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Gennaro Cannavacciuolo a Ginevra con Yves Montant, un italiano a Parigi

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29498011_1846482022069130_2363221654869377024_oDopo l’eccellente interpretazione nello spettacolo “Volare” di Domenico Modugno, Gennaro Cannavacciuolo ha interpretato con maestria Yves Montand, un altro pilastro della storia italiana emigrato con i genitori in Francia negli anni ‘20 dello scorso secolo.

Lo scorso 21 marzo, Cannavacciuolo, insieme alla Primavera ha portato uno spettacolo appassionante nella bella sala dell’Alhambra, Yves Montand, un italiano a Parigi. Uno spettacolo di grande spessore artistico, dove l’artista ha saputo coinvolgere il pubblico nella seducente storia di Montand.

Questa avventura di Cannavacciolo, membro d’onore della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, SAIG, prende il via con la “Prima nazionale, il 7 novembre 2015 a Monsummano Terme nel Teatro Yves Montand. Presenti in sala la Sig.ra Carole Amiel, vedova di Montand e Valentin Livi, loro figlio, sostenitori del progetto Voluto e co-finanziato dal comune di Monsummano Terme, lo spettacolo si presenta come un “docu-recital”: partendo dagli albori toscani di Yves Montand, si arriva ai trionfi parigini, una vita lunga 70 anni (1921- 1991).

Le canzoni più significative dell’artista scandiscono le fasi salienti della sua vita e carriera, costellata da straordinari successi e da importanti impegni politici. Canzoni che hanno fatto storia: Les feuilles mortes, A Paris, Sur le ciel de Paris, C’est si bon, A bicyclette, C’est à l’aube, Je suis venu à pied, Bella ciao, Mon manège à moi e Paris canaille….

La narrazione è di tipo cronologico e presenta, attraverso le canzoni, i momenti più rilevanti che hanno caratterizzato la vita fuori dal comune di Montand, all’anagrafe Ivo Livi:

– Gli esordi: figlio di immigrati poveri, manovale instancabile dall’età di 12 anni che
scopre il tuo talento, lo coltiva di notte lavorando di giorno. Inizia nei teatrini della periferia di Marsiglia sino ad approdare all’Olympia di Parigi e successivamente al Metropolitan di New York;

– L’amore, ovvero gli incontri sentimentali della sua vita: Edith Piaf, Simone Signoret
che sposerà nel 1951 ed a cui resterà legato per 35 anni, Marylin Monroe e Carole Amiel che sposerà e la quale gli regalerà la gioia della paternità;

– Il cinema: il periodo di Hollywood, l’incontro con Costa-Gavras;

– Gli incontri con grandi uomini di cultura e politici; Prévert, Picasso, Apollinaire, Kruscev, Kennedy, Tito e Mitterrand.

Di stampo classico e di grande eleganza, la struttura del recital è quella del teatro-canzone dove brevi monologhi, aneddoti, curiosità e note importanti che raccontano la vita di Montand ne introducono le canzoni, il tutto corredato da interessanti effetti-luce.

Oltre al pianoforte, Gennaro C29541434_1846482078735791_3574193860139548672_oannavacciuolo è accompagnato dalla batteria, dal contrabasso e dal sax-clarino che, in alcuni momenti di grande suggestione, proporrà degli assoli con ritmi swing.
Di grande impatto la proposta di tre numeri danzati con le claquette; Fred Astaire è stato un mito per Montand il quale emulava il ballerino americano e creerà il famoso numero Le garçon dansant.

La scenografia si ispira a quanto inventò Montand negli anni ’50: l’orchestra sul fondo del palcoscenico, in posizione centrale, nascosta da un velatino verde che attraverso un gioco di luci, a seconda delle esigenze, evidenzierà in musicisti e non solo…”

Oltre la carriera cinematografica, con gli spettacoli “Volare” di Modugno, “Il mio nome è Milly” e “Yves Montant, un italiano a Parigi”, Gennaro Cannavacciuolo si conferma l’uomo-spettacolo per eccellenza cui auguriamo un futuro ricco di soddisfazioni e successi.

di Carmelo Vaccaro