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La SAIG termina a Ginevra il Tour in Svizzera per incontrare la rappresentanza istituzionale, con l’intervista al Console Generale, Antonino La Piana

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16115078_1398850553498948_193604583468272803_nIl 17 novembre, la SAIG ha incontrato l’ultimo Console in ordine di tempo, ma primo come importanza, visto che è il Console Generale d’Italia a Ginevra ove la SAIG ha la sede, Antonino La Piana.

Dopo la doverosa introduzione da parte del coordinatore Vaccaro, è stato fatto presente al Console, che la SAIG ha realizzato un bel progetto da esportare in tutta la Svizzera affinché si trovino delle collaborazioni nei comuni limitrofi a Ginevra (nel Vallese e nel Canton Vaud) per l’apposizione di monumenti dedicati all’immigrazione italiana. Su tale iniziativa il Console ha espresso entusiasmo e disponibilità e, ritenendola un’iniziativa interessante, si adopererà per la realizzazione di questo progetto, prendendo contatti con le autorità locali degli altri cantoni.

La seconda domanda posta al Console ha riguardato in particolare la sua importante esperienza come diplomatico ma anche la sua ecletticità in vari settori (che comprendono anche la scrittura di libri). In quale modo, dunque, gli è stato chiesto, queste sue prerogative possono favorire il dialogo tra le differenti realtà associative presenti a Ginevra. Il Console ha riferito che, stante la presenza di molte problematiche, fare previsioni è qualcosa di molto complesso. Quando si arriva in un paese bisogna conoscere le realtà, le persone, la collettività, le autorità locali, capire quali siano le problematiche ma anche i punti di forza da valorizzare. Metterà dunque, la sua esperienza per metterla a favore della collettività per installare con le autorità locali dei rapporti proficui affinché possano aiutare la collettività italiana sia a Ginevra, sia negli altri tre cantoni di cui è responsabile.

Riguardo al fatto che Ginevra è una città ad ampio respiro internazionale, fatto che potrebbe comportare una differenza rispetto alle altre sue esperienze consolari, il Console ha risposto affermativamente, sottolineando che, comunque, ogni paese ha le sue caratteristiche che vanno conosciute e rispettate e, anche in questo caso, farà il possibile per meglio conoscere questa città e migliorare il suo lavoro in questo cantone.

16114810_1398850556832281_7713829258140886812_nQuanto all’immigrazione vecchia e nuova ed alle differenze di esigenze che presentano, La Piana riferisce che ritiene essere importante che la vecchia immigrazione che ormai ha esperienza che ha vissuto in un altro paese, aiuti i nuovi immigrati ad adattarsi, ad integrarsi. In fondo si tratta anche degli stessi problemi che magari si affrontano in un modo diverso, date anche le condizioni diverse, però alcuni punti fermi restano, come ad esempio la ricerca di un lavoro. Sarebbe, dunque, importante fare un fronte comune, utilizzare le belle realtà associative che esistono a Ginevra per veramente far lavorare tutti insieme eliminando i problemi. Il Consolato, naturalmente, fa la sua parte per tutti.

Per quanto riguarda, quindi, la sua organizzazione in seno al Consolato di Ginevra, forte delle sue precedenti esperienze in molti altri paesi, auspica una fattiva collaborazione di tutte le parti in campo (COMITES, CGIE, realtà associative) in modo da favorire un lavoro proficuo in favore dei residenti nella sua circoscrizione consolare. Secondo La Piana l’unione fa la forza ed in questo senso intende lavorare.

Quanto al tavolo di confronto e di dialogo relativamente ad una eventuale riforma di legge per i COMITES ed i CGIE, La Piana ha fatto presente che qualora si aprisse un tavolo di discussione di tal genere, il Consolato di Ginevra potrebbe fare la sua parte, ascoltando tutte le esigenze ed essendo sempre e comunque aperti al dialogo.

Il video dell’intervista è disponibile su www.ciaoitalia.tv

CAL.TEVA

Incontro e intervista all’Ambasciatore d’Italia a Berna, S. E. Marco Del Panta

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Gli incontri della delegazione SAIG si sono proseguiti a Berna, con l’intervista all’Ambasciatore di Italia a Berna, Marco Del Panta, il quale ha accolto la delegazione ginevrina con molto disponibilità e cortesia.
Sulla questione dell’apposizione di monumenti si è detto disponibile ed ha trovato l’iniziativa lodevole e, per la circoscrizione che compete all’Ambasciata (Berna e Neuchâtel), si farà portavoce per la realizzazione della proposta.
Sui tagli ai finanziamenti pubblici ha riferito che la situazione è meno grave di quel che pensava, essendo detti tagli notevoli solo per i corsi di lingua italiana. L’Ambasciatore ha risposto anche sui rapporti tra Italia e Svizzera relativamente alle tensioni in Canton Ticino che hanno portato alla vittoria del no al recente referendum che riguardava la questione dei frontalieri. Ha sottolineato il fatto che a livello di Confederazione i rapporti tra i due paesi sono ottimi ma che, nonostante questo, il Ministro Gentiloni è stato molto solerte e deciso, dopo il referendum, a prendere contatti con le istituzioni elvetiche in modo da chiarire che non erano ammesse questioni di discriminazione nei confronti degli stranieri ed il Consigliere federale gli ha dato rassicurazioni dicendo che assolutamente si tratta di un’iniziativa cantonale, di cui si dovrà tenere conto ma la legge sull’immigrazione invece è federale, quindi, ciò che decide il Cantone deve essere poi recepito a livello federale e la posizione del Consiglio federale è quella nota che si conosce. L’Italia, tra l’altro, si è fatta anche portatrice di certe esigenze svizzere nel negoziato con l’Unione Europea per il referendum del 2014 a livello nazionale. L’Ambasciatore si augura che non ci siano conseguenze negative rispetto a queste problematiche che, sia pur locali, testimoniano comunque un disagio nei confronti dei lavoratori italiani. Un referendum comunque c’è stato ed in una democrazia se ne deve comunque tener conto, ma non si può entrare assolutamente in una questione che attiene alla politica interna svizzera. Quel che è stato fatto presente è che discriminazioni sulla base della nazionalità sono incompatibili con gli accordi che la Svizzera ha sottoscritto con l’Unione Europea.
15972520_1390188514365152_2069482763860815132_oLe due regioni, Ticino e Lombardia, ha sottolineato, sono storicamente talmente interconnesse che la Lombardia ha dato nel tempo ed in tanti settori economici un bel contributo al Canton Ticino e, dunque, se si guarda la questione da un punto di vista più alto, si ha difficoltà a capire le ragioni di questo rigetto. Va anche considerato il fatto che il Ticino ha nel tempo attuato una politica di attrazione degli investimenti, alla quale gli investitori lombardi hanno dato seguito con grossi investimenti in Ticino, con la conseguenza che non trovando in Ticino professionisti e manodopera specializzata gli imprenditori hanno portato dall’Italia i lavoratori necessari a fare impresa, alimentando un movimento transfrontaliero, ma questa è stata una conseguenza della politica del Cantone. E’ una questione che va gestita nell’ambito delle buone relazioni che abbiamo con la confederazione e con il Consiglio di Stato ticinese, tenendo anche conto che per l’Italia, trattandosi dell’unico cantone in cui si parla la lingua italiana, è molto importante mantenere i migliori rapporti con questa realtà. Essendo di competenza federale il libero scambio e la libera circolazione dei lavoratori tra l’Italia e la Svizzera, l’Ambasciatore stesso si sta recando più frequentemente in Ticino per testimoniare la sua vicinanza ai nostri connazionali e la storica prossimità culturale, linguistica e commerciale con questo cantone, soprattutto per quanto riguarda, appunto, la regione Lombardia.

Per quanto riguarda, invece, l’iniziativa posta dalla SAIG circa una riforma della legge sui COMITES e CGIE, ha sottolineato come le rappresentanze diplomatiche non fanno parte né del potere legislativo, né di quello esecutivo e, quindi, potrà farsi carico, di convogliare a Roma le istanze della collettività e quindi se dovesse emergere nella collettività una posizione unitaria nel senso di rivedere la legge sulla rappresentanza degli italiani all’estero, le rappresentanze consolari se ne faranno certamente carico per trasmettere al Ministero le istanze in proposito raccolte, anche se secondo lui esistono delle organizzazioni a ciò deputate come i CGIE che sono le sedi dove discutere di queste cose. Esistono i senatori e deputati all’estero incaricati di questo. L’Ambasciata, d’altra parte intrattiene rapporti con le istituzioni elette presenti sul territorio, come i COMITES, e ogni circoscrizione ha i suoi COMITES cui riferirsi, e poi esiste una riunione annuale tra i COMITES che si chiama INTERCOMITES in seno alla quale si potrà discutere anche di queste cose.

La SAIG intervista al Console Generale di Zurigo, Min. Plen. Giulio Alaimo

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15823618_1379129328804404_604597424355381878_nDopo gli incontri con il Console di Lugano e quello di Basilea nell’ambito del previsto tour nelle sedi delle rappresentanze consolari italiene in Svizzera, una delegazione della SAIG, è stata ricevuta dal Console Generale di Zurigo, Min. Plenipotenziario Giulio Alaimo, il quale ha risposto ad alcune domande.

La prima cosa che è stata chiesta, riguardava la possibilità che il Consolato di Zurigo

potesse interfacciarsi e collaborare con la SAIG con lo scopo di collocare dei monumenti, anche nella sua circoscrizione consolare, in riconoscenza alle emigrazioni degli italiani in Svizzera.
Nel Cantone di Ginevra, difatti, da alcuni anni sono stati apposti, su iniziativa della SAIG e su specifica autorizzazione delle istituzioni locali, alcuni monumenti in ricordo dei sacrifici degli italiani in Svizzera.

Il Console Alaimo che è stato nominato Console Generale a Zurigo soltanto dallo scorso agosto, dopo aver dato il benvenuto e ringraziato la SAIG per la visita, ha riferito di essere ancora in fase di conoscenza di una realtà che comunque è molto ampia, complessa e molto vitale con spiccato spirito di iniziativa. Riconoscere il contributo dei nostri connazionali in questo Paese, continua Alaimo, è quasi un obbligo da parte del Consolato. Contributo alla sviluppo di questo paese che non è solo un contributo economico ma anche culturale, di costume, di enogastronomia, di qualità della vita. Ogni sforzo che vada, dunque, nella direzione di un riconoscimento svizzero di questo nostro ruolo storico, è un’iniziativa che deve essere sostenuta e promossa.

Molte le comunità di connazionali presenti nella sua circoscrizione consolare, come a San Gallo, Wintertour, Lucerna, città dove la presenza dei nostri connazionali è stata, ed è importante, e ciascuna ha titolo e diritto per avere un monumento che la celebri. E’ una cosa che si dovrà fare, come di prassi, di concerto con le istituzioni cittadine dei paesi ove questi monumenti potrebbero essere ospitati e insieme agli organi rappresentativi della comunità, quindi i COMITES (a Zurigo e a San Gallo). Insieme ai COMITES potrebbero venire avviate le operazioni di comunicazione con le istituzioni locali per far si’ che questi monumenti trovino una loro collocazione.

Successivamente è stato chiesto al Console, qual è la sua strategia organizzativa, atteso che è da poco arrivato a ricoprire questo ruolo a Zurigo e che da poco è stato soppresso il Consolato di San Gallo con un aumento di competenze a carico di Zurigo. Il Console ha risposto che molti e complessi sono i problemi dal momento che, facendo riferimento anche ai numeri, Zurigo copre buona parte della Svizzera tedesca, con circa 210.000 connazionali iscritti, una grande città italiana che vive fuori dai confini nazionali, e questo dà la misura dei servizi che devono essere gestiti. Peraltro il carico di lavoro, dopo la chiusura del Consolato di San Gallo, è aumentato moltissimo perché tutta la popolazione italiana che faceva capo là, è stata trasferita ora a Zurigo, senza che questo abbia, pero’ comportato un aumento degli organici.

 

Secondo poi, vanno promossi nuovi metodi di lavoro. Ad esempio utilizzando i canali telematici, informatici. Quindi il corrispondente consolare deve essere in condizione di interloquire con il Consolato con mezzi telematici per permettere uno scambio di documentazione e di informazioni. Altro aspetto è quello di razionalizzare le presenze consolari in queste realtà periferiche, quindi permettere al personale di muoversi, secondo un programma strutturato, andare a visitare le comunità di connazionali esistenti ed offrire dei servizi sul posto, per offrire un servizio in situazioni particolari.

Aumentare le comunicazioni attraverso mezzi telematici è un altro sistema. C’è un account twitter, un profilo Facebook, il sito del Consolato è molto ricco di informazioni. Sanno che c’è un problema non solo a Zurigo ma in tutte le realtà consolari. L’utente che chiama al telefono ha oggettive difficoltà di parlare con un operatore, momento che, secondo i dati statistici, in particolari momenti della giornata ci sono 400 telefonate in entrata ma una sola persona che può rispondere. Si deve necessariamente procedere per priorità, dunque. Rafforzare l’informazione telefonica, prevedendo piu’ persone al centralino, oppure assicurare i servizi allo sportello? La scelta è stata nella direzione di rafforzare i servizi allo sportello, dal momento che le informazioni possono essere raccolte anche attraverso altri canali.

15780807_1379129335471070_1614219735878215354_nAl Console è stato poi chiesto se le molte associazioni presenti a Zurigo possano concretamente rappresentare un mezzo di comunicazione con il Consolato e trasmettere la vicinanza delle istituzioni italiane ai concittadini lontani. Il Console ritiene che certamente tali comunità possano rappresentare un trait d’union. Esistono, continua, diversi tipi di comunità. Alcune piu’ attive, altre meno, ma ciascuna rappresenta il mantenimento delle nostre tradizioni, che molto spesso sono tradizioni regionali, localistiche e già questo è un ruolo di mantenimento di un’identità. Le comunità molto attive con il Consolato rappresentano anche degli ottimi canali di informazione. Il COMITES, come rappresentanza eletta, anche istituzionalmente è chiamata a farsi interprete delle esigenze della comunità. Lui stesso partecipa molto agli eventi delle associazioni, proprio per capire dalla voce dei connazionali che riesce a capire i problemi e le esigenze.

E, a proposito di questo, Carmelo Vaccaro ha affrontato il tema dell’emigrazione vecchia e nuova, delle diverse esigenze, delle diverse età e dei diversi contesti, sociali e storici, in cui si muovono gli emigrati, chiedendo come il Console pensa di organizzarsi per andare incontro a tutte queste diversificate ma egualmente importanti esigenze.

Il Console ha fatto, preliminarmente una differenza tra l’emigrazione storica, con la quale ci si misura in maniera tradizionale perchè la si conosce meglio e perchè si tratta di una comunità che è piu’ abituata a rivolgersi al Consolato. Poi esiste tutto un mondo di nuovi arrivi che invece sfugge completamente, semplicemente perchè i nuovi emigrati non si recano al Consolato, forse per mancanza di interesse o forse perché ritengono che il Consolato non sia di reale aiuto. Non ci sono dati ufficiali ma solo stime secondo le quali arriverebbero nella sola città di Zurigo almeno 100 persone al mese, che quasi mai si iscrivono all’AIRE. Si trattta di dati che arrivano dalla municipalità di Zurigo alla quale i nuovi arrivati si rivolgono piuttosto che annunciarsi al Consolato. A questa comunità loocale vengono richiesti corsi di lingua, orientamento professionale o assistenza, nel senso tradizionale se le cose non vanno bene.

La municipalità di Zurigo organizza un evento molto importante, nella metà del mese di dicembre, dedicata ai nuovi arrivati italiani, dando indicazioni di carattere informativo mirate proprio ai nostri connazionali.

L’ultima domanda, come anche per gli altri Consoli intervistati, ha riguardato la questione relativa alla possibile futura apertura di un tavolo di discussione tesa al miglioramento dell’attuale normativa sulle rappresentanze elette all’estero (CO.MI.TES e CGIE) per meglio adattarla alle moderne esigenze degli italiani residenti all’estero e per fare in modo che tale rappresentanza sia presente in maniera più uniforme e meglio distribuita. La problematica sarebbe capire se le rappresentanze in Svizzera potrebbero, secondo il suo parere, collaborare ad una tale riforma dando l’impulso affinché le parti interessate e competenti possano arrivare una normativa più adeguata.

Il Console ha innanzitutto ricordato che la normativa sulla rappresentanza ha visto tre momenti, tre leggi che si sono succedute negli anni e che indubbiamente hanno creato un impianto che potrebbe in effetti presentare degli aspetti non coerenti.

Quindi abbiamo i Parlamentari nazionali eletti da tutta una circoscrizione europea, abbiamo i rappresentanti di ciascuna circoscrizione consolare e poi c’è un organismo intermedio che è il CGIE. Questo è già un argomento di discussione la quale la rete consolare puo’ dare un suo contributo di riflessione laddove si organizzasse un tavolo di discussione si Consolati sarebbe di certo ben lieti di dare il loro contributo.

CAL.TEVA

Il Console Generale, Antonino La Piana, in visita nella sede dell’ARPG

L'immagine può contenere: 13 persone, persone in piediReduce da una sfavillante festa a San Martino, lo scorso 26 novembre, il Presidente dell’Associazione Regionale Pugliese, Antonio Scarlino, ha presieduto un altro appuntamento importante presso la sede della sua associazione, all’Av. De Luserna, accogliendo il Console Generale d’Italia a Ginevra, Antonino La Piana. Invitata anche la SAIG. Il Console Generale ha colto l’occasione per esprimere la conferma dell’importante ruolo dell’associazionismo tradizionalmente radicato nel Cantone.

Dopo la visita della sede e le presentazioni, le cuoche dell’ARPG hanno servito un pranzo in onore dell’ospite. Il menu, che ha previsto delle sfogliatelle al salmone, un sorbetto al limone e orecchiette con polpettine alla pugliese, hanno dato uno spunto per parlare di come migliorare, con la collaborazione di tutti, i servizi rivolti alla nostra comunità italiana nel Cantone e nella Circoscrizione consolare di Ginevra, tema cui il Console, come ribadito in altre occasioni, tiene molto. Per questo motivo Antonino La Piana, compatibilmente con i suoi molti ed importanti impegni istituzionali, non si sottrae agli incontri con la comunità italiana per conoscere ed interpretare meglio le differenti esigenze che, proprio in queste occasioni, emergono.

L'immagine può contenere: 1 persona, spazio al chiusoIl Console Generale, difatti, è convinto sostenitore dell’unità e della concordanza delle attività associazionistiche, sia private che istituzionali, svolte in favore dei nostri connazionali all’estero. Fra i suoi compi
ti istituzionali annovera anche e soprattutto i momenti di incontro e di ascolto delle differenti problematiche testimoniate da chi si fa portatore delle stesse, a diretto contatto con le persone, dimostrando una disponibilità ed una empatia non comuni.

L’occasione dell’incontro conviviale all’ARPG, dunque, è stata colta e sfruttata in pieno da La Piana che, ricordiamo, ha da poco iniziato il suo mandato a Ginevra, per realizzare, nei fatti, il suo obbiettivo.

Ringraziamo, dunque, il “nostro” Console Generale per l’incontro con le nostre comunità che, si auspica, sia solo uno dei primissimi passi di una frequentazione continuativa e proficua.