Due cuochi per esprimere Cultura e tradizione siciliana al corso di cucina della SAIG
La SAIG prosegue il suo viaggio culinario con la Regione Sicilia, alla scoperta della prelibata cucina di questa Regione, conosciuta, apprezzata e amata in ogni angolo di mondo.
Sono stati due le pietanze realizzate per questo corso, affinché si potesse esprimere, nella giusta maniera, quelli che sono i sapori antichi e gustosi della Trinacria, con un occhio gettato al passato e uno proteso al futuro. Ad olezzare la sede SAIG lo scorso 14 marzo, in occasione del primo corso mensile, sono stati i profumi della “pasta con le sarde” e “la salsiccia fatta a mano ai broccoli affogati”. La pasta con le sarde, (pasta chî sardi in siciliano) è un piatto tipico della cucina siciliana, inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mpaaf) In origine è un piatto stagionale: si può preparare da marzo a settembre periodo in cui si trovano al mercato le sarde fresche ed è possibile raccogliere nei campi il finocchio selvatico.
Per meglio seguire questo corso, la SAIG ha fatto appello a due cuoche. Per la “pasta con le sarde difatti è stata chiamata una delle più assidue frequentatrici del corso, Ninfa Tognazza, siciliana DOC, che si è espressa con eleganza e sapiente nella ricetta, realizzando la pietanza alla perfezione, trovando anche il finocchietto selvatico, ingrediente importante per dare il sapore selvaggio al gusto. Antonio Singarella, macellaio di formazione, ci ha mostrato le antiche regole per realizzare la famosa salsiccia siciliana per poi realizzare la pietanza coi broccoli affogati.
La coppia di cuochi della serata, hanno portato l’atmosfera siciliana con i profumi ed i sapori, realizzando cosi, dei piatti tipici indiscussi della tradizione siciliana. Momenti geniali dove si sentivano riecheggiare le note e le parole di alcune più famosa canzone popolare siciliana di sempre. Le parole di Çiuri Çiuri parlano di profumi, colori e di un amore ricevuto ma anche restituito alla nostra bellissima terra. Ebbene la SAIG in questa occasione ha fatto proprio questo, ci ha regalato colori e sapori lontani nel tempo, l’amore per le nostre origini e l’impegno giornaliero nel dare indietro questo amore a tutti i nostri cari.
La storia e le tradizioni dei piatti tipici siciliani
Tra le gastronomie regionali italiane, la siciliana è quella che più, nel corso dei secoli, si è evoluta, pur restando profondamente ancorata alle origini e ai prodotti tipici del territorio.
Tramandata oralmente, di cortile in cortile – come gli abitanti dell’isola amano rilevare – della cucina siciliana si hanno tracce sin dall’antichità perché essa, da sempre, è stata a stretto contatto con la storia, la religione e le culture che si sono avvicendate in Sicilia.
Considerata, già di per sé, una delle tante attrazioni da scoprire sull’isola, sarebbe improprio parlare di cucina siciliana al singolare. A ben vedere, infatti, dovremmo utilizzare il termine al plurale, giacché, spostandosi dalla parte orientale a quella occidentale, vagando di provincia in provincia, troviamo tanti tipi di pietanze pressoché introvabili in altri luoghi dell’isola.
Un esempio? Sarà difficile trovare le classiche panelle – frittelle di farina di ceci – in un luogo diverso da Palermo, né sarà facile trovare i muccunetti di Mazara del Vallo – palline di pasta di mandorle ripiene di conserva di zucca – al di fuori della provincia trapanese.
Siamo nella terra del gusto, in un angolo di paradiso in cui limoni, arance, cannoli, cassate, caponate, cous cous – solo per citare alcuni dei più famosi piatti tipici siciliani – la fanno da padrone.