini e tramite un breve video. Per la cronaca, quasi 500 bambini hanno dato la loro opinione e hanno dato suggerimenti per la loro città. Sono state selezionate 14 idee e alcune sono state implementate con il supporto dei servizi municipali.
Oltre alla sua componente partecipativa, l’approccio della città di Ginevra ai diritti del bambino sottolinea lo sviluppo della cittadinanza attiva, invitando i bambini a diventare cittadini impegnati e responsabili, soprattutto per quanto riguarda l’uso del diritto di petizione.
La consigliera di Stato Anne Emery-Torracinta ha elogiato questo riconoscimento per conto delle autorità cantonali che hanno recentemente incluso la partecipazione dei bambini al centro della loro legislazione.
Prospettiva
L’UNICEF Svizzera sottolinea oggi che l’impegno della città di Ginevra nei confronti dei bambini è importante ed esemplare nei vari servizi municipali. Si raccomanda di estendere l’approccio ai giovani fino a 18 anni e di includere nella riflessione i partner vicini all’amministrazione. Pensiamo in particolare alle ludoteche, alle case di quartiere e all’intero settore para ed dopo-scolastiche.
Questa cerimonia rappresenta un punto di ancoraggio alla politica della città per la promozione dei diritti del bambino e, nello stesso tempo, un punto di partenza importante verso il trentesimo anniversario della Convenzione, che si celebrerà a Ginevra nel 2019.
In questo senso, il progetto “Dream Library”, promosso dalla House of Creativity e presentato come parte di questa cerimonia per assegnare il marchio Label da parte dell’UNICEF, offre una buona prospettiva. I bambini della Villa YoYo hanno condiviso i loro primi sogni che serviranno da base per questa biblioteca.
Ville de Genève
Foto : Patrick Gilliéron Lopreno
Dopo la Calabria e la Puglia, il Corso di Cucina della Regione Sicilia chiude il ciclo dedicato al Sud della nostra bella Italia. Per la Sicilia, non poteva che realizzare il Corso, una delle giovane cuoche più promettente dell’Isola nel Cantone di Ginevra: Daniela Fantauzzo.
La cuoca della serata, ha deciso di realizzare dei piatti tipici indiscussi della tradizione siciliana quali la “Pasta con le Sarde e finocchietto selvatico”, Arancino/a e come dolce, Cassata siciliana alla ricotta al forno. A quest’ultima, si è aggiunta la Pastiera napoletana realizzata da Augusta Camarca, assidua frequentatrice del Corso.
Çiuri, çiuri, çiuri di tuttu l’annu, Mi votu e mi rivotu, Vitti na crozza.
Come si fa a parlare di un piatto siciliano senza che riecheggino le note e le parole di alcune più famosa canzone popolare siciliana di sempre. Le parole di Çiuri Çiuri parlano di profumi, colori e di un amore ricevuto ma anche restituito alla nostra bellissima terra. Ebbene la SAIG in questa occasione ha fatto proprio questo, ci ha regalato colori e sapori lontani nel tempo, l’amore per le nostre origini e l’impegno giornaliero nel dare indietro questo amore a tutti i nostri cari.
Serata indimenticabile al corso di cucina della SAIG. Lo scorso 26 aprile è stata la serata della pasta con le sarde (pasta chî sardi in siciliano) è un piatto tipico della cucina siciliana, inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mpaaf) In origine è un piatto stagionale: si può preparare da marzo a settembre periodo in cui si trovano al mercato le sarde fresche ed è possibile raccogliere nei campi il finocchio selvatico.
Esistono molte varianti. Una tra le più importanti è la pasta con le sarde alla trappitara, ricetta gelosamente custodita da famiglie marinare di Trappeto (PA).
Origini del piatto
Secondo la tradizione la pasta con le sarde fu inventata da un cuoco arabo del generale Eufemio da Messina, durante la campagna militare degli arabi nella zona di Siracusa (secondo un’altra versione, poco presente nelle fonti, il fatto sarebbe accaduto a Mazara del Vallo). Il cuoco doveva sfamare le numerose truppe, trovandosi però in condizioni disagiate dovette fare appello alla sua inventiva ed elaborare un piatto con quel che la natura di quel luogo gli offriva; fu così che unì il pesce, rappresentato dalle sarde (o alici in altre versioni della tradizione), e i sapori della terra: finocchietto selvatico, principalmente, e pinoli.
Il piatto di Eufemio viene odiernamente considerato come il primo “mare-monti” della storia, poiché seppe mettere insieme i prodotti naturali del mare e quelli montani. In passato i nobili siciliani li consumavano, dopo averli cacciati, farciti delle loro stesse viscere e interiora. Il piatto era gustoso ma inavvicinabile al popolo in quanto bene di lusso. I popolani palermitani ripiegarono quindi sulle materie prime che potevano permettersi ovvero le sarde. Per imitare il ripieno d’interiora si pensò di utilizzare la mollica di pane, i pinoli e poco altro. Ed ecco le origini di questa rivisitazione delle sarde.
La preparazione, come accennato in precedenza, è elaborata ma le mani d’oro di chef Cannone non si sono tirate indietro di fronte alle difficoltà ed il risultato finale è stato a dir poco superlativo.
La degustazione ci ha riportato indietro nel tempo e nello spazio immergendoci nei profumi e nei colori di una Sicilia di altri tempi. Una vera magia.
L’origine dell’arancino siciliano
“L’arancino, infatti, nasce nel periodo della dominazione saracena in Sicilia, quando durante i banchetti esisteva l’abitudine di disporre al centro della tavola un ricco vassoio di riso aromatizzato allo zafferano e condito con verdure e carne.
La prima versione dell’arancino, quindi, è quella di un semplice timballo di riso, da gustare a piene mani e privo del pomodoro che, all’epoca, doveva ancora essere importato dalle Americhe.
L’idea di dare a questa deliziosa ricetta una nota di croccantezza e la classica forma tondeggiante, deriva invece da un’esigenza pratica: pare infatti che il sovrano Federico II amasse a tal punto questo piatto, da volerselo portare dietro durante le battute di caccia. E’ a questo punto che nacque la fragrante panatura dell’arancino, ideale per rendere trasportabile quel delizioso timballo di riso!” “Dal web”
Il 29 aprile 2017 la comunità italiana perde un pezzo di storia
Ricordo un uomo fermo e sensibile, forte e fragile allo stesso tempo.
Nunzio Crusi, uomo generoso, impegnato con la sua Associazione Combattenti e Reduci Italiani a mantenere vivi i valori della Bandiera, della Patria. Un grande uomo che ha dato molto all’associazionismo italiano attraverso la sua esperienza organizzativa e la sua intraprendenza nell’innovazione. Grazie a lui, la manifestazione del 4 Novembre ha avuto notorietà tra le Autorità italiane, svizzere ed europee per i suoi messaggi di pace. Oltre a ciò ha dato esempio di grande umiltà nel rispettare i valori e le tradizioni italiane .
Chi ha avuto l’onore di conoscerlo non può che essere stato attratto dal suo inconfondibile carisma nonché dalla semplicità di un personaggio che attraverso i passaggi della sua vita, dalla guerra alla migrazione a Ginevra, ha insegnato una filosofia di vita non comune.
Oltre alla sua attività associativa italiana, Crusi, come simpaticamente veniva chiamato, è stato molto attivo nel sociale, quale membro fondatore e attivo per oltre cinquant’anni dell’ Association des cuisines scolaires della citta di Onex.
Personalmente mi ha dato dei grandi insegnamenti, quali la modestia e il rispetto per gli altri prima di ogni giudizio affrettato. Malgrado non sia stato capito dalla maggior parte dei connazionali, Crusi rimane un punto di riferimento per quello che può essere stato un esempio di grande sentimento patriottico per la comunità italiana di Ginevra.
A nome mio personale, a nome dei Presidenti e dei Comitati: Francesco Decicco (Associazione Calabrese Ginevra), Oliviero Bisacchi (Club Forza Cesena), Menotti Bacci (Associazione Lucchesi nel mondo) e il suo corregionale Antonio Scarlino (Associazione Regionale Pugliese) e la SAIG tutta.
Siamo vicini alla moglie Anna Maria, alle figlie Antonella e Gabriella, e alla famiglia tutta.
Carmelo Vaccaro
Di Carmelo Vaccaro
Una Regione poco conosciuta dalle frequentatrici del Corso di Cucina della SAIG è proprio la Sardegna. La seconda Isola più grande del territorio italiano, dopo la Sicilia, vanta sicuramente un ventaglio di pietanze culinarie di tutto rispetto, che vanno ad alimentare la ricchezza gastronomica italiana.
Non si poteva scegliere che un piatto povero, come da usanze del Corso, per elogiare una delle Regione italiana più ricca di storia: gnocchetti sardi con fave, pancetta e pecorino sardo.
Daniela Fantauzzo, dopo il Corso siciliano, fine aprile, ha deliziato con questa pietanza, le frequentatrici sempre più interessate a questa attività SAIG. Da siciliana DOC., Daniela non ha rinnegato le sue origini presentandosi con una torta “della nonna” di mele e marmellata di albicocche e, non potevano certamente mancare i cannoli siciliani alla ricotta.
La SAIG si pregia ogni volta di adempiere questo ruolo che si è prefisso, che è quello di valorizzare l’Italia anche attraverso le sue specialità culinarie, baluardo della cultura regionale del Bel Paese.
A testimonianza della considerazione dei suoi concittadini all’estero, lo scorso 19 aprile, il Sindaco della Città di Cesena, Paolo Lucchi ha così ricambiato la gradita ospitalità ricevuta in occasione della sua visita nella Città di Calvino, ricevendo una delegazione del Club Forza Cesena di Ginevra, guidata dal Presidente Oliviero Bisacchi, a Palazzo Albornoz sede del Comune.
Anche se trattasi di un Club di fede sportiva che riunisce la tifoseria più accanita del Cesena Calcio, il Club Forza Cesena di Ginevra da 45 anni non solo esprime la passione bianconera dell’unico Club Cesenate in terra elvetica, ma anche parte integrante di un associazionismo sempre presente quando si tratta di portare alto il nome della nostra Patria e rappresentarla al meglio fuori dai confini nazionali. Questo è anche quello che il Sindaco Lucchi ha potuto costatare, con orgoglio, in occasione della sua visita a Ginevra, dei suoi concittadini residenti a Ginevra.
Dopo il gradito incontro, il Sindaco Lucchi ha espresso il desiderio di ritornare a Ginevra, per consolidare i rapporti tra il Comune di Cesena e il Presidente Bisacchi, e stare vicini agli emigrati cesenati nella Città di Calvino.
C.V.
Di Carmelo Vaccaro
Il 4 maggio si è svolto il quinto appuntamento mensile del 2017, Il tradizionale pranzo che i dirigenti della SAIG organizzano per gli anziani del quartiere.
Anche questa volta non si sono deluse le aspettative di deliziare i palati dei nostri anziani, con pietanze delle migliori tradizioni italiane. Di fatti, Menotti Bacci, Presidente dell’Ass. Lucchesi nel Mondo caudato da Francesco Decicco, Presidente dell’Ass. Calabresi Ginevra, da Roberto Corona e Claude Romanato, hanno accolto i venti anziani per fargli riscoprire le mozzerelline con fette di pomodori affettate con olive verdi e neri al paprica dolce, le lasagne e un delizioso gelato alle fragole di produzione ginevrine. Non poteva certo mancare il caffè, rigorosamente italiano come il vino che ha accompagnato il sontuoso pranzo consumato dai nostri graditissimi ospiti.
Ancora una volta, i nostri pensionati hanno espresso la loro soddisfazione nel consumare le pietanze italiane che la SAIG propone loro. La SAIG e i responsabili dell’antenna sociale di prossimità della Città di Ginevra, non possono che costatare un consolidamento di questa attività che, di volta in volta, si afferma come un’opportunità supplementare per far fronte alla solitudine dei nostri anziani del quartiere.
I nostri responsabili di questi eventi, stanno già preparando per il prossimo primo giovedì di giugno.