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La SAIG al “Samedi du Partage” : la generosità dei ginevrini frantuma tutti i record delle passate edizioni

Uno dei maggiori eventi di carattere sociale nel Cantone di Ginevra è proprio il “Samedi du Partage” che si svolge due volte l’anno: a fine giugno e fine novembre. Questa giornata di solidarietà, volta alle migliaia di poveri che vivono nel Cantone di Ginevra, accende i motori dell’imponente macchina della solidarietà che occupa circa 900 volontari che garantiscano la loro presenza in più di 80 punti vendita per raccogliere 180 tonnellate di prodotti alimentari e d’igiene generosamente offerti dalla popolazione. Queste cifre fanno del “Samedi du partage”, il più grande raduno di volontari dell’anno a Ginevra.

la SAIG (Società delle Associazione Italiane di Ginevra) non poteva mancare a questo importante appuntamento sociale rinnovando la sua disponibilità, come ogni anno, al Centro Ginevrino del Volontariato (CGV) e dell’Associazione Partage. Di fatto, la SAIG, l’unica realtà associativa italiana presente, ha messo adisposizione la propria struttura alla “Migros des Charmilles” per l’annuale appuntamento sociale pre-natalizio del “Samedi du Partage”. Un’occasione gradevole per incontrare centinaia di benefattori, tra cui molti italiani, a questo appuntamento di carattere sociale, allo scopo di accrescere le riserve dell’Associazione Partage, di cui il gruppo SAIG, impegnato nell’azione, ha ricevuto la gradita visita del suo direttore, Marc Nobs.

La generosità dei ginevrini frantuma tutti i record delle passate edizioni

Alla vigilia di questa edizione del “Samedi du Partage” del 26 novembre 2016, si avvertiva un’atmosfera particolarmente gioiosa e conviviale nei pressi del Centro Commerciale dei Charmilles, confermata alle 18:00 quando si è contato il record dei 18 pallet, contro i 15 di novembre 2015.

Tutte le pallet di merce sono state accatastate al centro di smistamento dell’Associazione Partage che provvede alla ridistribuzione a più di cinquanta associazioni caritative e centri sociali in grado di offrire migliaia di pasti gratuiti durante tutto l’anno.

La raccolta di generi alimentari del “Samedi du Partage” come le altre azioni programmate, sono a testimonianza concreta dell’impegno sociale della SAIG, tutte iniziative volte ad alleviare le sofferenze di chi sta attraversando momenti di difficoltà e fonte di soddisfazione per la consapevolezza di fornire un servizio utile alla comunità italiana e ginevrina.

Queste sono le soddisfazione che la SAIG vuole condividere con chi, nel passato e ancora oggi, ci ha accolti per darci la possibilità di un futuro. Con questo ennesimo record, la SAIG ringrazia energicamente quanti hanno devoluto e contribuito per la riuscita di questa giornata trascorsa tutti insieme a favore dei più bisognosi. Inoltre, ritengo sia giusto e doveroso citare il gruppo SAIG che in questa giornata si è distinto per la puntuale gentilezza dimostrata con i cittadini. Una giornata piena di emozioni che ha visto succedersi i 15 volontari del gruppo della SAIG, che hanno partecipato di buon grado a questa magnifica maratona alternandosi con spirito di sacrificio ma anche vivendo una giornata piena di emozioni e traendo da questo impegno molta soddisfazione personale. Il gruppo era composto dal Coordinatore e due dei presidenti SAIG, Menotti Bacci Ass. Lucchesi nel Mondo e Silvio Isabella Valenzi dell’Associazione Calabrese Ginevra, Francesco Decicco Vice presidente Ass. Calabrese, Gino Piroddi Segretario SAIG, Vittorio Bacci, Gaetano Tognazza, Vittorio Vitali, Maria Crisci, Augusta Scotece, John Danilo De Vecchi, Gabriella Isabella Valenzi, Claude Romanato, Giulia Pasinetti e Bruno Labriola.

Carmelo vaccaro

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La SAIG incontra il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone e cinque Consiglieri in Svizzera nonché, alcuni presidenti Com.It.Es.

Nell’ambito del viaggio itinerante di una delegazione della SAIG, per incontrare la rappresentanza diplomatica in Svizzera, è stata colta l’occasione anche per incontrare molti degli altri attori della rappresentanza eletta in terra elvetica.

Questi incontri programmati, hanno avuto come scopo principale, quello di proporre di aprire un tavolo di discussione futuro allo scopo di programmare un confronto per migliorare le normative esistenti riguardanti i Com.It.Es ( Comitato degli Italiani all’Estero) e il CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero).

La delegazione SAIG composta dal Coordinatore Carmelo Vaccaro, nonchè da Antonio Scarlino, Presidente dell’Associazione Regionale pugliese di Ginevra, Riccardo Galardi, Presidente dell’Associazione ciaoitalia.tv e l’Avv. Alessandra Testaguzza, consulente legale della SAIG, ha fissato il primo incontro con il Consigliere CGIE, nonché Presidente delle ACLI in Svizzera, Giuseppe Rauseo, dando, così, l’avvio, il 14 novembre scorso a Lugano, ai tre intensi giorni.

Nel tardo pomeriggio, la delegazione si è spostata nella Città di Basilea, dove ha incontrato il Presidente del Com.It.Es., Nella Sempio e il Consigliere del CGIE, Roger Nesti.
Il 15 novembre, a Zurigo, la SAIG ha incontrato il Presidente del Com.It.Es., Luciano Alban, il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, i Consiglieri Paolo Da Costa e Antonio Putrino.

Le tematiche affrontate durante questi incontri sono state utili a determinare i reali problemi delle comunità italiane in Svizzera quali la mancanza di una sinergia nell’informazione attraverso una rete, su larga scala, che permetterebbe una comunicazione utile per tutte le problematiche che riguardano gli italiani in Svizzera e all’Estero. Tanto per fare un esempio, per quanto riguarda l’amnistia fiscale svizzera e le modalità di adesione e la nuova normativa penale che ha introdotto il reato di frode agli enti assistenziali, recentemente entrata in vigore (dal 1 ottobre 2016). Entrambe queste normative vanno ad incidere pesantemente sui nostri connazionali, se non ben informati e, dunque, una rete di informazione efficace ed esaustiva permetterebbe veramente un aiuto importante. Questo punto è stato discusso a Berna anche con Mariano Franzin, responsabile dell’ITAL-UIL in Svizzera.

Ai presidenti dei Com.It.Es., Nella Sempio e Luciano Alban abbiamo domandato quali fossero le maggiori problematiche che incombevano maggiormente ad un ruolo più centrale dei Com.It.Es. nel panorama collettivo. La risposta è stata quella della mancanza di fondi per poter lavorare e creare delle sinergie e, in secondo luogo, la scarsa considerazione finanziaria a disposizione. Di fatto, questo organo eletto ha poche risorse e, malgrado le centinaia associazioni registrate in Svizzera, non riesce a coordinare un’azione concreta a favore della nostra comunità.

In occasione dell’incontro col Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, lo stesso è stato informato sulla missione della SAIG, una delle richieste della quale, inoltrata alla rappresentanza diplomatica italiana in Svizzera, va nel senso di ipotizzare/favorire un tavolo di discussione riguardo al miglioramento della normativa sulle rappresentanze elette (e ci riferiamo, ai Com.It.Es ed ai CGIE) per meglio adattarsi alle moderne esigenze dell’”altra Italia”, affinché si arrivi ad una normativa più funzionale. Tematica già in discussione avanzata dallo stesso CGIE nel Mondo.

Schiavone ha confermato che da marzo di quest’anno, sono state avviate dal CGIE le consultazioni con i Com.It.Es., con le realtà associative sul territorio e con gli organi di rappresentanza allo scopo di ascoltare tutti. “A fine novembre e nei prossimi mesi, verranno discusse nelle assemblee continentali” – continua Schiavone- “la rappresentanza all’estero come la si conosce attualmente, è alla fine di un percorso storico che ha teso a valorizzare la nostra Italia nel Mondo. Oggi siamo chiamati ad interpretare il futuro e l’occasione è propizia per rivedere come ridare una rappresentanza consona alle nuove esigenze.”

La SAIG si auspica che nuove regole verranno discusse e approvate affinché cambi questo status quo, visto che a soffrirne le conseguenze sono le comunità italiane che vivono all’estero. Di conseguenza, la nostra Società, col solo intento di dare un contributo alla nuova auspicabile riforma, ha consegnato nelle mani del Segretario Generale, Michele Schiavone, alcune proposte che ci si augura vengono prese in considerazione.

Nel rispetto di tutte le rappresentanze elette in Svizzera, la SAIG ha inviato un comunicato per informare della nostra iniziativa .

Di seguito il comunicato integrale, con le relative motivazione presentate dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG):

Gentili Presidenti, la SAIG rende noto di aver incontrato la rappresentanza diplomatica in Svizzera, per presentare un progetto di eventuali collocazioni di monumenti dedicati agli italiani nelle loro circoscrizioni. Si ne è discusso e si auspica, pertanto, un coinvolgimento, in prima persona, anche dei Com.It.Es di competenza.

Un altro punto discusso con i consoli, con l’Ambasciatore Del Panta, col Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone e con alcuni Consiglieri dello stesso CGIE, ha riguardato le riforme in vista di discussione prossimamente, per la modifica della legge sulle rappresentanze all’estero. Pertanto la SAIG si auspica che nuove regole entreranno in vigore affinché cambi questo status quo, le cui conseguenze sono a carico delle comunità italiane che vivono all’estero. Di conseguenza, la nostra Società col solo desiderio di dare un contributo alla nuova riforma adeguata sulle rappresentanze elette all’estero, ha consegnato nelle mani del Segretario Generale, Michele Schiavone, alcune proposte che si auspica vengono prese in considerazioni.

Per dovere d’informazione, di seguito le proposte con le relative motivazione presentate dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG):

Proposta di discussione per la modifica della legge istitutiva della rappresentanza eletta all’estero

La legge relativa all’elezione e alle prerogative del COMITES e del CGIE:

– Il CGIE dovrebbe essere eletto non dalle associazioni e dai COMITES ma dai cittadini nella medesima consultazione elettorale dei COMITES

(l’associazionismo attuale non permette più una rappresentanza idonea all’importante ruolo di responsabilità cui è chiamata ad esprimersi)

– I membri del CGIE non possono far parte dei COMITES (e viceversa): o COMITES o CGIE (vedi art. 10, co. 4 L. 286/2003 istitutiva dei COMITES, ove si prevede la sola incompatibilità a far parte del CGIE del solo presidente del COMITES).

(La stessa previsione di elezione del CGIE da parte dei COMITES giustifica l’incompatibilità dei membri (e non solo del presidente) a far parte di un organo che essi stessi hanno eletto)

– I membri del CGIE dovrebbero essere uno per ogni circoscrizione consolare (riduzione dei membri = riduzione di spese) e uno per l’Ambasciata del Paese. Tale membro dovrebbe lavorare in sinergia col COMITES, il Consolato e le autorità locali per dare maggiori attenzioni e ascolto alle esigenze degli italiani residenti all’estero;

(Un membro per ogni circoscrizione consolare coprirebbe meglio la realtà geografica degli italiani residenti all’estero: per fare un esempio concreto, in Svizzera la circoscrizione di Berna e Neuchâtel e Ginevra non godono di un membro di rappresentanza, pur essendone presenti ben 6. Dunque 4 circoscrizioni consolari oltre Berna, 6 membri del CGIE, ma due circoscrizioni scoperte)

– Le riunioni dei membri del CGIE di ogni nazione dovrebbero riportare ai parlamentari eletti all’estero le problematiche che questi ultimi sarebbero tenuti a risolvere nel migliore dei modi in Parlamento (viene auspicata maggiore sinergia, maggiore coordinamento e, dunque, migliori risultati di quelli attuali).

Carmelo Vaccaro

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L’Associazione “Gli Agli amici della Vespa – Ginevra”, al “Salon Vintage” a rappresentare l’Italia e il prestigioso marchio italiano

Nei quattro giorni del “ Salon Vintage” dedicato dagli anni 20 agli anni 90, svoltosi dal 11 al 14 novembre scorso, L’Associazione “Gli Agli amici della Vespa – Ginevra”, ha accolto circa 1500 visitatori nello spazioso stand dove ha disposto una bella esposizione di vespe d’epoca.

Organizzato nel quadro di uno degli eventi dell’anno proposti nel Cantone di Ginevra, “Les Automnales”, il “Salon Vintage” è stato proposto per tutti gli appassionati degli ultimi decenni e di coloro che avrebbero voluto conoscerli,

L’esposizione delle vespe d’epoca collocate dagli amici vespisti ginevrini, ha proposto un tuffo nel passato di un marchio italiano che ha visto crescere tanti di noi: la mitica Vespa Piaggio. Erano esposte diverse edizioni di diversi anni di produzione per tutte le preferenze. Un’esperienza sensoriale, emotiva e intellettuale che rende i visitatori protagonisti di un revival che trascende i confini temporali, in cui il passato è fonte d’ispirazione.

La moda che vive due volte”. Un intero fine settimana per perdersi tra abbigliamento, accessori, bellezza, gusto, grandi firme della moda, stile di vita e musica; tutto rigorosamente “d’annata”.
Un’immersione nello stile di vita, nella moda e nel costume di uno “scampolo di storia” con un evento collaterale coinvolgente, come il tour magico virtuale, proposto da Riccardo Galardi “Galardi Media Network”, che ha trasportato virtualmente i tanti appassionati a fare un giro tra le montagne del vicino Jura.

In generale il “Salon Vintage” ginevrino, si è rivelato un emozione che ha percorso il periodo che va dagli anni “’20 agli anni ‘90”, con la moda, il modernariato, articoli da collezionismo, profumi, capi sartoriali dell’epoca, pezzi di design, con un occhio di riguardo al mercato che si è creato intorno ad essi e al mondo del collezionismo.

L’Associazione “Gli Agli amici della Vespa – Ginevra, in questo evento, hanno altresì portato il partenariato con la SAIG, impegnandosi anche nella raccolta fondi per le zone terremotati, organizzata dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG).

I nostri fervidi ringraziamenti vanno al Presidente Peppino De Cubellis e al suo comitato per il prezioso aiuto nella raccolta fondi e per aver ben rappresentato i colori italiani in questo evento del Salon Vintage 2016 à Palexpo.

Carmelo Vaccaro

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Un monumento per gli italiani, riforma della legge sui COMITES e CGIE, Amnistia fiscale e sociale. La SAIG in missione in Svizzera per incontrare la rappresentanza diplomatica italiana

Una delegazione della SAIG condotta dal coordinatore Carmelo Vaccaro e composta da Antonio Scarlino, Presidente dell’Associazione Regionale Pugliese, Riccardo Galardi, Presidente dell’Associazione ciaoitalia.tv e Alessandra Testaguzza, consulente giuridico della Società, si è recata per incontrare ed intervistare i Consoli della Svizzera nei giorni del 14 e 15 novembre, per concludere il 16 all’Ambasciata di Berna ed il 17 al Consolato Generale d’Italia a Ginevra.

Si è trattato di un’iniziativa volta, sì, ad intervistare i Consoli italiani presenti in terra elvetica, al fine di presentarli (sono tutti di recente nomina) e di permettergli di raccontarci come si sono organizzati per meglio svolgere il loro mandato e quali siano gli obbiettivi da raggiungere nel breve e nel lungo periodo, ma anche per coinvolgerli in un paio di iniziative importanti: per la possibile apposizione di monumenti dedicati all’emigrazione italiana come simboli per i sacrifici fatti dai nostri connazionali negli anni passati in terra straniera e della collaborazione che nel tempo hanno prodotto in favore dei luoghi che li hanno accolti; e per verificare la disponibilità delle rappresentanze consolari a partecipare o sollecitare un tavolo di discussione come spunto di riflessione per ipotizzare in futuro una riforma della legge sulle rappresentanze elette (COMITES e CGIE) in modo da renderla più adeguata ed efficiente alle moderne esigenze dei connazionale all’estero così da permettere a queste entità di operare in maniera più proficua per tutti.

Altro obbiettivo di questo viaggio per circoscrizioni consolari era quello di informare i Consoli degli altri cantoni, nonché l’Ambasciatore, della nuova normativa federale, entrata in vigore lo scorso 1 ottobre 2016, che ha inserito nel codice penale svizzero il reato di truffa agli enti assistenziali che punirà penalmente e con l’espulsione dalla Svizzera, coloro che abbiano usufruito di aiuti sociali omettendo di dichiarare la totalità del proprio patrimonio posseduto in Svizzera e/o all’estero.

Questa nuova legge andrà ad incidere pesantemente anche sui nostri connazionali e, tenuto conto del fatto che Ginevra è l’unico cantone che ha previsto un’informativa capillare a tutti gli assistiti e gli ha dato la possibilità di un periodo entro e non oltre il quale inviare una domanda di regolarizzazione che possa evitare, almeno, problemi penali ed espulsioni, la SAIG ha ritenuto importante informare le rappresentanze consolari tutte e l’Ambasciata.

L'immagine può contenere: 20 persone, persone che sorridonoLunedì 14 la delegazione ha dato inizio a questo viaggio itinerante attraverso la Svizzera con il Console Generale di Lugano, il Min. Plenipotenziario Marcello Fondi, per poi proseguire nel pomeriggio con l’incontro con il giovanissimo Console di Basilea, Michele Camerota. Entrambi hanno aderito con molta partecipazione alla proposta dell’apposizione dei monumenti all’emigrazione italiana nella propria circoscrizione consolare (ed anzi, il Console Fondi ha anche segnalato che nella propria circoscrizione non esiste nulla di tal genere che possa anche fungere da simbolo per le cerimonie ufficiali, in modo da apporre una corona) ed anche alla proposta riguardante la possibile discussione di riforma della legge sulle rappresentanze elette, previa premessa che, naturalmente, non spetta di certo alle rappresentanze consolari provvedere ad una tale incombenza, essendo la stessa di esclusiva competenza del legislatore. Ma, comunque, stante il fatto che tutto è perfettibile, i Consoli, di concerto con la SAIG, i COMITES, i CGIE, le associazioni, i Parlamentari eletti all’estero, possono (e devono, secondo Camerota) farsi carico per uno spunto di riflessione sulle problematiche dell’attuale legge e per farsi portatori di individuare tali problematiche e segnalarle, se del caso, al legislatore.

Sulla stessa linea anche il Console Generale di Zurigo, il Min. Plenipotenziario Giulio Alaimo, altro giovane console di fresca nomina, il quale si è detto anch’egli disponibile per farsi parte diligente presso le istituzioni svizzere locali della sua circoscrizione consolare per ottenere il permesso di posizionare dei monumenti e, per quanto riguarda la discussione di riforma per la legge sulle rappresentanze elette, e previa la stessa premessa già fatta anche dagli altri suoi colleghi, ha concordato sul fatto che se ne possa discutere nel seno di una tavola rotonda volta ad individuare una strada che possa portare nel tempo ad una riforma possibile.

Proseguendo gli incontri, il 16 è stata la volta dell’Ambasciatore di Italia a Berna, Marco Del Panta, il quale ha accolto la delegazione SAIG con molto disponibilità e cortesia.

Sulla questione dell’apposizione di monumenti si è detto disponibile ed ha trovato l’iniziativa lodevole e per la circoscrizione che compete all’Ambasciata (Berna e Neuchatel) si farà portavoce per la realizzazione della proposta.

Sui tagli ai finaziamenti pubblici ha riferito che la situazione è meno grave di quel che pensava, essendo detti tagli notevoli solo per i corsi di lingua italiana. L’Ambasciatore ha risposto anche sui rapporti tra Italia e Svizzera relativamente alle tensioni in Canton Ticino che hanno portato alla vittoria del no al recente referendum che riguardava la questione dei frontalieri. Ha sottolineato il fatto che a livello di Confederazione i rapporti tra i due paesi sono ottimi ma che, nonostante questo, il Ministro Gentiloni è stato molto solerte e deciso, dopo il referendum, a prendere contatti con le istituzioni elvetiche in modo da chiarire la posizione della Svizzera rispetto a queste problematiche che, sia pur locali, testimoniano comunque un disagio nei confronti dei lavoratori italiani. Essendo di competenza federale il libero scambio e la libera circolazione dei lavoratori tra l’Italia e la Svizzera, l’Ambasciatore stesso si sta recando piu’ frequentemente in Ticino per testimoniare la sua vicinanza ai nostri connazionali e la storica prossimità culturale, linguistica e commerciale con questo cantone, soprattutto per quanto riguarda la regione Lombardia.

Per quanto riguarda, invece, l’iniziativa posta dalla SAIG circa una riforma della legge sui COMITES e CGIE, ha sottolineato come le rapresentanze diplomatiche non fanno parte né del potere legislativo, né di quello esecutivo e, quindi, potrà farsi carico, di convogliare a Roma le istanze della collettività e quindi se emergesse nella collettività una posizione unitaria nel senso di rivedere la legge sulla rappresentanza degli italiani all’estero, noi ce ne faremo certamente carico per trasmettere al ministero le istanze in proposito raccolte, anche se secondo lui esistono delle orgamizzazioni a cio’ deputate come i CGIE che sono le sedi dove discutere di queste cose. Esistono i senatori e deputati all’estero incaricati di questo. L’Ambasciata, d’altra parte intrattiene rapporti con le istituzioni elette presenti sul territorio, come i COMITES, e ogni circoscrizione ha i suoi cui riferirsi, e poi esiste una riunione annuale tra i COMITES che si chiama INTERCOMITES in seno alla quale si potrà discutere anche di queste cose.

Il 17 novembre, la SAIG ha incontrato l’ultimo in ordine di tempo, ma primo come importanza, visto che è il Console Generale d’Italia a Ginevra ove la SAIG ha la sede, Antonino La Piana, il quale, al di là dei cinque monumenti già apposti dalla SAIG a Ginevra e nelle città partner, è stato coinvolto nell’iniziativa di posizionare dei monumenti negli altri due cantoni della circoscrizione di Ginevra, vodese (VD) e vallese (VS). Su tale iniziativa il Console ha espresso entusiasmi e disponibilità e si adopererà per la realizzazione di questo progetto.

Per quanto riguarda, invece, la sua organizzazione in seno al Consolato di Ginevra, forte delle sue precedemti esperienze in molti altri paesi, auspica una fattiva collaborazione di tutte le parti in campo (COMITES, CGIE, realtà associative) in modo da favorire un lavoro proficuo in favore dei residenti nella sua circoscrizione consolare. Secondo La Piana l’unione fa la forza ed in questo senso intende lavorare.

La SAIG rende noto che ha avuto modo di constatare una rappresentanza diplomatica in Svizzera giovane e di grande competenza che ha la consapevolezza di dover svolgere il proprio mandato in un periodo storico caratterizzato dai molti e nuovi flussi migratori (secondo la Fondazione Migrantes, nel 2015 sono stati 107.000 gli emigrati italiani in tutto il mondo e la Svizzera è al terzo posto). Si tratta di diplomatici entusiasti con molta voglia di fare che utilizzano anche i molti canali messi a disposizione dalla tecnologia moderna, come i social, per raggiungere il più grande numero di connazionali e rendere il più possibile efficienti ed efficaci i servizi consolari, adatti anche alle diverse esigenze di coloro che si rivolgono al Consolato, sia che si tratti di emigrati di tipo tradizionale, sia che si tratti dei nuovi emigrati, i professionisti, per intenderci. Tutti stanno, o hanno già, predisposto un’organizzazione adatta a tutti i tipi di esigenze, ben consapevoli che il servizio da rendere all’utenza va proposto come servizio che venga percepito come non solo utile, ma anche costruito sulle esigenze particolari che l’utenza possa avere. Michele Camerota ha parlato, in questo senso di “sportello amico” e di consolato come “vera casa degli italiani”. E tutti si muovono in prima persona rendendosi disponibili all’incontro anche presso le associazioni che raccolgono i molti connazionali residenti nelle varie circoscrizioni, in modo da avvicinare le istituzioni alla cittadinanza.

La SAIG si propone di pubblicare nei prossimi mesi le interviste integrali ai nostri Consoli e quella dell’Ambasciatore. Si ringraziano fin da ora tutti i diplomatici incontrati per la loro disponibilità all’incontro ed alle iniziative proposte, e per la calda accoglienza alla delegazione SAIG, augurandogli, al contempo, un buon e proficuo lavoro.

La Redazione
“La Notizia di Ginevra”

 

Alla festa annuale dell’Associazione Regionale Sarda ginevrina: danze e tradizioni della Sardegna

L'immagine può contenere: 11 persone, persone in piedi e spazio al chiusoIl Gruppo folkloristico P. Mereù di Tonara, località della Barbagia situata al centro della Sardegna, come da tradizione, molto gradita al pubblico ginevrino, ha fatto da cornice alla tradizionale festa annuale del Circolo di Ginevra dell’Associazione Regionale Sarda, il 12 novembre scorso.

Il Presidente Lorenzina Zuddas ed il Comitato, hanno dato vita alla colorata kermesse tra balli e canti popolari tradizionali. I costumi antichi della Città di Tonara, hanno ulteriormente decorato la Salle de fêtes di Carouge, dove si è svolta una serata danzante accompagnata dalla musica de l’”Orchestra di Casa Nostra”, che ha fatto da sottofondo musicale ai tenori e ai balli folkloristici dell’Isola. Secondo tradizione anche la cena, a base di gnocchetti al ragù e di porcetto che i partecipanti hanno gustato apprezzando, anche attraverso il cibo, l’espressione della cultura sarda a Ginevra.
Gli stand predisposti, con esposizione e vendita di prodotti tipici gastronomici ed artigianali, hanno donato, ancor di più, un’atmosfera di tipicità alla serata.

La serata è stata anche un’occasione per rafforzare i rapporti d’amicizia tra associazioni, con la presenza del Presidente del Circolo Sardo di Losanna, Josiana Masala accompagnata da una cospicua delegazione, con il rappresentante della Federazione dei Circoli sardi in Svizzera, Antonio Mura e con diversi rappresentanti di altre associazioni italiane.
In apertura di serata, il Presidente Lorenzina Zuddas, dopo i ringraziamenti di rito, ha chiamato sul palco le personalità presenti per la presentazione ed il consueto saluto degli ospiti. Per l’edizione 2016, a rappresentare la Città di Carouge sono stati chiamati, Alain Etienne, Presidente del Consiglio Comunale e Daniel Mouchet, Presidente del Cartel di Carouge.

I loro discorsi sono stati volti ad evidenziare il continuo impegno di collaborazione dell’Associazione Sarda che mira a mantenere stretti i legami d’amicizia con la Città di Carouge, chiamata anche “La Città Sarda”. Anche il Presidente della Federazione Sardi in Svizzera, ha evidenziato la tenacia e la costante presenza del Circolo di Ginevra nella promozione della regione Sardegna a Ginevra.

Una festa particolare, quella dell’Associazione Regionale Sarda, nel panorama dell’associazionismo ginevrino, la quale si distingue non solo per il pranzo rigorosamente tipico, ma anche per la promozione della cultura musicale, gastronomica ed dei costumi della Regione Sardegna.

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Maccheroni alla Lucchese al primo corso di cucina di novembre

L'immagine può contenere: 13 persone, persone seduteDalle innumerevoli pietanze dalla Regione Toscana, per il primo corso di Cucina della SAIG, del mese di novembre, si è scelto di fare una ricetta povera tipicamente lucchese: Maccheroni alla Lucchese.
Si tratta di una pasta fatta a mano, molto saporita e sostanziosa; lunga circa 3 cm e larga tra 3-4 cm. Questi manufatti di pasta fresca in Lucchesia sono chiamati anche ‘Tacconi’. E’ una pasta adatta a sughi di carne e di funghi.
Il Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, Menotti Bacci responsabile del Corso, si è preso il tempo di deliziare molti dei nuovi avventori che frequenta questa attività culinaria promossa dalla SAIG. di fatti, si sono aperti le iscrizioni per rimodellare la squadra che seguirà il nuovo percorso culinario, che ci farà viaggiare tra le vecchie ricette delle nostre regioni italiane.
Dopo la decisione dei dirigenti SAIG di aumentare il numero degli iscritti, si rende noto che rimangono 3 posti prima di chiudere le iscrizioni per il Corso di Cucina della SAIG.
Non è nostra usanza pubblicare le ricette, ma per questo semplice piatto, faremo un’eccezione.
Ingredienti per 8 persone: 500 gr farina tipo 00 – 3 uova – qb acqua – 1 pizzico sale
Istruzioni:
-Disporre la farina a fontana sulla spianatoia di legno, formare un cratere, mettere le uova e il sale nel centro.
-Con la punta delle dita amalgamare le uova tra loro e poco alla volta incorporare la farina. Se necessario aggiungere un po’ d’acqua. Lavorare il composto finché risulta elastico, liscio e ben amalgamato.
-Fate una palla e copritela con un panno leggermente umido, lasciatela riposare per circa mezz’oretta, dopo sarà più facile lavorarla.
-Stendere la pasta con l’aiuto del matterello fino a quando avrà raggiunto uno spessore sottile ed omogeneo e lasciate asciugare per pochi minuti.
-Arrotolate la sfoglia senza stringere, affettatela in strisce di circa 3/ 4 centimetri aiutandovi con un coltello a lama lunga e affilata. Allargate le strisce di pasta e tagliatele a pezzi più o meno regolari lunghi circa 3 centimetri. Per preparare questo formato alcune massaie dopo aver steso la sfoglia la tagliano senza arrotondarla a quadrati di circa 3 cm di lato.
-Può essere utilizzata subito cuocendola in una pentola larga di acqua bollente e salata. Quando saranno arrivati a cottura, scolarli e condirli.
-Se dovete conservarla per qualche giorno, allargatela su un canovaccio leggermente infarinato e lasciatela asciugare per un paio di ore.
Una cosa è certa: dopo aver gustato questa pietanza, i frequentatori del corso, si sono deliziati!
Per finire, un dolce preparato da Claude Romanato, ha addolcito i palati di tutti, con una deliziosa torta caprese, personalizzata per la SAIG.
Al prossimo corso, giovedì, 24 novembre, ci aspettano gli arancini preparati da Giuditta Lentini Derito e dolci siciliani a sorpresa.
Carmelo Vaccaro

UNA PICCOLA SVOLTA NELL’“AMNISTIA SOCIALE A GINEVRA”

L'immagine può contenere: 3 persone, persone in piedi e vestito eleganteLa SAIG incontra con il Consigliere di Stato Mauro Poggia

Come noto, ormai da qualche giorno tutti coloro che sono beneficiari a Ginevra di aiuti sociali, hanno ricevuto un’informativa dal DEAS (Dipartimento dell’impiego, affari sociali e salute) a firma del Consigliere di Stato Mauro Poggia, mediante la quale sono stati informati che dal 1 ottobre 2016 è entrata in vigore una nuova norma del codice penale svizzero che punisce chi è responsabile di reato di truffa agli enti assistenziali nel momento in cui chi ha richiesto, o riceve comunque aiuti, senza aver dichiarato la totalità del proprio patrimonio ovunque si trovi nel mondo.

Con la predetta informativa gli interessati sono stati resi edotti, in maniera puntuale, circa l’esistenza questa norma, le sanzioni che essa prevede (compresa l’espulsione dal territorio svizzero da 5 a 15 anni per coloro che non hanno nazionalità svizzera) e la possibilità di inviare una domanda di regolarizzazione, entro e non oltre il 31 dicembre 2016, onde evitare la procedura penale e l’espulsione. Attenzione, però. Quanto all’eventuale restituzione di quanto indebitamente percepito considerando un periodo di tempo di 7 anni, la domanda di regolarizzazione non eviterà questa ipotesi. Non si tratta, cioè, come da qualcuno sostenuto, di un’amnistia totale, bensì semplicemente di evitare problemi di tipo penale e non anche di tipo finanziario.

Va detto che questa possibilità è stata prevista nel solo cantone di Ginevra dal momento che il Consigliere di Stato Mauro Poggia ha stilato un accordo con il Procuratore generale in modo da attendere la fine del 2016 per iniziare le denunce penali previste dalla normativa appena entrata in vigore. Negli altri cantoni nulla di tutto ciò è stato, all’oggi, ancora previsto.

La SAIG, nella persona del coordinatore Carmelo Vaccaro, con la collaborazione dell’Avv. Alessandra Testaguzza, consigliere giuridico della Società, si è fatta promotrice di un’iniziativa volta a sensibilizzare le autorità di competenza cantonali, nella persona del Consigliere di Stato, Mauro Poggia, affinché potesse prolungare il periodo offerto per procedere alla regolarizzazione, atteso che la tempistica è piuttosto stretta. E proprio di questo la mattina dell’11 novembre si è parlato presso l’ufficio del Consigliere di Stato.

Stante il fatto che, come riferito da Poggia, non è possibile estendere ulteriormente il periodo già programmato, Carmelo Vaccaro ha però ottenuto l’autorizzazione a che la SAIG proceda ad inviare dei formulari, che saranno all’uopo predisposti proprio dal Dipartimento, debitamente compilati, in modo da offrire un canale molto rapido e semplificato a tutti coloro che vorranno inviare la domanda di regolarizzazione nei tempi stretti ancora utili.

In pratica, la SAIG potrà, dunque, mettere a disposizione un mezzo rapido, adeguato e, soprattutto, autorizzato per presentare la domanda di regolarizzazione senza dover allegare alcuna documentazione, attività che potrà essere poi compiuta con calma in un momento successivo. Inoltre, previo specifico accordo di Mauro Poggia con il Consigliere di Stato, Serge Dal Busco, le domande inviate tramite questa procedura, saranno considerate automaticamente valide anche per il fisco svizzero, nel senso di piena adesione anche all’amnistie fiscale partielle 2010. Tali domande, da inviare entro e non oltre il 31.12.2016, come già previsto, potranno essere trattate anche nei primi mesi del 2017.

In questo modo si riuscirà a conciliare tutte le esigenze: la necessità di mettersi in regola, sia con il DEAS che con l’Hôtel des finances, la rapidità della procedura nei termini previsti e la possibilità di reperire tutta la documentazione necessaria in un momento successivo.

Chi deve procedere ad una domanda di regolarizzazione?

Tutti coloro che beneficiano di aiuti sociali, sia richiesti esplicitamente, sia erogati d’ufficio (pensiamo a quanti ricevono uno sconto di pochi franchi sul pagamento dell’assicurazione malattia, facilitazione decisa dalle istituzioni preposte sulla base delle dichiarazioni delle imposte. Dichiarazioni, che, però, possono non essere complete, perché mancanti dei beni posseduti all’estero) e, dunque: aiuti per il pagamento dell’alloggio, per le spese mediche e/o dentistiche, per i mezzi pubblici, per l’assicurazione malattia ed anche aiuti erogati dall’Hospice général.

Dopo questa prima fase che, certamente, va ad evitare problemi penali, compresa l’espulsione, si aprirà una fase di deposito documentazione, che verrà richiesta agli aderenti alla regolarizzazione, e, successivamente, gli uffici procederanno a rifare i conteggi sulla base di quanto dichiarato e a richiedere, se ne dovessero ricorrere gli estremi, la restituzione, in tutto o in parte, di quanto indebitamente percepito, con una retroattività di 7 anni.

Va da sé che, in caso di difficoltà nella restituzione, gli uffici potrebbero accettare un accordo per facilitare il rientro dal debito.

Concludendo, dunque, la SAIG ha già ricevuto, come da accordi, il formulario predisposto dal DEAS per permettere una rapida adesione all’iniziativa messa in campo dal Consigliere di Stato Mauro Poggia e, attraverso il Consulente legale l’Avv. Alessandra Testaguzza e i collaboratori di cui si avvale, darà un aiuto concreto a tutti coloro che si recheranno presso la sede per riempire detti formulari, provvedendo, inoltre, anche all’invio/deposito delle domande di regolarizzazione al Dipartimento.

Dopo questo incontro col Consigliere di Stato, Mauro Poggia, abbiamo preso coscienza che non vi è più tempo di riflettere ma di agire uniti per informare i cittadini tutti a quali rischi corrono se non regolarizzano in tempo la propria posizione fiscale.

Le conferenze medicali alla SAIG: la Clinique de l’Oeil con il Dr. Dino Grasso e il Dr. A. Aref.

L'immagine può contenere: 2 persone, persone sedute e spazio al chiusoLa SAIG ha ospitato la seconda conferenza annuale della Clinique de l’Oeil. I professionisti oculisti che hanno rappresentato la Clinica ginevrina, Dr. Dino Grasso e il Dr. A. Aref, hanno spiegato in dettaglio i problemi e soluzioni che riguardano la cataratta e del glaucoma.

Dr. A. Aref e la cataratta

La cataratta consiste nell’opacizzazione e degradazione graduale del cristallino, la lente posta dietro alla pupilla. La forma di cataratta più comune è quella legata all’età, infatti è un problema frequente dopo i 65 anni di età, anche se può, in forma molto rara, apparire anche alla nascita. In questo caso è l’espressione di un’infezione intra uterina o di una malattia genetica e bisogna intervenire rapidamente tramite l’operazione degli occhi per non compromettere il corretto sviluppo della visione del bambino.

La forma di gran lunga più comune è legata all’età, ma una cataratta può comparire anche alla nascita. Se pur rara può essere l’espressione di un’infezione intra uterina o di una malattia genetica e in questo caso bisogna operare rapidamente perché la presenza della cataratta impedisce il corretto sviluppo della visione nel bambino.
La cataratta può però essere secondaria anche a un trauma, ad un’esposizione prolungata al sole o a raggi ultravioletti, ad infezioni intraoculari anche all’uso prolungato di alcune medicine come ad esempio il cortisone.

Nella sua forma più comune i sintomi appaiono lentamente nel corso di mesi se non di anni e consistono in sintomi puramente visivi. L’occhio è sempre tranquillo ma la vista si riduce, soprattutto da lontano e la sera mentre la visione da vicino è meno disturbata. I pazienti puliscono spesso gli occhiali perché hanno la sensazione di vedere con lenti sporche e cambiano spesso le lenti, infatti la vista è sfocata. I pazienti colpiti sono sensibili alla luce, vedono degli aloni (esempio dai fari delle macchine) ed anche la vista dei colori può essere alterata, essi appaiono meno nitidi.

La cataratta è facile da diagnosticare e l’unica soluzione è chirurgica, tramite un’operazione chiamata facoemulsificazione ad ultrasuoni. Essa, rispetto agli interventi di soli 25 anni fa, è molto meno invasiva . Non c’è bisogno di iniezioni per l’intervento ma solo di gocce. L’incisione è talmente piccola, circa 1,5 / 2 mm, che si chiude da sola senza punti di sutura. La durata dell’operazione è ridotta a soli circa 15 minuti. Di solito un’ora dopo l’intervento il paziente può tornare a casa.
Nel cristallino, diventato opaco, si impianta una lente intraoculare pieghevole, in plastica o in silicone. Le lenti in questione possono essere mono focali, ossia permettono di vedere da lontano e correggono l’astigmatismo, o multifocali, che permettono di vedere da lontano e da vicino, ma non correggono l’astigmatismo. In tutti i casi, dopo l’intervento, il paziente può eliminare gli occhiali.

Pur essendo legata soprattutto all’età, si può prevenire la cataratta tramite un’alimentazione sana, ricca in Vitamine A ed E, portando gli occhiali da soli e facendo controlli oftalmologici frequenti, grazie ai quali il medico oculista giudica se c’è una cataratta in corso.

Molto più pericolosi della cataratta per la nostra vista sono il glaucoma e la DMLA.
Il glaucoma è una malattia caratterizzata da un aumento della tensione oculare. Si può fare un paragone con un lavandino da cui esce acqua. Se l’acqua scorre senza intoppi, non ci sono problemi, ma mettiamo caso che l’acqua scorre e il lavandino è ingorgato, l’acqua esce inondando tutto. Nell’occhio, infatti, entrano e escono dei liquidi. È necessario un equilibrio tra il nervo ottico e i liquidi; ove questo non avviene, la pressione dei liquidi danneggia il nervo ottico.

Questa malattia può accadere a qualunque età, ma sotto i 40 anni la percentuale è più bassa dell’1%.
La maggior parte delle persone interessate ha più di 60 anni quindi l’età è un fattore importante. Importante è pure la il fattore ereditario: chi ha un familiarità stretta con il glaucoma deve farsi controllare perché ha il 30% in più di possibilità di avere la stessa malattia rispetto a chi non ha il glaucoma in famiglia. Anche diabete, ipertensione e colesterolo sono fattori predisponenti.

Dott. Dino Grasso: Si hanno due forme di glaucoma.

Il primo acuto è dovuto a un blocco totale e improvviso dell’escrezione, ciò determina una sintomatologia acuta grave e dolorosa, abbassamento della vista, occhio rosso molto doloroso, il paziente ha spesso anche nausea e vomito e si reca rapidamente al Pronto Soccorso.
Più pericoloso perché non doloroso e apparentemente senza sintomi è la forma cronica che è inoltre la più diffusa. In questo caso , la pressione aumenta più lentamente senza raggiunger valori troppo elevati.
L’occhio è tranquillo, il paziente ha la sensazione che la sua vista sia la stessa, quando, in realtà, il suo campo visivo in periferia si riduce.

Il danno è irreversibile, l’unica prevenzione consiste in controlli regolari, il trattamento consiste nel 95% dei casi nelle gocce, più raramente si ricorre al laser o all’intervento.

Altra grande minaccia per la vista dopo i 60 anni è la DMLA, ossia la degenerazione maculare legata all’età .
Questa malattia è responsabile del 50 per cento dei casi di ipovisione nei paesi sviluppati.
Come dice il nome, il fattore decisivo è l’età, ma anche qui diabete, colesterolo, ipertensione e fumare sono fattori predisponenti, infatti chi soffre d’ipertensione, colesterolo e diabete e i fumatori rischiano che nella macula, la zona centrale della retina, responsabile della visione centrale e dei colori, si formano prodotti di scarto, danneggiandola. Chi soffre di DMLA vede delle macchie che impediscono una buona visione e delle linee deformate laddove devono essere dritte.

Anche qui, due sono le forme fondamentali.
La prima è la forma atrofica, la più diffusa e quella contro cui conta soprattutto la prevenzione: il trattamento non è molto efficace, consiste per ora in vitamine e in strumenti per ipovedenti.
Più efficaci possiamo essere nella forma detta umida. E’ detta cosi perché caratterizzata dalla formazione di neovasi dalla parete fragile che perdono liquido.
Disponiamo infatti di iniezioni intraoculari capaci di ridurre se non eliminare il liquido in eccesso.

Anche in questo caso la prevenzione non consiste solo nei controlli della vista, ma anche e soprattutto nel controllo del peso, evitando di consumare frutti di mare e carne rossa in eccesso, mangiando cibi ricchi in vitamine, controllando la pressione, il colesterolo e nell’evitare fumo ed eccesso di alcool.

In conclusione, la prevenzione della nostra salute oculare non è molto diversa da quella della maggior parte delle altre malattie. Basta fare attenzione tramite controlli oculistici regolari, soprattutto in età avanzata, tramite una vita attiva, mangiando cibi ricchi in vitamine, evitando vizi in maniera eccessiva (alcool e fumo) e prestando attenzione ai nostri occhi proteggendoli, ad esempio, ai raggi solari diretti.