In partenariato con il “Service Agenda 21, Ville durable de la Ville de Genève”, e nel quadro della Settimana della lingua italiana organizzata dalla SAIG, giovedì 20 ottobre si è tenuta una conferenza sul tema dell’ “Immigrazione italiana in Svizzera”.
La moderatrice, la dr.ssa Rosita Fibbi, del forum svizzero per lo studio della migrazione e della popolazione dell’Università di Neuchatel, ha intervistato quattro persone, esponenti di due onde migratorie diverse.
Le prime due, il Sig. Antonio Scarlino, Presidente dell’Associazione Pugliesi, ed il Sig. Gino Piroddi, membro della SAIG, hanno ampiamente esposto le loro rispettive esperienze, raccontando il vissuto di quando si arrivava in Svizzera intorno agli anni ’50, e di quanto fosse importante l’associazionismo fra conterranei, proprio per potersi integrare meglio.
Dall’altra parte, e come rilevato dalla moderatrice sicuramente specchio dei giorni nostri, ha seguito il racconto di due signore, Marica Mazzotti e Sara Petrulio, arrivate – solamente – qualche anno fa a Ginevra sempre per lavoro, ma sicuramente con un trascorso ed una formazione ben diversa.
Dal dibattito è emerso come l’associazionismo, un tempo unico possibile strumento di sostegno e aggregativo, oggi è utilizzato solo ed esclusivamente per fare networking.
Di fatto, quel che ne è venuto fuori è che, se proprio vogliamo fare confronti tra le due ondate migratorie, certo troviamo spesso sensibili differenze…quel che resta ci evidenzia che, emigrato o espatriato che dir si voglia, si tratta sempre di italiani che cercano una vita migliore al di la dei confini della propria terra d’origine, della propria storia e lontani delle proprie tradizioni.
La Redazione “La Notizia di Ginevra”