Alla vigilia di San Valentino, il corso di cucina della SAIG è stato caratterizzato da una pietanza dalla preparazione intrigante, dovuto ai numerosi ingredienti: Patate riso e cozze. (Tièdde de patàne, rìse e ccozze).
Una di quelle ricette tipiche antiche e regionali, di cui esistono numerosissime varianti. La tipica tiella pugliese del barese, che ogni famiglia fa in modo diverso, chi mette più patate, chi più riso, chi i pomodori interi chi la salsa e chi, ancora, nessuno dei due e chi, invece, aggiunge anche le zucchine.
Francesca Cannone, che ha guidato e preparato la pietanza con gli iscritti al corso, tra le altre cose, ha utilizzato qualche ingrediente in più, mostrato passo dopo passo questa pietanza pugliese, precisamente di Bari che, nel maggio del 2001 è stata premiata fra le quindici specialità di piatti regionali del mare, vincendo l’oscar al primo «Salone nazionale del pesce», inaugurato a Bologna. Una manifestazione importante poiché è stata seguita da una giuria d’esperti, promossa dall’«Uniprom» (consorzio che riunisce tutte le associazioni di categoria del settore).
Quasi certamente le origini di questa pietanza risalgono alla dominazione spagnola in Puglia. Il suo nome deriva dalla teglia, il recipiente in coccio in cui la “taiedda” viene preparata.
A partire da questo incontro culinario, la SAIG intende professionalizzare l’insegnamento delle pietanze regionali italiane, con due maestri della cucina della quale ha la responsabilità del corso di cucina della SAIG: F. Cannone e il presidente dei Lucchesi nel Mondo, Menotti Bacci.
Una modifica importante è stata apportata anche al numero delle iscrizioni, aumentati da dieci a dodici, per dare spazio non solo agli italiani, ma anche ai cittadini ginevrini. Di fatti, alcuni iscritti non sono italofoni.
Questo incontro bimensile, il secondo e l’ultimo giovedì del mese, volge a stringere i legami tra le culture culinarie regionali italiana e, nello stesso tempo, a promuovere i nostri prodotti per il piacere di deliziare i palati dei cultori.