Archivio Tag: toscana

Pic-Nic di fine attività 2016-2017 per l’ Associazione Lucchesi nel Mondo

19667578_1579391995444802_4426682985401802916_o

Col Pic-Nic l’Associazione Lucchesi nel Mondo chiude le attività 2016-2017

Anche se il tempo è stato poco clemente, non ha impedito all’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, di chiudere il programma 2016-2017 con il tradizionale Pic-Nic. Una giornata nuvolosa e fresca ha convinto i vertici dell’Associazione toscana d’incontrare, per salutare prima delle ferie estive, i suoi soci e simpatizzanti.

19667578_1579391995444802_4426682985401802916_oAccolti dal Comitato, con in testa il Presidente Menotti Bacci per un suntuoso aperitivo a base di crostini alla salsiccia e alle olive, i partecipanti hanno avuto modo di trascorrere in allegria un pomeriggio tra amici, intorno ad una grigliata di galletti e salsiccia toscana con contorni di insalate, ciliegie e anguria per frutta e, rigorosamente, vini toscani.

All’occorrenza non poteva di certo mancare il vino Chianti che, bevuto nelle giuste quantità, ha contribuito a tenere elevato lo spirito dei commensali e ad affinare il carattere vivace, tipico degli abitanti di Castruccio Castracani, nonché, di Ilaria del Carretto. Un momento per brindare alla Toscana e promuovere le sue eccellenze culturali e gastronomiche, apprezzate ovunque nel mondo.

Per l’Associazione Lucchesi nel Mondo di Ginevra, l’unica associazione toscana della Svizzera romanda, promuovere la Toscana non vuol dire solo favorire i suoi prodotti finiti, ma anche diffondere un patrimonio di usanze, quali gastronomiche, che li sorreggono. Da anni la «Lucchesi nel Mondo» svolge tale compito, facendo scoprire le eccellenze toscane ai connazionali italiani e svizzeri, attraverso un calendario ricco di eventi sociali e culturali, comprese le apprezzate lezioni di cucina.

Una grande soddisfazione per l’operato dell’associazione in generale e per le grigliate proposte. Insomma, un successo al quale tutto è andato cooperando: l’ottima tavola, l’ineccepibile organizzazione malgrado le incerte condizioni meteorologiche.

19748483_1579392038778131_8085375665482184487_n

I rappresentanti della Regione Toscana a Ginevra, sono stati, ancora una volta, all’altezza di assumere l’ottimo ruolo organizzativo e nell’eccellente maniera d’interpretare il senso dell’ospitalità di paro altre associazioni italiane, per la quale continuano assiduamente le loro attività, allo scopo di mantenere la presenza italiana nel Cantone di Ginevra.

 

Di Carmelo Vaccaro

Piemonte e Toscana all’ultimo Corso di Cucina della SAIG prima delle ferie estive

19221694_1558657804184888_6367912237341688718_o

L’ultimo corso di cucina della SAIG è stato caratterizzato da due regioni italiane: Piemonte e Toscana. Vitello tonnato per il Piemonte e per la Toscana, Spaghettoni al sugo toscano alla salsiccia hanno saziato l’appetito dei superstiti del Corso. Infatti, alcuni assenti si sono persi l’occasione della buona compagnia e della buona cucina eseguita dal responsabile del Corso, Menotti Bacci con la deliziosa consorte Lisette.

Alcuni decenni fa, correva voce con insistenza, che il Vitello tonnato sia stato inventato dai francesi. Altro che francese! Questa pietanza, è nata in Piemonte nel ‘700. Capperi e acciughe c’erano già, ma la maionese no e nemmeno il tonno.

19221784_1558657744184894_217246101410060951_o

“Nominarlo richiama subito alla mente gli anni ’80. Con gli antipasti a base di prosciutto e melone, le penne alla vodka come primo e, ovunque, il dilagare della panna: un “edonismo culinario” tutto modernità ed esterofilia, con i cibi tradizionali decisamente in ribasso. Sarà per questo che il piatto di cui stiamo parlando, il vitello tonnato, qualcuno preferiva chiamarlo “vitel tonné”. L’italiano, insomma, non era di moda. E poco importava che vitello, in francese, si dicesse “veau”. Eppure il vitello tonnato è un piatto antico e italianissimo, valido sia come antipasto che come secondo, che oggi sta tornando di moda.

Monsieur Tonné da Cuneo

Si tratta infatti di una ricetta piemontese, nata probabilmente nel Cuneese all’inizio del XVIII secolo, anche se la paternità del piatto è rivendicata pure dalla gastronomia lombarda, veneta ed emiliana. E dire che, all’inizio, il tonno nella ricetta nemmeno compariva: “Tonné” derivava infatti dal francese “tanné”, che significava “conciato”. La lingua transalpina era uno dei tanti ingredienti di quel miscuglio linguistico che contraddistingueva il Ducato dei Savoia, in cui il francese e l’italiano erano le lingue ufficiali ma dove alla fine tutti, sovrani compresi, parlavano il dialetto piemontese, zeppo di francesismi. Quel “tonné” dal suono francese, chissà, era forse un modo per dare lustro (magari ironicamente) e nobiltà a un piatto invece tipicamente popolare, preparato con gli avanzi della carne di vitello, lessata a lungo per ottenere la tanto agognata morbidezza. Secondo Giovanni Ballarini, professore universitario e accademico nella delegazione di Parma dell’Accademia italiana della cucina, “si può pensare che tonnato volesse in un primo tempo significare cucinato come fosse tonno e che la ventresca sottolio sia stata aggiunta in un secondo tempo, probabilmente attratta dal nome del piatto”.

19221694_1558657804184888_6367912237341688718_o

La SAIG si propone di darsi forza e la determinazione per proseguire questo percorso formativo con grande vigore ed intensità, predisponendo il necessario per far fronte alle richieste presenti e future.